Sistema per la gestione, riutilizzazione e capitalizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione

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1 DISTRETTO CALZATURIERO VENETO Sistema per la gestione, riutilizzazione e capitalizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione Progetto di Ricerca: Relazione Finale

2 Metadistretto Calzaturiero Veneto Via Mazzini, Stra (Ve) Italy tel fax info@distrettocalzaturieroveneto.it Si ringraziano per la ricerca e stesura del testo: Giorgio Gottardi, Ettore Bolisani, Giulia Tamiozzo DTG Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali dell'università di Padova Walter Macorig Macorig Associates Management Consulting Si ringraziano per la collaborazione alla realizzazione del progetto: Gianpiero Menegazzo Rappresentante Patto di Distretto Mauro Tescaro, Mario Zambelli, Cristina Chinellato Politecnico Calzaturiero Scarl Maddalena Riccio ACRIB (Associazione Calzaturifici Riviera del Brenta) Franco Cestonaro, Vittorino Martarello CNA di Rovigo (Confederazione Nazionale dell'artigianato e della Piccola e Media Impresa) Franco Scantanburlo Associazione Artigiani e Piccola Impresa Città della Riviera del Brenta Maurizio Simion Studio Simion & Partners - Studio Commercialisti Associati Auditors & Advisors srl Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta Le Aziende cha hanno partecipato al Comitato Tecnico Scientifico: Agostini Srl, Ballin Franco & C. Srl, Barbato Srl, Bellò Srl, Brenta Suole Srl, Guardi Spa, Insalp Srl, Iris Spa, Mima Srl, Sandro Vicari Spa, STF Srl, Tacchificio del Brenta Srl. Le Aziende aderenti al progetto ed il loro personale dipendente per le attività di sperimentazione e ricerca Progetto grafico e impaginazione Lucio Monaro La Press Con il contributo della Regione Veneto L.R. 8/2003 In collaborazione con: Rovigo

3 Sistema per la gestione, riutilizzazione e capitalizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione Progetto di Ricerca: Relazione Finale / Dicembre 2008

4 Prefazione IL METADISTRETTO CALZATURIERO VENETO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE di Vendemmiano Sartor In un momento di riflessione come quello attuale, caratterizzato dall'esigenza di affrontare nuove criticità internazionali che hanno determinato forti cambiamenti nel mondo economico, nelle regole e nelle ragioni di scambio, è indispensabile una generale riconsiderazione di rilancio e consolidamento della competitività dei territori produttivi regionali. Il Veneto che ha sofferto, più di altri, la velocità dei processi di globalizzazione, si è attrezzato e si sta attrezzando per fornire una risposta adeguata, consapevole che la propria realtà produttiva è ancora un valore saldo e con buone prospettive. La presentazione di questa pubblicazione che riassume il lavoro svolto e i risultati che il Metadistretto Calzaturiero Veneto ha raggiunto mi permette di esprimere la mia ammirazione all impegno di queste aziende manifatturiere, che cercano di far convivere giorno dopo giorno, tradizione e innovazione, antichi saperi con tecniche all avanguardia, storia e futuro ben interpretando la volontà del legislatore regionale. La vostra inventiva appare evidente nel momento in cui ci si confronta con la tipologia di prodotto che il mercato ed il consumatore richiedono e che sapienti artigiani realizzano incontrando le diverse esigenze. La realtà produttiva veneta, apprezzata in Italia e nel mondo, è supportata da una moderna politica di sostegno alle imprese grazie alla collaborazione di tutte le forze istituzionali. Più di cinque anni di azione efficace e mirata, se si pensa che i distretti veneti dai 28 del 2003, sono oggi 44 (di cui 34 Distretti e 10 Metadistretti) realtà riconosciute dalla Regione, con il coinvolgimento di più di imprese per un totale di quasi lavoratori. I

