Fed e Cina pesano sul futuro delle borse. Pictet Asset Management Strategy Unit

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1 ASSET CLASS GLOBALI Riduciamo l esposizione azionaria a livello neutrale e aumentiamo il peso della liquidità poiché i nostri indicatori suggeriscono possibili pressioni sugli asset rischiosi. AZIONARIO: REGIONI E STILI DI INVESTIMENTO Aumentiamo l allocazione all azionario europeo in ragione delle politiche monetarie ancora espansive in essere nella regione; per contro, riduciamo al sottopeso l esposizione all area del Pacifico. AZIONARIO: SETTORI Alla luce dei segnali di debolezza della produzione industriale globale, riduciamo il peso dei titoli industriali e confermiamo un assetto neutrale su energia e materiali; aumentiamo invece l allocazione alle società telecom per motivi di valutazione. REDDITO FISSO Dopo la recente flessione dei rendimenti abbiamo deciso di tagliare l esposizione ai titoli di Stato; rafforziamo per contro l investimento nel segmento high yield in EUR sino alla neutralità e confermiamo il sovrappeso del debito emergente in USD. SOTTOPESO NEUTRALE SOVRAPPESO + VARIAZIONE MENSILE Variazione massima Azioni Liquidità Obbligazioni Oro Petrolio USD Giappone USA Paesi Europa Paesi Pacifico Paesi emergenti Mid & Small Cap Value Energia Materiali Industria Beni voluttuari Beni di prima necessità Sanità Finanza Informatica Telecomunicazioni Utilities Obbligazioni governative EUR Obbligazioni Corp. Invest. Grade EUR Obbligazioni Corp. High Yield EUR Debito Emerg. Hard Curr. (USD) Debito Emerg. Local Currency EM Corporate Fed e Cina pesano sul futuro delle borse Pictet Asset Management Strategy Unit Aggiornamento mensile per gli investitori in euro: prospettive a tre mesi Agosto 2015

2 Aggiornamento mensile Pictet Asset Management Strategy Unit Pubblicato il 3 agosto 2015 Il mercato globale La flessione dei mercati emergenti In luglio il rialzo delle piazze azionarie dei Paesi avanzati (dovuto in parte ai progressi dell economia USA) ha fatto da contraltare alla persistente debolezza delle borse nelle aree in via di sviluppo. L MSCI World ha chiuso con un modesto guadagno, mentre l indice relativo ai mercati emergenti si è attestato in territorio negativo. Nel corso del mese il mercato azionario della Cina continentale ha subito forti oscillazioni, amplificate dai massicci interventi del governo centrale che non sono riusciti ad evitare pesanti perdite. Nel quadro dei timori per la salute dell economia cinese, azioni, obbligazioni e valute delle aree emergenti hanno segnato il passo, soprattutto nei Paesi esportatori di commodity. Le divise più colpite, fra cui peso colombiano, real brasiliano e rublo russo, hanno perso parecchio terreno rispetto al dollaro USA. Le apprensioni per la crescita della Cina hanno inoltre contribuito al ribasso delle materie prime. Il prezzo del petrolio è sceso a 50 USD/barile mentre il Bloomberg Commodity Index ha ceduto il 10%, segnando la peggior flessione FLESSIONE DELLE VALUTE DEI PAESI EMERGENTI JP Morgan Emerging Markets Currency Index mensile in quasi quattro anni. Il calo delle commodity ha influito in particolare sui rendimenti di alcuni settori dell MSCI World. Materiali, energia e industria hanno accumulato un forte ritardo rispetto ad aree più difensive come beni di prima necessità e utility, rafforzando un trend in atto già da diversi mesi. Da inizio anno, gli unici settori in perdita in valuta locale sono energia, utility, materiali e industria. Sulle piazze obbligazionarie, si è registrata una diminuzione dei rendimenti di Treasury statunitensi e Bund tedeschi per effetto del maggior ricorso a investimenti sicuri in risposta ai timori suscitati da Grecia, Cina e altri mercati emergenti. I titoli di Stato USA hanno sfiorato il guadagno mensile più elevato del 2015, mentre i rendimenti dei Bund decennali sono scesi al di sotto dello 0,7%. Le emissioni italiane sono andate vicino ai massimi mensili in quasi due anni in seguito alla cancellazione delle aste di titoli di debito programmate dal Tesoro, che ha motivato la decisione