2. I FABBISOGNI DI SABBIA PER LA DIFESA COSTIERA

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1 2. I FABBISOGNI DI SABBIA PER LA DIFESA COSTIERA 2.1 Criteri per la valutazione dei fabbisogni di sabbia La necessità di valutare il fabbisogno di sabbia a grande scala per contrastare l erosione delle coste, deriva da un imprescindibile esigenza di pianificazione legata ad una serie di aspetti quantitativi e qualitativi del problema. Conoscere quanta sabbia, di che qualità e dove la stessa si rende necessaria influenza l impostazione delle ricerche dei giacimenti (dimensioni, caratteristiche, localizzazione). La quantità di sabbia necessaria influenza in modo fondamentale la programmazione ed il dimensionamento degli interventi e conseguentemente il prezzo del materiale nonché la tipologia dei mezzi necessari e le tecnologie da utilizzare. Ai fini di un analisi generale del problema, si possono distinguere diversi livelli di fabbisogno così caratterizzabili: Fabbisogno totale per la manutenzione (Mc/anno): rappresenta la quantità di sabbia o di inerte in genere necessaria a compensare l erosione in tutte quei tratti di litorale che risultano in arretramento; Fabbisogno totale per la ricostruzione (Mc): rappresenta la quantità di sabbia o di i- nerte in genere necessaria alla ricostruzione dei litorali esposti storicamente all erosione fino al raggiungimento di determinate ampiezze preesistenti. Questi fabbisogni sono quantità teoriche che pur corrispondendo alle reali condizioni di perdita (annuale o storica), non corrispondono alle effettive quantità necessarie agli interventi di manutenzione e ricostruzione. Tale circostanza deriva essenzialmente da due fattori: Il primo è legato al fatto che le carenze di sabbia (annuali e storiche) derivano da disequilibri (naturali od antropici) che si sono generati in quello che può essere definito ciclo sedimentario. Per quanto a volte difficile se non impossibile, è sempre opportuno valutare l ipotesi di intervenire sulle cause dello squilibrio, cercando di generare di nuovo le condizioni di trasporto e sedimentazione originarie. Pagina 29 di 206

2 Il ciclo sedimentario è abbastanza complesso e, come noto, alcuni fattori di squilibrio quali gli sbarramenti artificiali, le difese dei versanti, la regimentazione dei corsi d acqua, sono elementi strutturalmente utili e quindi non eliminabili dal ciclo. Tuttavia alcuni elementi di squilibrio possono essere rimossi o quantomeno resi nulli ed in particolare: - L estrazione di inerti dai fiumi (Ex) o dai litorali stessi (q e ) possono essere impediti. - Il materiale sabbioso che si accumula sopra flutto ad opere in aggetto sulla costa (imboccature portuali, moli D1, pennelli D2) può essere portato oltre l opera (by-pass) ovvero riportato indietro (back-pass) per compensare gli squilibri locali. - Il rilascio dei sedimento dalle opere di sbarramento (Dp) può essere parzialmente riattivato. Laddove questi interventi non sono sufficienti, rimane un fabbisogno da soddisfare che tuttavia deve essere vagliato sotto un altro aspetto che è quello dell interesse. L interesse per la tutela e la ricostruzione di una spiaggia rappresenta il secondo fattore per cui il fabbisogno totale non corrisponde al fabbisogno reale e può essere associato a numerosi aspetti tra cui: 1. interesse turistico ricreativo: rappresenta il motivo più ricorrente associato a quello della difesa in quanto è connesso ad attività con produzione di reddito con indotti economici di notevolissimo rilievo 2. interesse di difesa del centro abitato: rappresenta un motivo di elevata Valencia che in genere è stato affrontato con opere di difesa rigide per l urgenza richiesta e per assenza di mezzi alternativi 3. interesse ambientale: rappresenta una motivazione più volte espressa ma ancora poco considerata se non in forma associata alle prime due ma che si può caratterizzare in maniera molto specifica come per esempio nel caso della difesa degli apparati dunari di particolare pregio Considerato che solo una parte dei litorali è oggetto degli interessi sopra espressi, ne consegue un definizione dei fabbisogni effettivi così sintetizzabile: Fabbisogno effettivo per la manutenzione (Mc/anno): rappresenta la quantità annua di sabbia o inerte in genere necessaria a compensare l erosione nei soli tratti di litorali giudicati di interesse. Fabbisogno effettivo per la ricostruzione (Mc/anno): rappresenta la quantità di sabbia Pagina 30 di 206

3 o di inerte in genere necessaria alla ricostruzione dei soli litorali di interesse esposti storicamente all erosione fino al raggiungimento di determinate ampiezze preesistenti. In definitiva il calcolo dei fabbisogni di sabbia per la difesa delle coste richiedono monitoraggi a grande scala, studio delle situazioni locali del ciclo sedimentario e scelte politiche per individuare i litorali di interesse per gli interventi di difesa. 2.2 Stato dell erosione dei litorali e valutazione dei fabbisogni La Regione Lazio GENERALITÀ La costa laziale si sviluppa per circa 290 Km (escluse isole) di cui circa 220 costituiti da spiagge. Geograficamente si possono individuare 6 falcate principali : 1. Foce del Chiarone Capo Linaro 2. Capo Linaro Foce del Tevere 3. Foce del Tevere Capo d Anzio 4. Capo d Anzio Circeo 5. Circeo Gaeta 6. Gaeta Foce del Liri-Garigliano Dalle indagini a lungo termine risulta che oltre 72 Km della costa laziale sono in erosione cronica (confronti con arretramenti superiori a - 3,00 mt) e lungo tali tratti sono stati realizzati innumerevoli interventi di protezione dall erosione di diversa tipologia ed efficacia che hanno modificato in maniera a volte anche molto impattante il naturale paesaggio litoraneo. Il problema della protezione delle coste ha assunto un carattere emergenziale di esigenza sociale a partire dagli anni per una serie di fattori diretti ed indi-retti tra cui possono essere indicati come principali: - decremento generalizzato del trasporto solido da parte dei fiumi per effetto di dighe, delle escavazioni di inerti dagli alvei, della protezione del suolo nell entroterra con conseguente inversione di tendenza di molti litorali (da avanzamento a regressione); - incremento dell urbanizzazione della costa con di-struzione delle dune (riserva naturale di sabbia per la compensazione di eventi estremi) e realizzazione di opere rigide nei pressi della battigia (muri di conte-nimento, scogliere, ecc.); - incremento delle affluenze turistiche con nuova richiesta di aree per le attività balneari. La rilettura e l analisi critica delle esperienze maturate, specie di quelle più recenti, dimostra che è possibile affrontare il problema con questa nuova impostazione e con un approccio ancora più avanzato rispetto alle esperienze degli anni 80 con i primi tentativi di difesa morbida dei litorali di Terracina, Foce Verde, Formia e Tarquinia. Fra tali temi affrontati si anticipano in sintesi i seguenti: - Monitoraggi a larga scala: l esame delle basi cartografiche e delle foto aeree consente un confronto delle linee di riva e la loro evoluzione nel tempo (analisi diacroniche). Questo sistema ha consentito di valutare a larga scala lo stato dei litorali e di conse-guenza di definire le macro-esigenze che costituiscono il punto di partenza per i programmi di intervento. Pagina 31 di 206

4 - Verifica dei sistemi di difesa adottati: per organizzare un programma organico di interventi è necessario uscire dall ambito delle sperimentazioni a tutto campo ed operare delle scelte di indirizzo giustificate dall oggettivo esame dei risultati ottenuti con i differenti interventi eseguiti. Le verifiche eseguite non si limitano alla sola valutazione dei risultati rispetto alla capacità protettiva ed all efficacia degli interventi ma hanno riguardato anche l analisi costibenefici per tener conto dell effettiva convenienza del sistema adottato. Tale verifica non preclude ma ridefinisce il campo delle ulteriori ricerche e sperimentazioni finalizzate all individuazione delle tecnologie più efficaci. - Verifica delle risorse naturali: l esigenza di ingenti quantità di sabbia per ricostruire e mantenere le spiagge soggette ad erosione, ha spinto alla ricerca di risorse sfruttabili a basso impatto ambientale ed a basso costo. Dalle attività svolte emerge un quadro di notevoli disponibilità potenziali in particolare per quanto riguarda cave marine, non trascurando le risorse sinergiche legate al dragaggio degli avanporti e le risorse (di più difficile impiego) bloccate nei bacini artificiali dalle opere di sbarramento esistenti. - Recepimento organico delle nuove competenze in materia: il trasferimento delle competenze in materia di difesa delle coste e di impiego dei materiali di ripascimento (D.lg. 112/19898 Bassanini ter, D.lg. 152 /1999 Testo sulle Acque, L. 179/2002) ha notevolmente cambiato le modalità di approccio con le quali la Regione deve e può affrontare la materia, facilitando forme di gestione integrata dei litorali. Sulla base delle macro-esigenze individuate, delle tipologie di intervento delineate e della verifica di fattibilità degli interventi stessi, è stato possibile impostare una traccia di programma operativo che costituirà lo spunto, dopo i dovuti approfondimenti, per la stesura del programma del Piano Regionale. Regione Lazio: Stato dei litorali sabbiosi ( ) stable 24% erosion 33% deposit 43% IL LITORALE Nella zona Nord di Montalto di Castro è stato stimato un trasporto solido longitudinale netto di circa mc/anno in direzione Nord-Ovest; tale trasporto longitudinale si pensa alimentato dal tratto in erosione a partire da Capo Linaro (ca. 15 Km), ottenendo una perdita specifica compresa tra di circa mc/anno per Km di costa. Questo dato è confermato dalle analisi globali che, nell ambito delle approssimazioni generali, individua per tale tratto un trend erosivo medio di mc/anno/km. Anche gli studi dei fenomeni erosivi nella zona di Tarquinia confermano una deriva longitudinale dei sedimenti verso Nord, ma in questo caso risulta dominante la circostanza di un notevolissimo apporto solido artificiale effettuato tra il 1950 ed il 1963 per la realizzazione delle saline. In questo caso quindi, stando ai risultati degli studi effettuati, non si tratta di un nuovo fenomeno di erosione del litorale bensì di un naturale riequilibrio di materiale artificialmente apportato. Rimane tuttavia la circostanza di un fenomeno erosivo particolarmente intenso in corrispondenza delle saline e nella zona immediatamente più a Nord (tra Porto Clementino e la foce del Marta); su quest ultima è attualmente in corso un intervento di ricostruzione e difesa con ripascimento di circa mc di sabbia estratta da cava marina. Pagina 32 di 206

5 Un arco di litorale particolarmente esposto a fenomeni erosivi è quello di S.Marinella, Cerveteri, Ladispoli per il quale può senz altro confermarsi l elevato trend riscontrato dalle analisi globali di mc/anno/km. Numerose sono le segnalazioni pervenute dalle Amministrazioni locali ed in alcuni tratti il limite di battigia lambisce l abitato. Nel primo semestre del 2003 è stato realizzato un intervento di difesa e ricostruzione sul litorale di Ladispoli con un ripascimento di circa mc di sabbia estratta da cava marina. Un rilevante fenomeno di arretramento è in atto nel tratto di litorale compreso tra Focene e Ostia Lido, attribuito principalmente alla drastica diminuzione di trasporto solido da parte del Tevere. Per quanto a questa diminuzione venga data da tutti gli Autori un importanza fondamentale con effetti estesi anche sui litorali a Sud del Circeo, le valutazioni quantitative sono ancora scarse ed incerte. Di sicuro rimane ben visibile la crisi di tutto l apparato fociale del Tevere che si presenta in arretramento su entrambi i litorali prospicienti e con un deficit globale annuo di circa mc. Tra il 1999 ed il 2003 questi litorali sono stati sottoposti ad interventi di difesa e ricostruzione per un totale di circa 2,5 milioni di mc di sabbia estratta da cava marina. Un estesa ed articolata area di arretramento è quella compresa tra Capo d Anzio ed il Circeo con fenomenologie peraltro distinte nelle due sotto aree comprese tra Capo d Anzio e Torre Astura e fra Torre Astura ed il Circeo. La parte di ponente della prima area è in atto un fenomeno ciclico di avanzamento e arretramento che peraltro mette in crisi le spiagge con limitata capacità di recupero (spiagge sotto falesia). Su questi litorali sono stati effettuati tra il 2001 ed il 2003 interventi di ripascimento con prelievo di sabbia da cave marine ( mc) e da depositi all imboccatura del porto di Anzio ( mc). Sul tratto di litorale di levante, anche in relazione alle opere di sistemazione del bacino del corso d acqua Loricina, è in corso un marcato fenomeno di arretramento dell ordine di 1mt /anno valutabile fra i mc/anno che, per i fondali di cui trattasi, corrisponde ad una perdita di circa mc/anno/km. In questo tratto è stata realizzata una barriera soffolta con un ripascimento di mc di sabbia dragati dall avanporto di Anzio. Nella seconda area s individua un area di accumulo sottoflutto al promontorio di Torre Astura ed un fronte di arretramento di circa Km (Foce Verde - Rio Martino - Sabaudia) con un deficit globale di alimentazione di circa mc/anno e un corrispondente deficit unitario di circa mc/anno/km. Le analisi globali confermano questi dati di natura bibliografica individuando un trend di mc/anno/km a levante di Nettuno e Foce Verde ed un trend sensibilmente più elevato per un tratto dell arco di Sabaudia che presenta valori di mc/anno/km. Questi risultati sono stati ulteriormente verificati sulla base uno studio specifico che fra l altro ha messo in evidenza lo stato di sofferenza di gran parte dell apparato dunario esistente. Attualmente sono in corso interventi di difesa a Foce Verde con la realizzazione di una barriera soffolta ed un ripascimento già effettuato di mc di sabbia estratta da cava marina. Pagina 33 di 206

6 Altri 30 Km di litorale in erosione sono rintracciabili nell arco di litorale compreso tra il Circeo e Gaeta. Particolarmente studiato è il tratto tra il Circeo e Terracina dove si è dedotto un trasporto longitudinale crescente verso Est con valori di circa mc/anno all altezza di Porto Badino. Supponendo che tale trasporto venga alimentato completamente da questo tratto di litorale (12 Km), si è stimato un deficit unitario di mc/anno/mt. Le analisi globali mostrano un trend sensibilmente minore (2.000 mc/anno/km) ma tale differenza è spiegabile con il fatto che in quest ultimo caso il deficit annuo (che si conferma di mc) è stato distribuito per uniformità su circa 20 Km. Recentemente il tratto di litorale di Terracina è stato interessato da un ripascimento morbido di circa mc estratti da cave marine. Nell ultimo arco di litorale compreso tra Gaeta e la foce del Liri-Garigliano si distinguono due aree soggette ad arretramento costituite dalle spiagge di Vindicio e Santo Janni (Formia) e di Scauri (Minturno) per le quali peraltro non erano state sviluppate stime di erosione. Le analisi globali riportano un trend medio-basso di mc/anno/km IL FABBISOGNO DI SABBIA Per fabbisogno totale s intende il quantitativo di sabbia necessario alla ricostruzione di tutte le spiagge erose a partire da una data di riferimento ed alla loro manutenzione. E bene precisare che l introduzione di opere di difesa tendenti a diminuire il trasporto solido longitudinale non incide sui fabbisogni per la ricostruzione delle spiagge che in ogni caso occorre soddisfare. Per quanto riguarda la capacità di attenuare i trend erosivi da parte di opere di difesa si mette in evidenza che tale capacità è sempre parziale e che, a parte gli effetti indesiderati, la reale stima di questa efficacia è un presupposto indispensabile per la verifica costi-benefici rispetto a soluzioni senza difesa. Sulla base delle analisi delle linee di costa esaminate (1990, 1992, 1994, 1996 e 1998) risulta confermato un fabbisogno globale per la manutenzione di circa un milione di mc/anno. La stima del fabbisogno globale per la ricostruzione e la manutenzione dei litorali deve essere corretta in base alle seguenti attività: - aggiornamento della stima al 2000 ed al inserimento di coefficienti riduttivi in corrispondenza di opere di difesa eventualmente previste - verifiche a campione con stime effettuate sull effettivo computo dei volumi - verifiche locali per la rimozione o la neutralizzazione di eventuali manufatti od opere che favoriscono il trend erosivo (interventi sul ciclo sedimentario) - valutazione del periodo medio ottimale tra una manutenzione e l altra tenendo conto degli interventi di ricostruzione previsti E importante sottolineare che molte situazioni di litorali in crisi latente possono essere affrontate con programmi di manutenzione prioritari modulati su cicli pluriennali che, oltre a costituire una oggettiva economia, rappresentano interventi di notevole consistenza in termini volumetrici e di spiaggia realizzata. Il calcolo del fabbisogno per la ricostruzione delle spiagge è stato effettuato sulla base dei parametri standard di ripascimento assunti come segue: mc/mt per un avanzamento assestato di progetto di circa mt - profili tipo con profondità di chiusura = 6,00 mt, altezza scarpa emersa = 1,50 mt, altezza attiva totale = 7,50 mt Si è ritenuto, in prima approssimazione, che un avanzamento assestato di mt possa consentire un adeguato sviluppo di attività balneare ed una efficace difesa per eventuali infrastrutture presenti a tergo. Argomento particolarmente complesso è la valutazione delle opportunità e delle priorità Pagina 34 di 206

7 degli interventi. Il criterio seguito è stato principalmente quello della difesa di archi di litorale di particolare pregio turistico ed ambientale ma è evidente che alcuni tratti di litorale presentano priorità di difesa e/o indotti turistici di natura diversa da altri. L ipotesi di fabbisogno per ricostruzione di spiagge viene quindi prospettata come prima ipotesi di ricostruzione di spiagge in crisi strutturale sulla quale occorrerà operare le opportune scelte di priorità ed opportunità. Sulla base di considerazioni legate alle caratteristiche dei diversi tratti di litorali in erosione (pregio turistico principalmente), si delinea un fabbisogno per la ricostruzione dei litorali di circa 8 milioni di mc che interessa circa 26 Km di spiaggia. La stima del fabbisogno per la ricostruzione di litorali in crisi viene corretta in base alle seguenti attività integrative: - aggiornamento della stima in base a sopralluoghi di approfondimento - valutazione dei parametri di priorità per la difesa di infrastrutture e beni ambientali - valutazione dei parametri di opportunità socio-economica - progettazione di massima degli interventi con rideterminazione dei volumi necessari - valutazione delle perdite di posa in opera e di primo impianto (circa 20%) Stima del fabbisogno prioritario per la ricostruzione di spiagge in crisi (escluse spiagge insulari) Arco di litorale Comune Litorale (m) Tratti di litorale Tratti di litorale in erosione * (m) % in erosione Tratti prioritari da ricostruire (m) % da ricostr. Fabbisogno sabbia stimato (m3x1000) Interventi eseguiti (m3x1000) sabbiosi (m) 1 1 Montalto di Castro % % Tarquinia % % Civitavecchia % - 0% Santa Marinella % % Cerveteri % - 0% Ladispoli % % Fiumicino % % Roma % % Pomezia % - 0% Ardea % - 0% Anzio % % Nettuno % % Latina % % Sabaudia % % San Felice Circeo % % Terracina % % Fondi % % Sperlonga % - 0% Itri % - 0% Gaeta % - 0% Formia % % Minturno % % 900 TOTALE % % * Standard BEACHMED (linea stabile=+/- 3 m; dati ; altezza attiva = 7,5 m ) Tenendo conto di quanto già posto in opera in termini di ripascimento sui litorali laziali (circa 4 milioni di mc), una stima attendibile onnicomprensiva del fabbisogno di sabbia futuro per la ricostruzione dei litorali di interesse prioritario della Regione Lazio può essere di circa 5 milioni di mc (incluse perdite primo impianto). Anche per quanto riguarda la manutenzione sono state effettuate preliminarmente delle valutazioni in termini globali (fabbisogno totale) riferite alle quantità di sabbia perse annualmente, senza tener conto delle zone dove si ha un recupero. La scelta di effettuare una simile valutazione, apparentemente troppo penalizzante, deriva dalla considerazione che se anche esistono delle zone di spiaggia in avanzamento non è possibile, per ovvi motivi, pensare di compensare le perdite con tali recuperi. Le perdite risultano complessivamente pari a circa mc/anno e riguardano circa 72 Km del litorale laziale, con valori specifici particolarmente elevati in corrispondenza della Foce del Tevere (Roma, Fiumicino). Il calcolo della manutenzione può essere fatto considerando solo i tratti di interesse prioritario lungo i quali vengono calcolate le perdite. Se si considerano solo i tratti di litorale di interesse prioritario, si ha un fabbisogno netto di circa mc/anno di sabbia. Anche per la manutenzione occorre tener conto delle verifiche e delle quantità integrative citate per il calcolo dei volumi per la ricostruzione. Una stima attendibile onnicomprensiva Pagina 35 di 206

8 per la manutenzione dei litorali laziali può essere compresa tra circa mc/anno. Erosione annua del Litorale Laziale e programma di manutenzione Elaborazione Regione Lazio su CTR e foto aeree - Osservatorio dei Litorali manutenzione annua erosione annua mc/anno Montalto di Castro Tarquinia Civitavecchia Santa Marinella Cerveteri Ladispoli Fiumicino Roma Pomezia Ardea Anzio Nettuno Comuni Litoranei Latina Sabaudia San Felice Circeo Terracina Fondi Sperlonga Itri Gaeta Formia Minturno Stima del fabbisogno prioritario per la manutenzione di spiagge in crisi (escluse spiagge insulari) Comune Litorale (mt) Tratti di litorale in erosione * (mt) Tratti in erosione % Trend erosione su litorale (mc/km/anno) Erosione totale (mc/anno) Tratti prioritari da mantenere (mt) Perdita annua su litorali prioritari (mcxanno) 1 Montalto di Castro % Tarquinia % Civitavecchia % Santa Marinella % Cerveteri % Ladispoli % Fiumicino % Roma % Pomezia % Ardea % Anzio % Nettuno % Latina % Sabaudia % San Felice Circeo % Terracina % Fondi % Sperlonga % Itri % Gaeta % Formia % Minturno % % * Standard BEACHMED (linea stabile=+/- 3 mt; dati ; altezza attiva = 7,5 mt ) Pagina 36 di 206

9 I RIPASCIMENTI EFFETTUATI Le tematiche riguardanti il ripristino e la salvaguardia dei litorali dall erosione rientrano da sempre tra gli oggetti prioritari di interesse gestionale della Regione Lazio. Già con la legge regionale 18 novembre 1977 n. 44 la Regione si era dotata di uno specifico strumento d intervento, istituendo uno specifico capitolo di spesa per studi e per la realizzazione di opere di difesa delle coste anche a carattere sperimentale, in base al quale, insieme ad alcuni interventi pilota, erano state predisposte un insieme di progettazioni per affrontare le situazioni più degradate con ripascimenti artificiali di sabbia difesi da opere trasversali (pennelli) o longitudinali (barriere soffolte). Fin dagli 1980, infatti, la Regione ha impegnato le proprie risorse ed i propri sforzi in opere di ripascimento costiero, sviluppando ed implementando parallelamente le metodologie più innovative ed opportune in questo ambito. A prova di ciò si riporta di seguito una tabella con la sintesi degli interventi di ripascimento morbido/protetto effettuati dalla Regione Lazio lungo il litorale laziale, nel periodo compreso tra il 1990 e il Comune Denominazione intervento anno Importo ml Tarquinia Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento e opere di difesa (pennelli in sacchi) ,03 Tarquinia Tarquinia Tarquinia (Porto Clementino) Ladispoli (Torre Flavia) Fiumicino (Focene) Fiumicino (Focene) Roma (Ostia Ponente) Roma (Ostia Ponente) Roma (Ostia Centro) Roma (Ostia Levante) Roma (Ostia Levante) Anzio (Capo Anzio Tor Caldara) Anzio (Capo Anzio Tor Caldara) Nettuno San Felice C. foce Sisto C. Portatore San Felice C. foce Sisto C. Portatore Sperlonga Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento e opere di difesa (pennelli in sacchi) ,49 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento e opere di difesa (pennelli in sacchi) ,87 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento e rivisitazione delle opere di difesa esistenti (pennelli soffolti) ,8 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento protetto con pennelli ,5 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento protetto con pennelli ,3 Realizzazione barriera soffolta zona radar e ripascimento 1995/99 7,76 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento protetto da barriera soffolta e pennelli ,9 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento protetto da barriera soffolta e pennelli ,06 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento protetto da barriera soffolta e pennelli ,00 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento puro Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento puro Ripascimento con sabbia dragata foce del porto Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento morbido 1998/99 8, , , ,50 Ricostruzione spiaggia (chiesa Santa Maria Gorettidepuratore) mediante ripascimento e barrire soffolte ,99 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento e rivisitazione delle opere di difesa esistenti 90/94 2,53 Ricostruzione spiaggia mediante ripascimento e rivisitazione delle opere di difesa esistenti 90/95 2,63 Ricostruzione spiaggia a nord di Torre Truglia mediante ripascimento e protezione con sacchi ,8 Pagina 37 di 206

10 2.2.2 La Regione Toscana GENERALITÀ La Regione Toscana è situata nella parte centro-occidentale dell Italia ed ha una superficie di km 2, con una popolazione di abitanti nel La costa toscana è bagnata dal mar Ligure e dal Tirreno Settentrionale su cui si affacciano 5 province e 36 comuni, lungo 630 chilometri di litorale, con una popolazione residente di abitanti. Sui litorali insiste un considerevole volume di attività sociali che dipendono dal mare come via di comunicazione, come risorsa turistica, come sistema produttore di risorse alimentari, come sistema ricettore dispersivo e purificatore della materia ed energia residue della produzione sociale. La sua utilizzazione è comunque diversificata e comprende, fra gli altri, 3 parchi naturali regionali, 1 parco naturale nazionale, 3 grandi aree industriali, 3 grandi porti commerciali di interesse nazionale e 3 di interesse regionale, oltre 25 porti turistici, decine di approdi, spiagge attrezzate tra le più antiche e famose. Approssimativamente, la metà delle spiagge toscane è colpita da un fenomeno erosivo (più di 3 metri di spostamento nell'ultimo intervallo misurato) che determina la perdita di un patrimonio ambientale ed economico di grande pregio. Comparando i tratti in erosione con quelli in avanzamento, il litorale toscano ha perso circa mq di spiaggia negli ultimi 20 anni. Dal punto di vista morfologico il litorale toscano si presenta differenziato in due fondamentali tipologie: litorali caratterizzati da coste basse e sabbiose, con fondali a debole pendenza e scarsa profondità anche a notevole distanza dalla costa (litorale apuo-versiliese-pisano, litorale livornese nel tratto tra Rosignano e San Vincenzo, Golfo di Follonica, costa grossetana tra Castiglione e Marina di Alberese, tomboli della Laguna di Orbetello e litorale di Capalbio); litorali a costa alta, con batimetriche ravvicinate e profondità notevoli già in vicinanza della riva (tratto tra Livorno e Castiglioncello, promontorio di Piombino, Punta Ala, Talamone, Argentario), ad alta e bassa energia (litorali dell arcipelago, lato ovest e lato est, rispettivamente). La costa sabbiosa toscana, per le sue caratteristiche morfologiche, è divisibile in sei tratti principali (unità fisiografiche) e la costa insulare (Isola d'elba) 1. Foce del Magra Livorno 2. Rosignano Solvay - Piombino 3. Piombino Punta Ala 4. Punta Ala Cala Rossa 5. Talamone Argentario 6. Argentario Foce Chiarone Pagina 38 di 206

11 IL LITORALE Il tratto di litorale compreso fra la foce del fiume Magra, principale alimentatore del settore più settentrionale della costa toscana, e il porto di Marina di Carrara ha costituito per lungo tempo una sub-unità fisiografica dato che la struttura portuale impediva scambi di sedimenti con la spiaggia meridionale. Immediatamente a sud di Bocca di Magra sono state costruite, a più riprese, opere di difesa (pennelli e isole artificiali) il cui effetto è stato limitato dalla presenza dei pennelli costruiti alla foce del fiume che allontanano dal litorale i sedimenti che esso riesce a trasportare. Il tratto di litorale tra il Porto di Marina di Pagina 39 di 206

12 Carrara ed il Porto di Viareggio è alimentato da nord, dai sedimenti provenienti dal Magra, e da sud, da quelli provenienti dall'arno e dal Serchio, e localmente dai corsi d'acqua minori che scendono dalle Alpi Apuane. Le opere a mare costruite alle due estremità, il porto di Marina di Carrara a nord e quello di Viareggio a sud, hanno causato una notevole riduzione della quantità di sedimenti che raggiungono quest'area. Dal Porto di Viareggio alla Foce dell Arno, a causa del drift prevalente diretto verso nord, il litorale è alimentato dai materiali provenienti dall'arno e dal Serchio nella sua parte settentrionale, e solamente da quelli dell'arno in quella meridionale. Il porto di Viareggio ha bloccato parte dei sedimenti in transito causando una notevole espansione della spiaggia meridionale che si è accresciuta di 278 metri fra il 1938 e il A nord dell Arno l erosione è stata innescata, principalmente, dal mancato apporto di sedimenti da parte dell Arno, e, secondariamente, dalla costruzione di un pennello sulla sponda destra della foce che favorisce la dispersione dei sedimenti verso il largo, costituendo anch esso una causa di erosione per la spiaggia a nord del fiume. Qui, si raggiunge un valore massimo di arretramento della linea di riva di 464,10 metri, con un tasso di 7,73 metri/anno tra il 1938 ed il Il lato meridionale della cuspide deltizia dell'arno davanti all abitato di Marina di Pisa è sottoposto ad un intenso fenomeno erosivo, bloccato in modo drastico da scogliere parallele ed aderenti. Se la linea di riva è stata fermata, l'erosione è proseguita nei fondali e infatti al piede delle scogliere parallele corre oggi l'isobata dei 6 m.. Tra Tirrenia ed il porto di Livorno la spiaggia risulta in avanzamento in quanto il porto interrompe il flusso di sedimenti che, in questo tratto di costa ha direzione Nord-Sud, provenienti dallo smantellamento del delta dell Arno. A sud di Livorno la costa si sviluppa con sponde rocciose. Il litorale sabbioso riprende a Rosignano dove è attualmente alimentato quasi esclusivamente dai materiali di scarico della Società Solvay immessi in mare con il Fosso Bianco. Il litorale più a sud è alimentato dai sedimenti provenienti dal Fiume Cecina e oggi che questi si sono notevolmente ridotti, è in forte erosione. L'entità degli arretramenti è stata particolarmente forte in alcuni punti, come a Punta del Tesorino (70 metri) e a Le Gorette (quasi 100 metri), ma è comunque rilevante in tutta la costa: mediamente 50 metri dal 1938 al Per opporsi all'erosione molti operatori turistici che hanno strutture sulla spiaggia hanno costruito abusivamente difese a mare (pennelli, scogliere oblique o aderenti). Negli anni 90 è stato stabilizzato il litorale de Le Gorette con pennelli prolungati in setti sommersi e ripascimento in sabbia e ghiaia, mentre nel 2000 a Punta del Tesorino sono state realizzate alcune spiagge in ghiaia stabilizzate da opere in scogliera. Fra il 1938 e il 1976, in alcuni punti della costa si registra un arretramento della linea di riva che raggiunge i 90 metri; dal 1976 al 1981, si ha una riduzione del fenomeno ma il processo erosivo continua a colpire l intero tratto di costa osservato, e la perdita di spiaggia emersa è rilevante soprattutto nel settore posto immediatamente a sud del fosso Cecinella. L estremità meridionale del successivo settore, in corrispondenza dell abitato di Marina di Castagneto, presenta un notevole tasso di antropizzazione e tutta la rimanente spiaggia è orlata Pagina 40 di 206

