Completamente d accordo. Per niente d accordo. Abbastanza d accordo. Un po d accordo

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1 P. Devine spiega lo studio come uno sforzo deliberato per comprendere, ricordare e usare determinate conoscenze o procedure (1991). Le operazionicaratterizzanti sono in questo caso indicate su tre diversi livelli (comprensione, memorizzazione, utilizzo) qualitativamente diversi rispetto all obiettivo di apprendimento, ma ugualmente importanti nel processo di studio. Vale la pena sottolineare l uso del termine deliberato che riporta all attenzione il tema fondamentale dell intenzionalitàe conseguentemente della motivazione: un docente può dare le migliori indicazioni e il sostegno necessario al discente, ma questi deve voler studiare, perché come la tradizione costruttivista insegna, l insegnamento non è causa diretta dell apprendimento. (Cantoia M., Verso un metodo di studio/1. Scuola e didattica, 2007, 17, 30-33) Prima delle vacanze pasquali, con lo scopo di cominciare ad indagare le loro convinzioni riguardo al perchési impegnano o meno nello studio, sono stati somministrati agli alunni di terza e quarta della Scuola Primaria e agli studenti delle classi seconde e terze dellascuola Secondaria di Primo Grado i questionari dei quali vedremo i risultati complessivi.

2 Il Questionario sulla motivazione scolastica(qms) èstato proposto sia come strumento di indagine, per dare un quadro d insieme su questo argomento, sia come punto di partenza per aprire un dialogo tra insegnanti ed alunni sul significato che assume per loro studiare e le motivazioni che li spingono o, al contrario, li trattengono dall impegnarsi a scuola. Il Questionario sulla motivazione scolastica(qms) è stato sviluppato nel 2002 da O. Liverta Sempio e G. Cavalli (Dipartimento di Psicologia, UniversitàCattolica del Sacro Cuore di Milano) a partire dal questionario rivolto a studenti di scuola secondaria di primo grado di C. Dazzie L. Pedrabissi( creato nel 1997 e pubblicato nel 2006 sulla rivista Psicologia clinica dello sviluppo, volume 10,alle pagine ,in un articolo intitolato Motivazione intrinseca ed estrinseca e disagio scolastico: un contributo alla validazione del test <Perché studio?> ). Gli alunni sono stati invitati ad esprimere la loro opinione dichiarandosi o meno con i venti item proposti. La scala di punteggio èstata rappresentata con delle icone alle quali èstato attribuito valore da 1 a 4. Per niente Un po Abbastanza Completamente

3 1per niente 2 un po 3 abbastanza d'accordo 4 completamente d'accordo

4 1per niente 2 un po 3 abbastanza d'accordo 4 completamente d'accordo Questi grafici rappresentano l opinione complessiva degli alunni di terza prima e di quelli di quarta poi. Per ogni classe èstato preparato un grafico che rappresenta le scelte degli alunni. In generale per gli alunni di quarta sono piùevidenti i fattori considerati di maggiore importanza. Il bisogno di competenza ha valore molto alto sia in terza sia in quarta. Il fattore che meno sembra influenzare la motivazione è il bisogno di ammirazione e approvazione da parte dei compagni. Risulta evidente il complesso intreccio di fattori, cognitivi e affettivi, che caratterizzano i processi motivazionali. In questa prospettiva la motivazione ad apprendere dell'allievo èun equilibrio da raggiungere e conservare tra curiosità, bisogno di competenza e di affermazione, stima di sée capacitàdi sopportare le frustrazioni.

5 Per questi studenti èstato scelto un questionario diverso, piùimpegnativo, che indaga il loro atteggiamento nei confronti di una situazione specifica (per esempio, un'attivitào compito da svolgere a scuola), atteggiamento certamente influenzato dall'orientamento motivazionale, ma soprattutto dagli aspetti di interesse e incentivo che tale situazione presenta. Lo strumento è stato costruito basandosi su alcuni questionari la cui validitàènota, e precisamente il Questionario sull Efficienza nello Studio di Polacek, il Questionario sulle Strategie di Apprendimento di Pellereye il questionario proposto da Cornoldi, De Beni e Gruppo MT nel testo Imparare a studiare. La prima versione sperimentale del questionario èstata somministrata a un campione di 207 alunni delle scuole medie inferiori e superiori. I 29 item misurano la motivazione scolastica analizzando due fattori: Fattore 1: concentrazione _ questo fattore misura la capacitàdi concentrazione nonchéla tendenza a manifestare un equilibrato senso di responsabilitànelle attivitàsvolte, senza lasciarsi condizionare da eventi esterni disturbanti. Fattore 2: perseveranza _ questo fattore misura il grado di coscienziosità, di capacitàdi perseverare negli impegni scolastici o di affrontare attivitàextrascolastiche che comportano fatica, concentrazione, sforzo costante e la tendenza del soggetto a porsi come obiettivo il riuscire al meglio in tutto ciò che fa.

6 Ognuna delle 29 affermazioni proposte descrive una situazione riguardante la scuola, lo studio, i compiti a casa. Accanto ad ogni item èpresente una scala di punteggi che indicano la frequenza con cui accadono le situazioni descritte. Agli studenti èstato richiesto di indicare con una crocetta tale frequenza esprimendo la loro risposta attraverso un punteggio da 1 a 4, con i seguenti significati: 1 = MAI 2 = RARAMENTE 3 = SPESSO 4 = SEMPRE Il questionario, somministrato a 121 alunni, ha evidenziato una situazione nel complesso positiva perché la maggior parte di essi ha ottenuto valori nella media in entrambi i fattori esaminati. CLASSI SECONDE SSPG Levico T. CONCENTRAZIONE PERSEVERANZA bassa 0,8% 2,4% medio-bassa 2,4% 9,9% media 89,2% 85,9% medio-alta 5,7%

7 Gli 83 studenti di terza che hanno completato il questionario fanno registrare una situazione molto diversa. Una maggiore percentuale di studenti raggiunge valori medio alti di concentrazione e perseveranza; aumentano però anche gli studenti che occupano la fascia medio bassa e bassa. CLASSI TERZE SSPG Levico T. CONCENTRAZIONE PERSEVERANZA bassa 3,6% 4,8% medio bassa 12,5% 24% media 73,4% 62,6% medio alta 8,4% 8,4% La motivazione èuno dei fattori che maggiormente incide sulla performance scolastica degli individui, ne rappresenta il principale stimolo alla produzione, con un notevole grado di complessitàche racchiude in sèsvariati tratti comportamentali. La concentrazione coinvolge la sfera della distraibilità durante le lezioni e nel lavoro a casa, ed è collegata anche all'interesse che le differenti materie suscitano. La perseveranza èinvece legata ugualmente all'impegno e alla costanza nello studio, e si estende anche all'atteggiamento nei confronti di esso, predisponendo processi di apprendimento più complessi, che si allargano alla concezione che il ragazzo ha dello studio come impegno per il futuro. Queste due componenti sono dunque da considerarsi come dei mediatori prossimi, determinanti per la riuscita personale dello studente.

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