5 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione Dal 2003 al 2008 sono stati emanati 6 Bandi per i Distretti/Metadistretti per un totale di oltre 96 milioni di euro di stanziamenti regionali, a fronte di progettualità presentate, e quindi, per un volume economico di investimenti potenziale di circa 280 milioni di euro. La Legge regionale 8/2003 che il Metadistretto Calzaturiero Veneto ha saputo utilizzare ha dimostrato in questi cinque anni la fondatezza delle scelte operate dalla Regione Veneto che, proprio anche grazie alle indicazioni giunte dai destinatari della Legge, nel marzo 2006 ne ha approvato una rivisitazione, con un cammino veloce, concertato e concreto che è andato ben al di là degli schieramenti politici, inserendo al suo interno tante novità come i metadistretti, le aggregazioni di filiera, i nuovi parametri per favorire l aggregazione, il rafforzamento delle misure rivolte alla ricerca e all innovazione. L innovazione in quanto motore della produzione e fattore di valorizzazione della conoscenza e della ricerca è l elemento centrale della politica economica regionale, che mira a risolvere l equazione tra crescita economica, competitività e occupazione da una parte, sostenibilità ambientale e coesione sociale dall altra. Il ruolo cruciale svolto dai Distretti/Metadistretti produttivi nel processo di sviluppo dell economia italiana e del Veneto in particolare testimonia che alcune importanti opportunità si possono cogliere solo collettivamente, come ha ben dimostrato il Metadistretto Calzaturiero Veneto coinvolgendo e coordinando centinaia di imprese che vedono coinvolti migliaia di lavoratori e artigiani con risorse altamente specializzate. I progetti di ricerca e innovazione che avete realizzato partecipando agli annuali bandi di assegnazione delle risorse testimoniano che i distretti sono l'esempio che le politiche per lo sviluppo possono anche non concentrarsi esclusivamente sulla relazione tra innovazione e ricerca. Rappresentano infatti l'evoluzione del concetto stesso di innovazione che passa dal semplice modello lineare nel quale la R&S si trova al punto di partenza, al modello sistemico che nasce dalle interazioni tra aziende, organizzazioni, il loro ambiente operativo e le istituzioni locali, realizzando II

6 un circolo virtuoso nel quale la ricerca scientifica genera l'innovazione che a sua volta sostiene la crescita continuando ad assecondare la ricerca per creare nuove conoscenze. Vendemmiano Sartor Assessore alle Politiche dell'economia, dello sviluppo, della ricerca e dell'innovazione Regione Veneto III

7 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione IV

8 Presentazione I fattori competitivi che accomunano le Aziende del Metadistretto Calzaturiero Veneto sono la flessibilità e la capacità di innovare il prodotto sia dal punto di vista stilistico che tecnico. Lo scenario competitivo, in cui il settore calzaturiero Veneto si trova, è però in rapida e continua evoluzione. I fattori di successo propri delle imprese del settore, che poggiano sull intuizione e la creatività sostenute dall esperienza e dal know how di prodotto, devono essere aggiornati per soddisfare le nuove esigenze del mercato. Negli ultimi anni si sono infatti osservati una serie di cambiamenti strutturali del mercato che hanno portato a un evoluzione continua delle proposte e a cicli di vita del prodotto brevi. I fenomeni che si evidenziano sono in particolare la formazione di nuovi grandi mercati, la segmentazione della clientela, l evoluzione rapida degli stili di vita, l internazionalizzazione delle imprese. L evoluzione delle variabili competitive e la struttura dei nuovi mercati ha avuto come principali conseguenze non solo la necessità di attuare una rapida risposta ai cambiamenti mediante un aumento della flessibilità nella produzione, ma anche di considerare i fornitori strategici come partner e spostare l attenzione su una gestione soddisfacente dei costi di transazione considerando il tempo come principale fattore critico. Questi elementi esercitano sulle imprese una forte pressione sul cambiamento di tipo strategico e organizzativo e richiedono una revisione complessiva dei processi e delle metodologie di lavoro finalizzate al miglioramento della competitività. Il Metadistretto Calzaturiero Veneto, costituito per supportare questo processo di cambiamento, sta pianificando e organizzando una serie di interventi finalizzati a migliorare la capacità competitiva delle aziende calzaturiere e della filiera. Il progetto Gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione realizzato nell ambito della Legge Regionale 4 aprile 2003, n.8: Disciplina dei Distretti Produttivi ed V

