Proprietà meccaniche dei compositi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Proprietà meccaniche dei compositi"

Transcript

1 Proprietà meanihe dei ompositi Molte tenologie moderne rihiedono l uso di materiali he offrano ombinazioni di partiolari proprietà he non possono essere ontemporaneamente presenti nei materiali tradizionali quali le leghe metallihe, i eramii ed i polimeri. Materiali resistenti sono anhe generalmente densi. Gli ingegneri aeronautii sono alla ontinua riera di materiali strutturali he abbiano bassa densità ma buona resistenza, rigidità e resistenza all usura ed all impatto. La possibilità di ombinare diverse proprietà in un unio materiale, ampliandone i ampi di appliazione, può realizzarsi mediante il riorso ai materiali ompositi. Molti materiali ompositi sono presenti in natura. Il legno, ad esempio, è omposto da fibre resistenti e flessibili di ellulosa annegate e tenute insieme da una sostanza più rigida quale la lignina. Le ossa sono omposte da proteine resistenti (ollagene) e dall apatite, un minerale duro e fragile. Qui intendiamo per materiale omposito un materiale multi-fase artifiialmente reato. Le fasi ostituenti devono essere himiamente diverse e separate da una interfaia distinta. 1

2 Nella messa a punto dei ompositi gli sienziati dei materiali hanno ingegnosamente unito insieme diversi metalli, eramii e polimeri al fine di ottenere una nuova generazione di materiali straordinari. La maggior parte dei materiali ompositi è stata sviluppata al fine di ombinare insieme proprietà quali la rigidità, la tenaità, la resistenza meania alle alte temperature e la apaità di resistere in ambienti aggressivi. La figura mostra i valori di modulo di Young in funzione della densità di vari materiali. Materiali ompositi ostituiti da fibre eramihe in una matrie polimeria hanno bassa densità ( 2 Mg m -3 ) e una rigidità piuttosto alta ( E GPa). I dati relativi ai ompositi on fibre di arbonio e al legno mostrano ome la rigidità di ompositi unidirezionali possa essere notevolmente diversa nelle direzioni longitudinali e trasversali. 2

3 Molti ompositi sono ostituiti da due sole fasi: la matrie, he è una fase ontinua he avvolge l altra fase, detta fase dispersa. Le proprietà finali dei ompositi dipendono dalle proprietà delle singole fasi ostituenti, dalla loro quantità relativa, e dalla geometria delle fasi disperse. L immagine a lato mostra le diverse aratteristihe geometrihe e spaziali delle partielle di fase dispersa in grado di influenzare le proprietà del omposito: (a) onentrazione, (b) dimensione, () forma, (d) distribuzione spaziale, (e) orientazione. 3

4 Per omprendere il rafforzamento e l irrigidimento dobbiamo analizzare gli sforzi he agisono sui due ostituenti (matrie & fase dispersa) quando il omposito è solleitato meaniamente. Consideriamo il aso di un omposito on fibre ontinue allineate. Possiamo fare riorso alla rappresentazione della lastra mostrata in figura, in ui f è la frazione in volume di fibre e (1- f) la frazione in volume di matrie. Se applihiamo un ario in direzione parallela alle fibre, vale la REGOLA DELLE MISCELE per il modulo di Young del omposito. Infatti, in base all esempio della figura, avremo la stessa deformazione di fibre e matrie (ondizione di isodeformazione) e il ario appliato sarà ondiviso tra fibre e matrie in base alla frazione volumia di iasuno dei due ostituenti i omposito: σ ) fσ f ( 1 f σm [1] dove f rappresenta la frazione in volume di fibre,, f e m sono gli sforzi appliati rispettivamente al omposito, alle fibre ed alla matrie. Per deformazioni in ampo elastio, abbiamo = E; pertanto Sostituendo nell equazione [1] abbiamo: σ ε E, σ f ε f E f e σm εmem. [2] 4

5 ε E ) fε f E f ( 1 f εmem. [3] In ondizioni di isodeformazione ε ε f ε m ; dividendo la [3] per si ha: E ) fe f ( 1 f Em, [4] ovvero il modulo del omposito in ondizioni di isodeformazione è la media pesata della frazione di volume dei moduli di elastiità delle fibre e della matrie. In questo aso (ondizione di Voigt) se le fibre sono più rigide della matrie (E f > E m ) quest ultima è rinforzata dalle fibre in quanto il omposito (e la matrie stessa al suo interno) si deforma di meno sotto l appliazione del ario. Supponiamo però he il ario sia appliato perpendiolarmente alle fibre. In tale ondizione (ondizione di Reuss), il modello della lastra suggerise he stiamo in una ondizione di isosforzo. Pertanto lo stress di trazione he agise sul omposito, sulle fibre e sulla matrie è il medesimo: σ εe σ f ε f E f σm εmem. [5] 5

6 La deformazione del omposito sarà imputabile in parte alla deformazione delle fibre, in parte alla deformazione della matrie, he non saranno più uguali, ma ontribuiranno on pesi pari alle rispettive frazioni in volume: Sostituendo la [5] nella [6] si ha: ε ) fε f ( 1 f εm. [6] σ / E / f σ f / E f (1 f) σm Em. [7] La ondizione di isosforzo dettata dalla [5] onsente di anellare nell equazione [7], ottenendo: 1 f (1 f ) E E E f m, ossia E f E m E m E f (1 f ) E f [8] La ondizione di isosforzo tende a sottostimare la rigidità trasversale e la relazione (empiria) di Halpin-Tsai risulta più aurata: E E m 1 1 ηf ηf in ui η [( E f / Em) 1]/[( E f / Em) 1]. Anhe on questa orrezione, la rigidità trasversale è ben inferiore a quella assiale (longitudinale), e dunque il materiale risulta altamente anisotropo. 6

7 Nella direzione trasversale (Reuss, o H-T), l effetto di rinforzo delle fibre è pratiamente inesistente: lungo questa direzione si presentano, infatti, delle fratture per valori del ario relativamente bassi. Mentre nel aso della resistenza longitudinale (Voigt) sono le fibre a determinare la risposta del materiale alla solleitazione meania, nella resistenza trasversale rivestono grande influenza le proprietà delle fibre e della matrie, la forze del legame interfaiale, e la presenza di vuoti. 7

8 Per altre orientazioni del ario, la resistenza globale del omposito assume valori intermedi. L effiienza reale del rinforzo fibroso per varie ondizioni di orientazione delle fibre è riportata in Tabella, dove si è onsiderata unitaria l effiienza del rinforzo nella direzione di allineamento delle fibre e pari a zero nella direzione perpendiolare a queste. Orientazione delle fibre Direzione dello sforzo Effiaia del rinforzo Fibre parallele Fibre distribuite asualmente ed uniformemente su un piano Fibre asualmente ed uniformemente distribuite nelle tre direzioni dello spazio Parallelo alle fibre Perpendiolare alle fibre 1 0 Qualsiasi direzione appartenente al 3 piano delle fibre 8 Qualsiasi direzione 1 5 8