dichiarando la non necessità di raccogliere altri finanziamenti Fonte: JP Morgan Asset allocation Esposizione azionaria ridotta a livello neutrale Anche se nel mondo sviluppato prosegue la ripresa economica, riteniamo sia giunto il momento di diminuire l allocazione alle azioni. L investimento nell asset class è stato infatti ridotto a neutrale. Il prossimo inasprimento dei tassi USA, per quanto graduale, potrebbe infatti esercitare un impatto negativo sulla liquidità globale e limitare i corsi azionari. Contestualmente, aumentiamo la quota di cash e manteniamo un assetto neutrale sul reddito fisso, dove il recente rally dei titoli di Stato sembra destinato a svanire. Gli indicatori del ciclo economico segnalano una modesta ripresa dell economia globale in giugno, il secondo mese consecutivo di espansione. Tali dati riflettono i progressi della congiuntura statunitense, ancora sostenuta dal solido trend di crescita del mercato del lavoro, senza contare la forza relativa del settore immobiliare. D altro canto, nel secondo trimestre si è registrata una contrazione della produzione industriale, in linea con quanto accade in diversi altri Paesi. Mentre la fiducia dei consumatori e gli stipendi aumentano, la produzione industriale è debole o in flessione. Forse i produttori stanno mettendo mano alle scorte per far fronte alla domanda: in tal caso, una volta esaurite le scorte, la produzione riprenderebbe. In Europa, la ripresa prosegue anche se l attività è in rallentamento rispetto ai mesi scorsi, essenzialmente a causa delle incertezze suscitate dalla questione greca. Lo slancio economico, dopo il picco di febbraio, è stato frenato dalla debolezza della Germania. Una decelerazione in parte compensata dalle principali economie della periferia europea, come la Spagna. Tuttavia, mentre i consumi crescono in tutta la regione, sinora non si è visto un incremento significativo degli investimenti. In Giappone la spesa al consumo è sostenuta dall aumento degli stipendi, mentre la produzione industriale e gli investimenti in c/c languono a 2 BAROMETER AGOSTO 2015

3 Fonte: Pictet Asset Management, Thomson Reuters Datastream / JPM and BoA Merrill Lynch PRINCIPALI ASSET CLASS PERFORMANCE: ASSET CLASS OBBLIGAZIONI: SPREAD ASSET CLASS MSCI Global Equities equities JPM Global Bonds bonds Indice GSCI Index GSCI USD In percentage punti percentuali points 5 Mercati EM Hard emergenti Currency vs in US valuta Treasuries forte vs Treasury USA Obbligazioni Euro Investment investment Grade vs grade Bunds in euro vs. Bund Obbligazioni Euro High Yield high vs yield Bunds in euro vs. Bund ROTAZIONE DEI SETTORI AZIONARI E PERFORMANCE VALUTARIA ROTAZIONE DEI SETTORI AZIONARI GLOBALI: PERFORMANCE TITOLI CICLICI E DIFENSIVI PERFORMANCE: VALUTE VS USD USA UEM EMU MERCATI EM EMERGENTI GIAPPONE JP EUR GBP CHF JPY BAROMETER AGOSTO

4 Fonte: Pictet Asset Management, Thomson Reuters Datastream INDICATORI PROPENSIONE AL RISCHIO VARIAZIONE MENSILE Variazione massima AVVERSIONE AL RISCHIO ASSETTO NEUTRALE PROPENSIONE AL RISCHIO + Ciclo economico Liquidità Valutazione Sentiment Strategia PAM CICLO ECONOMICO: BUONA ACCELERAZIONE DELL ECONOMIA MONDIALE INDICE DELL ATTIVITÀ MONDIALE E CRESCITA DEL PIL REALE % 2 15 Indice Leading tendenza index (Q/Q (Q/Q annualised) an.) Indice Leading tendenza index (Y/Y) (Y/Y) Crescita World GDP PIL growth mondiale (Y/Y) CRESCITA SEQUENZIALE DELL ATTIVITÀ MONDIALE (M/M) %m/m Indicatore World leading tendenza indicator mondiale Media Average (dal (since 1999) 99) L ACCELERAZIONE ECONOMICA NELLE AREE INDUSTRIALIZZATE SUPERA QUELLA DEI MERCATI EMERGENTI INDICATORE DI TENDENZA G10: CRESCITA M/M %m/m G10 Indicatore leading indicator tendenza G10 Average Media (dal (since 1999) 99) INDICATORE DI TENDENZA MERCATI EMERGENTI: CRESCITA M/M %m/m 0.8 Indicatore EM leading di indicator tendenza mercati emergenti Media Average (dal (since 1999) 99) BAROMETER AGOSTO 2015

