VARIABILI CASUALI CONTINUE

Documenti analoghi
Capitolo 6. Variabili casuali continue. 6.1 La densità di probabilità

Statistica ARGOMENTI. Calcolo combinatorio

p k q n k = p n (k) = n 12 = 1 = ,1208. q = 1 2 e si ha: p 12 (8) =

Alcune v.a. discrete notevoli

Due variabili aleatorie X ed Y si dicono indipendenti se comunque dati due numeri reali a e b si ha. P {X = a, Y = b} = P {X = a}p {Y = b}

Statistica descrittiva I. La frequenza

DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA

Esempi di distribuzioni teoriche

Variabili casuali. - di Massimo Cristallo -

Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2

Probabilita' mediante l'analisi combinatoria D n,k =Disposizioni di n oggetti a k a k (o di classe k)

PROBABILITA. Distribuzione di probabilità

Le variabili casuali o aleatorie

esperimento casuale: è un esperimento condotto sotto l effetto del caso; evento elementare: ciascuno dei possibili esiti di un esperimento casuale;

Variabile casuale Normale

CAPITOLO QUINTO DISTRIBUZIONE NORMALE

Principi di Statistica a.a

LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS

Probabilità classica. Distribuzioni e leggi di probabilità. Probabilità frequentista. Probabilità soggettiva

Modelli probabilistici variabili casuali

Note sulla probabilità

Distribuzione di Probabilità

Esercizi su variabili aleatorie discrete

Università degli studi della Tuscia. Principi di Statistica dr. Luca Secondi A.A. 2014/2015. Esercitazione di riepilogo Variabili casuali

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07

DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA

Corso di Laurea: Diritto per le Imprese e le istituzioni a.a Statistica. Probabilità. Lezioni : 11, 12. Docente: Alessandra Durio

Variabile casuale E 6 E 5 E 4. R S x1 E 2

Statistica Applicata all edilizia: alcune distribuzioni di probabilità

Introduzione alla statistica 2/ed. Marilyn K. Pelosi, Theresa M. Sandifer, Paola Cerchiello, Paolo Giudici

V.C. RETTANGOLARE o UNIFORME

P ( X n X > ɛ) = 0. ovvero (se come distanza consideriamo quella euclidea)

Capitolo 5 Variabili aleatorie discrete notevoli Insegnamento: Statistica Applicata Corso di Laurea in "Scienze e Tecnologie Alimentari"

3.1 La probabilità: eventi e variabili casuali

Istituzioni di Statistica e Statistica Economica

Teoria della probabilità Variabili casuali

Metodi Matematici Probabilità e Statistica. Correzione Compitino del

Distribuzioni di probabilità

Teorema del limite centrale TCL

Elementi di base su modello binomiale e modello normale

Tipi di variabili. Indici di tendenza centrale e di dispersione

1 4 Esempio 2. Si determini la distribuzione di probabilità della variabile casuale X = punteggio ottenuto lanciando un dado. Si ha immediatamente:

Diario delle lezioni di Calcolo e Biostatistica (O-Z) - a.a. 2013/14 A. Teta

Vedi: Probabilità e cenni di statistica

L istogramma dei nomi degli studenti presenti può essere descritto tranquillamente da un istogramma a barre. L istogramma dei voti riportati ad un

Compiti tematici capp. 5,6

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

Statistica. V Scuola Estiva AISV La statistica come strumento di analisi nelle scienze umanistiche e comportamentali

LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS

IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero

X ~ N (20, 16) Soluzione

ES.2.3. è pari ad 1. Una variabile aleatoria X che assume valori su tutta la retta si dice distribuita

ESERCITAZIONE 20 : VARIABILI ALEATORIE DISCRETE

CALENDARIO BOREALE 1 EUROPA 2015 QUESITO 1

5. Distribuzioni. Corso di Simulazione. Anno accademico 2009/10

SESSIONE SUPPLETIVA QUESTIONARIO QUESITO 1

3. Distribuzioni. Corso di Simulazione. Anno accademico 2006/07

Lezione 12. Statistica. Alfonso Iodice D Enza Università degli studi di Cassino. Lezione 12. A. Iodice.

