L azienda, anche se è un unità inscindibile, può essere scomposta in diversi sottosistemi, uno dei quali è il Sistema Informativo.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L azienda, anche se è un unità inscindibile, può essere scomposta in diversi sottosistemi, uno dei quali è il Sistema Informativo."

Transcript

1 IL SISTEMA AZIENDA Secondo la teoria sistemica, l azienda è un sistema aperto e dinamico. Per sistema si intende un insieme di elementi che interagiscono fra loro; per aperto si intende che il sistema ha rapporti con l ambiente esterno; per dinamico si intende che il sistema non è immutabile, ma si evolve e cambia nel tempo. Quindi l azienda è composta da un insieme di persone, mezzi, relazioni, funzioni 1, che interagiscono fra loro e con l ambiente esterno, modificando in continuazione i suoi parametri. L'azienda è anche un sistema complesso perché molteplici sono gli elementi e le relazioni che la compongono, finalistico perché ha la capacità di pervenire ad un risultato, probabilistico perché il suo funzionamento è sottoposto a incertezza e rischi. L azienda opera in un ambiente e, in quanto sistema aperto, influenza e viene influenzata dall ambiente in cui si trova. L ambiente esterno può essere distinto in ambiente generale e ambiente specifico. Parlare di ambiente specifico significa fare riferimento al mercato di approvvigionamento - in cui l azienda si procura i fattori della produzione - e al mercato di sbocco, in cui l azienda colloca i prodotti. Su questi mercati l azienda opera direttamente, e quindi esercita e subisce un influenza diretta. L ambiente generale costituisce l insieme dei soggetti e delle relazioni in cui l azienda opera; questi soggetti condizionano l azienda in modo indiretto e ne sono indirettamente condizionati. Sono esempi dell ambiente generale l ambiente politico, legislativo e istituzionale, l ambiente socio culturale, l ambiente economico, l ambiente fisico naturale, l ambiente tecnologico. L azienda, anche se è un unità inscindibile, può essere scomposta in diversi sottosistemi, uno dei quali è il Sistema Informativo. Il cilindro rappresentato sopra è il sistema azienda; la parte in blu è il sottosistema informativo. 1 Per relazioni si intendono i rapporti esistenti tra persona e persona e tra persona e mezzi; per funzioni si intende un tipo di attività, svolta da organi ad essa preposti, che raccoglie diverse operazioni simile o svolte per lo stesso scopo (ad esempio, funzione commerciale, funzione amministrativa, funzione finanziaria, funzione di produzione, funzione di sicurezza, ecc.).

2 IL SISTEMA INFORMATIVO Il sistema informativo è solo uno dei sottosistemi dell azienda; esso ha la stessa ampiezza del sistema azienda ma una portata diversa, in quanto il suo scopo si riferisce alla produzione di informazioni. Per produrre informazioni è necessario un processo di elaborazione dei dati grezzi che li renda significativi. Il dato grezzo è la semplice osservazione dell evento considerato; l elaborazione è l attività di selezione e di classificazione dei dati grezzi e la loro interpretazione; l informazione è il prodotto del sistema informativo. Gli elementi che formano il sistema informativo sono gli stessi che troviamo nell azienda, impiegati in altre operazioni: nell ambito del sistema informativo, però, essi vengono utilizzati per elaborare e produrre informazioni. Il valore del prodotto del sistema informativo, cioè dell informazione (output), è quello che dà valore a tutto il sistema; la raccolta dei dati grezzi che vengono immessi nel sistema (input) rappresenta il costo del sistema informativo stesso. L obiettivo dell azienda nella programmazione del sistema informativo è quello di realizzare un output valido minimizzando i costi (massimo risultato con il minimo sforzo). Dati Elaborazione Informazioni Il sistema informativo, come l azienda, deve operare con efficacia ed efficienza. Efficacia: concetto che attiene alla corrispondenza tra quanto è stato realizzato e quanto è stato programmato: Efficacia = Output programmato / Output realizzato Efficacia significa che le informazioni ottenute grazie al nostro sistema informative corrispondono a quelle che desideravamo, quelle che ci servivano. Efficienza: esprime la relazione tra ciò che viene realizzato e lo sforzo sostenuto per realizzarlo (relazione tra valore della produzione e costi della produzione) Efficienza = Output / Input, cioè Prodotto / Fattore della produzione L efficienza esprime il costo dell ottenere informazioni, in altre parole, la convenienza. LA DESTINAZIONE INTERNA ED ESTERNA DELLE INFORMAZIONI Il Sistema Informativo Aziendale produce informazioni che hanno destinazioni diverse; infatti i soggetti interessati a conoscere informazioni riguardanti l azienda sono molteplici: essi possono essere ordinati in due gruppi, e cioè soggetti interni e soggetti esterni all azienda. - I soggetti interni sono tutti coloro che fanno parte dell azienda, e quindi impiegati, operai, dirigenti, funzionari, imprenditori; - i soggetti esterni sono quelli che non fanno parte dell azienda ma che hanno comunque rapporti con essa: clienti, fornitori, finanziatori, banche, Stato. Questi utilizzatori delle informazioni hanno esigenze conoscitive diverse, sia nel senso del contenuto dell informazione, sia nel modo in cui l informazione viene espressa.

3 Le informazioni per l esterno di solito sono documenti redatti in forma relativamente semplice, e si riferiscono a fenomeni passati (ad es., il bilancio). Le informazioni per l interno hanno lo scopo di consentire una visione più chiara e completa dell azienda a coloro che ne fanno parte e che quindi sono interessati direttamente al suo funzionamento. Le informazioni per l interno hanno caratteristiche: possono riguardare l assunzione di decisioni di medio-lungo periodo che si proiettano nel futuro ed hanno lo scopo di fissare gli obiettivi strategici che influiranno sulla configurazione dell azienda nel mercato e rispetto alla concorrenza; oppure possono essere finalizzate alla realizzazione degli obiettivi con efficacia ed efficienza. L elaborazione dei dati può avvenire con diversi strumenti; uno di questi è la contabilità. LA CONTABILITÀ Il bilancio d'esercizio è un documento contabile ottenuto per derivazione dai conti, che sono lo strumento che permette al management aziendale e a tutti i soggetti interessati di ottenere informazioni sull'andamento economico, finanziario e patrimoniale dell'azienda. La branca dell'economia aziendale che si occupa del metodo più idoneo a ottenere informazioni dai dati relativi alle operazioni di gestione si chiama rilevazione contabile; essa serve per conoscere l azienda e i dati rilevanti per conoscerne le caratteristiche e, quindi, governarla nel modo migliore. La rilevazione deve raggiungere i seguenti scopi: - determinare ed esprimere in sede prospettica le vie più convenienti per eseguire le operazioni aziendali; tale scopo è ottenuto con le previsioni; - verificare, controllare lo svolgimento della gestione; - rilevare e classificare le operazioni aziendale in modo da calcolare i risultati generali, come il reddito, e parziali, come l utile di un affare o di un prodotto, nonché valutare gli elementi costituenti il patrimonio; - elaborare e rappresentare dati interni e dati di mercato, necessari per interpretare e diagnosticare situazioni aziendali e determinare indirizzi e tendenze. A seconda del momento in cui sono redatte, le scritture vengono distinte in antecedenti, concomitanti, conseguenti: - sono scritture antecedenti quelle redatte prima del compimento delle operazioni aziendali, prima del verificarsi di certi eventi, ad esempio i preventivi, con i quali si preparano e si ordinano i lavori da eseguire; - sono scrittore concomitanti i documenti compilati man mano che si attuano le operazioni aziendali; - sono scritture conseguenti o consuntive quelle composte a posteriori; esse mettono in evidenza i risultati conseguiti con la gestione. Tutte le rilevazioni prendono il via dai documenti originari, che sono quelli che vengono compilati alla effettuazione delle operazioni aziendali, quali i contratti, le fatture, le bolle di accompagnamento delle merci, le ricevute, le quietanze, le note di accredito e di addebito in conto corrente bancario, le bollette telefoniche e così via. Essi sono la base di tutte le altre rilevazioni di cui costituiscono le cosiddette pezze d'appoggio. Dai documenti originari si traggono i dati necessari per compilare le altre scritture. La contabilità generale, obbligatoria, è quella che rileva, analizza e descrive i rapporti dell azienda con i soggetti terzi; tramite la contabilità generale, che culmina nella redazione del bilancio, si arriva a determinare il risultato economico e il patrimonio netto alla fine di ogni esercizio (1). La contabilità analitica, facoltativa, è destinata ai soggetti interni all azienda e fornisce all imprenditore gli strumenti per valutare la situazione dell azienda e per migliorarla; essa ha lo scopo di calcolare il costo di un servizio o di un processo e di determinare il prezzo di vendita; permette la comparazione tra più reparti e prodotti effettuando calcoli di convenienza economica; consente di calcolare la redditività delle aziende o dei singoli reparti o prodotti, la loro efficacia ed efficienza, e di migliorare la produttività e la redditività. In altre parole, con la contabilità analitica un imprenditore può calcolare il costo di produzione di un prodotto/servizio o i costi associati ad un reparto; può stabilire qual è il reparto o il prodotto/servizio più efficiente o più redditizio; può prendere decisioni sul potenziamento di una certa produzione o reparto o sull eliminazione di un prodotto o di un reparto; ha elementi per calcolare un prezzo di vendita remunerativo, capace, cioè, di garantire il recupero di tutti i costi.

