Indagine sulla presenza di ragno rosso (Panonychus ulmi) e dei suoi antagonisti su melo e pesco

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1 Indagine sulla presenza di ragno rosso (Panonychus ulmi) e dei suoi antagonisti su melo e pesco Giuseppe Monge 1, Daniele Demaria 1, Marco Pagani 2, Alessandro Bevilacqua 1, Graziano Vittone 1, Fabio Molinari 2 1 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura piemontese. 2 Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Introduzione Nel comprensorio frutticolo del sud Piemonte vengono da molti anni applicati principi della produzione integrata per ottenere prodotti di qualità e sicuri per i consumatori. La riduzione del numero di applicazioni e la scelta di prodotti fitosanitari a contenuto impatto ambientale sono pertanto le scelte abituali realizzate con le linee tecniche previste dai disciplinari regionali ed aziendali. Uno degli effetti positivi di una corretta applicazione della produzione integrata è la salvaguardia degli organismi ausiliari, in particolar modo degli antagonisti degli acari tetranichidi, Panonychus ulmi Koch in particolare; di conseguenza, da anni la quasi totalità delle aziende non ha più rilevato presenze di tetranichidi tali da giustificare l applicazione di specifici acaricidi. A partire dall anno 2003, però, si sono verificate in numerosi impianti di melo e pesco improvvise pullulazioni di acari fitofagi che hanno richiesto l applicazione di acaricidi per evitare danni economici alle produzioni. Al ripetersi negli anni successivi di questi fenomeni, non imputabili ad errori evidenti di tecnica colturale o delle strategie di difesa, è stata valutata l opportunità di avviare una indagine per approfondire lo stato delle conoscenze sul fenomeno. Nel 2006 è stata avviata un attività sperimentale volta ad indagare l acarofauna fitofaga e ausiliaria presente su pesco e melo in impianti che negli anni precedenti avevano registrato presenze significative di acari fitofagi anche per verificare le specie presenti; verificare in campo le eventuali variabili riscontrabili nei due areali (pedemontano e di pianura) costituenti il comprensorio frutticolo del sud Piemonte; estendere l indagine alle erbe infestanti presenti sul sottofila ed interfila per stabilire eventuali collegamenti degli acari presenti sulle piante da frutto con le popolazioni di acari che vivono sulle colture erbacee. Nel 2007 l attività è proseguita modificando leggermente il protocollo operativo al fine di allargare l indagine al maggior numero di aziende possibile in modo da aumentare le probabilità di osservare un focolaio. Poiché alcuni tecnici avevano segnalato un aumento delle popolazioni di tetranichidi in impianti di fruttiferi in seguito all esecuzione di operazioni di diserbo lungo i filari, è stata programmata un indagine volta a verificare la consistenza di tale segnalazione. Materiali e metodi Nel 2006 le indagini sono state effettuate in 4 impianti, 2 di melo ed altrettanti di pesco, ubicati nelle aree considerate pedemontane (o di prima collina) e di pianura. Negli impianti selezionati per l indagine sono state contrassegnate sui filari centrali le piante da cui successivamente sarebbe stato prelevato il materiale (foglie). Per ogni impianto sono state individuate 5-6 piante da cui mediamente sono state prelevate 24 foglie prelevate sulle due parti della chioma (est/ovest, nord/sud) secondo l orientamento delle file rispetto ai punti cardinali. Nelle adiacenze dei soggetti da cui venivano prelevate le foglie, sull interfila e, quando possibile, sul sottofila, sono state 81

