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1 Discipline psicologiche Siss corsi speciali Anno Accademico Anna M. Borghi Sito web: 1

2 Programma del corso GLI STILI COGNITIVI e ATTRIBUTIVI Stili cognitivi e apprendimento La percezione La memoria Stili di pensiero (la teoria di Sternberg) Stili di apprendimento e stili di insegnamento Motivazione e apprendimento La teoria di Lewin La teoria di Atkinson: : motivazione alla riuscita e a evitare il fallimento La teoria di Witkins: : gli stili attributivi 2

3 Apprendimento e stili cognitivi Stili cognitivi - Attitudini stabili, preferenze o strategie abituali caratteristiche del modo di percepire - pensare - ricordare - risolvere i problemi di una persona. Tendenza costante a far uso di una data strategia. Lo stile si stabilizza nel tempo: adottare lo stile preferito porta a risultati migliori che portano a riutilizzarlo. Gli stili cognitivi non si identificano con le abilita o l intelligenza ma sul modo di farne uso. Stili: non dicotomici; spesso compresenza di piu stili Insegnanti: tendenza a privilegiare stili affini. Per insegnare: necessita di valorizzare gli stili degli studenti. 3

4 Apprendimento e stili cognitivi: la percezione Analitico-globale globale,, ovvero levellers vs. sharpeners Es. lettera composta da lettere piu piccole: quale si percepisce prima? Con lo sviluppo aumento della capacità analitica (-> sharpeners) Quali elementi metti in coppia? X analitico (entrambi di legno, a entrambi manca una gamba, hanno le mani sui fianchi), 0 globale (stanno bene insieme, sono entrambi ragazzi) 4

5 Apprendimento e stili cognitivi: la percezione Dipendenza-indipendenza indipendenza dal campo (estroversioneintroversione) legato ad analitico / globale Embedded figure test (EFT) : chi ha difficoltà a rilevare un target in una figura complessa è dipendente dal campo. Problema non solo percettivo ma relativo anche alla soluzione di problemi Preferenza per modalità sensoriale: visiva, tattile, uditivoverbale Es. classificazione di stimoli di difficile classificazione Dimensione tempo (riflessività impulsività): velocità e attenzione con cui si guardano oggetti e situazioni: riflessivi tempo piu lento, partecipazione meno attiva, meno errori; impulsivi tempo piu veloce, piu facile insuccesso iniziale, piu facili errori percettivi, di intrusione nelle rievocazioni etc. 5

6 Apprendimento e stili cognitivi: la memoria Visualizzazione verbalizzazione - Confronto con materiale verbale e visivo. Questionari: riassunti vs. immagini mentali e grafici. Convergenza-divergenza Es. test di pensiero divergente Elenca tutti i possibili usi di uno stuzzicadenti, Immagina tutto quello che potrebbe accadere se tutte le leggi nazionali e locali fossero abolite. Legame divergenza / indipendenza dal campo / creatività Estroversione introversione - dimensione non riferita solo alla personalità ma anche alla memoria e tipo di apprendimento scolastico introversione (nevrotici, ansiosi): forte arousal durante l apprendimento. ritenzione STM sfavorita. LTM favorita; compiti di d memoria semantica, associazione verbale e pensiero divergente sfavoriti. Più rapido recupero di informazioni facilmente accessibili, meno di informazioni meno accessibili. estroversione: : preferenza per una codifica immaginativa e di item 6 immaginativi.

7 Stili di pensiero Sternberg,, teoria dell autogoverno mentale (1997) Stile di pensiero = modo di pensare preferito Abbiamo un profilo di stili, non uno stile Lo stile può variare nel corso della vita Lo stile varia in funzione del compito Gli stili possono essere insegnati attraverso: conoscenza della teoria degli stili varietà dei metodi usati Gli stili non sono buoni o cattivi in sé è questione di congruenza con compito, situazione eccetera. 7

8 Stili di pensiero Stile legislativo preferiscono fare le cose a modo loro e decidere come creatività, inventività Scuola: non premiato Stile esecutivo preferiscono seguire regole problemi matematici, tenere lezioni su idee altrui valorizzato nella scuola Stile giudiziario preferiscono valutare regole e procedure scrivere critiche, esprimere opionioni, valutare le persone Poco premiato a scuola v. Questionario usato in contesto italiano 8

9 Stili di pensiero Forme: monarchica: individuo risoluto, non accetta che niente si frapponga tra lui/lei e la soluzione del problema gerarchica: accettazione delle priorità oligarchica: molti obiettivi contemporaneamente anarchica: approccio casuale ai problemi Livelli: globale: questioni vaste e astratte, non dettagli analitico: pragmatismo, amore per i dettagli Sfere: interna: interesse introspettivo, introversione esterna: estroversi Propensioni: radicale: favorire il cambiamento Conservatrice: seguire le regole; ambienti prevedibili 9

