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1 >Bilancio sociale 2004 L impegno di ASSB per la qualità della vita per la Città di Bolzano

2 Documento a cura di Azienda Servizi Sociali di Bolzano Elaborazione a cura di Uffi cio di Direzione Edizione Maggio 2005 Layout DOC - BZ II Si ringraziano i collaboratori interni ed esterni all Azienda che hanno contribuito alla stesura di questo bilancio sociale.

3 >Bilancio sociale 2004 L impegno di ASSB per la qualità della vita per la Città di Bolzano

4 Dichiarazione del Direttore Per leggere correttamente il bilancio sociale dello scorso anno, si deve partire considerando i cambiamenti a livello apicale avvenuti durante il 2004, cambiamenti che pur non incidendo sul lavoro strettamente operativo, hanno fortemente inciso su alcuni elementi di tipo strategico e orientativo. Il fatto che nel corso del 2004 si siano avvicendati tre direttori generali ha rallentato alcune iniziative di tipo strategico precedentemente avviate e ha indotto l Azienda a cancellare dalla propria programmazione o a rinviare al prossimo anno alcuni obiettivi, che facevano per lo più capo ai direttori usciti dall Azienda. Al dott. Fontana e al dott. Zingerle va un ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto per avere assicurato nel miglior modo il funzionamento e il mantenimento degli accordi e dei progetti avviati anche nelle fasi di transizione. La nuova direzione, sostenuta dal Comune di Bolzano e da tutti i dirigenti dell ASSB, ha cercato di effettuare una rivisitazione di alcune tematiche generali e di indirizzo dell Azienda concentrandosi soprattutto all interno delle stessa organizzazione e studiando forme diverse di risposta alle problematiche emerse. Alcune giornate di Klausur hanno permesso di evidenziare punti forti e punti deboli delle nostre azioni e in questi momenti si sono gettate le basi per la costruzione di modelli che vanno a integrare il sistema giá esistente dell Azienda. I settori dell organizzazione, dei processi decisionali, della specifi cità nei settori di intervento sociale rappresentano le basi su cui abbiamo orientato i nostri sforzi dall autunno Il Bilancio sociale è il documento più diffuso di rendicontazione sociale sia in ambito pubblico che privato. Nella sua accezione più stretta, è un documento riferito ad un anno di attività, di norma coincidente con l anno solare, che rende conto in una prospettiva consuntiva e programmatica: -della missione e delle strategie dell ente; -dei progetti e delle attività realizzate nel corso dell anno; -dei risultati prodotti e degli effetti determinati rispetto ai diversi portatori di interesse. Sempre più il bilancio sociale sta diventando uno strumento effi cace per orientare l analisi della situazione dei servizi e l andamento di fenomeni sociali e ci può fornire indicazioni per le scelte future. Per rendere il bilancio sociale signifi cativo di come l ASSB segue gli orientamenti del Comune, si è cercato di rafforzare la connessione tra lo strumento di pianifi cazione sociale del Comune (il Piano Sociale per la qualità della vita) e lo strumento di rendicontazione aziendale (il Bilancio sociale), evidenziando la relazione tra le azioni di ASSB e le linee del Piano. Mi auguro quindi che questo strumento di lavoro possa essere di utilità a tutti gli stakeholders della rete dei servizi, per discutere in forma oggettiva di sviluppo di welfare. Il Direttore Dott. Bruno Marcato Aprile 2005

5 Note dell Assessore Il 2004 è stato un anno di rilevanti cambiamenti organizzativi al vertice dell Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano, inizialmente avviatosi sotto la direzione del Dott. Pio Fontana, e poi del vice direttore Dott. Paul Zingerle ai quali rivolgo il mio ringraziamento. Nel luglio 2004, la guida dell Azienda è passata nelle mani del Dott. Bruno Marcato, persona che ha messo in luce una visione ampia e una conoscenza eterogenea del lavoro sociale e che ha promosso, fi n dai primi mesi del suo nuovo incarico, attività specifi che nei settori di intervento sociale e azioni rivolte alla riorganizzazione interna con una particolare attenzione al benessere del personale. Il succedersi di tre direttori generali nell arco di un breve periodo ha prodotto una riduzione di azioni intraprese e una riprogrammazione di alcuni obiettivi, rimandati all anno successivo. Il rendiconto sociale per l anno 2004 dell ASSB delinea i primi passi effettuati dall ente per l attuazione delle linee del Piano sociale per la qualità della vita per la città di Bolzano , strumento di programmazione della nostra Città. L Azienda è uno dei soggetti di maggior rilievo coinvolti nell attuazione del Piano e congiuntamente alle azioni promosse dagli altri Assessorati e da tutti gli attori interessati sono lieta di poter evidenziare l avvio di importanti attività volte al miglioramento della qualità della vita per la Città di Bolzano. Per rispondere ai principali bisogni dei gruppi generazionali, l ASSB nell anno 2004 ha operato nel settore minori avviando importanti iniziative di prevenzione del disagio giovanile mentre per quanto concerne l area anziani ha promosso iniziative che ne favoriscono l aggregazione e la socializzazione. Anche per i bisogni dei gruppi particolari da tutelare, sono stati sviluppati interventi di socializzazione ed avviati progetti di occupazione di persone in stato di disagio. Per la realizzazione di tutte le iniziative, i cittadini sono stati coinvolti attivamente ed in questo modo è stata promossa la partecipazione, l appartenenza e la solidarietà. Sottolineo la sensibilità della direzione dell Azienda nell aver dedicato tempo e risorse al perseguimento dell obiettivo pluriennale di promozione della soddisfazione del personale sul posto di lavoro, attraverso il miglioramento del clima interno e del benessere organizzativo. Ringrazio caldamente tutti i collaboratori dell Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano ed in particolar modo coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo utile documento. L Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunita Mimma Battisti Bonelli Aprile 2005

6 Sezioni Il bilancio sociale 2004 dell Azienda Servizi Sociali di Bolzano è articolato in quattro sezioni a loro volta suddivise in capitoli: La prima sezione dà conto degli obiettivi contrattati con la Giunta comunale e inseriti nel contratto di servizio per il 2004; la stessa sezione contiene un capitolo che dà spazio ad approfondimenti su alcuni progetti particolarmente signifi cativi. La seconda sezione tratta, sotto il profi lo quantitativo e qualitativo, delle risorse umani e strutturali impiegate dall Azienda. Tra il resto, vi è un capitolo dedicato al personale ed uno al Terzo Settore, entrambe portatori d interessi fondamentali per l Azienda. La terza sezione è dedicata ai servizi sociali con dati sull utenza e sulle prestazioni suddivisi per settore (famiglia, minori, anziani, disabili, emarginazione). La quarta sezione riassume in tabelle gli indicatori principali del settore amministrativo e sociale (con una serie storica di dati) e dà conto, infi ne, dei costi diretti di gestione.