2 periodicamente prelevate piante erbacee scelte tra le specie caratterizzanti il tappeto erboso. Il materiale prelevato (foglie ed erbe infestanti) veniva chiuso in contenitori dedicati, posti in refrigeratori e consegnati entro 2-4 ore al laboratorio dell Università. Alla consegna dei campioni, da ogni foglia sono stati prelevati gli acari tenendo separato il materiale biologico per campione (impianto e posizione del punto di prelievo). Successivamente, il materiale opportunamente conservato in cella refrigerata, è stato classificato: per tutti gli acari è stata determinata la famiglia e per i Fitoseidi, su gruppi di 20 individui per campione, è stata effettuata la identificazione a livello di specie. Per le piante erbacee, l estrazione degli acari eventualmente presenti è stata effettuata con imbuti Berlese. Nel 2007 l attività si è articolata in tre azioni di seguito elencate. - È stata innanzitutto creata una banca-dati delle aziende che nel biennio precedente avevano segnalato problemi di acari (presenza di forme mobili o ovature) registrando per ognuna gli interventi effettuati e l eventuale comparsa di infestazioni nel corso della stagione. - Su alcune delle aziende individuate sono stati prelevati campioni ad inizio stagione in modo preventivo al fine di registrare la situazione in campo prima delle eventuali infestazioni. In caso di pullulazioni di ragno rosso si sarebbe proceduti con controlli ulteriori in modo da avere campioni prima, durante e dopo il fenomeno. Il campionamento è stato fatto su 3 foglie per getto, 4 getti per pianta, 5 piante per frutteto. La scelta delle piante avveniva su un transetto da Nord-Ovest a Sud-Est. I campioni di foglie erano consegnati, quando possibile, in giornata, all Istituto di Entomologia; in altre occasioni le foglie raccolte erano invece poste su imbuti Berlese e il materiale biologico estratto era racchiuso in provette contenenti 1/3 Alcool, 2/3 acqua, 1 goccia di glicerina; le provette erano conservate in frigorifero (+4 C), prima del conferimento. - Infine in alcune aziende in cui era previsto un trattamento diserbante con Glufosinate lungo i filari, si è chiesto all agricoltore di non diserbare alcune porzioni di fila al fine di verificare l eventuale influenza dell intervento sulla migrazione dell acarofauna dalle piante erbacee alle piante da frutto. I campionamenti sono stati condotti come sopra. I rilievi con i conteggi e la classificazione del materiale biologico raccolto sono stati effettuati presso il laboratorio dell Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale dell Università Cattolica di Piacenza. Risultati Indagini 2006 In tutti gli impianti monitorati, dai controlli di inizio estate sino ai prelievi autunnali, sono stati individuati in numero significativo acari predatori della famiglia dei Fitoseidi. Il riconoscimento e la successiva classificazione hanno consentito di confermare la presenza esclusiva di Amblyseius andersoni Chant. Molto modesta è risultata invece la presenza di tetranichidi, presenti soltanto nel campione di melo prelevato nell area pedemontana ad inizio stagione; con riferimento al medesimo campione e soltanto nel controllo indicato sono stati ritrovati numerosi esemplari di eriofidi. Allo stesso modo sono risultati presenti in modo sporadico acari della famiglia dei Tideidi, presenti solo su melo sempre nell area pedemontana. Nel primo anno di indagine non sono risultate presenze significative di acari fitofagi e non sulle piante erbacee presenti sul sottofila ed interfila; sulle piante erbacee delle diverse specie sono stati rinvenuti esemplari di A. andersoni come per le piante coltivate, ma in numero notevolmente inferiore. 82

3 Indagini 2007 In tabella 1 sono riportate le aziende monitorate per la presenza dell acaro nel 2007 e per le quali sono riportate le presenze e le ovature osservate negli anni precedenti (la sigla M indica meleto, P pescheto). Per quanto riguarda l indagine sulla comparsa di infestazioni è da dire innanzitutto che non sono stati rilevati focolai degni di nota. Si riportano i dati del monitoraggio messo in atto in alcune aziende della banca-dati sopra riportata. Azienda M1, mele Red Delicious Controllo con imbuto berlese. Le foglie di melo sono state divise in 2 sotto campioni. 30 foglie di melo foglie di melo foglie Epilobium angustifolium foglie Taraxacum officinale Controllo con imbuto berlese e osservazione diretta delle foglie al binoculare. Le foglie di melo sono state divise in 2 sotto campioni. Il campione controllo su foglie, ripetuto con 5 gruppi di 10 foglie consegnate in sacchetti e controllate al microscopio binoculare, è stato predisposto soprattutto allo scopo di confrontare i due metodi di campionamento (osservazione al microscopio e l estrazione con imbuto berlese). Campione Imbuti berlese 30 foglie di melo 14 3 Imbuti berlese 30 foglie di melo 4 4 Controllo su foglie 10 foglie di melo 2 0 Controllo su foglie 10 foglie di melo 4 3 Controllo su foglie 10 foglie di melo Controllo su foglie 10 foglie di melo 0 3 Controllo su foglie 10 foglie di melo 6 2 Azienda P1, Pesco cv Orion Controllo con imbuto berlese. Le foglie di melo sono state divise in 2 sotto campioni. 30 foglie di pesco foglie di pesco foglie Senecio foglie Stellaria Controllo con osservazione diretta delle foglie al binoculare. 50 foglie di melo

