Corso di Tecniche di Trasmissione Esercizi sulla teoria dei processi stocastici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Corso di Tecniche di Trasmissione Esercizi sulla teoria dei processi stocastici"

Transcript

1 Corso di Tecniche di Trasmissione Esercizi sulla teoria dei processi stocastici 21 aprile 24 Esercizio 1 Si consideri la variabile aleatoria: s = a x(t)dt, (1) in cui x(t) un processo stocastico stazionario con media η x = E{x} e funzione di autocorrelazione R x (τ). Quesiti: 1. Si dimostri che: E{s 2 } = a a (a τ )R x(τ)dτ. 2. Si calcolino la media e la varianza della v.a. s assumendo che a = 1, η x = 8 e R x (τ) = e 2 τ. Soluzione quesito 1 Metodo diretto: Dalla definizione e sfruttando la linearità dell operatore di media si ha: E{s 2 } = a a Siccome il processo x(t) è stazionario la (2) può essere riscritta come: E{s 2 } = a a E{x(t)x(v)}dtdv. (2) R x (t v)dtdv. (3) Operando il seguente cambiamento di variabili τ = t v e s = t 1 l integrale doppio in (3) può essere riscritto come: E{s 2 } = a a τ R x (τ)dτds + a a τ R x (τ)dτds. (4) Risolvendo gli integrali interni rispetto alla variabile s la relazione (4) può essere scritta in modo più compatto come: E{s 2 } = a a (a τ )R x (τ)dτ, (5) 1 in questo caso la variabile τ assume valori in [ a, a) mentre i valori che può assumere s sono legati a τ - il determinante Jacobiano della trasformazione lineare di variabili vale 1 1

2 che è la relazione che si doveva ottenere. Metodo di soluzione basato sulla teoria dei filtri: Si consideri il processo: y(t) = ( t ν rect a ) x(ν)dν, (6) in cui la funzione rect(x) è la funzione rettangolo e x(t) è il processo di cui prima. Si osservi che y(t) viene ottenuto facendo transitare x(t) all interno di un filtro lineare tempo invariante con risposta impulsiva: ( t h(t) = rect. (7) a) Dalla (6) si osserva che y(t) calcolato per t = a/2 è proprio la variabile aleatoria definita nella (1). Di conseguenza, E{s 2 } = E{y(a/2) 2 } = R y () in cui R y (τ) è la funzione di autocorrelazione del processo di uscita y(t) che è stazionario almeno in senso lato. Per il calcolo della funzione di autocorrelazione del processo y(t) si può partire dalla teoria spettrale ottenendo: S y (f) = H(f) 2 S x (f), (8) in cui S x (f) è lo spettro del processo di ingresso x(t) e H(f) è la trasformata di Fourier della risposta impulsiva del filtro e vale: H(f) = sin(πfa). (9) πfa La funzione di autocorrelazione del processo y(t) si ottiene calcolando l antitrasformata di Fourier della (8) che vale: R y (τ) = (a τ ) R x (τ) = Ponendo τ = nella (1) si ottiene la relazione cercata. Soluzione quesito 2 Il calcolo della media della variabile aleatoria s è immediato e si ha: E{s} = 1 Per il calcolo della varianza si osserva che: (a τ ν )R x (ν)dν ν ( a, a). (1) E{x(t)}dt = 1 η x = 8. (11) σ 2 s = E{s 2 } E{s} 2. (12) Il calcolo dell integrale relativo a E{s 2 }, dato dalla (5), si può semplificare sfruttando la simmetria pari della funzione integranda ossia: E{s 2 } = a a 1 (a τ )R x (τ)dτ = 2 (1 τ) ( e ) 2τ dτ. (13) Utilizzando procedimenti noti per il calcolo dell integrale in (13) e trascurando i termini con i fattori e 2 si ottiene un valore approssimato della varianza σ 2 s pari a 1. 2

3 Esercizio 2 Si consider il processo y(t) = x(t + a) x(t a) in cui x(t) è un processo stazionario almeno in senso lato. Si calcolino la funzione di autocorrelazione del processo y(t) e il relativo spettro di potenza. Soluzione Metodo diretto Applicando la definizione di funzione di autocorrelazione al processo y(t) e sostituendo la sua definizione in termini di x(t) si ottiene: R y (t) = E{y(t)y(t + τ)} = E{(x(t + a) x(t a))(x(t + τ + a) x(t + τ a))}. (14) Sviluppando il prodotto interno, applicando la proprietà di linearità dell operatore di media nella (14) e ricordando che x(t) è un processo stazionario si ha: R y (t) = 2R x (τ) R x (τ 2a) R x (τ + 2a). (15) Per il calcolo dello spettro S y (f) si calcola la trasformata di Fourier della (15) ottenendo: S y (f) = S x (f)(2 e j2πf2a e j2πf2a ) = S x (f) sin 2 (2πfa). (16) Metodo basato sulla teoria delle trasformazioni lineari di processi Dalla definizione si osserva che il processo y(t) può essere scritto come trasformazione lineare del processo x(t) ossia: y(t) = x(t) (δ(t a) δ(t + a)), (17) in cui la risposta impulsiva del sistema lineare ha la ovvia espressione h(t) = δ(t a) + δ(t + a). Applicando le ben note formule della teoria spettrale dei processi stocastici e rammentando che H(f) = e j2πfa e j2πfa si ottiene: S y (f) = H(f) 2 S x (f) = (2 e j2πf2a e j2πf2a )S x (f), (18) che opportunamente semplificata dà la relazione precedente. La funzione di autocorrelazione del processo di uscita y(t) si ottiene dall antitrasformata di Fourier della funzione in (18) e si ottiene la (15). 3

4 Esercizio 3 Si consideri la variabile aleatoria: N s = a n x(n), (19) n= in cui x(n) è un processo aleatorio discreto con funzione di autocorrelazione: R x (m 1, m 2 ) = q(m 1 )δ(m 2 m 1 ). (2) (processo bianco). Si dimostri che: N E{s 2 } = a 2 nq(n). (21) Soluzione n= Dalla definizione e sfruttando la linearità dell operatore di media si ha: N N N N E{s 2 } = E{ a n a m x(n)x(m)} = a n a m E{x(n)x(m)}. (22) n= m= n= m= Applicando la (2) si ottiene: N N E{s 2 } = a n a m q(n)δ(m n). (23) n= m= Ricordando le proprietà della funzione δ(n) si ottiene la (21). 4

5 Esercizio 4 Si consideri il processo stocastico: s(t) = k= b k p(t kt ). (24) in cui p(t) è una forma d onda di energia limitata in banda. Si calcoli lo spettro del processo s(t) quando la sequenza numerica b k viene ottenuta per trasformazione lineare di una sequenza binaria antipodale a k che assume valori in { 1, 1} in modo equiprobabile e statisticamente indipendente: Soluzione a k = b k + b k 1. (25) Applicando la formula generale dello spettro di potenza del processo si ha: S () s (f) = 1 T P (f) 2 S b (f), (26) in cui S c (f) è la densità spettrale di potenza del processo tempo discreto definita come: S b (f) = m= R b (m)e j2πfmt, (27) in cui R b (k) è la sequenza di autocorrelazione della sequenza modulante. Siccome la sequenza b k viene ottenuta mediante filtrazione lineare della sequenza a k (vedi (25), la sequenza di autocorrelazione di b k deve essere ottenuta a partire da quella del processo a k. In base alla (25) si osserva subito che: E{b k } = E{a k } + E{a k 1 } =. (28) La varianza della sequenza a k, che coincide con la potenza, vale σ 2 a = 1. La sequenza b k può assumere i seguenti valori b k =, 2, 2 con probabilità 1/2, 1/4, 1/4 rispettivamente 2. La funzione di autocorrelazione della sequenza di uscita b k può essere ottenuta a partire dalla trasformata Z della sequenza di autocorrelazione di a k utilizzando la relazione: S b (z) = H(z 1 )H(z)S a (z), (29) in cui S a (z) = σ 2 a e H(z 1 ) = 1 + z 1. Comunque in questo caso molto semplice, per il calcolo della funzione di correlazione della sequenza b k R b (n) si può partire dalla definizione ed effettuando un calcolo diretto al variare dell indice di scostamento temporale n ossia: n = E{b k b k } = E{(a k + a k 1 )(a k + a k 1 )} = 2σ 2 a. (3) n = 1 E{b k b ( k + 1)} = E{(a k + a k 1 )(a ( k + 1) + a k+1 1 )} = σ 2 a. (31) 2 b k = se a k = 1 e a k 1 = 1 o viceversa. Questi due eventi mutuamente esclusivi hanno probabilità 1/4. Invece b k = 2 se a k = 1 e a k 1 = 2 e ciò si verifica con probabilità 1/4 = 1/2 1/2 etc. 5

