Lezione 15 Geometrie lineari di confinamento magnetico

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Lezione 15 Geometrie lineari di confinamento magnetico G. Bosia Universita di Torino G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 1

Disuniformità con gradiente in direzione del campo ( ) Una topologia di linee magnetiche come quelle mostrate in figura e caratterizzata da un gradiente del campo che produce una forza risultante nella direzione di B. La forza di Lorentz che compare nell equazione del moto (XV-2) A causa del gradiente del campo ha una componente nelle direzione del campo: (XV-1) con : (XV-2) Dalla : z r si puo calcolare B r in funzione di B z. In coordinate cilindriche : z (XV-3) G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 2

Gradiente del campo in direzione del campo ( ) ossia: (XV-4) Se r L è abbastanza piccolo che: (XV-5) Ossia (XV-6) (XV-7) Pertanto la forza e uguale a: (XV-8) G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 3

Momento magnetico di una carica in moto Quando una particella entra nella struttura magnetica in cui il campo magnetico cresce, subisce una forza ritardante proporzionale alla componente del gradiente e alla quantità : (XV-9) Che e consistente con la definizione di momento magnetico di una spira di raggio r L percorsa da una corrente I = q Ω c /2π: (XV-10) Scritta vettorialmente, la forza ritardante e pertanto : (XV-11) Il momento magnetico e associato al moto di girazione nel piano perpendicolare al moto e punta in direzione di B ma in verso opposto. G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 4

Momento magnetico Un circuito piano a sezione rettangolare di area da = dx dy, percorso da una corrente I, immerso in un campo magnetico B(r) e soggetto ad una forza F avente componenti: (XV-12) ovvero: (XV-13) e, se e il momento magnetico vettoriale del circuito (XV-14) = G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 5

Momento magnetico La forma del circuito non importa perché un circuito di forma qualunque può sempre essere scomposto in un gran numero di spire rettangolari adiacenti. Dunque le definizioni di µ : (XV-15) e della forza applicata F (XV-16) che può anche essere scritta come (XV-17) e valida per un circuito avente una forma qualsiasi. Il fatto che µ sia sempre diretto in direzione opposta al campo, indica che il campo magnetico prodotto dal moto delle particelle del plasma si oppone sempre al campo magnetico esterno (diamagnetismo del plasma). La deriva di può essere scritta, introducendo il momento magnetico come: (XV-18) G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 6

Invarianza del momemto magnetico Il momento magnetico di una particella in moto in un campo magnetico e un invariante del moto: Infatti da : (XV-19) ossia : (XV-20) Per la conservazione dell energia cinetica: (XV-21) ossia (XV-22) µ = cost G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 7

Conservazione del momento angolare Il momento angolare della particella rispetto al centro di guida e per definizione (XV-23) L = = Pertanto la conservazione del momento magnetico = riflette la conservazione del momento angolare della particella rispetto al centro di guida. G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 8

Il campo magnetico generato da una corrente anulare a distanza molto più grande di R, è simile a quello di un dipolo magnetico con lo stesso momento. Nella figura si fa vedere che il campo magnetico creato dalle particelle sia positive che negative, che si muovono in un campo magnetico uniforme, si oppone al campo magnetico esterno all'interno del le orbite, il che equivale ad un dipolo diamagnetico. Diamagnetismo del plasma Oerviamo che la direzione di µ m non dipende dal segno della carica; infatti, se si cambia segno a q, si inverte la direzione di v. Questa è l'origine delle proprietà diamagnetiche dei plasmi G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 9

Invarianti adiabatici E noto in meccanica classica che un se un corpo e in moto periodico, l integrale di azione, A = pdq dove p e q sono i momenti e le coordinate generalizzate, che variano periodicamente, e invariante nel moto. Queste quantità rimangono invarianti (invarianti adiabatici) anche se il moto del sistema non e esattamente periodico perché i parametri del sistema subiscono modificazioni lente rispetto al periodo di rotazione. Gli invarianti adiabatici permettono spesso di risolvere in un modo semplice complicati problemi di dinamica. I moti di particelle cariche in campi magnetici sono sempre periodici e pertanto esistono tre invarianti adiabatici associati al loro moto. I Se assumiamo che p=mvr e il momento angolare e θ l angolo di rotazione nel piano perpendicolare al campo magnetico 2 mv m pdq = mv dθ = 2πrL mv = 2π = 4π µ Ω q G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 10 c

