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INDICE PRESENTAZIONE ALLA 2 a EDIZIONE di CLAUDIO SACCHETTO PRESENTAZIONE ALLA 1 a EDIZIONE di CLAUDIO SACCHETTO XVII XIX PARTE I I FONDAMENTI 1. LE FONTI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE TRIBUTARIO E DELL ORDINAMENTO FISCALE EUROPEO di CLAUDIO SACCHETTO Sezione I LE FONTI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE TRIBUTARIO 3 Premessa metodologica 3 1. Le fonti del diritto internazionale tributario 4 1.1. Le consuetudini internazionali (international customs) 4 1.2. I principi generali del diritto riconosciuti dalle nazioni civili (the general principles of law recognised by civilised nations) 5 1.3. I Trattati internazionali. Natura, evoluzione e procedura di formazione 6 2. Evoluzione delle fonti di diritto internazionale. Il soft law 8 3. I rapporti tra fonti internazionali e fonti interne 11 Sezione II LE FONTI TRIBUTARIE DEL DIRITTO DELLA UNIONE EUROPEA 13 Premessa. Specialità e limiti del diritto fiscale comunitario 13 4. Specialità dei Trattati e delle Fonti comunitarie 14 4.1. Limiti e specialità del diritto comunitario in materia fiscale. Il rispetto delle libertà fondamentali e la salvaguardia del mercato interno 16 5. Le Fonti comunitarie in generale. Tipologia e ambito in materia fiscale 17 6. Altre fonti in materia fiscale ascrivibili all ordinamento comunitarie 20

VI Indice 2. L INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO TRIBUTARIO EUROPEO E INTERNAZIONALE di GIUSEPPE MELIS Sezione I L INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO TRIBUTARIO EUROPEO 23 1. L interpretazione del diritto europeo: l ambito di esplicazione dell attività interpretativa della Corte di giustizia in materia tributaria 23 2. Caratteristiche della pronunzia della Corte di giustizia: interpretazione, compatibilità e rilevanza del fatto 24 3. Sentenze interpretative della Corte di giustizia e metodo interpretativo 25 Sezione II L INTERPRETAZIONE DELLE CONVENZIONI IN MATERIA DI IMPOSTE SUL REDDITO E SUL PATRIMONIO E IL PROBLEMA DELLE QUALIFICAZIONI 29 4. I profili rilevanti nell interpretazione delle convenzioni internazionali 29 5. L interpretazione secondo la Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati: i mezzi primari di interpretazione 29 6. Segue. I mezzi supplementari di interpretazione. I trattati redatti in più lingue 31 7. Segue. Il ruolo del Modello OCSE e del suo Commentario 33 8. Segue. Posizione del giudice nazionale e interpretazioni unilateralistiche 35 9. Segue. Interpretazione statica ed interpretazione evolutiva 36 10. Il problema della c.d. qualificazione 37 11. Segue. L art. 3, par. 2 del Modello OCSE. Caratteristiche generali 38 12. Segue. La scelta dell ordinamento interno. Le varie tesi 40 13. Segue. La scelta dell ordinamento interno nel Commentario al Modello OCSE e la posizione della giurisprudenza italiana 41 14. Il contesto e l obiettivo dell interpretazione uniforme 43 3. LA CIRCOLAZIONE DEI MODELLI TRIBUTARI E LA COMPARAZIONE di MARCO BARASSI 1. Il carattere dinamico del diritto (tributario) 45 2. La mutazione del diritto e la circolazione dei modelli 46 3. Le cause della circolazione dei modelli tributari 48 3.1. Due casi di imposizione : il modello del Fondo Monetario Internazionale 50 3.2. e i modelli elaborati dalla UE e dall OCSE 51 3.2.1. L azione dell OCSE e della UE per contrastare la pianificazione fiscale aggressiva e l elusione 52 4. L ambito della circolazione dei modelli tributari 54