10 Stili di pensiero: sintesi Funzioni: legislativa esecutiva giudiziaria Forme: monarchica gerarchica oligarchica anarchica Livelli: globale analitico Sfere: interna esterna Propensioni: radicale - conservatrice v. Questionario usato in contesto italiano 10

11 Stili di pensiero e metodi di insegnamento Metodi Stili più compatibili Spiegazione Esecutivo; gerarchico Apprendimento cooperativo Esterno Soluzione di problemi assegnati Esecutivo Progetti Legislativo Piccolo gruppo: domande su fatti Esterno,esecutivo Piccolo gruppo: discussione su idee Esterno,giudiziario Studio e lettura individuale Interno, gerarchico Insegnanti: scuole inferiori: più legislativi scuole superiori: programmi più rigidi insegnanti anziani: più esecutivi, analitici e conservatori insegnanti di materie scientifiche: più analitici 11

12 Stili di pensiero e formulazione delle consegne Esecutivo Giudiziario Legislativo Chi disse? Confronta.. Crea.. Riassumi.. Analizza Inventa Chi fece? Valuta Se tu Quando..fece? A tuo avviso Immagina Cosa fece? Perché fece? Disegna Come fece? Cosa causò? Come sarebbe se? Come fece? Su quali basi? Supponi Descrivi.. Critica Idealmente..? 12

13 Stili di insegnamento Necessità da parte degli insegnanti di tener conto degli stili cognitivi e di pensiero degli studenti per estroversi: meglio metodi euristici: metodo per scoperta, procedure che favoriscono l esplorazione da parte del soggetto, presentazione della regola dopo l esempio per introversi: o nessuna preferenza o preferenza opposta. 13

14 Stili di insegnamento Stili di insegnamento (non incompatibili ma coniugabili) Orientato al compito Progettazione cooperativa Centrato sul discente Centrato sulla disciplina Centrato sull apprendimento Emotivamente stimolante Tendenza degli insegnanti a privilegiare studenti con stili cognitivi e stili di pensiero simili ai propri es. Insegnanti di materie letterarie: spesso stile verbalizzatore 14

15 Insegnare a imparare Insegnamento di tecniche per un migliore apprendimento: mnemonico: insegnamento delle tecniche specifiche da adottare nei singoli casi. Es. tecniche di memoria e dei migliori mediatori: es. immagini mentali: es. rana sotto la pioggia per apprendere rain. Ultimi 10 anni: dimostrazione dell efficacia dell istruzione mnemonica strategico: insegnamento delle strategie di base generalizzabili. Programmi di insegnamento arricchito. Metodi di studio. metacognitivo: insegnamento dell abitudine a usare la metacognizione. 15

16 Esercizi sugli stili cognitivi Delineate il profilo della studentessa alla luce delle vostre conoscenze sugli stili cognitivi: Stella, 15 anni, è estroversa e vivace. Molto socievole, è sempre circondata da amici e amiche. Dotata di buone capacità espressive, è molto portata per la letteratura e le lingue straniere. Non riesce bene in matematica e non sembra amare il latino. A casa non lavora in modo assiduo, è abbastanza discontinua. A scuola interviene spesso e in modo opportuno, ma a volte sembra del tutto assente, immersa nel suo mondo. 16

17 Motivazione e apprendimento Definizione di motivazione Motivazione intrinseca ed estrinseca Motivazione alla riuscita: le teorie di Lewin e di Atkinson Stili attributivi 17

18 I suspect that many children would learn mathematics, and learn it better, if it were illegal (John Holt, 1989) 18

19 19

20 Definizione: Motivazione Da motus, movimento = spinta di un soggetto verso un oggetto o obiettivo. Ma ruolo delle aspettative? C è di più: configurazione organizzata di esperienze soggettive che consente di spiegare l inizio, la direzione, l intensità e la persistenza di un comportamento diretto ad uno scopo (De Beni e Moe,, 2000) Motivazione INTRINSECA ed ESTRINSECA: troppo riduttivo? Rheinberg (1995): motivazione come ATTRAZIONE (es. attrazione per successo o potere, soggetto attivo) e come SPINTA (teorie basate su istinti e rinforzi, atteggiamento più passivo del soggetto) Motivazione come costrutto complesso dato da: relazioni individuo contesto, concetto per sua natura relazionale (McClelland). 20