4 La contabilità analitica CLASSIFICAZIONE DEI COSTI Per natura (contabilità generale bilancio d esercizio) Per destinazione (contabilità analitica) Costi pluriennali Costi d esercizio Costi per materie Costi per il personale Costi per servizi Costi per godimento di beni di terzi Costi finanziari Costi tributari o fiscali Costi variabili Costi fissi specifici Costi fissi Costi speciali Costi comuni Spese generali Costi diretti Costi indiretti Costi fissi, costi variabili e costi semivariabili La classificazione dei costi secondo la loro variabilità è una delle più importanti nei processi decisionali e si basa sul comportamento dei costi al variare delle quantità prodotte. Secondo tale criterio i costi si distinguono in: Costi Variabili Costi Fissi Costi Semivariabili Si definiscono fissi, quei costi che, nei limiti di una certa capacità produttiva, non variano se si ipotizza di variare il volume di produzione: si pensi ad esempio ai costi per l'ammortamento dell'immobile in cui viene svolta l'attività alberghiera o ristorativa o allo stipendio del direttore dell'albergo o del food & beverage manager. Il loro ammontare non dipende dalla quantità di servizi venduti. Graficamente i costi fissi sono rappresentati con una retta parallela all'asse delle ascisse, che attraversa l'asse delle ordinate nel punto k: ordinata all'origine. Dal punto di vista dell analisi matematica, si tratta di una retta del tipo y = k dove k rappresenta l'ammontare dei costi fissi. La definizione di costo fisso ha un significato solo se riferita ad un arco di tempo breve poiché nel breve termine la capacità produttiva rimane costante. Al variare della capacità produttiva i costi fissi si spostano ad un differente livello, pur restando costanti al variare della produzione, (varia l'ordinata all'origine della retta). Che differenza c è tra quantità prodotta e capacità produttiva? La produzione si riferisce ai beni e servizi realizzati e disponibili per la vendita; la capacità produttiva fa riferimento alla produzione che l azienda, con i fattori della produzione e gli investimenti di cui dispone, è in grado, teoricamente, di realizzare. Costi fissi Quantità prodotta

5 Nel grafico viene descritto cosa succede ai costi fissi se aumenta la capacità produttiva. È il caso, per esempio, di un ristorante che ha una capienza massima di 400 coperti. Se vuole ospitare banchetti con più di 400 invitati deve prendere in affitto una dependance: questo consente loro di ricevere più ospiti, ma comporta un aumento secco dei costi fissi, come l affitto. Siccome la teoria economica suppone che la capacità produttiva si possa variare solo nel lungo periodo, si dice che i costi fissi sono tali nel breve periodo, ma nel lungo periodo possono variare in relazione alla capacità produttiva, con un andamento a scalini. Quantità prodotta Q prezzo di vendita p Ricavo R Costi Fissi CF costo variabile unitario cvu Costo variabile complessivo CV Costi Totali CT Risultato economico (Utile/Perdita) Si definiscono variabili quei costi il cui importo varia in proporzione al variare del volume di prodotto, ad esempio i costi delle materie prime. Graficamente i costi variabili sono rappresentati con una retta che parte dall'origine degli assi e con un'inclinazione proporzionale al valore del costo variabile per unità di prodotto (costo variabile unitario). Analiticamente si tratta di una retta del tipo y = vx dove v rappresenta i costi variabili unitari e costituisce il coefficiente angolare della retta; quindi dai costi variabili unitari dipende la pendenza della retta.

6 Riprendendo le rappresentazioni grafiche precedenti, si possono definire i costi complessivi quale sommatoria delle due rette rispettivamente dei costi fissi e dei costi variabili. La risultante sarà una retta parallela a quella dei costi variabili (perché ha lo stesso coefficiente angolare che parte dal punto (0,k). Analiticamente si tratta di una retta del tipo y = k + vx. Si definiscono semivariabili quei costi che mostrano una componente fissa, sostenuta in assenza di produzione, e una componente variabile, proporzionale alla quantità prodotto. È semivariabile, ad esempio, l'energia elettrica per forza motrice. Nella tabella riportata sopra si analizza l andamento dei costi e dei ricavi rispetto alla quantità prodotta. ANALISI DEL PUNTO DI EQUILIBRIO BEP (BREAK EVEN POINT) Il break even point è un modello che si basa sulla divisione dei costi in fissi e variabili; come modello è una semplificazione della realtà, sia perché non è agevole la suddivisione dei costi, sia perché suppone che ci sia uguaglianza tra la quantità di beni prodotta e la quantità venduta, situazione questa poco realistica. Lo scopo del modello è trovare la quantità di produzione minima per raggiungere il pareggio economico. Questa quantità è quella corrispondente al punto in cui i ricavi totali sono uguali ai costi totali. Sulla base dell esempio già proposto sopra, la soluzione può essere trovata graficamente come segue: Analiticamente, la retta dei ricavi è del tipo y = vx dove v rappresenta il prezzo di vendita e costituisce il coefficiente angolare della retta; quindi dal prezzo di vendita dipende la pendenza della retta. Le rette dei costi totali e dei ricavi totali si incrociano in corrispondenza di una quantità pari a 200; se si trattasse di un ristorante, significherebbe che, in un dato periodo di tempo, con 200 coperti si otterrebbe il pareggio economico, cioè R = CT. Allo stesso risultato si arriva per via matematica.

7 In equilibrio si ha che Costi totali = Ricavi totali. Possiamo esprimere l uguaglianza in funzione della produzione: CT = CF + cvu * Q; e: RT = p * Q Da qui: CF + cvu * Q = p * Q Con successivi passaggi algebrici si arriva alla formula finale: Q = CF P - cvu Questo modello può essere applicato anche per calcolare il prezzo di vendita minimo o un prezzo di vendita che garantisca un certo utile, data la quantità prodotta. Costi comuni o indiretti e costi speciali o diretti La maggior parte delle imprese hanno un organizzazione complessa, per cui le molte attività vengono divise e assegnate a diversi reparti o settori a cui si riferisce una serie di costi e anche eventualmente di ricavi. I diversi reparti o centri di responsabilità prendono il nome di centri di costo, cioè un unità organizzativa aziendale che svolge una specifica attività (tecnica, commerciale o amministrativa) in cui si individuano, si rilevano e si controllano costi e ricavi. A capo di ogni centro di costo vi è un responsabile (o manager) che deve rispondere al superiore gerarchico delle scelte effettuate, cioè dei costi sostenuti e dei ricavi realizzati. In considerazione della loro imputazione, si definiscono speciali o diretti i costi immediatamente attribuibili ad una data unità organizzativa aziendale o a un determinato prodotto. Tutti gli altri costi che si sostengono per lo svolgimento dall'attività produttiva sono detti costi comuni (o spese generali) o indiretti. Esempi tipici di costi comuni sono le spese amministrative, gli affitti, gli oneri finanziari, ecc. Dopo aver rilevato i costi occorre procedere alla loro elaborazione per raggrupparli e riferirli ai prodotti, servizi, settori, reparti o oggetti per i quali sono stati sostenuti. I costi diretti o speciali che ricadono su un determinato centro di costo si calcolano mediante la misurazione oggettiva della quantità di risorse da impiegare o effettivamente impiegate per un certo prodotto o servizio (quantità utilizzata per il prezzo unitario). Esempi tipici sono le materie prime e la manodopera diretta. I costi indiretti o comuni, invece, si imputano a un centro di costo mediante una stima soggettiva della parte del costo totale che ricade su quel centro di costo. L operazione consiste in un riparto, cioè in una divisione, dell intero costo tra i diversi centri di costo per i quali è stato sostenuto; tale divisione normalmente viene calcolata in proporzione ad una grandezza nota assunta come base di imputazione, cioè un parametro di riferimento idoneo a cogliere la relazione specifica fra i costi indiretti ed il prodotto. L'imputazione può avvenire secondo due differenti metodi: il metodo dell'imputazione su base unica e il metodo d'imputazione su base multipla. Con il metodo su base unica si sommano i costi da ripartire in modo da ottenere un unico importo e successivamente si procede alla suddivisione di tale importo tra i vari prodotti, scegliendo una sola base di riparto, ossia un solo parametro di riferimento. La base di riparto può essere ad esempio ore manodopera, oppure costo di manodopera, ecc. In genere è difficile trovare una certa e fondata relazione di proporzionalità tra il complesso eterogeneo di costi indiretti ed un'unica base, per cui si considerano più razionali e precisi i procedimenti a base multipla.