6 n 2 E{b k b ( k + 2)} = E{(a k + a k 1 )(a ( k + 2) + a k+2 1 )} =. (32) Procedendo allo stesso modo si ricava facilmente che per n = 1 si ha R b ( 1) = σ 2 a e ovviamente (per simmetria) R b (n) = per n 2. In modo compatto la funzione di autocorrelazione della sequenza b k può essere scritta come: R b (n) = 2σ 2 aδ(n) + σ 2 aδ(n 1) + σ 2 aδ(n + 1), σ 2 a = 1. (33) Premesso ciò, sostituendo la (33) nella (27) si ottiene: S b (f) = σ 2 a ( 2 + e j2πft + e j2πft ) = 4σ 2 a cos 2 (πft ). (34) Sostituendo la (34) nella (26) si ottiene lo spettro del segnale numerico che viene trasmesso: S s () (f) = 4σ2 a T P (f) 2 cos 2 (πft ), (35) il quale è ottenuto dal prodotto dello spettro della forma d onda di energia P (f) per una funzione che si osservi dipende dalle caratteristiche statistiche della sequenza dei simboli modulanti b k la quale viene ottenuta mediante una operazione di filtraggio, controllabile dal progettista, di una sequenza bianca. 6

7 Esercizio 5 Si consideri la cascata dei due sistemi lineari tempo invarianti indicati in figura. Il primo siste- Figura 1: Cascata dei due dispositivi ma è un attenuatore descritto dalla funzione di attenuazione G 1 (f) = 1/A(f) = 1/A. Il secondo è un amplificatore descritto dalla funzione di guadagno G 2 (f) = G e avente temperatura di rumore T G = 5K. 1. Si calcoli la temperatura di rumore T Q della cascata dei due quadripoli assumendo A = 1dB e G = 2dB. 2. Si calcoli la cifra di rumore F Q della cascata. 3. Si inverta l ordine dei due quadripoli e si ricalcolino la temperatura e la cifra di rumore della nuova cascata. 4. Si calcoli infine la potenza del processo di rumore all uscita della cascata nella ipotesi in cui la banda di esercizio sia B = 1MHz. Soluzione Quesito 1: la temperatura di rumore della cascata di quadripoli in Figura vale: T Q = T A + T G A, (36) in cui T A è la temperatura di rumore dell attenuatore che vale T A = T (A 1) e T = 29K. Sostituendo i valori numerici si ottiene T Q = = 761K. Quesito 2: la cifra di rumore della cascata dei due quadripoli in Figura vale: F Q = F A + (F G 1)A. (37) La cifra di rumore del quadripolo attenuatore vale F A = A = 1 mentre quella dell amplificatore vale: F G = 1 + T G T. (38) Sostituendo i valori numerici in (38) si ottiene F G = Utilizzando questo valore nella (36) si ha F Q = che corrisponde a F Q = 14.34dB. Quesito 3: invertendo l ordine dei quadripoli nella cascata si ottengono le seguenti espressioni per T Q e F Q : T Q = T G + T A G, (39) 7

8 e F Q = F A + F A 1 G. (4) Sostituendo si ottiene: T Q = 526K che è molto minore di 761K che è il valore di temperatura di rumore calcolata al passo precedente. Per la cifra di rumore si ha: F Q = 2.81 che corrisponde circa a 4.34dB che è minore dei db ottenuti in precedenza. Quesito 4: nel caso in Figura, la potenza di rumore della cascata dei due quadripoli può essere calcolata con una delle due seguenti formule: in cui K = J/K o, in alternativa, N out = KB G A T Q, (41) N out = KB G A T (F Q 1) = KB G A T F Q. (42) Sostituendo i valori si ottiene: N out = 19 dbw. Considerando la cascata ottenuta invertendo l ordine dei due quadripoli, si applicano le stesse formule ottenendo N out = 121 dbw che è molto minore del valore ottenuto nel caso precedente. 8

9 Esercizio 6 Si consideri il quadripolo non lineare descritto dalla relazione ingresso uscita: y(t) = g(x) = { 1 e x(t) x(t) 1 + e x(t) x(t) <. (43) 1. Si disegni la caratteristica ingresso-uscita. 2. Si calcoli il guadagno per piccoli segnali. 3. Si fornisca una espressione per l effetto inatteso all uscita del sistema non lineare. Quesito 1: il grafico della caratteristica ingresso-uscita del dispositivo non lineare è indicato in Figura. Quesito 2: il guadagno per piccoli segnali vale: Figura 2: Caratteristica ingresso-uscita del dispositivo non lineare senza memoria g 1 = dg(x) dx x= = 1 x. (44) Quesito 3: considerando g 1 x(t) la componente di segnale desiderato, per definizione l effetto inatteso all uscita del sistema non lineare ha l espressione: ε(t) = g 1 x(t) g(x) = g n x(t) n, (45) n=2 in cui i g n sono legati ai coefficienti dello sviluppo in serie di Mc Laurin della funzione che descrive la caratteristica ingresso-uscita del dispositivo non lineare considerato. Ricordando l espressione dello sviluppo in serie della funzione esponenziale e x = n= x n n!, (46) sostituendo, si ottiene g n = ( 1) n 1/n! per x e g n = ( 1) (n 1) 1/n! per x <. 9

10 Esercizio 7 Si consideri il quadripolo non lineare descritto dalla relazione ingresso uscita y(t) = x(t) x 3 (t). Assumendo x(t) = A cos(ω t) e ω = 2πf : 1. Si calcoli l espressione del segnale di uscita y(t). 2. Si determini lo spettro del segnale di uscita y(t). Quesito 1: sostituendo l espressione di x(t) nella funzione che descrive la caratteristica ingressouscita si ottiene: ( ) y(t) = A 3A3 cos(ω t) A3 4 4 cos(3ω t). (47) Quesito 2: osservando l espressione di y(t) ci si accorge che considerando soltanto l asse delle frequenze positivo, lo spettro di Fourier di y(t) contiene 3 righe: la prima a frequenza, la seconda a frequenza f e la terza a frequenza 3f. 1