21 Motivazione intrinseca ed estrinseca INTRINSECA. Porta ad affrontare un compito senza finalita esterne: es. piacere dello studio. Es. interesse curiosità successo potere Curiosita epistemica (Berlyle, 1960). Importanza agli stimoli che possono generare curiosità: corretta è l intensità media della stimolazione: nè troppo nè poco. Motivazione di flusso: motivazione per il processo più che per il risultato: es. Piacere della lettura, dell ascolto di una lezione etc.. Teoria dell autodeterminazione (Deci e Ryan, 1985): se libera scelta del soggetto, mantiene la motivazione, se attività imposta dall esterno si sente meno motivato ESTRINSECA. Affrontare un compito per ottenere qualcosa di diverso dall attività in sè. Es. Premi elogi incentivi approvazione sociale status. Teoria del condizionamento operante, nozione di rinforzo. 21

22 Motivazione alla riuscita Teoria di LEWIN Comportamento funzione della Persona e dell Ambiente: C = f (P, A). Campo psicologico interno diviso in regioni, ciascuna delle quali costituisce una meta d azione. Motivazione = non desiderio, ma tensione, disagio, energia che nasce da un conflitto. Demotivazione = risoluzione del conflitto, rilassamento. Il sistema non resta disteso a lungo: nuovi conflitti si creano. a. Compito interrotto: tendenza a portare a termine (buona forma?) b. conflitti appetivi (scelta tra 2 opzioni positive) avversivi (tra 2 opzioni negative) appetivo-avversivi o ambivalenti. 22

23 Motivazione alla riuscita Teoria di ATKINSON 1964 ripresa della nozione di conflitto di Lewin, aggiunta di aspetti emotivi. Motivazione = 2 componenti in contrasto. Tendenza al successo Compito media difficoltà o difficile Emozioni prima: eccitazione, anticipazione del successo Emozioni durante: soddisfazione, orgoglio Riflessioni: percezione di fattibilità, attribuzione all impegno, perseverazione Motivazione a evitare il fallimento Compito molto facile o molto difficile Emozioni prima: Apatia, rassegnazione, ritiro Emozioni durante: Vergogna, ansia, paura di fallire Riflessioni: confusione, impotenza appresa, attribuzione a mancanza 23 di capacità

24 Motivazione alla riuscita Teoria di ATKINSON tipologie di individui. Over strivers (alta Tendenza Successo, alta Mot Evit Fallim) Conflitto massimo. Impegno eccessivo Atteggiamento: difensivo Emozioni: inadeguatezza, paura Success oriented (alta TS, bassa MEF) Conflitto lieve. Impegno verso il proprio miglioramento Atteggiamento: motivazione intrinseca. Curiosità Emozioni: fiducia Failure avoiders (bassa TS, alta MEF) Conflitto lieve. Abilità non sviluppate adeguatamente Atteggiamento: disinteresse, massimo risultato minimo sforzo,procrastinazione Emozioni: noia, paura, ansia Failure acceptors (bassa TS, bassa MEF) Conflitto minimo (nessuna speranza o paura) Atteggiamento: indifferenza, disinteresse, passività Emozioni: rassegnazione, rabbia (attribuzione esterna) 24

25 Stili attributivi Attribuzione = ricerca di cause per spiegare perché si ottengono determinati risultati, bisogno di comprendere il mondo e le sue regole Teoria di Weiner Atkinson sottolinea gli aspetti emotivi della motivazione, Weiner quelli cognitivi interpretativi. 3 elementi: luogo di controllo, stabilità (cause stabili nel tempo o meno), controllabilità (cause controllabili dal soggetto) Luogo di controllo Stabilità Controllabilità Luogo di controllo interno stabile Controllabile Incontrollabile Tenacia Abilità instabile Controllabile Incontrollabile Impegno Tono dell umore Luogo di controllo esterno stabile Controllabile Incontrollabile Pregiudizio Facilità del compito instabile Controllabile Incontrollabile Aiuto Fortuna 25

26 Stili attributivi Attribuzione In caso di successo In caso di fallimento Impegno Soddisfazione Vergogna e senso di colpa Abilità Fiducia in sè Depressione, apatia, vergogna Difficoltà del compito Sorpresa Pietà Caso Sorpresa Sorpresa, pietà Aiuto altrui Gratitudine rabbia 26

27 Stili attributivi Stili attributivi Chi attribuisce alta importanza all impegno: più motivato al successo prestazioni mnestiche superiori capacità di applicare con successo le strategie di memoria apprese persistenza nello svolgimento di compiti impossibili scelta di compiti difficili fiducia in sé Problema dell impotenza appresa: fallimenti ripetuti -> spostamento esterno del locus attributivo, depressione 27

