GESTIONE DELLA PRODUZIONE
|
|
- Vito Cappelletti
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Udine Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale GESTIONE DELLA PRODUZIONE a.a prof. ing. Alberto Felice De Toni PRIMA PARTE: PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 2 1
2 CONSIDERAZIONI PRELIMINARI Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 3 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE Piano Aziendale (Business Plan) Obiettivi dell impresa (M-LP) Economici Finanziari Sistema produttivo Tutte le attività di trasformazione di MP, SA, in PF Compiti della PCP Definizione dei piani di produzione Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 4 2
3 PIANI O PROGRAMMI DI PRODUZIONE Tratto da Prof. Ing. Mario Tucci Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 5 RELAZIONI TEMPORALI TRA PP, MPS, FAS 1 Trimestre 2 Trimestre 3 Trimestre 4 Trimestre PP 1 Mese2 Mese3 Mese 4 Mese MPS FAS 1 S Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 6 3
4 LE SCORTE Definizioni Beni o materiali temporaneamente inutilizzati, nell attesa di poter essere usati o venduti (Love, 1979). Merci temporaneamente inutilizzate in un punto della catena logistica Suddivisione delle scorte Scorte di lavorazione (WIP) Prodotti finiti stoccati presso un magazzino Scorte in transito (transit stock) P D Scorte di sicurezza (safety stock) Scorte di anticipazione (stagionalità) Scorte di lottizzazione (cycle stock) Prodotti presso gli utenti Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 7 CONSIDERAZIONI SULLE SCORTE In media 25% del valore del PF Perché sono necessarie Femomeno dello Stock-out Alcuni dati sullo Stock.out: Perdita di vendita nel 67% dei casi Perdita del cliente nel 23% dei casi Vendita ritardata nel 10% dei casi Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 8 4
5 OSSERVAZIONI SULLE SCORTE Le scorte servono hanno lo scopo di Contenere i tempi di fornitura Protezione contro l aleatorietà della domanda e dei tempi di trasporto Disponibilità dei prodotti stagionali Speculazioni Un adeguato livello di servizio Il livello di servizio misura la qualità del servizio offerto al cliente Può misurarsi come: Disponibilità dei beni Ridotti tempi di consegna Entrambi tali aspetti per poter essere garantiti richiedono l incremento del numero e delle dimensioni dei magazzini Genericamente occorre raddoppiare il volume delle scorte per assicurare un decremento del 10% dei tempi di consegna Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 9 SCORTE E COSTI Il contenimento dei costi delle scorte è fondamentale per il contenimento dei costi di distribuzione Principali voci di costo: 1. Costi di approvvigionamento 2. Costi di stoccaggio 3. Costi di stock-out Costi legati a perdita di opportunità per mancanza di beni a fronte di una loro domanda Costi legati alla gestione di eventuali picchi di domanda e altre emergenze. 4. Costi di obsolescenza Costi sostenuti qualora le merci divengano inutilizzabili o si deprezzino a causa di un eccessiva permanenza in magazzino Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 10 5
6 CONSIDERAZIONI FINALI SULLE SCORTE I costi variabili descritti sono funzione della densità del valore e della densità di imballaggio dei beni densità di valore [ /m³] Regione 2 Elevati costi di immobilizzo capitali A frigoriferi mobili B TV carni C abbigliamento D gen. alimentari piccoli elettrodomestici A.beni con altissimo rapporto volume/valore B.beni con basso rapporto volume/valore C.beni con bassissimo rapporto volume/valore D.beni con alto rapporto volume/valore 100 Regione 1 Elevati costi di trasporto e di esercizio mag. Regione 3 Elevati costi di movimentazione densità di imballaggio [cartoni/m³] Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 11 LOTTO ECONOMICO Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 12 6