9 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione interventi di politica industriale locale Bando 2007, è stato elaborato per favorire la crescita della cultura imprenditoriale delle aziende, con l obiettivo di sviluppare una piattaforma procedurale e informatica applicabile all area sviluppo prodotto delle aziende calzaturiere e della filiera. Per supportare questo progetto, sono state condotte attività di indagine relative ai fabbisogni delle aziende, valutati sistemi per la gestione della conoscenza più adatti al settore e, una volta definito il modello più idoneo alla soddisfazione delle esigenze delle imprese, è stata attuata un attività di sperimentazione presso le aziende. Tale approccio ha dimostrato la necessità di un reale cambiamento sul piano organizzativo e nell ambito delle modalità di lavoro attualmente adottate. Giuseppe Baiardo Presidente ATI Metadistetto Calzaturiero Veneto VI

10 Indice 1. INTRODUZIONE Premessa Obiettivi del progetto Il Metadistretto Calzaturiero Veneto IL PROCESSO DI PROGETTAZIONE Introduzione ai processi LA PROGETTAZIONE Aspetti generali e requisiti del processo Fasi del processo L industrializzazione INDAGINE DEI FABBISOGNI Attività di indagine Metodologia adottata Risultati MODELLI DI RIFERIMENTO Introduzione Progetti come modelli di riferimento BDI-Caliga Progetto GIA Piattaforma ICT per la progettazione condivisa Input ANALISI DEI CASI D USO Introduzione Casi d uso Attori VII

11 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione Classificazione delle informazioni Usi SISTEMI INFORMATIVI PER LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA Processi di gestione della conoscenza e tecnologie abilitanti Architettura delle piattaforme di gestione della conoscenza Definizione della piattaforma per il distretto calzaturiero Pequisiti del progetto Requisiti di Acquisizione Requisiti di Condivisione Requisiti di Utilizzo Adozione di sistemi open-source Software per la gestione della conoscenza Software per la gestione documentale Drupal Al Fresco Knowledge Tree Comparazione delle alternative Scelta della soluzione PRINCIPALI FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA Accesso al sistema Login Bacheca Esplorazione dei documenti Aggiunta di un documento Ricerca di documenti Workflow Navigazione tramite cartelle Messaggistica VIII

12 7.8 Amministrazione del sistema Utenti e Gruppi Gestione della sicurezza Attributi documenti e configurazione workflow CONCLUSIONI INDICE DELLE TABELLE INDICE DELLE FIGURE BIBLIOGRAFIA WEBGRAFIA IX

13 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione X

14 Capitolo I INTRODUZIONE 1.1 PREMESSA La rapidità nell innovazione dei modelli e dei campionari è un fattore assolutamente strategico nell industria della moda. In questa, più che in altre industrie, e certamente anche nel settore delle calzature fashion di segmento alto, l innovazione ha una componente creativa/progettuale che richiede conoscenze ed esperienze professionali difficili da descrivere e razionalizzare. Le necessità di competere con proposte moda continuamente aggiornate offrendo una grande varietà di modelli a campionario, obbliga le imprese del settore ad un enorme sforzo di creazione, progettazione e sviluppo di nuovi modelli. Considerando le due stagioni moda più i rinfreschi, questo sforzo si protrae in pratica per tutto l anno e comporta costi estremamente elevati. Inoltre la durata di queste attività è critica, influenzando il time to market ossia l altro decisivo fattore strategico nei settori della moda. Interventi di razionalizzazione del lavoro in queste fasi potrebbero dunque avere non solo conseguenze importanti in termini di riduzione di costi, ma anche effetti strategici in termini di accorciamento dei tempi di raggiungimento del mercato. Vari studi hanno dimostrato che nella maggior parte delle attività innovative, quelle realmente e totalmente creative sono in realtà molto limitate; e in ogni caso anche queste, assieme a quelle di progettazione e sviluppo, comportano l uso di conoscenze e l applicazione di routine procedurali in buona misura definibili ex-ante. L ipotesi su cui si fonda il presente progetto è che sia possibile intervenire anche sulle attività suddette per aumentarne l efficienza, razionalizzando, codificando e rendendo rapidamente accessibile la 1