INDICE VII 4.1. Il formante legislativo 54 4.2. Il formante giurisprudenziale 57 4.2.1. La giurisprudenza sull abuso del diritto 58 4.2.2. Altri casi di comparazione giurisprudenziale 60 4.3. Il formante dottrinale 61 5. Il rapporto tra circolazione dei modelli tributari e comparazione 61 PARTE II I PRINCIPI 4. LA STABILE ORGANIZZAZIONE NELLE IMPOSTE SUI REDDITI di MARIO GRANDINETTI 1. Premessa 67 2. La funzione della stabile organizzazione nell imposizione reddituale e l assenza di soggettività giuridica 68 3. La definizione di stabile organizzazione nel TUIR. Considerazioni generali 70 4. La stabile organizzazione materiale 72 4.1. La positive list. I cantieri 73 5. La negative list 75 6. La stabile organizzazione personale 78 7. I rapporti di controllo. Considerazioni finali 81 5. I METODI DI ELIMINAZIONE DELLA DOPPIA IMPOSIZIONE INTERNAZIONALE SUL REDDITO di ROBERTO FRANZÈ 1. La doppia imposizione (giuridica ed economica) internazionale sul reddito 83 2. I metodi per eliminare la doppia imposizione sui redditi esteri nel diritto tributario e italiano 85 2.1. Segue. Il credito d imposta per le imposte assolte all estero 87 2.2. Segue. La c.d. branch exemption e le altre forme di esenzione per redditi prodotti all estero 89 2.3. Segue. L isolato regime di deduzione delle imposte estere sui dividendi percepiti al di fuori del regime d impresa 90 3. I metodi per eliminare la doppia imposizione sui redditi esteri nel diritto delle Convenzioni contro le doppie imposizioni sul reddito 90

VIII Indice 4. Alcune conclusioni sull efficacia dei metodi, unilaterali e bilaterali, per il contrasto dei fenomeni di doppia imposizione internazionale sui redditi esteri 93 5. La doppia imposizione internazionale sul reddito ed il diritto dell Unione europea 94 5.1. La doppia imposizione giuridica internazionale sul reddito nella giurisprudenza della Corte di giustizia 95 5.2. La doppia imposizione economica internazionale sul reddito nella giurisprudenza della Corte di giustizia 96 6. I PRINCIPI DI NON DISCRIMINAZIONE FISCALE IN AMBITO EUROPEO E INTERNAZIONALE di GIANLUIGI BIZIOLI 1. Introduzione 99 Sezione I IL PRINCIPIO DI NON DISCRIMINAZIONE FISCALE NELL UNIONE EUROPEA 100 2. Il divieto di discriminazione fiscale dei prodotti stranieri 100 3. Le libertà fondamentali. Profili generali 103 3.1. Le libertà fondamentali quale divieto di discriminazione 104 3.2. Le libertà fondamentali quale divieto di restrizione discriminatorio 107 3.3. I confini fra discriminazione/restrizione e disparità di trattamento 109 3.4. La giustificazione del trattamento discriminatorio 112 Sezione II IL PRINCIPIO DI NON DISCRIMINAZIONE NEL MODELLO DI CONVEN- ZIONE 115 4. Il divieto di discriminazione in ragione della nazionalità 115 5. Il divieto di discriminazione nei confronti delle imprese e delle stabili organizzazioni 115 7. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO di MARCELLO MORETTI 1. Introduzione 117 2. La nozione di aiuto di Stato 118 3. Il requisito della selettività 121 3.1. La selettività materiale 122 3.2. La selettività regionale 124 4. Esclusioni e deroghe al principio di incompatibilità 127 5. Gli aiuti de minimis 128