9 Compositi rinforzati on partielle Svariati materiali sono ostituiti da una matrie rinforzata on partielle. I polimeri vengono talvolta additivati on materiali di riempimento (riempitivi) per aumentarne la resistenza a trazione ed alla ompressione, la resistenza all abrasione, la durezza ed altre proprietà. Tra i materiali usati ome riempitivi si annoverano la farina di legno (segatura finemente polverizzata), la farina di silie e sabbia, vetro, argilla, talo, alare. Le dimensioni delle partielle possono variare dai 10 nm a dimensioni marosopihe. Poihé questi materiali di poo valore sostituisono volumi del più ostoso polimero, di fatto viene a ridursi il osto del prodotto finale. Un altro materiale omposito rinforzato on partielle (di grandi dimensioni) e molto omune è il alestruzzo, omposto da emento (matrie) da sabbia e da ghiaia (partiolati). Le partielle di rinforzo possono onsiderarsi equiassihe, ossia aventi le medesime dimensioni lungo tutte le direzioni. Il modulo elastio del omposito dipende dalla frazione in volume delle fasi ostituenti. In genere esso è ompreso tra due valori limite dati dalla regola delle misele e dalla regola delle misele (Voigt, equazione [4]) e dalla regola inversa delle misele (Reuss, equazione [8]): limite superiore E fe ( 1 f ) E, limite inferiore f m 1 f (1 f ). E E E f m 9

10 Modulo di elastiità in funzione della perentuale in volume di tungsteno in un omposito W-Cu. I limiti superiore ed inferiore sono stati alolati appliando le equazioni [4]e [8]. I dati sperimentali sono i punti rahiusi tra le due urve. Takayanagi ha proposto una relazione he ombina la [4] e la [8], e utilizza i parametri e da determinarsi sperimentalmente ( = f): E Ψ (1 Φ) Em ΦE f 1 Ψ E m. 10

11 11

12 12

13 13

14 Elastomeri e plastihe sono frequentemente rinforzati on partiolati di varia natura. L uso attuale di molte gomme sarebbe limitato se ad esse non fosse aggiunto un partiolato quale il nerofumo, ossia partielle di arbonio molto piole e di forma sferia ottenute per ombustione di gas naturale o petrolio in arenza di aria. Quando queste partielle sono aggiunte alla gomma vulanizzata, ne aumentano la tenaità e la resistenza a trazione, al taglio ed all abrasione. Gli pneumatii delle autovetture ontengono in media dal 15 al 30 % in volume di nerofumo, la ui effiaia è garantita se le partielle sono molto piole (25-50 nm). L utilizzo di partielle di rinforzo di altra natura (ad esempio silie) porta a proprietà meanihe inferiori a ausa della mananza di una buona interazione tra moleole di gomma e superfiie delle partielle. 14

15 Cermet I ompositi rinforzati on partielle utilizzano tutte e tre le lassi di materiali (metalli, eramii e polimeri). I ermet ad esempio sono ompositi eramia-metallo, il più omune dei quali è il arburo di tungsteno ementato (WC-Co). Questo materiale è omposto da partielle estremamente dure di arburo di tungsteno (WC) o di titanio (TiC) annegate in una matrie metallia di obalto o nikel. Questi ompositi vengono utilizzati ome omponenti ad alta resistenza all usura (ad es., utensili da taglio). Le partielle dure di arburo fornisono la resistenza e la loro fragilità è ontrobilaniata dalla tenaità della matrie metallia. Sia la matrie sia il ostituente metallio sono suffiientemente refrattari da resistere alle alte temperature he si sviluppano per attrito, ad esempio in orrispondenza del tagliente durante la lavorazione dell utensile. In pratia, non esiste un materiale singolo in grado di offrire le stesse prestazioni del ermet. L immagine mostra una mirografia di un ermet WC-Co. Le zone hiare ostituisono la matrie di Co, mentre le zone grigie sono le partielle di WC. In genere, nei ermet la frazione di partielle è piuttosto elevata, potendo superare anhe il 90 % in volume. 15

16 Compositi a matrie metallia Negli MMC (metal matrix omposites) la matrie è rappresentata da un metallo duttile. Gli MMC possono essere utilizzati a T superiori rispetto al solo metallo e il rinforzo migliora anhe la rigidità speifia (data dal rapporto tra modulo di Young e densità), la resistenza speifia, la resistenza all abrasione, la resistenza al reep. Tipii materiali MMC hanno matrii ostituite da superleghe e leghe di Al, Mg, Ti e Cu. Il materiale di rinforzo può essere in forma di partiolato o di fibre (ontinue o disontinue), ed è in genere di arbonio, arburo di siliio, allumina, boro e metalli refrattari (ad es. W in superleghe a base di Ni e Co). Composito Al-SiC Inremento relativo del ario di snervamento e del modulo degli MMC in funzione del rapporto lunghezza/diametro (aspet ratio) del rinforzo e per due valori di frazione volumia del partiolato ( f ). 16

17 Comportamento sforzo-deformazione Analizziamo il aso di sforzo parallelo alla direzione di allineamento delle fibre (aso (a) della figura a lato). Si onsideri il omportamento sforzo-deformazione delle fibre e della matrie nel grafio (a) in basso. Sia fragile il omportamento delle fibre, e sia ragionevolmente duttile la matrie. Nello stesso grafio sono indiati on σ f e matrie, on le deformazioni orrispondenti σ m le resistenze a trazione di fibra e ε f e ε m. Inoltre si assuma ε m > ε f (ome avviene di solito). Un omposito fibro-rinforzato siffatto mostrerà un omportamento sforzo-deformazione uniassiale ome quello riportato in (b). Nella prima regione sia le fibre sia la matrie si deformano elastiamente. Aumentando lo sforzo, la matrie inizia a snervare quando si raggiunge una deformazione ε deformarsi elastiamente. ym, mentre le fibre ontinuano a 17

18 Quindi quando Questo proesso ontinua nel seondo stadio durante il quale la urva ha anora un andamento ira lineare, ma on pendenza minore rispetto al primo stadio. Durante il seondo stadio aumenta la frazione di ario sopportata dalle fibre. La frattura del omposito inizia quando iniziano a rompersi le fibre, quando ε ε f. Tuttavia la frattura non è atastrofia in quanto 1) non tutte le fibre si rompono ontemporaneamente (i arihi di rottura di materiali fragili possono variare onsiderevolmente), 2) dopo rottura delle fibre, la matrie è anora intatta almeno finhé ε f < ε m. Pertanto, le fibre rotte (più orte di quelle di partenza) sono anora immerse in una matrie intatta e sono anora in grado di sostenere una parte dello sforzo finhé la matrie ontinua a deformarsi plastiamente. ε ε f si ha l inizio della rottura del omposito. La tabella riporta aluni valori delle resistenze a trazione longitudinali per tre ompositi omuni. Materiale Cario di rottura longitudinale (MPa) Cario di rottura trasversale (MPa) Vetro-poliestere Carbonio-epossidia Kevlar-epossidia La loro frattura è relativamente omplessa e, per iasun omposito, dipende dalle proprietà delle fibre e della matrie, nonhé dalla natura e dalla resistenza del legame interfaiale. 18

