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1 Compendio di criminologia Cap. 1 Introduzione allo studio della criminologia La criminalità non è altro che uno dei tanti modi di agire e di comportarsi nella società. E, dunque, fondamentale studiare le dinamiche psicologiche e 1. PREMESSE delle interrelazioni fra individui che sono alla base del comportamento umano. Scienze Criminali: studiano i fenomeni delittuosi. Diritto penale: che studia, analizza e approfondisce il complesso delle norme giuridiche le quali divengono in forza di legge, regole di condotta, è in stretta relazione con la criminologia. Il delitto, che è il campo di interesse della criminologia viene definito dal diritto penale. Altre discipline: che si occupano di fatti delittuosi sono: la storia, la filosofia e la sociologia del diritto. Le Scienze Criminali comprendono anche: - Diritto penitenziario: che ha come oggetto di studio l insieme delle disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano la fase esecutiva del procedimento giudiziario penale. 2. LE SCIENZE Attualmente questa branca del diritto comprende anche CRIMINALI l aspetto risocializzativo e le misure penali in libertà e le alternative al carcere. - Psicologia giudiziaria: che studia gli attori, la persona umana quale attore (testimone, imputato, vittima etc. ossia, le persone umane e le interrelazioni psicologiche di coloro che partecipano alle indagini e al processo). - Politica penale o criminale: configura molteplici filoni di pensiero e studia ed elabora gli strumenti necessari per combattere la criminalità La criminalistica, non va confusa con le scienze criminali e con la criminologia. Essa si occupa delle molteplici tecnologie che vengono utilizzate per l investigazione criminale 3. PRECISAZIONI SEMANTICHE Per ciò che attiene ai fatti delittuosi bisogna precisare che: - Reato: ha un significato meno stigmatizzante ed implica reazioni emotive meno forti della parola: - Delitto: - Crimine: Atti particolarmente efferati accompagnati da una intesa reazione sociale di sdegno e colpevolizzazione dell autore. - Atto illegale o illegalità o illeciti penali: hanno un significato meno stigmatizzante e sono più neutri. - Comportamento disonesto: ancor minore reazione di censura La criminologia si occupa anche della reazione sociale al delitto. Per quanto attiene all uso giuridico dei termini: - Reati: tutte le azioni penalmente perseguibili -Delitti: -Contravvenzioni: Vi sono differenze di termini a seconda delle lingue e paesi di origine. Ad esempio assasinat termine giuridicoche da noi non esiste, in Francia indica l omicidio premeditato. Per quanto riguard i termini relativi all attore del crimine: - Reo, delinquente, condannato: quando è stata pronunciata sentenza irrevocabile - Indiziato, indagato,imputato, appellante, ricorrente: a

2 4. OGGETTO E SPECIFICITÀ DELLA CRIMINOLOGIA 5. LA CRIMINOLOGIA QUALE SCIENZA 6. RELATIVITÀ DEL SIGNIFICATO AVALUTATIVO E NEUTRALE DELLA CRIMINOLOGIA. 7.VERITÀ E TEORIE CRIMINOLOGICHE 8. IL CONCETTO DI CAUSA IN CRIMINOLOGIA seconda delle fasi del processo. Il criminologo deve tendere, per quanto possibile; a spogliare le parole delinquente, criminale etc. da implicazioni emotive e da giudizi etici. Si effettuano differenziazioni a seconda della gerarchia dei valori violati (criminale è lo stupratore e non chi ha commesso un illecito finanziario). In criminologia non si deve generalizzare è inoltre opportuno utilizzare espressioni possibilistiche. La criminologia si differenzia dalle altre scienze criminali per: - Ampiezza del campo d indagine - studio dei fatti criminosi - studio degli autori del delitto - diversi tipi di reazione sociale - conseguenze esercitate dal crimine sulle vittime - studia il fenomeno della devianza. - Scienza multidisciplinare: richiede competenze molteplici e deve saper integrare in una visione sintetica, conoscenze, approcci etc - Scienza interdisciplinare: necessita di un dialogo con le altre scienze. Una scienza dell uomo: studia il comportamento umano. La criminologia è una scienza. Per parlare di scienza bisogna che vi siano determinate caratteristiche: - Sistematicità: l insieme delle conoscenze acquisite in determinati ambienti del sapere integrate in un complesso strutturato e armonico. - Controllabilità: - Capacità teoretica - Capacità cumulativa: costruire teorie in derivazione l una dall altra. - Capacità predittiva: con i limiti delle scienze umane. La criminologia è ritenuta da molti una scienza empirica. Però vi sono delle eccezioni. Il carattere avalutativo e neutrale è stato fortemente ridimensionato. E una scienza descrittiva e ha il carattere di scienza eziologia nel senso che ricerca le cause dei fenomeni da lei osservati. Bobbio ha distinto: - Scienze di fatto: scienze empiriche - Scienze di valore: scienze speculative - La criminologia ha inoltre la caratteristica di scienza applicativa La criminologia è anche una scienza applicativa. Popper definisce scientifiche le teorie che sono falsificabili. Non vi è una verità assoluta, ma piuttosto un succedersi di verità. La criminologia non può essere solo scienza empirica, ma è anche scienza etico-normativa. Bisogna sottolineare il carattere relativo delle verità enunciate dalla criminologia. Vi sono teorie unicausali e teorie multicausali. La bontà di una teoria si misura nella sua utilità. Abitualmente si designa come causa di un fatto un antecedente necessario e sufficiente al suo accadimento. Ciò che si indica come causa deve costituire una condizione sufficiente, si deve, cioè, individuare tra gli infiniti

