La Salute degli Adolescenti in Veneto

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1 La Salute degli Adolescenti in Veneto Analisi di secondo livello dallo studio HBSC/2000 dell OMS di Mario Bolzan e Francesca Cristini A cura di Luigi Bertinato

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3 La Salute degli Adolescenti in Veneto Analisi di secondo livello dallo studio HBSC/2000 dell OMS di Mario Bolzan e Francesca Cristini A cura di Luigi Bertinato

4 Copyright 2005 Regione del Veneto Pubblicazione senza scopo di lucro. Per informazione e commenti contattare Segreteria Regionale Sanità e Sociale Servizio per i Rapporti Socio Sanitari Internazionali Regione del Veneto Venezia Tel: , Fax: serv.rapp.oms@regione.veneto.it Indirizzo Palazzo Cavalli Franchetti S. Marco Venezia. Sito web A cura di Luigi Bertinato Dirigente servizio per i Rapporti Socio Sanitari internazionali Regione del Veneto Venezia. Autori Mario Bolzan, Dipartimento di Scienze Statistiche, Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Padova, Padova. Francesca Cristini, Dipartimento di Scienze Pedagogiche, Psicologiche e Didattiche, Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Lecce, Lecce. Ringraziamenti Si ringraziano per il supporto e la collaborazione: Franco Toniolo, Segretario Regionale Sanità e Sociale, Regione del Veneto. Lorenzo Rampazzo, Direzione per i Servizi Sociali, Regione Veneto, Venezia. Massimo Mirandola, Centro Regionale di Riferimento per la Promozione della Salute - c/o ULSS 20 Verona. Massimo Santinello Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Facoltà di Psicologia, Università degli Studi di Padova, Padova. Lorenza Dallago - Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Facoltà di Psicologia, Università degli Studi di Padova, Padova. Un particolare ringraziamento va a tutti gli studenti, gli insegnati e i dirigenti scolastici della Regione Veneto che hanno collaborato alla ricerca HBSC/2000. Progetto grafico di copertina, progetto redazionale ed editing a cura di Ruggero Ughetti e Daniela Baldassari - CRRPS - Azienda ULSS 20 di Verona, Regione Veneto. Progetto Portare la Sanità Veneta in Europa, CRRPS Azienda ULSS 20 di Verona. II

5 Indice Introduzione: l indagine HBSC Dialogo con i genitori, percezione di benessere e rapporto con gli altri studenti Premessa Analisi dei risultati statistici Aiuto dei genitori per affrontare i problemi scolastici, visite dei genitori agli insegnanti e rapporti con gli altri studenti Premessa Analisi dei risultati statistici Dialogo con i genitori su argomenti di natura sessuale Premessa Analisi dei risultati statistici Dialogo con i genitori, diffusione e percezione del rischio associato ad alcuni stili di vita I genitori e stili di vita a rischio dei figli Premessa Analisi dei risultati statistici Dialogo con i genitori e percezione del rischio associato ad alcuni stili di vita a rischio Premessa Analisi dei risultati statistici Felicità, aspetto fisico e fumo Premessa Analisi dei risultati statistici Alcol e scuola Premessa Analisi dei risultati statistici Autoefficacia Premessa Analisi dei risultati statistici Sport e amicizia Premessa Analisi dei risultati statistici Lo stato di salute di preadolescenti e adolescenti e i fattori che lo influenzano Premessa Analisi dei risultati statistici Risultati e analisi...36 Appendici...41 Appendice A...41 Appendice B...42 Appendice C...43 Bibliografia...47 III

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7 Introduzione: l indagine HBSC La ricerca Health Behaviour in School-aged Children - HBSC - è un importante indagine transnazionale voluta e realizzata dalla Regione Veneto in collaborazione con l ufficio Europeo dell Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo studio è stato realizzato per la prima volta nel 1982 ed attualmente coinvolge un totale di circa 30 nazioni, in prevalenza europee. La ricerca viene ripetuta ogni quattro anni e nel 2000 è stata realizzata per la prima volta in Italia, segnatamente nel Veneto, grazie alla collaborazione tra la Regione Veneto, il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell Università di Padova, la Sopraintendenza Scolastica Regionale e i Provveditorati delle sette province venete. L indagine HBSC pone come proprio obiettivo primario quello di studiare i comportamenti legati alla salute dei giovani in età scolare ed indagare i fattori che li possano influenzare, individuando una serie di indicazioni scientificamente fondate che possano costituire uno dei criteri sui quali strutturare le politiche sociali e sanitarie a favore dei giovani adolescenti. L universo di riferimento è rappresentato dagli alunni nelle fasce di età di 11, 13 e 15 anni che, in Italia, frequentano le scuole medie inferiori e superiori. Il campionamento utilizzato ha previsto un primo stadio di selezione ponderata delle scuole ed un secondo stadio di estrazione casuale senza reinserimento delle classi. Una volta somministrato il questionario si è ottenuto un campione valido pari a 4776 studenti, provenienti da 82 scuole medie inferiori e 80 scuole medie superiori. Le caratteristiche generali della ricerca sono state individuate procedendo dall approccio teorico fondato sulle recenti acquisizioni delle scienze sociali e comportamentali (Aaro et al., 1989). In questa prospettiva, vengono considerate le seguenti tre variabili: la persona; il contesto (inteso come l'insieme dell'ambiente fisico e delle interazioni sociali); la società. I comportamenti degli adolescenti sono il risultato di vari fattori quali la famiglia, il vicinato, la scuola, il gruppo dei pari, i media, ecc. Per analizzare l'impatto di questi fattori è necessario far riferimento a parecchi concetti e modelli teorici come quelli di norme, di gruppo, di reti e di ruoli e ambienti sociali. Nella relazione tra individuo e contesto, la persona è riconosciuta come qualcosa di più del prodotto delle forze ambientali e situazionali. L'individuo è considerato quindi un soggetto attivo capace di intervenire sull'ambiente. In questa ottica il proposito non è quello di descrivere le cause dei comportamenti, ma è invece quello di studiare i processi individuali e interpersonali retrostanti. Le scuole designate alla partecipazione sono state campionate in modo casuale. Le singole classi di ogni scuola scelta hanno costituito l'unità base del campione. Le fasce di età per la somministrazione sono state: 11 anni, che rappresentano l'inizio dell'adolescenza; 13 anni, fase in cui i cambiamenti fisici e mentali sono accentuati; 15 anni, momento della vita in cui l'adolescente comincia a pensare e a prendere decisioni riguardanti il proprio futuro. Lo strumento scelto per la raccolta dei dati è un questionario, somministrato mediante intervista diretta nelle classi scolastiche, che viene elaborato in collaborazione tra i diversi Paesi che partecipano alla ricerca e approvato in appositi incontri internazionali. 1