19 Cario di rottura longitudinale Nel aso (più frequente) in ui ε f < ε m la rottura delle fibre preede quella della matrie ma, rotte le fibre, la maggior parte del ario preedentemente sopportato dalle fibre viene trasferito alla matrie. In questo aso è possibile adattare l espressione dello sforzo a questo tipo di omposito (equazione [1]) he diventa (nel aso di fibre unidirezionali): σ l fσ f ' ( 1 f) σm dove σ l è il ario di rottura longitudinale del omposito, ario sulla matrie quando si rompono le fibre [v. grafio (a)]. σ f è il ario di rottura a trazione delle fibre, ' σmè il Cario di rottura trasversale I arihi di rottura dei ompositi unidirezionali a fibre ontinue sono altamente anisotropi e questi materiali vengono progettati per essere ariati nella direzione di alta resistenza (longitudinalmente). Tuttavia, in eserizio questi materiali possono subire solleitazioni di trazione anhe trasversali. In questi asi si può failmente presentare una rottura prematura del omposito in quanto la resistenza trasversale è molto bassa, spesso inferiore al ario di rottura della sola matrie (v. tabella preedente). Nella resistenza longitudinale le fibre sono l elemento prinipe; nella resistenza trasversale gioano un ruolo vari fattori quali le proprietà di fibre e matrie, la forza del legame all interfaia, la presenza di vuoti. 19

Esercitazione biomateriali. Materiali compositi

Esercitazione biomateriali. Materiali compositi Eseritazione bioateriali Materiali opositi Modello di Voigt: ondizione di isodeorazione Se il ario è appliato in senso longitudinale, ibra e atrie dovranno deorarsi nella stessa isura Il ario (P ) si distribuise

Dettagli

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas A.A. 2014-2015 Corso di Laurea in CHIMICA INDUSTRIALE CHIMICA FISICA I Le leggi dei gas Lezioni di Chimia Fisia I A.A. 2014-2015 Leggi dei gas - Pagina 1 Un sistema ostituito da un gas puro si omporta

Dettagli

Proprietà meccaniche dei compositi. Calcolo moduli elastici Caso inclusioni random Fibre unidirezionali Resistenze a rottura Effetto orientazione

Proprietà meccaniche dei compositi. Calcolo moduli elastici Caso inclusioni random Fibre unidirezionali Resistenze a rottura Effetto orientazione Proprietà meccaniche dei compositi Calcolo moduli elastici Caso inclusioni random Fibre unidirezionali Resistenze a rottura Effetto orientazione Calcolo modulo elastico: inclusioni random Deformazione

Dettagli

Lezione TECNICA DELLE COSTRUZIONI. Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di Catania

Lezione TECNICA DELLE COSTRUZIONI. Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di Catania Lezione TECICA DELLE COSTRUZIOI Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di Catania 1 Lo sforzo normale entrato 2 Sforzo normale 1 stadio (Formule di Sienza delle Costruzioni) Con riferimento alla

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI

CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI MATERIALI METALLICI Sono sostanze inorganiche composte da uno o più elementi metallici (Fe, Al, Ti etc.), che possono però contenere anche alcuni elementi non metallici (C,

Dettagli

I differenti materiali differiscono per le caratteristiche meccaniche e fisiche.

I differenti materiali differiscono per le caratteristiche meccaniche e fisiche. MATERIALI COMPOSITI I differenti materiali differiscono per le caratteristiche meccaniche e fisiche. I METALLI hanno forma cristallina e forti legami molecolari (legame metallico), che danno loro resistenza

Dettagli

1. Calcolo del Momento di plasticizzazione per una sezione tubolare in acciaio.

1. Calcolo del Momento di plasticizzazione per una sezione tubolare in acciaio. 1. Calolo del Momento di plastiizzazione per una sezione tubolare in aiaio. La sezione presa in onsiderazione è la seguente: Shema di riferimento per il alolo del momento di plastiizzazione della sezione

Dettagli

Sezioni in c. a. Sforzo normale. dalle tensioni ammissibili agli stati limite. Catania, 11 marzo 2004 Marco Muratore

Sezioni in c. a. Sforzo normale. dalle tensioni ammissibili agli stati limite. Catania, 11 marzo 2004 Marco Muratore Sezioni in. a. dalle tensioni ammissibili agli stati limite Sorzo normale Catania, 11 marzo 2004 Maro Muratore Veriia allo S.L.U. di sezione rettangolare Quando il legame tensioni-deormazioni non è lineare

Dettagli

Lezione. Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di Catania

Lezione. Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di Catania Lezione TEIA DELLE STRUZII Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di atania 1 Flessione omposta 2 Verifia di sezioni soggette a flessione omposta 3 Flessione omposta 1 stadio (Formule di Sienza

Dettagli

Biomateriali. Proprietà meccaniche ING. DENNY COFFETTI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA E SCIENZE APPLICATE

Biomateriali. Proprietà meccaniche ING. DENNY COFFETTI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA E SCIENZE APPLICATE Biomateriali Proprietà meccaniche ING. DENNY COFFETTI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA E SCIENZE APPLICATE MAIL: DENNY.COFFETTI@UNIBG.IT Classificazione dei materiali Elementi

Dettagli

Schema planimetrico delle carpenteria.

Schema planimetrico delle carpenteria. Shema planimetrio delle arpenteria. 1 Riferimenti normativi 3.1.3. TENSIONI NORMALI DI COMPRESSIONE AMMISSIBILI NEL CONGLOMERATO. Tenute presenti le presrizioni ontenute nel punto 5.2.1., le tensioni ammissibili

Dettagli

Università degli studi di Cagliari. Corso di aggiornamento. Unità 4 PIASTRE IN C.A. E INSTABILITÀ. - Analisi Limite: Metodo delle Linee di rottura

Università degli studi di Cagliari. Corso di aggiornamento. Unità 4 PIASTRE IN C.A. E INSTABILITÀ. - Analisi Limite: Metodo delle Linee di rottura Università degli studi di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Strutturale Corso di aggiornamento Unità 4 PIASTRE IN C.A. E INSTABILITÀ RELATORE: Ing. Igino MURA imura@unia.it -6 Giugno 00 - Analisi Limite:

Dettagli

Corso di aggiornamento professionale alle NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI MODULO 7. Relatore: Ing. Federico Carboni

Corso di aggiornamento professionale alle NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI MODULO 7. Relatore: Ing. Federico Carboni NORME TECNICHE ER LE COSTRUZIONI MODULO 7 -ROGETTAZIONE GEOTECNICA- Relatore: Ing. Federio Carboni Dottore di Riera in Strutture e Infrastrutture presso l Università oliteniadelle Marhe Collegio dei Geometri

Dettagli

AIMETA. Studio di lastre forate mediante il Metodo delle Celle

AIMETA. Studio di lastre forate mediante il Metodo delle Celle AIMEA XII Convegno Italiano di Meania Computazionale Bresia, -5 novembre 000 Studio di lastre forate mediante il Metodo delle Celle Franesa COSMI Dipartimento di Energetia, Università di rieste, via A.

