INTERVENTO PUBBLICO NEL SETTORE ARTISTICO - CULTURALE. Dott.ssa Teresa Fiorita
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1 1 INTERVENTO PUBBLICO NEL SETTORE ARTISTICO - CULTURALE Dott.ssa Teresa Fiorita teresa.fiorita@unisalento.it
2 I MESSAGGI DELLA LEZIONE OGGETTO DI INDAGINE: Settore artistico culturale, Aziende culturali; STRUMENTO: Politiche pubbliche; OBIETTIVO: Modalità attraverso le quali le politiche pubbliche possono essere implementate, gli strumenti utilizzabili, le ragioni e le giustificazioni (economiche e non economiche) dell intervento pubblico per l arte e la cultura. 2
3 MODALITÀ DI INTERVENTO Modalità di manifestazione dell intervento pubblico: 1. azioni di regolazione del settore culturale sia nei confronti delle unità di offerta che nei confronti della domanda; 2. creazione di istituzioni culturali e mantenimento della proprietà e della gestione diretta di tali istituzioni; 3. sostegno finanziario attraverso sussidi diretti alle istituzioni o agli artisti oppure forme di agevolazione fiscale per i donatori delle istituzioni culturali non profit. 3
4 FORME DI REGOLAZIONE DEL SETTORE ARTISTICO Modalità di intervento regolativo: a.divieti, autorizzazioni, restrizioni nei confronti dei fruitori; b. divieti, autorizzazioni, restrizioni relative all opera d arte; c.divieti, autorizzazioni, restrizioni nei confronti degli artisti; d.divieti, autorizzazioni, imposizioni nei confronti degli spazi culturali 4
5 a. DIVIETI, AUTORIZZAZIONI, RESTRIZIONI NEI CONFRONTI DEI FRUITORI Generalmente la legislazione di uno Stato pone: divieti ad assistere ad alcuni spettacoli per determinate categorie di pubblico (es. minori); obblighi che possono essere posti ad un privato relativamente al godimento da parte di tutti di un bene culturale di sua proprietà; Un ulteriore forma di regolazione risiede nella definizione del livello di tariffazione dei servizi (prezzo dei biglietti). 5
6 a. DIVIETI, AUTORIZZAZIONI, RESTRIZIONI NEI CONFRONTI DEI FRUITORI PREZZO DOMANDA Analisi confermano l esistenza di una «Elasticità della domanda a cambiamenti di prezzo dei biglietti per eventi culturali». Tuttavia: 1.Una politica di abbassamento delle tariffe non aumenta drammaticamente il livello di partecipazione delle classi meno abbienti della popolazione. 2.Il livello di istruzione è molto più importante di altri fattori nel determinare il livello di partecipazione e frequenza a spettacoli dal vivo. 6
7 b. DIVIETI, AUTORIZZAZIONI, RESTRIZIONI RELATIVE ALL OPERA D ARTE Le principali azioni che un amministrazione pubblica può svolgere nei riguardi di un opera d arte: 1.Azione di censura di un opera. 2.Azione di conservazione e protezione della stessa. 7
8 b. DIVIETI, AUTORIZZAZIONI, RESTRIZIONI RELATIVE ALL OPERA D ARTE «La CENSURA rappresenta il tentativo di controllo della comunicazione fra le persone e come tale può riguardare il settore artistico concretizzandosi nella proibizione, preventiva o successiva, alla diffusione di un idea o opera d arte (Berger, 1982)» Regimi democratici: la libertà di espressione è sancita costituzionalmente e la censura viene applicata solo in occasioni di grave pericolo. 8
9 c. DIVIETI, AUTORIZZAZIONI, RESTRIZIONI NEI CONFRONTI DEGLI ARTISTI; Il «DIRITTO D AUTORE» in vari Paesi pone le sue basi nella Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche. La Convenzione detta alcuni principi, fra questi si segnalano: 1.la conservazione da parte dell autore del diritto di rivendicare la proprietà dell opera, di opporsi ad ogni modificazione o ogni altro atto a danno dell opera stessa anche dopo la cessione dei diritti patrimoniali (diritti morali); 2.il diritto di fare o autorizzare la traduzione o riproduzione dell opera e il diritto alla cointeressenza in qualsiasi operazione di vendita di cui l opera sia oggetto dopo la prima cessione effettuata dall autore (diritti patrimoniali o di utilizzazione economica dell opera d arte). 9
10 d. DIVIETI, AUTORIZZAZIONI, IMPOSIZIONI NEI CONFRONTI DEGLI SPAZI CULTURALI Il riferimento è al sistema di concessioni e licenze per lo svolgimento di attività culturali aperte al pubblico. Tale sistema di sicurezza viene sviluppato per motivi di pubblica sicurezza e non per regolare l offerta culturale di una città. 10
11 LA GESTIONE PUBBLICA DELLE ISTITUZIONI ARTISTICHE Fallimenti della produzione pubblica: 1.rischio di comportamenti opportunistici di rentseeking da parte di gruppi di individui che utilizzano il sistema politico ed amministrativo per assicurarsi vantaggi individuali; 2.scarsa capacità di controllo dei costi, scarsa responsabilizzazione dei gestori del servizio, eccessiva burocratizzazione, mancanza di trasparenza nei criteri e meccanismi di ripartizione delle risorse o di attribuzione dei finanziamenti, standardizzazione dell offerta; 3.mancato completamento della fornitura di beni pubblici da parte dello Stato. 11
12 SUSSIDI E AGEVOLAZIONI FISCALI Le forme di sostegno finanziario al settore culturale possono essere molteplici. Tuttavia le tipologie maggiormente utilizzate possono essere suddivise nelle seguenti categorie: Sussidi diretti all offerta Agevolazioni fiscali per la domanda e l offerta 12