7 E.O.Q. (Economic Order Quantity) Modello tradizionale del lotto economico Q: Lotto economico [pezzi] D: Domanda annua [pezzi / periodo] K: Costo preparazione ordine [ ] i: Tasso di costo v: Valore d acquisto [ / pezzo] C g : Costi di giacenza [ ]: C e : Costi di emissione dell ordine [ ]: C a : Costi d acquisto [ ]: C g C a N : numero ordini per periodo: Q = v i 2 = D v N o = D = k Q Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 13 D Q C e DETERMINAZIONE DEL LOTTO ECONOMICO (1 di 2) TAC = C COSTI TOTALI D ACQUISTO (TAC) g + C e + C a Q D = v i + k + D v 2 Q Costi TAC Cg Ce EOQ Quantità Il lotto economico è individuato dall incrocio della curva dei costi di emissione degli ordini con la retta dei costi di giacenza Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 14 7
8 DETERMINAZIONE DEL LOTTO ECONOMICO (1 di 2) Esempio 1 D = 1250 [pz/anno] K = 6.25 [ /ordine] v = 100 [ /pz] i = 25% Esempio 2 D =1200 [pz/anno] K = [ /ordine] v = [ /pz] i = 24% EOQ dtac dq = 0 EOQ = EOQ = 25 [pezzzi] EOQ = 120 [pezzi] 2 D k v i N = D / Q = 10 [ordini/anno] Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 15 IPOTESI ed OSSERVAZIONI DEL MODELLO TRADIZIONALE Domanda D costante Valore d acquisto v costante Capacità di produzione e di stoccaggio illimitate NOTE EOQ si ottiene quando Ce = Cg La curva del TAC attorno al valore minimo è piatta Costi TAC Cg Ce EOQ Quantità Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 16 8
9 QUANTITY DISCOUNT MODEL (Q.D.M.) Sistema di calcolo del lotto economico in presenza di sconti quantità IPOTESI v è Variabile v = f(q) Q D TAC = v i + k + D v = f1( Q) + f2( Q) + f3( Q) 2 Q Essendo v funzione di Q, non posso ricavare il lotto ottimale derivando semplicemente il TAC. Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 17 Q.D.M.: METODO DI MAGEE-BOODMANN 1. Calcolare EOQ con v min EOQ appartiene all intervallo per cui vale il v minore SI NO 2. Calcolare il tac per ogni breack point 3. calcolare l EOQ per ogni v i 4. calcolare il TAC per ogni EOQ trovato nel punto 3 5. la quantità q ottimale e la minore tra quella calcolata al punto 2 e quella calcolata al punto 4 FINE Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 18 9
10 QDM: Esempio Calcolare il lotto economico avendo: x = 40 pezzi punto di breack point v1 = 100 per lotti Q < 40 v2 = 95 per lotti Q >=40 D = 1250 [pz/anno] K = 6.25 [ /ordine] i=25% 1) v minore = v2 = 95 EOQv 2 = [(2 * D * k) / (v2 * i )] = 26 pezzi EOQ = 26 < 40 devo proseguire Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 19 QDM: Esempio (continua) 2) TACx=40 = Ca + Ce + Cg = = [95 * 1250] + [(1250/40) * 6.25] + [(40/2) * 95 * 0.25] = = ) Nell esempio ho un solo v diverso dal v minore EOQv 1 = 25 pezzi 4) TACEOQ v1 = Ca + Ce + Cg = = [100 * 1250] + [(1250/25) * 6.25] + [(25/2) *100 * 0.25] = = ) La quantità ottimale sarà quella calcolata al punto 2 EOQ = 40 pezzi TBO = time between orders = EOQ /D = = 40 / 1250 = anno Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 20 10
11 QDM: Risultati Costi TAC (v1) Cg (v1) TAC (v2) Cg (v2) Ce Ca (v1) Ca (v2) = Q Quantità compro a v1 compro a v2 OSSERVAZIONE: In tale esempio il punto di minimo coincide col punto di breackpoint, ma questo non accade sempre! Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 21 LOGICHE DI GESTIONE DEI MATERIALI Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 22 11
12 FLUSSO LOGISTICO DEI MATERIALI Scopo della logistica: consentire la consegna di prodotti finiti, componenti e MP, quando servono, nel punto in cui sono richiesti a al costo totale più basso possibile FRN Comp. Fabbr. SA Ass. PF Distr. PF SA 1 SA 2 Comp. 1 Comp. 2 Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 23 CODICI A DOMANDA DIPENDENTE O INDIPENDENTE FRN Comp. Fabbr. SA Ass. PF Distr. Domanda Dipendente Domanda Indipendente C. D. INDIPENDENTE PF C. D. DIPENDENTE C e MP OSSERVAZIONE: Esistono codici che possono avere sia domanda indipendente che domanda dipendente come ad esempio le parti di ricambio Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 24 12