Dettagli

Moto vario elastico: fenomeno del colpo d ariete

Moto vario elastico: fenomeno del colpo d ariete Moto vario elastio: fenomeno del olpo d ariete 1. Desrizione del fenomeno Si onsideri un semplie impianto ostituito da un serbatoio di grande ampiezza in modo tale he in esso il livello di ario rimanga

Dettagli

MOTORI PER AEROMOBILI

MOTORI PER AEROMOBILI MOORI PER AEROMOBILI Cap.2 CICLI DI URBINA A GAS PER LA PRODUZIONE DI POENZA (Shaft power yles) E opportuno suddividere i numerosi tipi di ili di turbina a gas in due ategorie: - ili di turbina a gas per

Dettagli

il calcestruzzo strutturale e l acciaio da c.a. Tecnologia e proprietà meccaniche

il calcestruzzo strutturale e l acciaio da c.a. Tecnologia e proprietà meccaniche il alestruzzo strutturale e l aiaio da.a. Tenologia e proprietà meanihe Composizione del ls Il alestruzzo è un materiale lapideo artifiiale omposto on aggregati lapidei di diverse dimensioni (inerti) uniti

Dettagli

Proprietà dei materiali

Proprietà dei materiali meccaniche Proprietà dei materiali modulo elastico carico di snervamento resistenza a trazione durezza tenacità tenacità a frattura resistenza a fatica resilienza modulo di creep tempo di rilassamento

Dettagli

Seminario di Studio sul documento CNR-DT200/ Giugno Esempi di rinforzo a FLESSIONE con FRP Stato limite ultimo

Seminario di Studio sul documento CNR-DT200/ Giugno Esempi di rinforzo a FLESSIONE con FRP Stato limite ultimo Esempi numerii F.Ceroni A.Prota Seminario di Studio sul doumento CNR-DT200/2004 Napoli, 0 Giugno 2005 Esempi di rinorzo a FLESSIONE on FRP Stato limite ultimo Ing. Franesa Ceroni eroni@unisannio.it Università

Dettagli

Università della Calabria

Università della Calabria Progetto di un paraboloide iperbolio in.a. 1 Università della Calabria Faoltà di Ingegneria Dipartimento di Strutture Corso di Laurea Speialistia in Ingegneria Edile Corso di Complementi di Tenia delle

Dettagli

CAPACITÀ PORTANTE DI FONDAZIONI SUPERFICIALI

CAPACITÀ PORTANTE DI FONDAZIONI SUPERFICIALI CAPACITÀ PORTANTE DI FONDAZIONI SUPERFICIALI CorsodiFondamentidiGeotenia Sienze dell Ingegneria Edile, A.A. 2005\2006 Dott. Ing. Johann Faiorusso Fondazioni FONDAZIONI La fondazione è uella parte della

Dettagli

Sommario CAPITOLO 1. Introduzione CAPITOLO 2. Trattazione analitica CAPITOLO 3. Trattazione tramite elementi finiti CAPITOLO 4. Risultati CAPITOLO

Sommario CAPITOLO 1. Introduzione CAPITOLO 2. Trattazione analitica CAPITOLO 3. Trattazione tramite elementi finiti CAPITOLO 4. Risultati CAPITOLO Sommario CAPITOLO 1. Introduzione... 3 CAPITOLO. Trattazione analitia... 7.1 Inastro ideale... 7. Inastro reale... 8..1 Inastro shematizzato tramite utilizzo di molle equivalenti... 8.. Inastro shematizzato

Dettagli

IL TRASPORTO DEGLI INQUINANTI

IL TRASPORTO DEGLI INQUINANTI Definizione ompleta di un prolema di inuinamento. Definizione della onfigurazione geometria del dominio di moto; 2. Identifiazione della variaile dipendente del prolema di inuinamento, ovvero la onentrazione

Dettagli

Verifica di una sezione circolare pressoinflessa

Verifica di una sezione circolare pressoinflessa Eserizi di Tenia delle Costruzioni I Verifihe allo SLU Verifia di una sezione irolare pressoinflessa Si effettua la verifia allo stato limite ultimo per tensioni normali di una sezione irolare. - Dati

Dettagli

Le trasformazioni NON isometriche

Le trasformazioni NON isometriche Le trasformazioni NON isometrihe Sono trasformazioni non isometrihe quelle trasformazioni he non onservano le distanze fra i punti Fra queste rientrano le affinità L insieme delle affinità si può osì rappresentare

Dettagli

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive.

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive. Spin La hamiltoniana lassia di una partiella di massa m e aria q in presenza di un potenziale elettromagnetio Φ, A si srive Sviluppando il quadrato si ha H = H = p q A 2 + qφ p 2 + A 2 2q A p + qφ 2 Se

Dettagli

FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO ABSTRACT DELL ELABORATO DI LAUREA. Valutazione del trasporto solido

FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO ABSTRACT DELL ELABORATO DI LAUREA. Valutazione del trasporto solido UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO ABSTRACT DELL ELABORATO DI LAUREA Valutazione del trasporto solido in sospensione

Dettagli

LA PROGETTAZIONE E I MATERIALI INGEGNERIA INDUSTRIALE

LA PROGETTAZIONE E I MATERIALI INGEGNERIA INDUSTRIALE LA PROGETTAZIONE E I MATERIALI INGEGNERIA INDUSTRIALE La progettazione di un prodotto il punto di partenza sono le richieste del mercato o l innovazione tecnologica il punto finale è la definizione delle

Dettagli

PROPRIETÀ MECCANICHE DEI MATERIALI

PROPRIETÀ MECCANICHE DEI MATERIALI PROPRIETÀ MECCANICHE DEI MATERIALI Il comportamento meccanico di un materiale rappresenta la risposta ad una forza o ad un carico applicato 1. Comportamento elastico 2. Comportamento plastico 3. Comportamento