8 Con l'imputazione su base multipla si classificano i costi da ripartire in più gruppi omogenei e per ciascun gruppo si sceglie la base di riparto ritenuta più idonea ed opportuna. Il criterio di imputazione a base multipla, se correttamente attuato, rende più corrette le procedure di ripartizione dei costi comuni e, di conseguenza, la determinazione del costo del prodotto; essa richiede, però, la disponibilità di un numero maggiore di informazioni e procedure di calcolo più complesse. I criteri di attribuzione più usati nelle imprese turistiche sono: - Il costo della manodopera diretta - Il costo speciale - Il numero delle unità prodotte - Il fatturato - I metri quadrati La scelta del metodo più opportuno dipende dal tipo di impresa e dalla tipologia di costi prevalente nell azienda. In genere, si può affermare che il metodo su base unica, rispetto a quello su base multipla, comporta un elevato grado di incertezza e arbitrarietà, ma è più semplice e immediato. Ogni azienda deve poter determinare il costo del prodotto o servizio realizzato dalla sua attività, anche allo scopo di poterne definire il prezzo di vendita. Il costo finale di produzione deriva dalla sommatoria dei vari costi che si sostengono per la produzione del prodotto o servizio. L'aggregazione dei vari costi di produzione deve avvenire in modo progressivo determinando livelli intermedi di raggruppamenti definiti configurazioni di costo. Una configurazione di costo è un graduale addensamento di costi ad un determinato oggetto di calcolo (un menu, un prodotto, un servizio, un reparto, un processo, ecc.). Nascono, pertanto, diverse configurazioni di costo in relazione agli elementi che sono considerati nel calcolo. A seconda dei costi che vengono effettivamente considerati, abbiamo diversi metodi di determinazione del costo; i più usati sono i seguenti: costi pieni o full costing costi variabili o direct costing Il full costing è un metodo che considera tutti i costi diretti e indiretti - per arrivare alla determinazione del costo totale. Le configurazioni di costo determinate da tale metodo sono le seguenti: COSTO PRIMO: dato dalla somma dei costi imputati direttamente al prodotto o servizi ed è rappresentato generalmente dai valori attribuiti a consumi di materie prime e manodopera diretta; COSTO COMPLESSIVO: ottenuto aggiungendo al costo primo una quota di spese comuni o indirette o generali (di amministrazione, commerciali, oneri finanziari ecc.); COSTO ECONOMICO-TECNICO: determinato aggiungendo al costo complessivo quote riferibili agli oneri figurativi; il costo economico tecnico rappresenta il prezzo minimo a cui vendere il prodotto o servizio remunerando tutti i fattori della produzione. Gli oneri figurativi sono costi fittizi; non si riferiscono al consumo di un fattore della produzione acquistato dall azienda, ma al consumo delle risorse proprie dell imprenditore, il quale trova la sua remunerazione non in uno stipendio o in un interesse formalizzati, ma nell utile, che deve essere abbastanza alto in modo non solo da misurare la creazione di ricchezza (e questo sarebbe sufficiente a giustificare l esistenza in vita dell azienda), ma anche da dare soddisfazione all imprenditore.

9 Gli oneri figurativi sono distinguibili in tre elementi, che possono anche non essere tutti presenti: - stipendio direzionale; - fitti figurativi; - interessi figurativi sul capitale investito. Lo stipendio direzionale indica lo stipendio che percepirebbe l imprenditore se svolgesse il suo lavoro alle dipendenze di un altro imprenditore anziché nella sua azienda. Se fosse un lavoratore dipendente, avrebbe diritto di percepire uno stipendio da manager, da dirigente; quindi, l imprenditore che lavora costantemente nella propria azienda si ritiene soddisfatto dell utile che ritrae dalla sua attività quando questo è abbastanza alto da essere almeno equivalente allo stipendio che percepirebbe come dipendente (altrimenti gli converrebbe lavorare per qualcuno invece che per se stesso). Analogamente, per fitto figurativo si intende l affitto che percepirebbe l imprenditore se, invece di utilizzare un immobile di sua proprietà per il lavoro d impresa, lo desse in affitto a qualcun altro. Anche in questo caso, l imprenditore si riterrà soddisfatto dell utile che ritrae dalla sua attività quando questo sia abbastanza alto da essere almeno equivalente all affitto che percepirebbe dai suoi immobili se li desse in locazione piuttosto che usarli. Infine, gli interessi figurativi corrispondono agli interessi che l imprenditore percepirebbe se, invece di investire il suo capitale nell azienda, lo utilizzasse per investimenti finanziari alternativi (depositi bancari, azioni, obbligazioni, ecc.): l imprenditore si riterrà soddisfatto dell utile che ritrae dalla sua attività quando questo è abbastanza alto da essere almeno equivalente agli interessi che percepirebbe sul suo capitale se lo investisse altrove che nella sua azienda. RICAVI COSTO COMPLESSIVO = UTILE RICAVI COSTO ECONOMICO-TECNICO = PROFITTO Sono entrambi due risultati economici; l utile risulta dal bilancio d esercizio nel quale confluisce la contabilità generale, che tiene conto degli effetti dei rapporti dell azienda con i terzi; esso misura la creazione di valore da parte dell azienda. Il profitto non risulta dai documenti ufficiali dell azienda; l esistenza del profitto misura la soddisfazione dell imprenditore, che viene ricompensato per le risorse personali che ha impiegato nell attività produttiva. Se è vero che l imprenditore è soddisfatto quando il costo economico tecnico (che comprende stipendio direzionale, fitti figurativi, interessi su capitale investito) è uguale ai ricavi, il profitto in realtà è un surplus non giustificato dalla necessità di retribuire alcun fattore della produzione. Gli economisti della scuola marginalista e liberista giustificano l esistenza del profitto, che sarebbe un compenso per il rischio d impresa; gli economisti della scuola marxista lo respingono, attribuendo alla sua esistenza la causa degli squilibri sociali tra la classe dei lavoratori e dei capitalisti. Il metodo del direct costing considera solo i costi variabili mentre i costi fissi non devono essere attribuiti ai diversi centri di costo bensì al risultato economico, in quanto il loro riparto tra i diversi centri di costo non risponde a criteri oggettivi. Esso determina il margine di contribuzione, cioè la capacità di copertura dei costi fissi aziendali. In particolare, il margine di contribuzione è dato dalla differenza tra i ricavi e i costi variabili; esso rappresenta la capacità di un certo prodotto di contribuire alla copertura dei costi fissi (e a creare utile); su di esso si basano i giudizi di convenienza a mantenere ancora il prodotto o a provvedere alla sua eliminazione; in altre parole, la presenza di un margine di contribuzione positivo è la condizione di convenienza in termini assoluti per lo svolgimento di una produzione. Esistono due tipi di margine di contribuzione: - il margine di contribuzione di primo livello, dato dai ricavi meno i costi variabili; - il margine di contribuzione di secondo livello dato dal margine di contribuzione di primo livello meno i costi fissi specifici (ad esempio, se calcolo il costo del reparto reception, oltre ai costi variabili posso considerare anche gli ammortamenti delle attrezzature ecc. di quel reparto).

10 Nelle imprese del settore turistico, dove i costi fissi sono la maggior parte e i costi variabili sono pochi, basare il calcolo dei costi sul direct costing è poco significativo. Qualunque sia il metodo usato, l'obiettivo è comunque quello di controllare i costi di tutti i processi per riuscire a controllare il costo dei prodotti. (1) Le aziende, per perseguire i loro obiettivi, svolgono numerose attività, prendono decisioni, agiscono: si tratta delle operazioni di gestione (acquisti, vendite, pagamenti, riscossioni, assunzioni, produzione, ecc.), che si susseguono continuamente nel corso della vita dell azienda. Le operazioni di gestione possono riferirsi al ciclo tecnico, al ciclo economico e al ciclo finanziario. Il ciclo tecnico riguarda l attività produttiva vera e propria, cioè tutto quello che succede tra l acquisizione dei fattori della produzione e la realizzazione del prodotto. Tutte le attività svolte nell ambito del ciclo tecnico (immagazzinaggio delle materie prime, organizzazione del personale e della produzione, organizzazione dell attività produttiva, realizzazione del prodotto e immagazzinaggio del prodotto) sono operazioni di gestione interna, perché iniziano e si esauriscono nell ambito dell azienda, senza coinvolgere terzi all esterno. Tutte le attività relative a incassi, pagamenti, accensione ed estinzione di debiti e crediti, reperimento di finanziamenti, fanno parte della gestione finanziaria, mentre le attività che comportano il sostenimento di costi e la realizzazione di ricavi fanno parte della gestione economica. La gestione finanziaria e la gestione economica comprendono operazioni di gestione esterna: queste presuppongono una relazione, uno scambio, un interazione tra soggetti esterni e soggetti interni all azienda. Si può considerare anche la gestione patrimoniale, cioè l insieme delle operazioni finalizzate all acquisizione, alla dismissione, alla gestione dei beni che fanno parte del patrimonio dell azienda. Definizioni Ricavo: è il valore della produzione di un azienda; viene rilevato nel momento in cui il prodotto viene venduto o immagazzinato. Costo: è il valore dei fattori della produzione che vengono immessi in un processo produttivo; viene rilevato nel momento in cui il fattore della produzione (materie prime, lavoro, energia, ecc.) viene comprato o utilizzato. Entrata: è l aumento del denaro a disposizione dell azienda, in qualunque forma: banconote, assegni bancari, assegni circolari, conto corrente bancario o postale, bonifici, ecc. Tutte queste voci costituiscono la liquidità dell azienda. Le entrate conseguono alle vendite, all accensione di prestiti, della riscossione di un credito. Uscita: è la diminuzione del denaro a disposizione dell azienda. Anche in questo caso si considera denaro ogni strumento di pagamento. Le uscite sono la conseguenza di un acquisto, del rimborso di un prestito, del pagamento di un debito. Credito: è il diritto di incassare una data somma di denaro a una certa scadenza futura. Il credito nasce per effetto di una vendita con pagamento differito e della concessione di un prestito di denaro e si estingue quando si concretizza nell entrata di denaro. Per questo si può dire che esso corrisponde ad un entrata futura. Debito: è il dovere di pagare una data somma di denaro a una certa scadenza futura. Il debito nasce per effetto di un acquisto con pagamento differito e dell ottenimento di un prestito di denaro e si estingue quando si concretizza nell uscita di denaro. Per questo si può dire che esso corrisponde ad un uscita futura. Analisi delle operazioni di gestione Gli analisti aziendali devono studiare le operazioni di gestione nei loro vari aspetti, per conoscere l andamento dell azienda, l efficacia della gestione e il risultato economico e finanziario di essa.