13 LOGICHE DI GESTIONE (1 di 2) FORNITURA CONSUMO CONSUMO variabile indipendente (perché dipende dal mercato) FORNITURA variabile dipendente posso agire Per agire sulla fornitura esistono due logiche: GUARDARE INDIETRO (ai consumi storici) GUARDARE AVANTI (ai fabbisogni futuri) PREVISIONI INTRINSECHE (es. ROP) dai dati storici estrapolo previsioni future PREVISIONI ESTRINSECHE (es. MRP) ci si basa su dati storici e su altri dati che aiutano a prevedere la domanda. Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 25 Q LOGICHE DI GESTIONE (2 di 2) la logica del GUARDARE AVANTI privilegia la natura finanziaria tempo Q la logica del GUARDARE INDIETRO privilegia la natura economica tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 26 13
14 I CRITERI DELLA GESTIONE DEI MATERIALI Caratteristiche Alternative Valore di impiego Tipo di domanda Tempi in gioco Consumo Fornitura Alto Dipendente TP > LT Continuo Continua Basso Indipendente TP<LT Discontinuo Discontinua Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 27 INDICATORI DI GESTIONE Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 28 14
15 Definizione: LIVELLO DI SERVIZIO percentuale della domanda, misurata in unità, che può essere soddisfatta direttamente con il magazzino durante un determinato periodo di tempo N LS ordini = N OrdiniEvas i OrdiniRice vuti LS Q Evasa quantità= = 1 QRicevute Q Q nonevasa Ordinate LS = RigheOrdin e N N RigheOrdin eevase RigheOrdin ericevuti LS TempoConse gna = t t ConsegnaEf f. ConsegnaPr omesso Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 29 INDICI DI PRESTAZIONE (ALTRI INDICATORI DI GESTIONE) INDICE DI ROTAZIONE (IR) C IR valore = Valore Venduto MedioScort e Q IR Qtà = Q Vendute Scorta IR Dinamico C = Valore Ventuto( ultimi3 mesi) 4 IstantaneoScorta Es. IR = 12 indica che il magazzino ruota 12 volte all anno (1 volta al mese) INDICE DI COPERTURA (IC) 1 IC = IR Es.: IC = 12 indica che nel magazzino ha una copertura di un mese (1/12 anno) Osservazione: Nel JIT IR 365 IR Scorte Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 30 15
16 ALTRI INDICATORI DI GESTIONE Tempo medio di evasione dell ordine Back Order a fine mese Quantità di prodotti consegnati in ritardo al mese Tempo medio di evasione del Back Order Tempo in cui l ordine non evaso rimane tale Fill Rate misura delle righe d ordine evase ( è una misura del mix!) = FillRate= Numero di Stock-out Durata degli Stock-out N N RigheOrdineConsegnate RigheOrdineOrdinate Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 31 LOGICHE DI GESTIONE PER CODICI A DOMANDA INDIPENDENTE ROP Copertura Totale Copertura Libera Mini-max System Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 32 16
17 REORDER POINT (ROP) CARATTERISTICHE: Utilizza la logica del guardare indietro Gestisce codici a domanda indipendente Presuppone noti: - il lotto di riordino q - il consumo medio mensile W ( previsione intrinseca) - il lead time di fornitura LT - le scorte di sicurezza SS Individua: - il livello di riordino LR - il livello massimo di riordino Lmax -... Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 33 ROP: GRAFICO GIACENZE MATERIALI Q Lmax LR q SS + Q/2 SS α W * LT consumo Q 2 α LT IC TBO tempo TBA Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 34 17
18 ROP: I PARAMETRI DI GESTIONE LR = SS + W LT L = SS + q max TBO = TBA = W = tanα q W TBO: time between orders TBA: time between two arrives C IC = C scorte Venduto D 12 W ordini N = = q q anno W 1 ordini N = = q TBO mese q q + SS v + SS = 2 = 2 12 W v 12 W [ mesi] 1 12 W volte IR = = IC q + SS anno 2 Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 35 ROP: ESERCIZIO DATI: W = 100 pezzi/mese LT = 3 mesi q = 400 pezzi SS = 100 pezzi v = E/pezzo CALCOLARE: N, TBO, TBA LR, Lmax IC, IR K D = 12 * W = 12 * 100 = 1200 pezzi/anno N = D / q = 1200 / 400 = 3 ordini/anno = 3 / 12 = 0.25 ordini/mese = 1 ordine/quadrimestre TBO = TBA = q / W = 400 / 100 = 4 mesi = 1 / N = 1 / 0.25 = 4 mesi Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 36 18