Dettagli

PROPRIETÀ MECCANICHE DEI POLIMERI. Proprietà meccaniche

PROPRIETÀ MECCANICHE DEI POLIMERI. Proprietà meccaniche PROPRIETÀ MECCANICHE DEI POLIMERI Informazioni necessarie per la progettazione di componenti in materiale polimerico: MODULO DI YOUNG (RIGIDEZZA) RESISTENZA ULTIMA DUTTILITÀ / FRAGILITÀ Ricavate da curve

Dettagli

ELEMENTI DI PROGETTAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE

ELEMENTI DI PROGETTAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE ELEMENTI DI PROGETTAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE SOLUZIONI STANDARD PER PROBLEMI SEMPLICI La modellazione è parte della progettazione Nelle fasi iniziali di un progetto si usano modelli approssimati Con

Dettagli

E = ŷ E 0 e i(kx ωt)

E = ŷ E 0 e i(kx ωt) Equilibrio osillatore ario radiazione nera Consideriamo dapprima un onda piana, monoromatia e polarizzata linearmente, he attraversi un sottile strato (dx) di dielettrio omogeneo ed isotropo a bassa densità

Dettagli

LEZIONE # 7. y(t) grandezza in ingresso (misurando) x(t) grandezza in uscita (deflessione o risposta dello strumento)

LEZIONE # 7. y(t) grandezza in ingresso (misurando) x(t) grandezza in uscita (deflessione o risposta dello strumento) Appunti di Misure Meanihe & Termihe orso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meania (ordinamento ex 7/4) Faoltà di Ingegneria Civile e Industriale - Università degli studi di Roma La Sapienza LEZIONE #

Dettagli

La risposta ad ogni quesito è scritta in carattere normale, ulteriori spiegazioni saranno scritte in corsivo.

La risposta ad ogni quesito è scritta in carattere normale, ulteriori spiegazioni saranno scritte in corsivo. La risposta ad ogni quesito è scritta in carattere normale, ulteriori spiegazioni saranno scritte in corsivo. ESERCIZIO 1 a) Dall osservazione del diagramma si evince che ad un elevata temperatura di fusione

Dettagli

Comportamento meccanico dei materiali

Comportamento meccanico dei materiali Comportamento meccanico dei materiali Riferimento: capitolo 2 del Kalpakjian Importante per comprendere il comportamento dei materiali durante le lavorazioni Introduzione Tensione e compressione Torsione

Dettagli

FACOLTA DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI

FACOLTA DI INGEGNERIA TECNICA DELLE COSTRUZIONI FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTALE III ANNO ACCADEMICO TECNICA DELLE COSTRUZIONI Lezione VII Cemento armato: ESERCITAZIONI: FLESSIONE (SLE, SLU) TAGLIO (prima parte)

Dettagli

I Materiali Compositi

I Materiali Compositi PERCHE IN FORMA DI FIBRE? L utilizzo delle fibre è dovuto al fatto che molti materiali risultano essere più resistenti e rigidi sotto forma di fibra (con una dimensione molto maggiore dell altra) che non

Dettagli

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Proprietà elastiche 28/2/2006

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Proprietà elastiche 28/2/2006 a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Proprietà elastiche 28/2/2006 Deformazione dei materiali Un asta di acciaio posta su due appoggi si flette sotto l azione del suo

Dettagli

MATERIALI COMPOSITI: comportamento meccanico

MATERIALI COMPOSITI: comportamento meccanico MATERIALI COMPOSITI: comportamento meccanico Materiali tradizionali Proprietà Metalli Ceramiche Polimeri in massa in fibre Resistenza a trazione Rigidezza Tenacità Resistenza all'impatto Limite di fatica

Dettagli

Gli integrali indefiniti

Gli integrali indefiniti Gli integrali indefiniti PREMESSA Il problema del alolo dell area del sotto-grafio di f() Un problema importante, anhe per le appliazioni in fisia, è quello del alolo dell area sotto a al grafio di una

Dettagli

LA FORMAZIONE DEL TRUCIOLO. Forza di strappamento (o Forza di taglio) e Sforzo di strappamento

LA FORMAZIONE DEL TRUCIOLO. Forza di strappamento (o Forza di taglio) e Sforzo di strappamento LA FORMAZIONE DEL TRUCIOLO Forza di strappamento (o Forza di taglio) e Sforzo di strappamento La forza necessaria per l asportazione del truciolo è detta Forza di strappamento (o Forza di taglio): F s

Dettagli

NYLON-CARBON DUREZZA & TRAZIONE

NYLON-CARBON DUREZZA & TRAZIONE NYLON-CARBON DUREZZA & TRAZIONE D R. F L A V I A N A C A L I G N A NO D R. M A S S I M O L O R U S S O D R. I G N A Z I O R O P P O L O N Y LO N - C A R BON PROVE DI DUREZZA E DI TRAZIONE INTRODUZIONE

Dettagli

Analisi 1 e 2 - Quarto compitino Soluzioni proposte

Analisi 1 e 2 - Quarto compitino Soluzioni proposte Analisi 1 e 2 - Quarto ompitino Soluzioni proposte 23 maggio 2017 Eserizio 1. Risolvere il problema di Cauhy y = x(4 y2 ) y y(0) = α al variare di α R, α 0 Soluzione proposta. Se α = 2 oppure α = 2 abbiamo

Dettagli

Proprietà meccaniche. Prove meccaniche. prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep

Proprietà meccaniche. Prove meccaniche. prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep Proprietà meccaniche Prove meccaniche prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep Prova di trazione provini di dimensione standard deformazione

Dettagli

Stato tensionale in terreni parzialmente saturi

Stato tensionale in terreni parzialmente saturi 1 Stato tensionale in terreni parzialmente saturi Vuoti di un terreno insieme di ondotti apillari Fenomeno governato dalle dimensioni dei pori (granulometria) Il terreno non saturo è soggetto a un sistema

Dettagli

Il calcestruzzo armato

Il calcestruzzo armato FACOLTÀ DI STUDI INGEGNERIA E ARCHITETTURA A. A. 2016-2017 - Corso di Laurea Magistrale in Architettura TECNICA DELLE COSTRUZIONI (9 CFU) DOCENTE: ING. GIUSEPPE MACALUSO Il calcestruzzo armato Calcestruzzo

Dettagli

Proprietà meccaniche. Proprietà dei materiali

Proprietà meccaniche. Proprietà dei materiali Proprietà meccaniche Proprietà dei materiali Proprietà meccaniche Tutti i materiali sono soggetti a sollecitazioni (forze) di varia natura che ne determinano deformazioni macroscopiche. Spesso le proprietà

Dettagli

FONDAZIONI. La fondazione è quella parte di struttura che trasmette il carico dell opera al terreno sottostante. Il carico trasmesso dalla fondazione:

FONDAZIONI. La fondazione è quella parte di struttura che trasmette il carico dell opera al terreno sottostante. Il carico trasmesso dalla fondazione: FONDAZIONI La fondazione è uella parte di struttura he trasmette il ario dell opera al terreno sottostante. Il ario trasmesso dalla fondazione: : 1. non deve portare a rottura il terreno sottostante; 2.