ESERCIZI HLAFO ALFIE MIMUN

Scheda n.3: densità gaussiana e Beta

Statistica. Lezione 4

Statistica 1 A.A. 2015/2016

Variabili aleatorie continue: la normale. Giovanni M. Marchetti Statistica Capitolo 6 Corso di Laurea in Economia

Testo di riferimento: D. Benedetto, M. Degli Esposti, C. Maffei, Matematica per le scienze della vita, Ambrosiana, 2008.

LE VARIABILI CASUALI A 1, A 2.,..., A k., p 2.,..., p k. generati da una specifica prova sono necessari ed incompatibili:

Introduzione alla binomiale

Variabili aleatorie continue

Campionamento La statistica media campionaria e la sua distribuzione. Paola Giacomello Dip. Scienze Sociali ed Economiche Uniroma1

Variabili aleatorie. Variabili aleatorie e variabili statistiche

Esercitazioni di Statistica

STATISTICA ESERCITAZIONE 9

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Calcolo delle Probabilità e Statistica, Ingegneria Civile e A&T e Informatica I prova finale a.a. 2016/17

Esercitazioni di Statistica

FENOMENI CASUALI. fenomeni casuali

Lezioni da Matematica I Calcolo differenziale, Algebra lineare, Probabilità e statistica G. Aletti & G. Naldi & L. Pareschi

Distribuzioni e inferenza statistica

Approfondimento 3.3. Approssimazione della distribuzione binomiale alla normale

COMUNICAZIONE OPZIONE SPORTIVA QUESTIONARIO QUESITO 1

Esercitazione n. 3 - Corso di STATISTICA - Università della Basilicata - a.a. 2011/12 Prof. Roberta Siciliano

Statistica Inferenziale

1 quartile. 2 quartile. 3 quartile. 1 percentile. 99 percentile. 5 percentile. 95 percentile. 10 percentile. 90 percentile.

DISTRIBUZIONE NORMALE (1)

MATEMATICA CORSO A IV APPELLO PROVA SCRITTA DEL 18/01/2012 SCIENZE BIOLOGICHE

Densità di probabilità del prodotto di due variabili casuali distribuite uniformemente

Esercitazioni di Matematica

II Appello di Calcolo delle Probabilità Laurea Triennale in Matematica 2016/17

f (a)δa = C e (a a*)2 h 2 Δa

Corso di Statistica. Distribuzioni di probabilità per variabili casuali discrete. Prof.ssa T. Laureti a.a

Capitolo 5 Confidenza, significatività, test di Student e del χ 2

Capitolo 5. Variabili casuali discrete

1 Eventi. Operazioni tra eventi. Insiemi ed eventi. Insieme dei casi elementari. Definizione di probabilità.

LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande)

LABORATORIO DI PROBABILITA E STATISTICA Docente: Bruno Gobbi Corso di laurea in Informatica e Bioinformatica

Distribuzioni di probabilità

Variabili aleatorie discrete. Giovanni M. Marchetti Statistica Capitolo 5 Corso di Laurea in Economia

Statistica 1- parte II

Scrivere su ogni foglio NOME e COGNOME. Le risposte devono essere giustificate sui fogli protocollo e riportate nel foglio RISPOSTE.

Distribuzione esponenziale. f(x) = 0 x < 0

Matematica e Statistica per Scienze Ambientali

Transcript:

p. 1/1 VARIABILI CASUALI CONTINUE Una variabile casuale continua può assumere tutti gli infiniti valori appartenenti ad un intervallo di numeri reali.

p. 1/1 VARIABILI CASUALI CONTINUE Una variabile casuale continua può assumere tutti gli infiniti valori appartenenti ad un intervallo di numeri reali. Il risultato di una misura è trattata come una variabile casuale continua per applicare il calcolo differenziale e integrale.