Invarianti adiabatici Il momento magnetico e il primo invariante adiabatico del moto (se q/m non varia). Invariante adiabatico longitudinale Nel moto di particelle in un sistema a specchio e possibile individuare un secondo invariante adiabatico J = b v// a Dove ds e l elemento d arco percorso dal centro di guida, a e b i due punti di specchio a b ds G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 11

Specchio magnetico Una applicazione immediata della costanza del momento magnetico e il sistema di confinamento a Specchio Magnetico. Una carica che si muova in direzione assiale e Riflessione Particella R B piu forte B meno forte B piu forte soggetta ad entrambe le estremità a una forza che tende a rallentare il suo moto e se il campo magnetico e sufficientemente alto,ad invertire la direzione del moto. In questo caso le particelle sono confinate anche assialmente all interno della trappola magnetica che viene chiamata specchio (magnetic mirror). G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 12

Specchio magnetico Si consideri una particella con carica q che si muove in direzione parallela all asse della struttura magnetica e sia : (XV-24) K = la sua energia cinetica nel punto R. Nel punto R ci sarà una riflessione del moto se la velocità parallela si annulla, ossia se: (XV-25) La conservazione del momento magnetico calcolata nello stesso punto impone: (XV-26) E combinando le due Ossia la condizione per ottenere una riflessione della particella nel punto R e (XV-27) Condizione di specchio G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 13

Specchio magnetico Se nello spazio delle velocità si definisce un angolo di inclinazione (pitch angle) del vettore velocità rispetto alla direzione del campo magnetico e evidentemente : o (XV-28) = e se θ 0 e troppo piccolo non ci sarà riflessione ma la particella sfuggirà in direzione assiale dalla zona di confinamento. L angolo limite magnetico, (simile all angolo limite ottico) e exixdentemente: (XV-29) E si potrà identificare un cono di perdita sotteso dall angolo limite G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 14

Specchio magnetico Il cono di perdita divide lo spazio delle velocità in due parti: al suo esterno le particelle sono confinate; al suo interno sono perse. Essenzialmente sono confinate le particelle ad alta velocità perpendicolare. Il flusso magnetico incluso in un orbita di girazione e dato da: (XV-30) ed e pertanto costante G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 15

Specchi magnetici Il rapporto viene spesso indicato come mirror ratio Più grande è il rapporto di specchio R, più stretto risulta essere il cono di perdita e quindi minore e la frazione percentuale di particelle che sfuggono al confinamento assiale. Tuttavia, dato un valore di R per quanto grande, le particelle non saranno mai tutte riflesse: Quelle con velocità parallela al campo (v // >> v ) con il vettore velocità sia interno al cono di perdita, sfuggiranno al confinamento. La perdita di confinamento e aumentato dagli effetti delle collisioni, che tendono a ripristinare una distribuzione di velocità isotropa. Pertanto anche le particelle inizialmente confinate vengono prima o poi immesse nel cono di perdita e sfuggono lungo il campo. Nell'ambito della ricerca sulla fusione termonucleare controllata, le macchine con questo tipo di confinamento, o 'macchine a specchio, si sono sviluppate per prime perché la struttura magnetica di confinamento e relativamente semplice. Studi sulla possibilità di impiegare questo metodo di confinamento in un reattore a fusione, mediante una continua iniezione nella macchina di ioni ad alta energia perpendicolare hanno mostrato che un impianto termonucleare di questo tipo, per poter funzionare, dovrebbe convertire direttamente in energia nucleare in energia elettrica con un rendimento del 70*80% per essere di utilità pratica La linea dei mirrors e stata in pratica abbandonata negli anni 70 a favore della linea tokamak.. G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 16