Dettagli

BIBLIOGRAFIA: Joseph. E. Bowles Fondazioni Ed. Mc Graw Hill Renato Lancellotta Geotecnica Ed. Zanichelli

BIBLIOGRAFIA: Joseph. E. Bowles Fondazioni Ed. Mc Graw Hill Renato Lancellotta Geotecnica Ed. Zanichelli COIZIOI GEERALI I UTILIZZO ELL APPLICAZIOE La presente appliazione è stata realizzata implementando formule e modelli matematii propri della geotenia, della sienza e della tenia delle fondazioni. Con l

Dettagli

Micromeccanica e Macromeccanica dei MaterialiCompositi

Micromeccanica e Macromeccanica dei MaterialiCompositi Micromeccanica e Macromeccanica dei Materialiompositi orso di Tecnologie dei Materiali non onvenzionali - Prof. Luigi arrino Micromeccanica Micromeccanica La micromeccanica studia le proprietà della singola

Dettagli

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 La temperatura di fusione ed il coefficiente di espansione termica di alcuni metalli sono riportati nella tabella e nel diagramma sottostante: Metallo Temperatura di fusione [ C]

Dettagli

Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine

Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine Lezione 2 Materiali Strutturali a cura del prof. ing. Vito Dattoma e dell ing. Riccardo Nobile 1 Materiali strutturali Materiali Metallici

Dettagli

Stato tensionale in terreni parzialmente saturi

Stato tensionale in terreni parzialmente saturi 1 Stato tensionale in terreni parzialmente saturi Vuoti di un terreno insieme di ondotti apillari Fenomeno governato dalle dimensioni dei pori (granulometria) Il terreno non saturo è soggetto a un sistema

Dettagli

I MATERIALI COMPOSITI

I MATERIALI COMPOSITI asdf I MATERIALI COMPOSITI 21 October 2011 Cosa sono? Partiamo da una definizione oggettiva. Un materiale composito, come indicato dall'aggettivo stesso, è detto tale perché costituito da più componenti.

Dettagli

Michelangelo Laterza Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture

Michelangelo Laterza Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture Michelangelo Laterza Principi di Statica e di Dinamica Introduzione al concetto di sforzo Alle sollecitazioni di trazione, di compressione, di taglio, o ai momenti flettenti all interno di una struttura

Dettagli

Le omotetie. Nel caso in cui il centro di omotetia O corrisponda con l'origine degli assi, le equazioni dell'omotetia sono. le equazioni sono ωch

Le omotetie. Nel caso in cui il centro di omotetia O corrisponda con l'origine degli assi, le equazioni dell'omotetia sono. le equazioni sono ωch O Le omotetie Dato un numero reale non nullo h e un punto P del piano l omotetia di rapporto h e entro O è quella trasformazione he assoia a P il punto P' tale he P P OP' = h OP. Se è P(xy) allora P'(hx

Dettagli

LA TRASFORMATA DI LAPLACE

LA TRASFORMATA DI LAPLACE LA TRASFORMATA DI LAPLACE I sistemi dinamii invarianti e lineari (e tali sono le reti elettrihe) possono essere studiati, nel dominio del tempo, attraverso le equazioni differenziali nelle quali l'inognita

Dettagli

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali Proprietà delle operazioni sui numeri naturali 1. Le proprietà delle operazioni possono essere introdotte geometriamente in modo da fornirne una giustifiazione intuitiva e una visualizzazione : 2. Le proprietà

Dettagli

G. Griva. 9529P - Macchine e Azionamenti Elettrici

G. Griva. 9529P - Macchine e Azionamenti Elettrici G. Griva 959 - Mahine e Azionamenti Elettrii rova di Esonero del 7 giugno 000. on proposta di soluzione 1 NTODUONE Questa proposta di soluzione è rivolta agli studenti he, avendo seguito il tutorato del

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA 8 LE CONICHE

GEOMETRIA ANALITICA 8 LE CONICHE GEOMETRIA ANALITICA 8 LE CONICHE Tra tutte le urve, ne esistono quattro partiolari he vengono hiamate onihe perhé sono ottenute tramite l intersezione di una superfiie i-onia on un piano. A seonda della

Dettagli

17/03/2014. Le prove meccaniche distruttive. Tipologie di deformazione. Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T.

17/03/2014. Le prove meccaniche distruttive. Tipologie di deformazione. Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T. Le prove meccaniche distruttive Le prove meccaniche distruttive Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T. Editrice, 2008 capitolo 3 Tecnologia meccanica S. Kalpakjian, S. R. Schmid Pearson

Dettagli

Politecnico di Torino - DIGEP A.A Esercitazione 1

Politecnico di Torino - DIGEP A.A Esercitazione 1 Esercitazione 1 1. Studio delle tensioni secondo il criterio di Von Mises Da una prova di trazione si ottengono come dati di rottura = 125 % e = 2063 MPa. Si trovino in tali condizioni (usando il criterio

Dettagli

ESEMPI DI PIASTRE SOTTILI PIANE E CURVE. Corso di Meccanica delle Strutture- ing. Elena Benvenuti

ESEMPI DI PIASTRE SOTTILI PIANE E CURVE. Corso di Meccanica delle Strutture- ing. Elena Benvenuti PIASTRE ESEMPI DI PIASTRE SOTTILI PIANE E CURVE Corso di Meania delle Strutture- ing. Elena Benvenuti Elementi di piastra Disuteremo solo EF piastra (plate) volti a modellare solo il omportamento flessionale

Dettagli

Dimensionamento allo sforzo normale -Pilastri

Dimensionamento allo sforzo normale -Pilastri Dimensionamento allo sorzo normale -Pilastri QUADO EL CORSO DELLE ILLUSTRAZIOI COMPARE LA RADIOGRAFIA DEL CERVELLIO DI HOMER SIGIFICA CHE SIETE IVITATI A USARE IL VOSTRO CERVELLIO E IMPARARE POSSIBILMETE

Dettagli

Lezioni Combustione 2 7 aprile Abbiamo definito la funzione densità di probabilità (pdf) della componente u x di velocità come:

Lezioni Combustione 2 7 aprile Abbiamo definito la funzione densità di probabilità (pdf) della componente u x di velocità come: Abbiamo definito la funzione densità di probabilità (pdf) della omponente u di veloità ome: pdf (u) d u he per il prinipio di equidistribuzione dell energia di Boltzmann risulta: mu pdf (u ) A ep (- )

Dettagli

a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180 e 20 C.

a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180 e 20 C. ESERCIZIO 1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura). a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180

Dettagli

Corso di Biomeccanica

Corso di Biomeccanica Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica Corso di Biomeccanica Parte 3: prove di trazione F. Auricchio auricchio@unipv.it http://www.unipv.it/dms/auricchio Università degli Studi di Pavia Dipartimento di

Dettagli

1 La Lagrangiana di una particella in una campo di forze potenziale

1 La Lagrangiana di una particella in una campo di forze potenziale Introduzione alle equazioni di Eulero-Lagrange e ai potenziali generalizzati G.Falqui, Dipartimento di Matematia e Appliazioni, Università di Milano Bioa. Corso di Sistemi Dinamii e Meania Classia, a.a.