8 La versione internazionale del questionario è formata da due sezioni: la prima riporta le domande relative alle caratteristiche demografiche: età, sesso,composizione della famiglia, lavoro dei genitori; nella seconda sono presentate una serie di domande relative a comportamenti specifici come il fumo, l'uso di alcol, l'igiene dentale, le abitudini alimentari e l'attività fisica; gli aspetti psicosociali della salute; i disturbi psicosomatici e la salute individuale. Ogni nazione può decidere di aggiungere a questa parte comune, una specifica che affronta un tema particolare. Anche queste parti sono state definite in ambito internazionale per rendere i dati comparabili. Gli item sono messi a punto attraverso degli studi pilota, nei 4 anni precedenti la ricerca, da appositi gruppi di lavoro transnazionali. Il questionario utilizzato nella ricerca del Veneto, si compone di più parti: una parte iniziale - mutuata dal protocollo HBSC - comune alle tre fasce di età; delle parti specifiche, scelte all'interno del Comitato Scuola-Regione, differenziate in base alla fascia di età. In particolare le aree tematiche presenti nel protocollo HBSC sono le seguenti: informazioni socio anagrafiche: provincia e U.L.S.S. di appartenenza, sesso, mese ed anno di nascita, classe frequentata; salute, benessere, attività fisica e tempo libero: valutazione soggettiva della salute - nella sua accezione fisica, psicologica e sociale - presenza di alcuni sintomi psichici e somatici, assunzione di medicinali, frequenza e regolarità delle attività sportive, quantità di tempo trascorso davanti alla TV o al computer; relazioni familiari: struttura del nucleo familiare (presenza di entrambi i genitori naturali, di fratelli, sorelle e nonni), qualità delle relazioni interne ad esso; relazioni col gruppo dei coetanei: ampiezza e qualità dei rapporti con gli amici, quantità di tempo trascorso con loro; condizioni socioeconomiche: dedotte dalla professione dei genitori. Inoltre una misura del benessere economico della famiglia può essere rilevata dalla 'paghetta' che i genitori danno ai figli; vita scolastica: autovalutazione del rendimento scolastico e atteggiamento verso la scuola; abitudini alimentari e immagine corporea: frequenza di assunzione di cibi e bevande considerate più o meno salutari, soddisfazione verso il proprio aspetto esteriore; consumo di tabacco e di alcol: sperimentazione di queste sostanze e la loro frequenza di consumo. Inoltre, il Comitato Scuola-Regione ha deciso di affrontare alcuni temi rilevanti e quindi di aggiungere le seguenti aree di approfondimento: il rapporto con la scuola e il clima scolastico (11 e 13 anni): soddisfazione verso la scuola, coinvolgimento nelle attività scolastiche, sostegno proveniente dai compagni, dagli insegnanti e dai genitori. Viene inoltre rilevato il bullismo, subito o agito; il consumo di sostanze psico-attive (13 e 15 anni): diffusione del fenomeno, percezione del rischio e della disapprovazione verso l'assunzione di sostanze; i comportamenti alimentari (13 e 15 anni): atteggiamenti di restrizione ed esitamento alimentare, bisogno di controllo del peso ed ansia ad esso collegata, incapacità di controllare l'impulso di cibarsi, insoddisfazione verso il proprio corpo; contesti di ineguaglianza sociale (11-13 anni): possesso di automobili, di una cameretta propria, frequenza delle vacanze con la famiglia, valutazione soggettiva del benessere economico familiare; la sessualità (15 anni): livello di maturazione fisica, quanto e con chi gli adolescenti parlano di argomenti legati alla sessualità, relazioni affettive ed esperienze sessuali. I risultati e i commenti contenuti nel testo sono a disposizione di tutti gli operatori e gli educatori che, a vario titolo, si occupano della crescita degli adolescenti che vivono nella Regione Veneto. La collaborazione tra strutture sanitarie e sociali, il mondo della scuola, il volontariato, le istituzioni sportive e gli enti locali sarà quanto mai auspicabile per offrire ai nostri adolescenti lo stesso benessere fisico e mentale di cui noi abbiamo goduto nel periodo di sviluppo economico e sociale della nostra regione. Si tratta ora di guardare all Europa per confrontare le migliori strategie della crescita in salute degli adolescenti veneti che, a seguito della globalizzazione, sempre più assumono comportamenti positivi o negativi senza grandi distinzioni con gli adolescenti del nord e del sud dell Europa. 2

9 Quest analisi vuole essere un contributo per meglio comprendere quella che ormai viene definita la MTV Generation che anche in Veneto, invita tutti noi a serie riflessioni e ad azioni preventive efficaci, sulla base dei dati prodotti dallo studio HBSC realizzato in Veneto. Venezia, 1 Marzo 2005 Franco Toniolo Segretario Regionale Sanità e Sociale Regione del Veneto 3

