ripartizione dei costi e dei ricavi comunanza dei costi e dei ricavi
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- Rita Venturini
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1 ripartizione dei costi e dei ricavi nel tempo e nello spazio costi e ricavi di competenza di un periodo costi e ricavi riferiti: - ad aree produttive - a singoli prodotti - a processi produttivi comunanza dei costi e dei ricavi
2 aree produttive spazi fisici rilevanti sotto il profilo tecnico-operativo che racchiudono attività produttive uniformi a gestione congiunta centri operativi centri di costo aree operative rilevanti per il controllo economico centri di risultato costi dei fattori per ottenere un certo output t n +1 C (K) = Σ t=t n m Σ f i (K) p i (K)t i=1 differenza tra ricavi e costi relativi alla produzione del centro
3 produttori di servizi risorse e fattori produttivi centri di costo intermedi finali prodotto finito produttori di beni
4 oggetti di costo azienda divisione reparto prodotto comuni comuni costi aziendali speciali speciali comuni speciali speciali
5 costi aziendali C 1 C 2 C 3 C 4 C 5 costi speciali costi comuni coefficienti di imputazione P 1 P 2 P 3 P 4 oggetto di costo: es. singoli prodotti
6 Costi speciali e costi comuni COSTI SPECIALI: costi che, rispetto all oggetto di costo possono essere determinati in modo oggettivo, moltiplicando la quantità del fattore effettivamente consumata dall oggetto per il suo prezzo unitario, oppure sono costituiti dal valore dei fattori produttivi i cui servizi sono impiegati in modo esclusivo dall oggetto di costo. COSTI COMUNI: sono quei costi dei fattori impiegati contemporaneamente da più oggetti per i quali non è possibile identificare le quantità specifiche di fattore consumato; quindi i costi comuni devono essere imputati all oggetto di costo sulla base di un procedimento di ripartizione o allocazione.
7 Costi diretti e costi indiretti Il criterio si basa sulla modalità di imputazione (o attribuzione) dei costi agli oggetti di costo COSTI DIRETTI: sono imputabili direttamente all oggetto secondo criteri di specialità, ossia mediante il prodotto tra volume del fattore impiegato e prezzo unitario ovvero in caso di attribuzione di un costo in modo esclusivo. COSTI INDIRETTI: si calcolano rispetto all oggetto di costo secondo criteri di comunanza (mediante procedimenti di ripartizione o allocazione del costo). In caso si costi indiretti è necessario individuare delle basi di riparto al fine di allocare i costi agli oggetti Le ultime due classificazioni esaminate (diretti-indiretti e comuni-speciali) sono molto simili. I costi speciali peraltro possono essere imputati in modo diretto ma anche, se ciò non è conveniente, indiretto. Viceversa i costi comuni non possono essere diretti perché, per definizione, sono comuni a più oggetti di costo e dunque saranno imputabili solo in via indiretta.
8 Costi fissi e variabili in relazione ai volumi COSTI FISSI: non variano al variare del volume di output (es., ferme restando le ipotesi, fitto annuale di un capannone). COSTI VARIABILI: variano al variare del volume di output (es. produzione). Si può, in prima approssimazione, distinguere tra: variabili proporzionali: variano proporzionalmente (es. materia prima diretta); i rendimenti sono costanti variabili degressivi: aumentano in misura meno che proporzionale all aumento dei volumi di attività (es. costo totale di un reparto quando siamo in grado di utilizzare meglio la capacità produttiva diminuendo i riattrezzaggi e, quindi, aumentando la produttività dei fattori); i rendimenti sono crescenti; variabili progressivi: aumentano in misura più che proporz. rispetto ai volumi (es. l aumento dei volumi genera tempi morti o code tra una fase e l altra); i rendimenti sono decrescenti.
9 Grafici sui costi fissi e variabili in relazione ai volumi Y = costi costanti Y = costi variabili proporzionali Y = costi totali Q X = volumi produz. Y = costi riepilogo Q X = volumi produz. Q X = volumi produz. L analisi rimane valida solo entro l area di rilevanza (Q) Q X = volumi produz.
10 Conto economico scalare marginalista remunerazione del capitale proprio Ricavi netti - costi variabili totali Margine di contribuzione totale - costi fissi Reddito operativo - remunerazione del capitale di terzi - imposte Reddito di esercizio
11 Ricavi totali = costi totali Ricavi totali (RT) = prezzo unitario di vendita(p) X quantità (Q) RT = CT RT = CF + CV pq = CF + cq pq - cq = CF Q (p - c) = CF costi fissi CF il punto di pareggio + Costi variabili totali (CV) = costo variabile unitario(c) X quantità (Q) Q = CF / (p-c) costi variabili Margine di contribuzione unitario
12 Il diagramma del punto di pareggio Y = ricavi, costi totali, costi variabili, costi fissi Ricavi Utile nel caso di quantità prodotte/vendute = Q 2 Costi totali Costi variabili Perdita nel caso di quantità prodotte/vendute = Q 0 Q 0 Q 1 Q 2 Costi fissi X = quantità prodotte/vendute Punto di pareggio
13 Il diagramma della redditività, sapendo che: CT = CF + CV CV= cq RT = pq consente di determinare (attraverso semplici modificazioni matematiche) il punto di pareggio Q = CF/(p-c) il prezzo unitario di vendita p = CF/Q + c l utile U = (p - c)q - CF
14 Le ipotesi specifiche alla base del diagramma di redditività sono che vi sia identità tra quantità prodotta e venduta che il prezzo unitario di vendita rimanga costante qualunque sia la quantità venduta che i costi variabili siano proporzionali che la produzione sia omogenea nel tempo e nello spazio che si trascuri ogni riferimento qualitativo della produzione che i costi fissi rimangano assolutamente invariati che i valori di costo e di prezzo previsti assumano condizione di certezza infine, che la capacità massima degli impianti sia individuata
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