7 La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio 2004 azioni risultati aspetti critici prospettive per il Il personale e le strutture dell azienda gli operatori dei servizi le strutture le relazioni e i partners 2 I servizi sociali dell azienda dati sull utenza 3 Indicatori e costi indicatori d attività e di impatto sociale costi diretti di gestione 4

8 Indice La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio Il profilo di ASSB La mission dell Azienda L assetto organizzativo I principi ai quali si ispira l azione dell Azienda I documenti che regolano il rapporto tra Azienda e Comune Linee guida dell Assessorato alle politiche sociali per l anno 2004 Linee guida gestionali per l anno Obiettivi e risultati per linee guida politiche Linea guida 1 Pianifi care sulla base del piano qualità della vita l attuazione delle misure e degli interventi per il territorio sul triennio in tutte le aree 1. I giovani Rom: progetti educativi rivolti ai ragazzi tra i 12 e 23 anni residenti al Campo Rom 2. I giovani del Centro Piani Rencio: attivazione di iniziative di prevenzione del disagio giovanile 3. Le famiglie del Centro Piani Rencio: sostegno e accompagnamento alla socializzazione ed aggregazione 4. I giovani di Europa Novacella: promozione delle conoscenze dei servizi ai giovani e alle loro famiglie 5. I giovani di Gries-San Quirino: Prevenzione di forme di disagio sociale nel parco Roen-Pompei 6. Gli adulti di Druso 2: iniziative di aggregazione per un benessere sociale 7. Donne vittime di tratta: Il progetto Alba 8. Gli anziani di Europa Novacella: promozione del Centro Diurno 9. Il Parco di Piazza Madonna: interventi di socializzazione per persone in stato di disagio sociale 10. Il progetto Equal Goal: una rete per l integrazione al lavoro 11. Persone con disabilità: mappatura dei bisogni espressi e latenti dell utenza attuale e potenziale 12. Servizi Handicap: estensione dell integrazione socio-sanitaria nei servizi per disabili 13. Quartiere Don Bosco: partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nella progettazione di interventi 14. Quartiere Europa Novacella: l integrazione sociosanitaria migliora il servizio Linea guida 2 Promuovere la soddisfazione del personale sul posto di lavoro 1. Il benessere organizzativo in Azienda: un progetto di miglioramento del clima di lavoro 2. Le donne in Azienda: percorsi per valorizzare il ruolo della lavoratrice donna 3. Informazione sulla storia di ASSB: gli anni di attività aziendale dal 1999 ad oggi Linea guida 3 Verifi care l effi cienza e l effi cacia dei servizi sociali tanto direttamente gestiti che esternalizzati 1. Costituzione di un sistema di qualità: il modello EFQM 2. Il sistema informativo in Azienda: sviluppo della programmazione e rendicontazione sociale 3. La valutazione dei servizi sociale esternalizzati 4. L implementazione dei contenuti e delle condizioni nei capitolati/convenzioni 5. Introduzione di forme di controllo di qualità in ambito assistenziale 6. La valutazione dei soggiorni climatici per persone non autosuffi cienti Linea guida 4 Sviluppare e approfondire ulteriormente l orientamento dei servizi alla persona 1. Un spazio gioco in via Gaismair per le famiglie del quartiere 2. Interventi d formazione alla genitorialità per coppie disponibili all adozione 3. L affi damento preadottivo: Accompagnamento e sostegno alla coppia 4. Don Bosco: la scuola come risorsa per la prevenzione del disagio dei bambini 5. Oltrisarco Aslago: la scuola come risorsa per la prevenzione del disagio dei bambini 6. Progetto Pit stop: gli adolescenti e l alcool 7. La presa in carico del cittadino nei distretti socio-sanitari della città 8. Lo sviluppo del lavoro di comunità a Don Bosco 9. Anziani ad alta compromissione sociosanitaria assistiti a domicilio

9 10. Anziani accuditi da badanti 11. La socializzazione degli anziani di Gries-San Quirino 12. La messa a regime dei centri di assistenza diurni per anziani 13. L accoglienza dell ospite nelle strutture residenziali per anziani 14. L inserimento e il trasferimento degli ospiti da una struttura aziendale ad un altra 15. Mantenimento delle relazioni affettive dell ospite con l ambiente abitualmente frequentato 16. L apertura di Villa Armonia al territorio e il coinvolgimento del volontariato 17. Potenziamento della presenza del volontariato nella casa di riposo Don Bosco 18. Aumento del grado di conoscenza dei servizi di psichiatria sociale Linea guida 5 Continuare il processo di miglioramento del livello di bilinguismo nei servizi 1. Un analisi della congruità della scelta del personale tra conoscenza tecnica e linguistica e la composizione territoriale dei servizi Progetti innovativi in Azienda Gli aspetti caratteristici e critici dell anno Il personale e le strutture dell azienda Il Personale dell Azienda Il personale aziendale La formazione e l aggiornamento del personale aziendale La sicurezza del personale che opera in Azienda Il personale in Azienda: criticità attuali e di prospettiva 2.2 Le strutture aziendali La cura delle strutture aziendali: la manutenzione Le strutture aziendali in città: la loro dislocazione 2.3 La valorizzazione del Terzo Settore in Azienda Le modalità di affi damento di servizi a terzi Le organizzazioni nonprofi t in Azienda nel 2004 Il personale dipendente da terzi che opera nei servizi sociali dell Azienda Volontari, obiettori di coscienza, tirocinanti