11 Gli aspetti nei quali la gestione viene scomposta e analizzata sono sostanzialmente due: l aspetto economico e l aspetto finanziario. L aspetto economico riguarda la rilevazione dei costi e dei ricavi; l analisi dell aspetto economico è finalizzato a valutare l equilibrio economico, che si raggiunge quando i ricavi sono almeno uguali ai costi. Possibili risultati economici RICAVI = COSTI RICAVI COSTI = Pareggio economico RICAVI > COSTI RICAVI COSTI = Utile Risultato economico positivo RICAVI < COSTI RICAVI COSTI = Perdita Risultato economico negativo L utile misura di quanto il valore della produzione supera il valore dei fattori della produzione utilizzati nel processo produttivo. Dal punto di vista individuale dell imprenditore, l utile è il suo guadagno, dal punto di vista sociale l utile misura l utilità dell azienda, cioè la misura in cui l azienda può contribuire a migliorare la capacità di un sistema economico di soddisfare i bisogni delle persone. Un azienda che registra una perdita, al contrario, realizza una produzione che, complessivamente, vale meno dei fattori della produzione utilizzati; essa, quindi, consuma ricchezza e fa diminuire la capacità di un sistema economico di soddisfare i bisogni. Viene così meno alla sua funzione (in termini giuridici, questo si concretizza con la cessazione dell attività e la chiusura dell azienda, se non con il fallimento). L utile o il pareggio, cioè l equilibrio economico, deve essere raggiunto nel medio periodo: non è quindi necessario che l azienda sia costantemente in equilibrio economico, soprattutto nella fase iniziale, ma questo deve essere raggiunto in una media di tre anni. L equilibrio finanziario, al contrario, deve essere raggiunto nel brevissimo periodo, costantemente, ogni giorno; esso riguarda, infatti, la capacità di un azienda di far fronte ai pagamenti, e questa deve esserci sempre. Non avere disponibilità di denaro per far fronte ai pagamenti in scadenza impone all azienda di chiedere nuovi prestiti, con la conseguenza di appesantire sempre di più la situazione finanziaria. La richiesta di nuovi prestiti peggiora anche la situazione economica, perché l aumento degli interessi passivi che sono un costo rende più difficile anche il raggiungimento dell equilibrio economico (a parità delle altre condizioni, fa diminuire l utile o fa aumentare la perdita). Possibili risultati finanziari ENTRATE = USCITE ENTRATE USCITE = Pareggio finanziario ENTRATE > USCITE ENTRATE USCITE = Denaro in cassa Risultato finanziario positivo ENTRATE < USCITE ENTRATE USCITE = Deficit di cassa Risultato finanziario negativo ESEMPI DI COSTI CLASSIFICATI PER NATURA Costi pluriennali Costi per materie Costi per il personale costi di impianto e ampliamento avviamento brevetti diritti d'autore diritti di concessione terreni e fabbricati impianti e macchinari attrezzature industriali e commerciali macchine d'ufficio arredamento automezzi materie prime materie sussidiarie materie di consumo parti componenti semilavorati prodotti finiti e merci salari e stipendi mensili mensilità aggiuntive (tredicesima, quattordicesima, gratifiche contrattuali o personali) contributi sociali obbligatori trattamento di fine rapporto maturato nell'anno (TFR) spese di addestramento e formazione

12 Costi per servizi Costi per godimento di beni di terzi costi di riscaldamento costi di trasporto costi di elaborazione dati costi di illuminazione e forza motrice costi di consulenza costi di vigilanza costi relativi all'acquisto di servizi abbonamenti a giornali e riviste costi di pubblicità provvigioni ad ADV spese postali e telefoniche premi di assicurazione costi di manutenzione e riparazione fitti passivi canoni di leasing Costi finanziari interessi passivi su c/c bancari interessi passivi su mutui passivi interessi passivi su debiti v/fornitori interessi passivi su obbligazioni interessi passivi su debiti diversi Costi tributari imposta di bollo imposta di registro imposta sul reddito ESERCIZI 1) All inizio del mese di dicembre, il responsabile amministrativo elabora il conto economico relativo al mese di novembre. A tal fine egli dispone delle seguenti informazioni relative al mese di novembre: sono state prodotte 620 bambole Angelica, bambole Beatrice e 900 bambole Carlotta; il prezzo di vendita è di 150,00 per le bambole Angelica, 90,00 per le bambole Beatrice, 70,00 per le bambole Carlotta. Le operazioni di lavorazione, effettuate manualmente da una squadra di 20 operai specializzati, hanno richiesto l utilizzo complessivo di ore/uomo per la bambola Angelica, per la Beatrice e 800 per la Carlotta. Ogni ora di lavoro specializzato costa alla Dolly S.p.A. la somma di 16,00 l ora Dalle rilevazioni analitiche consuntive risulta che il consumo medio unitario di materie prime (necessarie per la produzione delle parti in porcellana) è pari a hg. 1 per la bambola Angelica, hg. 2 per la Beatrice, hg. 3 per la Carlotta; il costo unitario medio d acquisto e di lavorazione delle materie prime è stato di 60,00 il Kg. Le lavorazioni esterne hanno comportato il sostenimento di costi diretti di 3.000,00 per la bambola Angelica, 6.000,00 per la Beatrice, 4.000,00 per la Carlotta. All inizio del mese il magazzino era costituito da 20 bambole Angelica, 15 Beatrice, e 5 Carlotta; al 30/11 le rimanenze risultavano così modificate: 40 bambole Angelica, 20 Beatrice, 5 Carlotta. Sono state sostenute spese generali per un ammontare complessivo di ,00. Calcola: 1. Il risultato economico delle tre produzioni con il metodo del Full Costing e del Direct Costing. 2. La quantità di equilibrio 2) Costruisci il grafico dei costi fissi, dei costi variabili, dei costi totali, dei costi medi e dei ricavi di un azienda ristorativa che, in un mese, registra i seguenti dati:

13 - affitto 2.800; - personale fisso 5.200; - gas, acqua, luce 1.400; - altre spese generali 800; - costo medio di un coperto 12; - prezzo medio di vendita per un coperto 34. (Per tracciare i grafici, calcola il diverso livello dei costi e dei ricavi corrispondenti alle seguenti quantità: ). Intorno a quale quantità di clienti questa azienda realizza il pareggio economico? Quanti clienti dovrebbe avere per realizzare un utile di euro? Illustra la risposta anche graficamente. 3) Una pizzeria produce 1000 unità di pizza Margherita, il cui costo primo unitario è 3,90, e 600 unità di pizza prosciutto e funghi, il cui costo primo unitario è 4,50. Calcola il prezzo di vendita che garantisca la copertura degli ulteriori seguenti costi: a. affitto del locale: 700; b. ammortamento previsto per il forno a legna: 300; c. ammortamento dell'arredamento 100; d. bollette varie (elettricità, telefono, gas): 500; e. stipendio direzionale 1.700; f. interessi sul capitale investito: 150. [l affitto viene ripartito al 50%, gli ammortamenti in base alle quantità prodotte, le bollette in base al food cost, gli oneri figurativi in proporzione al costo complessivo]. 4) In base ai dati del punto precedente, calcola il margine di contribuzione, l'utile e il profitto nel caso in cui il prezzo di vendita della pizza Margherita fosse 5,50 al pezzo e della pizza prosciutto e funghi 6,50. Secondo te, esclusivamente in base ad un criterio di redditività (e senza tener conto del marketing) sarebbe conveniente limitare la produzione alla sola pizza Margherita? Perché? 5) Rispondi alle seguenti domande: a. che differenza c è tra i costi diretti e i costi indiretti? b. Che differenza c è tra utile e profitto? c. Che cosa e quali sono gli oneri figurativi? d. Spiega che cosa si intende per full costing e per direct costing. 6) In un azienda industriale si lavorano le commesse A e B. I costi direttamente imputabili sono i seguenti: Costi diretti Commessa A Commessa B Materie prime , ,00 Mano d opera diretta , ,00 I costi generali di produzione da imputare sono: Materie sussidiarie ,00 Mano d opera indiretta ,00 Forza motrice ,00 Ammortamenti industriali ,00 Manutenzioni e riparazioni ,00 L imputazione dei costi generali viene fatta su base multipla, tenendo presente quanto segue: - le materie sussidiarie sono ripartite in proporzione al costo delle materie prime; - la mano d opera indiretta in proporzione al costo della mano d opera diretta; - gli ammortamenti, la forza motrice e le manutenzioni e riparazioni in base alle ore macchina che sono 300 per la commessa A, 400 per la commessa B.