13 da un profondo apparato dunare ben conservato. Si tratta di uno dei pochi tratti del litorale toscano soggetti ad un progressivo avanzamento della linea di riva. Per quanto riguarda la spiaggia settentrionale di San Vincenzo questa era stata in equilibrio o in avanzamento fino al 1976 grazie all'effetto esercitato dal porto che impediva il passaggio verso sud di buona parte dei materiali in transito. La costruzione, a più riprese, del porticciolo di San Vincenzo ha causato l'interruzione del drift litoraneo e l'erosione della spiaggia sottoflusso ad esso per un ampio tratto. L'entità dell'erosione non è rilevante dal punto di vista quantitativo (circa 20 metri in media) ma il fatto che alle spalle della spiaggia si trovi un'area densamente urbanizzata rende ogni soluzione più difficile. I dati disponibili confermano che il litorale sabbioso del Golfo di Baratti fino al promontorio di Piombino, è ancora soggetto ad un processo erosivo che, seppur di modesta entità, mette in crisi la spiaggia di dimensioni ridotte, ma facente parte di un sistema costiero di grandissimo valore paesaggistico e culturale. La ricerca di sedimenti da utilizzare per l alimentazione della spiaggia, effettuata sui fondali più esterni del Golfo, non ha permesso di identificare materiali di dimensioni opportune, mentre subito all esterno dell affioramento di beach-rock presente al centro del Golfo vi sono sedimenti grossolani di dimensioni idonee. Purtroppo l estensione dell affioramento di questi materiali è assai limitata e, comunque, la loro utilizzazione potrebbe avvenire solo nel più ampio rispetto dei vincoli esistenti in un area di grande valore ambientale ed archeologico. Il litorale sabbioso del Golfo di Follonica ha usufruito storicamente, fino al XIX secolo, degli apporti sedimentari del fiume Cornia, del Pecora e, subordinatamente, di alcuni corsi d'acqua minori. L'utilizzazione delle portate solide dei due fiumi maggiori per le bonifiche delle paludi ha sottratto al litorale quasi completamente la sua alimentazione causandone un'erosione che in alcuni casi ha comportato l'arretramento della linea di riva di anche 200 metri. La costruzione del porto dell'enel sul lato sinistro della foce ha impedito ai sedimenti in arrivo di spostarsi sulla spiaggia orientale e bloccato quindi l'erosione in questa zona. Nel settore occidentale del Golfo la situazione è ancora peggiore con un'erosione di 60 metri nello stesso periodo e di altri 20 metri fra il 1976 e il Fra il 1981 e il 2000 continua l insabbiamento dell estremità occidentale, con una crescita media della spiaggia di 32.3 metri (2.02 m/anno), ma tutto il rimanente tratto rimane in erosione, con valori estremi dove vengono persi altri 13.3 m di spiaggia ( m/anno). Recenti studi hanno fra l'altro messo in evidenza il ruolo che la subsidenza, accentuata negli ultimi anni dal forte emungimento di acqua delle falde, gioca nell'erosione di queste spiagge. Sebbene posta all'interno del Golfo di Follonica, la spiaggia di Punta Ala costituisce una unità fisiografica a se stante. Globalmente il litorale risulta colpito da un processo erosivo che ha fatto arretrare la linea di riva in media di 2.1 metri (-0.12 metri/anno). In realtà, la situazione è assai più complessa dato che la linea di riva nel tratto meridionale, più prossimo a Punta Pagina 41 di 206

14 Hidalgo, è arretrata mediamente di 7.68 metri (-0.45 metri/anno), mentre alcuni tratti della spiaggia settentrionale risultano in equilibrio ed anche in avanzamento. Questo ampio tratto di litorale che va da Punta delle Rocchette a Cala Rossa, ha a- vuto un'evoluzione assai rapida in poche centinaia di anni: grazie all'apporto detritico dell'ombrone (che per portata solida è il maggiore fra tutti i fiumi toscani) quello che era un ampio golfo è divenuto una pianura protesa in mare in corrispondenza di una pronunciata cuspide deltizia. Il settore più occidentale dell'unità fisiografica, come era prevedibile, ha risentito solo negli ultimi anni di questa situazione che si manifesta prevalentemente con un abbassamento dei fondali, mentre le modeste variazioni della linea di riva sono imputabili più ad interventi locali che al trend evolutivo generale. In particolare la costruzione e il prolungamento dei moli guardiani del porto canale di Castiglione della Pescaia ha ostacolato l'alimentazione delle spiagge occidentali che hanno manifestato negli ultimi anni i primi segni dell'erosione. Le scogliere costruite a sud del porto hanno portato solo in parte ad un avanzamento della linea di riva, riprova anche questa della scarsità dei sedimenti a disposizione. Una situazione più favorevole si manifesta sulla spiaggia di Marina di Grosseto con un avanzamento della linea di riva di circa 50 metri fra il 1954 e il Ciò deve essere spiegato però in una visione complessiva di quella che è stata la dinamica del delta dell'ombrone: la grande quantità di sedimenti depositati alla sua foce negli ultimi secoli, dovuta ad un'espansione delle aree coltivate nel suo bacino, non poté venire dispersa con ugual rapidità dal moto ondoso e si formò così una cuspide molto pronunciata. Quando il fiume ha ridotto la sua portata solida il delta è entrato in erosione, ma le aree laterali, che costituivano quasi delle insenature in cui l'energia del moto ondoso era minore, hanno continuato a ricevere i sedimenti in maniera sufficiente a garantire l'accrescimento. Questo fenomeno sta però riducendosi d'importanza via via che la cuspide diviene meno prominente e i fondali si abbassano. La zona di Bocca d'ombrone, per circa cinque chilometri a nord e tre chilometri a sud, ha subito nell'ultimo secolo una rapida erosione che, nelle modalità con le quali si è sviluppata, ricorda quella di Bocca d'arno. Complessivamente nell'ultimo secolo si è verificato un arretramento della spiaggia di circa 800 metri alla foce, cui corrisponde u- n'erosione dei fondali fino alla profondità di circa 25 metri. La spiaggia di Cala Rossa avanza di circa metri, mentre quella compresa fra Principina e l Emissario San Rocco a- vanza, in alcuni tratti, anche più di 100 metri. Sul lungo termine il litorale risulta poi tutto in avanzamento fino ad alcuni chilometri a nord di Castiglione, dal quale, fino a Castiglione della Pescaia, si hanno condizioni di relativa stabilità. Superata Punta Capezzolo la spiaggia risulta in leggera erosione (in genere meno di 10 metri) fino a Punta delle Rocchette. In questo lungo intervallo di tempo (circa 60 anni) si perdono complessivamente m 2 di spiaggia, fenomeno dovuto completamente all erosione della cuspide deltizia, dove spariscono m 2, parte dei quali alimentano la spiaggia compresa fra l Emissario San Rocco e il Porto Canale ( m 2 ), mentre l ultimo tratto di costa, quello che giunge fino a Punta Pagina 42 di 206

15 delle Rocchette, risulta soggetto ad un modesto deficit ( m 2 ). Il tratto di litorale che va da Talamone all Argentario presenta una stabilità relativa, eccezion fatta per le spiagge poste alla foce dei fiumi Albegna ed Osa, dove si fanno già risentire gli effetti delle pur modeste estrazioni effettuate nel loro alveo. La scarsità di campioni per la Baia di Talamone rende difficile una identificazione di flussi sedimentari in quest area, anche se l evoluzione morfologica recente indica un movimento delle sabbie da ovest verso est, con una rotazione della linea di riva favorita anche da un opera a mare posizionata all estremità meridionale del golfo. Il lungo arco sabbioso che collega Poggio Talamonaccio al Monte Argentario, e costituito dal Tombolo di Campo Regio e dal Tombolo della Giannella, è interessato da un flusso sedimentario più consistente, che spinge i sedimenti da nord verso sud, come dimostrato dall analisi dei dati sedimentologici e della morfologia dei fondali. I flussi sono comunque modesti e le opere a mare non mostrano un evidente insabbiamento asimmetrico. Le scogliere parallele interagiscono più con i flussi crossshore che con quelli long-shore, creando esili spiagge pensili che si raccordano esternamente alle opere con un profilo approfondito. L'evoluzione della spiaggia del Tombolo di Feniglia, posto a sud dell Argentario è stata direttamente condizionata dalla costruzione del Porto di Cala Galera che ha modificato il pattern di diffrazione delle onde creando una zona riparata verso la quale sono confluiti i sedimenti dalla spiaggia vicina. Lo studio dell evoluzione a lungo periodo della linea di riva, che ha preso in considerazione il periodo compreso fra il 1954 e il 1998, ha evidenziato come la spiaggia abbia subito modeste variazioni. Nel trato occidentale del Tombolo si è comunque rilevato un consistente avanzamento, verificatosi a spese del tratto di spiaggia imediatamente adiacente, dove è maggiore l influenza degli effetti del Porto di Cala Galera. Nella parte centrale, invece, si ha una sostanziale stabilità, mentre il tratto orientale appare in erosione, seppur con valori di arretramento medi ovunque inferiori ai 20 metri nell arco dei 44 anni presi in esame. Il litorale di Ansedonia è sostanzialmente in equilibrio se non addirittura in ripascimento grazie all'alimentazione di queste spiagge affidata ai materiali provenienti da sud su questa unità fisiografica che si estende fino a Bagni S. Agostino (Tarquinia) e riceve i sedimenti dai fiumi Fiora, Arrone, Marta e Mignone. In conclusione, il quadro generale dello stato dell erosione della costa toscana viene riportato nella tabella che segue e nelle successive elaborazioni grafiche che illustrano la variazione lineare della linea di riva confrontata con il tasso di variazione annuo, e le variazioni di areale relativamente ai 44 settori nei quali è stata suddivisa la costa toscana continentale. Un particolare cenno va fatto nei riguardi delle spiagge dell isola d Elba, di elevatissimo pregio turistico e ambientale. Le spiagge dell Isola d Elba sono delle pocket beaches, racchiuse entro promontori rocciosi ed alimentate prevalentemente da piccoli corsi d acqua e, subordinatamente, dall erosione dei tratti di falesia limitrofi. I dati relativi al confronto fra le linee di riva più recenti, indicano che tali spiagge hanno goduto, negli ultimi anni, di una relativa stabilità, ad eccezione di quelle in cui gli interventi antropici hanno modificato il quadro morfologico attraverso la costruzione di opere a mare (Golfo di Campo) o direttamente sull arenile (Sant Andrea e Lacona). In alcuni casi, comunque, l equilibrio è solo apparente e dovuto in realtà al fatto che l erosione ha determinato l'arretramento della linea di riva fino a strutture fisse, come muri di sostegno di strade od altri manufatti (Cavo), mentre in altri è il risultato di interventi di ripascimento artificiale (es. Sant Andrea, Marina di Campo, Nisporto e Nisportino). Il processo di abbandono delle campagne verso attività più redditizie legate all industria turistica si era già quasi esaurito negli anni 70, ed è certo Pagina 43 di 206

16 che l attuale tasso di erosione del suolo, a cui è dovuta la produzione di sedimenti idonei all alimentazione delle spiagge, deve essere assai inferiore a quello che caratterizzava un territorio estesamente utilizzato da attività agricole, quale era quello elbano fino alla metà di questo secolo. Suddivisione del litorale sabbioso della costa Toscana in settori omogenei (fonte: Regione Toscana e Università degli Studi di Firenze) N. Settore Settore Lunghezza settore (m) Periodo Anni Variazione Areale (mq) Variazione lineare media (m) Tasso di variazione (m/a) 1* Bocca di Magra F. Parmignola / F. Parmignola Porto di Carrara N / F.so Lavello - F. Frigido / F. Frigido - F.so Poveromo / F.so Poveruomo Porto di Viareggio N / Porto di Viareggio S F. Serchio / F. Serchio F. Morto Nuovo / F. Morto Nuovo -Gombo N / Gombo N - Gombo S / Gombo S - Bocca d Arno / Marina di Pisa Tenuta di Tombolo / Tenuta di Tombolo Tirrenia / Tirrenia / Pagina 44 di 206

17 Scolmatore F. Arno 14 P.ta del Lillatro Pietrabianca / Pietrabianca P.le di Bonaposta / P.le di Bonaposta F.so Mozzo / F.so Mozzo F. Cecina / F.Cecina F.so Cecinella / F.so Cecinella F.te di Bibbona / F.te di Bibbona Suvericcio / Suvericcio San Vincenzo / San Vincenzo Torre Nuova / Golfo di Baratti / Piombino Prato Ranieri / Prato Ranieri Pontile Nuova Solmine / Pontile Nuova Solmine Foce La Fiumara / F. Alma Punta Ala / P.ta delle Rocchette F.so Tonfone / F.so Tonfone Porto Castiglione d. P / Porto Castiglione d. P. Pineta del Tombolo / Pineta del Tombolo Marina di Grosseto / Marina di Grosseto Emiss. San Rocco / Emiss. San Rocco Principina a Mare / Foce F. Ombrone / Marina di Alberese Torre Collelungo / Torre Collelungo Cala Rossa / Golfo di Talamone / F. Osa F. Albegna / Tombolo della Giannella / Tombolo di Feniglia W / Tombolo di Feniglia E / Spiaggia di Ansedonia / Lago di Burano Padule di Levante / Padule di Levante F. Chiarone / Totale Avanzam. 65% Erosione 35% *I dati si riferiscono ad un tratto di 2042 metri a nord della foce del F. Parmignola. Variazione areale, variazione lineare media e tasso di variazione annuale della linea di riva per i 44 settori della costa toscana considerati. I dati si riferiscono all ultimo intervallo di tempo coperto da rilievi (indicato nella quarta colonna) (fonte: Regione Toscana e Università degli Studi di Firenze) Pagina 45 di 206

18 Confronto fra la variazione lineare media della linea di riva (m, istrogramma) e il tasso di varizione annuo (m/anno, linea rossa) (fonte: Regione Toscana e Università degli Studi di Firenze) Variazione di superficie del litorale, per settori (Fonte: Regione Toscana e Università degli Studi di Firenze) Nella tabella che segue si riportano la variazione areale, la variazione lineare media ed il tasso di variazione annuale delle spiagge dell Isola d Elba, localizzate nella figura sotto presentata. I dati si riferiscono all intervallo di tempo compreso fra l'ultimo rilievo cartografico disponibile e il 1997, data del rilievo diretto. Alcune spiagge, con tendenze evolutive decisamente opposte, sono divise in settori diversi. Pagina 46 di 206

19 Suddivisione del litorale sabbioso della costa dell Isola d Elba in settori omogenei (Fonte: Regione Toscana e Università degli Studi di Firenze) N. settore Spiaggia Lunghezza settore (m) Periodo Anni Variazione areale (mq) Variazione lineare media (m) Tasso di variazione (m/a) 45 Schiopparello Magazzini Bagnaia Nisporto Nisportino Cavo Nord Cavo Centro Cavo Sud Barbarossa Naregno Lido Capoliveri S Lido Capoliveri N Margidore Est Margidore Ovest Lacuna Marina di Campo N Marina di Campo S Fetovaia Sant'Andrea Procchio Biodola Scaglieri Totale Avanzamento 22% 1989 Erosione 78% 6870 Variazione areale, variazione lineare media e tasso di variazione annuale della linea di riva per i settori della costadell Isola d Elba. I dati si riferiscono all ultimo intervallo di tempo coperto da rilievi (indicato nella quarta colonna) (fonte: Regione Toscana e Università degli Studi di Firenze) Pagina 47 di 206

20 IL FABBISOGNO DI SABBIA Nella tabella sottostante sono riportati dei valori riguardanti il fabbisogno in sabbia necessario sia al mantenimento delle condizioni attuali per i prossimi 5 anni, sia al ripristino delle spiagge attualmente in erosione. Come vediamo, i volumi di sabbia necessari per un riequilibrio delle coste toscane ammontano a circa m 3 allo stato attuale senza considerare la necessità di manutenzione periodica. I volumi necessari al mantenimento sono stati calcolati moltiplicando i dati a nostra disposizione sulle variazioni areali dei singoli settori di spiaggia (contenuti all'interno delle schede nell'allegato B), riportate ad un intervallo dei 5 anni, per le relative profondità di chiusura dei sedimenti. I singoli valori sono stati infine riuniti per unità fisiografiche. Anche il volume necessario al ripristino è stato, in questa fase, calcolato in maniera approssimativa moltiplicando la profondità di chiusura per la lunghezza del litorale per il valore di larghezza di spiaggia ipotizzato per raggiungere una presunta situazione ideale. Unità fisiografiche Volume (Mc) necessari per il mantenimento delle condizioni attuali delle spiagge per i prossimi 5 anni Volume (Mc) necessari al ripristino delle spiagge in erosione FIUME MAGRA LIVORNO ROSIGNANO SOLVAY - GOL FO DI BARATTI GOLFO DI FOLLONICA PUNTA DELLE ROCCHETTE CALA ROSSA TOSCANA SUD TOTALE Fabbisogno di sabbia per la Regione Toscana I RIPASCIMENTI EFFETTUATI Già da tempo la Regione Toscana ha impegnato le proprie risorse nelle opere di difesa dall erosione e ripristino del litorale, tra cui emergono gli interventi di ripascimento delle spiagge. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva degli interventi di ripascimento morbido e protetto effettuati lungo il litorale toscano. Pagina 48 di 206

21 Cod. intervento Comune o località (Provincia) 2.1 Spiaggia Le Gorette (Li) 2.2 Spiagge di Cecina Mare (Li) 2.3 Marina di Pisa-Tirrenia (Pi) 2.4 Punta del Tesorino (Li) 2.5 San Rossore (Pi) 2.6 Rosignano Marittimo (Li) 2.7 Pisa (Pi) Denominazione del progetto Finalità dell'intervento (anno realizzazione) E- ventuali progetti collegati Serie di interventi dal Ricostruzione spiaggia balneare Ricostruzione della spiaggia balneare e della spiaggia a protezione di edifici civili e strade litoranee Ricostruzione spiaggia balneare e della spiaggia a protezione di edifici civili e strade litoranee Lunghezza tratto di costa interessato (m) 1500 (com. pers. Dott. Cipriani, Regione Toscana) Ampiezza spiaggia ricostruita (m) Quantità materiali immessi (m 3 ) Costo totale intervento ( ) esclusi manut. e monit. Tipo materiale Sabbia e ghiaia Sabbia Sabbia ,633,930 Proven. materiale Cava fuori alveo Dragaggio tronco terminale F. Arno Modalità trasporto materiale Eventuali opere di protezione Tipo, materiale costitutivo, sezione (m 2 ) Pennelli prolungati in setti sommersi (pietrame) Pennelli prolungati in setti sommersi e barriere parallele (pietrame) Scogliere sommerse e pennelli trasversali sommersi Setti sommersi e barriere Ghiaia Setti sommersi Difesa dell'abitato della Mazzata di Punta del Tesorino ( ) con ripristino dune Ripascimento artificiale a protezione della strada litoranea a Marina di Pisa (2001) Ripascimento di un tratto 2.8 di costa protetto da opere Massa (Massa di difesa con sabbie dragate in mare Carrara) (1997) 2.9 Marina di Ronchi (Massa Carrara) 2.10 Massa (Massa Carrara) Interevento sperimentale di messa in opera di un setto sommerso in sacchi di sabbia a Marina di Ronchi (1999) Ripascimento in ghiaia nella Vasca A- sciutti (1999) Ricostruzione spiaggia balneare e della spiaggia a protezione di edifici civili e strade litoranee e protezione di area di pregio parco costiero Sostituzione opere rigide con intervento morbido Ricostruzione spiaggia balneare Ricostruzione spiaggia balneare Ricostruzione spiaggia balneare ,169,118 Ghiaia Cave a terra Via terra ,000 Ghiaia Dragaggio foci, moli porti e fiumi Via terra ,641 Sabbia Cave a mare Via mare ,111 Sabbia e ghiaia Cave a terra Via terra Pennelli, barriere sommerse e scogliere (massi) sezione 25 Pennelli sommersi trasversali (blocchi) sezione 30 Pennelli emersi e scogliere parallele soffolte Setto sommerso in sacchi Pennelli emersi e Ghaia (90%) sabbia (10%) Cave a terra Via terra scogliere parallele soffolte Eventuale manutenz. Anni, quantità (m 3 ) No Si (1999) intervento simile al 1997 Si ( ) mc Si (2000) mc di ghiaia Eventuale monitorag. attività Anni, costo ( ) Controllo variazione linea di riva e sezioni trasversali (frequenza annuale) Controllo variazione linea di riva e sezioni trasversali Controllo variazione linea di riva Controllo variazione linea di riva e batimetria (2002) Controllo linea di riva, morfologia spiaggia emersa, sedimentologia spiaggia emersa (1999) Linea di riva, batimetria e sedimentologia (in corso) Controllo linea di riva, morfologia spiaggia emersa, sedimentologia spiaggia emersa ( ) Pagina 49 di 206

22 2.2.3 La Regione Liguria GENERALITÀ A fronte di un estensione territoriale regionale ridotta (5400 mq), la costa ligure presenta un notevole sviluppo (circa 350 km) ed una complessa articolazione amministrativa (è suddivisa in quattro province e 63 comuni). I litorali della Liguria sono morfologicamente abbastanza omogenei, caratterizzati da bacini imbriferi di dimensioni piccole e medie (da poche decine a qualche centinaio di Kmq), con spiagge di varia dimensione intervallate da capi rocciosi che si protendono sul mare dai sistemi montagnosi delle Alpi Marittime e dell Appennino e che delimitano singole unità fisiografiche. Fa eccezione l estremo levante, dove il crinale corre lungo la linea di costa le spiagge sono pressoché assenti o limitate a piccole pocket beach. La piattaforma continentale presenta una ridotta estensione e, in corrispondenza delle principali aste vallive, i fondali sono solcati da numerosi canyon sottomarini che favoriscono l allontanamento dei sedimenti. L intera attuale organizzazione degli insediamenti e dell economia è incentrata sulla costa. L 80% della popolazione ligure (poco più di 1,5 milioni di abitanti) è concentrato nei comuni costieri, dove sono collocate le attività economiche (in Liguria sono presenti tre dei più importanti porti del Mediterraneo) e dove si riversano i flussi turistici delle regioni vicine, la cui presenza, se da un lato costituisce un importante risorsa economica, dall altro incide, anche pesantemente, sulle trasformazioni costiere (ad esempio alimentando una forte domanda di seconde case o di posti barca nei porti turistici). Nel complesso il litorale accessibile e utilizzabile per la balneazione misura circa 100 km, cioè meno di un terzo del totale. Su questa risorsa si appoggia l economia dei centri costieri che, con la principale eccezione dei quattro capoluoghi di provincia, vivono soprattutto sul turismo balneare. Tale risorsa è da tempo minacciata dalla progressiva erosione del mare. Anche nei tratti di costa alta (come ad esempio nelle Cinque Terre) l erosione provoca problemi soprattutto per la difesa dei piccoli centri abitati e delle coltivazioni a terrazza, in conseguenza delle frane che sono frequenti in una costa alta a tratti abbandonata. Pagina 50 di 206

23 IL LITORALE L analisi storica dell evoluzione della costa mostra come ci sia sempre stata una stretta relazione tra interventi antropici sugli arenili e le maggiori crisi erosive, in particolare con la realizzazione della linea ferroviaria ( ) che è stata in gran parte costruita a fil di costa e con la creazione e gli ampliamenti dei porti commerciali di Genova e Savona. Negli ultimi trent anni questi fenomeni diventano più rilevanti. Oltre alla realizzazione di altre grandi infrastrutture (autostrada - raddoppio della linea ferroviaria - tratti di nuova viabilità costiera o ampliamenti dell esistente via Aurelia) che creano ricadute sulla linea di costa in termini di nuove opere di difesa o consistenti riempimenti a mare (Ospedaletti - Sanremo), le dinamiche costiere vengono squilibrate da tre processi principali: 1) nell immediato dopoguerra le difficoltà e i costi dei trasporti di materiale inducono ad un forte prelievo di inerti dai principali bacini liguri, attività che verrà definitivamente vietata solo negli anni 70. 2) dopo gli anni 60 lo sviluppo dell economia turistica porta non solo alla espansione lungo costa dei centri abitati (sono gli anni del cosiddetto boom turistico-edilizio), ma anche alla realizzazione dei primi porti turistici. La loro ubicazione non ponderata rispetto agli effetti sul rimanente litorale, accentua in molti casi i fenomeni erosivi nei litorali di sottoflutto. Pagina 51 di 206

24 3) sempre dopo gli anni 60, l importanza economica e la diffusione dell uso delle spiagge per la balneazione induce Comuni e concessionari a non poter più assistere ai fenomeni di erosione delle spiagge con lo stesso relativo distacco che potevano permettersi le antiche popolazioni che usavano la spiaggia solo per le proprie attività di pesca. Si diffonde così l affannosa richiesta di «arginare» con urgenza ed artificialmente l azione del moto ondoso mediante scogliere e pennelli, finalizzati a difendere singoli tratti di spiaggia. Spesso tale congerie di opere di difesa non solo non produce effetti significativi ma anche produce fenomeni di intorbidamento e ristagno delle acque di balneazione e negativi impatti sul paesaggio. I fenomeni di inquinamento delle acque riducono anche la difesa naturale costituita dalla prateria di posidonia, che segna un costante progressivo arretramento. E da rilevare che spesso i comuni sono stati lasciati soli nel combattere questa battaglia, perché lo Stato, secondo la legislazione vigente fino a 10 anni fa, era autorizzato ad intervenire solo per la «difesa degli abitati». Ciononostante negli ultimi 40 anni sono stati spesi in Italia per combattere il fenomeno dell erosione costiera oltre miliardi di euro con il risultato paradossale in molti casi di un graduale incremento del fenomeno. La Regione Liguria - cui lo Stato ha conferito recentemente (così come alle altre regioni) la competenza sulla difesa costiera - ha attribuito estrema importanza allo studio del fenomeno dell erosione e dei mezzi più corretti per contrastarla. A tal fine, con il Piano Territoriale di Coordinamento della Costa (approvato nel 2000) ha sviluppato studi e indicazioni volti a favorire interventi correttamente programmati e progettati e attivare un sistema di «manutenzione» periodica che eviti la necessità degli interventi di emergenza, spesso molto costosi e negativi per l impatto sull ambiente. L originario concetto di difesa degli abitati (che era alla base dell azione dello Stato, per cui gli interventi sono finalizzati alla protezione dell aggressione marina) viene integrato con quello di spiaggia come difesa privilegiata in quanto risorsa turistica (per cui gli interventi sono finalizzati al mantenimento o alla creazione di litorale fruibile e rappresentano un investimento che ha ampie ricadute nel comparti economici e sociali). Il Piano delinea due filoni di azione: a) la sistemazione dei bacini e delle aste fluviali (nonché un trattamento delle coste alte) funzionale a favorire il ripristino di un maggior trasporto solido a mare b) la realizzazione di un sistema di opere di difesa e di ripascimenti non più caotico, improvvisato e controproducente come quello esistente ma adeguatamente studiato per tratti unitari del litorale e in cui il mare sia chiamato a collaborare con l uomo. In particolare, la scelta del ripascimento come tipologia d intervento privilegiata comporta la necessità di poter disporre di adeguate fonti di materiale idoneo. La ricerca di giacimenti marini, unitamente al miglior utilizzo delle risorse a terra (pulizia e risagomatura degli alvei, materiale di scavo derivante dalla grandi opere infrastrutturali) rappresenta quindi una tappa obbligata anche per la Liguria, così come per le altre regioni costiere che già da tempo si sono mosse in questa direzione. Il quadro conoscitivo mostra che la salvaguardia dei litorali liguri non può essere affidata solo ad interventi di manutenzione ma deve essere spesso rivolta alla ricostruzione del litorale stesso. Pagina 52 di 206

25 Sulla base di queste premesse la Regione Liguria ha ormai intrapreso da anni una politica rivolta al ripristino e spesso al recupero di tratti di costa compromessa anche mediante interventi di tipo strutturale che affianchino le tecniche di ripascimento con opere di difesa idonee a migliorare la stabilità del materiale versato. I progetti più rilevanti attualmente in corso di realizzazione, promossi dall Ente regionale, sono cinque; essi interessano circa 15 km di costa ed il fabbisogno di materiali, di differente granulometria è stimabile in circa di m 3. In particolare nella provincia d Imperia è stato realizzato un progetto di recupero del litorale di Ventimiglia e Bordighera basato su un ripascimento di circa m 3 di primo lotto (complessivamente sono previsti ripascimenti per m 3 ) di ghiaia con diametro medio compreso tra 2 20 mm utilizzando materiale proveniente dai corsi d acqua Roja e Nervia. La stabilità laterale del ripascimento dovrà essere garantita da opere di difesa trasversali che ne limiteranno il trasporto e garantiranno un litorale ampio mediamente metri e con uno sviluppo lineare di metri. Un altro studio in corso di realizzazione nella provincia d Imperia interessa quattro settori di litorale compreso tra Ospedaletti S. Lorenzo. Questa iniziativa s inserisce in un programma di più ampio respiro che prevede la riorganizzazione e, ove possibile, il riutilizzo della ex linea ferroviaria litoranea 1. Il progetto è mirato al realizzazione di metri di spiagge nuove o recuperate. In prima 1 La dismissione della linea ferroviaria è stata affrontata dal citato PTC della Costa con particolare riguardo proprio al tratto da Ospedaletti a San Lorenzo al Mare, in quanto costituisce un occasione strategica per la riqualificazione urbana e ambientale del territorio del ponente. Da sempre la linea è stata una barriera fisica fra i centri rivieraschi ed il mare, nonché una barriera visiva nei tratti dove corre in rilevato. Il tracciato oggetto della dismissione è di circa 25 km di grande qualità ambientale e paesistica per le aree interessate sul litorale e per la rilevanza storica, turistica ed economica dei centri urbani attraversati. Il PRUSST (Programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio), è uno strumento di programmazione negoziata emanato tramite bando dal Ministero del Lavori pubblici nell Ottobre 1998, al fine di promuovere programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio a livello nazionale; tale programma, oggi è lo strumento di attuazione delle previsioni contenute nel PTC della Costa per le aree della ferrovia, in quanto permette di reperire risorse e finanziamenti europei, di accelerare le procedure di approvazione e avvio degli interventi pubblici e privati per la riqualificazione e lo sviluppo sostenibile dell area interessata. Con il finanziamento ministeriale del PRUSST è stato realizzato un progetto preliminare per il riuso del sedime ferroviario dismesso con la finalità di trasformare tali aree in pista ciclabile, in uno spazio per la linea di trasporto pubblico locale (tpl) e con la previsione di ampliare i percorsi pedonali litoranei esistenti nonché di aumentare degli accessi al mare. Tutto comunque rivolto alla valorizzazione del paesaggio e delle risorse culturali, ambientali e turistiche, con la finalità di mantenere una continuità ed una unitarietà di una straordinaria risorsa territoriale costituita dal sedime della ferrovia. Il secondo progetto finanziato con il PRUSST è riferito alla difesa della costa ed è finalizzato ad inquadrare le dinamiche costiere dell intero tratto e a realizzare nuove spiagge. Pagina 53 di 206