5 Fonte: Pictet Asset Management, Thomson Reuters Datastream VALUTAZIONE: MERCATI E SETTORI AZIONARI PAESI E SETTORI REGIONI MSCI CRESCITA EPS CRESCITA FATTURATO P/E P/BV P/FATTURATO DY E 2015E 2015E USA 1% 11% -3% 6% % Europa 1% 11% -1% 5% % UEM 13% 12% 4% 4% % Svizzera -4% 8% -1% 4% % Regno Unito -12% 11% -9% 6% % Giappone 18% 9% 3% 3% % Mercati Emergenti 3% 13% 0% 8% % Asia ex Giappone 8% 10% 1% 8% % Globale 2% 12% -1% 6% % SETTORI GLOBALI MSCI CRESCITA EPS CRESCITA FATTURATO P/E P/BV P/FATTURATO DY E 2015E 2015E Materiali -8% 17% -4% 4% % Industria 6% 11% 3% 4% % Beni voluttuari 15% 15% 5% 6% % Beni di prima necessità 1% 9% 3% 5% % Sanità 8% 13% 8% 7% % Finanza 11% 9% 6% 5% % Informatica 7% 11% 5% 5% % Telecomunicazioni 7% 9% 3% 3% % Utility 6% 0% 0% 2% % Mercati 2% 12% -1% 6% % LIQUIDITÀ: LA FED PONE FINE AL QE MA GLI STIMOLI MONETARI CONTINUANO NEL RESTO DEL MONDO INDICATORE DEL SENTIMENT NEUTRALE DIMENSIONI DEI BILANCI DELLE BANCHE CENTRALI INDICE DEL CICLO DEL SENTIMENT PICTET Indexed Fed ECB BoE BoJ SNB Pictet Indice Sentiment del sentiment Index Pictet (LHS) (sx.) S&P 500 COMPOSITE - PRICE INDEX (RHS) +/- 1 STD SEGNALE DI ACQUISTO SEGNALE DI VENDITA BAROMETER AGOSTO

6 causa della scarsa domanda delle economie asiatiche (in rallentamento) e in particolare della Cina; di qui la flessione di alcuni indicatori prospettici. L andamento della crescita nipponica non è ancora motivo di preoccupazione, dal momento che la domanda interna resta solida, come dimostrano le vendite al dettaglio e l irrobustimento del mercato residenziale. Preoccupa invece il rallentamento della Cina, importante motore dell economia che negli ultimi cinque anni ha rappresentato il 35% della crescita globale. Vi sono però segnali di un imminente inversione di tendenza. Gli ultimi dati sono risultati superiori alle attese e la maggiore robustezza del settore dei servizi cinese sembra compensare in parte la scarsa performance di quello manifatturiero. La recente volatilità del mercato azionario costituisce un rischio politico. I frequenti interventi delle autorità non sono serviti ad arginare la flessione delle piazze azionarie interne, sollevando IL RALLY DEL MERCATO MOSTRA SEGNALI DI CEDIMENTO Porzione dei titoli dell S&P scambiati al di sopra della media mobile a 50 giorni S&P 500 (dx) dubbi sulla validità delle decisioni e sull efficacia del processo di riforma del mercato. Molti altri Paesi emergenti appaiono ancora relativamente deboli rispetto alle economie avanzate, con alcune eccezioni, l India ad esempio. Quanto alla liquidità, i nostri indicatori suggeriscono che la crescita della massa monetaria ha raggiunto il livello massimo nel primo trimestre per poi rallentare, probabilmente a causa della minore offerta negli USA in vista del primo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, previsto per la fine dell anno. Tali sviluppi potrebbero preannunciare l arrivo di un periodo volatile, poiché i nostri modelli indicano che le correzioni del mercato si verificano circa uno o due trimestri dopo il picco minimo della liquidità. Al contempo, la flessione dei nostri indicatori del ricorso al credito (che si basano sulle variazioni dei flussi di credito per prevedere cambiamenti nell attività di prestito) sia negli USA che in Giappone segnala un possibile rischio per la crescita. FINE QE Molto dipenderà dalle tempistiche e dalla portata dell inasprimento della Fed. A nostro avviso, il primo rialzo avverrà quasi certamente entro fine anno, ma, date la continua debolezza dell economia mondiale e le pressioni deflazionistiche legate ai bassi prezzi di energia e commodity, il ritmo dell inasprimento sarà probabilmente molto più lento che nei cicli precedenti. Passando al sentiment, all inizio del secondo semestre il rally dell S&P 500 è rappresentato da un numero sempre inferiore di società, data la costante flessione della percentuale di titoli che scambiano sopra i massimi a 50 giorni (si veda il grafico). La situazione attuale ricorda quella che ha preceduto la bolla azionaria di fine anni 90. Altri indicatori del sentiment sono nel complesso neutrali, anche se i flussi suggeriscono un posizionamento nel complesso cauto. Quest anno, gli investimenti retail su fondi azionari hanno totalizzato 