28 Stili attributivi e differenze Stili attributivi Differenze culturali: es. nord-americani: più attribuzione dei propri successi all impegno; europei: più attribuzione all abilità Differenze di genere: per i maschi più frequente locus attributivo esterno (rimozione) femmine: più frequente causa individuale, depressione. Possibili interventi mirati da parte dell insegnante? 28

29 Questionario sugli stili attributivi 1. In un compito di matematica hai eseguito tutti gli esercizi correttamente. Perché è successo questo? A. sono stato fortunato, b. ce l ho messa tutta, c. sono stato bravo, d. era facile, e. sono stato aiutato. 2. Nei compiti svolti a casa fai molti errori. Come mai? Non mi sono impegnato, b. non sono stato aiutato, c. erano difficili, d. sono sfortunato, e. non sono bravo. 3. Devi presentare la relazione su un libro che hai letto. Lo fai in modo chiaro e preciso e tutti ti seguono con interesse. Perchè? A. era facile. B. sono bravo. C. sono stato aiutato. D. per caso. E mi sono impegnato. 4. TI viene chiesto di risolvere un esercizio alla lavagna ma fai scena muta. Come mai? A. non sono stato capace. B. non sono stato aiutato. C. non mi sono impegnato. D. era difficile. E. sono sfortunato. 5. L interrogazione di ieri è andata molto bene. Come mai? A. per caso. B. mi sono impegnato. C. sono stato aiutato. D. sono bravo. E. era facile. 6. Ti assegnano un esercizio di lingua straniera e commetti molti errori. Come mai? A. non sono stato aiutato. B. non sono portato per le lingue. C. non mi sono impegnato. D. era difficile. E. per caso. 7. In una discussione in classe il tuo intervento è molto apprezzato. Perché? A. mi sono impegnato. B. per caso. C. sono bravo. D. sono stato aiutato. E. era facile. 8. Per casa dovevi rispendere a delle domande di geografia, ma ne hai sbagliate parecchie. Perché? A. erano troppo difficili. B. non mi sono impegnato. C. non sono stato aiutato. D. sono stato sfortunato. E. non sono stato capace. Risposte relative a fattori interni: 1. b, c. 2 a, e. 3. b, e. 4. a, c. 5. b, d. 6. b, c. 7. a, c. 8. b, e. Se 7 8 risposte coincidenti, attribuzione interna. Se 1-2, esterna. Versione semplificata Da De Beni et al., 1995, ai 20 anni (24 situazioni ipotetiche, qui soltanto 8) al., 1995, questionario per studenti dagli 29 11

30 Come migliorare l apprendimento: apprendimento autogestito Apprendimento autogestito (Zimmerman, 90): processi per avere sotto controllo le varie parti del proprio processo di apprendimento: Consapevolezza metacognitiva: conoscenza e controllo delle proprie abilità cognitive. Conoscenza di strategie: es. sapere come memorizzare. Variabili motivazionali. Controllo della motivazione, capacità di stabilire i propri obiettivi. 30

31 Metacognizione e apprendimento Metacognizione o metaconoscenza = riflessione sui processi mentali. 2 componenti: a. conoscenza da parte del soggetto delle proprie attività cognitive: teoria ingenua su come funziona la nostra mente b. controllo che è in grado di esercitare su di esse; strategie che almeno in parte sono volontarie e intenzionali. Possibile obiezione: enfasi sull insegnare come studiare, meno sui contenuti Un esempio: Flavell, modello a 3 componenti della metacognizione: a. conoscenze: dichiarative e procedurali Conoscenza di sè: es. piu bravo in matematica che in inglese; sul tipo di compito: es. piu facile rievocare frasi con parole proprie che alla lettera; sulle strategie: es. riassumere aiuta l apprendimento. conoscenze metacognitive: integrazione delle altre b. esperienze. pianificazione dell esecuzione di un compito: es. prima di un interrogazione accertarsi di come sarà, ecc. 31 c. strategie: scelta della strategia piu adatta al tipo di compito.

32 Esercizi sulla motivazione Applica al seguente caso una strategia per motivare la ragazza ad avere un atteggiamento più conciliante nei confronti di quanto le viene proposto nel contesto scolastico. Lea, 13 anni, sta attraversando un momento difficile. Dotata di buone capacità analitiche e critiche, tende a non studiare e di eseguire i compiti che le vengono assegnati. Questo atteggiamento svogliato si inserisce in un rifiuto generale di ciò che le viene proposto nell ambito del contesto scolastico. Al tempo stesso, però, si tratta di una ragazza che ha interessi ricchi e variegati, che legge con passione, che studia in modo individuale e critico. Su cosa faresti appello per potenziare la sua motivazione allo studio? Ti baseresti ad esempio sulla teoria dell autodeterminazione oppure eviteresti di applicarla? 32

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