4 Azienda M7, Melo cv Red Chief e Brookfield Controllo con imbuto berlese. Le foglie di melo sono state divise in 2 sotto campioni. 30 Red Chief Red Chief Brookfield Brookfield 5 1 Azienda M8, Melo cv Red Chief Controllo con imbuto berlese. Le foglie di melo sono state divise in 2 sotto campioni Azienda M3, Melo cv Jeromine Controllo con imbuto berlese a seguito di una infestazione tardiva della settimana precedente. 30 foglie di melo foglie di melo Echinochloa crus galli 15 1 Poa pratensis Controllo con imbuto berlese. 30 di melo 1 10 Azienda M21, Melo Controllo con imbuto berlese Per quanto attiene alle verifiche dell eventuale influenza delle operazioni di diserbo chimico, di seguito si presentano i risultati ottenuto nelle diverse aziende. In taluni casi (az. M1 e P1) è stata impostata una prova ad hoc con una ventina di piante non diserbate. In altri casi (az. M19 e M20) è stato possibile effettuare solamente un rilievo a intervento avvenuto senza la possibilità di avere un controllo non trattato. Azienda M1, mele Red Delicious In questa azienda il diserbo è stato fatto con Glufosinate ammonio il Di seguito sono Controllo con imbuto berlese e osservazione diretta delle foglie al binoculare. Le foglie di melo sono state divise in 2 sotto campioni. Il campione controllo su foglie, ripetuto con 5 gruppi 84

5 di 10 foglie prese in diversi punti della diagonale NO-SE dell appezzamento e controllate al microscopio binoculare, è stato predisposto soprattutto allo scopo di confrontare i due metodi di campionamento. Campione Tesi Numero di foglie controllate Fitoseidi Tetranichidi 30 foglie di melo 14 3 Diserbato Imbuto 30 foglie di melo 4 4 berlese 30 foglie di melo 1 1 Non diserbato 30 foglie di melo foglie di melo foglie di melo 4 3 Diserbato 10 foglie di melo foglie di melo 0 0 Controllo su foglie Non diserbato 10 foglie di melo foglie di melo foglie di melo foglie di melo foglie di melo foglie di melo 1 3 Azienda P1, Pesco cv Orion In questa azienda il diserbo è stato fatto con Glufosinate ammonio il Di seguito sono Prova diserbo. Controllo con osservazione diretta delle foglie al binoculare. 50 foglie di melo 40 0 Azienda M19, Melo cv Red Chief In questa azienda il diserbo è stato fatto con Glufosinate ammonio il Di seguito sono Controllo con osservazione diretta delle foglie al binoculare. 50 foglie di melo Controllo con imbuto berlese. Tra parentesi i risultati ottenuti dall osservazione diretta al binoculare delle foglie. Posizione campionamento parte bassa 30 di melo 10 (9) 10 (6) parte alta 30 di melo 15 (9) 16 (3) Controllo ripetuto per cercare influenza dell intervento di cui sopra. Imbuti berlese. 30 di melo