10 I servizi sociali dell azienda Distretti sociali Prima Accoglienza nei distretti Area sociopedagogica Assistenza Domiciliare Assistenza economica Servizio assistenza al posto di lavoro (SAPL) Servizi distrettuali: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento 3.2 Minori e famiglia Asili Nido Asili Nido: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento Consultori familiari Centro di Ascolto e Casa delle Donne Educativa di strada Minori Stranieri non accompagnati Progetti a favore dell ìnfanzia e dell adolescenza 3.3 Anziani Le strutture residenziali (case di riposo e centri di degenza) Le strutture residenziali: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento Centri di Assistenza Diurna per Anziani Servizio Emergenza Anziani Mense per Anziani Soggiorni climatici per anziani parzialmente o non autosuffi cienti 3.4 Handicap e disagio psichico Servizi e strutture per persone in situazione di handicap Servizi Handicap: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento Disagio psichico Punti d incontro per malati psichici Servizi per malati psichici: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento 3.5 Emergenza sociale Senza fi ssa dimora Servizio di assistenza di strada Immigrazione straniera Campi Nomadi Tossicodipendenza e alcoldipendenza Disagio sociale: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento X

11 Indicatori e costi Indicatori Indicatori di base nel settore amministrativo Indicatori di base nel settore sociale Indicatori storici generali per area: Costi diretti di gestione e fonti di finanziamento Costi diretti di gestione e motivazione dello scostamento rispetto all anno precedente Fonti di fi nanziamento Costi medi giornalieri per utente Situazione patrimoniale Note metodologiche 173 Fonti informative 174

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13 1 1 La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio 2004 azioni risultati aspetti critici prospettive per il

14 Guida alla lettura della sezione 1 Ogni anno in novembre l Azienda Servizi Sociali Bolzano e la Giunta comunale stipulano un contratto di servizio. Si tratta di un documento di programmazione che contiene gli obiettivi che l Azienda intende perseguire nell anno successivo e il fabbisogno fi nanziario necessario per il loro raggiungimento. Questa sezione del bilancio sociale descrive le attività, i risultati, gli aspetti critici e le prospettive per il 2005 con riferimento agli obiettivi contenuti nel contratto di servizio. La matrice rendicontativa (ossia il modo in cui gli obiettivi sono tra loro raggruppati nella descrizione) è data dalle linee guida politiche dettate dall Assessore alle politiche sociali per il A ciascuna linee guida fanno riferimento più obiettivi aziendali. Gli obiettivi aziendali del 2004 sono coerenti con gli interventi previsti nei vari settori dal Piano Sociale per la Qualità della vita In questa sezione, a margine della pagina in cui si dà conto dell obiettivo viene riportato in nero e grassetto il settore di intervento del Piano sociale per la qualità della vita a cui l obiettivo fa riferimento. Inoltre, sempre a margine della pagina, etichette azzurre di promemoria indicano in quali altre linee guida vengono trattati obiettivi inerenti lo stesso tema. In questa, come nelle altre sezioni del bilancio sociale 2004, in azzurro viene indicato in modo riassuntivo il titolo dell obiettivo o il tema trattato. Questo dovrebbe permettere una lettura più agevole del documento, una maggiore messa a fuoco delle tematiche, una ricerca più agevole del tema di specifi co interesse. Etichetta memo Per altri obiettivi nel settore adulti si veda linea guida 4 tutt ora in corso; sino ad oggi il progetto procede positivamente: le donne sembrano aver conquistato una nuova propria autonomia ed integrazione (hanno trovato casa, lavorano e sembrano integrarsi nel tessuto sociale). Importante comunque, mantenere i contatti con le persone e continuare ad offrire valido apporto agli altri partner di questo importante progetto. Piano Sociale per la Qualità della vita/ Interventi /settore Titolo dell obiettivo o tema trattato Piano sociale/interventi 1.4 Settore anziani Gli anziani di Europa Novacella Il problema dell aumento delle situazioni di isolamento sociale, in particolare di anziani che vivono soli, evidenziato anche dal nuovo Piano Sociale per la qualità della vita (punto 1.4.8), richiede come soluzione la promozione di iniziative che favoriscano l aggregazione e la socializzazione degli anziani attraverso progetti mirati. Il centro diurno è una struttura che si trova in ciascun quartiere della città e che offre attività sia di natura assistenziale che ricreativa, diventando un punto di riferimento quotidiano per gli anziani del quartiere. Alcune di queste attività vengono svolte direttamente al Centro; per altre il personale del Centro opera come punto di raccolta delle richieste e di coordinamento. Il distretto Europa Novacella è quello che per ultimo ha attivato un centro diurno sul proprio territorio: fi no al 2003 gli abitanti anziani di questo quartiere dovevano rivolgersi al centro diurno di Don Bosco per attività di cura e socializzazione e alla parrocchia della Chiesa di regina Pacis per momenti di incontro. Pertanto nel 2004 l obiettivo del Distretto Europa Novacella è stato quello della promozione del centro diurno quale punto di riferimento per gli anziani del quartiere e per le loro famiglie. Per la realizzazione di questo obiettivo il Distretto ha attivato la rete delle risorse territoriali. Gli interventi di socializzazione sono stati consolidati ed il programma settimanale è composto da n. 4 iniziative di socializzazione di cui n. 3 a cura di associazioni, che dopo la pausa estiva sono riprese regolarmente. Il Centro diurno ha partecipato inoltre con un iniziativa di giornata delle porte aperte all inaugurazione della nuova sede della Circoscrizione e a una manifestazione dal titolo Natale di Cristallo che hanno coinvolto entram Questa sezione contiene anche una parte dedicata ai progetti di particolare rilievo condotti dall Azienda nel corso del Le informazioni relative agli obiettivi e ai progetti contenute nella sezione 1 vanno letti in connessione con i dati quantitativi sugli utenti e sulle prestazioni che sono contenuti nelle altre sezioni di questo Bilancio: solo così si può avere un quadro signifi cativo dell impatto sociale delle scelte e delle azioni intraprese. 00