11 Esercizio 8 E assegnato un sistema ricevente supereterodina composto dalla seguente cascata di tre quadripoli lineari: amplificatore a basso rumore con guadagno G A e temperatura di rumore T A (quadripolo A); convertitore di frequenza, equivalente ad un attenuatore, con attenuazione A B (quadripolo B); amplificatore a frequenza intermedia con guadagno G C (quadripolo C). e temperatura di rumore T C Come è noto, la cascata dei tre quadripoli lineari è equivalente ad un unico quadripolo Q con guadagno G Q e temperatura di rumore T Q, entrambe assegnate e pari rispettivamente a G Q = 2 db (ossia 1) e T Q = 12K (dette specifiche del progetto). Si assuma anche che siano noti l attenuazione del quadripolo B, pari a A B = 6 db (ossia 4) e il guadagno e la temperatura di rumore del quadripolo C, rispettivamente pari a G C = 2 db (ossia 1) e T C = 7K. Calcolare il guadagno e la temperatura di rumore del primo quadripolo del sistema ricevente (quadripolo A) in modo da rispettare le specifiche del progetto e le altre assunzioni. Soluzione: la temperatura del convertitore di frequenza vale: T B = T (A B 1) = 29 3 = 87K. (48) La temperatura di rumore del quadrupolo corrispondente alla cascata vale: Il guadagno complessivo della cascata vale: T Q = T A + T B G A + T CA B G A. (49) G Q = G AG C A B. (5) In base alle richieste del problema si deve avere G Q = 2dB e T Q = 12K. Di conseguenza, utilizzando la (5) per ricavare G A e la (49) per ricavare T A, si ottiene G A = G Q + A B G c = = 6dB; (51) e T A = = 282.5K. (52) 4 11

12 Esercizio 9 Si consideri una linea di trasmissione per la quale sono verificate le condizioni di Heavyside. Si calcolino tutti i parametri della linea quando r b = 275Ω/km, l =.64mH/km e l impedenza caratteristica vale R = 5Ω. Soluzione Nelle ipotesi di Heavyside l impedenza caratteristica della linea vale: Z c = R 2 = l c = r b g. (53) da cui si ottengono le rimanenti costanti primarie della linea: c = 256 nf/km e g =.11 Ω 1 /km. La costante di propagazione si ottiene ricordando che: γ(f) = r b R + j 2πfl R = α b(f) + jβ(f). (54) Sostituendo i valori si ottiene: α b (f) = α = 5.5 e β(f) = 2πf1,

13 Esercizio 1 Si calcolino le costanti di propagazione e di fase di una linea di trasmissione bifilare che opera in regime di bassa frequenza e caratterizzata da una conducibilità σ = Ω 1 /m con diametro del conduttore circolare d = 2mm e capacità assiale c = 4nF/km. Soluzione Dalla teoria, le costanti di propagazione della linea valgono: in cui la resistenza assiale r b ha l espressione: α b (f) = β b (f) = πcr b f = k b f, (55) r b = 1 σa, (56) in cui A è l area della sezione del conduttore. Sostituendo i dati assegnati si ottiene: A = pi(d/2) 2 = m 2. La resistenza assiale r b =.55Ω/m e la costante k b vale: k b = / Hz/m. Esercizio 11 Si calcolino le costanti di attenuazione e il ritardo di gruppo di una linea di trasmissione che opera in regime di alta frequenza quando lo spessore di penetrazione δ m (f) =.5mm, il diametro del conduttore vale d = 2mm, la conducibilità σ = Ω 1 /m. Si assuma inoltre: l =.64mH/m e c = 256nF/km. Soluzione Si parte con la verifica della validità dell approssimazione della resistenza ad alta frequenza. Occorre quindi verificare se: Cδ m << A in cui C è il perimetro del conduttore C = πd = Siccome l area del conduttore vale m 2, la precedente condizione risulta ampiamente verificata e quindi si possono adottare le formule per la resistenza assiale in alta frequenza: 1 r a = =.549 Ω/m. (57) σcδ m (f) L impedenza caratteristica della linea ad alta frequenza vale R = l c = 5Ω e α a(f) = 54.9/1 =.55. Il ritardo di gruppo per unit di distanza è proporzionale a lc =

14 Esercizio 12 Si considera una linea di trasmissione del tipo coppia metallica con conducibilità σ = Ω 1 /m e diametro del conduttore d =.5mm e costante primaria l =.1mH/km. Si definisca il modello da utilizzare per studiare il comportamento della linea di trasmissione quando la banda del segnale che viene trasmesso sulla linea vale [1, 5)Hz ovvero [1, 3)KHz. Soluzione Si calcola la frequenza di incrocio relativa ai modelli di bassa e di alta frequenza ottenendo: f x = r b 4πl, (58) in cui r b = 1/σA. Sostituendo i valori indicati nel testo dell esercizio, si ottiene: f x = 7Hz. Di conseguenza nel primo caso [1, 5)Hz si può utilizzare il modello di bassa frequenza della linea. Nel secondo caso quello di alta frequenza. Esercizio 13 Si consideri la coppia coassiale con parametri standard caratterizzata da una costante dielettrica di ε r = 2, 26. Si scelga il diametro del conduttore esterno della coppia coassiale in modo che inviando un segnale a f = 2GHz, si abbia ancora propagazione monomodale. Soluzione La frequenza di taglio del primo modo superiore di un cavo coassiale vale: f t = 2c π(d + d) ε r. (59) Siccome si utilizza una coppia coassiale standard si deve avere D/d = 3.6 e di conseguenza la (59) può essere riscritta come: 2c f t = πd(1 + 1/3.6). (6) ε r in cui l unico parametro che compare è il diametro del conduttore esterno D. Affinchè si abbia propagazione monomodale si deve avere: f t > f = 22GHz. Di conseguenza di deve avere che: 2c D < (1 + 1/3.6)f π =.497 m. (61) ε r 14

15 Esercizio 14 Si calcoli il diametro esterno del conduttore di una coppia coassiale standard operante con segnali in alta frequenza e caratterizzato da una costante dielettrica ε r = 1, 5 e da un diametro del conduttore interno d = 2mm. Soluzione Nel rispetto della condizione D/d = 3, 6 si deve ottenere D = 7, 2mm. L impendenza caratteristica vale: Z a = 77 εr = 63Ω. (62) 15

16 Esercizio 15 Si consideri la costellazione in Figura. Si descriva il tipo di costellazione rappresentata. Si cal- Figura 3: Costellazione coli e si disegni il baricentro della costellazione quando le probabilità di occorrenza dei simboli valgono π 1 = π 3 = 1/4, π 2 = 1/8. Soluzione La costellazione rappresentata è di tipo equienergia. Il suo baricentro vale: E 2, E 1 E , O = E = 4 s i π i (63) m=1 E E 2, E E 2, 3 (64) E E 4 2, 1 (65) 4 2 Siccome la costellazione è di tipo equienergia, l energia media della costellazione coincide con E. Esercizio 16 Si consideri la costellazione in Figura, in cui s 1 è un simbolo con proabilità di occorrenza Figura 4: Costellazione π 1 = 1/3. Si calcoli la coordinata x in Figura in modo che: La costellazione sia equienergia - si calcoli e si disegni il baricentro della costellazione; La costellazione sia a minima energia e si calcoli l energia media della costellazione. Soluzione Per avere la costellazione di tipo equienergia si deve avere x = E. Il baricentro della costellazione vale: O = E2/3 + E1/3. Per avere la costellazione a minima energia si deve avere O = ossia x 2/3 + E1/3 = e di conseguenza si ha x = E/2. L energia media della costellazione in questo secondo caso vale: E m = E/4 2/3 + E 1/3 = E/2. 16

17 Esercizio 17 Si consideri una costellazione binaria con simboli: s 1 (t) = µ(t) µ(t T/2) e s 2 (t) = µ(t T/4) µ(t T ). Si calcolino: il coefficiente di correlazione dei due simboli; S 1 (f) e S 2 (f). Soluzione Il grafico dei due segnali è riportato in Figura. Per definizione il il coefficiente di correlazione tra i due simboli vale: Figura 5: Rappresentazione dei simboli s 1 (t), s 2 (t). ρ 12 = T s 1(t)s 2 (t)dt T s2 1(t)dt. (66) T s2 2(t)dt Si ricava facilmente che T s2 i (t)dt, i = 1, 2 è l area del rettangolo descritto dai relativi segnali in Figura. Si ottiene: T s2 1(t)dt = T/2, T s2 2(t)dt = 3T/4. L integrale relativo al prodotto dei due simboli è l area del rettangolo ottenuto dal prodotto dei due simboli che ha altezza 1 e base che si estende da T/4 a T/2. Di conseguenza si ha T s 1(t)s 2 (t)dt T/4. Il coefficiente di correlazione vale ρ = 12 = 1/ 6. Gli spettri dei due simboli valgono: T/2 T T/4 e j2πft dt = e j2πft dt = [ ] e j2πft T/2 j2πf [ e j2πft j2πf ] T T/4 (67) (68) 17