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11 1 Dialogo con i genitori, percezione di benessere e rapporto con gli altri studenti 1.1 Premessa Preadolescenza e adolescenza costituiscono un particolare periodo di sviluppo in cui si verifica una grande varietà di transizioni che necessitano di continui aggiustamenti a livello individuale, relazionale e sociale (Graber, Brooks-Gunn, Petersen, 1996) e che investono fortemente anche la sfera delle relazioni familiari. E un dato ampiamente accertato che gran parte dei preadolescenti e degli adolescenti, assegnano un elevato valore alle relazioni con i genitori e trovano nella famiglia una fonte di sostegno emotivo e di guida (Scabini, 1995; Lanz, Iafrate, Marta, Rosnati, 1999) e diversi autori hanno messo in luce come, la famiglia, rimanga per essi un punto di riferimento fondamentale. E stato, infatti, dimostrato come il sostegno genitoriale influenzi la percezione di benessere di preadolescenti e adolescenti ed in particolare svolga una funzione protettiva rispetto allo sviluppo di sintomi depressivi (Rudolph, Hammen, Burge, 1997; Juang, Silbereisen, 1999; Garnefski, 2000; Field, Diego, Sanders, 2001). Inoltre, il sostegno dei genitori risulta incidere fortemente anche sul livello di socializzazione dei figli (Caprara, Scabini, 2000) ed alcune ricerche hanno sottolineato come, le relazioni familiari caratterizzate dalla presenza di sostegno e di coinvolgimento, abbiano un importante effetto sullo sviluppo psicosociale dei ragazzi in termini di relazioni positive con i pari, successo scolastico e maggiore autonomia ed autostima (Hess, 1995; Gecas, Seff, 1990; Cigoli, Marta, Regalia, 1998) e, più in generale, di sviluppo delle capacità sociali (Kenny, Gallagher, 2002). 1.2 Analisi dei risultati statistici Quanto sopra descritto viene confermato anche nella presente ricerca, per cui si evidenzia una chiara influenza della qualità del dialogo con i propri genitori sia sulla percezione di benessere di preadolescenti e adolescenti, sia sul rapporto che essi hanno con gli altri studenti. In questo lavoro l approccio seguito nelle analisi statistiche dei dati rilevati nell Indagine HBSC é prevalentemente quello descrittivo. Questo permette di illustrare le consistenze dei fenomeni per una loro immediata comprensione. Gli indicatori utilizzati sono percentuali e rapporti(per una loro più ampia illustrazione e comprensione si veda l appendice A) (Bolzan M., et al, 2002; Bolzan. 2003). Condizionatamente alla facilità di dialogo con i genitori le percentuali di ragazzi che dichiarano di sentirsi molto bene, sono consistenti e diverse fra loro (Tab. 1). Tra coloro che non hanno ha facilità di dialogo con entrambi i genitori il 45.93% dichiara di sentirsi molto bene (di compenso tra i giovani con medesime difficoltà di dialogo con i genitori il 54.07% dichiara di non sentirsi molto bene) contro il 62.91% fra coloro che hanno facilità di dialogo (il 37.09% dei ragazzi che dichiarano una facilità di dialogo con i genitori dichiara anche di non stare bene in 5

12 salute). La differenza fra le percentuali di coloro che dichiarano di stare bene è consistente e pari a quasi 17 punti percentuali. Tale dimensione accanto al valore del Rapporto delle due frequenze in generale, di 1.37 (laddove esiste un dialogo con i genitori si registra un 37% in più di ragazzi che esprimono di avere una salute molto buona) testimonia l importante condizionamento che la presenza di dialogo con i genitori può esercitare sulla percezione e definizione del benessere individuale dell adolescente. Tale influenza appare più consistente fra le ragazze di 13 e 15 anni rispetto alla preadolescenza e fra i maschi (rispettivamente R= 1.40 e 1.44 contro 1.32 e 1.16 nei maschi) Tab 1. Percentuale di studenti che hanno dichiarato di essere in salute molto buona. Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Rapporto (1/0) Generale 45.93% 62.91% 16.98% 1.37 Maschi 51.49% 65.74% 14.25% 1.28 Femmine 41.67% 58.66% 17.00% anni 56.24% 70.64% 14.40% anni 47.40% 65.28% 17.88% anni 36.37% 48.89% 12.52% anni maschi 57.63% 72.06% 14.43% anni femmine 55.15% 68.37% 13.22% anni maschi 50.64% 66.77% 16.13% anni femmine 44.67% 62.57% 17.90% anni maschi 46.50% 53.76% 7.26% anni femmine 30.00% 43.29% 13.29% 1.44 Dalla tabella n. 2 emerge che per ognuna delle due modalità di facilità di dialogo (SI, NO), le percentuali di studenti che hanno risposto di sentirsi felici al momento dell intervista, sono molto diverse fra loro. Tra coloro che non hanno facilità di dialogo con entrambi i genitori il 22.10% dichiara di sentirsi molto felice contro il (quasi doppio) 41.46% fra coloro che hanno facilità di dialogo. La differenza di oltre 19 punti percentuali, sul totale, e più elevata fra i maschi. Tab 2. Percentuale di studenti che hanno dichiarato di essere molto felice. Facilità di dialogo con NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Rapporto (1/0) entrambi i genitori Generale 22.10% 41.46% 19.36% 1.88 Maschi 22.47% 43.32% 20.85% 1.93 Femmine 21.80% 38.60% 16.80% anni 33.86% 52.15% 18.29% anni 19.67% 39.01% 19.34% anni 15.00% 27.88% 12.88% anni maschi 33.01% 51.44% 18.43% anni femmine 34.62% 53.08% 18.46% anni maschi 20.82% 41.23% 20.41% anni femmine 18.69% 35.00% 16.31% anni maschi 14.08% 32.08% 18.00% anni femmine 15.57% 23.04% 7.47%

13 Il Rapporto in totale, di 1.88 (più elevato fra i maschi e crescente con l età) esprime l importante influenza che la presenza di dialogo con i genitori può esercitare sul benessere, globalmente inteso, del ragazzo. Dalla tabella n.3 emerge che, condizionatamente alla facilità di dialogo, la percentuale di chi ha risposto che non si sente solo è pari al 39% fra coloro che hanno facilità al dialogo di famiglia, mentre tra chi non ha questa risorsa la percentuale scende al 22.67%. La differenza in totale è di oltre 16 punti percentuali e risulta più elevata fra i maschi. Il Rapporto, in totale, di 1.72 (più elevato a 13 anni e, in questa età, fra le femmine) riafferma, come nella precedente tabella, il ruolo del dialogo con i genitori come una importante espressione della vita di relazioni dell adolescente. Si osserva quindi che le misure descritte, sostenute da quelle prodotte nelle tabelle precedenti, confermano l importanza di un dialogo positivo fra genitori e figli nella vita del ragazzo nelle sue accezioni più immediate: sentirsi solo, felice, star bene. A parità di altre condizioni che sicuramente svolgono un ruolo determinante nella costruzione di tali percezioni fra i giovani, si potrebbe concludere che la presenza di un dialogo in famiglia fra genitori e figli potrebbe produrre un incremento della quota di giovani in condizioni positive, di almeno un 40.0% circa, del numero di giovani in buone condizioni di vita percepita. Tab 3. Percentuale di studenti che hanno dichiarato di non sentirsi solo. Facilità di dialogo con NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Rapporto (1/0) entrambi i genitori Generale 22.67% 39.00% 16.33% 1.72 Maschi 28.99% 45.96% 16.97% 1.59 Femmine 17.86% 28.65% 10.79% anni 26.90% 42.95% 16.05% anni 21.10% 40.08% 19.00% anni 20.74% 31.99% 11.25% anni maschi 30.58% 45.78% 15.20% anni femmine 23.82% 38.44% 14.62% anni maschi 28.60% 47.84% 19.24% anni femmine 14.80% 26.11% 11.31% anni maschi 27.87% 43.98% 16.11% anni femmine 16.28% 18.18% 1.90% 1.12 Per tutti gli indicatori di benessere considerati nello studio HBSC, la relazione con la qualità del dialogo con i genitori, si intensifica al crescere dell età ed in particolare risulta più forte per i tredicenni, quindi, è a tale età che il sostegno genitoriale risulta avere il maggior impatto sulla percezione di benessere, come se il passaggio tra la preadolescenza e l adolescenza costituisse il momento di maggior bisogno di sostegno genitoriale. Ancora tra coloro che riportano di avere delle difficoltà nel dialogare con i propri genitori, si osserva una percentuale maggiore di soggetti che dichiarano di essere stati vittima di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre (R tot. = 1,73, e maggiore fra le femmine) (Tab. 4 ove questa domanda non è stata posta ai quindicenni), di aver commesso atti di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre (R tot. = 1,70, maggiore fra i maschi ed in particolare a 11 anni) (Tab. 5) o di aver sentito che gli altri studenti non hanno voluto passare del tempo con loro per almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre (R tot. = 2,12, con differenze fra i due sessi) (Tab. 6), rispetto a coloro che riportano di dialogare con facilità con i genitori. 7