15 1.1 1 Il profi lo di ASSB La mission dell Azienda L Azienda Servizi Sociali di Bolzano su incarico del Comune ha il compito di attivare e regolare le risorse del territorio anche attraverso la gestione di servizi socio assistenziali. L Azienda attribuisce valore alla prevenzione, attuando azioni anticipatorie nei confronti dei fenomeni del disagio. Opera un analisi continua del bisogno secondo il principio di sussidiarietà, prefi ggendosi un rapporto partecipato con la comunità sulla base di una responsabilità sociale condivisa. Rendiconta socialmente i propri comportamenti e gli impatti attinenti alle proprie scelte e al proprio agire. 3

16 L assetto organizzativo Direzione Uffi cio di Direzione Ripartizione Servizi Amministrativi Ripartizione Servizi Sociali Uffi cio Finanze e Contabilità Uffi cio Distretto Don Bosco Uffi cio Servizi alla Famiglia Uffi cio Gestione Personale, Stipendi e Previdenza Uffi cio Distretto Europa-Novacella Casa di Riposo Don Bosco Uffi cio Legale e Sicurezza del Lavoro Uffi cio Distretto Centro-Piani-Rencio Casa di Riposo Villa Serena e Centro di Degenza Grieserhof Uffi cio Appalti, Contratti e Patrimonio Uffi cio Distretto Oltrisarco-Aslago Casa di Riposo Villa Armonia Uffi cio Distretto Gries-S.Quirino Centro di Degenza Villa Europa Uff. Servizi a Persone in Situazione di Handicap e Disagio Psichico 4

17 La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio Il profilo di ASSB 1 I principi ai quali si ispira l azione dell Azienda Sussidiarietà Garantire al cittadino, alla comunità e al gruppo un aiuto organizzato minimo necessario a far superare una situazione di disagio e intervenire solo dove il singolo, la famiglia, le risorse dell associazionismo, del volontariato e della cooperazione, non siano in grado di rispondere autonomamente ai bisogni. Complementarità Operare con funzioni di supporto e di complementarietà per il raggiungimento degli obiettivi generali della società, privilegiare gli interventi atti a prevenire l insorgere di situazioni di bisogno e di svantaggio promuovendo lo sviluppo del singolo e delle reti di solidarietà spontanea e di gruppi di auto- mutuo aiuto. Eguaglianza Evitare ogni discriminazione nell erogazione delle prestazioni per motivi di sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofi siche e socio economiche. Integrazione socio-sanitaria Coordinare i programmi dei servizi sociali e sanitari, tramite l offerta di servizi di base nei distretti socio-sanitari dei quartieri, privilegiando tutte le forme di intervento che consentono alla persona di rimanere nel proprio ambiente familiare e sociale. Dignità della persona Rispettare l intimità, la dignità e la riservatezza delle persone anche in occasione del trattamento dei dati personali necessari per l erogazione dei servizi. Qualità Garantire al cittadino prestazioni di alta qualità con metodi di lavoro moderni e aggiornati attraverso la costante formazione e l aggiornamento del personale, con particolare attenzione al personale che ha rapporti diretti con i cittadini. Imparzialità Offrire imparzialità, obiettività e giustizia, garantendo attraverso tutte le proprie strutture decentrate sul territorio della città di Bolzano, la continuità delle prestazioni, nel rispetto delle norme e dei principi sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia. Adottare inoltre tutte le misure necessarie per evitare o ridurre i disagi in caso di interruzione o funzionamento irregolare del servizio. Controllo sui servizi Controllare costantemente che anche, laddove un servizio sia gestito indirettamente tramite convenzioni e contratti con soggetti privati, questi rispettino gli standard di qualità per garantire che il servizio erogato risponda ai bisogni del cittadino. Rispetto della diversità Rispettare e valorizzare le diverse identità e tradizioni dei cittadini dei gruppi linguistici fruitori dei servizi sociali, con particolare attenzione a garantire all utente un approccio umanamente ricco ed un accesso agevolato ai servizi, anche con impiego di personale preferibilmente della stessa madrelingua dell utente. Efficienza ed efficacia Uniformare la propria attività nell organizzazione e nell erogazione dei servizi a criteri di effi cienza ed effi cacia anche per quanto riguarda l orario di apertura al pubblico. 5

18 I documenti che regolano il rapporto tra Azienda e Comune Il Piano sociale per la Qualità della Vita ll Piano sociale per la Qualità della Vita approvato dal Consiglio comunale è il documento programmatico ove viene palesata la pianifi cazione sociale triennale. Tale atto costituisce quindi con l esplicazione delle misure da adottare e delle priorità previste lo strumento di lavoro principale per l Azienda, che ha il compito, insieme agli altri attori sociali presenti sul territorio, di dare concreta attuazione alle politiche ed agli obiettivi sociali in esso contenuti. L Accordo Quadro L Accordo quadro defi nisce e regola i rapporti di natura contrattuale, fi nanziaria, patrimoniale ed informativa tra i due enti. In particolare sono dettagliatamente regolati i fl ussi fi nanziari ed i fl ussi informativi. Per garantire questi ultimi è prevista una serie di reports, con scadenze periodiche predefi nite, atte a garantire agli organi politici comunali una piena conoscenza dell attività aziendale ed il controllo su di essa. Il Contratto di Servizio Nel Contratto di servizio sono invece esplicitati gli obiettivi annuali che l Azienda si impegna a raggiungere ed il quantum che la proprietà (il Comune) si impegna a versare a titolo di fi nanziamento. Le scelte di indirizzo di politica sociale competono unicamente alla sfera politica. Il Consiglio comunale esprime le funzioni di proprietà, la Giunta quelle di guida, orientamento e controllo sull Azienda. 6