18 Esercizio 18 Si consideri il codice lineare a blocchi di tipo sistematico (5, 3) in cui indicando con x i, i = 1, 2, 3 i bit in ingresso al codificatore e con y i, i = 1, 2, 3, 4, 5 quelli in uscita, si ha: y 4 = x 1 2 x 3 e y 5 = x 2 2 x 3. Si determinio le parole di codice. Soluzione Siccome il codice è sistematico, i primi tre bit della parola di codice sono uguali alla sequenza di tre bit in ingresso al codificatore. Gli altri due bit y 4 e y 5 si ottengono usando le relazioni assegnate ottenendo: parola di codice 1 -[ ] parola di codice 2 -[1 1] parola di codice 3 -[1 1] parola di codice 4 -[11 1] parola di codice 5 -[1 1] parola di codice 6 -[11 1] parola di codice 7 -[11 11] parola di codice 8 -[111 ] Il peso di una parola di codice coincide con il numero di uni contenuti all interno della parola di codice stessa. L insieme dei pesi delle parole di codice vale: w =, 2, 3, 4. Siccome il codice è lineare la distanza minima tra due parole di codice coincide con il minimo peso contenuto all interno dell insieme w escluso lo. 18

19 Esercizio 19 Si consideri un processo stocastico x(t) stazionario in senso lato, a media nulla e funzione di autocorrelazione R x (τ) = e 2 τ. Il processo x(t) va in ingresso ad un filtro con risposta impulsiva h(t). Si determini la risposta in frequenza del filtro H(f) in modo che il processo di uscita dal filtro y(t) abbia una funzione di autocorrelazione R y (τ) = e τ. Soluzione Passando direttamente nel dominio della frequenza si ha: in cui W x (f) = W y (f) = H(f) 2 W x (f), (69) π 2 f 2 e W y (f) = Dalla (69) si ottiene il seguente vincolo su H(f) 2 : π 2 f 2. (7) H(f) 2 = 2(1 + π2 f π 2 f 2. (71) La scelta di H(f) che rispetta il vincolo in (71) non è univoca. Di seguito vengono indicate due possibili scelte. 2(1+π 1. H(f) = 2 f 2 e ad esempio si potrebbe assumere 1+4π 2 f 2 H(f) =. Siccome in questo caso, ĥ(t) = F{H(f)} = F{ H(f) } risulta non causale, per ovviare a questo inconveniente si considera H(f) = 2πfτ, in cui τ è un ritardo scelto in modo da rendere ĥ(t) causale. 2. H(f) 2 = H(f)H (2)(1 j2πf) (2)(1+j2πf) (2)(1+j2πf) (f) =. Siccome G(f) = corrisponde alla trasformata di una risposta impulsiva causale si può assumere H(f) = (1 jπf) (1+jπf) (1+jπf) G(f). 19

20 Esercizio 2 Si consideri il segnale y(t) = x(t) + n(t) in cui x(t) e n(t) sono due processi stocastici stazionari almeno in senso lato e statisticamente indipendenti con medie η x, η n = e funzioni di autocorrelazione R x (τ) e R n (τ) = σ 2 δ(τ). Si calcolino: 1. le funzioni di autocorrelazione e di autocovarianza del processo y(t); 2. la media e la potenza del processo y(t); 3. lo spettro del processo y(t). Soluzione Siccome i processo sono statisticamente indipendenti si ottiene: R y (τ) = E{y(t)y(t + τ)} = E{(x(t) + n(t))(x(t + τ) + n(t + τ))} = R x (τ) + R n (τ), (72) in quanto E{n(t)x(t + τ)} = E{n(t + τ)x(t)} =. La matrice di covarianza del processo y(t) si ottiene come C y (τ) = R y (τ) η 2 y. La media del processo y(t) vale η y = E{x(t)}+E{n(t)} = η x. La potenza del processo y(t) vale R y () = R x () + R n () = σ 2 x + η 2 x + σ 2. Lo spettro del processo y(t) si ottiene dalla trasformata di Fourier della (72): S y (f) = σ 2 + S x (f) + η 2 xδ(f). (73) 2

21 Esercizio 21 Si consideri il processo stocastico n(t) a media nulla e con funzione di autocorrelazione R n (τ) = 1 2 N δ(τ). Si calcoli la potenza del processo y(t) = h(t) n(t) in cui h(t) = BA sinc(πbt) cos(2πf c t) in cui A = 2, B = 1MHz, N = 3, mw/hz e f c = 1GHz. Soluzione La trasformata di Fourier della risposta impulsiva h(t) vale: Di conseguenza il H(f) 2 vale: H(f) = 1 ( ) f 2 A fc rect + 1 ( ) f + B 2 A fc rect. (74) B H(f) = 1 ( ) f 4 A 2 fc rect + 1 ( ) f + B 4 A 2 fc rect. (75) B Per definizione, la potenza del processo y(t) vale: σ 2 y = S y (f)df, (76) in cui S y (f) = H(f) 2 S n (f) = 1N 2 H(f) 2. Sostituendo si ottiene σy 2 dbw. = BN A 2 /4 =

22 Esercizio 22 Si determinino la media e la sequenza di autocorrelazione del processo tempo discreto y n = x n x n 1 in cui: 1. x n assume valori in { 1, 1} in modo statisticamente indipendente ed equiprobabile; 2. x n assume valori in {, 1} in modo statisticamente indipendente ed equiprobabile; Si supponga che la sequenza {y n } sia utilizzata per costruire il processo stocastico tempo continuo: s(t) = y n p(t nt ), (77) n in cui p(t) è una forma d onda impulsiva. Si calcoli lo spettro del processo s(t) per le due sequenze y n considerate. Soluzione Nel primo case, E{x n } = e di conseguenza E{y n } =. Nel secondo caso E{x n } = 1/2 si ha E{y n } = 1/4. Inoltre si osservi che E{x 2 n} = 1/2. Il calcolo delle sequenze di autocorrelazione di y n, R y (m) = E{y n y n+m } e m intero, nei due casi può essere effettuato ricorrendo al metodo enumerativo. 1. Primo caso: per m = si ottiene R y () = E{x 2 nx 2 n 1} = 1. Inoltre si ricava facilmente che per gli altri valori di m si ha R y (m) =. 2. Secondo caso: per m = si ottiene R y () = E{x 2 nx 2 n 1} = E{x 2 n}e{x 2 n 1} = 1/4. Per m = ±1 si ha ad esempio R y (1) = E{x 2 nx n 1 x n+1 } = 1/8. Per m > 2 si ha R y (m) = R y (2) = E{x n x n 1 x n+2 x n+1 } = 1/16. Ovviamente R y ( m) = R y (m). Una volta nota la sequenza di autocorrelazione del processo y n è immediato calcolare lo spettro di potenza del processo s(t) usando ben note formule (riportate nell esercizio numero 4). Nel primo caso si ottiene: P (f) 2 S s (f) =. (78) T Nel secondo caso si ottiene: S s (f) = P (f) 2 T La (79) può anche essere riscritta come: S s (f) = P (f) 2 T ( e j2πft + e j2πft ) [ ( e j2πft + e ) j2πft e j2πfmt m=,m,±1 ] e j2πfmt m=. (79), (8) il quale può anche essere riscritto mettendo in evidenza la presenza di righe nello spettro di potenza ossia: S s (f) = P (f) 2 T [ ( e j2πft + e ) j2πft T m= ( δ f m ) ]. (81) T 22