19 ROP: ESERCIZIO (CONTINUAZIONE) LR = SS + (W * LT) = (100 * 3) = 400 pezzi Lmax = SS + q = = 500 pezzi IC = (SS + q/2) / W = ( /2) / 100 = 3 mesi IR = 1 / IC = 1 / 3 [volte/mese] = = 12 / 3 [volte/anno] = 4 [volte/anno] Q = [ (2 * D * K) / (v * i) ] q² = (2 * D * K) / (v * i) K = [q² * (v * i)] / (2 *D) = ( * * 0.1) / (2 *1200) = /ordine Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 37 Q Lmax = 500 ROP: ESERCIZIO (DIAGRAMMA) LR = 400 A D Q SS + Q/2 = 300 W * LT Q 2 SS = 100 α B C 1 mese LT = 3 mesi TBA = 4 mesi TBO = 4 mesi 0.25 ordini/mese TBA/2 = 2 mesi α IC = 3 mesi 12 mesi SS = 1 mese W tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 38 19
20 VARIANTI DEL ROP QANTITA' D'ORDINE Fissa Variabile Variabile ROP MINI MAX SYSTEM FREQUENZA EMISSIONE ORDINE Fissa ROP a periodicità fissa MINI MAX SYSTEM a periodicità fissa Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 39 ROP e MIN MAX SYSTEM ROP Quantità d ordine fissa Frequenza d ordine variabile MINI MAX SYSTEM Quantità d ordine variabile Frequenza d ordine variabile Lmax SS tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 40 20
21 ROP e MIN MAX SYSTEM (periodicità fissa) ROP a periodicità fissa Quantità d ordine fissa Frequenza d ordine fissa MINI MAX SYSTEM Quantità d ordine variabile (mira a a periodicità fissa ripristinare il livello massimo delle scorte) Frequenza d ordine fissa (ordino a intervalli di tempo regolari) Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 41 COPERTURA TOTALE Generalizzazione del ROP Per codici a domanda indipendente Se LT > TBO e quindi EOQ < W*LT COPERTURA TOTALE = SCORTA FISICA + ORDINI IN SOSPESO (o scorte virtuali) Scorte fisiche Scorte virtuali Prelievo Emissione orine Versamento Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 42 21
22 COPERTURA TOTALE: ESEMPIO DATI: D = 360 pezzi/anno CALCOLARE: EOQ, N, TBO v = /pezzo i = IR, IC, CT, LR, Lmax K = /ordine SS = 8 pezzi LT = 1 mese EOQ = [(2*K*D) / (v*i)] = [(2*18000*360) / (20000* )] = 24 pezzi N = D / q = 360 / 24 = 15 ordini/anno TBO = q / W = 24 / (360/12) = 0.8 mesi = 24gg TBO < LT IR = D / (q/2 + SS) = 360 / (8 +12) = 18 volte/anno IC = 1 / IR = 1 / 18 = 0.057mesi = 20 gg CostiTot. = [(D/q) * K] + [(SS + q/2) * v * i] = = (15 * 18000) +( 20 * * ) = = Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 43 COPERTURA TOTALE: ESEMPIO (CONTINUAZIONE) LR = SS + (W*LT) = 8 + (30*1) = 38 pezzi Lmax = SS + Q = = 32 pezzi Lmax < LR IL ROP NON FUNZIONA! La soluzione è anticipare l ordine. Anticipo dell ordine = LT - TBO = = 6 gg R = (Anticipo * W) + SS Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 44 22
23 COPERTURA TOTALE: DIAGRAMMA 62 Q Scorta virtuale LR = 38 L max =32 R = 14 Q Scorta fisica SS = 8 anticipo = 6gg TBO = 24gg LT = 30gg A B tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 45 ROP versus COPERTURA TOTALE W*LT > EOQ Copertura Totale W*LT < EOQ ROP Gli O.S. nel ROP possono variare da 0 a 1; nella C. T. da 1 a n. COPERTURA LIBERA CL = SF + OS - FP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 46 23
24 ROP: Esempio DATI EOQ = 800 pezzi SS = 100 pezzi LR = 200 pezzi Pezzi Lmax = SS + Q =900 SS + Q/2 = 500 Ordine 123 Ordine 124 LR = 200 SS = 100 Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto tempo 47 COPERTURA TOTALE: Esempio DATI EOQ = 800 pezzi SS = 400 pezzi LR = 1600 pezzi Pezzi LR = 1600 Ordine 123 Ordine 124 Scorta virtuale Lmax = SS + Q = 1200 SS + Q/2 = 800 SS = 400 Ordine 122 Ordine 123 Ordine 124 Scorta fisica tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 48 24