p. 1/1 VARIABILI CASUALI CONTINUE Una variabile casuale continua può assumere tutti gli infiniti valori appartenenti ad un intervallo di numeri reali. Il risultato di una misura è trattata come una variabile casuale continua per applicare il calcolo differenziale e integrale. Come generalizzare il concetto di probabilità? Tutte le definizioni date (assiomatica ed empirica) si riferiscono a variabili discrete. Assumendo p = n fav n tot, nel caso continuo n tot, per cui p 0.

p. 1/1 VARIABILI CASUALI CONTINUE Una variabile casuale continua può assumere tutti gli infiniti valori appartenenti ad un intervallo di numeri reali. Il risultato di una misura è trattata come una variabile casuale continua per applicare il calcolo differenziale e integrale. Come generalizzare il concetto di probabilità? Tutte le definizioni date (assiomatica ed empirica) si riferiscono a variabili discrete. Assumendo p = n fav n tot, nel caso continuo n tot, per cui p 0. Nel caso continuo il valore della probabilità di un singolo evento è infinitesimo.

p. 1/1 VARIABILI CASUALI CONTINUE Una variabile casuale continua può assumere tutti gli infiniti valori appartenenti ad un intervallo di numeri reali. Il risultato di una misura è trattata come una variabile casuale continua per applicare il calcolo differenziale e integrale. Come generalizzare il concetto di probabilità? Tutte le definizioni date (assiomatica ed empirica) si riferiscono a variabili discrete. Assumendo p = n fav n tot, nel caso continuo n tot, per cui p 0. Nel caso continuo il valore della probabilità di un singolo evento è infinitesimo. In pratica, si associa il concetto di probabilità ad intervalli finiti dell asse reale di definizione della variabile. Quindi si passerà da p(x) p(x 1 x x 2 ).

p. 2/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Supponiamo di avere a disposizione infinite misure, distribuite con continuità sull asse x.

p. 2/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Supponiamo di avere a disposizione infinite misure, distribuite con continuità sull asse x. In ogni intervallo k, la frequenza relativa delle misure f k, per N tende alla probabilità p che una misura cada in quell intervallo (Legge dei grandi numeri o Teorema di Bernoulli).

p. 2/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Supponiamo di avere a disposizione infinite misure, distribuite con continuità sull asse x. In ogni intervallo k, la frequenza relativa delle misure f k, per N tende alla probabilità p che una misura cada in quell intervallo (Legge dei grandi numeri o Teorema di Bernoulli). Al crescere di N posso prendere intervalli sempre più piccoli: per N assumeranno un ampiezza infinitesima dx.

p. 2/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Supponiamo di avere a disposizione infinite misure, distribuite con continuità sull asse x. In ogni intervallo k, la frequenza relativa delle misure f k, per N tende alla probabilità p che una misura cada in quell intervallo (Legge dei grandi numeri o Teorema di Bernoulli). Al crescere di N posso prendere intervalli sempre più piccoli: per N assumeranno un ampiezza infinitesima dx. La funzione discreta densità di frequenza d k tende a: N dk f k x k 0 x k p k dp f(x) x k dx k

p. 2/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Supponiamo di avere a disposizione infinite misure, distribuite con continuità sull asse x. In ogni intervallo k, la frequenza relativa delle misure f k, per N tende alla probabilità p che una misura cada in quell intervallo (Legge dei grandi numeri o Teorema di Bernoulli). Al crescere di N posso prendere intervalli sempre più piccoli: per N assumeranno un ampiezza infinitesima dx. La funzione discreta densità di frequenza d k tende a: N dk f k x k 0 x k p k dp f(x) x k dx k La funzione discreta densità di frequenza d k tende alla funzione continua densità di probabilità f(x).

Istogramma funzione di densità di probabilità. p. 3/1

Istogramma funzione di densità di probabilità. p. 3/1

Istogramma funzione di densità di probabilità. p. 3/1

Istogramma funzione di densità di probabilità. p. 3/1

p. 4/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Ne segue che f k = d k x k f(x)dx

p. 4/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Ne segue che f k = d k x k f(x)dx L istogramma curva continua avente come ordinata y = f(x) = dp dx

p. 4/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Ne segue che f k = d k x k f(x)dx L istogramma curva continua avente come ordinata y = f(x) = dp dx La frazione di misure che cadono nell intervallo tra x e x + dx tende alla probabilità dp di ottenere valori di x nell intervallo (x, x + dx).

p. 4/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ Ne segue che f k = d k x k f(x)dx L istogramma curva continua avente come ordinata y = f(x) = dp dx La frazione di misure che cadono nell intervallo tra x e x + dx tende alla probabilità dp di ottenere valori di x nell intervallo (x, x + dx).

FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ p. 5/1

p. 5/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ La condizione di normalizzazione per una funzione densità di probabilità è: + La probabilità di osservare un f(x)dx = 1 qualunque valore di una variabile continua è pari alla certezza.

p. 5/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ La condizione di normalizzazione per una funzione densità di probabilità è: + La probabilità di osservare un f(x)dx = 1 qualunque valore di una variabile continua è pari alla certezza. La funzione densità di probabilità è positiva f(x) > 0.

p. 5/1 FUNZIONE DI DENSITÀ DI PROBABILITÀ La condizione di normalizzazione per una funzione densità di probabilità è: + La probabilità di osservare un f(x)dx = 1 qualunque valore di una variabile continua è pari alla certezza. La funzione densità di probabilità è positiva f(x) > 0. la funzione densità di probabilità all infinito deve tendere a zero f(x) 0 per x ±.

p. 6/1 FUNZIONE DI DISTRIBUZIONE CUMULATIVA F(x) = x f(t) dt Probabilità di osservare un valore non superiore ad x. Valgono le relazioni F( ) 0 e F(+ ) 1.

p. 6/1 FUNZIONE DI DISTRIBUZIONE CUMULATIVA F(x) = x f(t) dt P (x [x 1, x 2 ]) = F(x 2 ) F(x 1 ) Probabilità di osservare un valore non superiore ad x. Valgono le relazioni F( ) 0 e F(+ ) 1.

p. 6/1 FUNZIONE DI DISTRIBUZIONE CUMULATIVA F(x) = x f(t) dt P (x [x 1, x 2 ]) = F(x 2 ) F(x 1 ) Probabilità di osservare un valore non superiore ad x. Valgono le relazioni F( ) 0 e F(+ ) 1. Quindi la condizione di normalizzazione risulta soddisfatta: + f(x)dx = F(+ ) F( ) 1

p. 6/1 FUNZIONE DI DISTRIBUZIONE CUMULATIVA F(x) = x f(t) dt P (x [x 1, x 2 ]) = F(x 2 ) F(x 1 ) Probabilità di osservare un valore non superiore ad x. Valgono le relazioni F( ) 0 e F(+ ) 1. Quindi la condizione di normalizzazione risulta soddisfatta: + f(x)dx = F(+ ) F( ) 1

p. 7/1 VALORE DI ASPETTAZIONE E VARIANZA Il valore di aspettazione della variabile x nel caso continuo E(x) = + x f(x)dx

p. 7/1 VALORE DI ASPETTAZIONE E VARIANZA Il valore di aspettazione della variabile x nel caso continuo E(x) = + x f(x)dx Il valore di aspettazione della variabile g(x) nel caso continuo E[g(x)] = + g(x) f(x)dx

p. 7/1 VALORE DI ASPETTAZIONE E VARIANZA Il valore di aspettazione della variabile x nel caso continuo E(x) = + x f(x)dx Il valore di aspettazione della variabile g(x) nel caso continuo E[g(x)] = + g(x) f(x)dx La varianza è il valore di aspettazione della variabile errore y = x E(x) nel caso continuo var(x) = σ 2 = + (x E(x))2 f(x)dx

p. 7/1 VALORE DI ASPETTAZIONE E VARIANZA Il valore di aspettazione della variabile x nel caso continuo E(x) = + x f(x)dx Il valore di aspettazione della variabile g(x) nel caso continuo E[g(x)] = + g(x) f(x)dx La varianza è il valore di aspettazione della variabile errore y = x E(x) nel caso continuo var(x) = σ 2 = + (x E(x))2 f(x)dx La deviazione standard o errore quadratico medio è σ.