19 La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio Il profilo di ASSB 1 Linee guida dell Assessorato alle politiche sociali per l anno Pianifi care sulla base del piano qualità della vita l attuazione delle misure e degli interventi per il territorio sul triennio in tutte le aree 2 Promuovere la soddisfazione del personale sul posto di lavoro 3 Verifi care l effi cienza e l effi cacia dei servizi sociali tanto direttamente gestiti che esternalizzati 4 Sviluppare e approfondire ulteriormente l orientamento dei servizi alla persona 5 Continuare il processo di miglioramento del livello di bilinguismo nei servizi Linee guida gestionali per l anno Trasformare in programmazione triennale gli interventi aziendali, in ragione del nuovo piano sociale della città, con individuazione intermedia degli obiettivi su base annuale. Rafforzare in Azienda un clima di lavoro positivo, che favorisca una costante motivazione del personale, una valorizzazione delle competenze professionali e quindi anche la soddisfazione e un costante impegno degli operatori, con benefi cio evidente anche per l utente. Attivare una verifi ca coerente con i piani sociali, su tutti i servizi sociali al fi ne di valutarne sia l effi cienza operativa che la capacità di dare risposte effi caci ai bisogni delle persone. Migliorare il sistema di pianifi cazione economico fi nanziaria in rapporto con la programmazione aziendale e la gestione dei budget. 4 Riorganizzare, reingenerizzare e sviluppare il sistema informativo in linea con le strategie aziendali, con conseguente acquisizione di strumenti informatici innovativi. Attivare ulteriori processi e più mirati strumenti che favoriscano una sempre maggior attenzione dell azione aziendale, a livello macro organizzativo come pure nelle singole attività, nei confronti della persona, della famiglia, della comunità. 5 Promuovere ulteriormente una risposta adeguata ai bisogni delle persone anche come capacità di rispondere adeguatamente sotto il profi lo della lingua e della cultura delle persone. 7

20 1.2 Obiettivi e risultati per linee guida politiche La verifica dell attuazione degli obiettivi contenuti nel contratto di servizio tra l ASSB e l Amministrazione Comunale per l anno In questo capitolo si forniscono informazioni sulle attività svolte dall Azienda con riferimento agli obiettivi programmati e sui risultati raggiunti nel corso dell anno La relazione segue la struttura del contratto di servizio e quindi usa come matrice le linee guida politiche. Ciò signifi ca che in questa sezione del Bilancio Sociale 2004 si dà conto solo degli obiettivi contenuti nel contratto di servizio, che corrispondono ad una parte signifi cativa ma non esaustiva dell attività aziendale. Le indicazioni quali-quantitative contenute nelle altre sezioni di questo Bilancio Sociale offrono il quadro complessivo dell impegno degli operatori di Assb e del Terzo Settore che con l Azienda collabora alla realizzazione dei servizi. L ASSB dispone di un sistema standardizzato di costruzione e valutazione degli obiettivi, basato su un linguaggio e su una tempistica concordati con l amministrazione comunale, che permette l analisi preventiva delle attività previste per il conseguimento dei singoli obiettivi, del loro grado di effi cienza e dell adeguatezza rispetto alle linee guida politiche dell Assessorato alle Politiche sociali e che permette anche di rendicontare in modo puntuale all Amministrazione comunale. 8

21 La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio Il profilo di ASSB 1 Complessivamente gli obiettivi contrattati con l amministrazione comunale per l anno 2004 e contenuti nel contratto di servizio erano 51. La tabella che segue illustra il punto della situazione, sotto il profi lo esclusivamente quantitativo, rispetto al livello di raggiungimento. Anno 2004 n. obiettivi contenuti nel contratto di servizio 51 di cui perseguibili*: % raggiunti 27 61% In elaborazione - pluriennali 13 30% non raggiunti *cancellati 4 2 della precedente direzione generale 2 del settore handicap 7 4 della precedente direzione generale, 1 della precedente direzione dei servizi sociali 1 del settore asili nido 1 del settore handicap 9% A fronte di alcuni obiettivi previsti dalla precedente direzione generale e non fatti propri dalla nuova direzione, il direttore attuale ha contrattato con l Assessorato alle Politiche Sociali tre nuovi obiettivi la cui realizzazione richiederà un periodo di tempo a cavallo tra il 2004 e il 2005 e di cui quindi si darà conto nel bilancio sociale del Si tratta della riorganizzazione dell Azienda in base a nuovi criteri, di una nuova defi nizione dei rapporti con l Assessorato, dell integrazione infra-aziendale tra il settore sociale e amministrativo. Linea guida 1: Pianifi care sulla base del piano qualità della vita l attuazione delle misure e degli interventi per il territorio sul triennio in tutte le aree. ll nuovo Piano della qualità della vita della Città di Bolzano riguarda il triennio Non comprende quindi il 2003, anno dedicato all analisi e alla predisposizione del piano stesso. La linea guida politica va quindi intesa come riferita al triennio Il Piano contiene un analisi delle aree di fabbisogno rilevate da un approfondito studio e espresse dalla cittadinanza, sulla base delle quali il Piano stesso indica priorità e linee di intervento. Le indicazioni relative alle azioni sono rivolte ad una molteplicità di attori cittadini: tra questi l Assb, quale ente pubblico gestore dei servizi sociali. In realtà la linea guida politica, da cui è scaturita la linea guida aziendale di dotarsi di una programmazione attuativa triennale, anticipava nel momento della sua emanazione la comparsa del Piano di qualità della vita. 9