14 Tab. 4 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 7.92% 4.57% -3% 1.73 Maschi 8.57% 5.42% -3% 1.58 Femmine 7.38% 3.18% -4% anni 8.19% 4.44% -4% anni 7.69% 4.76% -3% anni maschi 9.95% 5.54% -4% anni femmine 6.68% 2.75% -4% anni maschi 7.34% 5.25% -2% anni femmine 7.99% 3.89% -4% 2.05 Tab. 5 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di aver commesso atti di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 6.81% 4.02% -3% 1.70 Maschi 8.79% 4.39% -4% 2.00 Femmine 5.02% 3.40% -2% anni 5.57% 3.10% -2% anni 7.89% 5.37% -3% anni maschi 7.51% 2.88% -5% anni femmine 3.66% 3.45% 0% anni maschi 9.94% 6.50% -3% anni femmine 6.17% 3.33% -3% 1.85 In particolare, in quest ultima analisi si evidenzia una forte relazione tra difficoltà di dialogo con i genitori e percezione di essere rifiutati dai compagni principalmente per le femmine (R = 3,09), le quali appaiono, quindi, maggiormente bisognose di ricevere sostegno genitoriale. 8

15 Tab. 6 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che gli altri studenti non hanno voluto passare del tempo con loro per almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 6.63% 3.13% -4% 2.12 Maschi 7.52% 3.88% -4% 1.94 Femmine 5.89% 1.91% -4% anni 7.70% 4.03% -4% anni 5.71% 1.79% -4% anni maschi 9.66% 4.88% -5% anni femmine 6.01% 2.74% -3% anni maschi 5.60% 2.48% -3% anni femmine 5.80% 0.56% -5% Ad una percezione di isolamento in famiglia può, quindi, associarsi una condizione di disagio e solitudine a scuola, a conferma dei numerosi studi che hanno dimostrato l esistenza di una relazione positiva tra qualità delle relazioni familiari e qualità delle relazioni con i coetanei (Nada Raja et al., 1992; Updegraff, Madden-Derdich, Ulloa Estrada, Sales, Leonard, 2002; Cui, Conger, Bryant, Elder, 2002; Kenny, Gallagher, 2002; Ducharme, Doyle, Markiewicz, 2002), sostenendo che, la presenza di relazioni familiari supportive, possa agire come fattore che incoraggia la formazione di un identità positiva e lo sviluppo di abilità sociali in preadolescenza e adolescenza. Questo di conseguenza, si traduce in una maggiore competenza nel gestire i rapporti con i coetanei. Viceversa, coloro che esperiscono una mancanza di sostegno genitoriale, possono sviluppare un senso di inadeguatezza e di sfiducia che causa difficoltà nell entrare in relazione con i coetanei. 9

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17 2 Aiuto dei genitori per affrontare i problemi scolastici, visite dei genitori agli insegnanti e rapporti con gli altri studenti 2.1 Premessa Diversi studi hanno indagato la relazione tra stile educativo genitoriale e benessere psicosociale dei figli, evidenziando come uno stile educativo caratterizzato da accettazione e coinvolgimento sia associato ad un maggior successo scolastico (Grolnick, Ryan, 1989) e svolga un ruolo protettivo rispetto allo sviluppo di comportamenti problematici (Cattelino, Bonino, 1999; Ciairano, Bonino, Jackson, Miceli, 2001). Il sostegno dei genitori può aiutare lo studente a gestire e ridurre la percezione negativa di tensione e contribuire a fronteggiare meglio l esperienza scolastica, mentre un basso interesse da parte dei genitori nei confronti delle attività o delle prestazioni scolastiche dei figli, può ridurre la motivazione degli studenti verso la scuola (Gore, Aseltine, 1995). 2.2 Analisi dei risultati statistici I dati emersi dallo studio HBSC confermano quanto premesso: gli aspetti indagati circa l interessamento e il coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica dei figli, hanno mostrato di influenzare la qualità del rapporto che i giovani hanno con gli altri studenti. Le domande di questa area non sono state poste ai quindicenni. Tra i soggetti che dicono di ricevere spesso aiuto dai propri genitori in caso di problemi scolastici, vi è la percentuale minore degli studenti che riportano di essere stato vittima di bullismo... (R tot. = 1,75 e più elevato nelle femmine) (Tab. 7) o di aver commesso atti di bullismo... (R tot. = 2,24, maggiore fra gli undicenni) (Tab. 8), oppure di aver sentito che gli altri studenti non hanno voluto passare del tempo con loro... (R tot. = 2,28, più elevato a 11 anni per entrambi i sessi) (Tab.9), rispetto a coloro che dichiarano di ricevere solo raramente aiuto dai genitori. 11