INDICE IX 6. La procedura di controllo 129 7. Il recupero degli aiuti di Stato concessi in modo illegittimo 130 8. L ABUSO DEL DIRITTO TRIBUTARIO di PIETRO MASTELLONE 1. Introduzione 131 2. L elusione fiscale e l abuso del diritto tributario 132 3. Genesi dell abuso del diritto in materia di libertà fondamentali dell Unione europea 134 4. I due concetti di abuso emergenti dalla giurisprudenza europea 138 4.1. Abuso del diritto in senso lato 138 4.2. Abuso del diritto in senso stretto 139 5. L introduzione del concetto di abuso in ambito tributario da parte della Corte di giustizia UE 139 5.1. Abuso del diritto nel settore dei tributi c.d. armonizzati 139 5.2. Abuso del diritto nel settore dei tributi c.d. non armonizzati 141 6. L influenza della giurisprudenza europea sull approccio antielusivo della Corte di Cassazione 144 7. Attuale conformazione dell abuso del diritto tributario in ambito UE e recepimento da parte del legislatore italiano 145 8. L abuso delle convenzioni internazionali per evitare la doppia imposizione 147 8.1. Introduzione del concetto di utilizzo improprio dei trattati fiscali 147 8.2. Soggetti che possono abusare dei trattati fiscali 148 8.3. Tipologie di abuso dei trattati fiscali 149 8.4. Rimedi all abuso dei trattati fiscali 151 9. Riflessioni conclusive 153 9. L ORDINAMENTO ITALIANO E LA COOPERAZIONE FISCALE INTERNAZIONALE di STEFANO DORIGO 1. Introduzione: il ruolo della cooperazione fiscale nel contesto internazionale attuale 155 2. Lo scambio di informazioni 157 2.1. L attitudine dell ordinamento italiano rispetto allo scambio di informazioni 157 2.2. Le forme dello scambio di informazioni 159 2.3. Estensione e limiti dello scambio di informazioni: in particolare, la rilevanza del segreto bancario 163

X Indice 2.4. Il ricorso allo scambio di informazioni come obbligo per lo Stato in presenza di fattispecie con elementi di estraneità 164 2.5. I limiti all uso delle informazioni ricevute attraverso i canali dello scambio di informazioni 166 2.6. La tutela del contribuente 167 3. L assistenza alla riscossione 171 3.1. Evoluzione storica della cooperazione tra Stati per la riscossione dei tributi 171 3.2. L assistenza alla riscossione nell ambito dell Unione europea: il d.lgs. n. 149/2012 172 3.3. L assistenza alla riscossione secondo l art. 27 del Modello OCSE 175 4. Conclusioni 177 PARTE III LE REGOLE A. LE NORME SOSTANZIALI 10. LA TASSAZIONE TRANSNAZIONALE DELLE IMPRESE E DEI GRUPPI D IMPRESA di MARIO GRANDINETTI 1. Premessa 181 2. La qualificazione e la localizzazione del reddito prodotto all estero da parte di un soggetto residente 184 2.1. Stabile organizzazione ed eliminazione della doppia imposizione. Il c.d. principio del trattamento isolato dei redditi 186 2.2. L equiparazione tra stabile organizzazione e controllata estera per effetto del nuovo art. 168-ter TUIR 188 3. La tassazione del reddito d impresa prodotto dal soggetto estero in Italia attraverso la stabile organizzazione 189 4. La disciplina individuata dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni. L art. 7 del Modello OCSE 191 5. La determinazione del reddito della stabile organizzazione. I correlative adjustments e i rapporti con le altre disposizioni del Modello OCSE 193 6. La tassazione dell impresa operante secondo il modello organizzativo di gruppo. La tassazione consolidata relativa all imposta societaria. Il modello italiano 196