3 9. IL CAMPO DELLE INDAGINI CRIMINOLOGICHE 10. IL DELITTO QUALE CONVENZIONE SOCIALE: SUA RELATIVITÀ STORICA 11. STRUMENTI DI CONTROLLO SOCIALE antecedenti necessari quello che ha provocato l effetto: cioè la causa. Si cercherà la causa efficiente. La causalità pragmatica implica il fatto di poter concentrare il proprio interesse su un aspetto in particolare per poterlo modificare. La causalità lineare implica il derivare un effetto direttamente dalla causa, ma oggi, questo genere di causalità è stata superata e soppiantata da una causalità circolare (teoria dei sistemi che considera il tutto, più della somma delle sue parti e considera l interazione e l influenza degli altri). feedback. Il CRIMINOLOGO dovrà astenersi dal formulare giudici, poiché questo compete solo al giudice. Il delitto è un fatto sociale e non naturale. I criteri di pericolosità, crimini dei diritti umani, delitti politici o terrorismo e gravità no possono essere parametri atti a definire la competenza della criminologia. IL PARAMETRO PER DELIMITARE I CONFINI DEL CAMPO DEGLI INTERESSI DELLA CRIMINOLOGIA PUÒ ESSERE SOLO QUELLO DELLA LEGGE. La definizione di un fatto quale reato, può essere stabilito solo dalla legge. La prospettiva giusnaturalistica prevede l esistenza di leggi immutabili La prospettiva antropologica prevede, al contrario, che le leggi mutano in continuazione. Non esiste il diritto naturale, perché altrimenti, sarebbe patrimonio ereditario presente nel nostro DNA. Il delitto è fatto sociale, e non fatto naturale. L idea del delitto naturale è inaccettabile. Anche la gravità non è un elemento valido per stabilire il campo di indagine della criminologia. Anche i delitti politici dovrebbero essere esclusi dall ambito della criminologia. IL PARAMETRO PER LDELIMITARE I CONFINI DEL CAMPO DEGLI INTERESSI DELLA CRIMINOLOGIA PUÒ ESSERE SOLO QUELLO DELLA LEGGE. Ciò nonostante la criminologia non si trova in un a posizione passiva e subordinata nei confronti della legge. Il concetto di delitto è relativo, poiché la norma penale dipende dai valori e interessi prevalenti in una determinata società. In larghi lassi di tempo sono stati puniti reati che poi, in seguito, non sono più stati ritenuti tali(stregoneria etc ). Nella stessa epoca, poi, in Paesi diversi, vi sono concezioni difformi circa alcuni reati. LE LEGGI PENALI SONO DA INTENDERSI COME UNO DEI NUMEROSI SISTEMI DI CONTROLLO SOCIALE. Anche la definizione di reato è mutevole, cioè non è assoluta. Ogni condotta dell uomo è suggerita, prevista e regolamentata da una miriade di norme. La legge penale esercita un controllo. C è inoltre, un controllo esercitato in modo informale dai gruppi sociali (derisione, emarginazione etc ). Nessun sistema sociale può sussistere senza regole. Fondamentali sono le Agenzie di riduzione dell ansietà (comunità, aggregazioni spontanee,partiti, organizzazioni sportive etc ). Il loro venir meno si riflette in un aumento di ansia sociale. Tra i sistemi di controllo sociale vanno distinti: - SISTEMI DI CONTROLLO ISTITUZIONALIZZATI (o sistemi di controllo formale): esercitato da organi pubblici: leggi codici etc - SISTEMI DI CONTROLLO INFORMALE: famiglia, scuola, Chiesa, sindacato, servizi sociali. - CONTROLLO DI GRUPPO: si esercita da persona a persona con approvazione, derisione, emarginazione etc.

4 12. CONNESSIONI TRA CULTURA LETTI E POTERI 13. METODI E FONTI DELLE CONOSCENZE EMPIRICHE 14. IL NUMERO OSCURO I sistemi di controllo formali e informali sono efficienti quando vi è stabilità sociale, quando il sistema culturale è completamente accettato e condiviso. CULTURA: insieme di contenuti di valori, delle ideologie, delle conoscenze, dei costumi, della morale e delle credenze caratteristici di ogni società. La definizione del bene e del male si realizza nel contesto della società, in una data società esiste un insieme complesso e articolatissimo di valori, taluni dei quali si concretizzano in leggi. Uno dei fini delle leggi è quindi quello di assicurare la continua coerenza e funzionalità fra la struttura della società e il tipo della cultura. In ogni società coesistono conflitti e coesioni. Si può parlare di: - Struttura: tipo di sistema economico di una società. - Sovrastruttura: insieme di valori di una società. La piena corrispondenza culturale tra valori culturali di generale accettazione e valori culturali dei gruppi più potenti, si ha solo nei periodi storici caratterizzati da stabilità sociale. In società come la nostra, dove vi sono gruppi diversi e in contrasto questo non accade. La criminologia è una scienza empirica (cioè fondata sull osservazione della realtà), anche se ha anche componenti di scienza speculativa. Non vi è un esclusivo metodo di ricerca per studiare i fenomeni delittuosi. Ci si avvale di: STATISTICHE DI MASSA: per esaminare l estensione dei fenomeni e le caratteristiche più generali dei fatti criminosi (frequenza, diffusione.). OSSERVAZIONE INDIVIDUALE: per studiare caratteristiche psicologiche, tipica della criminologia clinica. L investigazione individuale, può ad esempio estendersi a più soggetti aventi la medesima caratteristica delittuosa es serial killer. RICERCHE SU GRUPPI CAMPIONE: la rq viene svolta su un numero di soggetti che diventa rappresentativo dell intera popolazione. INDAGINI SUL CAMPO: il ricercatore si inserisce materialmente nell ambiente RICERCHE SETTORIALI: senza che il ricercatore si inserisca. Ad es. nel carcere Questi tipi di indagine vengono svolgi con: Interviste dirette; Questionari RICERCHE OPERATIVE: controllano gli effetti degli interventi. Si tratta di Indagini CATAMNESTICHE: che analizzano i risultati a distanza di tempo. STUDI PREDITTIVI RICERCHE STORICHE Il numero dei delitti che vengono consumati è in genere superiore a quello che emerge alla superficie. A ciò fanno riferimento gli studi sul numero oscuro. L indice di occultamento varia a seconda dei reati: - Reati noti: omicidi volontari, rapine; - Reati non noti: truffe. A numero oscuro, si aggiunge anche quello della mancata identificazione dell autore del crimine. La causa dell elevato indice del numero oscuro è riscontrarsi: Impossibilità di identificare tutti i reati a causa dell elevato numero e delle scarse strutture di indagine; Atteggiamento della vittima e qualità del reato: non tutti i reati