25 COPERTURA TOTALE: Esempio Effetti nel caso di un cambiamento dei consumi Pezzi LR = 1600 Ordine 123 Consumi minori Consumi maggiori Scorta virtuale Lmax = SS + Q = 1200 SS + Q/2 = 800 SS = 400 Consumi minori Consumi maggiori Ordine 123 Scorta fisica STOCK-OUT Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 49 COPERTURA LIBERA (Esempio) DATI EOQ = 800 pezzi SS = 200 pezzi LR = 200 pezzi. Lmax = SS + Q = 1000 SS + Q/2 = 600 Ordine 123 Ordine 122 Ordine 124 Ordine 123 Copertura libera Scorta fisica SS = LR =200 tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 50 25
26 COPERTURA LIBERA (Esempio) Effetti nel caso di un cambiamento dei consumi Lmax = SS + Q = 1000 SS + Q/2 = 600 Ordine 123 Ordine 122 Ordine 124 Consumi minori Ordine 123 Consumi minori Copertura libera Consumi maggiori Consumi maggiori Scorta fisica SS = LR = 200 tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 51 LOGICHE DI GESTIONE PER CODICI A DOMANDA DIPENDENTE MRP TPOP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 52 26
27 Manufacturing Resource Planning (MPCS o MRP II) P1 Production Plan R1 Resource Requirements Planning Risorse disponibili? P2 MPS:Master Production Schedule Front End R2 Rough Cut Capacity Plan Capacità Disponibile? P3 Authorized MPS Material Requirements Planning Tempo disponibile? Engine P4 Batch R3 Capacity Requirements Planning Capacità Disponibile? P4 Real Time R4 SFC Purchasing Back End Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 53 GESTIONE DEI MATERIALI NON STAND-ALONE Order Point Andamento delle scorte dei prodotti finiti gestione ROP, CT t > scorte per i codici con > discontinuità dei consumi Order Point t Andamento delle scorte dei componenti il ROP non è efficiente per gestire codici con bassa continuità dei consumi Order Point Andamento delle scorte delle materie prime quando si ha una produzione per lotti quando i codici non stand-alone non vengono consumati con continuità Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 54 t 27
28 IL CUTTING APPROACH (CA) Requisiti Reticolo Temporale Approvvigionamento al più presto Non si considerano Ordini Aperti Giacenze Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 55 IL CUTTING APPROACH (CA): Esempio PF SA1 SA2 C1 C2 C3 C1 C2 C3 SA1 SA2 PF Acquisto C1 Acquisto C2 Tempo Acquisto C3 C2 C1 C3 SA1 SA2 PF CA Tempo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 56 28
29 M.R.P.: MATERIAL REQUIREMENT PLANNING CARATTERISTICHE Materiali a Domanda dipendente Gestione Tempi e Quantità Utilizzo BoM PARAMETRI FABBISOGNI LORDI PREVISTI CALCOLATI ORDINI APERTI DISPONIBILITA ORDINI PIANIFICATI Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 57 LOGICA DELL MRP Fabbisogni lordi dei PF Nettificazione Attraverso Fabbisogni calcolati netti di SA, C, MP Ordini al più tardi Fabb. Netti = Fabb. Giacenze Ordini Aperti Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 58 29
30 PADRE LOGICA DELL MRP (CONTINUAZIONE) calcolati fabbisogni ordine previsti fabbisogno calcolato FIGLIO ordine NIPOTE fabbisogno calcolato PADRE FIGLIO NIPOTE ordini datati Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 59 fabbisogni lordi - disponibilità - ordini aperti = fabbisogni netti (ordini datati) fabbisogni lordi MRP: POLITICHE DI RIORDINO POLITICHE DI RIORDINO - EOQ - a fabbisogno - period order quantity (POQ) - Q fissa DATI DI INPUT DEL CODICE GESTITO A MRP - distinta base - politica di riordino - sistema di protezione dell incertezza [scorte di sicurezza (SS), lead time di sicurezza (LTS)] - lead time di rifornimento - coefficiente di utilizzo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 60 30
31 TIME PHASED ORDER POINT (TPOP) Vediamo come un record MRP simula un ROP. Hp: la domanda storica sia uguale a quella futura In tal modo non si realizza più un order point, ma un time phased order point, ovvero si individua un ESEMPIO: Punto Di Riordino Tempificato W = 17 pz/periodo LT = 2 periodi EOQ = 50 pz SS = 100 pz Ora vediamo cosa accade usando il ROP o l MRP. Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 61 ROP ROP e MRP (esempio) 50 1 periodo 17 1 periodo livello di riordino scorte di sicurezza LR = W*LT +SS MRP LT = 2 nuova emissione dell ordine nuovo arrivo dell ordine Assumendo una domanda storica = alla domanda futura ho un fabbisogno lordo = 17 per ogni periodo. Ipotizzando inoltre di partire da una disponibilità di 170 pezzi: Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 62 31