40 miliardi di dollari contro i 110 miliardi di dollari investiti in fondi obbligazionari. Guardando alle valutazioni relative delle varie asset class, riteniamo che il rally azionario possa essere prossimo ad una fase di assestamento. I P/E si attestano tuttora decisamente al di sopra degli standard di lungo periodo, soprattutto negli USA dove le azioni sono scambiate quasi a 18 volte gli utili del Gli scarsi rendimenti obbligazionari hanno sostenuto le valutazioni azionarie, ma affinché i corsi salgano dai livelli attuali, occorre un accelerazione degli utili di cui ancora non v è traccia. I risultati del secondo trimestre sono stati sinora eterogenei. Nel complesso, le società hanno battuto le stime di consensus sugli utili sia negli Stati Uniti che in Europa, ma non hanno fornito indicazioni soddisfacenti circa i volumi di affari. Fonte: Thomson Reuters Datastream, Pictet Asset Management 6 BAROMETER AGOSTO 2015

7 Allocazione azionaria regionale e settoriale Aumento dell allocazione all Europa Confermiamo la preferenza per le azioni giapponesi ed europee, ma passiamo a un pieno sovrappeso solo su queste ultime. Rivediamo invece al ribasso il giudizio sulla regione Pacifico ex- Giappone escluso, poiché la recente decelerazione della Cina potrebbe penalizzare i Paesi asiatici suoi partner commerciali. Il fascino delle borse europee è aumentato ora che la Grecia e i suoi creditori sono al lavoro su un nuovo pacchetto di salvataggio che dovrebbe consentire al Paese di restare nell area euro. Con l attenuarsi delle incertezze legate alla questione greca, le prospettive per la regione sono migliorate e le valutazioni appaiono più ragionevoli dopo la correzione degli ultimi mesi. La crescita economica tiene, grazie alla ripresa in Spagna e Italia che compensa la debolezza della Germania. Le attese sugli utili aziendali prospettici dell area euro dovrebbero aumentare del 7,7% nel corso dell anno, anche se i nostri modelli suggeriscono un accelerazione ancora più marcata. Gran parte della ripresa è riconducibile alla robusta ripresa dei consumi delle famiglie. Gli investimenti aziendali restano invece invariati, ma l ultimo sondaggio della Banca Centrale Europea sui prestiti bancari è incoraggiante: le condizioni di accesso al credito per le imprese sono sempre meno severe, il 13% degli istituti ha registrato un aumento della domanda di finanziamenti rispetto all 1% del trimestre precedente. Il nostro indicatore proprietario della situazione monetaria mostra che le condizioni del credito nell area euro sono le più convenienti degli ultimi 20 anni almeno (si veda il grafico), segno che le misure accomodanti della BCE hanno una ricaduta positiva sull economia reale. Per l azionario nipponico le previsioni a breve termine non sono più così chiare. L effetto delle iniezioni di liquidità della Banca del Giappone sembra CONDIZIONI MONETARIE ANCORA FAVOREVOLI NELL AREA EURO Indice delle condizioni monetarie nell area euro* *Basato su: deviazione standard dei tassi di interesse attuali, crescita dell offerta monetaria e tasso di cambio EUR/USD rispetto alla media di lungo periodo svanire, mentre le esportazioni perdono slancio. Tuttavia, i trend strutturali favorevoli continuano a dipingere un quadro positivo per gli utili aziendali. Le riforme volute dal premier Shinzo Abe, volte a migliorare la corporate governance e a promuovere politiche aziendali più favorevoli agli investitori, potrebbero aumentare il ROE nazionale. Sottopesiamo le azioni della regione Pacifico Giappone escluso in quanto i grandi esportatori asiatici risentono del rallentamento della Cina. Per il resto, le valutazioni dei mercati emergenti sono interessanti ma la decelerazione degli utili (che il mese scorso ci ha portato a sottopesare l asset class) continua a destare preoccupazione. Il probabile rialzo dei tassi USA a settembre od ottobre lascia inoltre presagire una maggiore volatilità sulle piazze azionarie emergenti. Al contempo, la ripresa USA crea condizioni favorevoli per le aziende (soprattutto PMI). Oltre il 70% delle società che hanno già