18 Tab. 7 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Aiuto dei genitori per problemi scolastici NON PIÙ DI QUALCHE VOLTA (0) SEMPRE O SPESSO (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 10.43% 5.95% -4% 1.75 Maschi 8.11% 6.78% -1% 1.20 Femmine 12.50% 5.03% -7% anni 13.04% 5.61% -7% anni 8.66% 6.34% -2% anni maschi 15.38% 6.58% -9% anni femmine 10.84% 4.51% -6% anni maschi 2.80% 7.00% 4% anni femmine 13.71% 5.60% -8% 2.45 Tab. 8 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di aver commesso atti di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Aiuto dei genitori per problemi scolastici NON PIU DI QUALCHE VOLTA (0) SEMPRE O SPESSO (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 11.00% 4.92% -6% 2.24 Maschi 13.51% 5.80% -8% 2.33 Femmine 8.74% 3.85% -5% anni 11.88% 3.60% -8% anni 10.43% 6.41% -4% anni maschi 16.67% 3.86% -13% anni femmine 7.32% 3.16% -4% anni maschi 11.21% 8.05% -3% anni femmine 9.76% 4.61% -5% 2.12 Tab. 9 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che gli altri studenti non hanno voluto passare del tempo con loro per almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Aiuto dei genitori per problemi scolastici NON PIU DI QUALCHE VOLTA (0) SEMPRE O SPESSO (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 10.38% 4.55% -6% 2.28 Maschi 10.75% 5.24% -6% 2.05 Femmine 10.05% 3.76% -6% anni 14.72% 5.11% -10% anni 7.36% 3.91% -3% anni maschi 17.72% 6.17% -12% anni femmine 11.90% 3.90% -8% anni maschi 5.61% 4.17% -1% anni femmine 8.87% 3.62% -5% 2.45 Parallelamente, a quanto sopra descritto, anche le visite dei genitori agli insegnanti mostrano un effetto simile, essendo associate ad una minor probabilità di essere stati vittima di atti di bullismo (R tot. = 1,99, più forte fra le femmine) (Tab. 10), di aver commesso atti di bullismo (R tot. = 1,90) (Tab. 11) o di sentirsi rifiutati dai compagni (R tot. = 1,96, ancora più evidente fra femmine) (Tab.12). 12

19 Tab. 10 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Visite dei genitori agli insegnanti NON PIU DI QUALCHE VOLTA (0) SEMPRE O SPESSO (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 9.84% 4.93% -5% 1.99 Maschi 9.50% 5.59% -4% 1.70 Femmine 10.29% 4.26% -6% anni 10.69% 4.52% -6% anni 9.09% 5.41% -4% anni maschi 11.70% 5.44% -6% anni femmine 9.48% 3.54% -6% anni maschi 7.51% 5.77% -2% anni femmine 11.06% 5.05% -6% 2.19 Tab. 11 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di aver commesso atti di bullismo almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Visite dei genitori agli insegnanti NON PIU DI QUALCHE VOLTA (0) SEMPRE O SPESSO (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 8.37% 4.41% -4% 1.90 Maschi 9.50% 5.21% -4% 1.82 Femmine 6.74% 3.58% -3% anni 6.95% 3.36% -4% anni 9.66% 5.61% -4% anni maschi 8.30% 3.56% -5% anni femmine 4.78% 3.16% -2% anni maschi 10.58% 7.22% -3% anni femmine 8.51% 4.04% -4% 2.11 Tab. 12 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che gli altri studenti non hanno voluto passare del tempo con loro per almeno una volta la settimana nell ultimo quadrimestre Visite dei genitori agli insegnanti NON PIU DI QUALCHE VOLTA (0) SEMPRE O SPESSO (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 7.91% 4.03% -4% 1.96 Maschi 8.02% 4.75% -3% 1.69 Femmine 7.78% 3.29% -4% anni 10.40% 4.24% -6% anni 5.66% 3.78% -2% anni maschi 11.24% 5.42% -6% anni femmine 9.39% 2.97% -6% anni maschi 5.10% 3.93% -1% anni femmine 6.36% 3.64% -3% 1.75 Fatta eccezione per gli atti di bullismo, fenomeno che risulta più diffuso tra i maschi, la relazione tra l aiuto fornito dai genitori espresso questo anche dalle visite dei genitori agli insegnanti a scuola da un lato, e la qualità del rapporto con gli altri studenti dall altro, è più forte per le femmine, confermando ancora una volta come le femmine risultino maggiormente sensibili alla percezione di sostegno genitoriale. 13

20 Inoltre, è interessante sottolineare come la relazione tra le variabili considerate nello studio, sia sempre più forte per gli undicenni, rispetto a quanto evidenziato per i tredicenni, per cui per gli studenti più giovani sia la disponibilità dei genitori ad occuparsi dei loro problemi scolastici, sia la presenza dei genitori alle visite a scuola, risultano avere un impatto maggiore sulla qualità della relazione con gli altri studenti. Aspetto quest ultimo non trascurabile visto che numerose ricerche hanno mostrato come il godere di buone relazioni e di un alto sostegno da parte dei compagni, accresca il benessere soggettivo a scuola e riduca la percezione di stress (Gore, Aseltine, 1995; Wetzel, 1998). 14

21 3 Dialogo con i genitori su argomenti di natura sessuale 3.1 Premessa Tra i numerosi cambiamenti che gli adolescenti si trovano ad affrontare, vi è un particolare aspetto dello sviluppo che va preso in considerazione: la maturazione puberale, un evento già di per sé fonte di ansia e stress, che è, inoltre, accompagnato dall emergere delle pulsioni sessuali e quindi dall apparire di problemi e tensioni sia nei rapporti affettivi con i genitori, sia nella sfera dell attività sessuale e dei rapporti con i coetanei (Petter, 1990). L atteggiamento di gran parte degli adolescenti verso la sessualità, è ampiamente mutato rispetto al passato: si parla con più franchezza dei problemi sessuali e li si considera attinenti alla moralità individuale e non a quella pubblica. Tuttavia tale aspetto dello sviluppo risulta spesso conflittuale e caratterizzato da atteggiamenti e comportamenti contraddittori e diverse ricerche mostrano, ad esempio, come tra gli adolescenti siano presenti molte resistenze nei confronti dei vari metodi contraccettivi (Palmonari, 2001). Un dialogo aperto su tali argomenti con i genitori potrebbe debellare alcune credenze infondate e fornire rassicurazioni e chiarimenti, tant è che è stato, ad esempio, dimostrato come il comportamento dei genitori influenzi le decisioni dei figli a proposito dei metodi contraccettivi. (Moore, Rosenthal, 1993). Essendo un aspetto caratteristico dell adolescenza, le domande inerenti gli argomenti sessuali sono state proposte, in questo studio, solo ai quindicenni e non agli studenti più giovani. 3.2 Analisi dei risultati statistici Importante base per affrontare con i genitori argomenti sessuali (domande queste posto solo a quindicenni dei due sessi) è la percezione di facilità di dialogo con essi: tra gli adolescenti, e in egual misura fra i due sessi, che affermano di dialogare con facilità con i genitori vi è, infatti, una percentuale minore di soggetti che dichiara di non aver mai parlato seriamente con i genitori di rapporti sessuali (R tot. = 1,48,) (Tab. 13), di non aver mai parlato seriamente con i genitori di sesso sicuro (R tot. = 1,38) (Tab. 14) e di non aver mai parlato seriamente con gli amici di rapporti sessuali (R tot. = 1,29) (Tab. 15), rispetto agli adolescenti che riportano difficoltà nel dialogare con i genitori: l apertura nel dialogo con i genitori sembra, quindi, facilitare anche il dialogo con i coetanei. 15