32 MRP (esempio) prvisioni di vendita Periodi Fabbisogni lordi ordini aperti Disponibilità 170 Ordini pianificati punto di riordino raggiunto Order point = SS + (FL*LT) = (17*2) = 134 Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 63 TPOP: Osservazioni CARATTERISTICHE: Il punto di riordino è gestito attraverso una tempificazione Segue la logica del guardare avanti (diversamente dal ROP) Rispetto alla copertura totale ha il vantaggio di potersi svincolare dalla definizione del lotto economico e realizzare quindi politiche di ordine = fabbisogno. Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 64 32
33 CLASSIFICAZIONE DELLE TECNICHE DI GESTIONE DEI MATERIALI DOMANDA Prevista (indipendente) Calcolata (dipendente) DATI GESTITI Quantità Quantità e tempi previsione intrinseca ROP previsione estrinseca TPOP CA MRP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 65 VARIABILI PER LA SCELTA DEI SISTEMI DI GESTIONE DEI CODICI Larghezza della distinta base Profondità della distinta base Valore di impiego Continuità di consumo Relazione tra LT e Tempo di programmazione Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 66 33
34 LARGHEZZA DELLA DITINTA BASE Definisce il numero di figli del singolo padre Se la probabilità di trovare un singolo codice disponibile è Pi, la probabilità di trovare tutti i codici figli per realizzare il padre è Pi elevata alla n (con n = n di figli) larghezza larghezza N figli >> N figli << MRP ROP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 67 PROFONDITA DELLA DISTINTA BASE e VALORE D IMPIEGO PROFONDITA DELLA DISTINTA BASE definisce il numero di livelli profondità profondità N livelli >> N livelli << MRP ROP VALORE DI IMPIEGO Valore unitario del pezzo * Quantità consumata in un anno v * i v * i MRP ROP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 68 34
35 CONTINUITÀ DI CONSUMO CONTINUITA DI CONSUMO La frequenza d uso determina la prevedibilità della domanda C. C. C. C. MRP ROP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 69 RELAZIONE TRA LT E TEMPO DI PROGRAMMAZIONE Caso 1) TP >= LT cumulato OGGI MP C TP SA PF DATA DI CONSEGNA t LTMP LTcumulato LTSA LTC Caso 2) TP < LT cumulato PF SA C MP OGGI TP DATA DI CONSEGNA t Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 70 35
36 RELAZIONE TRA LT E TEMPO DI PROGRAMMAZIONE (CONTINUA) LT > TP Tecniche ROP Valore d Impiego Tecniche MRP LT < TP Valore d Impiego Frequenza d uso Frequenza d uso Tecniche ROP Indifferente Tecniche ROP o MRP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 71 RELAZIONE TRA LT E TEMPO DI PROGRAMMAZIONE (OSSERVAZIONI) PIANO DI PRODUZIONE per SA e C PIANO DI ACQUISTO per MP MP OGGI C SA PF t aziende PTO MP C OGGI SA PF t aziende MTO MP C SA OGGI PF t aziende ATO Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 72 36
37 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO L INCERTEZZA E L INSTABILITÀ Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 73 INCERTEZZA E SISTEMI DI PROTEZIONE FONTI DI INCERTEZZA DOMANDA FORNITURA TIPI DI INCERTEZZA QUANTITA TEMPI FONTI DI INCERTEZZA DOMANDA FORNITURA TIPI DI INCERTEZZA TEMPI QUANTITA' Fabbisogno che slitta da un periodo all'altro Fabbisogno > o < del pianificato Ordini evasi in data posticipata Ordini evasi nella quantità richiesta Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 74 37
38 I SISTEMI DI PROTEZIONE SISTEMI DI PROTEZIONE SCORTE DI SICUREZZA LEAD TIME DI SICUREZZA Come fronteggiare l incertezza: ESEMPIO LT = 2 Q = 50 pezzi Disponibilità = 40 pezzi Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 75 I SISTEMI DI PROTEZIONE: ESEMPIO Fabbisogno lordo Ordini aperti Disponibilità Assenza di tecniche di protezione Ordini pianificati Fabbisogno lordo Ordini aperti Disponibilità SS = 20 Ordini pianificati Fabbisogno lordo Ordini aperti Disponibilità LTS = 1 Ordini pianificati 50 Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 76 38