15 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione conoscenza sui cui si fondano e da cui prendono spunto (fasi creative pure), e introducendo massivamente, per tutte le altre, tecniche computer aided. Da un punto di vista generale, il progetto si trova ad affrontare alcune problematiche tutt altro che banali, per le quali proporre una soluzione può rappresentare un passo avanti significativo con riferimento anche all uso degli strumenti ICT nel settore. Una prima questione di rilievo riguarda la varietà di tipi di conoscenza che gli operatori addetti alla progettazione si trovano a dover elaborare, condividere, memorizzare e recuperare, e in particolare conoscenza codificata (ad es. misure e parametri tecnici, dati economici, codici prodotto e codici componente, ecc.) e conoscenza tacita (legata a skill personali, esperienze, ma anche di termini e linguaggi specifici usati nell azienda o nel settore, ecc.). Per l uso efficace degli strumenti ICT, una questione che si pone è dunque identificare le diverse tipologie di conoscenza con cui gli operatori hanno a che fare nelle diverse attività di progettazione, nonché le possibili modalità e linguaggi per la loro rappresentazione, codifica, memorizzazione e reperimento. Un ulteriore problema che si pone nello sviluppo dei nuovi prodotti è che si tratta di un attività complessa che vede coinvolti molti soggetti diversi con competenze specialistiche e complementari. Molti di questi soggetti sono esterni all impresa, fanno parte di reti di business più ampie. Questa situazione, che già caratterizzava i distretti industriali tradizionali, a causa dei cambiamenti recenti (internazionalizzazione dei mercati; globalizzazione dell offerta) si è ulteriormente evoluta in direzione di una maggiore articolazione spaziale e diversificazione interna di questi network. La conseguenza è che le attività di creazione, progettazione, sviluppo e prototipazione devono essere coordinate tra molti soggetti diversi (creatori, modellisti, componentisti, sviluppatori, produttori), che hanno competenze specializzate e che possono avere localizzazioni diversissime, ma che devono essere strettamente coordinati in tempo reale. Una co-progettazione siffatta presuppone interfacce e linguaggi compatibili, e la possibilità di aggregare in modo sinergico gli apporti provenienti da gruppi, aziende culture diverse. 2

16 Capitolo I Introduzione Scopo generale del progetto è di definire una piattaforma procedurale e informatica utilizzabile da imprese leader (ad es. integratori finali) che sia gradualmente estendibile ad altri nodi della filiera. La necessità di interazione tra attori operanti in aziende diverse pone infine il problema della proprietà della conoscenza scambiata e dunque delle possibili modalità per proteggere adeguatamente la parte più sensibile di contenuti cognitivi, cosa a cui le aziende sono molto interessate specialmente in un settore come quello della moda. In una situazione di interazioni complesse come il caso delle attività di coprogettazione, gli attori hanno necessità di utilizzare sia contenuti cognitivi pubblici (ossia che non possono o non devono venire protetti da rischi di copiatura) sia contenuti privati (di cui deve essere il più possibile assicurato l uso esclusivo ossia la loro appropriabilità ). Di questi aspetti un progetto come quello qui esaminato deve tener conto, al fine di ideare una soluzione che consenta di gestire con strumenti tecnologici e organizzativi i diversi livelli in termini di privilegi di accesso alle fonti e ai contenuti cognitivi trattati. 1.2 OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto si è inteso definire, con la partecipazione attiva degli attori del processo, una metodologia di lavoro e degli strumenti software applicabili all area sviluppo prodotto delle aziende calzaturiere e della filiera. L obiettivo principale si è basato sulla razionalizzazione e gestione della mole di informazioni relativa ai prototipi di prodotto (disegni stilistici, disegni tecnici, schede tecniche, materiali, i prototipi stessi...) che costituisce un patrimonio cognitivo aziendale strategico, ma che spesso viene dispersa o non riutilizzata. Nelle aziende del Metadistretto Calzaturiero Veneto, infatti, la realizzazione del campionario è un processo che presenta diversi fattori di 3