22 L Assb ha quindi formulato i propri obiettivi per il 2004 nell estate del 2003, prima della pubblicazione del Piano della qualità della vita. Alcuni obiettivi formulati hanno una durata pluriennale quindi incideranno sull attività anche degli anni 2005 e Per la propria programmazione l Assb si è basata sul proprio bilancio sociale riferito all anno 2003, sui dati in possesso della Provincia Autonoma di Bolzano e del Comune di Bolzano, sul piano sociale provinciale e sul livello di raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano sociale comunale riferito al triennio Ciò nonostante gli obiettivi aziendali per l anno 2004 si integrano bene con le indicazioni del Piano e vanno nella medesima direzione. Nel corso dell anno 2004 l Azienda si è posta obiettivi, di portata pluriennale, che impattano fortemente sul territorio, anche se non sempre hanno avuto un risultato visibile già al termine della loro prima annualità. Piano sociale/interventi 1.2 Settore minori I giovani Rom Per altri obiettivi nel settore minori del distretto Don Bosco si veda linea guida 4 Nel settore minori, conformemente all indicazione del Piano di Qualità della vita (punto ) il distretto Don Bosco, su cui è insediato il Campo Rom, si è posto come obiettivo la programmazione e attuazione di progetti educativi rivolti ai residenti del campo Rom in particolare ai ragazzi nella fascia di età tra i 12 e i 23 anni. Lo scopo fi nale è quello di favorire l inserimento anche culturale dei giovani Rom nel contesto cittadino e limitare l insorgere di situazioni di disagio: i giovani Rom si trovano infatti a disagio, perché fortemente in diffi coltà rispetto all inserimento nella comunità cittadina in ragione del contesto culturale e familiare di provenienza e della collocazione isolata del campo. Il percorso verso il raggiungimento dell obiettivo intendeva inoltre coordinare in maniera ottimale l azione dell Azienda con l azione dell ente gestore del campo, concordando fi nalità e percorsi educativi da attivare, al fi ne di orientare ogni intervento verso un comune obiettivo di inserimento e modifi care conseguente anche il capitolato d appalto che fi ssa le regole per la gestione del campo Rom per la prossima gestione. Il gestore del campo nel corso del 2004 è stata la Fondazione Odar, che ha condiviso con gli operatori del Distretto Don Bosco gli obiettivi fi nali per il lavoro sui giovani e ha defi nito i ruoli negli interventi educativi. Sui 115 abitanti del campo, 51 nel 2004 erano minori di cui 11 in fascia di età con obbligo formativo. Di questi 11, 10 sono iscritti e frequentano una scuola superiore. Nel corso dell anno l ente gestore ha tentato di agevolare l inserimento lavorativo degli adolescenti del villaggio in particolare con l organizzazione di stage lavorativi. Il seguire uno stage per l inserimento al lavoro ha una valenza fortemente educativa e di chiarifi cazione delle regole sociali. Malgrado gli sforzi fi nora esperiti dalla pluralità dei servizi coinvolti nella progettualità, i risultati non sono sempre stati soddisfacenti, avendo avuto gli stage un elevato tasso di abbandono prematuro. Altri importanti progetti educativi sono stati attuati nel corso del 2004 ed hanno spaziato dall accompagnamento alla scuola, alle attività extrascolastiche, alle attività di doposcuola, riscontrando nelle famiglie Rom un buon livello di gradimento. L aspetto maggiormente critico che ha caratterizzato per il campo Rom l anno 2004 è stato certamente il rogo di fi ne giugno che ha distrutto tre casette con i relativi servizi e fortemente danneggiato altre due casette. Il distretto Don Bosco si è trovato a dover affrontare l emergenza delle famiglie rimaste senza casa e nel contempo a gestire il peggioramento della condizione abitativa del villaggio e le tensioni conseguenti. L esperienza maturata in questo anno e il nuovo capitolato di appalto che regola il rapporto tra ASSB e ente gestore dovrebbe migliorare la gestione del Villaggio e permettere una valutazione più obiettiva dell operato del gestore; sono stati infatti individuati molti obiettivi da raggiungere. Il nuovo capitolato chiarisce in maniera più dettagliata quali sono i compiti e le funzioni dell ente gestore e quali sono le modalità di collaborazione con il distretto competente Purtroppo l unica azione di questo obiettivo che non è stata attuata riguarda l acquisizione di una maggiore certezza rispetto al futuro del Villaggio Rom; la parte politica (Comune e Provincia) non si è ancora espressa sulla destinazione del campo e ciò non permette di avere un quadro chiaro sul Villaggio e su tutte le azioni da intraprendere nel futuro. 10