22 Tab. 13 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di non aver mai parlato seriamente con i genitori di rapporti sessuali Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale a 15 anni 65.16% 44.02% -21% 1.48 Maschi a 15 anni 69.72% 46.95% -23% 1.49 Femmine a 15 anni 62.30% 40.69% -22% 1.53 Quanto emerge dalle prossime tabelle appare particolarmente interessante in quanto i ragazzi parlano più frequentemente con i compagni che con i genitori di questi importanti problemi. Infatti (da Tab. 13 e 15) la percentuale di ragazzi che hanno dichiarato di non aver mai parlato seriamente con i genitori di argomenti sessuali è molto maggiore ( 65.16% se c è dialogo in famiglia e 44.02% altrimenti contro rispettivamente 13.59% e 17.51%) Tab. 14 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di non aver mai parlato seriamente con i genitori di sesso sicuro Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale a 15 anni 64.26% 46.46% -18% 1.38 Maschi a 15 anni 67.84% 47.35% -20% 1.43 Femmine a 15 anni 62.02% 45.45% -17% 1.36 Tab. 15 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di non aver mai parlato seriamente con gli amici di rapporti sessuali Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (1/0) Generale a 15 anni 13.59% 17.51% 4% 1.29 Maschi a 15 anni 13.92% 17.67% 4% 1.27 Femmine a 15 anni 13.38% 17.32% 4% 1.29 Da sottolineare comunque che, anche tra coloro che riportano di dialogare con facilità con i genitori, vi è una percentuale abbastanza alta di adolescenti che affermano di non aver mai parlato seriamente con i genitori di rapporti sessuali (44,02%) e di sesso sicuro (46,46%). Viceversa parlare seriamente di rapporti sessuali con gli amici risulta più facile (Tab. 16), visto che solo il 17,51% degli adolescenti con facilità di dialogo con i genitori contro il 13,59% degli adolescenti con difficoltà di dialogo con i genitori afferma di non parlare di tali temi con gli amici. Si osservi infine che la misura di R, sostanzialmente prossima a 1 per quest ultima domanda, sembra indicare come il dialogo con i genitori sia a parità di altri fattori ininfluente per comprendere la frequenza di quello con gli amici. Ma ciò non può significare che la qualità del dialogo sia la medesima in particolare sul tema in oggetto. Tab. 16 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di non aver mai parlato seriamente con gli amici di sesso sicuro Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (1/0) Generale a 15 anni 25.43% 25.20% 0% 0.99 Maschi a 15 anni 24.53% 25.19% 1% 1.03 Femmine a 15 anni 25.99% 25.22% -1%

23 4 Dialogo con i genitori, diffusione e percezione del rischio associato ad alcuni stili di vita 4.1 I genitori e stili di vita a rischio dei figli Premessa Nel corso del processo di crescita, preadolescenti e adolescenti si trovano ad affrontare una molteplicità di compiti di sviluppo, che non costituiscono delle invarianti, ma che risultano dal rapporto tra l individuo e il suo ambiente sociale e culturale (Palmonari, 1997). La famiglia ed il gruppo dei coetanei costituiscono i contesti in cui i giovani affrontano dei compiti evolutivi e scelgono le strategie che ritengono più adeguate per farvi fronte. Esistono diversi percorsi per raggiungere gli obiettivi di crescita e di costruzione dell identità ed alcuni di essi possono mettere maggiormente a rischio il benessere fisico, psicologico e sociale dell adolescente e di chi gli sta attorno. In tale ottica, i comportamenti a rischio non vengono considerati esclusivamente come condotte problematiche (Jessor, Jessor, 1977), ma come mezzi utilizzati da alcuni soggetti per raggiungere determinati scopi in un determinato contesto (Hurrelmann, Lösel, 1990; Jessor, 1998; Silbereisen, Noack, 1988). Consumare sostanze legali o illegali può assumere per gli adolescenti numerose valenze, come sperimentare i propri limiti e le proprie potenzialità (Gabhain, Francois, 2000), provare forti emozioni (Orlandini et al., 2000), assumere uno status adulto e soddisfare il bisogno di trasgressione (Ravenna, 1997). Rispetto all uso di alcool e tabacco, pur volendo sottolineare la differenza tra sperimentazione occasionale di sostanze, che da molti studiosi è considerata un comportamento normale, e uso regolare di sostanze, considerato tra i principali fattori di rischio per la salute e per lo sviluppo, è indispensabile evidenziare come il consumo di alcolici e tabacco nella maggior parte dei casi inizi nella prima adolescenza e si stabilizzi poi nella seconda decade della vita (Carvajal et al., 2000). Sono innumerevoli gli studi che hanno dimostrato gli effetti nocivi sulla salute del fumo di sigaretta e dell abuso di alcool e che l abuso di tali sostanze in età precoce risulta essere un predittore di usi smodati in futuro. Rispetto all uso di sostanze illegali, che come per l alcool e il tabacco va posto in relazione ai compiti di sviluppo ed ai relativi cambiamenti, va sottolineato come sia opportuno considerarlo più che il risultato di problemi di ordine psicopatologico, come un comportamento a rischio le cui conseguenze si ripercuotono sulla salute individuale e sullo sviluppo psicosociale. Come si è già detto, l attuazione dei comportamenti a rischio avviene in specifici contesti relazionali, quali la famiglia ed il gruppo di amici, e numerose ricerche hanno indagato il rapporto tra relazioni sociali e comportamenti a rischio sia in senso diretto che indiretto (Jessor, Donovan, Costa, 1991; Rutter, Rutter, 1992). L influenza diretta si esplica attraverso il comportamento e gli atteggiamenti rispetto ai comportamenti a rischio. L influenza indiretta riguarda invece la qualità delle relazioni tra l adolescente da un lato ed i suoi genitori e i suoi amici dall altro, poiché la qualità di tali relazioni può influenzare l adozione di comportamenti a rischio ripercuotendosi di conseguenza, su alcune funzioni rivestite da tali comportamenti come l affermazione di se stessi e la percezione di essere apprezzati dagli altri. 17