17 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione criticità: difficoltà a gestire gli attori e le fasi in cui sono articolate le attività; poca disponibilità di informazioni utili durante la fase creativa (ricerche sullo stile, archivi storici, etc.); difficoltà a controllare i costi di produzione del campionario (materiali, distinte basi, lavorazioni, etc.); riutilizzabilità delle informazioni prodotte con i diversi sistemi di progettazione e di gestione presenti in azienda; patrimonio dei campionari disperso al termine della stagione. In particolare, gli specifici obiettivi previsti dall adozione di tale metodologia, basata sull uso delle tecnologie dell informazione, vengono di seguito descritti: possibilità da parte di tutti gli attori che partecipano allo sviluppo del progetto di collezione (stilisti, disegnatori, modellisti, tecnici e capi reparto) di catalogare, codificare e memorizzare tutti i contenuti informativi-cognitivi prodotti durante il processo di progettazione e industrializzazione dei prodotti; riutilizzo dei dati relativi ai progetti di collezione (tendenze moda, forme, tacchi, suole, progetti grafici, modelli, documentazione di industrializzazione, informazioni per la produzione etc.) sia in fase di produzione per risolvere rapidamente le problematiche operative, sia per costituire un archivio aziendale storico; possibilità da parte di molti più attori coinvolti nei processi, di 4

18 Capitolo I Introduzione accedere alle informazioni di progetto riducendo il numero di errori di sviluppo e di produzione, determinando ricadute dirette sulla qualità del lavoro; possibilità da parte di tutte le persone addette alla gestione dei prototipi, oltre a coloro che inizieranno ad operare in questo ambito, di farlo in modo agevole, spesso, senza spostarsi dal proprio posto di lavoro (sia in ambito locale aziendale che in ambito interaziendale con le altre aziende della filiera); diffusione della cultura calzaturiera secondo un comune linguaggio e ontologia di classificazione. Le principali azioni svolte si riassumono nei seguenti step: step 1: realizzazione di studi mirati all'analisi e alla comprensione dei fabbisogni delle aziende calzaturiere, con particolare riferimento ai processi di gestione e archiviazione del campionario e ai principali attori ed ai momenti ad essi collegati; step 2: ricerca, analisi e valutazione delle principali tecnologie per la gestione delle informazioni e l archiviazione dei campioni di prodotto delle aziende calzaturiere; valutazione delle tecnologie e delle soluzioni presenti sul mercato in riferimento ai fabbisogni espressi dalle aziende calzaturiere; step 3: sviluppo di una soluzione complessiva per la gestione e la catalogazione delle informazioni di progetto; step 4: realizzazione di una serie di attività di sperimentazione effettuate presso le aziende calzaturiere per portare le nuove metodiche e soluzioni all interno delle imprese; sviluppo della 5

19 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione soluzione per l archiviazione, coinvolgimento di fornitori informatici, logistici, per la creazione della soluzione complessiva per la gestione dei prototipi (metodologico, software e hardware); step 5: realizzazione di azioni di sensibilizzazione, promozione e diffusione dei risultati a tutte le aziende del Metadistretto attraverso la definizione di un modello di best-practice per l adozione del progetto su larga scala da parte delle aziende, e la successiva diffusione dei risultati del progetto attraverso azioni di disseminazione (pubblicazioni, convegni, seminari, attività stampa). 1.3 IL METADISTRETTO CALZATURIERO VENETO Il Metadistretto Calzaturiero Veneto comprende aziende di tutte le province del Veneto, ad eccezione di quella di Belluno, con una prevalenza per le province di Venezia, Padova, Vicenza e Rovigo. Nel distretto operano un migliaio di aziende che occupano oltre addetti con una produzione di 55 milioni di paia di scarpe all anno che rappresentano il 20% del totale nazionale. A queste aziende se ne debbono aggiungere almeno altrettante facenti parte della "filiera" produttiva. Si tratta di una realtà che ingloba sia imprese piccolissime che di piccole e medie dimensioni. Il fatturato è di 3 miliardi e 800 mila euro. Il Metadistretto Calzaturiero Veneto, pur espandendosi in quasi tutta la regione, affonda le proprie radici nella zona della Riviera del Brenta, racchiusa tra Padova e Venezia. In riferimento agli obiettivi progettuali, può risultare interessante osservare i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nell ambito delle imprese della Riviera del Brenta, in quanto quest ultima racchiude le caratteristiche principali dell intero Metadistretto. 6

