La doppia luna Test dei confini e delle appartenenze familiari. Dott. Giuseppe Esposito Psicologo - Psicoterapeuta

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1 La doppia luna Test dei confini e delle appartenenze familiari Dott. Giuseppe Esposito Psicologo - Psicoterapeuta

2 COS È Il test della doppia luna è uno strumento graficoproiettivo concepito e realizzato da Ondina Greco (1999) focalizzato su due concetti strettamente interrelati quali quelli dei confini familiari e del conflitto delle lealtà-appartenenze. Si inserisce nel filone della conoscenza accogliente che si distingue da quelle fonti di conoscenza predigerita che fa uso di test e questionari ad hoc. (Cigoli, 2007). «Descrive le modalità attraverso cui un soggetto, una coppia, una famiglia affrontano e cercano di risolvere il problema originato da un conflitto di appartenenza» (Greco, 2007).

3 COSA È RICHIESTO «Ai soggetti è richiesto di agire graficamente entro semplici cornici (un rettangolo), semplici consegne (tracciare segni, racchiudere in un cerchio) e con inviti circostanziati, aggiungere un elemento mancante, modificare eventualmente posizione» (Cigoli, 2007).

4 L IMPORTANZA DELL AZIONE «È nell agire che il soggetto e i soggetti proiettano se stessi ed è dal loro agire che emergono figure in grado di evocare immagini, tanto nel ricercatore quanto nei soggetti implicati» (ibidem) «Penso che se vogliamo penetrare nelle realtà familiari per comprenderle, occorre dare spazio anche al lasciar fare e dire da parte dei membri familiari medesimi» (ibidem)

5 LA DL E IL FLS: PUNTI DI CONTATTO Riguardo i confini familiari lo strumento del FLS già sembra rispondere efficacemente, trattando il dentro e il fuori il mio spazio familiare e le forme di governo dello spazio di appartenenza e di non appartenenza. La DL che eredita dal FLS la rappresentazione spaziale delle distanze tra il soggetto e gli altri significativi, fa emergere più nettamente il tema del radicamento e dell appartenenza su cui si fonda l identità di ciascuno (Greco, 2007).

6 DL E FLS: DIFFERENZE Il problema sorge quando si entra nell ambito dell appartenenze doppie (il tema del doppio) tipiche delle situazioni familiari complesse. Queste sono «rappresentate dalla famiglie affidatarie, adottive, dai nuclei separati e ricomposti, nonché dalle famiglie che hanno subito la perdita di un membro, [ ]». In queste «appaiono di particolare interesse clinico i temi della appartenenza, dell assenza e dei confini familiari». (Salerno, 2007).

7 IL CONCETTO DI CONFINE Il concetto di confine, occorre sottolineare, è molto importante nella psicologia sistemica, ed è fondante in quella strutturale di Minuchin (1974). Sono le regole dei sottosistemi che presiedono al passaggio di informazioni. Anche secondo Bowen la funzionalità e disfunzionalità familiare è connessa al tema dei confini e delle transizioni che richiedono la ritrattazione dei confini familiari (Cigoli, 2007). Minuchin identifica un continuum di permeabilità dai confini per cui ai due estremi di questo continuum troviamo i confini diffusi e quelli rigidi, con una tipologia funzionale che si trova a metà tra questi due i confini chiari.

8 Tipologia di confini nella teoria strutturale di Minuchin e condizioni di funzionalità e disfunzionalità QUALITÀ INFORMAZIONE QUALITÀ INFORMAZIONE FUNZIONALE CONFINI DISTINTI Adeguato Informazioni pertinenti SI CONFINI DIFFUSI (famiglia invischiata - enmeshment) Eccessiva Non pertinenti qualitativamente NO CONFINI RIGIDI (Famiglia disimpegnata) Insufficiente Privato di informazioni che competerebbero NO

9 I RUOLI E LE VICINANZE La metafora dei confini poi richiama e comprende anche quella dei ruoli (confini tra sistemi) e quello della vicinanza (confini interpersonali). (Salerno, 2007). O. Greco (2003b) sottolinea come «ambiguità di confini significa anche, emotivamente sentirsi confusi e insicuri su una posizione da prendere nelle relazioni familiari che tendono a diventare a loro volta, terreno fragile e malfermo».

10 PERCHÈ IL TEST DELLA DL La Greco ha motivato la creazione di questo nuovo strumento sui confini e le appartenenze sottolineando il fatto che il FLS non permette di approcciarsi alla doppia appartenenza ed è insufficiente per indagare sul conflitto lealtà-appartenenza. La lealtà-appartenenza è quella dimensione etica che come forza sistemica è funzionale al mantenimento del gruppo multigenerazionale tramite un «invisibile tessuto di aspettative che lega tutti i suoi membri che trova fondamento nella consanguineità, nel mantenimento del legame, nella discendenza e nel merito guadagnato» (Boszormenyi-Nagy e Spark, 1988; Salerno, 2007).

11 MATERIALE Il materiale per la somministrazione comprende: una lavagna con gessetti colorati oppure un foglio bianco (indicativamente 50 x 30) con predisegnato un rettangolo (indicativamente 30 x 20) (Greco, 1999). Il bordo del foglio costituisce il rettangolo più ampio che contiene quello già presente.