p. 8/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Si applica a variabili casuali discrete di tipo dicotomico (variabili bernoulliane), ovvero che possono assumere solo 2 valori.

p. 8/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Si applica a variabili casuali discrete di tipo dicotomico (variabili bernoulliane), ovvero che possono assumere solo 2 valori. L evento si verifica successo, e.g. y = 1

p. 8/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Si applica a variabili casuali discrete di tipo dicotomico (variabili bernoulliane), ovvero che possono assumere solo 2 valori. L evento si verifica successo, e.g. y = 1 L evento non si verifica insuccesso, e.g. y = 0

p. 8/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Si applica a variabili casuali discrete di tipo dicotomico (variabili bernoulliane), ovvero che possono assumere solo 2 valori. L evento si verifica successo, e.g. y = 1 L evento non si verifica insuccesso, e.g. y = 0 La distribuzione binomiale descrive la probabilità di ottenere un numero finito k di successi in n prove ripetute, sapendo che la probabilità di successo per il singolo evento è costante e vale p (probabilità di un evento bernoulliano).

p. 9/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Sia E l evento bernoulliano elementare con probabilità p

p. 9/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Sia E l evento bernoulliano elementare con probabilità p Sia Ē evento complementare con probabilità q = 1 p.

p. 9/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Sia E l evento bernoulliano elementare con probabilità p Sia Ē evento complementare con probabilità q = 1 p. Probabilità P(x; n) che in n prove ripetute E si verifichi esattamente x volte? Probabilità di avere x successi in n prove?

p. 9/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Sia E l evento bernoulliano elementare con probabilità p Sia Ē evento complementare con probabilità q = 1 p. Probabilità P(x; n) che in n prove ripetute E si verifichi esattamente x volte? Probabilità di avere x successi in n prove? Supponiamo che tre persone (Francesca, Luigi e Marco) escano ciascuno dalla loro casa per andare a prendere il medesimo autobus e che ciascuno di essi abbia probabilità pari a p di riuscire ad arrivare in tempo alla fermata (e ovviamente probabilità 1 p di perdere l autobus). Ci si chiede quale sia la probabilità che due delle tre persone riesca nell intento.

p. 10/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE L evento due persone prendono l autobus si può verificare in tre modi diversi ossia 1. Francesca e Luigi lo prendono, ma Marco no 2. Francesca e Marco lo prendono, ma Luigi no 3. Luigi e Marco lo prendono, ma Francesca no

p. 10/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE L evento due persone prendono l autobus si può verificare in tre modi diversi ossia 1. Francesca e Luigi lo prendono, ma Marco no 2. Francesca e Marco lo prendono, ma Luigi no 3. Luigi e Marco lo prendono, ma Francesca no L evento in due prendono l autobus sarà rappresentabile come B 2 = FLM + FLM + FLM

p. 10/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE L evento due persone prendono l autobus si può verificare in tre modi diversi ossia 1. Francesca e Luigi lo prendono, ma Marco no 2. Francesca e Marco lo prendono, ma Luigi no 3. Luigi e Marco lo prendono, ma Francesca no L evento in due prendono l autobus sarà rappresentabile come B 2 = FLM + FLM + FLM La probabilità corrispondente è : P(B 2 ) = pp(1 p) + p(1 p)p + (1 p)pp I tre eventi F,L e M sono indipendenti, mentre ogni combinazione(terna) corrisponde ad un evento incompatibile rispetto alle altre.

DISTRIBUZIONE BINOMIALE L evento due persone prendono l autobus si può verificare in tre modi diversi ossia 1. Francesca e Luigi lo prendono, ma Marco no 2. Francesca e Marco lo prendono, ma Luigi no 3. Luigi e Marco lo prendono, ma Francesca no L evento in due prendono l autobus sarà rappresentabile come B 2 = FLM + FLM + FLM La probabilità corrispondente è : P(B 2 ) = pp(1 p) + p(1 p)p + (1 p)pp I tre eventi F,L e M sono indipendenti, mentre ogni combinazione(terna) corrisponde ad un evento incompatibile rispetto alle altre. Ponendo 1 p = q otteniamo in definitiva: P(B 2 ) = 3p 2 q p. 10/1

p. 11/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE In generale: si calcoli la probabilità che in n prove di un esperimento di Bernoulli, si abbiano esattamente x successi.