26 approssimazione è stimabile in circa m 3 il fabbisogno di sedimenti, anche in questo caso riferibili alle ghiaie. Lo studio prevede anche un esplorazione dei fondali antistanti l area d indagine allo scopo d individuare eventuali cave sottomarine. A Laigueglia, nella provincia di Savona, l intervento richiede circa m 3 di ghiaie la cui stabilità è garantita da strutture trasversali. Per quanto riguarda la zona di Genova è in via di esecuzione il recupero di circa 1000 metri di litorale ubicato nella zona occidentale della città capoluogo, in un area in cui l ampliamento del porto commerciale ha sottratto importanti spazi di spiaggia, da sempre molto frequentati. Il progetto prevede la realizzazione di alcune piattaforme isola in coincidenza delle sporgenze rocciose e di un pennello nell estremo settore sottoflutto. Le prime allo scopo di limitare il flusso di sedimenti, il secondo al fine di impedire importanti perdite di materiale a causa del drift litoraneo che risulta rivolto verso levante. Anche in questo caso è previsto un cospicuo ripascimento di circa m 3 di sedimenti riferibili alle ghiaie con diametri medi compresi tra 5 e 20 mm. Pagina 54 di 206

27 Infine l intervento di Fiumaretta-Marinella, in provincia di La Spezia, prevede il versamento di m 3 di sedimento protetto da strutture trasversali. Anche in questo caso si prevede di utilizzare per il ripascimento materiale proveniente dal Fiume Magra INTERVENTI DI RIPASCIMENTO REALIZZATI ED ORIENTAMENTI FUTURI La Liguria ha una conformazione morfologica molto particolare. Il versante ligure sul mare è costituito da una fascia estremamente ridotta di bacini imbriferi, specie se si considera il settore centrale compreso tra il Capo Sant Ampelio e Punta del Mesco che su una lunghezza di 210 km per un estensione totale dell arco ligure pari a 230 km, è alimentato da bacini con una superficie complessiva di circa 2700 km2 con un rapporto di soli circa 13 km2 per km di fronte. Pagina 55 di 206

28 Bacini idrografici del versante ligure Questa caratteristica conferisce alle spiagge della Liguria caratteri molto particolari con arenili frammentati dalle sporgenze naturali e in genere con profili molto ripidi e granulometrie sostenute. I materiali fini inferiori a 0,3-0,4 mm, generalmente non sono stabili sulle spiagge e- merse e divengono preponderanti solo nella fascia esterna oltre il fondale di 2-3 m. I limiti di quelle che erano ritenute le unità fisiografiche storicamente considerate, sono in genere superate a senso unico, da non trascurabili quantità di sedimento sospinte verso levante dalla traversia principale dei mari del III quadrante. La gran parte dei materiali che supera detti limiti, è costituita da sedimento fine che fluisce lungo la costa emergendo solo nel caso di condizioni favorevoli. Si vengono così a configurare situazioni sporadiche con la formazione di spiagge sottili come l arco Laigueglia Alassio o con la scomparsa parziale di Brezza Tre Ponti a San Remo o infine la spiaggia delle Stelle tra Varigotti e Finale ormai interamente scomparsa. I due tratti estremi della Liguria compresi tra il confine di stato e Capo Sant Ampelio e tra la foce del Magra e il confine toscano sono alimentati direttamente da corsi d acqua di dimensioni medie. Il primo su uno sviluppo di soli 10 km riceve i tributi dai fiumi Roja, Nervia e minori con una superficie di 940 km2 e quindi con un rapporto di circa 94 km2/km. Il secondo, con uno sviluppo di soli 1,5 km, è alimentato direttamente dal fiume Magra con un bacino di 260 km2 ma fa parte di una grande unità fisiografica che comprende un arco di spiagge toscane che si spinge fino al porto di Livorno. Tuttavia anche queste spiagge sono caratterizzate da sedimenti di granulometria elevata e media. La capacità di apporto solido dei corsi d acqua liguri nel tempo A causa delle mutate condizioni di copertura dei versanti e dei fattori umani, la capacità di trasporto solido a mare è mutata nel tempo. Dopo un progressivo aumento dall epoca romana fino ai primi anni del 900, causato dall estendersi delle pratiche agricole, con il 900 si è verificata una drastica riduzione determinata dall abbandono delle terre, sistemazioni idrauliche, estrazioni di inerti e urbanizzazioni del Pagina 56 di 206

29 territorio. In conseguenza di questo fenomeno il trasporto a mare di materiale sedimentabile è progressivamente diminuito da un valore iniziale valutabile intorno a 500 mc/anno km2 di bacino all' attuale valore di non più di 200 m3/anno km2. In conseguenza di questa situazione, già con i primi anni del 900, si determinarono in Liguria i primi fenomeni di arretramento delle spiagge. Occorre peraltro osservare, che la necessità di alimentazione delle spiagge esistente all'inizio del 900 era determinata dalle condizione del litorale, all epoca privo di strutture artificiali di contenimento e contrasto del trasporto longitudinale. In sostanza, pertanto nella situazione naturale iniziale le prominenze dell articolazione costiera determinavano, accanto ad un rallentamento del flusso detritico litoraneo, che favoriva la formazione delle spiagge addossate agli stessi, anche, a causa degli aggetti limitati, la dispersione verso i fondali di non ritorno di grandi quantità di sedimento. Questa situazione naturale è stata inizialmente scalfita con le costruzioni portuali e successivamente con la costruzione di opere trasversali in scogliera tendenti a migliorare le spiagge esistenti. Già dal secolo scorso, e in qualche caso, anche negli ultimi anni del precedente, lo spirito di osservazione dei tecnici e delle Amministrazioni, specie in provincia di Savona, aveva compreso come il versamento a mare di materiale sciolto determinasse, in particolari situazioni, specie se accompagnato dalla costruzione di opere trasversali, miglioramenti evidenti nella consistenza delle spiagge, preziose, anche all' epoca, per le attività di pesca ed in modo particolare per l industria cantieristica. In molte situazioni pertanto, i materiali di scarto dalle cave per la produzione di calce (Finale e Spotorno o di silice (Noli) ed anche da scavi edilizi o stradali, erano normalmente smaltiti a mare a vantaggio delle spiagge. Versamenti presso la Caprazoppa a Finale (a) e cantieri sulla spiaggia (b) Nei primi anni dell ultimo dopoguerra, in una situazione di crisi di trasporti, si era ricorsi in Liguria a prelievi di sedimento direttamente dalle spiagge e dalle aste terminali dei corsi d acqua per alimentare la ricostruzione edilizia e delle infrastrutture. In conseguenza si innescò una disastrosa crisi di tutte le spiagge. Mentre nelle province di Genova e Imperia ed in parte, anche di La Spezia, il problema fu affrontato secondo gli orientamenti del tempo, dominanti nel resto d Italia (opere rigide di difesa) in provincia di Savona, per la presenza di un profondo conoscitore di idraulica marittima, ing. Silvio Volta e di un illuminato professore di geologia presso l università di Genova, Sergio Conti, si intraprese già allora il ricorso a materiale di ripascimento. Il primo intervento organico del genere riguardò la spiaggia di Savona ( ) per il quale era già stato approvato e finanziato un progetto di difesa con scogliere parallele. Fu proposto, in alternativa, un operazione di ripascimento mediante il ricorso a detrito Pagina 57 di 206

30 di cava e materiale di risulta dallo sgombero delle macerie delle costruzioni distrutte dai bombardamenti, affiancata ad una normativa intesa ad impedire il prelevamento di inerti dalle spiagge e dai corsi d acqua. L intervento ebbe pieno successo e negli anni seguenti, fino ai primi anni 80, fu seguito in tutta la provincia, da interventi dello stesso tipo spesso affiancati ad opere di contenimento trasversale (pennelli o isole) ricorrendo a materiali di fortuna, in un primo tempo provenienti da scavi e demolizione e nel seguito anche dai grandi lavori di viabilità (nuova sede ferroviaria ed autostradale) con risultati ragguardevoli. Gli interventi nella provincia di Savona tra gli anni , l esempio di Spotorno: 1950 (a) e 1990 (b) È tuttavia indubbio, che nonostante le attenzioni che le Amministrazioni hanno dedicato al selezionamento del materiale, sono stati commessi errori che hanno provocato fenomeni sia pure transitori di inquinamento. Oggi non è certo più possibile continuare con i vecchi metodi, a cui si ricorse con vantaggio, in mancanza di risorse adeguate ed infatti negli ultimi anni la cresciuta sensibilità ambientale ha condotto ad una normativa per un attenta selezione dei materiali che ovviamente ha fortemente limitato gli interventi (legge 17\05\89 n183 relativa ai piani di bacino e delibera 27\08\99: direttive concernenti criteri ed indirizzi per attuazione di interventi di difesa del suolo). Resta il fatto che per mantenere l assetto attuale e ancor più per migliorarlo, come meglio risulterà dal seguito, non saranno certamente sufficienti gli apporti solidi naturali attuali dei corsi d acqua. Si pone quindi la necessità di affrontare seriamente il problema della integrazione dell apporto solido al mare al fine di assicurare, anche mediante opere strutturali, in primo luogo il mantenimento del patrimonio esistente delle spiagge ed in secondo, il suo sviluppo. Le spiagge della Liguria strutturate nelle ultime fasi dell evoluzione geo - morfologica su limitati apporti solidi, possono in generale essere mantenute con modesti volumi integrativi come dimostra la loro evoluzione. Non solo ma questa caratteristica consente, in particolari situazioni, di creare nuove spiagge o ampliare quelle esistenti con interventi di costo a volte sorprendentemente limitato, come dimostrato dalle nuove spiagge di Bergeggi ormai in vita stabile da oltre 30 anni. Esistono inoltre ancora in Liguria tratti di litorale privo di spiagge che con opportuni interventi strutturali ed operazioni di ripascimento possono essere trasformati in spiagge. Basta a questo proposito pensare ad esempio, alle possibilità che offrirebbero ad esempio l ampio arco compreso tra il porto di Finale e la spiaggia di Varigotti, il tratto tra Capo Torre e Celle Ligure o quello tra Celle e Varazze per tralasciare l antica spiaggia ormai scomparsa tra Albenga e Ceriale o il recupero della spiaggia di Chiavari. Pagina 58 di 206

31 I fattori che determineranno, nel prossimo decennio, le necessità di materiale da ripascimento E evidente che le necessità future non saranno solo relative al mantenimento dell attuale patrimonio di spiagge. Già da ora, anche a causa della politica di incentivi offerta dalla regione Liguria, si registrano numerose realizzazioni e progetti di intervento strutturali tendenti a migliorare l assetto delle spiagge attuali, alla realizzazione di nuove o alla ricostruzione di arenili scomparsi. E quindi prevedibile che, almeno per un periodo certo superiore al prossimo decennio, le quantità necessarie per i nuovi progetti strutturali rappresenterà la richiesta ben superiore a quanto necessario per il semplice mantenimento del patrimonio esistente. La previsione delle necessità future ha obbligato a distinguere tra le situazioni che richiedono materiale relativamente grossolano (che rappresentano la maggioranza) o sabbie di fine granulometria. Le necessità di ripascimento in relazione alle strutturazioni delle spiagge dell arco ligure Le spiagge della Liguria sono oggi strutturate secondo modelli diversi che ovviamente richiedono interventi di manutenzione particolari non solo per quanto riguarda il ripascimento ma anche la manutenzione strutturale. Alcune spiagge specie delle provincia di Imperia e Genova sono difese da strutture rigide (scogliere parallele) spesso associate a pennelli trasversali. Le spiagge protette con strutture rigide di Chiavari (a) e Moneglia (b) Questo tipo di difesa comporta sempre difficoltà nel ricambio idrico e quindi pone problemi igienici e temperatura delle acque, rendendo difficile l uso balneare ma in generale non richiede se non eccezionalmente operazioni di ripascimento In alcuni casi la strutturazione è così spinta che sostanzialmente è impedito l uso balneare. L orientamento attuale della Regione Liguria è rivolto alla ristrutturazione delle stesse secondo modelli più aperti. La manutenzione in questi casi, è condizionata piuttosto dalla necessità di rifiorimento delle strutture che generalmente è ben più pesante dal punto di vista finanziario. Le spiagge appoggiate a semplici pennelli o isole che hanno la principale funzione di rallentare il trasporto longitudinale, hanno ottime caratteristiche dal punto di vista igienico e quindi anche per l uso balneare e, in genere, se ben strutturate, richiedono limitate operazioni di ripascimento; poiché le strutture sono molto intervallate ed investite solo frontalmente dal moto ondoso, hanno solo necessità limitate di manutenzione strutturale. Infine le poche spiagge sottili presentano necessità del tutto particolari e quindi meritano un discorso a parte. Pagina 59 di 206

32 La qualità granulometrica dei materiali da ripascimento nel prossimo decennio Per quanto riguarda la granulometria necessaria, come già osservato, in Liguria prevalgono nettamente le spiagge ghiaiose o miste o comunque di sabbia relativamente grossolana. Anche per quanto riguarda i due archi ai due estremi, tra punta della Rocca e Capo S. Ampelio e tra la foce del fiume Magra ed il confine toscano, secondo quanto già previsto nei relativi progetti di intervento, saranno necessari materiali piuttosto grossolani. Materiali di granulometria inferiore alla frazione del millimetro sono necessari solo per poche situazioni come la spiaggia di Alassio e Laigueglia che ha un granulo medio di circa 0,2 mm e che è indispensabile mantenere con le attuali caratteristiche, la nuova spiaggia prevista a San Remo nell arco Brezza Tre Ponti, la spiaggia delle Calandre a Ventimiglia e poche altre. Tralasciando questo problema che tratteremo in seguito la grande maggioranza è caratterizzata da necessità di materiali di granulometria compresa tra 1 e 10 mm circa. Valutazione delle necessità di materiali da ripascimento di elevata granulometria (> 0,5mm) in Liguria per operazioni di semplice manutenzione. Tra Punta della Rocca e Capo S Ampelio Il progetto generale preliminare, recentemente approvato, di cui sono in corso di approvazione gli stralci esecutivi, prevede la ristrutturazione dello intero fronte di circa 6 km per mezzo di pennelli e secche artificiali, con un massiccio versamento di materiale da ripascimento di granulometria compresa tra 4 e 20 mm. L integrazione dell alimentazione artificiale, almeno per i primi anni, è prevedibile in circa m3\anno. Tra la foce del fiume Magra ed il confine Toscano La spiaggia di Ameglia e Sarzana su uno sviluppo di 2500 m, è stata oggetto di un progetto esecutivo che ne prevede la ristrutturazione per mezzo di setti sommersi, in parte in elementi prefabbricati, ed il versamento di materiale da ripascimento proveniente, per la massima parte, dalla sistemazione idraulica del fiume Magra. Il ripascimento successivo di manutenzione è previsto, almeno per i primi anni, in circa m3\anno. Grande arco centrale tra Capo S. Ampelio e Punta Mesco In questo grande arco occorre distinguere tra spiagge protette che, sostanzialmente non necessitano di ripascimento e spiagge aperte appoggiate a semplici strutture trasversali Nel fascicolo n 221 del P.T.C. della Costa della Regione Liguria, le spiagge comprese in questo tratto, sono indicate come litorali sabbiosi o ghiaiosi per un totale di 78 km di cui 4 km riguardano spiagge protette da barriere parallele (alcuni tratti, molto difesi come Riva Ligure e S. Stefano a Mare non sono considerate spiagge); 66 km spiagge aperte e circa 8 km di spiagge sottili o suscettibili di essere trasformate. Quale campione rappresentativo per quanto riguarda le spiagge aperte, si sono prescelte le spiagge di: Spotorno - tra Bergeggi e il confine con Noli e punta Prodani; spiaggia aperta e moto bene strutturata con pennelli realizzati in corrispondenza di aggetti costieri naturali e appoggiata ad un grande Capo. Bergeggi - tra punta Prodani e punta di Berteggi; completamente artificiale molto ben strutturata appoggiata a pennelli e al piazzale del porto di Vado a punta di Bergeggi. Celle Ligure - tra le punte del Craviolo e del Buffon; strutturata solo con un pennello intermedio. Lavagna - strutturata con pennelli e reduce da una lunga storia di erosione. Pagina 60 di 206

33 Spiaggia di Spotorno Bergeggi occidentale La spiaggia di Spotorno Bergeggi occidentale tra il confine con Noli e punta Prodani costituisce un unità fisiografica molto ben definita con uno sviluppo di 2,7 km. L esposizione marittima è sensibilmente ridotta per la presenza di capo Noli che attenua l intensità della traversia principale da SW. Tuttavia la prevalenza dei mari di libeccio è ancora netta e quindi il flusso detritico è orientato decisamente verso levante. L articolazione è strutturata su tre pennelli di cui il primo da ponente molto corto e quindi superabile e due successivi abbastanza lunghi e realizzati su preminenze naturali e quindi molto efficaci. Infine punta Prodani chiude sostanzialmente ogni fuga di sedimento per flusso longitudinale. L alimentazione naturale è praticamente costituita dal solo piccolo torrente Crivezzo posto a ponente e da altri minori bacini per un totale di circa 30 km2. L evoluzione storica della spiaggia è caratterizzata dalla progressiva costruzione dei tre pennelli da ponente verso levante che già dai primi anni del secolo hanno determinato un lento avanzamento dell arenile specie nel tratto occidentale. La crisi generale del dopoguerra, determinata dall estrazione di inerti direttamente dalle spiagge, che ha portato Spotorno vicino alla realizzazione di scogliere è stata superata da una presa di coscienza delle Amministrazioni pubbliche che hanno in primo luogo proibito le estrazioni di inerti direttamente dalla spiaggia e dal torrente e successivamente avviato una politica di alimentazione artificiale con materiali di fortuna. Dai primi anni 50 e fino agli anni 70 sono stati versati all'estremo di ponente quantità molto grandi valutabili in quasi un milione di m3 di materiali detritici provenienti da demolizioni e scavi e nell ultimo periodo soprattutto dai lavori autostradali e ferroviari. A seguito di queste operazioni la situazione della spiaggia sul finire degli anni 80 registrava un avanzamento rispetto all'anteguerra che nel tratto occidentale fino al primo pennello è valutabile in m e nel tratto centrale fino al terzo pennello di almeno 15 m. Tale situazione è rimasta praticamente stabile anche con la quasi completa soppressione dell alimentazione artificiale fino al 90 con un lieve ritiro solo nella parte compresa tra i tre pennelli. In questo periodo sostanzialmente l alimentazione naturale è stata solo integrata dalla erosione del piazzale della vecchia discarica valutabile peraltro in meno di m3/anno. Nell anno 1991 fu prolungato il secondo pennello e fu effettuato un primo versamento di ripascimento a ponente dello stesso per circa m3. Dal 93 furono effettuati versamenti per complessivi m3 (6000 nel 93, nel 2001 e 3000 nel 2003 ossia in media m3 all'anno tutti concentrati nel tratto compreso tra i tre pennelli). In sostanza negli ultimi 13 anni sono stati versati artificialmente m3 mantenendo sostanzialmente stabile la situazione dell arenile con un gettito di 2460 m3 all' anno che rapportati allo sviluppo totale di 2,7 km portano un valore di 910 m3/anno per ogni km. Spiaggia di Bergeggi Borgo Si tratta di una spiaggia completamente artificiale realizzata negli anni 70 e strutturata su pennelli ed una breve struttura inclinata, su un fronte di 1 km circa e praticamente priva di alimentazione naturale. L ultima operazione di ripascimento è stata effettuata nel 94 con il versamento in corrispondenza dell apposito fronte di alimentazione artificiale, di circa m3 di materiale proveniente dalla profilatura del torrente Quiliano. Il materiale, che è stato gradualmente prele- Pagina 61 di 206

34 vato dalla azione marina, ha mantenuto l arenile sostanzialmente stabile con un valore quindi di circa 1500 m3\anno per km. La spiaggia artificiale di Bergeggi in costruzione ( ) La spiaggia di Celle Ligure Essa è compresa tra punta del Craviolo e punta Buffon è nettamente aperta alla traversia; essa è strutturata con un solo pennello centrale e appoggiata (fino a tutto il 93) alla punta naturale del Buffon su un fronte di circa 1200 m. Nell immediato dopoguerra è stata soggetta a erosione per le solite cause già ricordate a cui si è posto rimedio con operazioni di ripascimento. Dal 97 al 2004 la spiaggia è stata mantenuta stabile con una serie di versamenti di ripascimento per complessivi m3 che rapportati ai 7 anni ed allo sviluppo di 1,2 km, fornisce un valore di mantenimento di circa 1800 m3\anno per km. La spiaggia di Lavagna Posta tra il porto turistico e il pennello di Cavi ha uno sviluppo di circa ml. L esposizione marittima è completamente aperta alla traversia principale che la investe quasi frontalmente con una limitata inclinazione verso levante; quindi il trasporto detritico è rivolto verso levante. L articolazione strutturale è basata su una serie di pennelli trasversali e su un pennello terminale non molto aggettante. L alimentazione naturale proviene principalmente dal fiume Entella (km2, 250) o meglio da quanto di tale alimentazione riesce a superare l ostacolo del porto realizzato alla foce in sponda sinistra, oltre che direttamente dai piccoli bacini retrostanti la spiaggia. Per quanto riguarda l evoluzione questa spiaggia era già soggetta ad un arretramento negli anni 50 a causa principalmente delle estrazioni di ghiaia dell asta terminale del fiume Entella. Intorno agli anni 60 fu iniziata la costruzione del pennello terminale di Cavi e nel periodo successivo e fino al 70 fu effettuata a diverse riprese la discarica di materiale lapideo di fortuna per un volume totale di circa m3. All'inizio degli anni 70 fu proposta la costruzione del porto radicato come si è detto immediatamente a levante della foce dell Entella. In tale occasione il Comune commissionò uno studio specifico per esaminare le conseguenze della realizzazione del porto sul regime della spiaggia 2. Lo studio chiarì con molta precisione le conseguenze che ne sarebbero conseguite e prospettò diverse soluzioni di intervento preventivo. Tuttavia esso fu ignorato e, con la costruzione negli anni del porto la situazione precipitò con disastrosi processi erosivi con direzione verso Cavi. Le grandi mareggiate dell inverno asportarono tutta la spiaggia nel tratto sottoflutto al porto e fino all ex ca- 2 studio di sistemazione del litorale del 12/02/1972.di Ing G. Berriolo Pagina 62 di 206

35 sello ferroviario n. 74, demolirono 600 m di passeggiata a mare e interruppero più volte il transito ferroviario. Nella seconda metà del 77 si diede inizio alla ricostruzione della spiaggia mediante realizzazione di due pennelli in scogliera (allo Chez vous e presso il casello 44) con versamento di m3 di materiale da ripascimento proveniente dalle cave di Serpentino in Val Graveglia. Nell inverno le mareggiate provocarono gravissimi danni alla linea ferroviaria e il Genio Civile OOMM costruì ulteriori pennelli (attualmente ne esistono 13) e effettuò nuovi versamenti di ripascimento. Da allora si procede a versamenti annuali di ghiaia prelevati dalla barra di foce del fiume Entella, effettuati dalla società Cala dei genovesi, secondo un accordo con le Amministrazioni comunali per un volume reale stimato in m3 all' anno. Trascorsi oltre 25 anni evidentemente l accumulo di materiale alla foce e nei fondali antistanti rende oggi possibile un certo passaggio di materiale che supera il porto e riprende ad a- limentare la spiaggia che anche grazie all'armatura con i pennelli, riesce a mantenersi in equilibrio, per altro precariamente, con un gettito artificiale di semplice scavalcamento dell ostacolo di soli m3 all' anno circa che, rapportato al fronte di spiaggia di 3,5 km, vale circa m3\anno per km. Operando una media pesata delle necessità di ripascimento per le spiagge campione, si trova: (910x2, x x1,2+2900x3,5 )\(2,7+1,0+1,2 +3,5 )= circa 2000m3\anno per km Rapportando questo valore al fronte di 66 km delle spiagge aperte, di granulometria e- levata risulta un fabbisogno di alimentazione artificiale di m3\anno per l arco centrale ligure che aggiunti alle necessita di m3\anno previsti per ciascuno dei due archi estremi, porta il totale a circa m3\anno di materiali di elevata granulometria per il semplice mantenimento del patrimonio esistente. Si deve considerare a questo proposito, che, a parità di condizioni, ha anche una decisa importanza lo sviluppo del fronte. Tuttavia il campione che comprende sviluppi da 2 a 3,5 Km. può essere considerato rappresentativo delle varie situazioni liguri. Valutazione delle necessità di materiale da ripascimento per interventi strutturali I progetti in corso di realizzazione, approvati o in corso avanzato di approvazione da parte della Regione Liguria, elencati in seguito, prevedono i seguenti versamenti di ripascimento: Località m 3 (D 50 > 0.5 mm) m 3 (D 50 < 0.5 mm) Prezzo ( /m 3 ) XXimiglia-Bordighera ,4 Laiguelia ,5 Laigueglia S. Bartolomeo ,2 Borghetto S.S ,8 Pierta- Borgio Celle L ,5 Cogoleto ,5 Lavagna ,5 Sommano Si può ritenere che i progetti di cui sopra potranno essere ultimati nell arco di circa 3 Pagina 63 di 206

36 anni. I progetti relativi a Ventimiglia Bordighera e Ameglia Sarzana potranno usufruire di materiale risultante dalla sistemazione straordinaria dei corsi d acqua insistenti sul tratto di litorale (operazione che si potrà ripetere ad intervalli ventennali e che ha consentito prezzi molto bassi). Oltre a ciò esiste tutta una serie di progettazioni in corso tra cui il blocco compreso nell arco tra Ospedaletti e S. Lorenzo a Mare di cui è in corso l approvazione del progetto preliminare, che, da solo, prevede la necessità di circa m di granulometria maggiore di 0,5 mm e il progetto di ricostruzione della spiaggia di Genova Vesima che richiederà un versamento di materiale ghiaioso di oltre m3. Tutto considerato si può ritenere che, per operazioni di ristrutturazione straordinaria con materiale maggiore di 0,5 mm, nel prossimo decennio si dovrà far fronte ad una necessità dell ordine di circa m3\anno Se si aggiunge quanto visto per l ordinaria manutenzione, si perviene ad un valore di circa m3\anno Quantità di materiale da ripascimento prelevabili dal corsi d acqua liguri per sovra alluvionamento. Uno studio del professor Pietro Maifredi 3 fornisce un orientamento attendibile su quanto sarebbe possibile prelevare senza compromettere le caratteristiche del corso ed alterarne il profilo di compensazione, ossia di apporti solidi in esubero rispetto al normale profilo. I valori stimati sono i seguenti: 3 P.Maifredi: Studio sul sistema integrato di approvvigionamento e gestione dei sedimenti utilizzabiliper il ripascimento luglio 2003 Pagina 64 di 206

37 scheda fiume Volumi anni (min) anni (max) m3/anno (max) m3/anno (min) T1 ROJA T2 NERVIA T3 VALLECROSIA T4 ARMEA T5 ARGENTINA T6 PRINO T7 IMPERO T8 S. PIETRO T9 CERVO T10 MERULA T11 CENTA T12 TPRSERO T13 VARATELLA T14 NIMBALTO T15 MAREMOLA T16 PORA-AQUILA T17 FIUMARA T18 NOLI T19 COREALLO T20 SEGNO T21 QUILIANO T22 LETIMBRO T23 SANSOBBIA T24 TEIRO T25 PORTIGLIOLO T26 ARRESTRA T27 LERONE T28 CERUSA T29 LEIRA T30 BRANEGA T31 VARENNA T32 PLCEVERA T33 BISAGNO T34 STURLA T35 NERVIA T36 POGGIO T37 SORI T38 RECCO T39 BOATE T40 S.FRANCESCO T41 ENTELLA T42 GROMOLO T43 PETRONIO T44 BISAGNO (MONEGLIA) T45 DEIVA T46 GHIARARO T47 VARA (Alta valle) Totale Pagina 65 di 206