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione Pulse Amplitude Modulation (PAM 1 Definizione La trasmissione di una sequenza di numeri {a k } mediante un onda PAM consiste nel generare, a partire dalla sequenza {a k } il segnale a tempo continuo u(t

Dettagli

ESERCIZI DI TEORIA DEI SEGNALI

ESERCIZI DI TEORIA DEI SEGNALI ESERCIZI DI EORIA DEI SEGNALI EX. 1 Si determini lo sviluppo in serie di Fourier del segnale cos[ m(t)] dove m(t) = m(t) = m(t k ) [ π 2 2π ] ( ) t t rect. EX. 2 Si siderino due segnali x 1 (t) e x 2 (t)

Dettagli

Comunicazioni Elettriche anno accademico Esercitazione 1

Comunicazioni Elettriche anno accademico Esercitazione 1 Comunicazioni Elettriche anno accademico 003-004 Esercitazione Esercizio Un processo aleatorio a tempo discreto X(n) è definito nel seguente modo: Viene lanciata una moneta. Se il risultato è testa X(n)=

Dettagli

Modulazioni di ampiezza

Modulazioni di ampiezza Modulazioni di ampiezza 1) Si consideri un segnale z(t) modulato in ampiezza con soppressione di portante dal segnale di informazione x(t): z(t) = Ax(t)cos(2πf 0 t) Il canale di comunicazione aggiunge

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra Sommario CARATTERISTICHE DEI SEGNALI DETERMINATI.... ESERCIZIO.... ESERCIZIO... 5.3 ESERCIZIO 3 CONVOLUZIONE...

Dettagli

Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). nota: l esame ha validità solo se incluso nel piano degli studi per l anno accademico corrente.

Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). nota: l esame ha validità solo se incluso nel piano degli studi per l anno accademico corrente. UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE CdS in Ingegneria Informatica corso di FONDAMENTI DI TELECOMUNICAZIONI Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). COMPITO A nota: l esame ha validità solo se incluso nel

Dettagli

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali

Dettagli

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.

Dettagli

Teoria dei Segnali. 1 Proprietà della trasformata di Fourier. correlazione tra segnali; autocorrelazione

Teoria dei Segnali. 1 Proprietà della trasformata di Fourier. correlazione tra segnali; autocorrelazione Teoria dei Segnali Proprietà della trasformata di Fourier; correlazione tra segnali; autocorrelazione Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it

Dettagli

PROCESSI CASUALI 1 Fondamenti di segnf a o lin d e a t m ra e s n mtii s T si L o C ne

PROCESSI CASUALI 1 Fondamenti di segnf a o lin d e a t m ra e s n mtii s T si L o C ne PROCESSI CASUALI Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Segnali deterministici Un segnale (t) si dice deterministico se è una funzione nota di t, cioè se ad un qualsiasi istante di tempo t

Dettagli

Paolo Gamba, Pietro Savazzi. Esercizi discussi e risolti di Comunicazioni elettriche

Paolo Gamba, Pietro Savazzi. Esercizi discussi e risolti di Comunicazioni elettriche Paolo Gamba, Pietro Savazzi Esercizi discussi e risolti di Comunicazioni elettriche Indice Prefazione vii 1 Problemi sui segnali deterministici e sui sistemi 1 1.1 Soluzione dei problemi.......................

Dettagli

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC 23. Guadagno di un quadripolo Filtri passivi isposta in frequenza dei circuiti C-L-LC In un quadripolo generico (fig. ) si definisce guadagno G il rapporto tra il valore d uscita e quello d ingresso della

Dettagli

1) Entropia di variabili aleatorie continue. 2) Esempi di variabili aleatorie continue. 3) Canali di comunicazione continui. 4) Canale Gaussiano

1) Entropia di variabili aleatorie continue. 2) Esempi di variabili aleatorie continue. 3) Canali di comunicazione continui. 4) Canale Gaussiano Argomenti della Lezione 1) Entropia di variabili aleatorie continue ) Esempi di variabili aleatorie continue 3) Canali di comunicazione continui 4) Canale Gaussiano 5) Limite di Shannon 1 Entropia di una

Dettagli

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Modulazione A.A. 8-9 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Modello di sistema di comunicazione Il modello di sistema di comunicazione

Dettagli

SECONDO COMPITINO DI SEGNALI E SISTEMI 3 Dicembre 2003

SECONDO COMPITINO DI SEGNALI E SISTEMI 3 Dicembre 2003 SECONDO COMPIINO DI SEGNALI E SISEMI 3 Dicembre 003 Esercizio. Si consideri il modello ingresso/uscita a tempo discreto e causale descritto dalla seguente equazione alle differenze: vk) con a parametro

Dettagli

9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda traslata

9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda traslata 1 9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata Modulazione QAM (analogica) 2 Modulazione QAM (Quadrature Amplitude Modulation; modulazione di ampiezza con portanti in quadratura) è un tipo di modulazione

Dettagli

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Trasmissione numerica in banda base Per trasmettere una sequenza di cifre binarie su un canale di trasmissione

Dettagli

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t).

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t). Cenni alla Modulazione di Ampiezza (AM) Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale v(t) = (V 0 + k I x(t)) cos (πf 0 t), dove x(t) è il segnale di informazione, con banda B, e f 0 è la frequenza

Dettagli

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008)

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008) Esercitazione ES su processi casuali ( e 4 Maggio 2008) D. Donno Esercizio : Calcolo di autovalori e autovettori Si consideri un processo x n somma di un segnale e un disturbo: x n = Ae π 2 n + w n, n

Dettagli

Segnali ad energia ed a potenza finita

Segnali ad energia ed a potenza finita Bozza Data 07/03/008 Segnali ad energia ed a potenza finita Energia e potenza di un segnale Definizioni di energia e potenza Dato un segnale (t), in generale complesso, si definisce potenza istantanea

Dettagli

Esercizi svolti di Teoria dei Segnali

Esercizi svolti di Teoria dei Segnali Esercizi svolti di eoria dei Segnali Enrico Magli, Letizia Lo Presti, Gabriella Olmo, Gabriella Povero Versione. Prefazione A partire dall anno accademico 5/6 viene fornita agli studenti dei corsi di eoria

Dettagli

Controlli Automatici Compito del - Esercizi

Controlli Automatici Compito del - Esercizi Compito del - Esercizi. Data la funzione di trasferimento G(s) = s (s +),sicalcoli a) La risposta impulsiva g(t); b) L equazione differenziale associata al sistema G(s); c) Si commenti la stabilità del

Dettagli

Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria

Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria Corso di rasmissione Numerica docente: Prof. Vito Pascazio 18 a Lezione: 13/1/4 19 a Lezione: 14/1/4 Sommario rasmissione di segnali PM numerici su

Dettagli

Comunicazione Elettriche L-A Identità ed equazioni

Comunicazione Elettriche L-A Identità ed equazioni Comunicazione Elettriche L-A Identità ed equazioni Gennaio - Marzo 2009 Identità ed equazioni relative alle comunicazioni elettriche tratti dalle lezioni del corso di Comunicazioni Elettriche L-A alla

Dettagli

Campionamento e quantizzazione

Campionamento e quantizzazione Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Campionamento e quantizzazione A.A. 2008-09 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Conversione analogico-digitale L elaborazione

Dettagli

Controlli Automatici L-A - Esercitazione

Controlli Automatici L-A - Esercitazione Controlli Automatici L-A - Esercitazione 1. Si consideri lo schema a blocchi di figura. d(t) K d x(t) e(t) R(s) u(t) G(s) y(t) - R(s) = K τs + 1 s + 1, G(s) = K d = 2 s(s 2 + 6s + ), a) Considerando gli

Dettagli

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2 Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 26013 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it