5 15. STATISTICHE DI MASSA 16. INCHIESTE SU GRUPPI CAMPIONE 17. LE OSSERVAZIONI INDIVIDUALI 18. QUESTIONARI E INTERVISTE 19. INDAGINI PREDITTIVE vengono denunciati dalle vittime (es. rapimenti, stupro, spaccio, racket). Atteggiamento degli organi istituzionali: le iniziative di indagine, a volte vengono orientate in modo selettivo verso certi settori di delittuosità piuttosto che verso altri (es. delittuosità dei colletti bianchi è stata a lungo tollerata). Qualità dell autore del reato: si è più benevoli nei confronti degli anziani, ragazzi di buona famiglia, donne. Le statistiche di massa vengono utilizzate per fornire indicazioni circa l entità della criminalità e la diffusione geografica. Di particolare interesse sono le correlazioni statistiche che possono essere positive (aumento immigrazione+aumento criminalità), negative e indifferenti. Si deve affermare che il fatto che due fenomeni si modifichino con andamento parallelo, non sempre indica che l uno sia causato dall altro. Vi sono, inoltre, numerosi fattori di errore (es. variabili non considerate o nascoste). Le indagini campionarie sono quelle che consentono di ricercare talune caratteristiche su di un gruppo ristretto di persone, scelte però in modo tale da rappresentare la totalità della popolazione. Es. verifica utilità di un trattamento di risocializzazione. Con questo metodo si studiano i singoli criminali o piccoli gruppi. L indagine può essere rivolta a fattori ereditari, psicologici, psicosociali etc. Talune indagini possono assumere la forma di storie di vita. o QUESTIONARI: sono interviste strutturate o INTERVISTA LIBERA: COLLOQUIO (risente del grado di sincerità dell intervistato). o INCHIESTE CONFIDENZIALI: es. tra le vittime che non hanno denunciato il loro carnefice. Grazie a queste inchieste è stato possibile restringere il numero oscuro. La valutazione della pericolosità è questione che si presenta in qualsiasi momento dell iter penale. Tra i metodi utilizzati: o CRITERIO STATISTICO: o Il metodo più noto è quello di Glueck Glueck che utilizza vari indici (famiglia, carattere, personalità). Cap. 2 Lo sviluppo storico del pensiero criminologico 20. IDEOLOGIA E CRIMINOLOGI A La criminologia nasce come scienza solo a partire dal XIX sec. Quando per la prima volta viene affrontato in modo empirico e sistematico lo studio degli eventi delittuosi. Triplice prospettiva: - Esplicativa: perché si delinque - Finalistica: a qual fine punire? - Operativa: come punire? La norma rappresenta il normale parametro regolatore della condotta degli uomini. Prima del XVIII sec. In ogni delitto era implicito anche un contenuto di infrazione morale e nel passato più remoto i due concetti coincidevano. Poiché la morale etica coincideva con quella religiosa, il delitto era identificato con il peccato. Solo col XVIII sec alla morale religiosa fu affiancata quella laica. o Nell ottica della prospettiva Esplicativa il quesito era: perché si pecca? o Nella prospettiva Operativa nei tempi passati era prevalente la pena capitale. La limitazione della pena capitale avvenne con il Beccarla nel XIX sec. Nelle epoche più remote vennero usate pene corporali:

6 21.L ILLUMINI SMO E L IDEOLOGIA PENALE LIBERALE 22. LA SCUOLA CLASSICA fustigazione, lapidazione etc.si dovrà arrivare ai tempi nostri per individuare come pena, la detenzione e la mancanza di libertà. o Per quel che concerne la prospettiva Finalistica bisogna premettere che il principio sanzionatorio è irrinunciabile in qualsiasi società. Anticamente vigeva la legge del taglione (occhio x occhio), altra finalità fu quella della vendetta. Solo più tardi l autorità ha avocato a sé l amministrazione della giustizia. La finalità intimidativa costituiva nel passato l unica modalità di prevenzione che veniva messa in atto, di solito, con la pubblicità della punizione da eseguirsi sulle pubbliche piazze. In quei tempi una delle finalità della punizione era anche la riconciliazione con Dio. In tutto ciò si può ravvisare un anticipazione delle nostre attuali finalità della pena: risocializzazione. Il pensiero penalistico moderno nasce con l Illuminismo. L esercizio della giustizia era arbitrario. E vari aspetti quali, l impossibilità di difendersi, i privilegi di casta etc. erano aspetti di un dispotismo arbitrario che si ancorava a una ideologia assolutistica che mirava a mantenere inalterati i privilegi delle classi potenti, contro la volontà di mutamento delle altre classi in ascesa. Il delinquente era percepito alla stregua di un malvagio attentatore dell autorità del sovrano. A questa situazione reagì il nuovo indirizzo di pensiero dell ILLUMINISMO che voleva liberare l uomo dal mito e dall ignoranza proponendo tramite lo strumento della ragione, valori quali: libertà e uguaglianza. Il principio di UGUAGLIANZA degli uomini di fronte alla legge, risale a Voltaire e Montesquieu. Durante questo periodo, si affermò la borghesia che si sostituì alla nobiltà e al clero. La necessità di una nuova struttura giuridiconormativa trovò in Cesare Beccarla un valido sostenitore e la sua opera Dei delitti e delle pene pubblicata anonima nel 1764 per paura della censura, rappresentò il più valido contributo all esposizione della nuova concezione liberale del diritto penale: La funzione della pena è quella di rispondere alle esigenze di una determinata società anziché a principi morali (separando morale religiosa ed etica pubblica). Il diritto deve garantire la difesa dell imputato I privilegi di casta devono essere aboliti e deve essere garantita a tutti uguaglianza di trattamento penale. La pena deve avere un significato retributivo anziché vendicativo Devono essere esclusi i supplizi e le pene corporali. La pena deve colpire il delinquente unicamente nella misura del reato commesso. Il delinquente non deve essere più percepito come peccatore,a come individuo dotato di libero arbitrio. Le esigenze di un vero adeguamento del diritto penale ai principi liberali dell illuminismo avvennero dopo la rivoluzione francese con una prima attuazione del codice napoleonico (1804). In Italia i nuovi principi si articolarono nel XIX sec con la SCUOLA CLASSICA del diritto penale (Carmignani, Rossi, Carrara). Tale scuola muoveva dal postulato del libero arbitrio e poneva a fondamento del diritto penale la responsabilità morale del soggetto. Questa scuola si incentrava su tre fondamentali principi: 1) LA VOLONTÀ COLPEVOLE: poiché il colpevole viene percepito come persona libera di scegliere 2) L IMPUTABILITA: capacità di intendere e di volere 3) RETRIBUZIONE DELLA PENA: che doveva essere: affittiva, proporzionata, determinata e inderogabile. La pena era priva di finalità risocializzative.