38 Come si può vedere, secondo i risultati di questo studio, mentre esiste ancora la possibilità di prelevamenti straordinari per sistemazioni idrauliche (operazioni però ripetibili solo ad intervalli ventennali) l intera disponibilità annuale di materiale da ripascimento ricavabile dai bacini del versante ligure, non sarebbe neppure sufficiente a coprire le necessità per la semplice manutenzione, delle spiagge liguri di elevata granulometria. Si deve considerare a questo proposito che mentre è prevedibile che in futuro, a causa delle nuove sistemazioni idrauliche e dell ulteriore urbanizzazione dei bacini, il trasporto solido si ridurrà ulteriormente, aumenterà lo sviluppo di arenili e quindi, anche per quanto riguarda la sola manutenzione, il deficit è destinato ad aumentare. Il problema del reperimento del materiale da ripascimento per interventi strutturali o di manutenzione straordinaria Materiali di elevata granulometria. Come si è visto la Regione Liguria si troverà a far fronte alla necessità di circa m3\anno per materiali di granulometria superiore a 0,5 mm. Solo la parte relativa alla manutenzione potrà essere prelevata, almeno in gran parte, dai corsi d acqua; per gli interventi strutturali si potrà ancora ricorrere, solo in qualche caso, al materiale risultante dalle sistemazioni straordinarie dei corsi d acqua stessi, (più o meno trattati secondo le necessità) ma sempre più, in futuro, si dovrà far ricorso a materiali provenienti da oltre i valichi (con costi di trasporto molto elevati), da cave sottomarine, da scavi per opere di viabilità o simili o da frantumazione di materiali di cava. Il mercato degli inerti in Liguria è sostanzialmente attrezzato per rispondere alle necessità delle quantità necessarie per alimentare l industria edilizia e i lavori di viabilità. Poiché ogni intervento strutturale pone la necessità di decine e spesso di centinaia di migliaia di metri cubi di materiali in tempi ristretti, ogni richiesta del genere provoca un turbamento sul mercato con forte crescita dei prezzi. E quindi necessario, da parte dell Amministrazione Regionale impostare una strategia per far fronte a questo tipo di approvvigionamento oltre a quanto necessario per la semplice manutenzione. A questo proposito la Regione Liguria sta predisponendo diverse alternative possibili: a) Materiali da sovralluvionamento Sarà ancora possibile impostare qualche altra operazione di utilizzazione di materiali provenenti da sistemazioni straordinarie di corsi d acqua, (si tenga presente peraltro che tali o- perazioni sono ripetibili solo ad intervalli ventennali) A questo proposito si pensa che sarà strettamente necessario legare contrattualmente gli appalti di riprofilatura agli interventi di ripascimento. b) Materiali provenienti da cave sottomarine Nel caso si rendessero disponibili materiali di granulometria sufficientemente elevata, da depositi sottomarini, il problema potrebbe essere risolto almeno per quanto riguarda i maggiori interventi strutturali. Si sta anche esaminando la possibilità, nel caso fosse possibile ricavare da mare quantità di materiale (generalmente di fine granulometria) in quantità superiore alle necessità relative alle poche spiagge sottili della Liguria, di operare scambi di sedimento prelevabile dalla fascia litoranea abbastanza aderente alla costa, di granulometria relativamente elevata, sostituendolo contestualmente con materiale di più fine granulometria prelevato da deposito marino. Ovviamente una tale ipotesi dovrà essere opportunamente approfondita sia per quanto riguarda gli aspetti ambientali che per quanto attiene ai costi. c) Utilizzazione di materiali di fortuna provenienti da lavori di viabilità o simili. Pagina 66 di 206

39 In effetti esiste un estesa disponibilità di materiali di risulta da lavori stradali o ferroviari o simili che spesso, almeno in parte, presenta caratteristiche petrografiche adatte all impiego. Peraltro la disponibilità di questi materiali è strettamente legata ai tempi della realizzazione del lavoro di estrazione. E perciò generalmente molto difficile fare coincidere le disponibilità del materiale con le necessità di impiego in lavori marittimi anche perché la produzione deve essere immediatamente seguita dallo smaltimento per ragioni logistiche e di costo. Si sta pertanto esaminando il problema cercando di porre a disposizione delle ditte esecutrici dei lavori di viabilità, apposite aree di stoccaggio nelle adiacenze delle fonti dei materiali di scavo, stipulando con le stesse apposite convenzioni, per la separazione (se necessaria) dei vari tipi litologici ed il loro relativo stoccaggio. In occasione di appalti di lavori di ripascimento sarà perciò possibile porre a disposizione degli appaltatori i materiali stoccati, affidando loro la relativa lavorazione (frangitura, vagliatura ed eventuale lavaggio) oltre a trasporto e posa in opera. Il fabbisogno dei materiali di ripascimento di fine granulometria in Liguria Come già accennato la morfologia della Liguria è tale per cui le spiagge sottili sono situazioni sporadiche e quasi sempre incomplete. L unica vera spiaggia sottile ligure è l arco di circa 5 km compreso tra il pennello di Laigueglia e capo S. Croce (Alassio). Esistono inoltre almeno due situazioni che, per la morfologia della costa e dei fondali nonché per la granulometria dei materiali presenti, potrebbero essere trasformate, con adeguate opere strutturali e versamenti di adatti materiali, in spiagge sottili: la ormai quasi scomparsa spiaggia di Brezza TrePonti (su un arco di 1,5 km) in comune di Sanremo, per la quale esiste già un progetto preliminare e la spiaggia Delle Calandre (su un fronte di circa 2 km ) in comune di Ventimiglia. Non si può escludere che altre zone litoranee in Liguria possano essere trasformate in tal senso in futuro ma si tratta certo di eventi abbastanza lontani nel tempo. Sono sostanzialmente queste le uniche situazioni in Liguria che potrebbero utilizzare direttamente materiali di fine granulometria. Tale tipo di sedimento è difficilmente ricavabile dalla lavorazioni di materiale alluvionale o di cava in quanto la frantumazione, vagliatura e soprattutto lavaggio (per eliminare le peliti) rende i costi proibitivi. Le alternative di approvvigionamento sono pertanto il ricorso a sabbie provenienti da vasti bacini interni della valle padana o da depositi sabbiosi sottomarini che normalmente comprendono sedimenti fini o molto fini raramente superiori al millimetro. In genere quando esiste un luogo di prelevamento marino abbastanza vicino al sito di u- tilizzazione, il costo di tali materiali è nettamente inferiore alle due alternative di provenienza da terra ma solo se il volume prelevato è abbastanza elevato. Il prelevamento di sedimento da mare richiede infatti l impiego di mezzi marittimi ed impianti di movimentazione delle sabbie per fluidificazione, molto massicci e costosi per cui, per ottenere prezzi unitari accettabili, è necessario programmare interventi che prevedano la movimentazione di volumi elevati. Oltre a ciò occorre considerare che, a causa del dolce profilo di questo tipo di spiagge, l intersezione tra il fondale naturale ed il profilo di equilibrio del materiale di apporto, è molto più elevata rispetto a quanto si verifica nelle spiagge di materiale più grossolano. Pertanto, a parità di fronte, per ottenere un certo avanzamento è sempre necessaria una quantità di materiale decisamente più elevata. In conseguenza, gli interventi di ripascimento su spiagge sottili con sabbie prelevate dal Pagina 67 di 206

40 mare non possono essere programmati, come per le spiagge di materiale più grossolano, con limitati interventi annuali o a brevi intervalli di tempo ma è necessario predisporre interventi massicci che prevedano versamento di quantità rilevanti di sedimenti, ad intervalli dell ordine di almeno 10 anni. L intero arco compreso tra il Molo di Laigueglia e Capo Santa Croce dello sviluppo di circa 5 km è costituito da una spiaggia sottile caratterizzata da un profilo molto dolce e una granulometria di circa 0,2 mm. Essa è soggetta a saltuari squilibri che portano alla quasi scomparsa dell arenile su ampi fronti che però gradualmente, si riforma con la bella stagione. In effetti questa situazione è determinata, oltre che dal diradarsi dell alimentazione nel tempo anche dal fatto che, almeno su ampi tratti, la profondità della spiaggia è troppo ridotta e quindi non è in grado di assorbire le variazioni di battigia che sono proprie delle spiagge sottili. Attualmente è in corso, in linea sperimentale, un intervento per mezzo di formazione di depressione. I risultati sembrano positivi nel senso che gli arretramenti che si verificano per ondazioni di tipo erosivo, secondo i primi risultati sperimentali, sarebbero contrastati dal funzionamento degli impianti. Tuttavia è fuori dubbio, almeno a parere di chi scrive, che sarebbe auspicabile un intervento di ripascimento abbastanza massiccio per restituire alla spiaggia una profondità tale da consentire le oscillazioni connesse con la sua natura. Ciò evidentemente nel caso che sia possibile reperire una fonte di prelievo, di adatte caratteristiche, ubicata in posizione abbastanza vicina. Tale intervento, tenuto conto anche della conformazione molto favorevole dell intera baia, che esclude importanti fughe di materiali, potrebbe risolvere il problema per molti anni anche tenendo conto di un avanzamento abbastanza marcato dell arenile. Con la relazione di inquadramento della dinamica costiera da Ospedaletti e San Lorenzo al mare 4. Uno dei progetti preliminari prende in considerazione la ricostruzione dell antica spiaggia di Brezza Treponti che si sviluppa su un fronte di 1,5 km, oggi quasi completamente scomparsa ma caratterizzata da un dolce profilo e fine granulometria, nel tratto a ridosso di Punta San Martino tra il rio Val d Olivi e le prime propaggini di Capo Verde. Il progetto prevede la strutturazione della spiaggia con opere trasversali e la ricostruzione dell arenile per una profondità media di circa 30 metri lineari mediante il versamento di materiali da ripascimento prodotto per frantumazione da materiali di cava terrestre, per un volume di circa m3 con granulo medio di 3 mm. L impostazione del progetto, per quanto riguarda la granulometria è conseguente all attuale mancanza della reale prospettiva di usare materiale di origine marina di granulometria nettamente inferiore ma di costo unitario ridotto. In effetti, come specificato nella relazione al progetto, la strutturazione prevista sarebbe in grado di stabilizzare un sedimento con granulo medio attorno a 0,3 0,4 mm, ovviamente aumentando convenientemente la quantità. L operazione potrebbe essere attuata direttamente ossia prima di procedere al versamento da terra come previsto dal progetto o anche successivamente utilizzando la spiaggia di ghiaietto come fondazione della nuova spiaggia sottile. 4 Incarico su concorso internazionale di Regione Liguria a A.T.I. CO.A.STAL Planning e Engineering e C. Pagina 68 di 206

41 La spiaggia di Brezza Treponti in situazione invernale (a) ed estiva (b) Altre iniziative in Liguria da affrontare con versamento di materiale da mare di fine granulometria non sono attualmente prospettabili (salvo la possibilità di procedere ad operazioni di scambio come accennato al punto precedente). Tuttavia non si possono escludere altre possibilità, nel caso in cui la ricerca in corso di giacimenti sottomarini fornisse risultati positivi. Considerazioni sui prezzi dei materiali da ripascimento Il materiale di elevata granulometria, come risulta dalla tabella precedente, ha prezzi abbastanza variabili in quanto le quotazioni dipendono dalle disponibilità locali e della viabilità di accesso, oltre che, come accennato in precedenza, dal fatto che l industria locale non è preparata a fronteggiare le punte di richiesta. Si spazia pertanto dai 9 \m3 per materiale proveniente dalla sistemazione idraulica del fiume Magra, fornito direttamente sulla spiaggia; 11,4 \m3 per il grosso intervento di Ventimiglia- Bordighera per materiale prelevabile dalle aste terminali dei corsi d acqua sulla base di una sistemazione idraulica, frantumato e vagliato; ai 18,5 \m3 di Cogoleto e Celle Ligure, e Lavagna per materiale di cava franto e lavato. E evidente a questo proposito il fatto che la disponibilità del materiale abbatte decisamente i costi anche quando sia necessario un trattamento e quindi l impellente necessità degli interventi regionali prospettati per superare le punte dei prezzi. Per quanto riguarda il materiale di fine granulometria, necessario per gli interventi su spiagge sottili, l unico esempio è quello relativo a Laigueglia con una previsione di m3 a 29 \m3 Si tratta di materiale proveniente da oltre valico e quindi gravato da un forte onere di trasporto. E evidente che tale prezzo non può essere preso in considerazione per interventi strutturali di una certa importanza. Non resta a questo proposito che sperare nel reperimento di sabbie di origine marina che dovrebbero comportare prezzi decisamente più ridotti. Anche in questo caso, come già notato in precedenza, a proposito del ripascimento con materiali grossolani, si può pensare, ove i depositi marini si rivelino di granulometria inferiore a quanto richiesto anche per le spiagge sottili, ad operare uno scambio con sedimenti della fascia aderente alla costa dove più facilmente si può pensare di trovare adatte granulometrie. Ovviamente il problema dovrà essere affrontato anche sotto l aspetto ambientale. Pagina 69 di 206

42 STIMA DEI FABBISOGNI DI SABBIA E GHIAIA Le esigenze di materiale per il ripascimento attualmente sono soddisfatte in gran parte, come si può dedurre dal paragrafo precedente, utilizzando materiale proveniente dalla pulizia degli alvei dei corsi d acqua per la loro messa in sicurezza. Questa procedura se offre indubbi vantaggi, anche in relazione alle dimensioni grossolane dei sedimenti che devono essere utilizzati nei litorali liguri, presentano anche dei limiti oggettivi. In primo luogo i tempi di ripristino dei depositi torrentizi non sono sufficienti a soddisfare le attuali esigenze. Spesso il luogo di prelievo è situato a notevole distanza dal sito d intervento con tutte le conseguenze logistiche ad esso connesse. Inoltre questi sedimenti torrentizi presentano sovente granulometrie bimodali con mode centrate sulla frazione ciottolosa (dipendente dall evento di piena) ed un altra centrata sulla frazione sabbiosa (riconducibile al momento di stanca dell evento); queste tessiture evidentemente mal si accordano con le caratteristiche tessiturali dei sedimenti di spiaggia che invece presentano sempre una discreta classazione. Sulla base di queste premesse la Regione Liguria ha avviato ormai da tempo studi rivolti al reperimento di materiale idoneo al ripascimento da cave sottomarine che garantiscono sicuramente una maggiore qualità del sedimento. Questi studi costituiscono appunto il supporto da cui verrà sviluppato l attuale progetto. Per quanto riguarda il fabbisogno di sabbia, oltre a basarsi sulle reali stime degli interventi previsti e precedentemente descritti, si sta procedendo al calcolo dei quantitativi potenziali dei bisogni di tutti i litorali della regione. Va sottolineato che le spiagge della Liguria sono strutturate su limitati apporti solidi e possono, in generale, essere mantenute con modestissimi volumi integrativi, come dimostra la storia della loro evoluzione. Questa caratteristica consente, in particolari situazioni, di ricreare spiagge o ampliare quelle esistenti con interventi di costo a volte sorprendentemente limitato come è dimostrato ad esempio dalla spiaggia di Bergeggi, ormai in vita stabile da oltre trenta anni. Infatti esistono in Liguria tratti di litorale ormai privi di spiaggia, che con opportuni interventi strutturali ed operazioni di ripascimento, possono essere trasformati in spiagge. Basta a questo proposito pensare alle possibilità che offrirebbero ad esempio l ampio arco compreso tra il porto di Finale L. e la spiaggia di Varigotti, il tratto tra Capo Torre e Celle Ligure o il tratto tra quest ultima e Varazze, per tralasciare la spiaggia ormai scomparsa, tra Albenga e Ceriale, in provincia di Savona o al recupero della spiaggia di Chiavari ed alla possibilità, individuata da un recente studio, di creare una nuova spiaggia a Rapallo, per avere un panorama delle enormi possibilità di sviluppo. Sulla base di queste considerazioni, la valutazione delle necessità future di materiale da ripascimento presenta una serie di difficoltà nella stima dei quantitativi. Una determinazione basata solo sui dati relativi alle operazioni di ripascimento registra- Pagina 70 di 206

43 te negli ultimi anni ed una successiva estrapolazione delle future necessità risulta insufficiente in quanto, ad un esame più approfondito della situazione, si deve concludere che nei prossimi anni, il volume dei materiali necessari sarà governata, in modo molto pesante, più che dai ripascimenti stagionali, dalle iniziative per interventi strutturali per il miglioramento di spiagge esistenti, per ricostruzione di arenili perduti ed anche per la costruzione di nuovi. D altra parte, per quanto riguarda il mantenimento delle spiagge esistenti, si ritiene più attendibile una breve ricerca su alcune spiagge campione da cui estrapolare i fabbisogni per l alimentazione integrativa necessaria per il riequilibrio. La valutazione dei fabbisogni di sabbia si basa comunque sui risultati delle indagini sull evoluzione storica dei litorali relazionati con le tessiture presenti sulla spiaggia. Al fine di valutare complessivamente lo stato dell erosione dei litorali liguri e conseguentemente fornire una stima dei quantitativi di sedimento necessari è in via di ultimazione un rilievo morfo sedimentario a scala 1:25.000di tutte le spiagge liguri. I rilievi sono raccolti in una scheda contenente i principali parametri morfosedimentari desunti con le più diffuse metodiche di studio elaborate dalla comunità scientifica, che concorrono a caratterizzare una spiaggia. Attualmente le indagini sono state realizzate in tutta la riviera di levante e sono in via di ultimazione per quanto riguarda la riviera di ponente. La scheda per lo studio delle spiagge è suddivisa in due parti, la prima riporta i dati desunti dalle indagini di campo, mentre nella seconda sono presentate le elaborazioni per la determinazione dello stato del litorale ed il quantitativo di sedimento necessario alla sua riqualificazione. I dati morfologici sono stati raccolti lungo un profilo trasversale della spiaggia emersa ed in particolare sono stati determinati i parametri morfoquantitativi più significativi (ampiezza ed altezza spiaggia, pendenza, quota e distanza berma di tempesta). All interno dei profili sono poi stati realizzati prelievi di sedimento in corrispondenza della battigia e, dove presenti, sulle creste delle berme di tempesta, scelte per la loro significatività rispetto alle condizioni energetiche del mare. I sedimenti sono stati in primo luogo caratterizzati secondo la classificazione proposta da Folk e Ward ed inoltre determinati i principali parametri statistici (media, granulo medio, classazione e skewness) sempre secondo le metodiche proposte dai due autori precedenti. Nella scheda viene inoltre fornito il posizionamento e le caratteristiche del caposaldo a partire dal quale sono stati sviluppati i profili trasversali di spiaggia, anche allo scopo di poter replicare in futuro queste misure. Al fine di fornire un quadro più dettagliato possibile delle condizioni di una spiaggia è stato ritenuto opportuna riportare, accanto a parametri propri del deposito sedimentario, degli indicatori delle condizioni meteomarine, per le due ondazioni più importanti. In questo caso sono state indicate le caratteristiche dell onda massima con ritorno annuale, quinquennale e decennale, indicative delle condizioni più energetiche e infine l onda media annuale indice delle condizioni ordinarie. E stato inoltre considerata l azione delle ondazioni sulla spiaggia, in particolare la risalita delle stesse lungo il profilo di spiaggia. Per fare questo sono stai adottati i parametri di runup. Ricordiamo che il runup R, viene definito come massimo locale o picco dell'altezza istantanea dell'acqua alla battigia. Il limite superiore di runup è un parametro estremamente importante per la comprensione dell ambiente spiaggia andando a determinare la parte attiva, vale a dire soggetta alla dinamica sedimentaria della stessa. Andando a considerare la risalita dell onda sul profilo di spiaggia non solo avremo una delimitazione della parte attiva della spiaggia ma altresì sarà possibile definire se il profilo di spiaggia ha uno sviluppo sufficiente per dissipare l energia dell onda o se l onda non perderà energia prima di incontrare il limite a terra della spiaggia (solitamente in Liguria costituito da manufatti: passeggiate, strada litoranea, etc). La valutazione dello stato erosivo del litorale è stata effettuata attraverso il confronto di Pagina 71 di 206

44 5 parametri morfo sedimentari ritenuti indicativi delle condizioni del litorale. I parametri morfologici considerati sono: evoluzione della linea di riva, altezza della spiaggia, tipologia del profilo (dissipativo o riflessivo). Quelli sedimentologici prendono invece in considerazione i parametri statistici classazione e skewness. Questi parametri sono stati elaborati attraverso un semplice algoritmo di calcolo applicando un differente valore indice in funzione della variazione dei medesimi parametri. Il valore indice totale ottenuto permette di valutare lo stato erosivo del litorale. In base al punteggio ottenuto sono stati definiti tre gruppi che classificano il litorale e prevedono la tipologia d intervento: Classificazione Tipologia d'intervento T < 5 Litorale stabile Nessun intervento 5 < T < 10 Litorale sottoposto a blanda erosione Interventi di riequilibrio T > 10 Litorale in erosione Interventi di ricostruzione Nei tratti costieri dove sono stati individuati fenomeni erosivi si è provveduto ad effettuare una stima dei quantitativi necessari di materiale per il ripascimento, ipotizzando di prevedere un innalzamento del litorale ed un conseguente avanzamento tali da soddisfare H > R max, dove H= altezza spiaggia e R max = runup massimo. Queste stime sono state effettuate utilizzando due differenti procedimenti. Entrambe le metodologie affrontano il problema con rappresentazioni bidimensionali che analizzano la spiaggia lungo una direttrice costa-largo e stimano il profilo di equilibrio assunto dalla spiaggia (Equilibrium Beach Profiles EBP) in funzione del materiale versato sulla stessa. Con questi modelli è quindi possibile ottenere, a partire dall avanzamento previsto, la quantità di materiale necessaria espresso in m 3 /m di spiaggia. Il primo metodo considera un incremento del fondale simulando un aumento dello spessore dei sedimenti e conseguentemente un avanzamento della spiaggia che conserverà le stesse caratteristiche del profilo originario. L incremento totale del deposito sedimentario sarà quindi assimilato a un parallelogramma di sedimento e pertanto, conoscendo la quota e l avanzamento che s intende raggiungere, oltre la profondità di chiusura, è possibile calcolare il quantitativo di materiale necessario. La metodologia proposta da Dean, a partire dalle osservazioni concettuali di Bruun, viceversa, considera il profilo di equilibrio funzione delle caratteristiche del materiale e della dissipazione dell energia del moto ondoso. Il modello di Dean tiene quindi in considerazione i quantitativi di materiale versato e le caratteristiche tessiturali dello stesso; l efficienza di un versamento di materiale sarà quindi funzione anche della tipologia di sedimento. In particolare nel nostro caso è stata adottata quest ultima metodologia semplificata da Houston. In attesa dei risultati finali di questo studio, una stima del fabbisogno di inerti per i ripascimenti di ricostruzione è riconducibile a quanto indicato per i 5 interventi prioritari delineati nel paragrafo precedente. Località Lunghezza Litorale (Km) Quantità inerte per la ricostruzione dei litorali (Mc) Ventimiglia-Bordighera 5, Ospedaletti S.Lorenzo 5, Laigueglia 1, Vesima 1, Fiumaretta Marinella 2, TOTALE 14, Pagina 72 di 206

45 2.2.4 Il Dipartimento de l Hérault GENERALITA Situato al bordo del Golfo di Lione, il litorale dell Hérault è costituito da una costa lineare di circa 80 Km, compresa tra il Grau de Vendres ad ovest e il comune di Grande-Motte ad est. Esso è costituito da un lungo cordone litoraneo di sabbia interrotto da due punti rocciosi: il Cap d Agde (costituito da rocce vulcaniche) e il Mont Saint-Clair (massiccio calcareo situato nel comune di Sète). Ad est del Cap d Agde, diverse lagune litoranee, di dimensione variabile, sono presenti lungo tutta la costa (laguna di Thau, laguna di Vic, laguna dell Or, ). Nella zona di studio, i fiumi costieri non sono numerosi. Il limite naturale del dipartimento è costituito ad ovest dalla foce dell Aude in prossimità del Grau di Vendres (bacino versante: 4830 km 2, portata media: 45.6 m 3 /s); sul litorale dell Hérault, sfociano inoltre i seguenti tre corsi d acqua: l Orb in prossimità della Valras-plage (bacino versante: 1437 km 2, portata media: 22.8 m 3 /s), l Hérault in prossimità del Grau d Agde (bacino versante: 2250 km 2, portata media: 52 m 3 /s) e di minore importanza, il Lez nel comune di Palavas-les-Flots (Agence de l Eau RMC Univ. Perpignan, 2000). Il regime idrologico di questi corsi d acqua è molto variabile, con periodi di siccità importanti e piene a volte molto elevate. Infine, anche se non è situato proprio nel territorio dell Hérault, il Rhône (bacino versante: km 2, portata media: 1510 m 3 /s) costituisce la risorsa maggiore in termini di apporti dall entroterra, tanto che la sua influenza si estende fino alla foce dell Hérault. A scala regionale, il clima dipende è influenzato dai venti di terra spesso violenti (Tramontana a ovest e Maestrale a est, rispettivamente venti del settore NO e NE) e dai venti marini principalmente del settore sud e sud-est, più rari, ma la cui intensità può essere comunque importante (Agence de l Eau RMC Univ. Perpignan, 2000). Questo regime dei venti con la doppia componente, continentale e marina, induce un regime delle onde caratterizzato da: - onde locali (NE a NO) generate dai venti di terra, frequenti, ma con poca energia (fetch debole); - onde dal settore est a sud-est (più frequenti) generate dai venti di mare, più rare, ma di intensità maggiore e associate e eventi di tempesta. La deriva lungo il litorale generata dal moto ondoso di sud-est è dominante nella zona di studio (Agence de l Eau RMC Univ. Perpignan, 2000). Si tratta, in effetti di onda associate a forte energia che inducono delle correnti litoranee con elevata capacità di trasporto. La deriva litoranea è quindi diretta da nord-est a sud-ovest ad eccezione della zona situata tra Frontignan e il limite est del dipartimento dove c è l inversione. Dal punto di vista dell uso del suo territorio, il litorale dell Hérault a conosciuto dei profondi cambiamenti nel corso della metà del ventesimo secolo. Prima del 1950, le zone urbane erano limitate a dei villaggi di pescatori situati di solito non in prossimità della costa, a eccezione di Sète. Il litorale era essenzialmente allo stato selvaggio (Mission Interministérielle d Aménagement du Littoral, 2003). Nel 1963, ha inizio la missione Racine; ciò si traduce nella costruzione di numerose o- pere portuali e l urbanizzazione dei cordoni dunari cui la Grande-Motte è un esempio. Pagina 73 di 206

46 L artificializzazione del litorale diviene molto importante. Lo sviluppo del litorale, essenzialmente intrapreso tra gli anni 50 e 80, ha avuto due conseguenze importanti: o il frazionamento del litorale (opere portuali) a creato dei compartimenti relativamente indipendenti tra di loro interrompendo il transito dei sedimenti; o la distruzione dei cordoni dunari a diminuito lo stock di sabbia disponibile. Parallelamente, la gestione e la coltivazione dei fiumi si sono accelerate (dighe, estrazione dei materiali) diminuendo il volume degli apporti sedimentari verso il mare. Il sistema costiero che obbediva nel passato a dei funzionamenti naturali a dunque subito delle costrizioni importanti. Le manifestazioni locali delle sue evoluzioni (che prima erano molto uniformi) sono ora più evidenti. Queste evoluzioni, che avevano delle conseguenze limitate, ora entrano in gioco fortemente poiché minacciano gli interessi socio-economici (Mission Interministérielle d Aménagement du Littoral, 2003). Fino agli anni 90, la risposta all erosione è stata locale; la regione della Languedoc- Roussillon presenta più di 250 opere (SDAGE RMC). L esecuzione di opere di protezione a localmente permesso di rallentare o interrompere il fenomeno erosivo in alcuni settori, ma gli effetti a medio termine di questo tipo di scelto possono rivelarsi molto importanti: trasferimento delle zone in erosione, impatto sull ambiente, Così, i problemi dell erosione non sono stati definitivamente risolti e la necessità di provvedere alla manutenzione delle opere rappresenta un costo importante. Globalmente, il bilancio di questo sviluppo resta quindi mitigato, tanto dal punto di vista ambientale che economico (Mission Interministérielle d Aménagement du Littoral, 2003) IL LITORALE Il litorale è stato suddiviso in cellule sedimentarie. Queste cellule sono caratterizzate da un funzionamento idro-sedimentario globalmente omogeneo e autonomo in rapporto ai compartimenti vicini (SDAGE RMC). Il limite tra due cellule adiacenti di solito è costituito da una discontinuità quale un opera portuale o una foce armata di un fiume. Si possono distinguere 7 cellule sedimentarie con caratteristiche sabbiose (Mission Interministérielle d Aménagement du Littoral, 2003): 1. dal Grau de Vendres alla foce dell Orb (~6 km): costituiti da sabbia fine ( mm), la spiaggia emersa ha una larghezza di circa 100 m a sud, mentre è più stretta a nord; un limitato cordone dunare è presente a sud della cellula. La spiaggia sommersa ha una pendenza debole (0.5-2 %) ed è costituita da 2 a 3 barre a sud e 1 barra a nord. 2. dalla foce dell Orb alla foce dell Hérault (~13 km) : la costa è costituita da sabbia fine ( mm) e la larghezza è variabile, maggiore a sud e minore a nord. I cordoni dunari sono ben sviluppati a sud e assenti a nord. La pendenza è lieve (0.7 %), la spiaggia sommersa è costituita da 1 a 3 barre. 3. dalla foce dell Hérault a Cap d Agde (diga Richelieu) (~5 km): delle piccole dune sono presenti ad est; la spiaggia sommersa a una pendenza debole ( %) e presenta una barra. Si tratta di una zona altamente urbanizzata. 4. da Cap d Agde (diga Richelieu) al Lazaret (Sète ovest) (~17 km) : cellula comprendente una costa di sabbia fine in prossimità della laguna di Thau ( mm) con una granulometria crescente procedendo verso Sète. La larghezza della spiaggia emersa varia tra 100 metri a ovest e 15 metri a est con un cordone dunare a tratti e presente in alcune zone tra Agde e Marseillan e delle dune ben sviluppate a ovest del lido (Marseillan). La pendenza della spiaggia sommersa è debole con 2 barre a ovest della cellula che diventano meno accentuate nel mezzo del lido con la presenza da 1 a 3 barre. Le opere artificiali sono molto importanti ai due estremi di questa cellula. 5. da Lazaret (Sète ovest) al canale del Rhône a Sète (Sète est): costa essenzialmente roc- Pagina 74 di 206

47 ciosa con rare spiagge ai piedi delle falesie; la zona è molto urbanizzata. 6. dal canale del Rhône a Sète (Sète est) al porto di Palavas-les-Flots (~24 km): cordone litorale di ciottoli e sabbia. La spiaggia emersa è stretta (da 25 a 30 metri e le dune sono assenti. La spiaggia sommersa presenta un profilo pressoché piatto ( %) con 1 o 2 barre. Le opere artificiali sono importanti tranne che nella zona centrale della cellula. In questa cellula si assiste ad un inversione della deriva del litorale: a est ha una direzione NE, a SO nella parte ovest (come nelle cellule situate più a ovest e descritte precedentemente) e SO-NE nella parte est (come nelle cellule più a est descritte di seguito). 7. dal porto di Palavas-les-Flots alla diga di l Espiguette : solo la parte ovest di questa cellula (Palavas a La Grande-Motte) fa parte del litorale dell Hérault. E costituita da sabbia fine ( mm) nella parte ovest e molto fina ( mm) nella parte est. Per la parte del litorale dell Hérault della cellula, la larghezza della spiaggia è limitata, soprattutto a ovest dove le abitazione sono a ridosso della spiaggia. Le dune sono assenti a ovest, un cordone dunare esiste nella parte centrale e dune artificiali sono presenti nella zona orientale del litorale dell Hérault. La pendenza della spiaggia sommersa è debole e le barre sottomarine sono assenti a ovest e in numero da 1 a 2 a est (Grand Travers). Le opere artificiali sono molto presenti a ovest e più limitate in seguito. Queste cellule sono descritte in dettaglio nel rapporto dell Agence de l Eau RMC U- niversité de Perpignan (2000) IL FABBISOGNO DI SABBIA L evoluzione del tratto di costa nel dipartimento dell Hérault è ben conosciuto. La descrizione qualitativa delle tendenze evolutive per settori a dato luogo a diverse sintesi che di seguito si descrivono. Il litorale dell Hérault beneficia inoltre di un monitoraggio continuo per mezzo di una campagna di misure topo-batimetriche del SMNLR. La quantificazione dei processi evolutivi si basa su uno studio della velocità di arretra- Pagina 75 di 206