39 I SISTEMI DI PROTEZIONE: OSSERVAZIONI Quando utilizzare una o l altra tecnica? Da studi effettuati attraverso delle simulazioni si sono ottenuti i seguenti risultati: INCERTEZZA SUI TEMPI INCERTEZZA SULLE QUANITA LTS LTS FORNITURA LIVELLO DI SERVIZIO FORNITURA SS LTS DOMANDA SS LIVELLO DI SERVIZIO SS LTS DOMANDA SS QUANTITA SCORTE QUANTITA SCORTE Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 77 SENSIBILITA DEI SISTEMI MRP: INSTABILITA ESEMPIO A padre LTA = 2 POQA = 5 B figlio LTB = 4 POQB = 5 A B Supponiamo che una mattina chiami un cliente variando l ordine del periodo 2 da 24 a 23 Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 78 39
40 INSTABILITA (esempio) A B Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 79 INSTABILITA : OSSERVAZIONI Per ridurre l instabilità dei sistemi MRP si devono utilizzare ORDINI CONFERMATI POLITICHE DI RIORDINO VARIABILI AI VARI LIVELLI Generalmente: EOQ per PF a FABBISOGNO per SA o C POQ per MP (v. lumpy demand) CONTROLLARE E DEFINIRE DEI RANGE DI VARIAZIONE DEI PARAMETRI (soprattutto SS e LTS) Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 80 40
41 ALTRE FUNZIONI DEL SISTEMA MRP Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 81 SISTEMI NET CHANGE VERSUS SISTEMI RIGENERATIVI SISTEMI RIGENERATIVI: Tutti i record vengono completamente ricostruiti ad ogni modifica di uno dei record SISTEMI NET CHANGE: Vengono ricostruiti solo i record che presentano informazioni nuove o modificate. Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 82 41
42 GESTIONE DEGLI ORDINI CONFERMATI RRF LTPF fisico C PF MP STATI DEGLI ORDINI Oggi Data emissione ordine Pianificato Data conferma ordine Confermato Data lancio ordine Pronto per il rilascio Aperto Data consegna Chiuso t t STATI DEI FABBISOGNI Pianificato Impegnato Pronto Prelevato Chiuso per il rilascio t Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 83 SISTEMI BUCKETLESS E COMPONENTI OFFSET ADJUST (COA) SISTEMI BUCKETLESS Sistemi che permettono una pianificazione su periodi sempre minori fino ad arrivare a pianificare a giornata e a ora COMPONENTI OFFSET ADJUST (COA) COA = ritardo con cui deve essere disponibile il componente C C1 Operazione 1 Operazione 2 Operazione 3 SA C2 C3 Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 84 42
43 GESTIONE CODICI FANTASMA E CODICI VISTA Vengono introdotti per avere uguaglianza tra la distinta base della progettazione e quella della gestione della produzione. I codici fantasma sono trasparenti alla produzione I codici vista sono trasparenti alla progettazione per la progettazione MP C SA PF MP per la produzione NO prelievi, NO versamenti ordine = fabbisogno SS = 0, LTS = 0, LT = 0 PF Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 85 LOW LEVEL CODING Tale sistema esamina la distinta base e individua il livello più basso in cui presente un codice permettendo in tal modo di individuare la quantità effettiva e totale da ordinare per quel codice. LIVELLO 0 X Y Z LIVELLO 1 A A LIVELLO 2 A LIVELLO 3 A A A A Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 86 43
44 SISTEMI MULTI LEVEL PEGGING SINGLE LEVEL PEGGING: trova la sorgente della domanda al livello superiore (fabb. nipote ordine figlio fabb. figlio..) MULTI LEVEL PEGGING: trova la sorgente della domanda direttamente al livello del PF Esempio di utilizzo Ordini di MP in ritardo Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 87 PSEUDO PARENT PADRE: PF presente nel magazzino del Retailer PF FIGLIO: PF presente nel magazzino di AREA PF DISTRIBUTION SYSTEM NIPOTE: PF presente nel magazzino di FABBRICA PF PLANT SYSTEM Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 88 44