12 MODELLO FOGLIO DOPPIA LUNA CONFINE FOGLIO

13 CONSEGNA 1. Disegni con un simbolo (per esempio un cerchietto) se stesso e si collochi dove vuole. 2. Ora disegni, sempre mediante un simbolo, le persone per lei importanti e le collochi dove vuole. Le persone importanti possono essere in questo momento vicine o lontane, ma sono comunque importanti per lei. 3. Ora racchiuda con uno stesso cerchio le persone che, secondo lei, fanno parte della stessa famiglia. Può disegnare uno o più cerchi, come ritiene più vero per sé. 4. Secondo lei dove potrebbe essere collocato? (nominare un elemento mancante). 5. Se avesse una bacchetta magica, cosa cambierebbe in questo disegno? (c è qualche persona che non ha segnato e che vorrebbe aggiungere? C è qualche persona che le piacerebbe fosse in un altra posizione? Chi? Dove vorrebbe collocarla?) Rappresenta il Desiderio

14 ECCEZIONI NELLE CONSEGNE La domanda 4 affronta il tema della mancanza. Nella somministrazione congiunta, per l intensità delle emozioni presenti intorno all area dell elemento mancante, è risultato meno intrusivo invertire la presentazione delle consegne n. 4 e n. 5. In particolare per le famiglie adottive è consigliabile far precedere la somministrazione del disegno da domande aperte su che cosa il bambino (o i suoi genitori adottivi) si ricorda o ha sentito raccontare o si è immaginato della storia precedente l adozione, in modola domanda sull elemento mancante risulti il più possibile adeguata. La formulazione in questi casi diventa: «c è qualcosa o qualcuno che ti ricordi, o di cui hai sentito parlare o ti sei immaginato nel tuo passato, che vorresti aggiungere in questo disegno? Perché?»

15 MODI DI REALIZZAZIONE Il disegno può essere realizzato singolarmente, in coppia o congiuntamente. «Se il disegno è di coppia o congiunto, le persone devono collocarsi nella stessa posizione rispetto al foglio. È prevista la registrazione o la videoregistrazione per poter analizzare con cura il materiale prodotto sia a livello verbale che a livello gestuale interattivo. [ ] Nel disegno congiunto è essenziale poter ricostruire la sequenza di costruzione del disegno. A tale scopo si può chiedere alle persone di numerare in sequenza i propri interventi, oppure registrare la sequenza stessa da parte dell osservatore durante l esecuzione» (Greco, 1999).

16 SEQUENZA REALIZZAZIONE DL (1) (Greco, 1999) L operatore indicando il rettangolo dice: «questo rettangolo rappresenta il suo mondo, cioè quello che a lei interessa, le persone per lei importanti. Lo spazio esterno al rettangolo è tutto ciò che c è al di fuori di questo mondo». 1. «disegni con un simbolo (per esempio, un cerchietto) se stesso e si collochi dove vuole.»

17 SEQUENZA REALIZZAZIONE DL (2) (Greco, 1999) «Ora disegni, sempre mediante un simbolo, le persone per lei importanti e le collochi dove vuole. Le persone importanti in questo momento possono essere vicine o lontane, ma sono comunque importanti per lei»

18 SEQUENZA REALIZZAZIONE DL (3) (Greco, 1999) «Ora racchiuda con uno stesso cerchio le persone che, secondo lei, fanno parte della stessa famiglia, può disegnare uno o più cerchi, come ritiene più vero per sé».

19 SEQUENZA REALIZZAZIONE DL (4) (Greco, 1999) «Secondo lei dove potrebbe essere collocato? (l elemento mancante)», per esempio un genitore biologico separato o defunto o famiglia naturale ecc.

20 SEQUENZA REALIZZAZIONE DL (5) (Greco, 1999) «Se avesse una bacchetta magica, cosa cambierebbe di questo disegno? (C è qualche persona che non ha segnato e vorrebbe aggiungere? C è qualche persona che le piacerebbe fosse in un altra posizione? Chi? Dove vorrebbe collocarla? )

21 VALUTAZIONE 1. Del disegno finale è possibile fare una valutazione elementistica e/o globale. 2. Ciò che è fondamentale è osservare e commentare il fare narrativo del cliente e il prodotto finale insieme a lui e metterlo in relazione con: la sua storia (la dimensione relazionale) con il qui e ora ovvero l interazione tra i vari membri della famiglia sul piano verbale e non verbale e con il valutatore.

22 VALUTAZIONE GLOBALE La prima impressione che il disegno suscita, le evidenze grafiche, il rapporto tra vuoto e pieno. Individuare una macrofase per dare un titolo la disegno può essere un utile mezzo per fissare questa prima impressione (Greco, 1999).

23 VALUTAZIONE ELEMENTISTICA a. Tipologia dei simboli. b. Grandezza dei simboli utilizzati (per chi). c. Utilizzo di simboli convenzionali/non convenzionali. d. Disposizione degli elementi nel foglio (es. utilizzo dei confini ). e. Disposizione degli elementi nel rettangolo (es. utilizzo dei confini ). f. Gli elementi disegnati (scrivere in sequenza). g. Rappresentazione dei confini familiari. (quali famiglie, quali componenti di ciascuna famiglia). h. Sono presenti nella fase di disegno spontaneo i poli del conflitto? i. È stato possibile chiedere del polo assente? Se si dove è stato collocato? j. Spazio del desiderio (presente/assente, quale utilizzo (desiderio di avvicinamento-desiderio di allontanamento). (Greco, 1999)

24 INTERAZIONE DURANTE IL COMPITO Aspetti interattivi del soggetto con l operatore. Aspetti interattivi dell operatore con il soggetto.

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