7 23. LE CLASSI PERICOLOSE 24. PRIMI STUDI STATISTICI E SOCIOLOGICI 25. DETERMINISM O SOCIALE 26. CESARE LOMBROSO LA CRIMINOLOGI A DELL INDIVIDU Il marxismo, considero la SCUOLA CLASSICA la tipica espressione del capitalismo ottocentesco. Alla SCUOLA CLASSICA va comunque il merito, di aver posto le basi di un sistema normativo che difenda il cittadino e le libertà personali, basti pensare ai suoi principi di: legalità, non punibilità per analogia, principio garantistico, principio di certezza del diritto. Crimine associato alla povertà. Si affermò il concetto di classi pericolose: attribuendo agli abitanti delle zone più misere, un innata mancanza di senso morale. Alla povertà era associata una valenza negativa, talché i self made man erano, invece, stimati. Dovette passare quasi un secolo per raggiungere la convinzione che i reati quali furti, rapine etc. erano sì prevalenti nelle classi povere, ma perché i reati dei colletti bianchi come le frodi, illeciti finanziari etc. sono a lungo rimasti impuniti. Fu infatti Sutherland che nel 1934 identificò i delitti dei colletti bianchi per indicare che anche gli imprenditori compivano reati, ma che questi non venivano perseguiti e dunque non figuravano nelle statistiche. A fianco di tale colpevolizzazione delle classi povere, sorse un filone ideologico cristiano e filantropico, che aveva fini assistenziali-umanitari (esercito della salvezza etc.). Con la probation, con la quale si mirava a redimere il reo con alternative al carcere, si cercò di percepire il reo non come delinquente ma come persona bisognosa di aiuto. All indirizzo incentrato sul concetto di classi pericolose va il merito, comunque, di aver dato l avvio alle ricerche sul campo e di aver sottolineato la connessione tra depressione socio-ambientale e condotta criminale. Nel XIX sec la concezione della SCUOLA CLASSICA quale astratta entità di diritto, fu superata con l utilizzo dei primi studi statistici impiegati per l approccio scientifico ai fatti criminosi. Prescindendo dalla questione delle classi pericolose, questi studi chiamarono in causa l ambiente sociale in cui l individuo agisce, mentre in precedenza il reato era percepito quale azione mavagia di un individuo astratto dal suo contesto. A.j. Quételet e A.M. Guerry utlizzarono per primi i dati statistici. Fu per la prima volta studiata l incidenza dei reati in relazione all età, il sesso, la razza etc. Tutto ciò aprì la strada alla COMPRENSIONE DEL DELITTO QUALE FATTO SOCIALE. Con tali studi, si apriva la strada ad un certo grado di prevedibilità e ad una percezione del crimine di tipo deterministico. Durkeim: fatto sociale Tarde: si occupò di archeologia criminale sottolineando l aumento del crimine nel corso del XIX sec. L aumento dei delitti era, secondo Tarde, da imputare all inizio di una nuova prosperità con la conseguente instabilità sociale e con la generale tendenza degli individui a migliorare il proprio status. La maggior delinquenza era il prezzo da pagare al maggior benessere. Imitazione Con gli studi statistici si giunse alla conclusione che il crimine non dipendeva solo dalla volontà del singolo, ma che su di lui agivano anche fattori legati alla società. Nasce così la visione deterministica della condotta criminosa, col mutamento dalla concezione liberale del delitto verso una percezione positivistica (XIX sec). Con tale visione vi era la convinzione che era all interno della società che dovevno ritrovarsi i fattori determinanti il crimine, dunque, si negava la responsabilità morale dell individuo. Tale determinismo sociale si contrappose al determinismo biologico di Lombroso. CESARE LOMBROSO Diede il via all indirizzo individualistico della criminologia, secondo il quale lo studio doveva polarizzarsi sulla personalità del delinquente. Pensava fosse importante studiare le componenti morbose del delinquente. I suoi studi comportarono il superamento delle precedenti visioni esclusivamente legali, morali o sociali del diritto, allora dominanti. Applicò per

8 O E IL DETERMINISMO BIOLOGICO 27. LA SCUOLA POSITIVA 28. PRIMI INDIRIZZI MARXISTI IN CRIMINOLOGI A primo i metodi di ricerca biologica per lo studio del singolo autore del reato e diede il via ad un indirizzo organico e sistemtico nello studio della delinquenza (Scuola di antropologia criminale), cosicché la criminologia come scienza si impose. Tra le principali teorie: TEORIA DEL DELINQUENTE NATO: disposizioni congenite (epilessia ed altre patologie) TEORIA DELL ATAVISMO: la condotta criminosa è data da una sorta di regressione o di fissazione a livelli primordiali. Lombroso riconobbe anche l esistenza dei delinquenti occasionali. Carattere saliente del pensiero di Lombroso è il determinismo biologico. IL DELITTO PER LUI RAPPRESENTAVA UN EVENO LEGATO A QUALCOSA DI PATOLOGICO O DI ANCESTRALE (visione manichea e deresponsabilizzante del crimine). Il reato è visto come una malattia che va curata, questo approccio è deresponsabilizzante nei confronti della società. Lombroso ha ispirato i più recenti studi di criminologia clinica. Ferri, Garofano e Lombroso divulgarono i principi di quella che prese il nome di Scuola Positiva (che si contrapponeva alla Scuola Classica). I principali postulati della Scuola Positiva erano: Il delinquente è un individuo anormale Il delitto è la risultante di tre fattori: antropologici, psichici e sociali La delinquenza non è la conseguenza di scelte individuali ma è condizionata da tali fattori La sanzione non deve avere finalità punitive ma deve mirare alla neutralizzazione e alla risocializzazione. In questo approccio veniva considerata più la personalità del criminale che il reato commesso. Fondamentale era considerata la pericolosità sociale del criminale. Le misure di difesa dovevano perdurare fino alla cessata pericolosità dell individuo. La giustizia doveva proteggere la società, i cittadini seguendo due indirizzi: 1) SISTEMA DEL DOPPIO BINARIO: a fianco delle pene tradizionali commisurate alla gravità del reato, venivano affiancate misure di sicurezza per i delinquenti ritenuti pericolosi (malati di mente etc ) 2) PENA INDETERMINATA: la cui durata effettiva non era preventivamente stabilita dal giudice, ma dipendeva dalle possibilità di successo del reinserimento sociale. Il contributo positivo di questa Scuola risiede nell aver promosso l introduzione nel diritto penale della valutazione delle caratteristiche della persona (individualizzazione della sanzione e del trattamento individualizzato del delinquente. Marx ed Engels si erano occupati di della criminalità, affermando che il delitto era una conseguenza della Società Capitalistica. I delinquenti venivano percepiti come facenti parte, non il proletariato, ma il sottoproletariato che non aveva acquistato coscienza di classe). Bonger: coniugo il marxismo con il pensiero positivo sostenendo che un sistema concorrenziale era strutturalmente contrario allo sviluppo di un etica sociale e di legami di solidarietà reciproca. Tutti i tipi di reato riflettevano i rapporti tra classi. Per quel che concerne i contenuti positivistici Bonger riconosceva l esistenza di differenze innate tra gli individui, ma a suo avviso era solo nell ambiente sociale che dovevano essere ricercati i fattori atti a provocare io passaggio dalla potenziale aggressività al comportamento criminoso. Polemica Ferri (importanti fattori individuali) Turati (importanti fattori ambientali).