48 mento della costa, sulla stima dei volumi di sabbia in movimento e dei volumi necessari alla manutenzione dei litorali. La loro quantificazione sul litorale dell Hérault non è al momento possibile: i differenti lavori intrapresi propongono delle stime e delle metodologie troppo differenti tra di loro per un analisi quantitativa coerente. Nella regione Languedoc-Roussillon, la missione interministeriale di sistemazione del litorale ha organizzato un gruppo di lavoro attorno alla tematica "erosione" messo sotto la responsabilità del SMNLR, di BRL e dell'intesa Interdépartementale per Démoustication (EID). I lavori terminati nel gennaio 2003 sono stati elaborati per determinare gli orientamenti strategici per la gestione dell'erosione nella regione Languedoc-Roussillon. I passi sono stati i seguenti: - definizione dei principi strategici condivisi; - diagnosi del rischio (arretramento della caratteristica di costa) e delle sfide socioeconomiche e patrimoniali; - a partire dalla cartografia incrociata dei rischi e delle sfide, definizione dei settori d'intervento prioritari; - in funzione dell'evoluzione constatata del litorale (forte erosione, stabilità artificiale, accrescimento...) e delle caratteristiche del settore (natura, che presenta forti sfide socioeconomiche...), proposta di modalità di gestione adeguate ad ogni settore (modifica del transito sedimentario, restauro del funzionamento naturale, arretramento strategico, assenza di gestione). La cartografia del rischio erosione (cioè la caratterizzazione della natura e dell'intensità del fenomeno) è stata realizzata a partire da una sintesi dei principali studi esistenti (vedi bibliografia). I documenti sui quali si basa questa sintesi sono diversi: si tratta tanto di studi recenti imperniati su alcuni settori del litorale che di sintesi più generali che utilizzano dati che risalgono anche al Un livello di rischio è stato attribuito ad ogni zona del litorale secondo una ripartizione in 6 classi: accrescimento, equilibrio, equilibrio da confermare (equilibrio evidente ma da confermare a causa di una mancanza di dati), erosione, erosione forte e stabilità artificiale. Questa suddivisione non è sostenuta da un'analisi quantitativa, ma sulla analisi storica o specifico del fenomeno e la sua velocità. Questi lavori si sono tradotti con l'edizione di carte al 1/ che presentano il ri- Pagina 76 di 206

49 schio erosione e le zone d'intervento prioritarie, le sfide e le modalità di gestione proposte e con l'integrazione di queste informazioni in un sotto MAPINFO. La figura che segue propone un e- stratto della carta di rischio per il dipartimento del Hérault. In particolare si evince che nel Hérault: - il 32% della costa è in stabilità artificiale; - il 21% è in erosione; - il 16% è costituito da opere portuali; - l'11% è in erosione forte; - il 7% è in equilibrio da confermare; - il 6% è in equilibrio; - il 5% è di tipo roccioso; - il 2% è in accrescimento. L Hérault in gran parte è dunque sottoposto ad un'erosione di vecchia data di cui è testimonianza la percentuale di tratto costiero stabilizzato artificialmente. Ampi settori sono interamente artificiali, sia per opere portuali (Sète, Agde...), sia per opere di protezione contro l'erosione (Frontignan, Carnon, Palavas...). Secondo la guida tecnica del SDAGE-RMC, il dipartimento può essere diviso in due zone la cui frontiera si situa al livello del Cap di Agde: - a Ovest: "il bilancio è contrastato. Il transito litorale è debole (i pennelli di Farinette spiaggia hanno garantito una protezione effettiva della spiaggia dieci anni dopo la loro realizzazione). Pertanto le opere svolgono un ruolo importante: se permettono di fermare il processo erosivo in modo puntuale, possono avere conseguenze negative sui settori vicini privandoli dei loro contributi naturali (il frangiflutti di Valras ha aumentato l'erosione a sud-ovest) o aumentando l'effetto erosivo dell attacco delle onde (le dighe di testa della spiaggia di Vias realizzate per lottare contro la sommersione in caso di tempesta, sono all'origine della scomparsa della spiaggia) (SDAGE-RMC). - A est: "l'erosione è predominante (la cellula Frontignan Palavas avrebbe perso 20 ha di spiaggia dal 1945 con un arretramento medio di 0,7 m/anno ed un arretramento massimo di 1,4 m/anno. Il lido di Marseillan a Sète perde da parte sua 0,6 m/anno in media). In questo settore la deriva litorale globalmente est-ovest è più debole (valori da a m3/anno sono avanzate senza mai essere stati provati). La linea di costa è, nell'insieme, fortemente artificializzata (SDAGE-RMC). I riferimenti bibliografici disponibili sull'evoluzione della caratteristica di costa nella Languedoc-Roussillon sono numerosi. La sintesi delle osservazioni così raccolte ha permesso di elaborare un inventario dei luoghi qualitativo delle tendenze evolutive (Missione Litorale, 2003). Alcune di questi riferimenti propongono bilanci quantitativi la cui analisi resta tuttavia difficile. I principali riferimenti recenti disponibili su questa tematica sono i seguenti: * Schema d'orientamento per la protezione, il restauro e la gestione delle spiagge della Languedoc-Roussillon (CEPREL, 1995) " Obiettivi - La realizzazione di questo schema d'orientamento corrispondeva ad una doppia volontà: costituire una base di riferimento attorno alla problematica dell'erosione in Languedoc- Roussillon (inventario dei luoghi); realizzare un documento d'aiuto alla decisione ad uso delle Comunità locali per venire in aiuto degli amministratori nella messa in opera di una politica integrata di sistemazione e di gestione del litorale " Méthodologie - questo documento fa la sintesi di varie informazioni: studi e documenti precedenti: studio comparativo di missioni fotografiche aeree, dati Pagina 77 di 206

50 provenienti da ricerche o da esami generali o specifici, documenti emanati dai servizi dello Stato o dai servizi comunali o dipartimentali; indagini svolte presso gli abitanti dei comuni litorali ed i servizi dello Stato: percezione dei problemi, progetti a breve o medio termine; campagne di terra: diagnosi morfodinamica, diagnosi sullo stato generale del mezzo (vegetazione, aspetto paesaggistico...) ; campagna fotografica aerea e prese di punti di vista obliqui realizzati durante l'estate 1991: informazioni sulla frequenza e le sistemazioni " Contenuti - questo schema propone due approcci complementari: una presentazione tematica su scala regionale: carte al 1/ su vari temi (geologia, idrologia, sedimentologia, climatologia, protezione contro l'erosione, vulnerabilità all'erosione...) ; un approccio dettagliato su unità omogenee: carte al 1/ che presentano per parti di litorale, una diagnosi dell'erosione e degli assi di gestione e di sistemazione auspicabili. Osservazioni: Per Hérault, questo documento riprende e porta dati dello schema direttivo di sistemazione e di gestione delle spiagge dell Hérault (Conseil Général del Hérault - CEPREL, 1990). * Evoluzione del litorale della Languedoc-Roussillon del 1945 ai nostri giorni: 1a fase (CETE-IPSEAU, 1997) " Obiettivi: studio dell'evoluzione della caratteristica della costa della Languedoc-Roussillon " Metodologia: fotointerpretazione di foto aeree realizzate negli anni 40 e 90 su tutto il litorale " Contenuti: cartografia al 1/ che presenta le varie caratteristiche della costa; valutazione a partire dal raffronto di posizioni successive della caratteristica delle costa delle superfici perse o guadagnate sul mare. * L'evoluzione delle spiagge a ovest del Golfo di Lyon al XX secolo - Cinematica della caratteristica di costa, dinamica sedimentaria, analisi di previsione (Durand, 1999) Questa tesi di dottorato ha un doppio obiettivo: diagnosi, con lo studio dell'evoluzione della riva ovest del Golfo di Lyon nel corso del XX secolo, e in prospettiva, con prove d'analisi di previsione sulle prospettive d'evoluzione. Quest'analisi si basa su fotografie aeree che abbracciano il periodo e su profili di spiaggia. Prove di quantificazione dei trasporti sedimentari lungo la costa sono state realizzate per mezzo di vari metodi che sono stati comparati. Infine, proposte per una migliore gestione del litorale sono state avanzate. * Definizione e cartografia delle unità sedimentarie del litorale mediterraneo francese, sintesi bibliografica (CEFREM, 2001) Questo studio definisce cellule idrosedimentarie con caratteristiche omogenee su tutto il litorale della Languedoc-Roussillon. Ciò, si sostiene sull'analisi di molti documenti di riferimento e sullo studio di molti profili batimetrici forniti dalla SMNLR. Lo studio delle variazioni della caratteristica di costa nel corso della seconda metà del 20 XX secolo è condotto per mezzo di fotografie aeree. Funzionamento e dinamica morfo-sedimentaria del litorale del delta del Rodano (Sabatier, 2001) Questi lavori presentano: una cronistoria della costruzione del delta del Rodano, una classificazione delle spiagge del delta in funzione della tipologia della prima costa, una cronistoria delle sistemazioni costiere. L'evoluzione tra il 1895 e il 2000 della caratteristica di costa e dei fondali poco profondi è descritta per mezzo di fotografie aeree e di indagini topobatimetriche; lo studio dei processi a breve termine è anche condotto. Il ruolo delle sistemazioni è studiato e simulazioni sono utilizzate per stabilire una diagnosi sull'efficacia delle attrezzature Pagina 78 di 206

51 e l'evoluzione probabile della caratteristica di costa. * Evoluzione del litorale sabbioso del Golfo di Lyon: 2a fase, constatazione e prospettive in previsione dell'elaborazione di una strategia di gestione (CETE-IPSEAU, 2002) Questo studio riprende lo studio CETE-IPSEAU realizzato nel 1997 e lo completa alla luce di nuove fotografie aeree (campagna 1999), dei lavori realizzati dell università tra il 1997 ed il 2002 e dall utilizzo di dati complementari (sedimentologia...). E completata da una cartografia a 1/ dell'uso del suolo nel Morfodinamica di una costa sabbiosa a maree contenute ed a barre: il Golfo di Lyon (Languedoc-Roussillon) (2002) Questi lavori si preoccupano di comprendere la zona dei bassi fondali e delle barre sotto costa allo scopo particolare di studiare i processi d'emigrazione dei corpi sedimentari in questo sistema. Questo studio si basa sull'analisi di indagini topo-batimetriche, di misure idrodinamiche (onde, correnti), di prelievi granulometrici, d'indagine sismica per riflessione THR. L'analisi è realizzata a diverse scale temporali; permette di proporre principi di soluzioni per le località in erosione, esaminando soluzioni alternative alle "strutture rigide". Il delta del Rodano: geodinamica postglaciale (Boyer ed Al, il 2003): Questo lavoro ha permesso di realizzare una carta di sintesi geologica, idrografica e strutturale e costruire un modello sedimentologico per il delta del Rodano a partire dai dati disponibili (bibliografia, mappe geologiche, date di perforazioni) per ricostituire l'architettura e la geometria dei prismi postglaciali e portare elementi di previsione che riguardano l'evoluzione del Golfo di Lyon. Da alcuni anni, molti studi diagnostici sono stati realizzati su cellule sedimentarie o settori particolari. Il loro obiettivo è di fornire informazioni sull'erosione e fare proposte per gestire questo fenomeno. Si possono citare alcuni esempi di studi: * Studio generale per la protezione e la sistemazione duratura del lido di Sète a Marseillan (BCEOM, il 2001): Questo studio si basa su un'analisi diacronica dell'evoluzione della caratteristica di costa dal 1954 e contiene un atlante 1/ Studio della protezione del Golfo d Aigues-Mortes (SOGREAH, studio in corso): Si tratta di un inventario dei luoghi a partire dall'analisi di fotografie aeree e di una proposta di scenari d'azione e di preservazione adeguati ai vari settori della zona compresa tra Grau di Prévost (ovest di Palavas-les-Flots) ed il Rodano. Studio per la gestione integrata del litorale di Villeneuve-lès-Maguelone a Frontignant- Plage (BCEOM, studio in corso): Questo lavoro ha per scopo un bilancio dell'evoluzione della caratteristica di costa, u- n'analisi ambientale e paesaggistica, delle proposte di scenari di gestione integrata della zona costiera e la realizzazione di uno schema di sistemazione. Osservazioni: i documenti preceduti di un asterisco (*) sono stati utilizzati in occasione della sintesi cartografica del rischio erosione (Orientamenti strategici per la gestione dell'erosione - Missione Interministeriale di Sistemazione del Litorale). Alcuni studi citati propongono una stima quantitativa dell'evoluzione del litorale; l'analisi che può essere dedotta resta frammentaria e soltanto indicativa poiché i vari lavori utilizzano metodologie difficilmente comparabili (tecniche, periodo...) e non è stato oggetto di una reale sintesi che potrebbe convalidarle. Le cifre fornite sono generalmente rappresentative di grandi tendenze spazio temporali (molte decine di anni; cellule di molti chilometri); i bilanci non riflettono dunque eventi locali o a breve termine. Si possono citare alcuni elementi: - dal grau di Vendres alla bocca dell Orb: lo studio CEFREM (2001) mostra un avanzamento nella parte occidentale (nord del grau : più di 20 m3/m/anno; spiaggia di Vendres: + 85 m dal 1986) ed un arretramento a sud-ovest della spiaggia protetta di Valras (5 Pagina 79 di 206

52 m/anno tra il 1968 ed il 1996). Lo studio CETE (2002) mostra su questo settore un bilancio positivo con un avanzamento di 120 m2/anno ed una velocità d'evoluzione di 0.21 m/anno. - della bocca dello Orb alla bocca dell Hérault: - Orb a Grande Maïre: si tratta di un settore stabile ad eccezione della zona della grande Maïre; si constata accrescimento alle Orpellières (+ 57 m tra il 1968 ed il 1986) (CE- FREM, 2001); - Grande Maïre a Libron: questo settore subisce un'erosione indicata di 44 m d'arretramento medio dal 1986 (-4.4 m/anno) (CEFREM, 2001); - Libron à l'hérault: si constata una forte erosione alla Tamarissière che può raggiungere 3 m/anno (CETE, 2002). Il bilancio globale è di -320 m2/m e la velocità d'evoluzione media di m/anno (CETE, 2002). - della bocca dell Hérault al Cap d Agde: l'erosione è maggioritaria (-1.5 a -3 m/anno) con un avanzamento alle due estremità (molo dell Hérault e molo del porto di Cap d Agde) (CEFREM, 2001); l'accrescimento raggiunge così 4 m/anno al livello della spiaggia Richelieu. Secondo lo studio CETE (2002), i bilanci mostrano un'evoluzione molto limitata di questa zona molto urbanizzata ed artificiale: -50 m2/anno e m/anno. - da Cap d Agde a Sète: la perdita media annuale tra il 1954 ed il 2000 è di m2/anno (BCEOM, 2001). - da Cap d Agde a Marseillan: è un bilancio erosivo con -190 m2/anno e -0.4 m/anno per la CETE (2002). Il settore della Môle è stabile per lo studio BCEOM del 2001 mentre appare in erosione (-0.6 m/anno) nello studio del CEFREM (2001). Il settore del Roquille è in accrescimento sui dati dello studio BCEOM del 2001 con m/anno ma appare come un settore in erosione per lo studio CEFREM del 2001 (-1.8 m/anno) e per lo studio CETE del 2002 (arretramento constatato di 30 m). Il settore di Port Ambonne al grau di Marseillan è in erosione con stime di m/anno per la BCEOM (2001); - del grau di Marseillan a Sète: secondo lo studio CETE (2002), il bilancio sarebbe + 4 m2/anno; la relazione CEFREM (2001) segnala che il lido conosce un arretramento a est (-2 m/anno tra il 1968 ed il 1986) mentre il resto del lido è stabile, o in progressione (a est del porto di Marseillan). Le cifre proposte dalla BCEOM (2001) confermano che l'ovest del lido è abbastanza stabile, o in accrescimento per posti (con a 0.6 m/anno) mentre al centro il lido presentano una tendenza generale all'arretramento (-0.2 a -1 m/anno) salvo un settore centrale in accrescimento (+ 0.2 m/anno); verso Sète, a est della spiaggia della Corniche, al riparo delle opere, è in accrescimento (+ 3m/anno) (BCEOM, 2001). Sulla scala del lido, un arretramento di -0.6 m/anno in media è indicato (SDAGE-RMC). - da Frontignan a Palavas-les-Flots: secondo la CETE (2002), il bilancio è negativo con m2/anno ed una velocità d'arretramento di -0.3 m/anno. Questa cellula avrebbe perso secondo la SDAGE-RMC m2 di spiaggia dal 1945 con un arretramento medio di m/anno ed un arretramento massimo di -1.4 m/anno - zona occidentale (Frontignant, stagno di Ingril): è in accrescimento ( a 0.95 m/anno) o stabile (est dello stagno di Ingril) (BCEOM, in corso); - zona centrale (degli Aresquiers al grau dello Prévost): questo settore vede un'alternanza di settori stabili (ovest dello stagno di Pierre Blanche, Maguelone) ed in erosione (-0.75 a -1.3 m/anno) (BCEOM, in corso). - dal Grau di Prévost a Grande-Motte: - del grau del Prévost a Palavas: questo settore conosce una perdita da a m3/anno (SOGREAH, 2003); - da Palavas a Carnon: la perdita è di m3/anno (SOGREAH, 2003); secondo i bilanci effettuati dalla CETE (2002), l'evoluzione di superficie è di -280 m2/anno e la velocità d'evoluzione di -0.7 m/anno; Pagina 80 di 206

53 - da Carnon alla Grande-Motte: nella zona occidentale, il litorale presenta un forte grado di artificializzazione; il settore di Travers conosce una perdita da a m3/anno (SOGREAH, 2003). Per la CETE (2002), il bilancio globale è di -220 m2/anno e -0.3 m/anno. Lo studio CETE-IPSEAU del 2002 descritto precedentemente ci fornisce alcuni elementi di sintesi che vengono di seguito ripresi. Il bilancio evolutivo calcolato dalla CETE corrisponde ad evoluzioni su un'ampia scala temporale (dagli anni 40 alla fine degli anni 90); le velocità evolutive sono dunque rappresentative di grandi tendenze spazio-temporali (60 anni; cellule da 4 a 13.5 km); i bilanci non riflettono dunque eventi locali o a breve termine. Aude Orb Orb Hérault Hérault Cap d Agde Cap d Agde Marseillan plage Marseillan plage Sète Sète Frontignan Frontignan Palavas Palavas Carnon Carnon La Grande Motte Lunghezza spiaggia (km) Evoluzione areale annuale (m 2 /anno) Evoluzione lineare annuale (m/anno) Fonte: CETE-IPSEAU (2002) A titolo d esempio si possono confrontare i risultati contenuti nello studio «Le littoral du Languedoc-Roussillon - Éléments statistiques - octobre L évolution du trait de côte - Daniel Frayssinet, Direction régionale de l Environnement» con un elaborazione indicativa per la valutazione dei volumi annuali di sabbia in erosione, calcolati con «altezza attiva H» compresa tra 6 e 8 m (elaborazione effettuata dall Osservatorio Regionale dei Litorali della Regione Lazio) dal al 1992 Erosione Mq Accrescimento Mq Saldo netto Mq Saldo Mc/anno (H=6mt) Saldo Mc/anno (H=8mt) Da Grand Travers alla spiaggia di Carnon Da Palavas-les-flots à Maguelone Frontignan Sète Dal Lido di Sète alla spiaggia di Marseillan Capo d'agde Imboccatura dell Hérault Imboccatura dell Orb Totale Fonte : Service maritime et de la navigation, Service technique central des ports et voies navigables, 1997 ( Pagina 81 di 206

54 2.2.5 La Generalitat Valenciana GENERALITÀ Il litorale della Comunidad Valenciana copre 454 km di costa ripartito in 60 municipi. La superficie di questi coincide con il 14% della superficie della Comunidad, in cui risiede il 53% della popolazione totale (4 milioni). Se si considera la fascia di 8 km, la percentuale della popolazione residente aumenta al 70 %. La densità media abitativa della Comunidad Valenciana è di 179 ab/km2 mentre quella relativa alla fascia costiera si pone intorno a 662 ab/km2, cifra che raddoppia se si considera la popolazione stagionale estiva. Di conseguenza, il litorale valenciano è luogo di residenza ed accoglienza per un elevato numero di persone, e sopporta molteplici usi ed attività economiche, a volte incompatibili l'un l'altro e poco rispettosi della fragilità della zona costiera, caratterizzata da una biodiversità tipica delle aree di transizione terra-mare. Fortunatamente il litorale Valenciano conta una serie di siti naturali che valorizzano la costa e mantengono la sua singolarità. Gli spazi naturali del litorale sono protetti in larga misura. La costa Valenciana conta nove parchi naturali litoranei, otto zone di protezione speciale per gli uccelli, numerose zone umide catalogate, microriserve di interesse floreale, siti inclusi nella rete Natura 2.000, oltre ad altri spazi naturali che senza protezione, restano esclusi dai processi di urbanizzazione. Lungo la costa insistono 40 strutture portuali, ovvero in media un porto ogni 11 km, cosa che contribuisce all alta densità infrastrutturale ed ai problemi che si pongono in termini di conflitti tra utilizzi non compatibili. Quattro di quest'impianti sono grandi porti commerciali sui quali sono riposte le attività valenciane di export. Sono quindi punti chiave delle catene logistiche che dovranno adattare i loro impianti alle future domande, in accordo con direttive europee sul trasporto. Come conseguenza dell aggravarsi del problema legato alla diminuzione ed in alcuni casi l'annullamento dell'apporto di sedimenti (sabbie e ghiaie) sulla costa a causa della regolamentazione e delle arginature dei fiumi, dello sviluppo dell'agricoltura intensiva nelle pianure costiere, dell occupazione urbana della costa che, o hanno invaso le zone attive delle spiagge con costruzioni ed infrastrutture, distruggendo i cordoni dunari, o hanno creato barriere al già scarso trasporto costiero, come è successo con la costruzione e ampliamento di porti e con alcuna opere di difesa di costa (dighe e pennelli), il 52% della fascia costiera si trova in regressione, particolarmente grave nel 14% della lunghezza totale del litorale. Questo fatto assume una speciale rilevanza essendo le spiagge, oltre ad una risorsa naturale, una risorsa economica di primo ordine per sostenere l'attività turistica di Valencia. Le spiagge occupano il 57% della costa della Comunidad. La Comunidad Valenciana accoglie circa 13 milioni di turisti all anno, il turismo copre il 11,6 % del Prodotto Interno Lordo valenciano e genera il 11,5 % di occupazione nella Comunidad. La Generalitat Valenciana, tenendo in alta considerazione il valore ecologico ed economico della sua costa, ha assunto come obiettivo prioritario la promozione di nuove strategie di gestione del litorale, indispensabili per mantenere la competitività della Comunidad che è principalmente turistica e costiera. La Generalidad Valenciana possiede una capacità tecnica verificata con la realizzazione di numerosi studi ed attività concrete, che consente inoltre di orientare facilmente le sue risorse Pagina 82 di 206

55 umane ed organizzative per gli scopi di questa politica. Dal 1982, anno in cui si è trasferita la competenza relativa ai porti, e specialmente dal 1992, anno in cui sono diventate effettive le competenze in materia di coste, la Conselleria de Infraestructuras y Transporte ha sviluppato un lavoro di acquisizione e studio di informazioni specifiche del litorale della Comunidad Valenciana, allo scopo di disporre della base informativa necessaria per lo sviluppo efficace delle sue competenze. Sono stati anche sviluppati una serie di piani di gestione dei litorali, di progetti e di opere ed un Sistema di Informazione Costiero, che hanno consentito di conoscere e diagnosticare la complessità dei processi che si sviluppano nell area litorale e la necessità di una pianificazione integrata nella quale si inseriscono tanto le amministrazioni che le parti sociali IL LITORALE La costa valenciana, su 454 km di lunghezza, presenta varie morfologie, risultato degli aggiustamenti tettonici, del livello relativo del mare e della relazione locale tra processi erosivi aerei e marini. Questa complessa interdipendenza condiziona le diverse sezioni di costa, distinguendo due ovali caratteristici: l'ovale di Valencia (imboccatura del fiume Cenia Capo di San Antonio), che occupa la parte nord e centrale della costa Valenciana, e l'ovale di Alicante, che occupa la parte meridionale. Nell'ovale di Valencia prevale l andamento regolare e quasi rettilineo della costa, mentre nell'ovale di Alicante, più strutturato, l'indice di articolazione aumenta localmente. Eccetto nei settori di alta scogliera, generalmente il mare è breve, condizionando la dinamica di un sistema costiero senza marea. Dal punto di vista geomorfologico la costa d'accumulazione (spiagge di sabbia e ghiaia) rappresenta quasi il 60% della sua lunghezza, mentre le scogliere rappresentano il 29%. I tratti restanti sono occupati da difese costiere, porti o altri tipi di infrastrutture. La diversa morfologia costiera determina un alta diversità di eco- Pagina 83 di 206

56 sistemi adattati all azione ed alla dinamica ondosa, alla salinità ed all abrasione eolica. Per questa ragione, la classificazione delle coste Valenciane si attiene a criteri morfologici e considera separatamente le coste alte e le coste basse. Si forniscono le seguenti definizioni per la classificazione morfologica: COSTE ALTE: Comprendono meno di un quarto del litorale costiero. Le loro ripide scarpate sono battute dal mare da fondali profondi o da piattaforme sommarie. Per questa ragione i tratti di scogliera si dividono generalmente in alti litorali ripidi (la cui parte emersa supera il 10 m) e in scogliere medie (la cui parte emersa è inferiore ai 10 m). COSTE BASSE: Associate a un retroterra pianeggiante e anche paludoso con una pendenza verso mare inferiore al 6, dispongono di un buon numero di spiagge di sabbia e ghiaia in lunghi tratti del litorale Valenciano. In considerazione della loro diversa origine e dinamica ambientale, si distingueranno in seguito le spiagge di sabbia, di ghiaia, le coste a restinga e le lagune costiere. Nel seguente quadro sono associati i tratti di costa e le relative tipologie. Morfologia Tipo Zone Coste Alte Coste Basse Litorali ripidi alti Scogliere medie Spiagge sabbiose Spiagge di ghiaia Coste di restinga e lagune costiere Settore Nord: Versanti orientali della montagna Irta (tra Peñíscola e Alcossebre) e Macizo del Desert (tra Oropesa e Benicàssim) Settore Sud: La piana dei Planes del Montgó (tra Denia e Xàbia); a sud della baia di Xàbia fino a Puntal di Moraira; a sud di Toix, superata la baia di Altea fino a Benidorm; e tra Vila Joiosa e Campello (interrotto da spiagge di ghiaia e sassi) Settore Nord: All estremo nord della provincia di Castellón nella costa di Vinarós Benicarló; qualcuna nei pressi di Irta; e da Oropesa a Benicàssim Sector Sud: Alcuni tratti nei dintorni di Denia, Xàbia, Moraira, costa di Calp, la metà nord della baia d Altea, nello stesso luogo dell antica Benidorm, intorno a Vila Joiosa e al Campello e più verso sud nelle punte e nei capi di Santa Pola, Punta Prima, Capo Roig, Punta del Cuervo, Punta della Horadada. Nel Golfo di Valencia associate alle principali foci fluviali; in alcune piccole insenature nell ovale di Alicante; e dopo Santa Pola fino a la Mata. Si trovano in diversi tratti del litorale, tra cui la più ampia a Vila Joiosa, che si prolunga fino a El Campello Nell ovale di Valencia; immediatamente a nord di Peñíscola; nella Riva di Cabanes Torreblanca; l al bufera di Oropesa; a sud di Benicàssim; la costa di Nules Moncofa; la palude di Almenara; tra le unità alluvionali delle bocche del Palancia e del Carraixet; da l imboccatura del Turia fino al piede della montagna di Cullera; dall imboccatura del Júcar fino a Denia; Nella costa sud; nella baia di Xàbia; in Moraira; e nella chiusura costiera della laguna di Elche. Pagina 84 di 206

57 Come è stato precedentemente detto, i problemi erosivi della costa Valenciana sono molto complessi, le sue cause sono diverse, le ripercussioni molteplici con conseguenze a scala locale e regionale molto importanti. Un analisi effettuata nel 2002 dal laboratorio de Puertos e Costas dell Universidad Politécnica di Valencia (LPC UPV) sull evoluzione storica della linea di riva del litorale Valenciano dal 1947, e sulla tendenza attuale, fa emergere i risultati di seguito descritti: Si può affermare che l erosione attualmente interessa il 52% del litorale Valenciano ed in modo specialmente grave il 14% della sua costa. Nello studio si è effettuata un'analisi qualitativa e quantitativa, misurando progressioni ed arretramenti della linea di costa, in termini assoluti e relativi, nei periodi di tempo considerati, cosa che ha permesso di calcolare i corrispondenti tassi di accrescimento ed erosione per ogni sezione di costa. SPIAGGIA DI EL SALER Profili Origine Relativa Assoluta Relativa Assoluta Relativa Assoluta Relativa Assoluta Relativa Assoluta P-1 0,00-20,10-20,10-11,10-31,20-12,33-43,53 +5,11-38,42-11,10-49,52 P-2 0,00-21,63-21,63-8,75-30,38-10,82-41,19 +6,00-35,19-13,21-48,40 P-3 0,00-19,18-19,18-8,54-27,72-12,37-40,09 +6,91-33,18-12,48-45,66 P-4 0,00-19,55-19,55-8,59-28,14-11,73-39,38 +4,84-35,04-12,66-47,70 P-5 0,00-21,44-21,44-9,90-31,30-12,66-43,96 +5,77-38,19-16,57-54,76 P-6 0,00-21,06-21,06-9,00-30,06-12,90-42,96 +4,74-38,22-16,57-54,79 Esempio di tavola utilizzata per misurare regressioni e progressioni della linea di costa Ciò nonostante i rilievi effettuati sull evoluzione della linea di costa, poggianti su serie fotografiche che mettono a confronto successive posizioni della linea di costa, fanno porre una domanda: quale linea di costa? Se la linea di costa è l intersezione della zona emersa con la lamina d acqua, occorre tener presente che il livello medio del mare (NMM) è variabile nonostante la considerazione per cui il nostro mare, il Mediterraneo, è un mare senza maree. Evidentemente il Mediterraneo non ha una marea astronomica significativa, i valori dell escursione di marea sono molto bassi e in linea di principio non si considerano, cosa, tuttavia, che è bene considerare come un grande errore. Se supponiamo un escursione di marea di 15 cm, che non è nemmeno la massima viva equinoziale, e una pendenza della spiaggia asciutta del 2%, questa variazione del L.M.M. equivale a una variazione della linea di costa di sette metri e mezzo (7,5 m). Nel caso di marea meteorologica, dobbiamo considerare che le condizioni del tempo non permetterebbero la fattibilità del volo in caso di marea positiva, (elevazione del L.M.M.: basse pressioni, forti venti di Levante, situazione di gota fría ). Nel caso delle maree negative (abbassamento del L.M.M.: alte pressioni, venti di Ponente), le condizioni climatiche permetterebbero il volo, dovremmo supporre una discesa del L.M.M. fino a 40 cm e, di conseguenza, un avanzamento della linea di costa, apparente, di venti metri (20 m). Per questo è plausibile la considerazione per cui la linea di costa restituita non è mai l intersezione di superficie asciutta con lamina d acqua; supponiamo che sia la linea zero determinata da tecniche di interpretazione fotogrammetriche, cioè la linea di quota zero. Attualmente la Generalidad Valenciana lavora su fotografie aeree recenti per calibrare quali sono queste differenze. Il rilevamento sull evoluzione della linea di costa è stato realizzato a partire dalla restituzione della stessa in fotografie aeree senza considerare lo stato del mare nello scattare la foto. Pagina 85 di 206