Dettagli

Teoria dei Segnali Richiami di analisi matematica; alcune funzioni notevoli

Teoria dei Segnali Richiami di analisi matematica; alcune funzioni notevoli Teoria dei Segnali Richiami di analisi matematica; alcune funzioni notevoli Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Richiami

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/13 Temperatura equivalente di rumore

Dettagli

Risposta temporale: esempi

Risposta temporale: esempi ...4 Risposta temporale: esempi Esempio. Calcolare la risposta al gradino unitario del seguente sistema: x(t) = u(t) s + 5 (s + )(s + ) y(t) Il calcolo della trasformata del segnale di uscita è immediato:

Dettagli

RETI DI TELECOMUNICAZIONE

RETI DI TELECOMUNICAZIONE RETI DI TELECOMUNICAZIONE Modelli delle Sorgenti di Traffico Generalità Per la realizzazione di un modello analitico di un sistema di telecomunicazione dobbiamo tenere in considerazione 3 distinte sezioni

Dettagli

Variabili casuali multidimensionali

Variabili casuali multidimensionali Capitolo 1 Variabili casuali multidimensionali Definizione 1.1 Le variabili casuali multidimensionali sono k-ple ordinate di variabili casuali unidimensionali definite sullo stesso spazio di probabilità.

Dettagli

5. Esercitazione 5: Dimensionamento del primo stadio di una turbina assiale

5. Esercitazione 5: Dimensionamento del primo stadio di una turbina assiale 5. Esercitazione 5: Dimensionamento del primo stadio di una turbina assiale Lo scopo della presente esercitazione è il dimensionamento del primo stadio di una turbina assiale con i seguenti valori di progetto:

Dettagli

Maria Prandini Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano

Maria Prandini Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano Note relative a test di bianchezza rimozione delle componenti deterministiche da una serie temporale a supporto del Progetto di Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati Maria Prandini Dipartimento

Dettagli

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione UANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA Fondamenti Segnali e Trasmissione Campionamento e quantizzazione di un segnale analogico Si consideri il segnale x(t) campionato con passo T c. Campioni del

Dettagli

Dispersione modale. Dispersione modale

Dispersione modale. Dispersione modale Dispersione modale Se determiniamo l allargamento dell impulso per unità di lunghezza della fibra otteniamo l indice di dispersione modale σ ns m km A causa dell allargamento dell impulso la banda di frequenza

Dettagli

6. Trasmissione Numerica in Banda Base

6. Trasmissione Numerica in Banda Base 1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 6. Trasmissione Numerica in Banda Base TELECOMUNICAZIONI per Ingegneria

Dettagli

FILTRI ANALOGICI L6/1

FILTRI ANALOGICI L6/1 FILTRI ANALOGICI Scopo di un filtro analogico è l eliminazione di parte del contenuto armonico di un segnale, lasciandone inalterata la porzione restante. In funzione dell intervallo di frequenze del segnale

Dettagli

Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale

Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale Prima prova scritta 4 dicembre 2008 Tema di Informatica Dopo aver ricordato

Dettagli

TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA FEDERICO MARINI

TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA FEDERICO MARINI TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA DI FEDERICO MARINI 1 OBIETTIVO DELLA TEORIA DELL INFORMAZIONE Dato un messaggio prodotto da una sorgente, l OBIETTIVO è capire come si deve rappresentare tale messaggio

Dettagli

RICHIAMI SU PROCESSI ALEATORI E DENSITÀ SPETTRALE DI POTENZA

RICHIAMI SU PROCESSI ALEATORI E DENSITÀ SPETTRALE DI POTENZA RICHIAMI SU PROCESSI ALEATORI E DENSITÀ SPETTRALE DI POTENZA Paolo Bestagini Ph.D. Student bestagini@elet.polimi.it http://home.deib.polimi.it/bestagini Sommario 2 Segnali deterministici Continui Discreti

Dettagli

Esercitazioni di Matematica

Esercitazioni di Matematica Università degli Studi di Udine Anno Accademico 009/00 Facoltà di Agraria Corsi di Laurea in VIT e STAL Esercitazioni di Matematica novembre 009 Trovare le soluzioni della seguente disequazione: x + +

Dettagli

Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta

Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Quantizzazione;

Dettagli

Scomposizione in fratti semplici

Scomposizione in fratti semplici 0.0.. Scomposizione in fratti semplici La determinazione dell evoluzione libera e dell evoluzione forzata di un sistema lineare stazionario richiedono l antitrasformazione di una funzione razionale fratta

Dettagli

Misure su linee di trasmissione

Misure su linee di trasmissione Appendice A A-1 A-2 APPENDICE A. Misure su linee di trasmissione 1) Misurare, in trasmissione o in riflessione, la lunghezza elettrica TL della linea. 2) Dal valore di TL e dalla lunghezza geometrica calcolare

Dettagli

Analisi dei Sistemi Esercitazione 1

Analisi dei Sistemi Esercitazione 1 Analisi dei Sistemi Esercitazione Soluzione 0 Ottobre 00 Esercizio. Sono dati i seguenti modelli matematici di sistemi dinamici. ÿ(t) + y(t) = 5 u(t)u(t). () t ÿ(t) + tẏ(t) + y(t) = 5sin(t)ü(t). () ẋ (t)

Dettagli

Si considerino i sistemi elettrici RL rappresentati nella seguente figura: L u 1 (t)

Si considerino i sistemi elettrici RL rappresentati nella seguente figura: L u 1 (t) Esercizio Circuiti R in serie). Si considerino i sistemi elettrici R rappresentati nella seguente figura: + + + + u t) R y t) u t) R y t) Si consideri inoltre il sistema ottenuto collegando in serie i

Dettagli

Statistica ARGOMENTI. Calcolo combinatorio

Statistica ARGOMENTI. Calcolo combinatorio Statistica ARGOMENTI Calcolo combinatorio Probabilità Disposizioni semplici Disposizioni con ripetizione Permutazioni semplici Permutazioni con ripetizioni Combinazioni semplici Assiomi di probabilità

Dettagli

Conversione Analogico/Digitale

Conversione Analogico/Digitale Conversione Analogico/Digitale 1 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Conversione analogico/digitale (A/D) Per rappresentare numericamente un segnale continuo nel tempo e nelle ampiezze è necessario: Campionare

Dettagli

Problema ( ) = 0,!

Problema ( ) = 0,! Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente

Dettagli

Esercizi sul campionamento

Esercizi sul campionamento Capitolo 5 Esercizi sul campionamento 5.1 Esercizio 1 Dato il segnale x(t) = s(t) cos (2π 0 t) con s(t) a banda limitata s e supponendo di introdurre il segnale x(t) come ingresso di un sistema non lineare

Dettagli

8. Sistemi di Modulazione Numerica in banda-base. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda base

8. Sistemi di Modulazione Numerica in banda-base. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda base 1 8. Sistemi di Modulazione Numerica in banda-base Modulazione e Demodulazione numerica 2 sequenza numerica segnale analogico...0010111001... modulatore numerico x(t) sequenza numerica...0010011001...