23 La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio 2004 Linea guida 1 1 Il distretto Centro Piani Rencio, coerentemente con le indicazioni del Piano per la qualità della vita (punto e ), che sollecita strategie e iniziative coordinate di prevenzione del disagio giovanile, si è posto come obiettivo del 2004 di partecipare, insieme ad altre risorse territoriali, alla pianifi cazione e realizzazione di iniziative rivolte ai giovani del quartiere. Lo scopo fi nale del promuovere attività socio-pedagogiche in rete con attività a livello di quartiere è di concentrare le varie risorse del territorio sui reali bisogni dei giovani senza dispersione di energie e quindi di migliorare la qualità degli interventi rivolti ai giovani del quartiere. Il primo passo compiuto dal distretto è stato quello di individuare le realtà del quartiere che si occupano di tematiche giovanili. Unitamente all Uffi cio Famiglia, Donna e Gioventú e alla Circoscrizione Centro Piani Rencio si é attivato il primo incontro con le realtá associative che si occupano di giovani (centri giovanili, parrocchie, Subway, educativa di strada, Comune di BZ ecc.) con lo scopo di presentare i rispettivi servizi e attivitá e individuare possibili collaborazioni future. Da tale confronto scaturirà un primo piano degli interventi su base triennale che tenga presente anche quanto contemplato nel Piano Qualità della vita Nel corso dell autunno 2003 è stato attivato sul quartiere Centro Piani Rencio il Centro Famiglia, gestito per conto del Comune di Bolzano da ELKI e Familienverband. In ragione di tale nuovo servizio, che deve trovare una propria collocazione nella rete dei servizi per le famiglie, il distretto Centro Piani Rencio sociosanitario si è posto come obiettivo 2004 la promozione, il sostegno e l accompagnamento alla socializzazione ed aggregazione delle famiglie. L obiettivo ha lo scopo di affi ancare i gestori del neocostituendo Centro Famiglia con azioni di supporto educativo e di consulenza nella pianifi cazione delle attività e nel sostegno del ruolo della famiglia all interno della società. Ha pertanto lo scopo ultimo di rendere coerenti e di condividere gli obiettivi del Centro medesimo con quelli del distretto sociale,nonchè con quanto contemplato dal Piano di Qualità della vita. Il centro famiglie Premstallerhof è uno spazio fl essibile aperto alle famiglie con fi gli in età prescolare e scolare, che offre un servizio diretto all utente, con tempi e modalità di socializzazione protetti e pensati. Si rivolge prevalentemente ai residenti nelle zone Piani di Bolzano e Rencio e le fasce d età dei minori vanno dall età del nido all età pre-adolescenziale. Nel 2002 l Assesorato alle politiche sociali del comune ha istituito un gruppo di lavoro che prevedeva la partecipazione di un educatrice del distretto, quale facilitatrice del lavoro di rete con partner o care-giver territoriali. La stessa all interno del suo lavoro rilevava un aumento della problematica della solitudine nella fascia d età 8/13 anni e un conseguente fabbisogno di sostegno alla genitorialità nei compiti di cura e di educazione, nonchè di spazi inter-generazionali volti alla valorizzazione delle risorse familiari e del reciproco aiuto e solidarietà. Dall inaugurazione del centro ( primi di ottobre 2003) ad oggi, , sono stati attivati diversi progetti in collaborazione con il distretto: programmazione e coordinamento di un percorso educativo-ludico- ricreativo (teatro di burattini) rivolto ad un gruppo di bambini inseriti presso il centro profughi ex-gorio e fi nalizzato all aumento delle abilità sociali degli stessi; programmazione di gruppi di discussione a tema, ad es. problematiche scolastiche, o problemi di età evolutiva che le famiglie si trovano ad affrontare; programmazione e collaborazione intesa come individuazione di famiglie migranti conosciute dal distretto, di un percorso di accompagnamento per genitori che desiderano confrontarsi e sostenersi su questioni legate alla diffi coltà di adattamento derivanti dal crescere i fi gli in terra straniera; programmazione e partecipazione attiva del servizio educativo del distretto alla festa della famiglia organizzata in data 15 maggio 2004; programmazione di un servizio di custodia per bambini in età scolare per il periodo estivo(giugno-luglio-1 settimana settembre); progetto di cucina straniera rivolto alle ospiti del centro profughi ex- Gorio, che va ad innestarsi su un più ampio progetto gestito dal distretto sull alfabetizzazione delle donne profughe. Dall autunno del 2003 numerosi sono stati gli incontri di programmazione congiunta volti a defi nire modalità di collaborazione, obiettivi e fi nalità. Ma non solo; in un paio di circostanze le operatrici del centro famiglie hanno segnalato al distretto minori in situazioni di pregiudizio o di abbandono, permettendo al servizio di intervenire in maniera tempestiva. Strada facendo si sono create sinergie tra il Centro famiglie e le scuole del quartiere, grazie alla mediazione dell area socio-pedagogica che è coinvolta con le scuole del quartiere e la sovraintendenza in un progett- I giovani del centro Le famiglie del Centro Piani Rencio 11

24 to pilota avente lo scopo di individuare strategie d intervento condivise in situazioni di disagio scolastico. L obiettivo proseguirà in forma di azione ordinaria nei prossimi anni anche in ragione dei nuovi insediamenti famigliari nel quartiere Piani e con il continuo arrivo di famiglie extracomunitarie. I giovani di Europa Novacella Il distretto Europa Novacella è tra i distretti quello di più recente attivazione insieme al distretto sociale di Gries San Quirino. La popolazione che compone il suo territorio è composta da circa il 14% di giovani. In base a questi elementi il Distretto si è posto come obiettivo per il 2004, coerentemente con quanto disposto dal Piano Sociale per la qualità della vita (punto ) la promozione della conoscenza dei servizi ai minori, ai giovani e alle loro famiglie e lo sviluppo della progettualità con le risorse del quartiere. Le attività programmate per il 2004 per il raggiungimento dell obiettivo, certamente di portata pluriennale, sono state tutte portate a compimento. In particolare si è consolidata l attività e la progettualità con il Centro giovanile Corto circuito della Parrocchia Regina Pacis, si sono promossi i servizi del distretto all interno delle scuole del quartiere e con con la Scuola elementare Johann Pestalozzi e con la Scuola media Albert Schweitzer si sono sviluppate nuove progettualità (un progetto ex L. 285/1997 di sostegno ai minori e alle loro famiglie e un progetto promozione dei servizi del Distretto sociale verso gli insegnanti e le famiglie degli alunni). La collaborazione si è rinforzata anche con le associazioni del quartiere attive nell area minori, adolescenti, giovani. Con le scuole materne è stata realizzata un iniziativa di approfondimento delle problematiche sociali dei minori in età pre-scolare e delle loro famiglie con gli insegnanti della Scuola materna Airone per un numero complessivo di sette incontri. Anche se il processo di reciproca conoscenza e di costruzione di un linguaggio comune ha richiesto tempo ed energie da parte degli operatori coinvolti e della direzione del Distretto Europa Novacella, il risultato di questa prima annualità è stato sicuramente positivo: la collaborazione è stata concreta su azioni, progetti e iniziative tra Distretto sociale/scuole e tra Distretto sociale/ Centro giovanile del quartiere, alcuni dei quali già realizzati. I rapporti tra Distretto Europa Novacella e risorse del quartiere dovrà anche nei prossimi anni essere costantemente sviluppata secondo una logica di sussidiarietà e di promozione del ruolo dell Istituzione scolastica e dell Associazionismo all interno dei processi di prevenzione e di promozione del benessere della comunità. Pertanto questo obiettivo costituisce un primo importante passo verso un agire complementare tra Distretto sociale e attori signifi cativi presenti sul territorio del quartiere. I giovani di Gries- San Quirino Nel quartiere Gries San Quirino, situato in via Roen in prossimità di vari istituti scolatici, c è il parco Pompei, una zona verde in cui nel corso del 2003 si era osservata la frequentazione di giovani, alcuni dei quali tossicodipendenti e di ragazzi che, non essendo controllati, disturbavano il vicinato nelle ore serali, compiendo talvolta azioni di vandalismo. Per tali ragioni tale area era poco frequentata ed utilizzata dalla popolazione della zona e rischiava di diventare una zona a rischio. Come sollecita il Piano Sociale per la qualità della vita (punto ) bisogna intervenire fortemente e tempestivamente sui gruppi di giovani ad elevato rischio di devianza sociale per evitare degenerazioni del fenomeno. L obiettivo del 2004 del distretto di Gries Quirino era quindi di fare in modo che la situazione del parco migliorasse, attraverso iniziative di socializzazione ed aggregazione lavorando con i giovani, i cittadini e le risorse del territorio affi nché fossero loro stessi a prendersi cura di questo spazio. Si è agito costituendo un comitato dei giovani da coinvolgere nella pianifi cazione delle attività da realizzare in rete tra varie risorse e consolidando le iniziative che già avevano dato ottimi risultati nel Nel frattempo sin dai primi mesi dell anno, grazie anche all attività di monitoraggio degli operatori del distretto e ad eventi autonomi, si è assistito ad un cambio delle persone frequentanti il parco, che è ormai frequentato soltanto da madri con bambini piccoli. I problemi emersi nel corso dell anno 2003 sono stati risolti con gli interventi fatti precedentemente e non si sono più presentate situazioni di criticità. Non si è ritenuto pertanto più necessario attivare 12