13 SUSSIDI DIRETTI ALL OFFERTA 1. Sussidi nei confronti degli artisti: ex post (premio, onorario, ecc.) sulla base del lavoro effettuato dall artista oppure ex ante attraverso l acquisto/commissione di opere d arte. 2. Sussidi nei confronti delle istituzioni culturali (pubbliche o private): si possono distinguere diverse fattispecie sulla base dell imposizione di un vincolo di destinazione dei fondi più o meno stringente. 13
14 AGEVOLAZIONI FISCALI PER LA DOMANDA E L OFFERTA Rappresentano una rinuncia da parte dello Stato (o di qualsiasi altro livello governativo) a recepire risorse finanziarie in forma di tributi. La decisione di introdurre agevolazioni fiscali o esenzioni nel settore culturale è strettamente correlata alle politiche fiscali perseguite da un governo. Effetti: 1.incoerenza con politiche fiscali di riduzione delle aliquote; 2.andamento del settore culturale; 3.comportamento delle istituzioni-aziende culturali. 14
15 MOTIVAZIONI ED OBIETTIVI DELL INTERVENTO PUBBLICO PER L ARTE E LA CULTURA Le motivazioni che spingono il pubblico ad intervenire nel settore dell arte e della cultura sono riconducibili a fattori di carattere economico o a fattori politici o comunque non riconducibili a fattori di carattere economico. Giustificazioni economiche dell intervento pubblico Giustificazioni non economiche dell intervento pubblico 15
16 GIUSTIFICAZIONI ECONOMICHE DELL INTERVENTO PUBBLICO 1. Fallimento del mercato, riconducibile alle caratteristiche del bene/servizio scambiato 2. Ragioni di carattere retributivo 3. «Malattia dei costi di Baumol» 4. Esistenza di esternalità economiche positive prodotte dalle istituzioni artistiche 5. Inefficienze del sistema di mercato 16
17 GIUSTIFICAZIONI ECONOMICHE DELL INTERVENTO PUBBLICO 1. Fallimento del mercato, riconducibile alle caratteristiche del bene/servizio scambiato L incompletezza e l asimmetria informativa cui si trova di fronte il consumatore deriva sia dall impossibilità di effettuare dei confronti con altri beni/servizi, data la natura non standardizzata dell esperienza estetica, sia dall indeterminatezza ex-ante ed ex-post del giudizio sulla qualità dell evento al quale ha assistito. Tutto ciò comporta il fallimento del contratto di scambio fra domanda e offerta; in presenza di questo fallimento, un sistema di offerta incentrato su imprese che massimizzano il profitto condurrebbe a prezzi inefficientemente alti. 2. Ragioni di carattere retributivo La presenza dello Stato come finanziatore del settore permetterebbe di estendere anche alle classi meno abbienti e svantaggiate la possibilità di assistere a mostre d arte o a spettacoli dal vivo a prezzi contenuti. 17
18 GIUSTIFICAZIONI ECONOMICHE DELL INTERVENTO PUBBLICO 3. «Malattia dei costi di Baumol» Fenomeno secondo il quale le organizzazioni del settore dello spettacolo dal vivo, producendo bene e servizi per cui il lavoro è poco sostituibile al capitale farebbero parte del settore «stagnante» dell economia, impermeabile alle innovazioni del progresso tecnologico ed agli aumenti di produttività. Questo fatto causerebbe una crescita dei salari relativi, un aumento del costo del lavoro per unità di output, un aumento dei prezzi, una contrazione della domanda e di conseguenza dell offerta. Tale reazione a catena condurrebbe, senza l intervento di un finanziatore che elimina il divario tra costi e ricavi, ad un estinzione del settore stesso. 18
19 GIUSTIFICAZIONI ECONOMICHE DELL INTERVENTO PUBBLICO 4. Esistenza di esternalità economiche positive prodotte dalle istituzioni artistiche Le esternalità economiche positive prodotte dalle istituzioni artistiche derivano dalla presenza di benefici che non sono appropriabili privatamente dallo spettatore teatrale o dal visitatore di un museo che «scambia» con l istituzione culturale, ma dalla collettività in generale. 5. Inefficienze del sistema di mercato Un sistema di mercato porterebbe alla sopravvivenza delle unità che mantengono un certo grado di efficienza economica correlato a produzioni più popolari o commerciali: l effetto della libera concorrenza tra questo tipo di unità porterebbe alla restrizione della quantità di arte e di cultura offerta, incentivando la produzione a bassi livelli di qualità e cercando di incontrare il favore della frangia più consistente del pubblico. 19
20 GIUSTIFICAZIONI NON ECONOMICHE DELL INTERVENTO PUBBLICO Le giustificazioni non economiche dell intervento pubblico spingono allo sviluppo di politiche culturali ossia ad azioni atte a rimuovere gli ostacoli che impediscono il rispetto dei valori originari e comuni di una società o di un gruppo sociale dominante in una determinata epoca storica quali la libertà di espressione, il senso del bello e del vero, l uguaglianza e la parità di accesso, la giustizia sociale. 20
21 GIUSTIFICAZIONI NON ECONOMICHE DELL INTERVENTO PUBBLICO Nel tempo si sono sviluppate determinate politiche indirizzate al sostegno ed alla tutela di artisti o di istituzioni artistiche, strumentalmente al perseguimento di alcuni obiettivi di pubblica utilità: 1.lo sviluppo di un identità e di un prestigio nazionale all interno di uno stesso Paese; 2.lo sviluppo di capitale e coesione sociale all interno di un territorio; 3.il miglioramento della qualità l inclusione sociale. della vita e 21
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