Dettagli

Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale quinquennale c.u.

Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale quinquennale c.u. Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale quinquennale c.u. Scuola di Architettura Corso di Laurea: Magistrale Architettura c.u. Criteri di resistenza Sommario La misura del livello di sicurezza

Dettagli

SOLUZIONE Esercitazione 1 La soluzione è scritto normale, ulteriori spiegazioni (non necessarie per rispondere alle domande) in corsivo.

SOLUZIONE Esercitazione 1 La soluzione è scritto normale, ulteriori spiegazioni (non necessarie per rispondere alle domande) in corsivo. SOLUZIONE Esercitazione 1 La soluzione è scritto normale, ulteriori spiegazioni (non necessarie per rispondere alle domande) in corsivo. ESERCIZIO 1 a) Dalla osservazione del diagramma, si evince che ad

Dettagli

LEZIONE 2. MATERIALI E CARICHI DELLA COSTRUZIONE Parte I. I materiali della costruzione

LEZIONE 2. MATERIALI E CARICHI DELLA COSTRUZIONE Parte I. I materiali della costruzione Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà di Architettura Università degli Studi di Genova LEZIONE 2 MATERIALI E CARICHI DELLA COSTRUZIONE Parte I. I materiali della costruzione

Dettagli

Le trasformazioni geometriche

Le trasformazioni geometriche Le trasformazioni geometrihe Definizione Una trasformazione geometria dei punti del piano è una orrispondenza biunivoa tra i punti del piano: ad ogni punto P del piano orrisponde uno e un solo punto P

Dettagli

Lo stato di suzione permette a campioni e provini di terreni a grana fine

Lo stato di suzione permette a campioni e provini di terreni a grana fine 1 Campionamento ed effetti sullo stato tensionale 1. Stato tensionale litostatio σ σ z x γ z k γ z p' 1+ 2k 3 (1 k γ z ) γ z u γ w z z x σ z u σ z u σ x σ x p.. p.l.f. 2. Variazione di stato tensionale

Dettagli

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali. Introduzione geometrica alle proprietà delle operazioni = 11 = 8 + 3

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali. Introduzione geometrica alle proprietà delle operazioni = 11 = 8 + 3 Proprietà delle operazioni sui numeri naturali 1. Le proprietà delle operazioni possono essere introdotte geometriamente in modo da fornirne una giustifiazione intuitiva e una visualizzazione : 2. Le proprietà

Dettagli

Proprietà meccaniche. Risposta ad una forza o ad un carico applicato

Proprietà meccaniche. Risposta ad una forza o ad un carico applicato Proprietà meccaniche Come vengono misurate le proprietà meccaniche di un materiale e cosa rappresentano? Qual è la loro relazione con la lavorazione del materiale e con la sua struttura? Note le proprietà

Dettagli

Stati di tensione triassiali e criteri di snervamento. Bibliografia per la lezione. Esercizio 1

Stati di tensione triassiali e criteri di snervamento. Bibliografia per la lezione. Esercizio 1 Sistemi di Produzione Stati di tensione triassiali e criteri di snervamento Bibliografia per la lezione Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T. Editrice, 2008 capitolo 3 Tecnologia meccanica

Dettagli

Unità 2 Diagrammi di stato e proprietà dei materiali UNITA 2 DIAGRAMMI DI STATO E PROPRIETA DEI MATERIALI

Unità 2 Diagrammi di stato e proprietà dei materiali UNITA 2 DIAGRAMMI DI STATO E PROPRIETA DEI MATERIALI Esercizio.1 UNITA DIAGRAMMI DI STATO E PROPRIETA DEI MATERIALI Tracciare un diagramma di stato binario in cui sia presente un composto intermedio A x B y a fusione congruente e un composto intermedio A

Dettagli

Politecnico di Torino Laurea a Distanza in Ingegneria Meccanica Corso di Macchine

Politecnico di Torino Laurea a Distanza in Ingegneria Meccanica Corso di Macchine ESERCIZI SVOLTI Sono di seguito svolti due eserizi sulle turbine a vapore assiali, aggiuntivi rispetto a quelli svolti durante il tutorato (i ui testi e i risultati numerii sono riportati alla fine del

Dettagli

Modellazione e analisi non lineare di pareti strutturali in calcestruzzo armato

Modellazione e analisi non lineare di pareti strutturali in calcestruzzo armato UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA Laboratorio di Meania Computazionale REPORT N. 4 Modellazione e analisi non lineare di pareti strutturali in alestruzzo armato Rosamaria Iaino, Alfonso Vulano, Fabio Mazza Novembre

Dettagli

Enrico Borghi L EQUAZIONE DI DIRAC NELLA APPROSSIMAZIONE DI PAULI

Enrico Borghi L EQUAZIONE DI DIRAC NELLA APPROSSIMAZIONE DI PAULI Enrio Borghi L EQUAZIONE DI DIRAC NELLA APPROSSIMAZIONE DI PAULI E. Borghi - L equazione di Dira nella approssimazione di Pauli Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo L equazione di Dira

Dettagli

Il processo inverso della derivazione si chiama integrazione.

Il processo inverso della derivazione si chiama integrazione. Integrale Indefinito e l Antiderivata Il proesso inverso della derivazione si hiama integrazione. Nota la variazione istantanea di una grandezza p.es. la veloità) è neessario sapere ome si omporta tale

Dettagli

ESERCIZIO 1.1. Sulla base dei dati forniti: a) Descrivere la dipendenza che si desume dall osservazione del diagramma;

ESERCIZIO 1.1. Sulla base dei dati forniti: a) Descrivere la dipendenza che si desume dall osservazione del diagramma; Università degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Civile A.A. 2018/2019 ESERCIZIO 1.1 La temperatura di fusione ed il coefficiente di espansione termica di alcuni

Dettagli

Fondazioni superficiali: calcolo del carico limite

Fondazioni superficiali: calcolo del carico limite Fondazioni superfiiali: alolo del ario limite Rottura generale Q lim O 45 ϕ/ A 90 P 45 - ϕ/ A uneo spinta attiva A uneo spinta attiva T T settore di transizione P uneo spinta passiva,, ϕ La rottura generale

Dettagli

PALI DI FONDAZIONE NORMATIVE DI RIFERIMENTO. NTC Norme tecniche per le costruzioni - D.M. 14 Gennaio 2008.