INDICE XI 11. I PREZZI DI TRASFERIMENTO di ALESSANDRO VICINI RONCHETTI 1. Premessa 201 2. La disciplina nazionale 203 3. La disciplina internazionale 204 3.1. Presupposti soggettivi 204 3.2. Presupposti oggettivi 206 3.2.1. Comparabilità delle transazioni 206 3.2.2. Oggetto delle transazioni 206 3.2.3. Analisi delle funzioni 206 3.2.4. Condizioni contrattuali 207 3.2.5. Politiche commerciali 207 4. Metodi per determinare il valore normale 208 4.1. Metodi tradizionali 209 4.1.1. Comparable uncontrolled price method (CUP) 209 4.1.2. Resale price method 209 4.1.3. Metodo del cost plus 210 4.2. Metodi non tradizionali 211 4.2.1. Transactional net margin method 211 4.2.2. Transactional profit split method 212 5. Le problematiche connesse alla doppia imposizione nel caso di rettifiche da parte dell amministrazione finanziaria 213 5.1. Corresponding adjustment di cui al comma 2, art. 9 Modello OCSE 213 5.2. Mutual agreement procedure di cui all art. 25 Modello OCSE 214 5.3. Safe harbours 215 5.4. Convenzione UE per evitare le doppie imposizioni 216 6. Aspetti documentali dei prezzi di trasferimento 217 12. IL REGIME DI IMPUTAZIONE PER TRASPARENZA DEL REDDITO DELLE IMPRESE ESTERE CONTROLLATE di ANDREA BALLANCIN 1. Natura e funzione del regime di imputazione per trasparenza del reddito delle imprese estere controllate 219 2. La disciplina cfc italiana 220 2.1. L ambito soggettivo di applicazione ed il presupposto del controllo 221 2.2. L ambito territoriale di applicazione della disciplina 223 2.3. L imputazione del reddito conseguito dall impresa estera controllata 225 2.4. La disapplicazione della disciplina cfc 227 2.5. L interpello ed il contraddittorio anticipato 230

XII Indice 2.6. L abrogazione del regime delle collegate estere 231 3. Il rapporto della disciplina cfc con il diritto convenzionale 232 3.1. Segue. e con il diritto dell Unione europea 234 4. Considerazioni conclusive 237 13. DIVIDENDI, INTERESSI E CANONI di ROBERTO SCALIA Sezione I DEFINIZIONI 239 1. Premessa 239 1.1. Trattazione unitaria e regole comuni 240 2. Dividendi e interessi 243 2.1. Cenni introduttivi 243 2.2. Definizione di dividendi e interessi secondo il diritto interno 244 2.2.1. Definizione interna di dividendi 244 A. Utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione e cointeressenza 246 2.2.2. Definizione interna di interessi 247 2.3. Definizione secondo le Convenzioni contro le doppie imposizioni 247 2.3.1. Definizione di dividendo secondo l art. 10(3) 248 A. Recesso, esclusione, riscatto, riduzione del capitale e liquidazione 251 B. Associazione in partecipazione 252 2.3.2. Definizione convenzionale di interessi 253 2.4. Definizione di dividendi e interessi secondo il diritto europeo 255 2.4.1. Direttiva Madre-Figlia: nozione di utili distribuiti 256 2.4.2. Direttiva Interessi e Canoni: nozione di interessi 257 3. Canoni 257 3.1. Definizione interna 257 3.2. Definizione convenzionale 258 3.3. Definizione nel diritto europeo 259 Sezione II REGOLE DI LOCALIZZAZIONE E TASSAZIONE 259 4. Diritto tributario interno 259 4.1. Dividendi e interessi 260 4.1.1. La localizzazione dei dividendi nel TUIR 260 A. Tassazione degli utili e proventi equiparati di fonte estera 261 1. Utili e proventi equiparati di fonte estera percepiti da soggetti IRES e da persone fisiche in regime d impresa 261 2. Utili e proventi equiparati di fonte estera percepiti da persone fisiche al di fuori dell esercizio dell impresa 261 B. Utili e proventi equiparati di fonte interna 263