58 Di conseguenza, le ipotesi del modello fanno sì che l analisi storica finisca con il definire indifferente invece di stabile la situazione di diversi tratti di costa. In altre parole, i risultati ottenuti danno una situazione stabile ma la sensibilità del modello non permette, al momento, di realizzare un affermazione inoppugnabile in questo senso. D altra parte, considerando che i processi del litorale coinvolgono simultaneamente i vari tratti all interno di una stessa Unità Morfologica, e che quindi le opere concluse in un tratto possono influire sull evoluzione di altri tratti all interno della stessa unità (dato il grado di interventi della stessa unità sulla costa), è ragionevole assumere una certa alea sulle definizioni di stabilità nel rilevamento tendenziale realizzato. Complessivamente, quindi, lo studio indica i risultati che si presentano di seguito: Se consideriamo le tre grandi unità sopra illustrate, la loro situazione in quanto ad erosione costiera è quella che si definisce di seguito: (1) Costa Nord (foce del fiume Cénia Porto di Valencia) La costa Nord appartiene alla grande unità morfodinamica del Golfo di Valencia (Delta Pagina 86 di 206

59 dell Ebro Capo di San Antonio) e i suoi sedimenti naturali sono fondamentalmente di origine litogenetica (dal 90 % al 95 %). Si caratterizza per una forte componente longitudinale di trasporto di sedimenti Nord-Sud (da a m3/anno), per i suoi gravi problemi erosivi (più del 75 % della sua costa è erosiva), per una grande quantità di pennelli e difese di riva e un circuito sedimentario cristallizzato in grandi tratti. La mancanza di depositi sottomarini di sedimenti che siano sfruttabili per la rigenerazione artificiale spiega l esiguo numero e la bassa qualità delle opere di correzione effettuate. Vinaroz Peñíscola La conclusione dello studio nel tratto tra Vinaroz e Benicarló è di tratto Indifferente-Regressione; la spiegazione di questa ambivalenza è data dal fatto che in generale la costa è indifferente, ma con tendenza erosiva, o è definibile, in tratti specifici, in regressione, con tassi medi vicini a 1 m/anno. La costa tra Benicarló e Peñíscola è definibile in regressione, con un tasso di arretramento medio di -1 m/anno. Tratto: Vinaroz - Peñíscola Sottotratto Definizione Tasso (m/anno) Tendenza El Puntal - Roca Plana Indifferente Regressione Roca Plana Spiaggia del Fondalet (tratto nord) Regressione - 1 Roca Plana Spiaggia del Fondalet ( tratto sud) Progressione +1 Spiaggia del Fondalet (Pouet) Indifferente Regressione Spiaggia del Fondalet (Xica- nord fiume Seco) Regressione -1 Spiaggia Nord di Benicarló (Punta de Riu) Indifferente Regressione Spiaggia del Morrongo Progressione +1 Spiaggia del Gurugu Indifferente Regressione Spiaggia Benicarló - Peñíscola (tratto nord) Regressione -1 Spiaggia Benicarló - Peñíscola Regressione -3 Fronte nord tombolo Peñíscola Regressione -1 Esempio di tavola utilizzata per realizzare la diagnosi Pagina 87 di 206

60 Alcala de Chivert Capo d Oropesa. In questo tratto di litorale c è, nell insieme, una forte variabilità, dato che è sia indifferente, in quanto costa dove si alternano periodi di regressione/progressione o con tratti di costa di avanzamento e indietreggiamento continui. Per studiarlo si sono considerati diversi sub tratti definiti in sub unità morfologiche. Nel tratto corrispondente al delta del fiume Cuevas o San Miguel, la costa, tanto al nord come al sud, non presenta una tendenza evidente e uniforme nel tempo, e si possono constatare periodi di avanzamento e indietreggiamento con tassi medi di ±1 m/anno, tuttavia, nell insieme, la costa può definirsi indifferente. Sul fronte litoraneo di Torreblanca, al nord di Torrenostra, la costa è definibile in regressione, con tassi medi fino a 1,5 m/anno nelle vicinanze di Torrenostra. Più a sud, il tasso medio si va riducendo per finire con l essere indifferente al nord della Gola del Trenc. L ambiente della Gola del Trenc può definirsi, nell insieme, dati alla mano, tratto indifferente. Il tratto nord del fronte litoraneo di Cabanes, come continuazione dell ambiente della Gola del Trenc, è indifferente, e così si mantiene fino a Torre de la Sal, tuttavia con un evoluzione dell indietreggiamento -avanzamento - indietreggiamento con tassi medi di ±1 m/anno. Al sud di Torre de la Sal la costa può definirsi in regressione, con un tasso medio di -1 m/anno, tendenza che si manifesta fino alla spiaggia del Mojón e anche in Oropesa. Il resto del fronte costiero di Oropesa presenta due tratti differenziati. Inizialmente la costa è indifferente nell insieme, ma con la particolarità per la quale la linea retrocede - avanza - retrocede nei periodi studiati con tassi medi di ±2 m/anno. Più a sud, in valore assoluto, la linea di costa avanza, con evidenza forte sulla spiaggia Morro del Gos, che presenta un evidente tendenza d accrescimento con un tasso di +1 m/anno. Cabo de Oropesa Puerto de Castellón Il gran numero di interventi realizzati tra la Roca de los Cañones ed il porto di Castellón, riducono l analisi del tratto alla sola spiaggia del Grao di Castellón, che evidenza un netto stadio di accrescimento, con un tasso medio di +2,5 m/anno. Tuttavia, la tendenza del tratto nord della spiaggia è di regressione. Puerto de Castellón Puerto de Sagunto In questo fronte del litorale noi consideriamo tre tratti: il delta del Mijares e la spiaggia di Burriana in due tratti; non consideriamo la spiaggia Sud di Castellón e Almazora a causa della quantità di interventi realizzati nel periodo di rilevamento. Il delta del Mijares presenta due versanti chiaramente distinti; nel lato nord si evidenza una regressione, con un tasso di -1,5 m/anno; mentre il lato sud del delta è invece indifferente, anche se con tendenza alla regressione. La costa tra il delta e il grao di Burriana, che chiameremo spiaggia di Burriana, è chiaramente in regressione, con un tasso medio di -1,5 m/ anno. E invece la spiaggia del Grao de Burriana è nettamente in progressione con un valore medio di +4 m/anno. Porto di Burriana Porto di Sagunto L analisi di questa costa comincia dalla spiaggia di Nules, e precisamente dal suo estremo sud, nelle prossimità della sua scogliera di difesa; la costa presenta un elevata variabilità con processi di avanzamento - indietreggiamento - avanzamento, una tendenza alla regressione e tasso medio di -1 m/anno. Anche la spiaggia di Moncofar presenta, al sud della scogliera, cicli di avanzamentoindietreggiamento la cui risultante è regressiva con un tasso medio di -2,6 m/anno; l estremità finale di spiaggia è indifferente ma con tendenza alla regressione. La spiaggia di Chilches presenta due tratti; al nord è indifferente; alla fine della zona ur- Pagina 88 di 206

61 bana, invece, la tendenza è di regressione con un tasso medio di -1,7 m/anno. Questa tendenza si mantiene anche sulla spiaggia di la Llosa, con un tasso medio di -1 m/anno. Sulla spiaggia di Almenara questa tendenza s inverte, giacché la costa diventa di accrescimento, anche se con un tasso molto basso, quasi indifferente, un +1 m/anno. La spiaggia di Almenara avanza verso il sud, diventa indifferente e inverte la tendenza in seguito passando a regressione, tendenza che già è materializzata nelle spiagge di Malvarrosa e Corinto, in Sagunto, con un tasso medio de -1 m/anno di regressione. Da ultimo, le spiagge di Almarda e Canet de Berenguer si definiscono indifferenti, ma con tendenza all accrescimento, favorita dalla presenza di Porto Siles. Porto di Sagunto Porto di Valencia Curiosamente, al sud del porto di Sagunto la costa è praticamente indifferente fino al lato nord dell emi-tombolo del Puig, sulla spiaggia di Puçol, dove è regressiva con un tasso di -1m/anno. Tutto il fronte dell emitombolo, da Puçol a Meliana, è antropizzato con interventi di difesa, il cui obiettivo è di fermare l arretramento di questa singolare formazione del litorale della Comunità Valenciana. La spiaggia al nord di Port-Saplaya è di marcata tendenza all accrescimento, con un tasso di +1,8 m/anno, e al sud, considerando insieme le spiagge di Alboraia, Cabanyal e Malvarrosa, la tendenza è sempre di accrescimento, con un tasso medio di +3,47 m/anno. Tra il 1992 e il 1997 il tasso medio nelle spiagge di Malvarrosa e Cabanyal è di +1,2 m/anno. (2) Costa Centro (Porto di Valencia Capo di San Antonio). La Costa Centro appartiene alla stessa unità morfodinamica della costa Nord. La componente longitudinale di sedimenti è meno intensa che sulla Costa Nord. Non si rilevano gravi problemi erosivi generali poiché l erosione progressiva di El Saler alimenta buona parte della Costa Centro e si notano soltanto problemi locali in qualche punto della zona meridionale. Porto di Valencia-Capo di Cullera Le spiagge di Pinedo e di El Saler possono definirsi, attraverso lo studio realizzato, in regressione con tassi medi storici di circa -1,5 m/anno, anche se i monitoraggi compiuti tra gli anni 1992 e 1997 indicano un tasso medio di arretramento di circa 0,5 m/anno. Le spiagge la Devesa e Recatí possono essere considerate indifferenti, senza chiara tendenza a progresso o regressione. La stessa considerazione può essere fatta in tutta la costa fino al capo di Cullera, con periodi di avanzamento-regressione che indicano, comunque, una tendenza all accrescimento nelle spiagge che si trovano più a sud (del Rey, Bega del Mar e del Dossel). Capo di Cullera Capo di San Antonio Tra il capo di Cullera e la foce del Jucar ci imbattiamo nelle spiagge del Raco e San Antonio, entrambe in accrescimento con un tasso medio di +1 m/anno. A sud dello Jucar si trovano le spiagge del Marenyet, L estany, Doradp e Silencia, particolari in quanto a profusione di opere di difesa e quindi non considerate nell applicazione del modello. Cullera chiude le sue spiagge con Brosquil, che evidenzia un trend molto variabile con un risultato generale che si potrebbe definire, nelle ultime serie, di regressione, con un tasso medio di -1 m/anno. La spiaggia di Tavernes de Valldigna presenta una forte variabilità, con processi periodici di avanzamento-regressione che non permettono di trarre conclusioni sulla sua tendenza e quindi indifferente. La circostanza si ripete nel tratto nord della spiaggia di Pagina 89 di 206

62 Xeraco, anch essa definibile indifferente, salvo il tratto finale, di fronte al centro abitato, che evidenzia una chiara tendenza alla regressione con un tasso de -1 m/anno. La spiaggia di Gandía (Nord e Grao), presenta una netta tendenza all accrescimento, con tassi rispettivamente di +1 y +1,5 m/anno, anche se nell ultima serie si coglie una tendenza alla regressione, aspetto, questo, che si è potuto osservare in altre spiagge poggianti su opere di difesa. La costa tra i porti di Gandía e Oliva si può classificare in regressione con un tasso medio di -1,3 m/anno/ tranne il tratto della spiaggia di Oliva e Piles che è indifferente. La tendenza delle spiagge in tutto il tratto è di regressione. La spiaggia di Aguas Blancas, a sud del porto di Oliva, è considerata in regressione, con un tasso di -1 m/anno; mentre le spiagge del Gorgos e La Devesa, sono definibili indifferenti con una certa tendenza alla regressione. Nella zona del Molinell, in Denia, la costa presenta un carattere di regressione, con un tasso di -1,2 m/anno, che diventa indifferente con tendenza alla regressione nelle spiagge di Els Poblets e Almadraba. La spiaggia di les Basetes, fino alla diga di protezione del porto di Denia, presenta un informazione incompleta poiché non è stato applicato il modello, anche se la tendenza segnala accrescimento con un tasso medio vicino a +2 m/anno, invertendosi nelle ultime serie a regressione. (3) Costa Sud (Sud del Capo di San Antonio). Invece di una grande unità morfodinamica molto attiva, questa zona litoranea si caratterizza nell avere piccole unità sedimentarie, con caratteristiche locali molto accentuate e predominio del sedimento biogenetico, salvo nell unità morfodinamica più meridionale, dove l influenza dei sedimenti d origine fluviale è determinante. L esistenza di buoni depositi sottomarini ha permesso di effettuare rigenerazioni marine che hanno corretto molti problemi erosivi del passato e hanno cambiato morfologia ad alcune spiagge, con ricadute economiche e ambientali rilevanti. Capo di San Antonio Baia di Benidorm Tra il Capo di San Antonio e la baia di Benidorm la costa è soprattutto alta o in falesia. Baia di Benidorm Le spiagge della baia di Benidorm, spiagge di Levante e Ponente, sono di carattere indifferente, e rappresentano un esempio di spiagge basculanti, per cui difficilmente si può marcare una tendenza dato il carattere di alternanza negli estremi delle spiagge. Capo di Santa Pola Esculls del Mojón L ultimo fronte di applicazione del modello è la costa tra il porto di Santa Pola e Capo Cervera in Torrevieja. Dapprima, la spiaggia Santa Pola dell Ovest è una spiaggia in regressione con un tasso medio di -1,9 m/anno; continua con spiaggia Lisa e le spiagge del Pinet e La Marina, entrambi indifferenti, con tendenza alla regressione. La spiaggia di Guardamar, al nord della foce del Segura, ha un evidente tendenza alla regressione, con un tasso di -1,6 m/anno, che si mantiene al sud della foce fino alle Dune di Guardamar, dove la costa diventa indifferente. Il tasso sulla spiaggia di Guarda- Pagina 90 di 206

63 mar, tra la foce e le dune, diventa di -1 m/anno. Dalle dune fino alla fine del tratto la costa è indifferente. I precedenti risultati mettono in evidenza che la costa del litorale della Comunidad Valenciana è, praticamente nella sua totalità, in regressione; soltanto in coste alte e localmente, l effetto di appoggio e difesa consente di stabilire tratti in accrescimento. I tratti stabili sono pochi. Secondo la precedente sintetica descrizione, quindi, i problemi erosivi delle Coste Centro e Sud possono essere affrontati in maniera convenzionale e debbono essere risolti con interventi localizzati, utilizzando tecniche morbide di protezione di coste. Fondamentalmente, si possono risolvere utilizzando i depositi marini del Sud (al solo deposito della Sierra Helada restano più di 25 milioni di m3 di sedimenti di buona granulometria, 0.32<D50<0.38 mm) e assumendo l erosione della spiaggia di El Saler, che potrebbe fornire vari milioni di m3 di sedimenti, in una ritirata che può essere pianificata senza gravi problemi ambientali o economici. La Costa Nord, invece, si trova in una situazione completamente diversa; i suoi problemi sono molto più difficili da risolvere e richiedono una strategia di protezione di coste molto diversa da quella attuata fino ad oggi. Per la Costa Nord non esiste una soluzione complessiva sicura a corto e medio termine.sembra evidente che la migliore soluzione a lungo termine è la rigenerazione naturale e artificiale con sedimenti di origine fluviale, ristabilimento del flusso sedimentario litoraneo, installazione di sistemi di travaso in porti, barriere e smantellamento delle difese di scogliera che contrappuntano la Costa Nord. In ogni caso, a corto e medio termine, sarà necessario sviluppare interventi locali compatibili con gli obiettivi di lungo periodo per evitare la paralisi sociale e amministrativa della costa stessa IL FABBISOGNO DI SABBIA Individuare quali sono le necessità di sabbia per la rigenerazione e il mantenimento della costa non è questione semplice. Nel calcolo vanno tenute in debito conto, a priori, diverse serie di variabili che determineranno le condizioni per le quali la stima delle necessità di sabbia è valida e utile agli effetti delle previsioni sulla pianificazione degli interventi in materia di difesa, rigenerazione e mantenimento della costa. Le necessità di sabbia per ogni tratto di costa dipendono, in primo luogo, dalla strategia di difesa di coste adottata in ciascuno di questi. In generale, qualsiasi strategia di intervento può essere compatibile con altra tra le seguenti:! Rigenerazione di spiagge: presuppone l avanzamento della linea di costa con l apporto alla spiaggia di sabbie di origine marina o terrestre senza interventi di tipo strutturale che interferiscano sul trasporto solido litoraneo;! Irrigidimento del bordo costiero: presuppone la tenuta della linea di costa con l aiuto di e- lementi strutturali che trattengano o forzino la deposizione di sedimenti senza apporti esterni;! Alternative miste di intervento: consistono nell interazione congiunta delle due strategie precedenti;! Ritirata Pianificata: consiste nel liberare il fronte costiero dalle infrastrutture esistenti dando luogo a una nuova linea di costa e ad un riordinamento urbanistico del tratto di intervento, Si può realizzare con o senza apporti di volumi di sabbia esterni; e! Abbandono, cioè nessun intervento. Pagina 91 di 206

64 Ognuna di queste strategie di intervento richiede l apporto di volumi di sabbia diversi; generalmente maggiori, nel caso di alimentazioni artificiali non accompagnate da elementi strutturali (p.es. dighe, pennelli), e minori, quando si pongano in essere opere rigide di difesa, fino a poter arrivare a nulla in caso di ritirata pianificato o abbandono. Nel caso della costa Valenciana, con una situazione di erosione generalizzata in alcuni grandi tratti e scarsezza di risorse sedimentarie, la scelta delle strategie applicabili a ogni tratto sarà condizionata, a sua volta, dalla grandezza degli stocks di sabbia attualmente disponibili. Allo stesso modo, gli aspetti geomorfologici relativi alla dinamica litoranea e alla loro capacità di trasporto in ognuno dei tratti di costa, influiscono nella determinazione di queste necessità di sabbia. Conviene anche considerare l influenza che ha, nel calcolo di queste necessità di sabbia, lo stato attuale dei profili di spiaggia in ognuno dei tratti di costa, cioè se sono più o meno vicini ai profili di equilibrio caratteristici in ogni zona e l avanzamento della linea di costa previsto. Nel caso del fronte litoraneo di La Albufera, al sud della città di Valencia, uno studio realizzato dal LPC - UPV nel quadro di una convenzione con il Ministero dell Ambiente (MMA) per il monitoraggio delle sue spiagge tra il 1993 e il 1997, conclude che i volumi necessari all apporto per la rigenerazione del profilo teorico di equilibrio originale, o del profilo senza ricavo di spiaggia asciutta, tra la foce del nuovo letto del fiume Turia e la gola de Pujol (8 km di costa), prendendo come profilo di equilibrio di riferimento il profilo medio esistente nella zona del Parador Nacional, sono i seguenti:! Otto milioni cinquecentomila metri cubi ( m 3 ) di sabbia per rigenerare il profilo teorico completo; e Tre milioni di metri cubi ( m 3 ) per rigenerare il profilo teorico senza ricavo di spiaggia asciutta. Da ultimo, non si debbono dimenticare le condizioni di contorno esistenti in ogni tratto della costa, come per esempio fonti di sedimenti in forma di fiumi o by-pass, fognature o barriere al trasporto solido litoraneo (TSL), che possono determinare variazioni importanti in qualche caso, al momento della determinazione della durata e della periodicità degli apporti esterni di sabbia realizzati in determinate spiagge. Come si può constatare, anche se si tratta di calcoli globali, le differenze tra i risultati ottenuti sono molto significative, in funzione delle condizioni realizzate a priori per il calcolo dei volumi. Attualmente, la Direzione Generale di Porti e Coste della Generalidad Valenciana lavora in un aggiornamento del precedente studio con l immissione di nuove linee di costa (1995 e 2002) che consentono di completare l analisi evolutiva della costa Valenciana già effettuata, introducendo anche il risultato dei monitoraggi realizzati nelle spiagge di controllo e i dati relativi alla variazione stagionale del livello medio del mare, cosa che permette un ottima calibratura del modello. Allo stesso modo si sta lavorando sulla valutazione qualitativa e quantitativa dei giacimenti marini di sabbia localizzati fino ad oggi sulla piattaforma continentale della costa Valenciana, e sulla valutazione (m 3 - ) delle strategie possibili per la sua difesa e il suo mantenimento In sintesi, la Generalidad Valenciana sarà in grado di fornire una cifra valida sulle necessità di sabbia per la rigenerazione delle sue coste al completamento della fase B del progetto I RIPASCIMENTI EFFETTUATI La rigenerazione di spiagge è un elemento essenziale della gestione del litorale, contro il processo di regressione, e consiste nell alimentazione artificiale della spiaggia apportando sabbie di diversa origine. Tra gli anni 1983 e 2003 si sono completati nella Comunidad Valenciana 105 interventi di rigenerazione di spiagge, ai quali bisogna aggiungere numerose opere di emergenza, con un Pagina 92 di 206

65 investimento globale di circa correnti. In questi 105 interventi si sono mobilitati m 3, dei quali l 85 % ha corrisposto a volumi di sabbia. La provenienza di questi volumi è stata per la maggior parte (86 %) de origine marina: - Naturale marina 60% - Mista equilibrata 26% Il giacimento di Sierra Helada in Benidorm (Alicante) è stato l origine di più del 50% dei volumi provenienti da giacimenti marini. Gli studi realizzati stimano le risorse esistenti nel giacimento in m 3 di sabbie con una granulometria buona per un uso di rigenerazione. Attualmente, la maggior parte dei dragaggi si effettua nella piattaforma continentale dove le comunità bentoniche sono più abbondanti. Nella Comunidad Valenciana, i dragaggi realizzati fino ad oggi si sono effettuati su giacimenti a profondità inferiori ai 50 m LA DINAMICA COSTIERA L analisi della dinamica costiera deve avere come obiettivo la giustificazione di alcuni criteri fondamentali per stabilire una strategia di mantenimento e di recupero delle coste, sostenibile a lungo termine sul piano ambientale, sociale ed economico. Si tratta di analizzare sia le condizionanti fisiche e ambientali che gli aspetti tecnici che influiscono sulle esecuzioni costiere, e necessariamente tenerle presenti per configurare una strategia di protezione di coste che consenta di definire linee stabili di programmazione e recupero del flusso sedimentario naturale. Seguendo la direttrice del programmare uno sviluppo sostenibile a lungo termine, con progettazione e gestione integrata del litorale, si pone in rilievo la necessità di recuperare e proteggere il circuito sedimentario marittimo-fluviale.questo flusso sedimentario costituisce un e- lemento caratteristico-chiave dell ambiente fisico litoraneo, coinvolge la morfologia e il paesaggio litorale, gli ecosistemi marino e terrestre, e ha una notevole influenza sulla capacità, presente e futura, di uso e sfruttamento delle risorse naturali del litorale. D altro canto, si deve tenere in debito conto il fatto che la forte pressione urbanistica e gli elevati prezzi del suolo sono in molti luoghi il fattore-chiave che determina a medio e lungo termine quelle azioni e reazioni che si producono nella costa tra le opere, e le costruzioni, e il movimento naturale dei sedimenti. La costruzione di sbarramenti nei letti fluviali, i porti e l immobilizzo di spiagge e zone dunari con opere di ogni tipo, hanno provocato un insieme di problemi erosivi, ai livelli locale e regionale nella costa di Valencia, di difficile descrizione e ancor più difficile soluzione. Per quanto attiene alla dinamica litoranea e all ordine di grandezze dei problemi erosivi che si sono prodotti, possiamo distinguere, sulla costa di Valencia, tre grandi regioni litoranee differenziate: 1. la Costa Nord (foce del fiume Cenia Porto di Valencia) con gravi problemi erosivi e flusso sedimentario quasi completamente cristallizzato su grandi tratti, 2. la Costa Centro (Porto di Valencia Capo di San Antonio) alimentata dall erosione del fronte litorale di El Saler, al sud del Porto de Valencia, con problemi erosivi locali; e 3. la Costa Sud (Capo di San Antonio Esculls del Mojón) con piccole unità sedimentarie e problemi di ordine locale. In ogni tratto di costa abbiamo una dinamica litoranea e delle condizionanti di base di- Pagina 93 di 206

66 verse, che richiedono programmi e opere differenziati per conseguire obiettivi simili. Le coste Nord e Centro appartengono alla grande unità morfodinamica del Golfo di Valencia. In questi tratti esiste un forte trasporto longitudinale di sedimenti Nord-Sud, che diminuisce verso il Sud con il cambio d allineamento della costa.. Sono formate essenzialmente da spiagge di origine litogenetica. La costa Sud, costituita da tratti di roccia alta e da piccole unità sedimentarie, ha delle spiagge di origine fondamentalmente biogenetica (eccetto la zona meridionale) e connettività sedimentaria debole lungo la costa (eccetto la zona meridionale). Dei 450 e più km di costa della Comunidad Valenciana, circa il 60 % è costituito da spiagge: più di un quarto, invece, sono rocce alte; per quanto attiene alle prime, più della metà sono di sabbia e le restanti di ghiaia o ghiaia e sabbia. E giusto segnalare che nel nostro litorale, dal sud del fiume Cenia fino alle spiagge in prossimità del porto di Denia, è facile trovare particelle sabbiose che provengono dal bacino alto del fiume Ebro, fatto, questo, che indica il lungo cammino effettuato da queste sabbie, che dopo anni di corsa lungo la costa hanno finito per depositarsi a una grande distanza dalla loro roccia madre, alla quale furono strappate dall azione erosiva delle acque continentali. Il cosiddetto Ovale Valenciano o Golfo di Valencia, costituisce la maggiore unità morfodinamica litoranea naturale del litorale spagnolo; la costa tra il Delta dell Ebro e il Capo di San Antonio costituisce un unità morfodinamica evidente di 276 km di lunghezza, appartenente a due Comunità Autonome: Catalogna e Comunità di Valencia.(Comunidad Valenciana). Il sud della Comunidad Valenciana si caratterizza per le sue formazioni di roccia alta ma anche per una discreta quantità di coste di deposito, sparse in un gran numero di cale e baie, e ancora per le importanti formazioni arenose al nord del Capo di Las Huertas, nella baia Bahía di Alicante e al sud del Capo di Santa Pola. Nel tempo, importanti formazioni arenose sono state generate dai grandi apporti di sabbia lungo il litorale. In generale le unità morfodinamiche si definiscono per le barriere totali al trasporto solido litoraneo che segnano i loro limiti. Per le unità considerate, il Delta dell Ebro e il Capo di San Antonio rappresentano queste barriere totali. Il Delta dell Ebro è una fonte di materiali che alimenta le coste al suo Nord e al suo Sud, impedendo che i sedimenti del nord passino al sud e viceversa. Il Capo di San Antonio, a sua volta, è una barriera totale al trasporto che impedisce l afflusso di sedimenti dalle spiagge di Denia fino alla baia di Xàbia e ancora più a sud. Si possono incontrare anche barriere artificiali, al trasporto solido litoraneo; l esempio è offerto dal Porto di Valencia, che divide l unità morfodinamica del Golfo di Valencia in due parti con dinamiche molto diverse. Il bacino dell Ebro è la principale fonte naturale di sedimenti che ha alimentato tutte le spiagge del Golfo di Valencia; ciò nonostante, la costruzione di barriere e l estrazione di inerti (9 milioni di m3 tra il 1977 e il 1987) ha ridotto drasticamente i suoi apporti. Se a ciò si aggiunge che gli altri letti di fiumi che sfociano nel Golfo di Valencia hanno anch essi sofferto di forti estrazioni e costruzioni di barriere, si può avere una chiara idea della mancanza di materiali sciolti e del gran deficit di alimentazione sedimentaria naturale di queste spiagge. Con l impiego di tecniche geomorfologiche, si sono ricavate le seguenti stime dei volumi di sedimenti depositati nelle principali barriere litoranee: - Il porto di Castellón tra il 1946 e il 1978 determinò il deposito di m3/anno al nord della diga di protezione. - Il porto di Sagunto, nella stessa epoca, provocò un deposito di m3/anno. - Il porto di Valencia, tra il 1886 e il 1987 produsse un deposito medio di m3/anno, anche se, tra il 1950 e il 1978, il valore medio fu di m3/anno. Sempre in argomento porti, si può segnalare che nel caso del porto di Valencia si stimano depositi, nella spiaggia a nord, a effetto delle opere di protezione, di 15 milioni di m3, tra Pagina 94 di 206