20 Capitolo I Introduzione Il numero di addetti dei calzaturifici e delle imprese di fornitura è diminuito, il contrario è invece avvenuto per la dimensione della popolazione specializzata nella produzione di modelli. La crescita di complessità di prodotto ha portato ad un aumento del personale degli studi stilistici presenti nel territorio, soprattutto nell ultimo triennio. Questo fattore testimonia come la presenza dei modellisti costituisca una rilevante economia esterna positiva per le imprese del distretto. Essi svolgono una funzione molto rilevante di previsione e anticipazione delle tendenze della moda. L innovazione del prodotto nelle imprese calzaturiere poggia infatti sulle fasi di ricerca e progettazione, e pertanto sulle figure professionali dello stilista e modellista. Non solo, molti studi di modellisti lavorano anche per l estero, contribuendo a valorizzare i prodotti di imprese che competono sugli stessi mercati dei calzaturifici del Metadistretto Calzaturiero Veneto. La diminuzione in numero e addetti, in riferimento ai calzaturifici, è d altro canto associata a un aumento del fatturato; il che permette di quantificare l effettivo aumento di produttività che si è invece manifestato negli ultimi anni, in cui la concentrazione di molte aziende nella produzione di articoli di lusso ha permesso un incremento del valore medio delle calzature prodotte nell area distrettuale. Da notare che anche la quota del fatturato relativa ai modellisti ha subito un incremento durante l ultimo triennio, così come quella relativa alle ditte commerciali, ossia aziende fornitrici non produttrici di componenti. La quota dovuta alle esportazioni risulta essere da tempo pari all 90% del totale, cifra che conferma la tendenza delle imprese ad aver diretto le proprie strategie aziendali verso una segmentazione dell offerta in più mercati a livello internazionale. 7

21 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione 8

22 Capitolo II IL PROCESSO DI PROGETTAZIONE 2.1 INTRODUZIONE AI PROCESSI Si definisce processo, l insieme delle attività correlate, ripetitive e spesso interfunzionali, che trasforma, conferendo valore, determinati input in definiti output. Mentre ciascuna funzione coinvolta è costituita da attività della stessa natura, il processo si sviluppa attraverso azioni di natura differente, finalizzate al raggiungimento di un obiettivo comune. Nello stesso processo possono dunque essere coinvolte più funzioni e il miglioramento dello stesso si attua spesso tramite la fusione dei confini funzionali. I processi aziendali di un azienda calzaturiera si suddividono in processi primari, che hanno come clienti soggetti esterni all azienda, e di supporto, che hanno come clienti soggetti interni all azienda, e che quindi, supportano i processi primari stessi. In tab. 2.1 sono illustrati i principali processi di un azienda calzaturiera. Tabella 2. 1 Processi primari e di supporto di un azienda calzaturiera Processi Primari Processi di Supporto MARKETING PROGETTAZIONE COMMERCIALIZZAZIONE PROGRAMMAZIONE INDUSTRIALIZZAZIONE APPROVIGIONAMENTI PRODUZIONE AMMINISTRAZIONE FINANZA CONTROLLO RISORSE UMANE SIST. INFORM. SISTEMA QUALITA TECNOLGIA LOGISTICA RETAILING 9

23 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione Ciascun processo ha un punto di inizio e di fine, e comprende azioni che sono definite, ripetibili e misurabili. Di seguito è presentata l analisi del processo di progettazione in ogni sua fase. 2.2 LA PROGETTAZIONE Aspetti generali e requisiti del processo Come già precedentemente introdotto, la progettazione del prodotto calzaturiero è un processo organizzativo interfunzionale: essa non è semplicemente il risultato di conoscenze e di capacità stilistiche, tecniche e tecnologiche relative allo sviluppo dei modelli, ai materiali, alle forme e alle modalità di costruzione, di competenza di un unica unità aziendale specificatamente dedicata. Scopo di tale processo è studiare e definire le caratteristiche di prodotti idonei a soddisfare le esigenze del consumatore finale. Per questo motivo le difficoltà di gestione della progettazione derivano dalle sue stesse caratteristiche, tipiche delle attività prettamente innovative, creative, quali la discontinuità nel tempo e l incertezza delle previsioni sui risultati attesi. Il processo di progettazione deve soddisfare tre principali requisiti: requisiti di prodotto, di metodologia progettuale e di industrializzazione della collezione. Per requisiti di prodotto si intendono le esigenze stilistiche e tecniche derivanti da quelle commerciali, e di cui i progettisti devono tenere conto fin dalle prime fasi di processo. Per metodologia progettuale si intende il metodo utilizzato dall azienda il più efficace ed efficiente dal punto di vista tecnico e organizzativo, tale da soddisfare i requisiti definiti durante la prima fase di pianificazione della collezione. Un ulteriore aspetto è quello relativo all industrializzazione, ovvero l insieme delle attività svolte in modo idoneo ad assicurare la riproducibilità in serie dei prodotti oggetto del progetto. 10