9 29. INTEGRAZIONE FRA APPROCCIO SOCIOLOGICO E ANTROPOLOGIC O 30. TEORIA DELLE AREE CRIMINALI O TEORIA ECOLOGICA 31. TEORIE DELLA DISORGANIZZA ZIONE SOCIALE 32. TEORIA DEI CONFLITTI CULTURALI 33. STRUTTURAL- FUNZIONALISM O E TEORIA DELLA DEVIANZA FILONE SOCIOLOGICO: ricercare le cause nella società FILONE ANTROPOLOGICO: individuo. Il reciproco collegamento e integrazione dei due filoni consente una migliore comprensione dei fatti legati alla criminalità. Nella prima metà del XX sec si sviluppo negli USA la sociologia criminale. Shaw compì uno studio della criminalità nelle aree criminali. Studio proseguito in seguito dalla Scuola di Chicago. Teoria Ecologica dà conto del fatto che esistono delle aree criminali, ossia zone delle città dove risiede la maggior parte della criminalità comune. Per tale teoria l ambiente di vita p il fattore più importante. E una teoria a medio raggio. Tali teorie sottolineano l importanza del mutamento e instabilità delle moderne società. L aumento della criminalità è stato dunque imputato, da questo orientamento, al mutamento e alla conseguente instabilità. Si tratta di disorganizzazione sociale in quanto perdono di efficacia gli abituali strumenti di controllo sociale (in particolare quello di gruppo e familiare). Sutherland ha parlato di disorganizzazione sociale, riferendosi però alle contraddizioni normative. Johnson: 1960 ha studiato il conflitto di norme affermando che avviene quando: - la socializzazione è difettosa o mancante - le sanzioni sono deboli - Inefficienza o corruzione dell apparato giudiziario Sellin 1938 La TEORIA DEI CONFLITTI CULTURALI dà conto del fatto che in un medesimo individuo si contrappongano diversi sistemi culturali e questa sarebbe una delle principali cause del venir meno degli abituali parametri regolatori della condotta sociale. Sellin elaborò tale teoria analizzando l imponente flusso immigratorio verificatosi negli USA nei primi decenni del L A. esaminò che questi immigrati non diedero un grande contributo alla criminalità, mentre quelli di 2 generazione (i figli) contribuirono in maniera massiccia alla delinquenza poiché avevano perso i valori di origine dei padri e non avevano assimilato i valori del paese ospitante. Sellin distingue tra: Conflitti culturali primari: disagio del singolo individuo per l attrito di due sistemi culturali; Conflitti secondari: discriminazione e rigetto da parte della società. Lo struttural-funzionalismo (USA anni 30), studiò la DEVIANZA. I principali esponenti furono Parsone, Merton, Jhonson. Secondo l orientamento in questione, il comportamento sociale può andare dalla conformità alla devianza. Conformità è lo stile di vita orientato e coerente con l insieme delle norme. L essere conformi è il frutto di una socializzazione ben riuscita, fondamentali sono i meccanismi psicologici più complessi dell identificazione e interiorizzazione. Il rafforzamento e il mantenimento della conformità è favorito dai sistemi di controllo sociale. All interno del comportamento conforme si possono distinguere: o Il momento dell apprendimento delle norme (processi di socializzazione) o Mantenimento e rinforzo dell apprendimento normativo La devianza comprende le condotte che violano le norme penali, sia le regole sociali generalmente accettate che conservino ancora credibilità e che vengano ritenute importanti dalla società. Sia ha devianza solo quando la violazione è frutto di una precisa scelta. La devianza presuppone nell attore un atteggiamento di ambivalenza: da un lato riconosce la norma come imperativa, dall altro non ne

10 34. L ANOMIA COME CAUSA DI DEVIANZA 35. TEORIA DELLE ASSOCIAZIONI DIFFERENZIAL I 36. LA CRIMINALITÀ DEI COLLETTI BIANCHI 37. GLI SVILUPPI DELL INDIRIZZ O INDIVIDUALIST ICO E LA CRIMINOLOGI A CLINICA accetta l autorità normativa. Si ha ANOMIA quando vengono a mancare le norme che si pongano come riferimento per gli individui. Durkheim (frattura delle regole sociali, carenza di norme, di limiti). Per Durkheim le cause dell anomia erano da ricercarsi nell iperstimolazione delle aspirazioni che la società industriale ha indotto negli individui i quali non sono mai soddisfatti e vogliono sempre di più. Merton: si ha anomia quando la società propone delle mete ma non i mezzi per raggiungerle. mete culturali/mezzi: - Conformità Innovazione Ritualismo Rinuncia - - (vagabondi, alcolizzati) - Ribellione (sostituzione delle mete culturali con mete diverse: ribelle, contestatore ). SUTHERLAND con la TEORIA DELLE ASSOCIAZIONI DIFFERENZIALI afferma che il comportamento delinquenziale è appreso, non dalla semplice imitazione, ma mediante l associazione interpersonale con altri individui delinquenti. IL termine associazione differenziale dà conto della semplice partecipazione a certi gruppi sociali differenti. S:Voleva formulare una teoria valida universalmente. Per S: non esisterebbe una criminalità innata. Non tutti i gruppi hanno la medesima capacità di influenzare la condotta degli individui, dunque sono quelli frequentati con - maggiore intensità - maggiore durata e anteriorità Tarde parlò di imitazione sociale. SUTHERLAND La CRIMINALITÀ DEI COLLETTI BIANCHI riguarda quei reati compiuti dai dirigenti delle imprese, industriali, finanziarie, commerciali e dai professionisti. I reati riguardano: frodi nei bilanci, evasioni fiscali, bancarotta fraudolenta. Questi studi aprirono la strada alle indagini sul numero oscuro. Principali caratteristiche: - ha luogo dove si producono beni e servizi - Indice di occultamento molto elevato - gli autori godono di alto tasso di impunità - è minore l atteggiamento di censura da parte della società (disonesto invece di delinquente). La fine della IIa Guerra Mondiale ha comportato la nascita dei due grandi blocchi USA URSS. Anche l ambito della sociologia risentì di questo clima dando vita ai due filoni: Criminologia di sinistra: di ispirazione marxista; Criminologia di destra: ancorata agli ideali di democrazia e libertà. L indirizzo individualistico, non subì l influsso di una particolare corrente politica, ma fu soprattutto incentrato su una nuova politica penale di risocializzazione. Criminologia di passaggio all atto: perché certi individui a parità di condizione e ambiente passano ad agire in maniera criminosa e altri no. Criminologia clinica: Benigno di Tullio. Cultore di criminologia anche durante il fascismo. Tale disciplina venne concepita come volta allo studio non dei fenomeni generali ma del singolo delinquente a fini diagnostici, prognostici e terapeutici. Fu molto importante la stretta collaborazione tra diritto penale e criminologia. Alla CC spetta il ruolo di attuare la prevenzione speciale, attraverso la osservazione scientifica del reo. Il carcere serviva a punire, ma soprattutto a curare.