14 Calcolati i costi industriali, si determini il costo complessivo, sapendo che le spese di amministrazione e di vendita sono pari al 7% del costo industriale. 7) L hotel Hatlas di Taormina presenta i seguenti dati alla fine di un periodo amministrativo Dati Food & Beverage Room Division Ricavi annui Costo del personale Costo materie prime Costi di lavanderia I costi generali sono i seguenti: canone di affitto dell edificio , personale amministrativo , polizze assicurative , ammortamenti costi generali di manutenzione I costi generali vengono ripartiti in base al fatturato dei due reparti. 8) Svolgi il seguente esercizio: Un impresa ristorativa ha una capacità produttiva di piatti l anno. Tale piatto viene venduto a 21. La produzione richiede il sostenimento di costi fissi annui di l anno e per la produzione sostengono 11 di costi variabili unitari. Determina la quantità che si deve produrre e vendere per raggiungere il pareggio e traccia il grafico. L anno successivo accetta una commessa per la fornitura di ulteriori piatti ad una mensa aziendale, il prezzo di vendita e il costo variabile rimangono invariati ma l impresa sostiene ulteriori di costi fissi Determina il nuovo punto di pareggio e disegna il nuovo diagramma

Introduzione. Analisi delle operazioni di gestione. Nozioni di base. Le operazioni di gestione

Introduzione. Analisi delle operazioni di gestione. Nozioni di base. Le operazioni di gestione Introduzione Analisi delle operazioni di gestione Nozioni di base Le aziende, per perseguire i loro obiettivi, svolgono numerose attività, prendono decisioni, agiscono: si tratta delle operazioni di gestione

Dettagli

Le condizioni di efficienza e di efficacia nella combinazione dei fattori di produzione. Corso di Economia Aziendale Prof.

Le condizioni di efficienza e di efficacia nella combinazione dei fattori di produzione. Corso di Economia Aziendale Prof. Le condizioni di efficienza e di efficacia nella combinazione dei fattori di produzione Corso di Economia Aziendale Prof. Giuseppe D Onza Misurazioni e strumenti per il controllo dei processi di produzione

Dettagli

CONTABILITÀ GESTIONALE: METODI DI CALCOLO DEI COSTI

CONTABILITÀ GESTIONALE: METODI DI CALCOLO DEI COSTI Prova di verifica CONTABILITÀ GESTIONALE: METODI DI CALCOLO DEI COSTI di Rossana MANELLI ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 MATERIE: ECONOMIA AZIENDALE (Classe 5 a IT Indirizzo AFM; Articolazione SIA; Articolazione

Dettagli

Il candidato, ipotizzando, dove necessario, un criterio di riparto adeguato, determini:

Il candidato, ipotizzando, dove necessario, un criterio di riparto adeguato, determini: Le informazioni desunte dall analisi dei costi pieni e da quella dei costi diretti portano a conclusioni e decisioni differenti. Lo studente, dopo aver descritto i sistemi di contabilità a costi pieni

Dettagli

Costi diretti ed indiretti - Contabilità

Costi diretti ed indiretti - Contabilità Costi diretti ed indiretti - Contabilità per centri di costo La contabilità per centri di costo Gli oggetti di costo Distinzione tra costi diretti ed indiretti Le configurazioni di costo La Contabilità

Dettagli

LA RAPPRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA GESTIONE

LA RAPPRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA GESTIONE Gilda Ricciardi LA RAPPRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA GESTIONE Il Bilancio d esercizio Le parti del Bilancio d esercizio Lo Stato patrimoniale Stato patrimoniale: Attivo Stato patrimoniale: Patrimonio

Dettagli

CONTROLLO E CONTABILITA

CONTROLLO E CONTABILITA CONTROLLO E CONTABILITA DEI COSTI Agenda Classificazione dei costi Costi variabili e fissi -Modello costo volume profitto Costi diretti e indirietti -La contabilità per centri di costo Analisi degli scostamenti

Dettagli

Programmazione e controllo e analisi dei costi II Parte. Cap. 3 Costo di prodotto e contabilità per centri di costo

Programmazione e controllo e analisi dei costi II Parte. Cap. 3 Costo di prodotto e contabilità per centri di costo Programmazione e controllo e analisi dei costi II Parte Cap. 3 Costo di prodotto e contabilità per centri di costo Prof. Nicola Castellano nicola.castellano@unimc.it Riferimenti Bibliografici: Cinquini

Dettagli

COSTO DI PRODUZIONE I COSTI DI PRODUZIONE CLASSIFICAZIONE COSTI

COSTO DI PRODUZIONE I COSTI DI PRODUZIONE CLASSIFICAZIONE COSTI COSTO DI PRODUZIONE I COSTI DI PRODUZIONE INSIEME DEI COSTI DI UTILIZZAZIONE DEI FATTORI IMPIEGATI IN UN DATO PROCESSO PRODUTTIVO O PER ALLESTIRE UN DATO PRODOTTO Economia Aziendale Milena Serra Corso

Dettagli

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Economia aziendale, bilancio, business plan Anno accademico 2016/2017 Prof. Antonio Staffa Prof. Mario Venezia

Dettagli

I costi di produzione

I costi di produzione 1 con tale espressione, si fa riferimento a quel processo teso a. quantificare, in termini monetari, le risorse necessarie per l implementazione del processo produttivo COSTI DI FATTORE esprimono quantità

Dettagli

Il bilancio di esercizio

Il bilancio di esercizio 1 con tale termine, si intende quel documento composto da CONTO ECONOMICO Espone i RICAVI ed i COSTI attribuiti, per competenza, ad un determinato periodo amministrativo STATO PATRIMONIALE Espone gli ELEMENTI

Dettagli

MAPPA DEL PROCESSO BUDGET PIANIFICAZIONE FATTURE ACQUISTO E VENDITA DATI SUI PROCESSI PRODUTTIVI DATI DELLA COSTI STANDARD PROGRAMMAZIONE

MAPPA DEL PROCESSO BUDGET PIANIFICAZIONE FATTURE ACQUISTO E VENDITA DATI SUI PROCESSI PRODUTTIVI DATI DELLA COSTI STANDARD PROGRAMMAZIONE IL BUDGET MAPPA DEL PROCESSO FATTURE ACQUISTO E VENDITA SISTEMA DI CONTABILITÀ GENERALE DATI SUI PROCESSI PRODUTTIVI SISTEMA DI CONTABILITÀ ANALITICA DECISIONI COSTI STANDARD COSTI CONSUNTIVI DATI DELLA

Dettagli

Università degli Studi della Tuscia Viterbo -!!Corso di Economia aziendale!!!!!a.a !

Università degli Studi della Tuscia Viterbo -!!Corso di Economia aziendale!!!!!a.a ! Agenda Inquadramento dell analisi negli strumenti di controllo direzionale Per partire (nozioni, classificazione dei costi per le decisioni, ) Finalità conoscitive e nozioni Modalità di classificazione

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE

IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE a. s. 2014/2015 I.P.S.E.O.A. G. Varnelli - Cingoli IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Parte 3 prof. Alda Minocchi L azienda è un sistema, cioè un insieme che la nostra mente riesce a concepire in modo unitario

Dettagli

Il margine di contribuzione di primo livello rapportato alla quantità venduta è il seguente:

Il margine di contribuzione di primo livello rapportato alla quantità venduta è il seguente: 4. METODI DI CALCOLO DEI COSTI Classe 5^A A RIM - I.I.S. Capriotti - San Benedetto del Tronto (AP) 4.1 margine di contribuzione ( ) X11 X19 Totale Ricavi di vendita 360.000 360.000 720.000 Costi variabili

Dettagli

Conto economico anno 2015

Conto economico anno 2015 ESERCIZIO SULLA RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO SECONDO I CRITERI DEL VALORE AGGIUNTO E DEL COSTO DEL VENDUTO PARTENDO DAL BILANCIO CIVILISTICO Si consideri il seguente conto economico esposto secondo

Dettagli

Il Full e il Direct Costing

Il Full e il Direct Costing Il Full e il Direct Costing L applicare le logiche della BEA alle imprese pluriproduzione consente di correlare i ricavi ed i costi per calcolare i risultati economici di ciascuna produzione, ma anche

Dettagli

Capitolo Analisi economiche per il controllo di gestione. Programmazione e Controllo Prof. Federico Verrucchi

Capitolo Analisi economiche per il controllo di gestione. Programmazione e Controllo Prof. Federico Verrucchi Capitolo 2 10-18 Analisi economiche per il controllo di gestione Programmazione e Controllo Prof. Federico Verrucchi Le configurazioni di costo Una volta compreso secondo quali prospettive possono essere

Dettagli

CASO AZIENDALE: I COSTI ED I RICAVI PROF. SARTIRANA

CASO AZIENDALE: I COSTI ED I RICAVI PROF. SARTIRANA CASO AZIENDALE: I COSTI ED I RICAVI PROF. SARTIRANA IMMAGINATE DI ESSERE MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA GAMMA SRL E DI DISPORRE DELLE SEGUENTI INFORMAZIONI: DURANTE L ANNO N L AZIENDA GAMMA

Dettagli

Capitolo 7 Organizzazione e comportamento dell impresa

Capitolo 7 Organizzazione e comportamento dell impresa Capitolo 7 Organizzazione e comportamento dell impresa Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.7 McGraw-Hill, 2001 La teoria

Dettagli

CONTO ECONOMICO CONTABILE CONTO ECONOMICO CONTABILE

CONTO ECONOMICO CONTABILE CONTO ECONOMICO CONTABILE CONTO ECONOMICO CONTABILE CONTO ECONOMICO CONTABILE Struttura Criterio di di classificazione Costi, ricavi e rimanenze Per natura Per natura Forma A sezioni contrapposte 1 I LIMITI DELLA STRUTTURA A COSTI

Dettagli

Definizione e Classificazione dei costi

Definizione e Classificazione dei costi Definizione e Classificazione dei costi Il concetto di costo Dai costi elementari alle sintesi di costo La classificazione dei costi I costi nelle decisioni Il concetto di costo Costo tecnico Costo psicologico