INDICE XIII 1. Utili e proventi equiparati di fonte interna percepiti da soggetti IRES e da persone fisiche in regime d impresa 263 2. Utili e proventi equiparati di fonte interna percepiti da persone fisiche al di fuori dell esercizio dell impresa 263 4.1.2. La localizzazione degli interessi nel TUIR 264 A. Le regole di tassazione 264 4.2. Canoni 265 4.2.1. La localizzazione dei canoni 265 4.2.2. Le regole di tassazione 265 5. Convenzioni contro le doppie imposizioni 266 5.1. Dividendi, interessi e canoni: regole generali 266 5.1.1. Dividendi 267 5.1.2. Interessi 269 5.2. Canoni 270 6. Diritto Europeo 270 6.1. Direttiva Madre-Figlia: requisiti 270 6.1.1. Regole di tassazione 273 6.2. Direttiva Interessi e Canoni: requisiti 275 6.2.1. Regole di tassazione 277 Sezione III NORME ANTIABUSO 279 7. Diritto interno 279 8. Convenzioni contro le doppie imposizioni 280 9. Diritto Europeo 283 14. LE RIORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI di MARCO BARASSI 1. Premessa 287 2. Le fonti 290 3. Le riorganizzazioni transfrontaliere 290 3.1. Lo scopo della direttiva 290 3.2. Le definizioni 291 3.3. Le operazioni considerate 291 3.4. I requisiti soggettivi 293 3.5. Le riorganizzazioni in uscita 294 3.5.1. L applicabilità dell imposta sostitutiva 296 3.5.2. Le riserve in sospensione di imposta 296 3.5.3. Il riporto delle perdite 297 3.5.4. Il conferimento della stabile organizzazione 297 3.6. Le riorganizzazioni in entrata 298

XIV Indice 3.7. Lo scambio di partecipazioni 300 3.8. La posizione dei soci 301 4. Le riorganizzazioni internazionali 302 5. Profili elusivi (cenni) 304 15. L IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI INTERNAZIONALI di GIUSEPPE VANZ 1. L IVA quale imposta indiretta sui consumi di carattere generale 307 2. L IVA quale imposta che colpisce il solo valore aggiunto di ciascuno scambio di beni e di servizi 308 3. I pregi dell IVA negli scambi internazionali 309 4. Il meccanismo applicativo dell IVA in generale: contribuenti di diritto e contribuenti di fatto 310 5. Segue. Il diritto di rivalsa e la rivalsa di fatto 311 6. Segue. Il diritto di detrazione 312 7. Il complesso dei debiti e crediti contestualmente imputati al contribuente di diritto e il duplice effetto giuridico-economico di neutralizzazione del carico tributario in capo al contribuente di diritto e di traslazione del medesimo carico sul contribuente di fatto 313 8. Le operazioni interne al territorio italiano, con particolare riguardo al requisito della territorialità 315 9. Segue.... e con particolare riguardo alle operazioni poste in essere da soggetti non residenti 316 10. Gli scambi commerciali internazionali in senso stretto: profili generali 318 11. Le importazioni di beni e le esportazioni di beni 320 12. Gli acquisti intracomunitari di beni e le cessioni intracomunitarie di beni 326 B. LE NORME PROCEDIMENTALI 16. IL RULING E LE NORME PROCEDIMENTALI (INTERPELLI) di LUCA SABBI Premessa 333 1. L interpello afferente le tematiche connesse ai profili internazionali prima delle modifiche di cui al d.lgs. n. 147/2015 (tax ruling) 335 1.1. Gli ultimi interventi legislativi sul vecchio tax ruling prima della riforma: l art. 7 del d.l. n. 145/2013 338 2. La riforma del ruling internazionale e le nuove fattispecie 339 2.1. Accordi preventivi per le imprese con attività internazionale 340

INDICE XV 2.2. La struttura dell accordo 342 2.3. Il procedimento 343 2.4. L estinzione dell accordo, il mutamento delle circostanze di fatto e le verifiche 345 2.5. Criteri per la determinazione dell esistenza di una stabile organizzazione 346 2.6. La modifica e il rinnovo degli accordi 347 3. L interpello sui nuovi investimenti 348 3.1. I soggetti coinvolti 349 3.2. Profili oggettivi e campo di applicazione 351 3.3. Il procedimento 352 3.4. Gli effetti e l efficacia della risposta 352 3.5. Il rapporto con gli accordi preventivi per le imprese con attività internazionale 353 3.6. L attività di accertamento 355 3.7. Profili processuali: cenni 356 3.8. Il rapporto con gli aiuti di Stato e il progetto BEPS 356 4. I MAP e gli altri strumenti internazionali 358

XVI Indice