11 38. LA NUOVA DIFESA SOCIALE E LA POLITICA PENALE DELLA RISOCIALIZZAZI ONE 39. CRIMINOLOGI A DEL CONSENSO 40. LE TEORIE MULTIFATTORI ALE DELL INTEGRA ZIONE PSICO- AMBIENTALE 41. CRIMINOLOGI A DEL CONFLITTO 42. TEORIE DELLA SOTTOCULTUR A GIOVANILE Nell ambito del Welfare State la rieducazione socializzativa costituisce un nuovo diritto del cittadino e un nuovo impegno dello Stato. Ciò doveva essere messo in atto con gli strumenti della psicologia clinica. F. Grammatica 1961 PRINCIPI DI DIFESA SOCIALE, proponeva di sostituire il diritto repressivo con un sistema punitivo di reazione contro l antisocialità. NUOVA DIFESA SOCIALE di Marc Ancel Si rifiuta il determinismo sociologico e antropologico e si rivaluta il libero arbitrio. CRIMINOLOGIA DEL CONSENSO: Ricondurre i devianti alla conformità Antropologici e individualistici. Criminologia pragmatistica (interventi operativi) Leo Radzinowicz 1966 Teorie multifattoriali: Teoria non direzionale (Glueck) Teoria dei contenitori (Rekless) CRIMINOLOGIA DEL CONFLITTO: (indirizzo di sinistra). Questo filone fu denominato anche criminologia della reazione sociale. Giustificazionista. - Teorie delle sottoculture giovanili - Teoria della cultura delle bande criminali (Cohen) - Teoria delle bande giovanili (Cloward e Ohlin 1960) - Teoria dell etichettamento Teorie multifattoriali: considerano contestualmente individuo e ambiente (fanno parte della criminologia del consenso). Teoria non-direzionale dei Glueck. Volta all identificazione dei fattori familiari-situazioni più frequenti tra i giovani criminali. Furono posti a confronto due gruppi di giovani uno con precedenti penali e l altro con condotta normale(stessa età, sesso, razza e provenienza sociale e geografica), per scoprire quale fattore incidesse affinché un gruppo fosse incline alla delinquenza e l altro no. Emerse che fondamentale era il fattore relativo alle e diverse caratteristiche di personalità e dell ambiente familiare di ogni soggetto. Le caratteristiche principali del gruppo dei delinquenti sono: - corporatura robusta - temperamento irrequieto, impulsivo, introverso - atteggiamento ostile, risentito, sospettoso. - Capaci di apprendere con modalità diretta. - Per ciò che attiene all ambiente familiare: inadeguatezza dei genitori. Tali valutazioni, hanno, però, valore solo statistico. Teoria dei contenitori di Reckless: mira a spiegare in generale il comportamento sociale identificando quei fattori che favoriscono il contenimento della condotta nell ambito della legalità. Distingue tra: - Contenitori interni: aspetti della struttura psicologica (buon autocontrollo, stima di sé). - Contenitori esterni: insieme delle caratteristiche dell ambiente. Gli ispiratori teorici furono gli esponenti della Scuola di Francoforte. Ideologie di sinistra influenzate dalla teoria critica della società. Contestazione del Teorie delle sottoculture giovanili. Al concetto di cultura (noto quello di Taylor complesso insieme che include conoscenze, fede, arte, morale e altre capacità acquisite dall uomo in quanto membro della società), si associa quello di gruppo e questo ultimo si associa a quello di cultura di gruppo. L appartenenza al gruppo è fatto dinamico. In caso di gruppo con una propria cultura fortemente differenziata rispetto a quella dominante, si parlerà di sottogruppo caratterizzato da una sua propria sottocultura (es. sottocultura degli zingari). Vi è una sottocultura

12 43. TEORIA DELL ETICHET TAMENTO delinquenziale. Teoria della cultura delle bande criminali (Cohen 1955) volta ad identificare le dinamiche che portano alla delinquenza nelle grandi città i giovani delle classi più sfavorite. Per Cohen la sottocultura delinquenziale dei giovani di bassa estrazione sociale nasce dal conflitto con la cultura della classe media. I giovani per riparare a ciò cercano di organizzare nuovi e diversi rapporti interpersonali con proprie norme, mettendo in atto un meccanismo difensivo di formazione reattiva che consente di sostiuire nelal coscienza i sentimenti che provocano angoscia. Tale teoria non dà conto del perché alcuni giovani che vivono nelle aree criminali delinquano e altri no (risposta data dai Glueck con il riferimento alla famiglia). Teoria delle bande giovanili Cloward Ohlin Si colloca nell ambito della sociologia di sinistra. In questi autori è chiara l influenza di Merton di società anomica perché non permette di conseguire le mete culturali proposte. Per questi autori la limitazione delle opportunità è data da differente: razza, ceto, sesso etc. e favorisce il confluire in sottoculture di banda. Persiste lo stereotipo di una delinquenza esclusivamente derivante da classi sociali ifneriori. Le Bande giovanili originano dal bisogno di aggregazione tra soggetti socialmente sfavoriti e possono assumere tre forme: 1. Bande criminali: dediti ad attività illecite quali il furto e la rapina 2. Bande conflittuali: dediti a violenza e vandalismo sistematico, mirano alla distruzione di simboli del successo. 3. Bande astensioniste: giovani che cercano di fuggire dalla società riparando nella droga e nell alcol. Oggi suona sicuramente anacronistica la distinzione netta fra due classi. Ci sono maggiori opportunità per tutti. L approccio di queste teorie è rigidamente deterministico. La TEORIA DELL ETICHETTAMENTO (nuovo indirizzo della criminologia del conflitto) Becker, Kitsuse, Lemert si basa sui seguenti punti: - Visione rigida e dicotomica delle classi sociali - Non univoca accettazione delle norme legali - Valorizzazione del concetto di reazione sociale - Percezione della devianza non quale comportamento negativo ma mero frutto di un etichettamento esercitato dal potere. Il deviante non è tale perché commette azioni illecite, ma perché la società etichetta come deviante chi commette quelle azioni. Tale teoria è anche della reazione sociale. La condotta deviante è ritenuta utile alla società, il deviante è un capro espiatorio. Consolidamento della devianza: colui definito come deviante si consolida in una carriera deviante. DEVIANZA PRIMARIA: non mette in moto reazioni sociali, il deviante non si percepisce come tale. DEVIANZA SECONDARIA: si realizza come effetto della reazione sociale e il deviante si percepisce tale. CRITICHE ALLA TEORIA: - Non distingue tra devianza e criminalità. - Tale teoria ben si adatta alla microcriminalità da strada ma non alla devianza più grave. Tale teoria risulta deterministica, perché la persona che ha subito lo stigma sembra non potersi sottrarre da un destino da delinquente e deresponsabilizzante, perché equipara delinquenti e devianti e finisce per