67 il 1898 e il 1978, mentre al sud, nelle spiagge di Pinedo e El Saler, per un tratto di spiaggia di 8 km e oltre, si è stimata una perdita di 8,5 milioni di m3. Se alla mancanza di alimentazione delle coste si aggiungono gli effetti provocati da altre barriere minori, come ad esempio porticcioli e installazioni nautiche da diporto, canalizzazioni e pennelli, si possono trovare ragioni in più per comprendere la gravità della situazione nel Golfo di Valencia e l esistenza di precise zone di progressione e regressione, in alcuni casi di particolare importanza. Denominazione Ubicazione Fonti Peñíscola Sierra de Irta La Plana Nules El Puig El Saler a Capo di Cullera Capo di Cullera a Capo di San Antonio Capo di San Antonio Capo di la Nao Capo di la Nao Punta de Moraira Punta di Moraira Cabo Cervera Sud di Cabo Cervera Dalla foce del fiume Cènia (Vinaròs) fino a punta Racó Calent (Peñíscola) (21 km) Tra la punta del Racó Calent e Oropesa (50 km) Tra il Capo di Oropesa e il Delta del fiume Mijares (20 km) Tra la foce del fiume Mijares e il Porto di Sagunto (40 km) Tra il porto di Sagunto e il Porto di Valencia (30 km) Tra il porto di Valencia e il Capo di Cullera Tra il Capo di Cullera e il Capo di San Antonio Tra il Capo di San Antonio e il Capo di la Nao Tra il Capo di la Nao e Punta de Moraira Tra Punta de Moraira e Capo Cervera Zona Sud di Capo Cervera Apporti locali del fiume Cènia; Apporti dell erosione della roccia; e apporti solidi del fiume Ebro Apporti dell Ebro e locali del fiume San Miguel e Chinchilla Apporti locali Apporti del fiume Mijarese e dei fiumi Becaire, Seco e Palancia Apporti del fiume Turia, il burrone di de Carraixet, il fiume Palancia e una serie di burroni minori. Apporti fiume Turia Apporti fiumi Turia e Júcar Apporti del fiume Gorgos e l erosione delle rocce alte Apporti locali e l erosione delle rocce alte Apporti locali e fiume Segura Apporti fiume Segura Capacità di trasporto solido (m 3 /anno) Tra e Tra y Tra e Tra e Tra e Tra e Tra e Azione Umana Costruzione di barriere nel fiume Ebro e pressione urbanistica. Sbarramento dei fiumi, esistenza del Porto Sportivo di las Fuentes, i pennelli di Torrenostra e del Porto Sportivo di Oropesa e l avanzamento del tratto Sud Costruzione di alcuni pennelli, del porto Sportivo di Oropesa e del Porto di Castellón Costruzione del porto di Borriana, opere urbanistiche, il porto Sportivo di Canet d En Berenguer e il porto di Sagunto Costruzione del porto di Sagunto, il porto sportivo di Puebla Farnals pennelli della spiaggia di Meliana, la Marina di Port Saplaya e il Porto di Valencia. Costruzione del Porto di Valencia e opera urbanistica. Opera urbanistica e Porto di Gandía La Tunisia GENERALITA L'erosione delle coste e particolarmente delle coste sabbiose, che sono più fragili a cau- Pagina 95 di 206

68 sa della grande mobilità dei sedimenti, è un fenomeno generale nel mondo. Ciò è principalmente dovuto ad una perturbazione continua del regime idrosedimentario delle coste. Questa perturbazione ha generato una penuria in sabbia, che ha iniziato a manifestarsi dopo la fine della trasgressione postglaciale, e che è stata accentuata nell'epoca contemporanea dalla pressione antropica, in particolare dalla costruzione di dighe lungo gli oueds, la realizzazione di costruzioni anarchiche lungo le coste, l esecuzione di lavori di protezione con scogliere e la realizzazione di porti senza studi di impatto approfonditi sull'evoluzione costiera. L'elevazione osservata del livello del mare peggiorerà probabilmente l'erosione delle spiagge. Come ovunque nel mondo, le coste tunisine si riducono. Un grande numero delle nostre belle spiagge ha finito per vedere le loro superfici ridursi, altre sono in fase di erosione avanzata. Lo Stato Tunisino ha lanciato un programma nazionale per la protezione del litorale contro l'erosione marina e i risultati di questa diagnosi hanno fatto emergere che su km lineari di costa ci sono circa un centinaio di chilometri distribuiti su tutto il litorale che richiederebbero un intervento urgente per la loro protezione e il loro recupero. Ciò ha condotto ad una gara d'appalto internazionale con contributo di idee per trovare soluzioni nuove e rispettose dell'ambiente per il recupero di una prima sezione relativa a sei zone prioritarie. Le fasi del programma degli studi relativi alla prima sezione sono: - Attualizzazione dei dati naturali che agiscono sul comportamento della linea di costa; - Raffinare le soluzioni tecniche adottate per la protezione contro l'erosione marina; - Riabilitazione delle zone prioritarie toccate dall'erosione marina. Gli obiettivi principali del programma nazionale per la protezione del litorale contro l'erosione marina sono i seguenti: - Garantire la protezione delle infrastrutture e delle costruzioni in bordo di mare, - Ricostituire una spiaggia stabile e propizia alle attività balneari, - Stabilire una conoscenza delle caratteristiche dell'ecosistema costiero: dei suoi parametri se-dimentologici ed idrodinamici, dei meccanismi che regolano la sua evoluzione ed il suo funzionamento come pure fenomeni ed azioni che minacciano il regime del suo equilibrio idro-sedimentario. - Definire una soluzione duratura per il suo recupero e per il mantenimento del suo e- quilibrio con misure di sistemazione, di protezione e di gestione integrate con l'ecosistema delle coste, - Garantire la redditività economica e turistica della zona interessata dalla protezione contro l'erosione marina. - Realizzare il progetto con un intento di rispetto dell'ambiente. Le località interessate dalla prima sezione del programma sono sintetizzate nella tabella seguente: Località Lunghezza costa 1 Litorale Nord Est di Jerba 9 km Interventi da attuare Ripascimento per la ricostruzione delle due barre sommerse e la creazione di una spiaggia artificiale di larghezza 50m Pagina 96 di 206

69 2 Litorale da Gammarth a Carthage (Tunis Nord) 7 km 3 Litorale di Rafraf (Bizerte) 4 km Litorale da Kantaoui a «oued» el Hammem (Sousse Nord) Litorale da Carthage alla Goulette (Tunis Nord) Litorale da Radès a Soliman (Tunis Sud) 3 km 4 km 11 km Ripascimento artificiale delle spiagge, protetto con il minimo di opere necessarie Creazione di spiaggia sospesa per mezzo della realizzazione di celle sommerse ricaricate con sabbia Demolizione di alcune costruzioni in prossimità della costa e ricostruzione degli ambienti dunali. Eliminazione di una scogliera e di un pennello e ripascimento artificiale. Creazione di un terrazzamento tra alcune scogliere esistenti e ripascimento SVOLGIMENTO DELLE AZIONI Le azioni da svolgere riguardano gli studi, il progetto pilota e la ricerca delle risorse: Studi - Presentazione dell'inventario delle condizioni esistenti (idrodinamiche e sedimentologiche), stabilire le campagne di monitoraggio e di misure topografiche e batimetriche e costruzione di modelli matematici e digitali del bilancio sedimentario; - Sviluppo degli scenari di protezione; - Elaborazione di tre fasi: un progetto preliminare sommario (APS), un progetto preliminare dettagliato (APD) ed una documentazione di gara (DAO). Progetti pilota Allo scopo di sperimentare le nuove tecniche di protezione contro l'erosione marina e studiare la loro efficacia e la loro adattabilità al litorale tunisino, l APAL ha iniziato delle operazioni pilota: A - Progetto pilota di recupero dell'ecosistema di dune della spiaggia di Mahdia OBBIETTIVI DEL PROGETTO: - Riabilitare il cordone di dune su 800 m lineari al livello della spiaggia di Mahdia; - Proteggere l'ecosistema di dune contro i deterioramenti dovuti alla pressione antropica; - Ricostituire uno spazio biologico di qualità nell'ambito del cordone di dune considerato; - Attuazione di una nuova tecnica ("vidimate") per il recupero delle dune. CONSISTENZA DEL PROGETTO: - Messa in atto di metri di schermi in "vidimate" per attenuare l'azione erosiva del vento e favorire l apporto di sabbia nelle parti deteriorate della duna; - Installazione di un recinto in vidimate per la protezione delle dune contro il calpestio dei villeggianti; - Piantagione di uno schermo verde e rivegetazione della duna; - Sensibilizzazione del pubblico; - Monitoraggio scientifico e tecnico del recupero delle dune con le "vidimate". B - Progetto pilota di recupero della spiaggia d Aghir a Jerba CONSISTENZA DEI LAVORI DI RECUPERO: Allo scopo di rimediare alla situazione esistente e valorizzare questa parte di litorale e migliorare le condizioni di sfruttamento e proteggerla dalla pesca, sono stati realizzati dei lavori di recupero della zona che sono consistiti in: - Il setaccio e l'eliminazione di uno strato d'alga di circa m3 lungo il litorale, a valle della diga; - Il dragaggio sotto costa -1.5 m NGT a valle della diga di Aghir. La quantità di sedimento dragato è stimata in m3; Pagina 97 di 206

70 - La ricarica della spiaggia, tra la diga ed il club Raïs. E, allo scopo di ridurre al minimo l'erosione ed il trasporto dei sedimenti: - La protezione della località con un lavoro leggero che consiste nell esecuzione, a -2m (NGT) e facendo fronte alla direzione delle onde dominanti, d'un frangiflutti permeabile sommerso formato da una fila di ceppi di legno LO STUDIO PER LA PROTEZIONE DEL LITORALE NORD DI SOUSSE Qui presentiamo lo studio di protezione del litorale nord di Sousse elaborato dal gruppo degli uffici studi SCET-TUNISIA/NEDECO nel quadro del Programma Nazionale di Protezione del Litorale contro l'erosione Marina controllato dalla APAL. Esiste attualmente un problema d'erosione visibile nella zona costiera situata sul litorale nord di Sousse direttamente a Sud del porto El Kantaoui. Questa zona si estende per circa 2 km a Sud del porto. Lavori del tipo a pennelli sono stati eseguiti nel 1990 a Sud del porto El Kantaoui associati ad un argine di spiaggia alta e ad una ricarica con sabbia grezza effettuata tra i pennelli. L'erosione è stata rallentata soltanto a livello locale dalla costruzione di questi due pennelli. La regione di Sousse si situa a Sud del golfo di Hammamet, lungo un litorale orientato Nord Nord Ovest-Sud Sud Est tra il porto di Hergla a Nord e la punta di Monastir a Sud-Est. Molti piccoli oueds sfociano lungo questo litorale, fra cui l oued Blibane a Nord ed l oued El Hammam a Sud, il cui trasporto solido è soltanto di alcune decine di migliaia di m³ all'anno. Il porto turistico El Kantaoui, costruito nel 1974 con un fondale di -4 m, e un bacino interno dragato a -2 m, è situato al Nord. Esso è la causa di un accumulo di sabbia a monte della diga nord del porto di cui una parte potrebbe essere utilizzata per alimentare le spiagge a Sud. Visto il debole transito litorale, c'è poco accumulo di sedimenti a Nord dei moli di protezione del porto. Tuttavia la sospensione parziale o totale del transito a El Kantaoui a quota tra -4,0 e -4,5 m, ha causato erosioni di spiaggia a Sud dei lavori portuali. Queste spiagge sono state difese da 2 pennelli di 80 m associati ad una pendenza alta della spiaggia, 170 m circa a Sud del porto El Kantaoui, ed a ricariche con sabbia. La parte della località a Nord del porto El Kantaoui è delimitata da un hotel. I terrazzi dinanzi alle camere al piano terra, sono circondati da una parete. La spiaggia dà un'impressione stabile ma delle dune si formano contro le pareti dei terrazzi e la sabbia passa su queste pareti. Un hotel è situato anche appena a Sud del porto. Prima del 1989 e seguito di una tempesta del 1989 la spiaggia era molto arretrata, al punto tale che si è dovuti ricorrere ad un ripascimento artificiale. Da allora la spiaggia è abbastanza stabile. Spiaggia subito a Nord della diga Nord del porto El Kantaoui Pagina 98 di 206

71 A sinistra, la spiaggia tra la diga Sud del porto El Kantaoui e il primo pennello; erosione progressiva. A destra, la spiaggia tra i due pennelli a Sud del porto El Kantaoui; erosione progressiva Uno sbocco, probabilmente in disuso, è presente sulla spiaggia in prossimità della strada (il corallo). In questo punto la costa fa un angolo e presso di bar caffè recentemente costruito è stata realizzata una protezione con scogliera. Spiaggia a Sud dei due pennelli; erosione intensa e progressiva Non si dispone di dati abbastanza precisi per potere formulare conclusioni quantitative sul tasso di erosione della spiaggia a Sud del porto El Kantaoui. È tuttavia possibile avere un'indicazione del tasso di erosione utilizzando calcoli da modello. Lungo la spiaggia ci sono alcune costruzioni che sono state realizzate sulla DPM. Oggi sarebbe impossibile costruire in questi posti. Queste costruzioni sono principalmente muraglioni di hotel o di giardini per ville private. Si pone particolare attenzione a queste costruzioni poiché si trovano sulla spiaggia ad un livello che corrisponde quasi a quello dell alta marea. Lo studio dei dati disponibili permette di concludere che i problemi d'erosione hanno soprattutto luogo a Sud del porto El Kantaoui. L'erosione a valle dei moli portuali è un fenomeno ben noto ed è la conseguenza dell interruzione del trasporto longitudinale della sabbia, di norma si considera che, approssimativamente, la zona d'influenza del molo è pari a 5-7 volte la lunghezza del molo stesso. Questa regola si sposa molto bene con la situazione in argomento: 7 volte la lunghezza del molo dà una zona d'influenza di 1,5 km. I pennelli costruiti successivamente alle opere portuali di difesa, accentuano questo processo più a Sud, per cui la lunghezza totale della zona perturbata e di circa 2 km Caratteristiche idro-sedimentarie del sito Meteorologia e tempeste Le temperature minime medie relative a Monastir (stazione di misura poco lontano dalla località) variano da 7,6 (gennaio) a 21,8 (agosto), le massime da 16,2 a 31,8. Le temperature estreme assolute sono di 2 in gennaio a 46 in agosto. La pluviometria media annuale è di 440 mm e varia tra 177 mm e 810 mm. Le piogge possono avere un carattere temporalesco e torrenziale con un massimo quotidiano osservato di 142 mm e mensile di 400 mm. Pagina 99 di 206

72 Le analisi statistiche dei venti all aeroporto Skanès-Monastir (Tunisia) permettono di constatare che: - i venti più frequenti (30 %) hanno una velocità compresa tra 4 e 6 m/s indipendentemente dalla direzione. - non esiste una direzione dominante: i venti soffiano in media in con una frequenza sensibilmente identica da tutti i settori. - i venti dominanti (i più violenti) sono quelli del settore NO-NE da cui ci si attende i avere le onde generate dal vento più intense. - i venti possono a volte raggiungere velocità da 20 a 25 m/s. - due tempeste, nel 1989 e 1994 hanno fatto arretrare la spiaggia considerevolmente, ma dal 1994 un avanzamento naturale è in atto. Maree Le maree a Sousse sono del tipo semi-giornaliero ed hanno un'ampiezza media annuale di 0,30 m. L'escursione massima quotidiana è dell ordine di 0,50 m. Le istruzioni nautiche citano che un fenomeno di sessa può prodursi dalle 24 alle 48 ore prima di una raffica di vento, in generale con cattivo tempo, mare calmo e calo barometrico. L'escursione massima è di 0,50 m ed il ciclo completo dura da 10 a 20 minuti. Le variazioni massime dovute a l'escursione della marea ed ai fenomeni meteorologici sono dell'ordine di 1,00 m. Lo zero idrografico locale si situa a 0,45 m al di sotto dello zero NGT. Onde L'analisi delle onde al largo della costa Est tunisina mostrano che: - le onde di ampiezza superiore a 3,60 m sono eccezionali (5% del tempo). Si producono principalmente durante i mesi invernali. Provengono soprattutto dal settore O e N, ma anche dal settore NE e SE. - Le onde di ampiezza comprese tra 1,50 m e 3,60 m rappresentano il 25% del tempo. Si producono tutto l anno e provengono tanto dal settore O e N che del settore NE e SE ed eccezionalmente da Sud. L'analisi statistica delle onde da boa (1976/77) ha mostrato che: - Le onde più frequenti hanno un'ampiezza inferiore a 0,60 m ed un periodo dell ordine di 3 s. - Le onde massime e significative sono stimate pari a: Onda annuale: H max = 3,2 m Hs = 2,2 m Onda decimale: H max = 4 m Hs = 2,8 m - L onda osservata su fondali di -5,00 m è pari o alla metà o ai due terzi di quella a - 15,00 m - Le onde più frequenti provengono dai settori e NE e SE, quindi N e S. Correnti Le correnti di marea sono molto deboli e sono soprattutto i venti che inducono le correnti: - Le velocità delle correnti indotte dai venti marini sono più elevate di quelle create dai venti terrestri per un vento marino di 10 m/s, si ha una corrente da 25 a 30 cm/s per un vento terrestre di 10 m/s, si ha una corrente da 15 a 20 cm/s - Le velocità massime delle correnti di superficie sono dell ordine di cm/s. - La direzione stabilita per i venti è NO per i venti provenienti dai settori E e SE e per i venti di settore NO e NNE, la direzione è SE Variazioni livello marino L'aumento del livello del mare è stato stimato di 0,50 m per secolo. La pendenza del profilo costiero va da 1:50 a 1:100. ciò significa che lo spostamento della linea di costa in direzione della terra indotto dall aumento del livello del mare sarà da 25 a 50 m per il prossimo se- Pagina 100 di 206

73 colo. Topografia e batimetria A Nord del porto turistico El Kantaoui, le isobate di -5 m e di -10 m si situano rispettivamente a distanze 350 m a 600 m e di 750 m a l 000 m dalla costa. A Sud del porto, le isobate di -5 m e di -10 m si situano rispettivamente a distanze 350 m a 1000 m e di 1200 m a l 500 m dalla costa. La pendenza della spiaggia emersa va da 1:50 a 1:100. Caratteristiche sedimentarie In questa zona emergono molti oueds di cui l'oued Blibane a Nord e l'oued El Hammam a Sud hanno dei deflussi limitati e gli sbocchi sono chiusi da barre sabbiose in periodo di bel tempo. La portata di piena dell'oued El Hammam è stimata tra 300 e 500 m3/s ed i flussi solidi sono dell'ordine di alcune decine di migliaia di m3/anno. I fondali sono puramente sabbiosi tra la foce e le profondità di -1,5 e -2. Oltre la vegetazione acquatica si sviluppa ed aumenta con la profondità. Il diametro D50 medio delle sabbie principalmente quarzose è dell ordine di 0,10-0,15 mm. Si trovano anche sabbie più grezze (avanzi di conchiglie) nella zona vegetativa con D50 prossimi a 0,15-0,20 mm, sabbia intrappolata tra la vegetazione. Si sviluppano al di là di -1,5-2,0 m e la loro importanza aumenta con la profondità (80% di superficie coperta a -10 m). Esistono 2 tipi di piante che compongono la vegetazione (le cymodocee e le posidonie): - che perdono i loro strati in autunno e costituiscono gli avanzi vegetali, - la cui crescita verticale ed orizzontale è all'origine dello sviluppo della vegetazione e della formazione delle matte. Transiti litorali e trasporto sedimentario Delle sabbie: - Movimenti nel profilo: la vegetazione agisce attenuando le onde dunque i movimenti di sabbie nel profilo sono poco rilevanti. - Movimenti paralleli alla costa: le onde di NE che attaccano il litorale NO-SE, sono frontali ed il transito è trascurabile. Invece, la forte obliquità delle onde di NO e di N-NE inducono un trasporto verso Sud. Le onde da ENE a SE producono un trasporto verso Nord. Tenuto conto delle statistiche delle onde, si stima un trasporto risultante verso Sud da a m3/anno utilizzando la formula di capacità di trasporto litorale del LCHF. Foto aerea che mostra lo stato del litorale Nord di Sousse nel 1985; erosione visibile a Sud dopo la costruzione del porto turistico El Kanataoui e prima della posa dei pennelli a Sud Pagina 101 di 206

74 Foto aerea che mostra lo stato del litorale Nord di Sousse nel 1996; erosione visibile a Sud dei pennelli realizzati nel 1990 Foto aerea che mostra lo stato del litorale Nord di Sousse nel 2002; avanzamento a monte del molo Nord del porto e fra i pennelli a Sud. Erosione più accentuata a Sud dei pennelli Della vegetazione: La produzione annuale delle foglie può essere ritenuta pari a 6-8 kg/m2/anno. I residui vegetali sono trasportati sul litorale dal vento, dalle correnti e dalle onde e si accumulano sotto forma di banchette la cui altezza può raggiungere 2 m. essi si accumulano anche dietro ostacoli e zone di calma (bacino portuale) in cui essi vengono a decantare dopo essere stati trasportati in sospensione. Questo tipo di trasporto è realizzato di preferenza tra la zona dei frangenti e la costa. Cambiamento della linea di costa I due pennelli di 80 m intervallati di 190 m (cioè 2 volte la lunghezza del pennello dunque teoricamente corretti, associate ad una ricarica in sabbia grezza: 0,2 < D50 <1,25 mm sembrano avere adempiuto il loro ruolo di protezione della località in questione). Si nota l avanzamento delle isobate -1 m e -2 m davanti il pennello più a Sud. La formazione delle spiagge si visualizza anche sulle fotografie aeree. Confrontando i rilievi batimetrici (quando eseguiti) e i dati sui volumi di ricarica si potrà quantificare il fenomeno. Evoluzione della situazione e soluzioni La località del litorale Nord di Sousse appare fra le località prioritarie prese in considerazione nel quadro del programma nazionale di protezione del litorale contro l'erosione marina controllato dall APAL. Questa località è in corso di studio da parte del gruppo degli uffici SCET-TUNISIA/NEDECO ed allo scopo di predire le tendenze evolutive della situazione attuale e la proposta di soluzioni adeguate per la protezione del litorale Nord di Sousse contro l'erosione marina, il gruppo SCET TUNISIA/NEDECO ha utilizzato un modello digitale (Unibest) per la previsione dell'evoluzione della caratteristica di costa. In questo modello il molo Sud del Pagina 102 di 206

75 porto El Kantaoui e i pennelli a Sud di questo sono stati inseriti come condizioni iniziali. Questo modello simula la situazione attuale della spiaggia a Nord di Sousse. Esso permette di d'effettuare delle previsioni quantitative sul tasso d erosione lato Sud del porto El Kantaoui, qualora nessuna misura fosse adottata per riabilitare la spiaggia. Il diagramma presenta lo sviluppo costiero costruito sul modello della situazione attuale. La situazione della linea di costa dopo 5 e 10 anni è espressa come un evolvere della situazione attuale. Si osservano i punti seguenti: - Il modello fa apparire un insabbiamento a Nord della diga portuale. Questo corrisponde alla situazione reale, benché l'ampiezza di questo insabbiamento sia esagerato nelle conclusioni del modello. - Il modello fa apparire un'erosione leggera tra i pennelli. Quest'erosione corrisponde alla situazione osservata. - Il modello fa apparire un'erosione a Sud dei pennelli. Quest'erosione corrisponde alla realtà ma il tasso di erosione è troppo elevato. L'arretramento di 20 m della linea di costa calcolata dal modello sarebbe probabilmente di 10 m. Questa sopravvalutazione proviene da una stima troppo forte del blocco del trasporto longitudinale con la diga. I calcoli su modello digitale (Unibest) permettono dunque di concludere che l'arretramento della costa a Sud dei pennelli raggiungerà 10 a 20 m nei prossimi dieci anni. A Nord del porto El Kantaoui, si avrà, invece, un insabbiamento, mentre tra i pennelli si avrà un'erosione limitata ad alcuni metri. Da quanto detto, si può dedurre che è necessario adottare misure per proteggere la spiaggia a Sud del porto El Kantaoui contro l'erosione. La figura rappresenta una delle alternative (ancora da definire) proposte dal gruppo SCET TUNISIA/NEDECO nel quadro dell'esame generale di protezione del litorale tunisino contro l'erosione marina - località n 4: Litorale Del nord di Sousse. Quest'alternativa consiste in una spiaggia sospesa con ripascimento, tra i pennelli a Sud del porto El Kantaoui, ed un ripascimento protetto da scogliera sommersa (con varchi) a Sud del secondo pennello, che si prolunga verso Sud per la lunghezza della zona d'influenza della diga Nord del porto. Il diagramma mostra l'evoluzione del modello numerico a lungo termine della spiaggia Pagina 103 di 206

76 a Sud del porto El Kantaoui adottando quest'ultima soluzione. Il risultato da modello mostra che il ripascimento subisce un'erosione tra i frangiflutti. Il modello prevede in dieci anni un'erosione da 5 a 10 metri. Il tasso di erosione dipenderà dal posizionamento della scogliera sommersa. La durata di vita del ripascimento dietro i frangiflutti previsti, a partire dai calcoli su modello, è dai 15 ai 20 anni al massimo. Dopo 10 anni, occorrerà effettuare una ricarica di manutenzione per mantenere la larghezza della spiaggia a 20 m sopra la NGT. Il diagramma fa apparire anche un'erosione della costa immediatamente a Sud dei frangiflutti. Ciò potrà essere evitato soprattutto ottimizzando la posizione dei frangiflutti immersi. Evolution de la ligne de la côte après l engraissement de la plage et la construction de brise-lames immergés devant la côte 200 digues Erosion (-) ou sédimentation (+) de la plage (m) épis 50 engraissement port digues et épis engraissement t=5 années t= 10 années -50 Distance le long de la côte (m) Progetto dell'alternativa proposta dal gruppo SCET TUNISIA/NEDECO per la protezione del litorale Nord di Sousse; la costruzione di frangiflutti sommersi dinanzi alla costa e ripascimento della spiaggia In conclusione, questo lavoro consiste in un'analisi scientifica della situazione della località del litorale Nord di Sousse. Le infrastrutture presenti in questo sito, in particolare il porto Pagina 104 di 206

77 turistico El Kan-taoui, hanno contribuito per lo più all'enfasi del fenomeno dell'erosione costiera. Esiste attualmente un problema d'erosione visibile nella zona costiera situata direttamente a Sud di questo porto. Questa zona si estende fino circa a 2 km a Sud del porto. Lavori con pennelli di 80 m di lunghezza sono stati realizzati nel 1990 a Sud del porto associati ad una riprofilatura della spiaggia alta per circa 170 m; un ripascimento in sabbia grezza (0,2 < D50 < 1,25 mm) è stato realizzato tra i pennelli. La spiaggia protetta a Sud del porto riguarda circa 500 m. L'erosione è stata rallentata soltanto a livello locale dalla costruzione di queste due pennelli. Le misure eventuali da adottare dovranno portare alla riduzione degli effetti negativi delle dighe portuali ed a diminuire l'erosione costiera a Sud dei pennelli esistenti come predetto dai modelli numerici. L'adozione di una soluzione che consiste in una spiaggia sospesa con ripascimento, tra i pennelli a Sud del porto El Kantaoui, ed un ripascimento protetto con frangiflutti sommersi (con varchi) a Sud del secondo pennello, che si estende verso Sud oltre la lunghezza della zona d'influenza della diga Nord del porto contribuirà secondo i risultati del modello numerico a proteggere la località per una durata media di 30 anni con l'ausilio di ricariche di manutenzione ogni 10 anni. 2.3 La valutazione dei fabbisogni effettivi di sabbia Generalità Il mare innesca continui processi di trasformazione morfologica sulle spiagge a causa della sua azione dinamica. Questi possono avere carattere repentino e catastrofico o carattere lento e continuo. La superficie di confine tra terra e mare è in ogni caso soggetta ad un continuo dinamismo in evoluzione e trasformazione. La fascia attiva che interviene nei fenomeni erosivi non riguarda soltanto la porzione di spiaggia emersa ma anche di quella sommersa, infatti il materiale (ghiaioso o sabbioso), che costituisce l habitat del litorale, si distribuisce lungo la fascia costiera sotto l azione del moto ondoso e delle correnti marine. In sostanza, la protezione del litorale è affidata dalla natura al manto di coltre detritica costituito dal complesso spiaggia sommersa, spiaggia emersa e duna. Si definiscono, quindi, degli assetti naturali della fascia costiera che si possono schematizzare nel modo seguente: 1. Assetto invernale in occasione delle grandi mareggiate, in cui avviene un arretramento del sedimento della spiaggia emersa a favore dei fondali antistanti con conseguente arretramento della linea di riva. Ciò pone in essere un meccanismo di difesa che consente di assorbire l energia incidente su una fascia di maggiore profondità spostando verso il largo la linea dei frangenti. 2. Assetto estivo in cui il sedimento sommerso tende ad avvicinarsi alla linea di riva con conseguente avanzamento di quest ultima. Come la spiaggia sommersa e la berma sono la prima linea di difesa per assorbire l energia del moto ondoso incidente, così la duna costituisce in natura una riserva di materiale detritico da porre in circolo in casi di particolare vivacità delle agitazioni marine allo scopo di evitare forti arretramenti. La conoscenza della potenziale sagoma d equilibrio relativa alla fascia costiera è, pertanto, determinata dall individuazione topo-batimetrica della sezione trasversale della spiaggia in esame che comprende la zona attiva sia dal lato mare che dal lato terra, ed è determinata dai seguenti fattori: a. La naturale tendenza evolutiva del litorale che determina la distribuzione dei sedimenti lungo la fascia costiera quantificabile in funzione di un flusso distinto, nelle componenti longitudinale e trasversale alla linea di riva e direttamente correlabile all esposizione media climatica del sito al moto ondoso; Pagina 105 di 206

78 b. La struttura tessiturale e chimico-fisica della sabbia nativa che condiziona la conformazione del profilo d equilibrio. In situazioni di litorale in erosione si verifica un deficit delle componenti naturali di difesa dalla spiaggia che possono essere sintetizzate in due tipi prevalenti: - L erosione di tipo reversibile associata in genere al trasporto trasversale verso il largo dovuto alle mareggiate con periodicità stagionale o ciclica pluriennale; - L erosione a lungo termine ( o strutturale ) tipicamente irreversibile associata in genere alla componente longitudinale (parallela alla riva) del trasporto solido costiero. L erosione costiera è il risultato di questi due processi in quanto avviene che è rimosso più materiale di quanto può essere depositato. Un intervento di difesa costiera deve tenere conto della tendenza evolutiva della spiaggia in esame in modo da poter calcolare preventivamente l inevitabile naturale adattamento del profilo derivato dall opera stessa di difesa al profilo di equilibrio della fascia costiera ante operam. In particolare per gli interventi di ripascimento la funzione di difesa è legata proprio all accrescimento della fascia di spiaggia da quantificare in termini d estensione non solo della porzione di spiaggia emersa ma anche di quella sommersa al fine di garantire una maggiore distanza tra l azione diretta del moto ondoso e gli elementi d interesse posti lungo il litorale a tergo della zona di ripascimento. Pertanto bisogna considerare: a. Che le operazioni di versamento portano a conformare un profilo evidentemente innaturale che è destinato ad essere rapidamente modellato dagli agenti atmosferici sino ad assumere una conformazione di equilibro dinamico naturale, che può essere schematizzata nel suo insieme secondo il profilo parabolico proposto da Dean (1987), la cui forma dipende essenzialmente dalle caratteristiche granulometriche dei sedimenti; b. Che la modellazione del profilo di versamento ad opera del moto ondoso comporta una ridistribuzione dei sedimenti in senso trasversale sino alla cosiddetta profondità di chiusura (DOC depth of closure) strettamente correlata alle caratteristiche di esposizione del sito in esame al clima ondoso e che può essere stimata, ad esempio con la relazione di Hallermeier (1981); c. Che l eventuale attacco obliquo del moto ondoso incidente la zona di ripascimento comporta comunque una deriva naturale dei sedimenti che tendono a migrare sottoflutto determinando quindi un inesorabile perdita nel bilancio solido relativo alla zona di versamento. In generale, per l analisi dei fenomeni erosivi e per il dimensionamento di dettaglio della sagoma di versamento e del profilo di esercizio degli interventi di ripascimento è necessario Pagina 106 di 206