24 In riferimento ai rapporti con i genitori, si è in tal modo evidenziato come tali relazioni influenzino fortemente il coinvolgimento degli adolescenti nei comportamenti a rischio. In particolare, i genitori hanno una funzione protettiva quando si pongono come guide e contemporaneamente si mostrano disponibili all ascolto, alla condivisione ed al confronto verbale con i propri figli, i quali di conseguenza, si percepiscono in tal modo considerati e amati. Tutto ciò si ripercuote in una minore esigenza di affermazione di se stessi attraverso atteggiamenti di opposizione e di esibizione. Il dialogo con i genitori facilita l identificazione con essi (Scabini, 1995) e permette di sperimentare l adultità attraverso relazioni paritarie e non attraverso aspetti più superficiali quali i comportamenti a rischio come fumare e bere alcolici. Infine, il dialogo con i genitori permette di affrontare le difficoltà e non di sfuggirle attraverso l uso di sostanze e l azione (Labouvie, McGee 1986) Analisi dei risultati statistici La funzione protettiva del dialogo con i genitori emerge anche dai risultati della ricerca HBSC. Per quanto riguarda il consumo di tabacco, premettendo che tale fenomeno aumenta con l età ed è maggiormente diffuso tra i maschi, si è evidenziata una relazione tra facilità di dialogo con i genitori e aver fumato (sigarette, sigari, ecc.) (R tot. = 1,48) (Tab. 17), relazione che è più forte per le femmine (R = 1,69) e a undici anni (R = 1,55), rispetto che a quindici anni (R = 1,17), per cui per i più piccoli e per le femmine in generale, il sostegno genitoriale risulta avere un maggior effetto protettivo rispetto al consumo di tabacco. Tab. 17 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di aver fumato (sigarette, sigari, ecc.) Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 45.68% 30.95% -15% 1.48 Maschi 47.55% 34.17% -13% 1.39 Femmine 44.27% 26.24% -18% anni 13.91% 8.97% -5% anni 48.48% 36.24% -12% anni 68.44% 58.67% -10% anni maschi 18.12% 11.50% -7% anni femmine 10.06% 5.10% -5% anni maschi 54.00% 42.46% -12% anni femmine 43.86% 25.00% -19% anni maschi 69.09% 62.64% -6% anni femmine 68.04% 54.11% -14% 1.26 Per quanto riguarda l uso di sostanze alcoliche, si evidenziano le stesse tendenze legate al sesso ed all età emerse per il consumo di tabacco ed anche in questo caso si ha una relazione tra facilità di dialogo con i genitori e bere sostanze alcoliche almeno una volta a settimana (R tot. = 1,30) (Tab. 18), per cui tra coloro che riportano di dialogare con facilità con i genitori vi è una percentuale minore anche di 10 punti percentuali, di soggetti che dichiarano di bere sostanze alcoliche almeno una volta a settimana, rispetto a coloro che riportano difficoltà nel dialogo con i genitori. 18

25 Tab. 18 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di bere sostanze alcoliche almeno una volta a settimana Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 29.12% 22.40% -7% 1.30 Maschi 37.72% 27.32% -10% 1.38 Femmine 22.65% 15.22% -7% anni 12.82% 9.42% -3% anni 25.83% 23.59% -2% anni 44.76% 40.45% -4% anni maschi 19.19% 13.36% -6% anni femmine 7.32% 3.48% -4% anni maschi 33.19% 26.96% -6% anni femmine 19.67% 17.51% -2% anni maschi 60.14% 50.96% -9% anni femmine 35.25% 28.32% -7% 1.24 Le domande relative all uso di sostanze psicotrope, quali hashish-marijuana, anfetaminestimolanti, ecstasy e cocaina, sono state poste solo agli studenti di 13 e 15 anni. Le frequenze delle risposte e i valori di R associati a tali domande - contenute nella versione internazionale del questionario HBSC e che assumono significato informativo opportuno in alcuni paesi stranieri che compiono la medesima indagine appaiono comunque interessanti sebbene debbano essere interpretate con la dovuta cautela, ed in particolare quelle relative al consumo dichiarato. I valori di R ovunque di poco superiori ad 1, meritano comunque attenzione in quanto evidenziano un orientamento che va oltre l ordine di grandezza dell indicatore. La facilità di dialogo con i genitori risulta avere un effetto protettivo in particolare rispetto all aver provato hashish e marijuana (R tot. = 1,06) (Tab. 19), mentre la relazione tra sostegno genitoriale e uso di sostanze non si evidenzia rispetto alle altre sostanze considerate, ed, in generale, non si notano sostanziali differenze tra maschi e femmine. Tab. 19 Percentuale di soggetti che ha dichiarato di non aver mai provato hashish-marijuana Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 85.09% 90.19% 5% 1.06 Maschi 83.60% 89.48% 6% 1.07 Femmine 86.16% 91.20% 5% anni 94.54% 96.34% 2% anni 76.61% 84.10% 7% anni maschi 93.82% 96.18% 2% anni femmine 95.15% 96.63% 1% anni maschi 72.71% 81.58% 9% anni femmine 79.06% 87.01% 8%

