IL LUOGO DELLA RAPPRESENTAZIONE LA RAPPRESENTAZIONE DEL LUOGO
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- Aloisia Mancini
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1 IL LUOGO DELLA RAPPRESENTAZIONE LA RAPPRESENTAZIONE DEL LUOGO
2 IL LUOGO IN GRECO E IN MATEMATICA LUOGO NATURALE COSTRUZIONE DEL TEATRO CON FORMA CIRCOLARE LUOGO GEOMETRICO LA CIRCONFERENZA
3 L edificio teatrale è certamente uno dei prodotti architettonici più caratteristici della civiltà greca antica, una forma d arte nella quale la ricerca della perfezione geometrica e dell armonia formale raggiunge risultati altissimi. Dalle città della Grecia continentale, dove si origina, il teatro nel corso di quattro secoli si diffonde a tutto il mondo colonizzato e abitato da Greci, diventando un elemento di prestigio dell arredo urbano, fino a raggiungere in alcuni casi dimensioni imponenti, come quelle del teatro di Pergamo. Le rovine del grande teatro di Pergamo, in Asia Minore (Turchia), realizzato durante il regno del re Eumene I ( a. C.)
4 La parola théatron, da cui deriva nelle lingue moderne il termine teatro, compare per prima volta nei testi letterari greci arrivati fino a noi attorno al V secolo a. C. Si tratta di un sostantivo derivato dal verbo theàomai, vedere, che può designare sia il luogo adatto per assistere ad uno spettacolo sia la collettività degli spettatori che guardano quello spettacolo (per cui un attore può dire, ad esempio, che si sta rivolgendo al théatron). Il teatro come forma d arte drammatica nasce nel VI secolo a.c. in Atene. Tuttavia, già nella società greca arcaica a partire dall VIII secolo esistevano forme di intrattenimento di lunga tradizione, probabilmente micenee (danze, acrobati, giochi e competizioni atletiche) che richiedevano l individuazione e la preparazione di spazi adatti. I testi letterari e le testimonianze iconografiche ci documentano primitive forme di spettacolo nelle quali il pubblico tendeva a disporsi a cerchio attorno ai performers. Nella città di Atene si devono cercare le tracce della forma originaria dello spazio teatrale, come dimostra il teatro di Dioniso (fine VI sec. a.c.) sul pendio sud dell acropoli, scavato dagli archeologi W. Dorpfeld e E. Fiechter.
5 Ma qual era dunque l aspetto originario del teatro, o quanto meno quello del teatro in cui furono messi in scena i drammi più antichi che conosciamo, nella prima metà del V secolo a. C.? Per cercare questa risposta, gli archeologi hanno scavato al di sotto delle rovine ellenistiche e romane, fino a trovare lo strato di roccia originario della collina, a contatto del quale dovevano trovarsi le strutture originarie. Il risultato di questa ricerca è scarno e problematico, ma di grande interesse. Pianta delle rovine riportate alla luce dagli scavi di Dörpfeld e Fiechter. Il solo elemento che possa essere riportato con buona probabilità al V secolo a. C. sono le sei pietre siglate SM1 e indicate dalla freccia, che si trovano a circa un metro sotto il livello degli altri resti e appaiono disposte secondo una linea curva che disegna un arco appartenente ad un cerchio assai grande.
6 Se accettiamo l ipotesi di Dörpfeld e ricostruiamo la circonferenza dell orchestra sulla base della curvatura del muro SM1, si vede che l orchestra arcaica (molto grande, del diametro di m) si estendeva sulla zona dove poi sorsero gli edifici scenici in pietra, che dunque in origine non dovevano esserci o dovevano essere molto semplici e leggeri, perché si sarebbero trovati nei pressi del bordo del riempimento. Si capisce anche che l orchestra attualmente visibile è il risultato di un arretramento rispetto alla posizione originaria, effettuato in occasione di successive ristrutturazioni del teatro. Sezione che ricostruisce il pendio originario della collina e il primo sbancamento del terreno. In nero il muro di sostegno SM1, in grigio il riporto di terreno che formava l orchestra arcaica. I cerchi evidenziano la posizione reciproca dell orchestra arcaica e di quella più tarda
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8 Una delle più perfette e meglio conservate realizzazioni del teatro greco di età classica è rappresentata dal teatro di Epidauro, nell Argolide, costruito all interno di un grande santuario dedicato al dio della medicina Asclepio. Il teatro di Epidauro costituisce per molti versi un modello della forma teatro, caratterizzato da un finissimo studio della struttura circolare e da una perfetta acustica, tanto più stupefacente in quanto realizzata su basi solamente empiriche. Epidauro, visione aerea assiale del teatro, costruito nel IV secolo a. C. La parte superiore della cavea, aggiunta in epoca posteriore, è ben distinguibile dall impianto originale
9 Questa immagine del teatro di Epidauro, ripresa dalla parte centrale superiore della cavea, evidenzia l inserimento della struttura teatrale nello spazio naturale circostante. Al di là dello spazio dell orchestra e degli edifici scenici di cui restano solo le fondamenta, lo sguardo degli spettatori poteva spaziare in lontananza sul santuario e fino al monte Aracnèo, nella piena luce del paesaggio greco. In quella piena luce si svolgevano le rappresentazioni, senza alcun concorso di illuminazione artificiale.