PALI DI FONDAZIONE NORMATIVE DI RIFERIMENTO. NTC Norme tecniche per le costruzioni - D.M. 14 Gennaio 2008. PAI I FONAZIONE NORMATIVE I RIFERIMENTO NTC008 - Norme tenihe per le ostruzioni -.M. 14 Gennaio 008. CIRCOARE febbraio 009, n. 617 - Istruzioni per l'appliazione delle 'Nuove norme tenihe per le ostruzioni'

Dettagli

CALCOLO DELL INDICE DI VULNERABILITÀ - Edifici in Muratura. Punteggi A B C D

CALCOLO DELL INDICE DI VULNERABILITÀ - Edifici in Muratura. Punteggi A B C D CALCOLO DELL INDICE DI VULNERABILITÀ - Edifii in Muratura tabella dei punteggi e dei pesi da assegnare ad ogni parametro della sheda di seondo livello EDIFICI IN MURATURA A B C D Peso 1 - Org. sist. resist.

Dettagli

Esempio di progetto di un telaio di c.a.

Esempio di progetto di un telaio di c.a. q q 1 q 5 8 11 13 h q q 1 q 1 4 7 10 1 h 1 3 6 9 L L 1 L 1 L Fig. 1 Shema statio. La struttura intelaiata in.a. riportata in Fig. 1 è ostituita da travi di sez. 80 m x 4 m e pilastri di sezione 30 m x

Dettagli

13 - CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA, MODELLAZIONE GEOTECNICA E PERICOLOSITA' SISMICA DEL SITO

13 - CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA, MODELLAZIONE GEOTECNICA E PERICOLOSITA' SISMICA DEL SITO Dott.Ing. Giorgio Taruilli - pag. 1 11 - DESCRIZIOE GEERALE DELL'OPERA La presente relazione geotenia riguarda le indagini, la aratterizzazione e modellazione geotenia del volume signifiativo per l'opera

Dettagli

A. Fondazioni Superficiali. 1. Tipologie 2. Scelta del piano di posa 3. Verifica del carico limite 4. Verifica dei cedimenti

A. Fondazioni Superficiali. 1. Tipologie 2. Scelta del piano di posa 3. Verifica del carico limite 4. Verifica dei cedimenti A. Fondazioni Superfiiali 1. Tipologie 2. Selta del piano di posa 3. Verifia del ario limite 4. Verifia dei edimenti = N es lshfond r int erro ( D h) wzw BL + + Il omplesso terreno-fondazione è verifiato

Dettagli

Esercizio 1 Scrivere le equazioni di Eulero-Lagrange per il sistema bidimensionale di Lagrangiana. = q 2 2q 2. L = q 1 d L. = q 2. = q 1 2q 1.

Esercizio 1 Scrivere le equazioni di Eulero-Lagrange per il sistema bidimensionale di Lagrangiana. = q 2 2q 2. L = q 1 d L. = q 2. = q 1 2q 1. 1 4 o tutorato - FM210/MA - 17/4/2017 Eserizio 1 Srivere le equazioni di Eulero-Lagrange per il sistema bidimensionale di Lagrangiana L(q, q) = q 2 q 1 q 1 q 2 2q 1 q 2 e trovarne espliitamente la soluzione.

Dettagli

In queste circostanze, si riducono subito a: !!!! B. ˆ z (1) (2)

In queste circostanze, si riducono subito a: !!!! B. ˆ z (1) (2) Onde elettromagntihe Le soluzioni alle equazioni di Mawell sono molte: ne abbiamo viste diverse, es.: il ampo elettrostatio, i ampi (elettrii e magnetii) stazionari nei pressi di un filo on orrente ostante,

Dettagli

ESERCIZI ELEMENTARI DI FLUIDODINAMICA

ESERCIZI ELEMENTARI DI FLUIDODINAMICA ISTITUZIONI I INGEGNERI EROSPZILE ESERCIZI ELEMENTRI I FLUIOINMIC ESERCIZI ELEMENTRI I FLUIOINMIC RICHIMI INTROUTTII Il fluido viene onsiderato ome un ontinuo, ossia vengono identifiate alune grandezze

Dettagli

Algoritmo di best-fit (o fitting) sinusoidale a 3 parametri ( ) ( )

Algoritmo di best-fit (o fitting) sinusoidale a 3 parametri ( ) ( ) Algoritmo di best-it (o itting) sinusoidale a 3 parametri Supponiamo di disporre della versione digitalizzata di un segnale sinusoidale di ampiezza di pio A, requenza nota, ase assoluta ϕ e on omponente

Dettagli

RELAZIONE GEOTECNICA GENERALE

RELAZIONE GEOTECNICA GENERALE Comune di Cotino Provinia di Lee RELAZIONE GEOTECNICA GENERALE OGGETTO: LAVORI DEL DI AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE COMPRENDENTI L ASSETTO VIARIO INTERNO, I NUOVI COMPARTI, LA VIABILITA ESTERNA DI

Dettagli

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI Fondamenti Segnali e Trasmissione Numerizzazione dei segnali Nei moderni sistemi di memorizzazione e trasmissione i segnali in ingresso sono di tipo numerio, normalmente

Dettagli

Fig. 1 Schema statico della trave Fig. 2 Sezione trasversale della trave (IPE 400)

Fig. 1 Schema statico della trave Fig. 2 Sezione trasversale della trave (IPE 400) Eseritazione n.3 La trave ontinua rappresentata nella seguente Fig.1 onsta di due ampate uguali di lue L 8 m. La Fig. mostra le aratteristihe dimensionali della sezione trasversale in ui la soletta è realizzata

Dettagli

MATERIALI COMPOSITI ANDIAMO AL DI LÀ DEI MATERIALI SEMPLICI

MATERIALI COMPOSITI ANDIAMO AL DI LÀ DEI MATERIALI SEMPLICI MATERIALI COMPOSITI ANDIAMO AL DI LÀ DEI MATERIALI SEMPLICI COSA SONO? Si definiscono materiali compositi quei materiali che possiedono le seguenti caratteristiche: sono costituiti da 2 o più materiali

Dettagli

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV ESERCIZIO 4.1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura 1). Figura 1 Diagramma di stato Pb-Sn 1. Determinare le fasi

Dettagli

Sistemi di misura digitali Segnali campionati - 1. Segnali campionati

Sistemi di misura digitali Segnali campionati - 1. Segnali campionati Sistemi di misura digitali Segnali ampionati - 1 Segnali ampionati 1 - Il teorema del ampionamento Campionamento ideale Il ampionamento (sampling di un segnale analogio onsiste nel prenderne solo i valori

Dettagli