79 condurre un attenta analisi dei profili trasversali naturali del litorale in esame e della distribuzione granulometrica delle sabbie di ripascimento e di quelle della spiaggia oggetto di difesa. Di conseguenza è importante pianificare per tempo una serie di indagini di campo (analisi di foto aeree, rilievi batimetrici e topografici, analisi granulometriche ecc.) da attuare nelle fasi di pianificazione della difesa costiera. Il monitoraggio ha il preciso scopo di verificare su scala reale la fondatezza delle previsioni progettuali, al fine di porre in essere le eventuali correzioni di tiro rispetto al preventivato programma di manutenzione. Il rilievo periodico delle variazioni morfologiche e sedimentologiche dell area d interesse e l analisi comparata di questi dati con le registrazioni di moto ondoso e dei livelli marini consente di valutare per tempo, in modo oggettivo e con cognizione di causa, eventuali deviazioni rispetto alla tendenza evolutiva prevista. Per una valutazione sistematica ed omogenea dei fenomeni erosivi dei litorali e quindi del fabbisogno di sabbia che sarebbe teoricamente necessario per la difesa degli stessi, occorre dunque avere a disposizione un sistema di rilievo ed elaborazione che abbia le seguenti caratteristiche minimali : - Valencia generale ed uniforme per tutta la fascia costiera considerata - possibilità di caratterizzare in termini quantitativi le variazioni rilevate sulla fascia costiera - facile ripetibilità e confrontabilità dei rilievi I sistemi di rilevamento oggi disponibili possono essere identificati in due gruppi principali: 1. Sistemi che analizzano l intero profilo della fascia costiera costituiti da: a. Sistemi topo-batimetrici a scansione sonar con tecnologia unibeam e multibeam b. Sistemi topo-batimetrici a scansione laser con tecnologia Lidar 2. Sistemi che analizzano la linea di riva, costituiti da: a. Immagini da aereofoto b. Immagini da satellite c. Cartografia I diversi sistemi presentano pregi e difetti ed in genere laddove si riesce ad aumentare la precisione dei rilievi, diminuisce la flessibilità del sistema e quindi la sua pratica applicabilità per le valutazioni di natura globale. Il problema è quindi quello di individuare il sistema più efficace per valutare quantitativamente, con l approssimazione sufficiente per problemi di natura pianificatoria, le variazioni volumetriche della fascia litoranea attiva Rilevamento dei profili SISTEMI TOPO-BATHYMETRIQUES A SCANSIONE SONAR CON TECNOLOGIA UNIBEAM E MULTIBEAM Il sistema più utilizzato nel recente passato per il rilievo della fascia costiera, avveniva tramite un indagine topografica della spiaggia emersa effettuata con stazione totale e indagine batimetrica con ecoscandaglio (unibeam) posto sull imbarcazione traguardata da terra per mezzo della stazione totale. Più recentemente, avvalendosi della tecnologia GPS, è possibile utilizzare per il posizionamento planimetrico ed altimetrico di superficie l uso di sistemi satellitari con metodologia Real Time Kinematic (RTK), con acquisizione dei dati integrati con la strumentazione di bordo e di terra in real-time (tecnologia OTF). Pagina 107 di 206

80 Il rilevamento topografico è effettuato con un equipaggiamento, costituito di norma da ricevitore e antenna GPS, radio modem RTK e antenna radio. Il rilevamento batimetrico è, invece, compiuto sia con sistema multifascio (multibeam) che con ecoscandaglio. Rispetto al precedente sistema si ottengono i seguenti vantaggi: Ripetibilità e confrontabilità di diversi rilievi utilizzando gli stessi parametri. Infatti definite le caratteristiche della stazione RTK di terra, essa resterà univoca e potrà essere utilizzata infinite volte riuscendo a coprire distanze fino a 10 Km dal punto di ricezione Non influenza delle variazioni di marea, poiché sia il rilievo di mare che di terra è univocamente riferito allo 0,00 IGM Utilizzando la tecnologia multibeam, inoltre, è possibile tracciare il 100% della mappa del fondale marino e, rispetto all ecoscandaglio tradizionale, l ecoscandaglio multiraggio produce un modello denso d onde sonore di profondità che coprono un ampia fascia per ogni linea di rilievo. Ciò consente di generare una mappa batimetrica regolando la spaziatura delle linee di rilievo in modo da avere fasce contigue leggermente sovrapposte. L intera area da mappare è, quindi, misurata attraverso un modello denso di scandagli senza ricorrere all'interpolazione tra gli scandagli stessi. Il maggiore dettaglio e precisione del modello del terreno che si ottiene significa un più accurato calcolo dei volumi di dragaggio e quindi una riduzione dei costi per la costruzione dei porti od opere di ripascimento. In figura è indicata una delle sezioni con i profili ricavati dai monitoraggi effettuati dalla Regione Lazio sul litorale di Ostia (Roma) con tecnologia multibeam dove, fra l altro, sono facilmente identificabili i parametri altezza scarpa emersa (B= 1,50 mt) e la profondità di chiusura (H=6,00 mt) per un altezza attiva complessiva di circa 7,50 mt. Il sistema topo-batimetrico illustrato, anche nella versione più evoluta con tecnologia OTF MULTIBEAM e antenna GPS a terra, presenta tuttavia problemi per quanto riguarda i seguenti aspetti: - Esigenza di integrare dati multibeam (rilievi a largo fino alla profondità minima 1,50-2,00 mt) con dati unibeam montati su imbarcazioni di basso pescaggio (gommoni o idrogetto) ed infine con dati puntuali a terra ricavati con antenna GPS. Tale circostanza comporta processing particolarmente complessi con rischio di errori - Tempi di acquisizione e processing piuttosto lunghi,condizionati anche dalle condizioni meteomarine ( mediamente 5-7 mesi per 50 Km di costa) - Costi elevati ( per 50 Km di costa per una fascia di circa mt a mare e Pagina 108 di 206

81 mt a terra) In definitiva il sistema si presta molto bene per le esigenze progettuali ma non può essere di fatto impiegato per rilievi ripetitivi estesi su tutta la costa da monitorare per esigenze di pianificazione a grande scala TECNOLOGIA LIDAR PER LA BATIMETRIA E IL RILIEVO DELLE ZONE COSTIE- RE I sistemi batimetrici a scansione laser da aereo utilizzano la tecnologia LIDAR per misurare la profondità del fondo marino. Un trasmettitore/ricevitore montato su di un velivolo trasmette l impulso laser che viaggia in aria fino all interfaccia aria-acqua dove parte del segnale viene riflesso in dietro verso il ricevitore. La rimanente parte dell energia emessa si propaga attraverso la colonna d acqua e viene riflessa dal fondo marino. La misura della profondità viene determinata direttamente dalla misura dell intervallo di tempo intercorso tra la ricezione del segnale di superficie e quello del fondo. Ogni segnale emesso viene poi corretto della fluttuazione della superficie marina dovuta a moto ondoso. Nelle applicazioni pratiche di questa tecnologia, l energia del segnale laser viene persa a causa di fenomeni di rifrazione, diffusione e assorbimento sulla superficie dell acqua, sul fondo marino e nel percorso attraverso la colonna d acqua. La combinazione di questi effetti limita la forza del segnale di ritorno dal fondo marino e, di conseguenza, la massima profondità individuabile. La trasparenza dell acqua e il tipo di fondo sono i due fattori che maggiormente possono limitare la massima profondità raggiungibile. Tipicamente il batimetro LIDAR raccoglie informazioni di profondità fino a tre volte la profondità di Secchi. I principali vantaggi del sistema LIDAR rispetto al sistema topo-batimetrico illustrato in precedenza: - Maggiore precisione nel rilievo a terra e nella fascia a bassa profondità (maggiore densità di punti rilevati) - Maggiore velocità di acquisizione (velocità e flessibilità del mezzo aereo contro quello dell imbarcazione) e di processing (uniformità del dato topografico con quello batimetrico) con riduzione dei tempi complessivi (circa 1 mese per 50 Km) - Minor costo ( per 50 Km di costa, compresa mob-demob dell apparecchiatura) suscettibile di sensibili ulteriori riduzioni per rilevamenti più estesi (abbattimento costo mob-demob) Il sistema si potrebbe presentare come idoneo per rilievi a grande scala (velocità di acquisizione ed elevata precisione) pur rimanendo i problemi di una ancora non ben dimostrata capacità nel rilievo subacqueo. Una scarsa efficacia sotto quest ultimo aspetto comporterebbe la declassazione del sistema al solo rilievo della spiaggia emersa e di conseguenza farebbe insorgere problemi sulla reale convenienza del sistema stesso in quanto in ogni caso occorrerebbe mettere in campo mezzi più tradizionali per il rilievo batimetrico. Un contributo all accertamento di tali aspetti sarà dato dall attività 1 del progetto BEA- CHMED Rilevamento delle linee di riva CONSIDERAZIONI GENERALI Nei paragrafi che seguono vengono brevemente illustrati i sistemi più usati di rilevazione della linea di riva a grande scala che non siano ottenuti tramite rilievi topografici diretti o Pagina 109 di 206

82 come quelli illustrati in precedenza. I sistemi di rilievo della linea di riva nel seguito illustrati, presentano numerosi vantaggi legati alla loro scala già adeguata alle stime di natura pianificatoria, alla loro disponibilità in quanto legati ad attività di interesse generale e spesso risultano indispensabili in quanto unica documentazione storica. Gli inconvenienti sono rappresentati dalla imprecisione intrinseca di tali rilievi, dalla problematica confrontabilità fra sistemi diversi e dalla difficile trasformazione di un dato areale (differenza tra due linee di riva) in un dato volumetrico (perdita-acquisto di sabbia). Il semplice confronto tra linee di riva in effetti non tiene conto delle effettive condizioni dell intero profilo (emerso e sommerso) e quindi del reale assetto morfologico della fascia attiva. Tuttavia la linea di riva rappresenta, anche con tutti i limiti di effettiva e completa rappresentatività del fenomeno erosivo, un elemento fondamentale ed indispensabile per la valutazione sintetica del litorale e, di fatto, è impossibile non tenerne conto. Questo vale in misura ancor maggiore se si tiene conto che la massima sensibilità antropica (imprenditoriale e sociale) è legata a questo parametro più che a qualunque altro e senza un adeguato riscontro con tale fattore viene a mancare quella promozione politica indispensabile per una strategia di difesa delle coste (finanziamenti, gestione integrata, programmazione, partecipazione privata, ecc.). Nell ambito del progetto BEACHMED verrà profuso un particolare sforzo per cercare metodologie in grado di associare a questo parametro di elevata rappresentatività sociale, un a- deguato significato fisico ed una Valencia quantitativa sufficiente per le valutazioni globali del fabbisogno di sabbia CARTOGRAFIA I sistemi basati sull analisi della cartografia prodotta per la restituzione generale del territorio, possono essere distinti in tre prodotti principali: 1. Rilievi aereofotogrammetrici : permettono un buon livello di aggiornamento e garantiscono una copertura continua del territorio; i prodotti cartografici da essi ottenibili permettono di aggiornare sia le variazioni della linea di costa (prodotti bidimensionali raddrizzati) sia le variazioni altimetriche attraverso la generazione (semiautomatica) di modelli tridimensionali della superficie (Modelli Digitale del Terreno). Per realizzare un sistema di monitoraggio in continuo è necessario prevedere l esecuzione di voli periodici; la quota di volo dovrà essere stabilita sulla base dei requisiti di precisione del prodotto da aggiornare. 2. Cartografia raster: si ottiene tramite scansione di una cartografia esistente su supporto cartaceo e successiva georeferenziazione tramite inserimento di punti di controllo noti. Le georeferenziazione deve avvenire tramite la misura di tutti i punti del reticolo. Il prodotto si può successivamente vettorializzare per ottenere una carta equivalente alla precedente come tipologia ma in generale di qualità metrica inferiore poiché alle imprecisioni della carta si sommano quelle indotte dallo scanner, spesso non trascurabili. 3. Fonti cartografiche storiche: i criteri generali per la georeferenziazione di cartografie storiche, per le quali non sono note o quantificabili semplicemente le procedure di trasformazione dai sistemi cartografici cui sono riferite a quello di riferimento, si possono basare su due diversi approcci: a) ottenere per l intera mappa originale una trasformata (analizzando le deformazioni locali) che renda possibile ed accettabile la sovrapposizione alla cartografia di riferimento; b) georeferenziare localmente una mappa di minore estensione estratta dall originale dove si possano assumere trascurabili (ai fini del lavoro) le deformazioni. La procedura di georeferenziazione si basa sulle seguenti fasi: a) Digitalizzazione della mappa tramite scanner di risoluzione adeguata b) Estrazione di alcuni punti di controllo significativi per la sovrapposizione con la cartografia di riferimento Pagina 110 di 206

83 c) Operazioni necessarie alla sovrapposizione pixel-pixel della carta raster sulla cartografia di riferimento d) Se la cartografia di riferimento è di tipo raster la visualizzazione della sovrapposizione va gestita tramite programmi per il trattamento delle immagini che permettono la gestione dei colori. e) Se la cartografia di riferimento è di tipo numerico la sovrapposizione va gestita in ambito in CAD o GIS IMMAGINI DA AEROFOTO L uso di foto aeree per l analisi dell evoluzione di fenomeni naturali è vantaggioso rispetto alla cartografia da restituzione fotogrammetrica; la presa fotografica risulta più fedele alla reale situazione del territorio all epoca del volo e non risente di eventuali errori di restituzione o di interpretazione da parte dell operatore. La scelta dei fotogrammi d interesse va operata valutando sul piano di volo la loro copertura al suolo sia allo scopo di ottimizzare la mosaicatura che l acquisizione dei GCP (Ground Control Point), punti riconoscibili sull immagine e su di una cartografia di riferimento sulla quale misurare le coordinate, necessari per la successiva georeferenziazione. In considerazione del fatto che la maggior parte del territorio di interesse delle fasce costiere risulta essere pianeggiante, le immagini possono essere georeferenziate singolarmente e successivamente mosaicate. In alternativa, utilizzando opportuni programmi di gestione delle immagini digitali dalle foto aeree si possono realizzare fotopiani od ortofoto (se è disponibile un DTM) per un confronto più rigoroso con la cartografia attuale. In questo caso, è consigliabile realizzare la digitalizzazione dei fotogrammi ad una risoluzione più alta rispetto a quella richiesta nel prodotto finale ed eseguire con attenzione la fase di filtraggio per il miglioramento della qualità radiometrica. I prodotti raddrizzati e georeferenziati possono essere mosaicati e sovrapposti in modalità automatica sulla cartografia di riferimento. La scansione dei fotogrammi va eseguita preferibilmente a partire dai negativi. La risoluzione di scansione va adeguata ai requisiti di precisione del prodotto finale. Nella seguente Tabella sono indicate le dimensioni del pixel a terra ottenibili digitalizzando con scanner di diversa risoluzione fotogrammi acquisti a scale diverse. RISOLUZIONE GEOMETRICA (punti/inch) DIMENSIONE PIXEL (µ) SCALA FOTOGRAMMA DIMENSIONE PIXEL A TERRA (m) ,0 0,26 1,28 2,56 5,12 10, ,0 0,13 0,64 1,28 2,56 5, ,0 0,06 0,32 0,64 1,28 2, ,7 0,04 0,21 0,43 0,85 1, ,6 0,03 0,13 0,26 0,51 1, ,8 0,01 0,06 0,13 0,26 0, ,3 0,01 0,04 0,07 0,15 0,29 A titolo di esempio vengono indicate le fasi necessarie alla georeferenziazione e mosaicatura di fotogrammi aerei (23x23 cm) acquisiti a scala 1:42000: Scansione ad una risoluzione di 800 dpi a 256 toni di grigio (dim. Pixel circa 1,5 m); Applicazione dei filtri per il miglioramento dei toni di grigio e della definizione; Pagina 111 di 206

84 Utilizzo della sola parte centrale dell immagine che presenta meno deformazioni; Misura di circa GCP sulla CTR ; Georeferenziazione (errore medio sui residui dei punti di verifica di circa 3-5 metri) Mosaicatura in automatico tramite programmi specifici IMMAGINI DA SATELLITE Le immagini dai satelliti tipo LANDSAT e SPOT, risultano utili per realizzare prodotti multitemporali a bassa risoluzione sui quali basare le analisi comparative per determinare variazioni a grande scala della linea di costa. Le immagini possono essere acquisite direttamente come prodotti georeferenziati o ortorettificati ed il loro costo aumenta con la precisione del prodotto finale (comunque sempre dell ordine di metri in planimetria). Nel caso in cui sia necessario procedere alla georeferenziazione di un numero notevole di immagini può risultare opportuno prevedere una opportuna procedura di georeferenziazione. Bisogna notare che è possibile definire una procedura per la georeferenziazione automatica di sequenze temporali di immagini satellitari Attualmente sono disponibili immagini satellitari ad alta risoluzione che in alcuni casi risultano essere competitive con le foto aeree a piccola-media scala. Nella Tabella seguente sono riportate le risoluzioni spaziali dei sensori satellitari pancromatici. La successiva Tabella riporta le scale dei prodotti cartografici realizzabili a partire da diverse risoluzioni geometriche. PAN sensors Resolution (m) Launch Date KVR KFA MOMS EYEGLASS TM HRMSI ORBVIEW IKONOS QUICKBIRD IKONOS HRG AVNIR HRG Risoluzione Spaziale (m) Scala cartografica 1x1 1: x2 1: x10 1: x100 1: A titolo di esempio vengono indicate le fasi necessarie alla georeferenziazione di una immagine multispettrale IKONOS: Dimensione pixel 4x4 metri al suolo Georeferenziazione tramite circa 60 GCP misurati su CTR (in corrispondenza di particolari strutturali e esenti da variazioni territoriali) Verifica della qualità (rms tra 4 e 0.3 metri) Ortorettifica tramite DTM per migliorare la precisione nelle zone collinari/montuose L aggiornamento tramite immagini da satellite georeferenziate risulta efficace per le variazione della linea di costa (a breve e medio termine) solo se vengono utilizzati i dati da satelliti ad alta risoluzione; il vantaggio principale consiste nella teorica disponibilità in continuo del da- Pagina 112 di 206

85 to (funzione del tempo di rivisitazione del satellite); attualmente i nuovi sensori consentono di programmare acquisizioni a scadenze prefissate sulle proprie zone di interesse. Il continuo sviluppo di questa tecnologia, la disponibilità di immagini frequenti e di alta confrontabilità nonché il costo relativamente contenuto, rappresentano fattori che fanno di questo tipo di rilevamento un sistema di grande interesse potenziale. Il maggior limite è costituito dalla precisione che va verificata in relazione alla effettiva capacità di individuazione di una linea di riva sufficientemente attendibile Impiego delle linee di riva per la valutazione dei fabbisogni totali di sabbia LA METODOLOGIA IMPIEGATA DALLA REGIONE LAZIO Una volta ottenute delle linee di riva con i sistemi illustrati in precedenza e rese omogenee tra loro, il sistema di analisi e comparazione è rappresentato dalle diacroniche. Il sistema si basa sul confronto delle linee di riva rilevate in momenti differenti e sulla stima degli arretramenti e degli avanzamenti in punti predeterminati (progressive). Adottando dei metodi specifici di valutazione delle variazioni (metodo dei cerchi tangenti, metodo delle perpendicolari, ecc.) è possibile di determinare e quantificare le variazioni planimetriche dei litorali. L informazione areale che si ottiene è, salvo gli errori di tracciamento, un attendibile strumento di interpretazione di variazione della fascia costiera pur dovendo considerare alcuni elementi fra cui la marea, le condizioni meteo e la stagionalità dei rilievi. Per quanto riguarda quest ultimo aspetto occorre evidenziare che un avanzamento od un arretramento potrebbero semplicemente derivare dall aver confrontato un profilo invernale con uno estivo ed in tal caso le variazioni riscontrate non corrisponderebbero ad alcun mutamento di natura strutturale. La sistematicità dei rilievi dovrebbe tuttavia mettere in evidenza le differenze tra una oscillazione stagionale ed un trend pluriennale costante. Conoscendo alcuni parametri della morfologia costiera delle diverse località (profondità di chiusura, pendenza della battigia, ecc.) risulta possibile stimare anche in termini volumetrici i mutamenti registrati. I limiti del sistema sono legati agli errori delle basi utilizzate, all approssimazione nel tracciamento delle linee di riva, all algoritmo utilizzato per il calcolo degli spostamenti, all algoritmo impiegato per calcolare le variazioni volumetriche, agli effetti della marea, delle condizioni meteo, del periodo di rilievo e così via. I rilievi calcolati è opportuno inoltre che vengano verificati confermando i trend riscontrati con l esperienza diretta in loco ed occorre altresì tener conto dei ripascimenti avvenuti e delle altre anomalie locali che possono aver influenzato il tratto di costa, indipendentemente dai fenomeni erosivi. Sul sistema di tracciamento e confronto delle diacroniche, la regione Lazio ha sviluppato una specifica esperienza i cui risultati sono stati raccolti nell ALLEGATO 1 a cura del CEN- TRO di MONITORAGGIO della Regione Lazio. Pagina 113 di 206

86 IL CALCOLO DELLE TENDENZE EROSIVE La metodologia illustrata nel paragrafo precedente e nell Allegato permette di calcolare, con le approssimazioni del caso, le quantità di sabbia perdute o guadagnate in ciascun punto predefinito nel transitorio di tempo considerato. Riportando le quantità cumulate su un grafico, si ottiene una rappresentazione significativa in termini globali dei fenomeni erosivi che riesce a mettere in evidenza non solo i tratti di litorale in erosione ma anche l intensità del fenomeno e le sue connessioni con le realtà fisiche che caratterizzano il territorio costiero (costa rocciosa, foci di fiumi, ecc.) Nel caso della Regione Lazio, il grafico di bilancio mette in evidenza un bilancio positivo di tutta la costa ( mc/anno medi nel periodo 90-96), ma con numerose zone soggette a un fenomeno erosivo con diversi gradi di intensità. Si rileva in particolare la situazione della cuspide fociale del Tevere (tra Fiumicino e Roma) dove si assiste ad un deficit annuo globale di circa mc Un analoga elaborazione, impiegando peraltro trend medi calcolati per diversi intervalli temporali, è stata effettuata per i dati disaggregati per settori del litorale della Toscana. I risultati evidenziano gli stati erosivi in prossimità del Serchio, dell Arno e dell Ombrone ed una perdita in sedimento complessiva dell ordine di Mc/anno. Grazie a questo sistema di rappresentazione è possibile evidenziare i singoli tratti di litorale in crisi con le intensità medie di erosione per ciascuna zona. Pagina 114 di 206

87 2.3.5 Le attività per la valutazione dei fabbisogni totali previste in BEACHMED Nel contesto della fase B del progetto la Regione Toscana e l Università di Firenze studieranno i sistemi di rilevamento dell'erosione costiera a grande scala La Regione Toscana e l Università di Firenze si occuperanno di elaborare la pubblicazione Sistemi di rilevamento dell'erosione costiera con uno schema introduttivo ed i documenti per la gara d'appalto, finalizzati al Progetto Pilota della Fase C. Il progetto pilota prevista per la fase C è sviluppato anche dalla Regione Toscana e dall Università di Firenze. Con i risultati ottenuti nello studio citato, i partner potranno scegliere il sito ed i metodi più indicati per valutare la reale efficace dei sistemi di rilevamento a grande scala comparati con i rilievi di dettaglio topografici e batimetrici La fase iniziale del lavoro prevede un periodo di ricerca bibliografica e di studio per caratterizzare i migliori metodi di rilevamento da provare durante il progetto e condurre alla scelta dei migliori metodi da confrontare tra di loro. L obiettivo diretto è la caratterizzazione di metodi di rilevamento considerati più idonei ad essere confrontati allo scopo di caratterizzare i migliori sistemi di rilevamento a grande scala dell'erosione costiera I SISTEMI DI RILEVAMENTO I sistemi di rilevamento delle spiagge emerse e della linea di riva presi in considerazione sono: 1. Airborne e terrestre Lidar: la tecnologia Lidar si è sviluppata per ottenere rilievi topografici ad alta definizione. Attraverso un scanner laser riflettente, è prodotta una nuvola di punti tridimensionali della superficie rilevata. Questa tecnologia può sviluppato anche su di un aereo o un elicottero. 2. Aereofotogrammetria: consente la creazione dei piani quotati del terreno con un numero elevato di punti, attraverso utilizzo delle fotografie aeree elaborate. 3. Fotografia da satellite: satelliti, come Ikonos e Quick Bird 2, consentono di arrivare a precisazioni comunque sub-metriche su una carta, al punto da potere essere utilizzati per l'individuazione della linea di riva. 4. GPS : la tecnologia GPS consente di fare rilevamenti tridimensionali ad alta Pagina 115 di 206

88 precisione. Questo tipo di rilevamento costituisce certamente la base per il confronto con altre metodologie dal punto di vista della precisione in ambito 3D. Durante il progetto, si verificheranno anche le modalità di rilevamento GPS più appropriate da utilizzare nel campo dei rilievi costieri, sia per quanto attiene il rilevo planimetrico della linea di costa, sia per quello plano-altimetrico di precisione. 5. Video Sistemi: questa metodologia consente di ottenere, attraverso l utilizzo di immagini digitali acquisite in maniera continua da una fotocamera, le informazione sulla posizione della linea di riva e sulla morfologia dei fondali marini sottocosta. 6. Foto aeree e foto digitali: si valuterà l utilizzazione di foto aeree e digitali per la posizione della linea di riva e la creazione di modelli digitali del terreno per mezzo dell utilizzo di softwares specifici di elaborazione e tecniche di posizionamento particolari. I sistemi di rilevamento batimetrici presi in considerazione sono: 1. Airborne Marine Lidar : questa è una tecnologia relativamente recente che implica il sistema Lidar tradizionale, in quanto con una frequenza particolare del laser è possibile fare dei rilievi dei fondali marini sotto costa. 2. Ecoscandaglio Multibeam- Swath : oltre all utilizzo dell ecoscandaglio, saranno valutati sistemi di rilievo batimetrico con multibeam che attraverso più sonde allineate consente l acquisizione di fasce continue del fondale. Si possono avere risultati analoghi con sistemi swath, che funzionano con il sistema dell interferometria LE IMPRESE FORNITRICI Nel contesto della fase C dedicata al progetto pilota, le principali imprese fornitrici dei servizi di monitoraggio, rilevamento e forniture, sono state identificate e contattate, per una prima valutazione delle caratteristiche tecniche. Si è chiesta una stima di massima sui costi per l'esecuzione dei rilevamenti e la fornitura dei materiali, come le foto da satellite. Per quanto riguarda le tecnologie innovatrici come ad esempio Airborne Marine Lidar è possibile fare già alcune considerazioni. Questo sono tecnologie che attualmente non sono disponibili in Italia e sono poco disponibili ance a livello europeo. Ciò si traduce costi, non soltanto per la fase di rilievo, ma anche per la mobilizzazione. Per quanto riguarda l individuazione di chi realizzerà i lavori, anche se una gara d'appalto sarà necessaria, è ovvio che, considerata la peculiarità di queste metodologie, in genere, si è in presenza di una sola impresa fornitrice a livello mondiale in grado di fornire il servizio richiesto METODI DI CONFRONTO E DI STIMA DELL EROSIONE Il fatto di potere utilizzare tali tecnologie di rilievo in intervalli di tempo limitati, avrà un'importanza considerevole, per confrontare morfologie di terreno identiche sottoposte a continui cambiamenti. Un'altra possibilità potrebbe essere quella di determinare parametri di confronto che permettono il confronto anche di rilievi non contemporanei. La messa a punto di metodologie di confronto di tecnologie diverse è uno degli obiettivi principali del progetto. In tale direzione, la collaborazione con l Università di Firenze è stata stipulata, per garantire un approccio scientifico e più approfondito su questi argomenti. Il confronto tra le metodologie non ha soltanto l'obiettivo di mettere in evidenza le precisazioni, ma anche la loro applicabilità logistica nei rilevamenti costieri, il costo d'utilizzo, l'u- Pagina 116 di 206

89 tilità effettiva, la quantità dei dati ottenuti, la loro densità, ecc. Per preparare metodi di confronto definitivi bisogna definire di alcune convenzioni per quanto riguarda la descrizione degli elementi morfologici e la modalità di rilievo. - definizione della linea di riva, in funzione della variazione temporale (stagionale, quotidiane), sia naturali che antropiche. - definizione dell'erosione costiera lineare, areale e volumetrica - definizione dell'erosione costiera temporale - definizione della precisione ricercata - definizione dei riferimenti geodetici considerati - definizione della zona di monitoraggio L'obiettivo di arrivare ad una maggiore conoscenza degli argomenti suddetti potrà essere anche l obiettivo ad alcuni rilievi. Sarà importante ad esempio fare il monitoraggio della variazione della posizione della linea di riva secondo la morfologia del terreno e delle variazioni del livello del mare. Informazioni che provengono dalla bibliografia e da rilievi ad hoc saranno allora presi in considerazione. Per quanto riguarda la scelta di un riferimento per determinare l'erosione costiera, potrà essere utile verificare la creazione di un software adeguato. Questo, condiviso anche con altri partner del progetto, permetterebbe di calcolare in modo omogeneo i valori d'erosione partendo dalla linea di riva, con la possibilità anche di suddividere la costa in diversi tratti di lunghezza arbitraria. La zona di litorale della Toscana (Italia) compresa tra la città di Viareggio e Livorno è stata scelta come l area dove si potrebbero verificare le metodologie di rilevamento. Questa sezione ha una lunghezza di trenta chilometri circa e, al massimo, due chilometri di larghezza; considerando come larghezza quella che va dal limite interno della spiaggia fino ad una profondità di dieci metri circa. 2.4 La valutazione dei fabbisogni effettivi di sabbia Generalità La valutazione dei fabbisogni di sabbia per la ricostruzione dei litorali è generalmente legata ai tratti di costa più soggetti al fenomeno erosivo e che devono essere protetti per ragioni particolari (turismo, habitat naturale, infrastrutture litorali, ecc.). Sovrapponendo le sezioni di costa in erosione e le sezioni di coste strategiche per la politica territoriale, si ottengono per sovrapposizione le sezioni di litorale da ricostruire. Ove ci sono fenomeni d'erosione a lungo termine, c'è anche il bisogno di una ricostruzione della spiaggia. Le modalità di ricostruzione possono variare e dipendono in particolare dalle esigenze della nuova spiaggia. Ad esempio, se la finalità della nuova spiaggia è principalmente turistica, occorre determinare la sua dimensione, per mezzo di un'analisi costi/benefici, rispetto al van- Pagina 117 di 206

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