p. 11/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE In generale: si calcoli la probabilità che in n prove di un esperimento di Bernoulli, si abbiano esattamente x successi. Indichiamo con S il successo e con F il fallimento. Una sequenza di n prove darà come esito una sequenza di n fra S e F. Ad esempio, si abbiano i primi x successi: x volte {}}{ SSS S n x volte {}}{ FFF F

p. 11/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE In generale: si calcoli la probabilità che in n prove di un esperimento di Bernoulli, si abbiano esattamente x successi. Indichiamo con S il successo e con F il fallimento. Una sequenza di n prove darà come esito una sequenza di n fra S e F. Ad esempio, si abbiano i primi x successi: x volte {}}{ SSS S n x volte {}}{ FFF F La probabilità di ottenere proprio quella sequenza è: x volte {}}{ p p p p n x volte {}}{ q q q q = p x q n x

p. 12/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Qualunque altra sequenza contenente esattamente x successi avrà sempre come probabilità p x n n x (cambia l ordine dei fattori ma non il prodotto).

p. 12/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Qualunque altra sequenza contenente esattamente x successi avrà sempre come probabilità p x n n x (cambia l ordine dei fattori ma non il prodotto). In base all analisi combinatoria, il numero di combinazioni di classe x di n oggetti, ovvero tutte modalità di scegliere x oggetti da un insieme di n oggetti, indipendentemente dall ordine è n! C n, x = x! (n x)!

p. 12/1 DISTRIBUZIONE BINOMIALE Qualunque altra sequenza contenente esattamente x successi avrà sempre come probabilità p x n n x (cambia l ordine dei fattori ma non il prodotto). In base all analisi combinatoria, il numero di combinazioni di classe x di n oggetti, ovvero tutte modalità di scegliere x oggetti da un insieme di n oggetti, indipendentemente dall ordine è n! C n, x = x! (n x)! Dato che tutte le combinazioni sono reciprocamente eventi incompatibili (regola della propabilità totale), la distribuzione binomiale è quindi data da: P(x; n) = C n, x p x q n x = n! x! (n x)! px q n x

p. 13/1 ISTRIBUZIONE BINOMIALE: esempi In un esame scritto si debba rispondere a 10 domande, scegliendo tra 2 possibili risposte (una vera, l altra falsa). Si assegna un punteggio 3 per ogni risposta V, e 0 per ogni risposta F. Qual è la probabilità che uno studente totalmente impreparato (che scelga a caso) ottenga 18/30?

p. 13/1 ISTRIBUZIONE BINOMIALE: esempi In un esame scritto si debba rispondere a 10 domande, scegliendo tra 2 possibili risposte (una vera, l altra falsa). Si assegna un punteggio 3 per ogni risposta V, e 0 per ogni risposta F. Qual è la probabilità che uno studente totalmente impreparato (che scelga a caso) ottenga 18/30? Equivale a calcolare la probabilità di ottenere x = 6 successi in n = 10 prove, con probabilità p = 0.5.

p. 13/1 ISTRIBUZIONE BINOMIALE: esempi In un esame scritto si debba rispondere a 10 domande, scegliendo tra 2 possibili risposte (una vera, l altra falsa). Si assegna un punteggio 3 per ogni risposta V, e 0 per ogni risposta F. Qual è la probabilità che uno studente totalmente impreparato (che scelga a caso) ottenga 18/30? Equivale a calcolare la probabilità di ottenere x = 6 successi in n = 10 prove, con probabilità p = 0.5. P(6; 10) = 0.20 10! 6!(10 6)! 0.56 0.5 10 6 = 10 9 8 7 6! 6!4 3 2 1 = 210 0.5 10