25 La missione dell Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio 2004 Linea guida 1 1 iniziative, manifestazioni ed interventi non essendovi più motivazioni che le giustifi cassero. La zona è stata comunque sempre osservata e monitorata nel corso dell anno; gli educatori hanno mantenuto i contatti con le risorse del territorio. Per queste ragioni si è deciso di congelare per ora l obiettivo che potrebbe essere riattivato qualora il parco tornasse ad essere meta e punto di riferimento per gli adolescenti. Ciò nonostante si continuerà a monitorare e controllare tale polo geografi co e le frequentazioni della zona al fi ne di valutare in anticipo l insorgere di eventuali possibili situazioni di disagio e di rischio. Relativamente al distretto Gries San Quirino va segnalato il cambio di indirizzo del centro Manu, che da servizio destinato ai giovani si è trasformato in laboratorio aperto a tutte le generazioni. Per gli obiettivi nel settore minori del distretto Oltrisarco Aslago si veda linea guida 4 Druso 2 è una zona di nuova costituzione. Come altri quartieri sorti di recente corre il rischio di diventare quartiere dormitorio, privo di punti di aggregazione e socializzazione per la popolazione e di una propria identità. La mancanza di identifi cazione con il proprio territorio da parte della cittadinanza ivi residente, la scarsa integrazione sociale ed assenza di forme di reciproca solidarietà deriva anche dal fatto che le persone che si sono trasferite in quella zona sono spesso giovani coppie con fi gli, coppie che lavorano tutto il giorno in altre parti della città e che con quel territorio non hanno nessun legame. Per prevenire situazioni di potenziale disagio che spesso insorgono in tali circostanze, il distretto sociale Gries San Quirino, a cui la zona fa capo, ha attivato nel 2004 iniziative di aggregazione al fi ne di offrire ai residenti nuove condizioni di benessere sociale. Gli educatori del distretto si sono innanzitutto mossi per conoscere in modo più approfondito i bisogni e le necessità di bambini, adolescenti ed adulti della zona e mappare la rete di risorse in grado di collaborare ed offrire proposte di socializzazione in modo organizzato. Il coinvolgimento della circoscrizione è apparso da subito come fondamentale al fi ne di promuovere la formazione di un comitato di cittadini che fosse di supporto e stimolo alla comunità e alle istituzioni pubbliche e private. Si è poi individuato un locale adeguato come punto d incontro per i cittadini, per gli operatori del distretto, per le organizzazioni che offrono attività educative e di tempo libero, per altre occasioni di coordinamento ed ascolto diretto. Il risultato di questo primo anno di attività è stato buono: si è costituito un comitato di cittadini della zona composto da 10 cittadini e si sono coinvolte 15 associazioni, 5 rappresentanti aziendali, 2 vigili quartiere, 1 consigliere di quartiere. Sono stati organizzati dieci incontri con il comitato, un incontro con la cittadinanza, tre incontri con il consiglio di quartiere, 20 incontri con associazioni della rete coinvolte nel progetto. Sono state proposte numerose attività a cui la popolazione ha risposto bene: festival del cineamatore anziano, festa di quartiere di due giorni, incontri culturali (arte e archeologia). Le attività organizzate e i momenti di confronto hanno soprattutto dato l opportunità ai distretti di individuare con precisione i bisogni del quartiere: sicuramente un generale bisogno di socializzazione, ma più nel dettaglio anche un punto d incontro per famiglie con bambini piccoli 0-6 e un centro di aggregazione-ascolto per adolescenti. Piano sociale/interventi 1.3 Settore adulti Gli adulti di Druso 2 Le linee di intervento del Piano Sociale per la qualità della vita non fanno cenno espresso al fenomeno della tratta di donne e dello sfruttamento a fini sessuali. Il problema però esiste nella città di Bolzano e la Provincia e il Comune si sono attivati per farvi fronte con un progetto denominato ALBA a cui il distretto Gries San Quirino partecipa. Pur avendo collaborato attivamente a tutte le fasi del progetto, il ruolo del distretto, su esplicita indicazione della Provincia, è maggiormente incentrato sulla fase di uscita dal progetto della donna e nel sostegno post progetto. In tal senso, è stato fatto un lavoro positivo su tre donne, in termini di cambiamento della persona, di atteggiamento ed approccio diverso nell affrontare la vita, sulla base di presupposti, valori ed obiettivi nuovi e diversi rispetto al passato. E stato inoltre svolto un lavoro di orientamento nel reperimento di una sistemazione abitativa, nei confronti di enti e associazioni. Un lavoro di monitoraggio e verifi ca della situazione post progetto è tutt ora in corso; sino ad oggi il progetto procede positivamente: le donne sembrano aver conquistato una nuova propria autonomia ed integrazione (hanno trovato casa, lavorano e Donne vittime di tratta 13

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