10 La discussione degli archeologi sulla forma dell orchestra non è ovviamente fine a se stessa. La scelta dell una o dell altra ricostruzione ha forti ripercussioni sul modo in cui possiamo figurarci la messa in scena originaria. I due aspetti più direttamente coinvolti sono: A: le coreografie del Coro. Benché delle figure di danza messe in atto dai coreuti sappiamo poco, è chiaro che una forma rotonda dell orchestra favoriva figure di andamento circolare, che in alcuni casi sembrano anche testimoniate dai testi (per esempio, la danza magica che le Erinni eseguono contro Oreste nelle Eumenidi di Eschilo sembrerebbe basata sulla figura del cerchio che lega all incantesimo). B: la gestione dello spazio scenico e soprattutto la questione dei rari cambi di scena attuati dalla tragedia. Se il lato dell orchestra che fronteggiava gli spettatori era piuttosto lungo, si possono ipotizzare messe in scena in cui venivano focalizzati due luoghi distinti, uno spostato a destra e uno spostato a sinistra, e pensare che il cambio di scena consistesse solo nello spostamento dell attenzione degli spettatori dall uno all altro luogo (ad esempio le due porte di un edificio scenico molto allungato). Con l orchestra circolare, invece, la visione tende ad essere simmetrica e centrale. Il decentramento della visione rispetto ad una parte degli spettatori resta uno degli argomenti più forti contro la tesi dell orchestra allungata e rettangolare.
11 In Matematica per luogo geometrico si intende l insieme dei punti del piano euclideo che godono tutti di una stessa proprietà. La circonferenza è l insieme dei punti del piano equidistanti da un punto fisso detto centro.
12 Equazione della circonferenza Definizione: Assegnato nel piano cartesiano un punto C, detto centro, si chiama circonferenza la curva piana luogo geometrico dei punti equidistanti da C: PC = costante La distanza tra ognuno dei punti della circonferenza e il centro è il raggio della circonferenza. Determiniamo l equazione della circonferenza che ha centro in C(α; β) e raggio r. Un generico punto P(x ; y) appartiene alla circonferenza se e solo se: PC = r PC 2 = r 2 Per la formula della distanza tra due punti: PC = (x α) 2 +(y β) 2 (x α) 2 +(y β) 2 =r (x α) 2 +(y β) 2 Svolgendo i calcoli x 2 + α 2-2α x + y 2 + β 2-2 β y = r 2 2 = r 2 Otteniamo (x-α) 2 +(y-β) 2 = r 2 che è l equazione cercata. posto: a = - 2α ; b = - 2 β ; c = α 2 + β 2 - r 2 si ottiene x 2 + y 2 + a x + b y + c = 0 L equazione ottenuta è di secondo grado nelle incognite x e y. Osserviamo che l equazione non è completa, perché manca il termine con il prodotto xy, e che i coefficienti di x 2 e di y 2 sono uguali a 1.
13 Dall equazione al grafico: Esprimiamo le coordinate del centro e la misura del raggio in funzione di a, b e c: a = -2α α = - a 2 ; b = - 2β β = - b 2 ; c = α 2 + β 2 - r 2 r 2 = α 2 + β 2 c r 2 = a2 4 + b2 4 c r = a b2 4 c L equazione x 2 + y 2 + a x + b y + c = 0 rappresenta una circonferenza solo se la misura del raggio è un numero reale, cioè solo se: a b2 4 c 0. In particolare, se a 2 + b2 4 4 c = 0, allora r =0 e la circonferenza si riduce ad un punto, il centro. In questo caso la circonferenza si dice degenere.
14 Spunti operativi per gli alunni 1) Ricerche sulla diffusione dei teatri nelle province romane nel II sec. a.c. 2) Teatro di Pompei, come uno degli esempi più antichi dell evoluzione della forma greca del teatro verso quella romana 3) Evoluzione del teatro nella forma dell anfiteatro LINK utili uono%20in%20fisica.pdfhttp:// i/suono_musica/suono_fourier_digitalizzazione_compressione. pdf 20suono.ppt uniforme.htmlhttps://it.wikipedia.org/wiki/luogo_(geometria)
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