Dettagli

IL COSTO DI PRODOTTO E IL COSTO MONETARIO INERENTE UNA DATA QUANTITA DI PRODOTTO

IL COSTO DI PRODOTTO E IL COSTO MONETARIO INERENTE UNA DATA QUANTITA DI PRODOTTO IL COSTO DI PRODOTTO E IL COSTO MONETARIO INERENTE UNA DATA QUANTITA DI PRODOTTO PER POTER ATTRIBUIRE I COSTI A SINGOLE UNITA DI PRODOTTO E NECESSARIO STABILIRE RELAZIONI TRA I FATTORI E I PRODOTTI STESSI

Dettagli

COSTI FISSI, COSTI VARIABILI, COSTI DIRETTI, INDIRETTI, DIRECT COSTING, FOOD COST E METODI PER STABILIRE IL PREZZO DI VENDITA

COSTI FISSI, COSTI VARIABILI, COSTI DIRETTI, INDIRETTI, DIRECT COSTING, FOOD COST E METODI PER STABILIRE IL PREZZO DI VENDITA 1 COSTI FISSI, COSTI VARIABILI, COSTI DIRETTI, INDIRETTI, DIRECT COSTING, FOOD COST E METODI PER STABILIRE IL PREZZO DI VENDITA Costi fissi e costi variabili Una seconda classificazione considera la tipologia

Dettagli

Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Economia

Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Economia Docente: Prof. Roberto Diacetti Collaboratore di cattedra: Dott. Paolo Pace Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. E il Cammino che ci insegna sempre la maniera

Dettagli

Aspetto patrimoniale, finanziario ed economico della gestione

Aspetto patrimoniale, finanziario ed economico della gestione Esercitazioni svolte 2015 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 2 Aspetto patrimoniale, finanziario ed economico della gestione Rosa Sciamanna COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Sapere distinguere gli aspetti della

Dettagli

Lettura ed Analisi del Bilancio. Analisi dei contenuti del conto economico

Lettura ed Analisi del Bilancio. Analisi dei contenuti del conto economico Analisi dei contenuti del conto economico Schema di conto economico A) VALORE DELLA PRODUZIONE B) COSTI DELLA PRODUZIONE Differenza fra valore e costi della produzione C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI D)

Dettagli

Analisi dei costi Programmazione e Controllo

Analisi dei costi Programmazione e Controllo Analisi dei costi Programmazione e Controllo 2015-2016 A cura della Dott.ssa Silvia Macchia 1 Costi: un diverso focus Contabilità generale Contabilità direzionale I costi sono utilizzati per dare un valore

Dettagli

Economia Aziendale. Modelli e misure: costi e BEP. Lezione 17 L analisi dei costi

Economia Aziendale. Modelli e misure: costi e BEP. Lezione 17 L analisi dei costi Economia Aziendale Modelli e misure: costi e BEP Lezione 17 L analisi dei costi Prof. Paolo Di Marco Le tipologie di costo In azienda la dimensione del costo può essere descritta in modi diversi. Le diverse

Dettagli

Dal bilancio contabile al Bilancio d esercizio destinato a pubblicazione. Il caso TECNIC S.p.a.

Dal bilancio contabile al Bilancio d esercizio destinato a pubblicazione. Il caso TECNIC S.p.a. Dal bilancio contabile al Bilancio d esercizio destinato a pubblicazione Il caso TECNIC S.p.a. Bilancio d esercizio contabile o Situazione contabile (patrimoniale ed economica) finale della SpA Tecnic

Dettagli

Budget e analisi di bilancio per indici e margini

Budget e analisi di bilancio per indici e margini Budget e analisi di bilancio per indici e margini Ipotesi di traccia per l Esame di Stato 2014 di R. Bandinelli e R. Mazzoni Il candidato, dopo avere descritto il processo di individuazione degli oggetti

Dettagli

Dalla situazione contabile al bilancio d esercizio

Dalla situazione contabile al bilancio d esercizio Dalla situazione contabile al bilancio d esercizio La situazione contabile al 31/12/2005 della Matrix spa è rappresentata dal prospetto che è stato redatto dopo le scritture di assestamento. Presentare

Dettagli

Costi fissi, costi variabili, punto di pareggio e diagramma di redditività

Costi fissi, costi variabili, punto di pareggio e diagramma di redditività Cognome... Nome... Classe... Data... Costi fissi, costi variabili, punto di pareggio e diagramma di redditività Correlazione 1 Associa ciascun costo alla relativa tipologia. 1. Costo delle lavorazioni

Dettagli

ripartizione dei costi e dei ricavi comunanza dei costi e dei ricavi

ripartizione dei costi e dei ricavi comunanza dei costi e dei ricavi ripartizione dei costi e dei ricavi nel tempo e nello spazio costi e ricavi di competenza di un periodo costi e ricavi riferiti: - ad aree produttive - a singoli prodotti - a processi produttivi comunanza

Dettagli

Il bilancio di esercizio

Il bilancio di esercizio 1 con tale termine, si intende quel documento composto da CONTO ECONOMICO Espone i RICAVI ed i COSTI attribuiti, per competenza, ad un determinato periodo amministrativo STATO PATRIMONIALE Espone gli ELEMENTI

Dettagli

Lezione 15 Analisi dei costi VECCHIO LIBRO: Saltare par Solo da leggere 6.3

Lezione 15 Analisi dei costi VECCHIO LIBRO: Saltare par Solo da leggere 6.3 Lezione 15 Analisi dei costi VECCHIO LIBRO: Saltare par. 6.1.5 - Solo da leggere 6.3 Le imprese Le funzioni dell impresa: organizzare la produzione in serie reperire le risorse gestire il processo produttivo

Dettagli

Analisi della Potenzialità Economico-Strutturale

Analisi della Potenzialità Economico-Strutturale Esercitazione Analisi della Potenzialità Economico-Strutturale ANALISI POTENZIALITA ECONOMICO- STRUTTURALE Obiettivi: Misurare la capacità dell impresa di ottenere un profitto data una certa composizione

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE

RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE 3 1. Attività liquide 2. Rimanenze 8. Pass.tà correnti 10 7 4. Imm. immat. e finanz. 9. Pass.tà consolidate 12 6 5. Imm. tecniche nette 11. Mezzi propri 1 1)

Dettagli

Aspetto finanziario e aspetto economico della gestione

Aspetto finanziario e aspetto economico della gestione Aspetto finanziario e aspetto economico della gestione di Lidia Sorrentino Prova semistrutturata di economia aziendale per le classi 3ª IGEA e 2ª IPSC 1 Segna con una crocetta la risposta esatta (alcuni

Dettagli

Il controllo di gestione nelle aziende di costruzioni

Il controllo di gestione nelle aziende di costruzioni Il controllo di gestione nelle aziende di costruzioni Potenza, 07 maggio 2015 prof. francesco de luca università g. d annunzio pescara Ricavi e costi nel controllo di gestione: la natura dei valori Principali

Dettagli

SISTEMA DEL REDDITO IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA

SISTEMA DEL REDDITO IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA SISTEMA DEL REDDITO IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA Reddito d esercizio = Ricavi - Costi Le scritture di esercizio contabili rilevano fenomeni con manifestazione numeraria nel periodo amministrativo: costi/ricavi

Dettagli

Economia e gestione delle imprese

Economia e gestione delle imprese Prof. Antonio Renzi Economia e gestione delle imprese Parte ottava I costi di produzione 1 Argomenti 1. I costi di acquisto dei fattori produttivi 2. I costi di produzione 3. Costi speciali e costi comuni

Dettagli

CONTABILITA DEI COSTI

CONTABILITA DEI COSTI CONTABILITA DEI COSTI IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Pianificazione strategica Definizione degli obiettivi e delle linee guida aziendali Controllo direzionale Definizione e perseguimento delle

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO - Facoltà di Ingegneria CORSO SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE Ingegneria Informatica Prof. Sergio Mascheretti

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO - Facoltà di Ingegneria CORSO SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE Ingegneria Informatica Prof. Sergio Mascheretti ESAME DEL 12-07-11 DOMANDA 1 Definire ed illustrare graficamente il concetto di Break Even Point ESERCIZIO 1 Il direttore generale della società Salumificio Rossi srl, leader nel mercato europeo degli

Dettagli

LE SCRITTURE DI FINE ESERCIZIO

LE SCRITTURE DI FINE ESERCIZIO LE SCRITTURE DI FINE ESERCIZIO OBIETTIVI DELLA LEZIONE Successione scritture contabili Scritture di assestamento Scritture di integrazione 2 SUCCESSIONE SCRITTURE CONTABILI Scritture di COSTITUZIONE Scritture

Dettagli

Facoltà di Economia - Parma 1

Facoltà di Economia - Parma 1 L analisi dei costi 3 IL ONETTO DI OSTO on il termine OSTO si vuole indicare il valore degli investimenti effettuati per l acquisto dei fattori produttivi impiegati per l ottenimento di un determinato

Dettagli

IL REDDITO D ESERCIZIO E IL PATRIMONIO DI FUNZIONAMENTO

IL REDDITO D ESERCIZIO E IL PATRIMONIO DI FUNZIONAMENTO ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 Prova di verifica IL REDDITO D ESERCIZIO E IL PATRIMONIO DI FUNZIONAMENTO di Marina GORIA MATERIE: ECONOMIA AZIENDALE (Classe terza IT Indirizzo AFM-SIA-RIM; Classe terza IP Servizi

Dettagli

Inventario iniziale, prospetti del redditor e del patrimonio

Inventario iniziale, prospetti del redditor e del patrimonio Esercitazioni svolte 2006 Scuola Duemila 43 Esercitazione n. 8 Inventario iniziale, prospetti del redditor e del patrimonio Obiettivi, conoscenze e competenze Sapere: le relazioni esistenti tra reddito

Dettagli

OIC 13 LE RIMANENZE 1

OIC 13 LE RIMANENZE 1 OIC 13 LE RIMANENZE 1 CLASSIFICAZIONE STATO PATRIMONIALE - AREA C C. I RIMANENZE 1. materie prime, sussidiarie e di consumo 2. prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3. lavori in corso su ordinazione

Dettagli

ESERCIZI. MDC e BEP Margine di Sicurezza Leva Operativa. Giulia Rita Biavati Docente responsabile: Emidia Vagnoni

ESERCIZI. MDC e BEP Margine di Sicurezza Leva Operativa. Giulia Rita Biavati Docente responsabile: Emidia Vagnoni ESERCIZI MDC e BEP Margine di Sicurezza Leva Operativa Giulia Rita Biavati Docente responsabile: Emidia Vagnoni LE CLASSIFICAZIONI DI COSTO VARIABILITA RISPETTO AL LIVELLO DI ATTIVITA ATTRIBUZIONE ALL

Dettagli

Schema di stato patrimoniale ai sensi dell art c.c.