24 Capitolo II Il processo di progettazione L insieme delle capacità necessarie allo svolgimento del processo di progettazione e al raggiungimento del risultato atteso rappresentano il vero e proprio patrimonio aziendale di esperienze, conoscenze e know how: l espilicitazione e la raccolta dettagliata rendono tali informazioni riutilizzabili e pertanto fattori critici di successo Fasi del processo Mediamente il processo di progettazione si articola in un intervallo temporale di tre mesi. In fig. 2.1 sono schematizzate le fasi principali che successivamente verranno descritte nel dettaglio in tab Come si può osservare dalla figura, la successione delle fasi di processo non è scandita nel tempo in modo determinato. Le fasi di ricerca e ideazione stilistica solitamente vengono condotte in parallelo, così come accade per quelle di ideazione tecnica (attività di modelleria) e progettazione dei componenti. L insieme di queste prime attività di norma si sviluppa nell arco temporale di un mese, seguite dalla verifica e rivisitazione dei primi prototipi nel mese successivo. La valutazione della seconda versione dei prototipi, gli interventi di rifinitura e l approvazione definitiva per il lancio di campionario avvengono durante l ultimo mese dedicato al processo. ideazione modelleria pianificaz. prototipi verifica prototipi v2 approvaz. ricerca componenti 1 mese 2 mese 3 mese Figura Sequenza temporale delle principali attività del processo di progettazione 11

25 Sistema per la gestione, capitalizzazione e riutilizzazione delle informazioni prodotte in fase di progettazione Il processo di progettazione del prodotto calzatura è un insieme organizzato di attività finalizzate alla realizzazione di un definito output a partire da un input. In tab. 2.2 vengono analizzate, in modo sequenziale, le singole fasi del processo e le relative figure professionali coinvolte. Dalla descrizione del processo è possibile individuare le attività strategiche e ripetitive relative a ciascuna fase. Ogni azienda adotta delle scelte strategiche per poter essere competitiva rispetto alle concorrenti. Tuttavia esistono delle attività che vengono condotte da ciascuna azienda in modo ripetitivo, senza particolari differenziazioni, nell ambito delle quali le aziende risultano essere inefficienti. L attenzione su quest ultime è essenziale per l individuazione delle caratteristiche del sistema informativo, oggetto di questo studio. Si passa ora alla descrizione delle singole fasi di processo: 1. Pianificazione Durante la prima fase di studio e pianificazione della collezione si determinano le scelte di mercato e strategiche, fondamentali per l andamento delle vendite nella stagione di riferimento. L attività di studio ha l obiettivo di fornire allo stilista le linee guida dello sviluppo della collezione e fornire indicazioni circa il volume, la destinazione guida su cui puntare, il mix prodotti da destinare a ciascuna linea, eventuali modelli esistenti da rivalutare. Inoltre, dopo aver impostato la collezione e definito i requisiti, vengono definiti il timing, i contenuti e le responsabilità per ciascuna attività del processo. Le principali attività strategiche risiedono nella scelta della strategia di marketing e nella definizione dei requisiti di collezione. Per l avvio di un corretto processo di progettazione risulta indispensabile che lo studio relativo alle tendenze e alla traduzione dei bisogni dei consumatori finali avvenga mediante lo sfruttamento di tutte le informazioni di mercato possibili e con profonda attenzione alle relative metodologie, in modo da 12

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