pubblicato i bilanci del secondo trimestre ha superato le attese. Tuttavia, le previsioni sugli utili rilasciate dai management aziendali sono meno incoraggianti. Le stime ESPANSIVE RESTRITTIVE -4 Fonte: Pictet Asset Management di consensus sulla crescita degli utili per l intero esercizio restano invariate all 1% per quest anno e al 17% per il Un accelerazione che sembra già scontata: in base ai nostri punteggi gli Stati Uniti risultano la regione più onerosa, con azioni scambiate a 17,9 volte gli utili a 12 mesi o a un PBV di 2,7. Inoltre, in presenza di margini di profitto storicamente elevati e di un dollaro forte, le società USA faticheranno ad aumentare gli utili nel medio periodo. Confermiamo pertanto il sottopeso degli Stati Uniti. Quanto all allocazione settoriale, tagliamo la sovraponderazione di lunga data sui settori più esposti al ciclo economico alla luce della recente debolezza della produzione a livello globale. Riduciamo a neutrale l allocazione ai titoli industriali, secondi nella nostra classifica dei settori più onerosi. Per contro, promuoviamo le telecomunicazioni, che presentano valutazioni allettanti e ci sembrano trascurate dagli investitori. Nel lungo periodo confidiamo che i titoli ciclici offrano un maggior potenziale di guadagno. BAROMETER AGOSTO

8 Succursale Italiana Via della Moscova Milano Reddito fisso Preferenza per il debito emergente in USD a scapito dei titoli di Stato A seguito del rally obbligazionario innescato nelle scorse settimane dai timori per il futuro di Cina e Grecia, abbiamo deciso di ridurre l esposizione al debito sovrano europeo, passando da un sovrappeso a una posizione neutrale in base alle valutazioni. Contestualmente, abbiamo rafforzato l investimento nelle emissioni europee high yield a livello neutrale. Confermiamo inoltre la sovraponderazione del debito emergente denominato in dollari USA. Ora che i rendimenti dei Bund decennali sono scesi al di sotto dello 0,7%, i titoli di Stato offrono un potenziale di rivalutazione limitato, soprattutto perché la Federal Reserve sta preparando il terreno per il prossimo inasprimento dei tassi USA, atteso entro la fine dell anno. E se, come prevediamo, il mercato inizierà ad acquistare nell ottica di un giro di vite della politica monetaria statunitense nei prossimi mesi, i titoli con duration più bassa faranno meglio rispetto a quelli con duration più elevata. Ciò spiega in parte il passaggio ai titoli high yield a scapito delle emissioni governative. La duration media dei titoli HY, di appena 3 anni e mezzo, non è solo meno della metà di quella dei Bund, ma è anche inferiore alla duration della maggior parte delle principali asset class a reddito fisso. L appeal dell high yield non dipende solo dalle caratteristiche tecniche del segmento. Il profilo creditizio delle società HY si conferma complessivamente solido, e diverse aziende hanno rafforzato i propri bilanci allungando la scadenza delle passività. Stando a parametri come il Liquidity Stress Index di Moody s, che misura la liquidità degli emittenti di qualità inferiore, il numero delle società sotto pressione è modesto rispetto ai dati storici. Sotto questa luce, gli spread dei titoli HY europei di poco superiori a 400 punti base offrono una ricompensa più che sufficiente rispetto a un rischio di default di appena il 2,4% annuo. Sul debito emergente in USD manteniamo il sovrappeso. L asset class ha dato prova di tenuta anche quando i timori per la crescita dei mercati emergenti si sono intensificati; merito, nostro avviso, della dinamica favorevole di domanda e offerta. Per il resto del 2015 prevediamo un offerta netta di titoli di debito emergente in USD inferiore a 1 miliardo di dollari, anche se gli investimenti netti nel settore sono rimasti in territorio positivo. Tali trend tecnici favorevoli dovrebbero confermarsi nel breve-medio periodo. Non ci attendiamo un ulteriore marcato apprezzamento del dollaro USA rispetto alle principali valute dei Paesi avanzati. Olivier Ginguené, Chairman Pictet Asset Management Strategy Unit Luca Paolini, Chief strategist Pictet Asset