6 Azienda M20, Melo cv Red Chief In questa azienda il diserbo è stato fatto con Glufosinate ammonio il Di seguito sono Controllo con osservazione diretta delle foglie al binoculare. 50 foglie di melo Controllo con imbuto berlese. Tra parentesi i risultati ottenuti dall osservazione diretta al binoculare delle foglie. Posizione campionamento parte bassa 30 di melo 105 (27) 41 (21) parte alta 30 di melo 30 (54) 50 (42) Controllo con imbuto berlese. Foglie controllate Tetranichidi Fitoseidi 30 di melo 2 23 Conclusioni L attività svolta nel primo anno di indagine è stata fortemente condizionata dalla scarsa presenza di infestazioni di acari in tutti gli impianti indagati; contrariamente alla passata stagione vegetativa (2005), l acaro fitofago dominante, P. ulmi è letteralmente sparito su gran parte degli impianti sottoposti a controllo. Si sono gradualmente ridimensionate anche le popolazioni degli acari predatori appartenenti alla famiglia dei Fitoseidi. Con riferimento al protocollo sperimentale applicato in campo ed ai risultati acquisiti nel primo anno di indagine, si possono esprimere le seguenti osservazioni: - riguardo l individuazione delle principali specie di acari predatori nel comprensorio frutticolo del sud Piemonte, è stata confermata la presenza esclusiva di A. andersoni, come era stato registrato all inizio degli anni 80. La verifica si è resa necessaria poiché era stato ipotizzato che le recenti pullulazioni di P. ulmi fossero da attribuire alla riduzione di A. andersoni a favore di altri antagonisti con attività di predazione meno intensa. - Il ridotto numero di esemplari prelevati dalle foglie di piante erbacee presenti nel frutteto fa anche presumere che non esistano collegamenti stretti, con possibili interazioni, tra le popolazioni di acari predatori presenti sulle piante erbacee ed arboree. L attività sperimentale, proseguita nel 2007, ha dovuto tener conto della minore frequenza di infestazioni da tetranichidi rispetto a quanto avvenuto nel 2004 e L indagine eseguita a partire da frutteti che avevano presentato problemi negli anni passati ha evidenziato che solo in pochi si sono ripresentate situazioni che richiedessero un intervento specifico; anche le segnalazioni di casi critici in altre aziende sono state nel 2007 irrilevanti. Per questo, i rilievi effettuati sulla vegetazione di diverse aziende, non hanno consentito di ottenere dati utili sulle relazioni quantitative tra le popolazioni di tetranichidi e quelle dei loro antagonisti, e resta difficile da spiegare, limitando le osservazioni al solo rapporto tra predatore e preda, il drastico ridimensionamento delle popolazioni 86

7 di acari fitofagi registrato nel volgere di pochi mesi negli impianti indagati. Anche le osservazioni compiute nei frutteti dove veniva applicato il diserbo lungo i filari non hanno evidenziato chiare influenze di questa pratica agronomica e l incremento delle popolazioni di acari sulle piante da frutto. In conclusione, si può affermare che i casi di forte presenza di acari fitofagi registrate nel 2004 e 2005 non debbano essere ascritte ad un reale cambiamento del quadro fitopatologico, bensì a fluttuazioni temporanee sicuramente legate a condizioni ambientali in senso lato, e al concorso di altri fattori non sempre chiaramente individuabili ma di minore rilevanza. E sicuramente utile programmare un attività di consolidamento della base dati delle aziende, in cui siano registrati anno dopo anno i dati, positivi e negativi riferibili alla presenza di acari in un numero rappresentativo di aziende campione. In questo modo si potrà disporre di un quadro storico che permetterà di affrontare con maggiore cognizione di causa le sempre possibili emergenze. Ringraziamenti Si ringraziano le aziende coinvolte (elencate in tabella 1) per la cortese disponibilità dimostrata oltrechè i tecnici del coordinamento che ci hanno segnalato le aziende. Azienda Presenza nel 2005 Presenza nel 2006 Ovature invernali Data comparsa del ragno Data interventi Controllo inizio luglio Brunetti L. si no si 18/04/ /04/ Gullino F. si no si 24/04/ /04/ Franco F.lli si si si 24/04/ /04/ Giletta F.e no si si 0 Quaglia L. si si si 20/04/ /04/ Quaglia P.G. si si si 0 Quaglia P. si si no 0 Monge G. si no si 0 Monge R. si si si 18/04/ /04/ Barale E. si si no 0 Barbero L. no si si 0 Giorgis F.lli no si si 17/04/ /04/ Mellano L. si no si 0 Mellano M. si si si 0 Arneodo E. no si si 18/04/ /04/ Bottasso L. no no si 0 Franco E. si si si 24/04/ /04/ Monge C. si si si 03/05/ /05/ Garello F. si si si 05/05/ Perona G. si si si 07/05/ Ghigo G.-diserbo 16/07/ Risso G.-diserbo 23/07/ /07/ Davico M. (inf. Settembre) 0 Tabella 1: Banca dati delle aziende a rischio di infestazioni da tetranichidi. 87

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