26 4.2 Il dialogo con i genitori e percezione del rischio associato ad alcuni stili di vita a rischio Premessa Per gli adolescenti il consumo di alcool e tabacco, oltre che di sostanze illegali, può svolgere numerose funzioni psicologiche e sociali, i cui benefici effetti immediati portano a sottostimare gli effetti negativi sulla salute associati a tale comportamento. L attenzione di molti ricercatori si è rivolta ad individuare le variabili psicologiche e psicosociali che presiedono all adozione di comportamenti dannosi (Zani, 1995) ad esempio, come i soggetti rappresentano la pericolosità di vari comportamenti. Alcuni modelli formali del comportamento relativo alla salute considerano, la percezione del rischio come una variabile fondamentale per la previsione del comportamento, supponendo che i soggetti agiscano secondo criteri di razionalità. Tuttavia alcuni comportamenti degli adolescenti sembrano non rispettare questo assunto di razionalità, ed alcuni autori ipotizzano che essi siano al corrente dei rischi cui vanno incontro, ma preferiscono ignorarli perché spinti dal desiderio di sperimentare situazioni nuove (Quadrel, Fischhoff, Davis, 1993). Un altra ipotesi sostiene, invece, che nella valutazione del grado di rischio implicato nei comportamenti, intervengano degli errori cognitivi, come, ad esempio, la tendenza a sottostimare le probabilità elevate di occorrenza di eventi rischiosi ed a sopravvalutare le basse probabilità (Linville, Fischer, Fischhoff, 1993) ed il cosiddetto fenomeno dell ottimismo irrealistico, per cui le proprie probabilità di incorrere in eventi favorevoli vengono considerate più elevate rispetto alla media e viceversa per gli eventi sfavorevoli. Si è già detto dell impatto protettivo che la qualità del dialogo con i genitori può avere sull uso di sostanze e si può ipotizzare che tale relazione si instauri anche rispetto alla percezione di rischio associata ad alcuni comportamenti. E stato, ad esempio, dimostrato come il ruolo protettivo della famiglia non si limiti ad un assenza di implicazione nei comportamenti a rischio da parte degli adolescenti, infatti, questi, pur se coinvolti talvolta in comportamenti a rischio, hanno maggiori probabilità di cambiare il loro comportamento se sostenuti dai genitori, grazie alla cosiddetta condivisione verbale (Cattelino, Bonino, 1999) Analisi dei risultati statistici Anche dalla ricerca HBSC emerge una interessante relazione tra qualità del dialogo con i genitori e percezione di rischio associata ad alcuni comportamenti, senza consistenti differenze fra i sessi. Tra coloro che dichiarano di avere delle difficoltà nel dialogare con i genitori vi è una percentuale maggiore di adolescenti che considerano nullo o leggero il rischio di danni fisici associato al fumare 10 o più sigarette al giorno (R tot. = 1,12) (Tab. 20), al bere 5 o più bicchieri di bevande alcoliche ogni week end (R tot. = 1,10) e maggiore nelle femmine (Tab. 21), al provare marijuana una o due volte (R tot. = 1,23) (Tab. 22), al fumare occasionalmente marijuana (R tot. = 1,30) (Tab. 23), al fumare regolarmente marijuana (R tot. = 1,27, e più elevato nei maschi a 15 anni) (Tab. 24), al provare cocaina una o due volte (R tot. = 1,11) (Tab. 25). 20

27 Tab. 20 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che il rischio di danni fisici associato al fumare 10 o più sigarette al giorno sia nullo o leggero Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 19.70% 17.53% -2% 1.12 Maschi 21.68% 19.31% -2% 1.12 Femmine 18.26% 14.99% -3% anni 15.43% 14.87% -1% anni 23.55% 20.16% -3% anni maschi 17.76% 18.41% 1% anni femmine 13.47% 8.52% -5% anni maschi 25.88% 20.38% -6% anni femmine 22.09% 19.91% -2% 1.11 Tab. 21 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che il rischio di danni fisici associato al bere 5 o più bicchieri di bevande alcoliche ogni week end sia nullo o leggero Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 18.76% 17.07% -2% 1.10 Maschi 22.67% 20.10% -3% 1.13 Femmine 15.96% 12.78% -3% anni 17.09% 17.59% 1% anni 20.27% 16.57% -4% anni maschi 20.26% 20.19% 0% anni femmine 14.42% 12.99% -1% anni maschi 25.24% 20.00% -5% anni femmine 17.18% 12.61% -5% 1.36 Tab. 22 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che il rischio di danni fisici associato al provare marijuana una o due volte sia nullo o leggero Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 42.86% 34.92% -8% 1.23 Maschi 43.86% 35.23% -9% 1.24 Femmine 42.13% 34.48% -8% anni 31.02% 25.61% -5% anni 53.53% 44.22% -9% anni maschi 31.65% 27.71% -4% anni femmine 30.50% 21.91% -9% anni maschi 56.94% 44.15% -13% anni femmine 51.40% 44.30% -7%

28 Tab. 23 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che il rischio di danni fisici associato al fumare occasionalmente marijuana sia nullo o leggero Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 34.98% 27.01% -8% 1.30 Maschi 36.21% 27.56% -9% 1.31 Femmine 34.10% 26.23% -8% anni 28.64% 21.84% -7% anni 40.69% 32.12% -9% anni maschi 29.01% 23.40% -6% anni femmine 28.33% 19.10% -9% anni maschi 43.90% 32.45% -11% anni femmine 38.68% 31.74% -7% 1.22 Tab. 24 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che il rischio di danni fisici associato al fumare regolarmente marijuana sia nullo o leggero Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 4.15% 3.26% -1% 1.27 Maschi 5.83% 3.83% -2% 1.52 Femmine 2.95% 2.46% 0% anni 3.33% 4.11% 1% anni 4.90% 2.42% -2% anni maschi 5.31% 4.53% -1% anni femmine 1.67% 3.37% 2% anni maschi 6.38% 3.01% -3% anni femmine 3.97% 1.75% -2% 2.27 Tab. 25 Percentuale di soggetti che ha dichiarato che il rischio di danni fisici associato al provare cocaina una o due volte sia nullo o leggero Facilità di dialogo con entrambi i genitori NO (0) SI (1) Differenza (1-0) Ratio (0/1) Generale 19.09% 17.16% -2% 1.11 Maschi 18.24% 17.10% -1% 1.07 Femmine 19.70% 17.24% -2% anni 19.57% 16.98% -3% anni 18.65% 17.34% -1% anni maschi 17.88% 16.56% -1% anni femmine 21.01% 17.71% -3% anni maschi 18.63% 17.74% -1% anni femmine 18.67% 16.88% -2% 1.11 Analizzando, in generale, la percezione del rischio si nota come, rispetto a tutti i comportamenti considerati, la percentuale di maschi che considera nullo o leggero il rischio di danni fisici associato ad alcuni comportamenti sia maggiore, rispetto a quanto dichiarato dalle femmine. Queste ultime dimostrano infatti una maggiore percezione del rischio. SI noti, inoltre, come la percentuale di adolescenti che ritengono nullo o leggero il rischio di fumare marijuana sia generalmente più elevata tra i quindicenni, rispetto a quanto evidenziato per i tredicenni, 22

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