p. 13/1 ISTRIBUZIONE BINOMIALE: esempi In un esame scritto si debba rispondere a 10 domande, scegliendo tra 2 possibili risposte (una vera, l altra falsa). Si assegna un punteggio 3 per ogni risposta V, e 0 per ogni risposta F. Qual è la probabilità che uno studente totalmente impreparato (che scelga a caso) ottenga 18/30? Equivale a calcolare la probabilità di ottenere x = 6 successi in n = 10 prove, con probabilità p = 0.5. P(6; 10) = 0.20 10! 6!(10 6)! 0.56 0.5 10 6 = 10 9 8 7 6! 6!4 3 2 1 = 210 0.5 10 Qual è la probabilità che o stesso studente superi l esame, ovvero ottenga un voto 18/30? Deve prendere o 18 o 21 o 24 o 27 o 30. Eventi incompatibili somma delle probabilità.

P(6 x 10; 10) = P(6; 10) + P(7; 10) + P(8; 10) + P(9; 10) + P(10; 10) = (C 10,6 + C 10,7 + C 10,8 + C 10,9 + C 10,10 ) (0.5) 10 = (210 + 120 + 45 + 10 + 1) (0.5) 10 = 386 (0.5) 10 0.38 p. 13/1 ISTRIBUZIONE BINOMIALE: esempi In un esame scritto si debba rispondere a 10 domande, scegliendo tra 2 possibili risposte (una vera, l altra falsa). Si assegna un punteggio 3 per ogni risposta V, e 0 per ogni risposta F. Qual è la probabilità che uno studente totalmente impreparato (che scelga a caso) ottenga 18/30? Equivale a calcolare la probabilità di ottenere x = 6 successi in n = 10 prove, con probabilità p = 0.5. P(6; 10) = 0.20 10! 6!(10 6)! 0.56 0.5 10 6 = 10 9 8 7 6! 6!4 3 2 1 = 210 0.5 10 Qual è la probabilità che o stesso studente superi l esame, ovvero ottenga un voto 18/30? Deve prendere o 18 o 21 o 24 o 27 o 30. Eventi incompatibili somma delle probabilità.

p. 14/1 BINOMIALE: CARATTERISTICHE Distribuzione discreta, con dominio l insieme dei numeri naturali. Univocamente definita dai parametri n e p.

p. 14/1 BINOMIALE: CARATTERISTICHE Distribuzione discreta, con dominio l insieme dei numeri naturali. Univocamente definita dai parametri n e p. Vale la condizione di normalizzazione n x=0 P(x;n) = n x=0 n! x! (n x)! px q n x = (p + q) n 1 (formula di Newton per lo sviluppo della potenza n-esima di un binomio).

p. 14/1 BINOMIALE: CARATTERISTICHE Distribuzione discreta, con dominio l insieme dei numeri naturali. Univocamente definita dai parametri n e p. Vale la condizione di normalizzazione n x=0 P(x;n) = n x=0 n! x! (n x)! px q n x = (p + q) n 1 (formula di Newton per lo sviluppo della potenza n-esima di un binomio). Valore di aspettazione: E(x) = n x=0 x n! x! (n x)! px q n x = n p

p. 14/1 BINOMIALE: CARATTERISTICHE Distribuzione discreta, con dominio l insieme dei numeri naturali. Univocamente definita dai parametri n e p. Vale la condizione di normalizzazione n x=0 P(x;n) = n x=0 n! x! (n x)! px q n x = (p + q) n 1 (formula di Newton per lo sviluppo della potenza n-esima di un binomio). Valore di aspettazione: E(x) = n x=0 x n! x! (n x)! px q n x = n p Varianza σ 2 (x) = n p q

p. 15/1 BINOMIALE: ANDAMENTO La distribuzione binomiale è in generale asimmetrica, tranne che per p = q = 1/2

p. 15/1 BINOMIALE: ANDAMENTO La distribuzione binomiale è in generale asimmetrica, tranne che per p = q = 1/2 Se p = q = 1/2 e n pari unimodale

p. 15/1 BINOMIALE: ANDAMENTO La distribuzione binomiale è in generale asimmetrica, tranne che per p = q = 1/2 Se p = q = 1/2 e n pari unimodale Se p = q = 1/2 e n dispari bimodale

BINOMIALE: ANDAMENTO Visualizza qui Visualizza qui p. 16/1