13 44. TEORIA DELLA DEVIANZA SECONDO MATZA 45. CRIMINOLOGI A CRITICA 46. IL NUOVO REALISMO 47.NEO CLASSICISMO E ABOLIZIONISM O 48. APPROCCIO ECONOMICO RAZIONALE 49. LA CRIMINOLOGI A IN RUSSIA attenuare la colpevolezza dei primi. Anni 70. Matza superò la teoria della sottocultura (Cohen) e dell etichettamento. Criticò la teoria delle sottoculture criminali, poiché gli autori dei questa teoria intendono la sottocultura delinquenziale come il risultato di un processo di costruzione e mantenimento di valori antagonisti a quelli della classe media. La devianza per Matza non è frutto dell apprendimento di imperativi o di valori devianti, ma dell acquisizione di particolari tecniche di auto-giustificazione. Tecniche di neutralizzazione: sono procedimenti psicologici di autogiustificazione: Negazione della propria responsabilità Minimizzazione del danno provocato Negazione della vittima: si afferma che la vittima meritava quel trattamento. Condanna di coloro che condannano: es. polizia ipocrita, giudici parziali. Richiamo a ideali più alti Drift: motivazione all agire deviante non rigidamente vincolante criminalità come fatto politico. La criminologia critica identificò la devianza con il dissenso. Primo filone attorno al National Deviancy conference a Londra. Attorno alla rivista La questione criminale in Italya e Germania. - DEVIANZA INDIVIDUALE: priva di prospettive - DeVIANZA ORGANIZZATA: politicizzata. Seconda metà 80. Pur rimanendo su posizioni di sinistra si diede vita al Nuovo Realismo. Considera la criminalità come una realtà di fatto e non solo come contestazione. Si rivolge l attenzione all osservazione empirica (street crimes). Viene posto l accento sul malcontento, la deprivazione relativa e la marginalizzazione delle classi meno favorite. ABOLIZIONISMO: massima espressione della critica alla carcerazione, ritenuta inefficace quale strumento per combattere la criminalità. - Abolizionismo carcerario - Abolizionismo penale Christie il più noto esponente di questo orientamento, propone in alternativa al carcere, risoluzioni in chiave privatistico-risarcitoria e un controllo disciplinare esercitato dalle comunità. NEOCLASSICISMO: Pena come retribuzione. In seguito al declino dell ideologia comunista i fattori legati all economia si sono fatti strada pure nel pensiero criminologico. Secondo Becker, anche per l agire criminale vi è una valutazione in termini di costi-benefici. (0 = P,F,U). Costi del delitto: - costi diretti: connessi all organizzazione del reato. - costi indiretti collegati al rischio di venire 1) individuati e 2) condannati. Benefici: più difficile calcolarli. Per Bowls ammonta alla cifra che si potrebbe offrire al criminale per fagli commettere il reato. Un settore al quale sono stati brillantemente applicati questi principi è quello dei reati dei colletti bianchi. In Russia la totale assenza di pluralismo ha fatto sì che i contenuti della criminologia si uniformassero con l ideologia ufficiale. Il dogmatismo ideologico è poi andato scemando con l 89.

14 50. LA CRIMINOLOG IA INCENTRATA SULL INDIVID UO 51. PERSONALITÀ, TEMPERAMEN TO, CARATTERE 52. PSICOANALISI 53. PSICOANALISI E Cap. 3 Psicologia e criminalità. COMPONENTI DELLA VULNERABILITÀ INDIVIDUALE: fattori diversi da persona a persona. - teorie psicologiche della personalità - prospettiva biologica - disturbi mentali La persona umana è un entità unica e irripetibile, è dunque necessario per un corretto studio della criminologia considerare in modo congiunto i fattori ambientali e quelli dovuti alle variabili individuali. Comportamento: complesso coerente di atteggiamenti che ogni individuo assume in funzione dei suoi obiettivi e degli stimoli che provengono dall ambiente. L ATTIVITÀ PSICHICA È COSTITUITA DA: 3 ASPETTI: Sfera cognitiva: conoscenza, pensiero, intelligenza. Sfera affettiva: umore, sentimenti, emozioni. Sfera volitiva: riguarda le azioni o omissioni volte a determinati fini. Personalità: nei luoghi comuni: abilità o accortezza sociale. Impressioni che si suscitano negli altri, insieme qualità e caratteristiche di un soggetto, ASPETTI UNICI IRRIPETIBILI E Più RAPPRESENTATIVI DI UNA PERSONA. Tra individuo e società vi è un continuo processo di reciprocità. Al fine della criminologia: complesso delle caratteristiche di ciascun individuo quali si manifestano nelle modalità del suo vivere sociale. Temperamento: base innata, poco modificabile. Carattere: risultante della interazione fra temperamento e ambiente. Componente dinamica che si modifica col tempo. CONCETTO DI INCONSCIO E DI VISIONE DINAMICA. FREUD: Es: nucleo centrale. Inconscio. Composto da fattori ereditari IO: principio della realtà. Super IO: rappresentante interiore dei valori etici e norme sociali. Arbitro morale interno. La concezione psicoanalitica della realtà è essenzialmente dinamica. Quando l IO viene sopraffatto da uno stimolo eccessivo che non riesce a dominare subentra Angoscia o ansia ( disagio e timore che sono l espressione di una non realizzata soluzione delle conflittualità tra le istanze interiori e l ambiente), per Freud 3 tipi: Ansia reale: timore di un pericolo facente parte della realtà oggettiva. Ansia sociale: timore della riprovazione degli altri. Ansia nevrotica: timore della severità del SUPER-IO. La più temibile. Normalmente l IO è ingrado di risolvere i contrasti in modo armonico, quando non riesce entrano in gioco i Meccanismi di difesa dell IO: Rimozione Dislocazione Sublimazione Proiezione Formazione reattiva sostituzione di un impulso che genera angoscia con il suo opposto. Identificazione quando si mira ad essere simili ad una persona eletta quale modello. Si possono utilizzare le chiavi di lettura della psicoanalisi anche per l identificazione di alcuni meccanismi della criminogenesi. Il più organico contributo psicoanalitico nell ambito criminologico è quello di Alexander e Staub: la condotta criminosa è