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Doppi bipoli rumorosi: esercizi ed esempi numerici Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/15 Esempio 1 Il segnale

Dettagli

ESERCIZI DI FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE. per chi volesse verificare di averne una conoscenza adeguata

ESERCIZI DI FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE. per chi volesse verificare di averne una conoscenza adeguata ESERCIZI DI FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE Numeri complessi per chi volesse verificare di averne una conoscenza adeguata 1. Siano A = 1 + 2j e B = 3 exp(jπ/4). Si calcoli A B utilizzando per A e

Dettagli

Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti

Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti Teoria dei Segnali e Sistemi Sommario Architettura dei sistemi per l'elaborazione dell'informazione Informazione e segnali Teoria dei segnali Analisi

Dettagli

Elementi di Teoria dei Segnali

Elementi di Teoria dei Segnali Elementi di Teoria dei Segnali Ing. Michele Scarpiniti michele.scarpiniti@uniroma1.it http://ispac.ing.uniroma1.it/scarpiniti/index.htm Master "Tecniche per la Multimedialità" 1 Il concetto di segnale

Dettagli

Introduzione ai segnali determinati

Introduzione ai segnali determinati Teoria dei segnali Unità 1 Introduzione ai segnali determinati Introduzione ai segnali determinati Sviluppo in serie di Fourier Trasformata di Fourier 005 Politecnico di Torino 1 Introduzione ai segnali

Dettagli

s + 6 s 3, b) i valori di K per i quali il sistema a ciclo chiuso risulta asintoticamente stabile;

s + 6 s 3, b) i valori di K per i quali il sistema a ciclo chiuso risulta asintoticamente stabile; 1 Esercizi svolti Esercizio 1. Con riferimento al sistema di figura, calcolare: ut) + K s s + 6 s 3 yt) a) la funzione di trasferimento a ciclo chiuso tra ut) e yt); b) i valori di K per i quali il sistema

Dettagli

Esame di AM2 & EAP (270/04) a.a. 2009/10

Esame di AM2 & EAP (270/04) a.a. 2009/10 Quarto appello del 16 Luglio 2010 1. Un urna contiene delle palline numerate e distribuite in seguente maniera: Vengono estratte due palline senza rimpiazzo e siano X e Y rispettivamente il numero della

Dettagli

CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale ANALISI ARMONICA

CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale  ANALISI ARMONICA CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm ANALISI ARMONICA Ing. Federica Grossi Tel. 059 2056333 e-mail: federica.grossi@unimore.it

Dettagli

Comunicazioni Elettriche Esercizi

Comunicazioni Elettriche Esercizi Comunicazioni Elettriche Esercizi Alberto Perotti 9 giugno 008 Esercizio 1 Un processo casuale Gaussiano caratterizzato dai parametri (µ = 0, σ = 0.5) ha spettro nullo al di fuori dellintervallo f [1.5kHz,

Dettagli

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f Ot Una lente sottile con focale f 50 mm è utilizzata per proiettare su di uno schermo l immagine di un oggetto posto a 5 m. SI determini la posizione T dello schermo e l ingrandimento che si ottiene La

Dettagli

Segnali e Sistemi (Ingegneria Informatica)

Segnali e Sistemi (Ingegneria Informatica) Segnali e Sistemi (Ingegneria Informatica) Lezione 4 last update Oct 22, 2004 c 2004 Finesso, Pavon, Pinzoni 1 GRADINO UNITARIO A TEMPO CONTINUO Èilsegnale u(t) = 1 se t 0, 0 se t

Dettagli

In elettronica un filtro elettronico è un sistema o dispositivo che realizza

In elettronica un filtro elettronico è un sistema o dispositivo che realizza Filtri V.Russo Cos è un Filtro? In elettronica un filtro elettronico è un sistema o dispositivo che realizza delle funzioni di trasformazione o elaborazione (processing) di segnali posti al suo ingresso.

Dettagli

Esercitazione 11: Stato di tensione nella sezione di trave

Esercitazione 11: Stato di tensione nella sezione di trave Meccanica e Tecnica delle Costruzioni Meccaniche Esercitazioni del corso. Periodo I Prof. Leonardo BERTINI Ing. Ciro SNTUS Esercitazione 11: Stato di tensione nella sezione di trave Indice 1 Forza normale

Dettagli

Cap.1. GENERALITÀ SUI PROCESSI STOCASTICI

Cap.1. GENERALITÀ SUI PROCESSI STOCASTICI Cap.1. GENERALITÀ SUI PROCESSI STOCASTICI 1.1. SEGNALI ALEATORI E LORO SORGENTI Si è a volte fatto riferimento ai segnali quali veicoli di informazione: in proposito occorre tuttavia precisare che si tratta

Dettagli

Serie di Fourier - Esercizi svolti

Serie di Fourier - Esercizi svolti Serie di Fourier - Esercizi svolti Esercizio 1 È data la funzione f con domf) = R, periodica di periodo, tale che onda quadra) 1 se < x < fx) = se x = e x = 1 se < x < 1) 1 Calcolare i coefficienti di

Dettagli

Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Appello del 07 Settembre 2005

Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Appello del 07 Settembre 2005 Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Appello del 07 Settembre 2005 Gli esercizi devono essere risolti solo sui fogli dei colori indicati Per esiti e soluzioni si veda il sito web del corso:

Dettagli

Statistica. Alfonso Iodice D Enza

Statistica. Alfonso Iodice D Enza Statistica Alfonso Iodice D Enza iodicede@unina.it Università degli studi di Cassino () Statistica 1 / 24 Outline 1 () Statistica 2 / 24 Outline 1 2 () Statistica 2 / 24 Outline 1 2 3 () Statistica 2 /

Dettagli

Statistica Descrittiva Soluzioni 6. Indici di variabilità, asimmetria e curtosi

Statistica Descrittiva Soluzioni 6. Indici di variabilità, asimmetria e curtosi ISTITUZIONI DI STATISTICA A A 2007/2008 Marco Minozzo e Annamaria Guolo Laurea in Economia del Commercio Internazionale Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese Università degli Studi di Verona

Dettagli

v in v out x c1 (t) Molt. di N.L. H(f) n

v in v out x c1 (t) Molt. di N.L. H(f) n Comunicazioni elettriche A - Prof. Giulio Colavolpe Compito n. 3 3.1 Lo schema di Fig. 1 è un modulatore FM (a banda larga). L oscillatore che genera la portante per il modulatore FM e per la conversione

Dettagli

Corso di Microonde Esercizi su Linee di Trasmissione

Corso di Microonde Esercizi su Linee di Trasmissione Corso di Microonde Esercizi su Linee di Trasmissione Tema del 6.7.1999 Il carico resistivo R L è alimentato alla frequenza f =3GHz attraverso una linea principale di impedenza caratteristica Z 0 = 50 Ω

Dettagli

Statistica. Esercitazione 4 15 maggio 2012 Connessione. Medie condizionate. Covarianza e correlazione

Statistica. Esercitazione 4 15 maggio 2012 Connessione. Medie condizionate. Covarianza e correlazione Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2011/2012 Statistica Esercitazione 4 15 maggio 2012 Connessione. Medie condizionate.

Dettagli

Serie di Fourier. Se x(t) è periodica con periodo T e frequenza f=1/t, posso scriverla nella forma:

Serie di Fourier. Se x(t) è periodica con periodo T e frequenza f=1/t, posso scriverla nella forma: Serie di Fourier Se x(t) è periodica con periodo T e frequenza f=1/t, posso scriverla nella forma: x( t) = = 0, A cos ( 2πf t + ϕ ) Cioè: ogni segnale periodico di periodo T si può scrivere come somma

Dettagli

Il Rumore Termico nei Sistemi di Comunicazione

Il Rumore Termico nei Sistemi di Comunicazione Appendice B Il Rumore Termico nei Sistemi di Comunicazione B. Il rumore termico prodotto da un resistore Collegando un voltmetro molto sensibile ai capi di un resistore reale con resistenza R ohm (Ω),

Dettagli

1) Probabilità di errore di trasmissione. 2) Capacità di canale. 3) Esempi di calcolo della capacità. 4) Disuguaglianza di Fano

1) Probabilità di errore di trasmissione. 2) Capacità di canale. 3) Esempi di calcolo della capacità. 4) Disuguaglianza di Fano Argomenti della Lezione 1) Probabilità di errore di trasmissione ) Capacità di canale 3) Esempi di calcolo della capacità 4) Disuguaglianza di Fano 5) Teorema inverso della codifica di canale 1 Probabilità