Schema di stato patrimoniale ai sensi dell art c.c. Schema di stato patrimoniale ai sensi dell art. 2424 c.c. ATTIVO PASSIVO A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata. B) Immobilizzazioni, con

Dettagli

Strumenti e Materiali - Economia Aziendale

Strumenti e Materiali - Economia Aziendale Strumenti e Materiali - Economia Aziendale Esercitazioni in preparazione all Esame di Stato ESERCITAZIONE 4 Il rendiconto finanziario del capitale circolante netto e di liquidità a cura di Michele Devastato

Dettagli

Conto Economico LEGALE

Conto Economico LEGALE Conto Economico CONTABILE Rende il conto della gestione in forma disorganica ed eterogenea ELENCO VOCI Conto Economico LEGALE Rende il conto della gestione in forma più organica ed omogenea AREE +/- OMOGENEE

Dettagli

Conto Economico LEGALE

Conto Economico LEGALE Conto Economico CONTABILE Rende il conto della gestione in forma disorganica ed eterogenea ELENCO VOCI Conto Economico LEGALE Rende il conto della gestione in forma più organica ed omogenea AREE +/- OMOGENEE

Dettagli

CREARE UNA NUOVA IMPRESA

CREARE UNA NUOVA IMPRESA CREARE UNA NUOVA IMPRESA Pianificare la gestione con il Business Plan Dott. Patron Daniele Pianificare la gestione con il Business Plan - pagina 1 IL BUSINESS PLAN DI UN IMPRESA COS E E un documento che

Dettagli

Università degli Studi di Macerata Esame di Economia Aziendale (prof.ssa Antonella Paolini) DATI DELLO STUDENTE

Università degli Studi di Macerata Esame di Economia Aziendale (prof.ssa Antonella Paolini) DATI DELLO STUDENTE Nome: Cognome: Università degli Studi di Macerata Esame di Economia Aziendale (prof.ssa Antonella Paolini) 12.1.2017 DATI DELLO STUDENTE Matricola: Anno di corso: domanda 1 domanda 2 domanda 3 VOTO SCRITTO

Dettagli

SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO. Le configurazioni di costo. Prof.ssa MoniaCastellini. Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1

SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO. Le configurazioni di costo. Prof.ssa MoniaCastellini. Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1 SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Le configurazioni di costo Prof.ssa MoniaCastellini Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1 Obiettivi formativi 1. Delineare il concetto di configurazione

Dettagli

- Esistenze iniziali di Materie e Prodotti. + Ricavi d esercizio. - Costi d esercizio + Rimanenze finali di Materie e Prodotti (Perdita d esercizio)

- Esistenze iniziali di Materie e Prodotti. + Ricavi d esercizio. - Costi d esercizio + Rimanenze finali di Materie e Prodotti (Perdita d esercizio) 1 Il conto economico cd contabile ha un contenuto minimo obbligatorio rappresentato da un semplice elenco di voci. I costi e i ricavi non sono classificati in categorie omogenee. COSTI - Esistenze iniziali

Dettagli

Strumenti e Materiali - Economia Aziendale

Strumenti e Materiali - Economia Aziendale Strumenti e Materiali - Economia Aziendale Esercitazioni in preparazione all Esame di Stato ESERCITAZIONE 5 reddito fiscale e calcolo dell Ires a cura di Daniela Lucarelli La Bergami s.p.a presenta il

Dettagli

1 edizione gennaio 2014

1 edizione gennaio 2014 1 edizione gennaio 2014 FINALITA, STRUTTURA E CONTENUTO DEL BILANCIO D ESERCIZIO Pagina 3 Rosanna Marchegiani www.marchegianionline.net 1 IL BILANCIO D ESERCIZIO: STRUMENTO D INFORMAZIONE DOCUMENTI ORIGINARI

Dettagli

Il patrimonio nell aspetto qualitativo e quantitativo

Il patrimonio nell aspetto qualitativo e quantitativo Prova semistrutturata Il patrimonio nell aspetto qualitativo e quantitativo di Ilma Maria Longobardi Classi 3ª ITE (indirizzo amministrazione finanza, marketing) e 2ª nuovi Istituti professionali (servizi

Dettagli

Dott. Maurizio Massaro

Dott. Maurizio Massaro Dott. Maurizio Massaro Ph. D. in Scienze Aziendali Ricercatore Universitario nell Università degli Studi di Udine 03, Ragioneria 1 La misurazione della performance economicofinanziaria. I sistemi fondati

Dettagli

LE OPERAZIONI DI GESTIONE IL PATRIMONIO E IL REDDITO PROF. CLAUDIA IMPRESARIO

LE OPERAZIONI DI GESTIONE IL PATRIMONIO E IL REDDITO PROF. CLAUDIA IMPRESARIO LE OPERAZIONI DI GESTIONE IL PATRIMONIO E IL REDDITO PROF. CLAUDIA IMPRESARIO La gestione è costituita dall insieme di operazioni svolte dall impresa per il raggiungimento dei suoi obiettivi Finanziamenti

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO. Docente: Prof. Massimo Mariani

RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO. Docente: Prof. Massimo Mariani RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO Docente: Prof. Massimo Mariani 1 SOMMARIO Il bilancio L analisi di bilancio La riclassificazione di bilancio Oggetto dell analisi finanziaria Obiettivi dell analisi finanziaria

Dettagli

La contabilità direzionale per la programmazione e il controllo. LA PIANIFICAZIONE E IL BUDGETING 15 maggio 2015

La contabilità direzionale per la programmazione e il controllo. LA PIANIFICAZIONE E IL BUDGETING 15 maggio 2015 La contabilità direzionale per la programmazione e il controllo LA PIANIFICAZIONE E IL BUDGETING 15 maggio 2015 Scopo: Contabilità generale Produrre informazioni per tutti i soggetti esterni tali da rappresentare

Dettagli

Aspetti contabili. Prof.ssa Claudia Rossi 1

Aspetti contabili. Prof.ssa Claudia Rossi 1 Aspetti contabili Prof.ssa Claudia Rossi 1 PRESA IN CONSEGNA DELLE SCRITTURE CONTABILI I liquidatori, dopo avere preso in consegna dagli amministratori le scritture contabili dell azienda, continuano le

Dettagli

Dalla situazione contabile a Stato patrimoniale e Conto economico

Dalla situazione contabile a Stato patrimoniale e Conto economico Dalla situazione contabile a Stato patrimoniale e Conto economico di Laura Mottini Destinatari: alunni della classe quarta IGEA e Programmatori Conoscenza Natura dei conti e relativa classificazione Obiettivi

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Esame di Stato di istruzione secondaria superiore Parte obbligatoria Indirizzi: ITAF, EA05 - AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING SESSIONE ORDINARIA

Dettagli

Prospetti di Nota integrativa

Prospetti di Nota integrativa Esercitazioni svolte 2014 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 8 Prospetti di Nota integrativa Gian Carlo Bondi COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

Riclassificazione di bilancio

Riclassificazione di bilancio Riclassificazione di bilancio Riclassificazione di bilancio a. Cos è b. Finalità c. Criteri 2 a. Cos è Operazione di predisposizione dei dati di bilancio per l analisi economico-finanziaria e patrimoniale

Dettagli

Schema di conto economico. Il conto economico. Conto economico. A) Valore della produzione. 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

Schema di conto economico. Il conto economico. Conto economico. A) Valore della produzione. 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni Il conto economico Silvia Cantele analisi di bilancio Schema di conto economico A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari

Dettagli

DIRECT E FULL COSTING

DIRECT E FULL COSTING DIRECT E FULL COSTING Esercizio 1 Un azienda produce due modelli di prodotti A e B. La contabilità analitica ha elaborato i seguenti dati economici unitari di produzione: A B Materiali diretti 10 14 Manodopera

Dettagli

Il Rendiconto Finanziario. Inquadramento normativo e OIC n.10

Il Rendiconto Finanziario. Inquadramento normativo e OIC n.10 Il Rendiconto Finanziario Inquadramento normativo e OIC n.10 Art. 2423 c.c. Redazione del bilancio. In vigore fino al 31.12.2015 Gliamministratoridevonoredigereilbilanciodiesercizio, costituito dallo stato

Dettagli

LUISS - Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Dottore Commercialista I sessione giugno 2017 PRIMA PROVA SCRITTA

LUISS - Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Dottore Commercialista I sessione giugno 2017 PRIMA PROVA SCRITTA 15 giugno 2017 Traccia 1 PRIMA PROVA SCRITTA Il candidato presenti le caratteristiche dei principali metodi per la valutazione d azienda con particolare attenzione ai metodi basati sui flussi di risultato

Dettagli

Esercitazioni svolte 2004 Scuola Duemila 107. Esercitazione n. 19. Maria Cristina Ercoli

Esercitazioni svolte 2004 Scuola Duemila 107. Esercitazione n. 19. Maria Cristina Ercoli Esercitazioni svolte 2004 Scuola Duemila 107 Esercitazione n. 19 Dalla situazione contabile finale al bilancio civilistico = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = =

Dettagli

GLI SCHEMI DI BILANCIO IN ITALIA

GLI SCHEMI DI BILANCIO IN ITALIA GLI SCHEMI DI BILANCIO IN ITALIA Il sistema di bilancio per le società di capitali, le società cooperative e mutualistiche Conto Economico art. 2425 Nota Integrativa art. 2427... Stato Patrimoniale art.