15 CRIMINALITA vista da questi autori come lo svincolo dal controllo del Super-Io seguendo lo schema: Normalità Delinquenza fantasmatica Delinquenza colposa dislocazione delle pulsioni aggressive. Delinquenza nevrotica delittuosità per senso di colpa. Delinquenza occasionale e affettiva. Delinquenza normale il controllo del Super-Io cessa completamente. L adeguamento alla vita sociale è da vedersi in funzione dell efficienza del Super- IO. Esso puo essere: Anomalo: Debole: Assente: Secondo lo schema di Alaexander e Staub si possono distinguere due tipi di delinquenza: DELINQUENZA ACCIDENTALE DELINQUENZA CRONICA Le recenti tendenze della psicoanalisi hanno rivalutato l importanza e l indipendenza dell IO. Un cattivo rapporto con le figure di allevamento possono favorire la condotta criminale, si possono anche verificare sindromi da carenza affettiva. Si possono distinguere: DELINQUENZA PER SENSO DI COLPA: alcuni soggetti agirebbero in modo criminale per poi essere puniti ed espiare un bisogno inconscio di espiazione (raro) FISSAZIONE ALLA FASE DEL PRINCIPIO DEL PIACERE: dar soddisfacimento diretto alle pulsioni. ACTING OUT: passaggio all atto. Il reato rappresenta una scarica o un 54. LA PRISOCLOGIA ANALITICA DI JUNG sollievo da una tensione emotiva. BASSA SOGLIA DI TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE: meccanismo di risposta violenta alla frustrazione. INCAPACITÀ DI IDENTIFICARSI COL PROSSIMO: DEFICIENZA GLOBALE DI IDENTIFICAZIONE, IDENTIFICAZIONE SOLTANTO PARZIALE, PROCESSSI DI IDENTIFICAZIONE PARTICOLARI. PROIEZIONE: ci si sente vittime più che colpevoli. INCAPACITÀ DI SUBLIMAZIONE DELLA LIBIDO: miranti a soddisfare i bisogni nella maniera più istintuale. IL RISCHIO DELLA LETTURA IN CHIAVE PSICODINAMICA, E QUELLO DI DERESPONSABILIZZARE L ATTORE, GIUSTIFICANDO IL SUO OPERATO POICHÉ DOVUTO A FORZE DA LUI NON GOVERNABILI. CAZZULLO: i delinquenti si possono distinguere per : carenza affettiva carenza di identificazione in figure-modello valide per identificazione in modelli anomali fissazione della evoluzione affettiva a stadi immaturi reazione a situazioni conflittuali. JUNG ha distinto oltre ad un inconscio individuale anche uno collettivo (che trascende la persona). Mentre Freud risale all infanzia, JUNG risale ai nostri antenati. L individuo per JUNG vive sia di scopi che di cause. Questo autore considera sia il passato che la proiezione vero il futuro. Gli individui rispondono ai conflitti in modo bipolare: ATTEGGIAMENTO ESTROVERSO: orienta l individuo verso la realtà esterna. Sofferenza per gli altri. Atteggiamento alloplastico, ego-sintonico.

16 55. PSICOLOGIA SOCIALE: ADLER FROMM 56. PSICO SOCIALE: IDENTITÀ PERSONAE E TEORIA DEI RUOLI 57. PSICO SOCIALE: DEVIANZA EMARGINAZI ONE E MARGINALIT À 58. ALTRI CONTRIBUTI ATTEGGIAMENTO INTROVERSO: indirizza l attività psichica verso il mondo soggettivo. Atteggiamento autoplastico e ego-distonico. Conflitto con se stessi. La PSICOLOGIA SOCIALE studia le relazioni interpersonali nel contesto sociale. La psicologia ADLERIANA (Alfred Adler) considera l individuo come mosso dalle prospettive e dai bisogni legati al suo essere inserito nella società. Per questo autore l uomo è mosso dalla volontà di potenza un impulso che sostituisce ciò che per Froid è la libido e l eros. L uomo po essere vittima di un complesso di inferiorità o del opposto complesso di superiorità. Vi è chi può trovare alimento da queste dinamiche psicologiche per imporsi attraerso il crimine. Per FROMM importante è il senso di solitudine che l individuo può provare se non è armoniosamente inserito nella società. L UOMO HA QUINDI BISOGNO DI: - Relazioni - Trascendenza - Schemi di riferimento - Identità personale L inappagamento o la frustrazione possono essere possibili spinte alla compensazione tramite la condotta delittuosa. IDENTITÀ PERSONALE: unicità, qualità della propria persona. RUOLO: aspettative relative ad attitudini che nella società si formano nei confronti di ogni individuo. ERIKSON ha dedicato parte dei suoi studi alle disarmonie della identità personale. La formazione dell identità si realizza tramite: - L identificazione con successivi modelli significativi; - Attraverso i ruoli. Tale iter ha il suo culmine durante l adolescenza. In tale fase e anche successivamente un rapporto disarmonico con la famiglia o i vari gruppi può comportare una disturbata strutturazione dell identità personale, poiché questa è influenzata dall atteggiamento degli altri. Si ha il caso di profezia che si autoadempie quando l attore realizza stabilmente con la condotta criminosa il giudizio negativo che ha subito da parte della famiglia o di altri (da te non posso aspettarmi nulla di buono). La società, può talvolta condurre ad un immagine di sé svalorizzata identità negativa. Per MAILLOUX sono fondamentali le aspettative dei genitori o figure di allevamento. La formazione dell identità sono influenzati dallo status (posizione nella società: es status di padre) (ciò che può attendersi dagli altri). Il ruolo è l insieme di aspettative circa l osservanza dei compiti spettanti a chi occupa un certo status (ciò che gli altri si attendono da lui). UNA SERIE DI status SQUALIFICANTI FACILITANO L ASSUNZIONE DI ruoli CHE FAVORISCONO LA SCELTA COMPORTAMENTALE DELINQUENZIALE. GOFFMAN ha parlato delle istituzioni totali in relazione alla limitazione delle prospettive di queste strutture. DEVIANZA: originariamente (struttural-funzionalismo) era considerato tale il comportamento anomalo sotto il profilo statistico che non si conformava alle regole. Poi è stato molto generalizzato. E fondamentale ricordare che: - Si devono considerare devianti quei comportamenti che generino una reazione intensa di censura con richiesta di sanzione. MARGINALITÀ è la condizione statica di alcuni individui che si trovano ai margini della società (invalidi, malati di AIDS, devianti e delinquenti). EMARGINAZIONE è un processo dinamico messo in atto da singoli o gruppi per escludere alcuni soggetti. La FENOMENOLOGIA mira a comprendere l uomo dall interno. TEORIA DEL CAMPO (K. LEWIN) Concetto ripreso dalla fisica, di campo

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