Dettagli

Esercizi svolti di statistica. Gianpaolo Gabutti

Esercizi svolti di statistica. Gianpaolo Gabutti Esercizi svolti di statistica Gianpaolo Gabutti (gabuttig@hotmail.com) 1 Introduzione Questo breve documento contiene lo svolgimento di alcuni esercizi di statistica da me svolti durante la preparazione

Dettagli

Soluzione. Il dominio E consiste nella parte di spazio contenuta nella sfera ma esterna al cono rappresentata in Figura 1. Infatti

Soluzione. Il dominio E consiste nella parte di spazio contenuta nella sfera ma esterna al cono rappresentata in Figura 1. Infatti Esercizio 1 (G. Ziglio). (6 punti) Calcolare il volume della porzione di spazio E interna alla sfera di equazione x 2 + y 2 + z 2 = 1 ed esterna al cono di equazione z 2 = x 2 + y 2 E = (x, y, z) R x 2

Dettagli

Esame di maturità scientifica, corso di ordinamento a. s

Esame di maturità scientifica, corso di ordinamento a. s Problema 1 Esame di maturità scientifica, corso di ordinamento a. s. -4 Sia f la funzione definita da: f()=- Punto 1 Disegnate il grafico G di f()=-. La funzione f()=- è una funzione polinomiale (una cubica).

Dettagli

Progetto di filtri numerici IIR da filtri analogici

Progetto di filtri numerici IIR da filtri analogici Filtri selettivi 1. Butterworth: monotono nella banda passante e nella banda oscura 2. Chebyshev: oscillazione uniforme nella banda passante e monotona nella banda oscura 3. Ellittico: oscillazione uniforme

Dettagli

7.6 Esercizi svolti Trasformata di Fourier

7.6 Esercizi svolti Trasformata di Fourier 78 7 Trasformata di Fourier 7.6 Esercizi svolti Esercizio 7. Determinare la trasformata di Fourier delle seguenti funzioni : a x(t =u(t e t + u(t u(t + ; b x(t =e i3t p (t + ; c x(t =p (t ; ( d x(t =p

Dettagli

Esercitazione 2. Soluzione

Esercitazione 2. Soluzione Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale

Dettagli

Teoria dei Segnali Covarianza, correlazione e densità spettrale di potenza; processi stocastici stazionari

Teoria dei Segnali Covarianza, correlazione e densità spettrale di potenza; processi stocastici stazionari Teoria dei Segnali Covarianza, correlazione e densità spettrale di potenza; processi stocastici stazionari Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it

Dettagli

Statistica. Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza e correlazione

Statistica. Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza e correlazione Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2010/2011 Statistica Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza

Dettagli

Analisi delle corrispondenze

Analisi delle corrispondenze Capitolo 11 Analisi delle corrispondenze L obiettivo dell analisi delle corrispondenze, i cui primi sviluppi risalgono alla metà degli anni 60 in Francia ad opera di JP Benzécri e la sua equipe, è quello

Dettagli

Raggiungibilità, Controllabilità, Osservabilità e Determinabilità

Raggiungibilità, Controllabilità, Osservabilità e Determinabilità Raggiungibilità, Controllabilità, Osservabilità e Determinabilità Si determini se i sistemi lineari tempo invarianti ẋ(t) = Ax(t) + Bu(t), Σ c : y(t) = Cx(t) + Du(t). x(k + ) = Ax(k) + Bu(k), Σ d : y(k)

Dettagli

Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi svolti e da svolgere. 1) A quanto corrisponde su base decimale un guadagno di 31 db? (Risp: = )

Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi svolti e da svolgere. 1) A quanto corrisponde su base decimale un guadagno di 31 db? (Risp: = ) Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi svolti e da svolgere A quanto corrisponde su base decimale un guadagno di 3 db? (Risp: = 259 25 2 A quanti watt corrisponde una potenza di - 25 db m? (Risp: 3,25-6

Dettagli

RM Formazione dell immagine

RM Formazione dell immagine RM Formazione dell immagine Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it FUNZIONE, VARIABILE e DOMINIO Funzione: y = f(x) y = variabile dipendente x = variabile indipendente Esempio: Rappresentazione grafica:

Dettagli

Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a Sintesi del suono. Sintesi del suono

Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a Sintesi del suono. Sintesi del suono Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a. 2001-2002 Sintesi del suono Ing. Antonio Rodà Sintesi del suono E neccessaria una tecnica di sintesi, ossia un particolare procedimento per

Dettagli

Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite

Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite 3 Sistemi lineari 3 Generalità Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite ovvero, in forma matriciale, a x + a 2 x 2 + + a n x n = b a 2 x + a 22 x 2 + + a 2n x

Dettagli

Esercizio su sforzi tangenziali indotti da taglio T in trave inflessa

Esercizio su sforzi tangenziali indotti da taglio T in trave inflessa Esercizio su sforzi tangenziali indotti da taglio T in trave inflessa t = 15 h = 175 Si consideri la sezione rappresentata in figura (sezione di trave inflessa) sulla quale agisca un taglio verticale T

Dettagli

S.Barbarino - Appunti di Microonde. Cap. 17. Modi TE e TM in cavi coassiali.

S.Barbarino - Appunti di Microonde. Cap. 17. Modi TE e TM in cavi coassiali. SBarbarino - Appunti di Microonde Cap 17 Modi TE e TM in cavi coassiali 171 - Soluzioni dell equazione di Helmholtz per modi TE e TM - Frequenza di cut-off Consideriamo un cavo coassiale: il conduttore

Dettagli

Capitolo 6 Strato Fisico- Le Modulazioni Numeriche

Capitolo 6 Strato Fisico- Le Modulazioni Numeriche Capitolo 6 Strato Fisico- Le Modulazioni Numeriche 1 Modulazione e Demodulazione numerica segnale numerico segnale analogico...0010111001... modulatore numerico segnale numerico mezzo trasmissivo...0010011001...

Dettagli

Modelli cinematici. per gli studenti del corso di Stima e identificazione. Luigi Chisci, 20 Maggio 2011

Modelli cinematici. per gli studenti del corso di Stima e identificazione. Luigi Chisci, 20 Maggio 2011 Modelli cinematici per gli studenti del corso di Stima e identificazione Luigi Chisci, Maggio Nei problemi di stima del moto (eg tracing e navigazione) si fa uso di un modello di stato del moto nella forma:

Dettagli

RICHIAMI MATEMATICI. x( t)

RICHIAMI MATEMATICI. x( t) 0.0. 0.1 1 RICHIAMI MATEMATICI Funzioni reali del tempo: (t) : t (t) (t) ( t) Funzioni reali dell ingresso: y() t t y( ) y() : y() Numeri complessi. Un numero complesso è una coppia ordinata di numeri

Dettagli

Invert. a PWM. abc. Figura 1: Schema azionamento

Invert. a PWM. abc. Figura 1: Schema azionamento ESERCIZIO Si consideri il controllo di coppia di figura che fa uso di un azionamento a corrente alternata con un motore sincrono a magneti permanenti con rotore isotropo avente i seguenti dati di targa:

Dettagli

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Campionamento e quantizzazione di un segnale analogico Si consideri il segnale x(t) campionato con passo

Dettagli

Reti nel dominio delle frequenze. Lezione 10 2

Reti nel dominio delle frequenze. Lezione 10 2 Lezione 10 1 Reti nel dominio delle frequenze Lezione 10 2 Introduzione Lezione 10 3 Cosa c è nell Unità 3 In questa sezione si affronteranno Introduzione all Unità Trasformate di Laplace Reti nel dominio

Dettagli

Elettronica II Modello per piccoli segnali del diodo a giunzione p. 2

Elettronica II Modello per piccoli segnali del diodo a giunzione p. 2 Elettronica II Modello per piccoli segnali del diodo a giunzione Valentino Liberali ipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 2603 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it http://www.dti.unimi.it/

Dettagli