Dettagli

I PROCESSI DI PRODUZIONE La produzione è la realizzazione dei prodotti, tramite la combinazione dei fattori produttivi. Questa produzione è una

I PROCESSI DI PRODUZIONE La produzione è la realizzazione dei prodotti, tramite la combinazione dei fattori produttivi. Questa produzione è una I PROCESSI DI PRODUZIONE La produzione è la realizzazione dei prodotti, tramite la combinazione dei fattori produttivi. Questa produzione è una attività complessa nella quale convergono più profili di

Dettagli

PIANO DEI CONTI BILANCIO. Biblioteca di Economia aziendale STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO DI UN IMPRESA MERCANTILE INDIVIDUALE

PIANO DEI CONTI BILANCIO. Biblioteca di Economia aziendale STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO DI UN IMPRESA MERCANTILE INDIVIDUALE Biblioteca di Economia aziendale PIANO DEI CONTI DI UN IMPRESA MERCANTILE INDIVIDUALE Documento Piano dei conti BILANCIO DI UN IMPRESA MERCANTILE INDIVIDUALE STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO per il secondo

Dettagli

PRIMA PROVA SCRITTA TEMA

PRIMA PROVA SCRITTA TEMA PRIMA PROVA SCRITTA TEMA 1 Una società in data 1 gennaio 2013 ha sottoscritto un contratto di leasing per un macchinario specifico in 60 rate mensili oltre ad una maxirata iniziale del 10% del valore del

Dettagli

Punto 2 PUNTO 3. I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni

Punto 2 PUNTO 3. I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni INDICE Punto 1 Punto 2 PUNTO 3 Punto 4 3) L impresa e l efficienza. Il concetto di efficienza I rendimenti fisico-tecnici I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni Il controllo dei costi:

Dettagli

La contabilità finanziaria

La contabilità finanziaria La contabilità finanziaria E il sistema contabile principale e fondamentale per i fini autorizzatori e di rendicontazione della gestione: rileva le obbligazioni attive/passive, gli incassi ed i pagamenti

Dettagli

SOLUZIONI VERIFICHE MODULO 3 UNITÀ 2. I risultati prodotti dalla gestione e gli schemi contabili di bilancio

SOLUZIONI VERIFICHE MODULO 3 UNITÀ 2. I risultati prodotti dalla gestione e gli schemi contabili di bilancio Vivere l azienda 2 - Modulo 3 Unità 2 verifiche Soluzioni pag. 1 di 6 SOLUZIONI VERIFICHE MODULO 3 UNITÀ 2 I risultati prodotti dalla gestione e gli schemi contabili di bilancio VERIFICA VELOCE 1 1. d;

Dettagli

Strumenti innovativi per la creazione d impresa

Strumenti innovativi per la creazione d impresa I Seminario: competitività Modulo n. 2: Strumenti innovativi per la creazione d impresa Fondo Perequativo Accordo di Programma MISE Unioncamere 2010 Progetto n. 89 } } La valutazione della redditività

Dettagli

Il Break Even Point (b.e.p.)

Il Break Even Point (b.e.p.) Prof. Sartirana Il Break Even Point (b.e.p.) E un analisi grafica e matematica della redditività della produzione aziendale E un analisi che riguarda il breve periodo Prevede che l azienda abbia la possibilità

Dettagli

Corso di Ragioneria generale ed applicata - CORSO 50-99

Corso di Ragioneria generale ed applicata - CORSO 50-99 Corso di Ragioneria generale ed applicata - CORSO 50-99 ESERCITAZIONE N 1 ARGOMENTI OGGETTO DELL ESERCITAZIONE: Finalità ed ambito di indagine della Contabilità Generale Contabilità generale e Contabilità

Dettagli

Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 3

Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 3 Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 3 I costi di produzione Mankiw, Capitolo 13 Premessa Nell analisi della legge dell offerta, vista fino a questo momento, abbiamo sinteticamente descritto le

Dettagli

BILANCIO CONSUNTIVO AL 31/12/2005. ancora da richiamare ) costi di impianto e di ampliamento ) costi di ricerca, sviluppo e pubblicità 0 0

BILANCIO CONSUNTIVO AL 31/12/2005. ancora da richiamare ) costi di impianto e di ampliamento ) costi di ricerca, sviluppo e pubblicità 0 0 BILANCIO CONSUNTIVO AL 31/12/2005 Anno corrente Anno precedente 2005 2004 ATTIVITA A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti ancora da richiamare 0 0 richiamati 10,00 9.000,00 B) Immobilizzazioni

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO - Facoltà di Ingegneria CORSO SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE Ingegneria Informatica Prof. Sergio Mascheretti

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO - Facoltà di Ingegneria CORSO SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE Ingegneria Informatica Prof. Sergio Mascheretti ESAME DEL 08-07-10 ESERCIZIO 1 La società Phone S.p.A. è un azienda in forte crescita che produce apparecchi telefonici in plastica per la telefonia fissa. L imprenditore vuole sapere se la redditività

Dettagli

6.1. Lo schema di conto economico a direct costing

6.1. Lo schema di conto economico a direct costing 6.1. Lo schema di conto economico a direct costing Ricavi Costo del venduto variabile Rimanenze iniziali di prodotti finiti (+) Costo dei beni prodotti (+) Rimanenze finali di prodotti finiti (-) Costi

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE DEI PROSPETTI DI BILANCIO E CALCOLO DEGLI INDICI

RICLASSIFICAZIONE DEI PROSPETTI DI BILANCIO E CALCOLO DEGLI INDICI ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 Prova di verifica RICLASSIFICAZIONE DEI PROSPETTI DI BILANCIO E CALCOLO DEGLI INDICI di Rossana MANELLI MATERIE: ECONOMIA AZIENDALE (Classe quinta IT Indirizzo AFM-SIA-RIM; Classe

Dettagli

TOMO 2-2. COSTI E SCELTE AZIENDALI. 2.1 costo suppletivo ( ) Ipotesi a.

TOMO 2-2. COSTI E SCELTE AZIENDALI. 2.1 costo suppletivo ( ) Ipotesi a. TOMO 2-2. COSTI E SCELTE AZIENDALI 2.1 costo suppletivo ( ) Ipotesi a. Produzione 12.000 unità Produzione 14.000 unità Costo complessivo Costo unitario Costo complessivo Costo unitario Costi variabili

Dettagli

L organizzazione delle imprese. Il piano di marketing

L organizzazione delle imprese. Il piano di marketing Materia: ECONOMIA AZIENDALE Classe: V Sezione: C Indirizzo di studi: AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING Docente: PEZZELLA PIO PROGRAMMA SVOLTO Lineamenti della moderna impresa industriale Che cosa s intende

Dettagli

Commento ed analisi degli indicatori di risultato

Commento ed analisi degli indicatori di risultato ANALISI DI BILANCIO Commento ed analisi degli indicatori di risultato Stato patrimoniale e conto economico riclassificati Di seguito si riporta lo schema di stato patrimoniale e di conto economico riclassificati.

Dettagli

DISHES Srl (Direct costing evoluto, bea, equiconvenienza, make or buy)

DISHES Srl (Direct costing evoluto, bea, equiconvenienza, make or buy) La Dishes Srl, specializzata nella produzione di stoviglie, possiede una divisione che si occupa esclusivamente di realizzare servizi di piatti. Nello stabilimento di Modena tale divisione realizza due

Dettagli

La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale, nell Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing è strutturata in due parti.

La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale, nell Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing è strutturata in due parti. Istituto Tecnico - Settore economico Indirizzo: Amministrazione, Finanza e Marketing Esame di Stato anno scolastico 2015/2016 Svolgimento seconda prova di Economia aziendale La traccia assegnata come seconda

Dettagli

Economia Aziendale. Modelli e misure: il bilancio. Lezione 13

Economia Aziendale. Modelli e misure: il bilancio. Lezione 13 Economia Aziendale Modelli e misure: il bilancio Lezione 13 Capitale di funzionamento e risultato di periodo Prof. Paolo Di Marco Il patrimonio Insieme dei beni economici a disposizione di diritto e di

Dettagli

Controllo di gestione

Controllo di gestione Controllo di gestione Processo di crescita aziendale dal controllo di gestione alla Business Intelligence Premessa Tutte le aziende sono dotate di sistemi informatici e programmi gestionali che permettono

Dettagli