Management MERCATI PRONTI PER IL RIALZO DEI TASSI USA Numero di mesi mancanti al primo rialzo dei tassi USA, scontati dai futures USA Fonte: Thomson Reuters Datastream PICTET STRATEGY UNIT Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU) è il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e commodity. Ogni mese, la PSU definisce una politica generale in base all analisi dei seguenti fattori: ciclo economico: indicatori di tendenza proprietari, inflazione liquidità: politica monetaria, variabili creditizie/ monetarie valutazioni: premio di rischio azionario, divario di rendimento, multipli e dati storici aspettative: indice del sentiment Pictet (indagini fra gli investitori, indicatori tattici) Disclaimer Il presente materiale è destinato esclusivamente agli investitori professionali. Esso non è comunque concepito per la distribuzione a persone o entità aventi cittadinanza o residenza in una località, Stato, paese o altra giurisdizione in cui tale distribuzione, pubblicazione o utilizzo sono in contrasto con norme di legge o regolamentari. Le informazioni utilizzate per la preparazione del presente documento sono basate su fonti ritenute attendibili, ma non si rilascia alcuna dichiarazione o garanzia in merito alla loro accuratezza o completezza. Tutte le opinioni, stime e previsioni sono suscettibili di modifica in qualsiasi momento senza preavviso. Si invitano gli investitori a leggere il prospetto informativo o il memorandum d offerta prima di effettuare sottoscrizioni nei fondi gestiti da Pictet. Il trattamento fiscale dipende dalla situazione individuale di ciascun investitore e può essere soggetto a cambiamenti in futuro. Le performance del passato non sono indicative dei rendimenti futuri. Il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possono tanto aumentare quanto diminuire, e non sono garantiti. Potete non ottenere in restituzione l importo originariamente investito. Il presente documento è stato emesso in Svizzera da Pictet Asset Management SA, e nel resto del mondo da Pictet Asset Management Limited, società autorizzata e soggetta alla regolamentazione della Financial Conduct Authority, e non può essere riprodotto o distribuito, in tutto o in parte, senza la loro preventiva autorizzazione. Per gli investitori britannici, le SICAV multicomparto Pictet e Pictet Total Return domiciliate in Lussemburgo sono considerate «recognized collective investment schemes» ai sensi della section 264 del Financial Services and Markets Act I fondi svizzeri di Pictet, autorizzati per la distribuzione unicamente in Svizzera ai sensi della Legge federale sugli investimenti collettivi di capitale, sono considerati «unregulated collective investment schemes» nel Regno Unito. Il Gruppo Pictet gestisce hedge funds, fondi di hedge funds e fondi di fondi di private equity non autorizzati per la distribuzione al pubblico nell ambito dell Unione Europea e considerati «unregulated collective investment schemes» nel Regno Unito. Per gli investitori australiani, Pictet Asset Management Limited (ARBN ) è esonerata dall obbligo di possedere una licenza per i servizi finanziari australiani ai sensi del Corporate Act Per gli investitori statunitensi, la vendita di azioni negli Stati Uniti o a US Persons avverrà unicamente tramite collocamento privato ad «accredited investors» in base all esenzione dalla registrazione presso la SEC ai sensi della section 4(2) e della Regulation D Private placement exemptions della legge del 1933 nonché ai clienti qualificati secondo la definizione della legge del Le azioni dei fondi Pictet non sono state registrate ai sensi della legge del 1933 e pertanto, ad eccezione delle transazioni non in contrasto con la legislazione statunitense in materia di titoli, esse non possono essere offerte o vendute direttamente o indirettamente negli Stati Uniti o a US Persons. Le società di gestione di fondi d investimento del Gruppo Pictet non saranno registrate ai sensi della legge del Copyright 2015 Pictet - Emesso a Agosto BAROMETER AGOSTO 2015

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