45 Università degli Studi di Udine Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale GESTIONE DELLA PRODUZIONE a.a prof. ing. Alberto Felice De Toni 100% 95% CLASSIFICAZIONE ABC 80% A B C RISPETTO AL CLIENTE CLASSIFICAZIONI ABC INCROCIATE RISPETTO AL FATTURATO A B C A AA AB AC B BA BB BC C CA CB CC 20% 40% 100% Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 90 45
46 LE SCORTE (ESEMPIO)??? Un rivenditore vende tosatrici al prezzo di 100 Supponiamo che la mancata vendita comporti una perdita di profitto pari a 15. Costo di ammanco: 0.67*15 + 4*0.23* *0 = 24. possibili acquisti di uno stesso cliente Cosa accade se si mantengono scorte di sicurezza? Scorte di sicurezza Per ogni lotto in più # Lotto Quantità Valore ( ) Costo scorte ( ) # Stock-out Risparmio (25% del valore) recuperati ( ) Π ( ) Università degli Studi di Udine De Toni - Zanutto 91 46
GESTIONE DELLA PRODUZIONE
Università degli Studi di Udine Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale GESTIONE DELLA PRODUZIONE II PARTE: GESTIONE DEI MATERIALI a.a. 2003-2004 prof. ing. Alberto Felice De Toni
Dettagli1. Considerazioni preliminari
1. Considerazioni preliminari Cos è l inventario Una quantità di beni o materiali temporaneamente inutilizzato, nell attesa di poter essere usati o venduti (Love, 1979). Lo scorte (inventario) sono merci
DettagliGESTIONE DELLA PRODUZIONE
Universitàdegli Studi di Udine Facoltàdi Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale GESTIONE DELLA PRODUZIONE II PARTE: GESTIONE DEI MATERIALI a.a. 2005-2006 prof. ing. Alberto Felice De Toni
DettagliGESTIONE DELLA PRODUZIONE
Università degli Studi di Udine Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale GESTIONE DELLA PRODUZIONE Esercitazioni MRP prof. ing. Alberto Felice De Toni SOMMARIO Logica di calcolo dei
DettagliAnalisi ABC incrociata
1 Analisi ABC L analisi ABC incrociata è un metodo che permette di suddividere in classi una serie di oggetti. Permette perciò di raggruppare per classi secondo i valori di una variabile. Ad esempio classificazione
DettagliGestione delle scorte - contenuti di base -
Gestione delle scorte - contenuti di base - Prof. Riccardo Melloni riccardo.melloni@unimore.it Università di Modena and Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari via Vignolese 905, 41100, Modena
DettagliFONDAMENTI di GESTIONE delle SCORTE
FONDAMENTI di GESTIONE delle SCORTE Importanza di avere una buona gestione delle scorte sono sono spesso una una parte essenziale dei dei beni beni di di un azienda ridurre un inventario significa convertirlo
DettagliEconomia e Gestione delle Imprese Parte IV Il processo logistico
Economia e Gestione delle Imprese Parte IV Il processo logistico A.A. 2015-2016 Prof.ssa Laura Michelini Laurea Triennale in Economia aziendale e bancaria Una definizione La logistica è il sistema di connessione
DettagliGestione delle scorte - modello stocastico -
Gestione delle scorte - modello stocastico - Prof. Riccardo Melloni riccardo.melloni@unimore.it Università di Modena and Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari via Vignolese 905, 41100,
DettagliESERCITAZIONI DI LOGISTICA
POLITECNICO DI TORINO ESERCITAZIONI DI LOGISTICA D.U. in Ingegneria e della Produzione Corso di Tutore: Ing. Luca Peiretti A.A. 1999-000 Politecnico di Torino Pagina 1 di 5 1. ESERCITAZIONI IN AULA PARTE
DettagliGESTIONE DEI MATERIALI CONTROLLO DELLA PRODUZIONE
GESTIONE DEI MATERIALI CONTROLLO DELLA PRODUZIONE Corso di TECNOLOGIA, INNOVAZIONE, QUALITÀ Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2012-2013 Oggetto della lezione Gestione dei materiali Controllo
DettagliLa gestione delle scorte
La gestione delle scorte Controllo delle scorte Sist. prod. / Fornitore ordini domanda I Magazzino R Lead Time T La gestione delle scorte Problema: uando ordinare uanto ordinare Obiettivi: Basso livello
DettagliGestione della Produzione e dei materiali terza parte Inventory system management. Corso di GPM Secondo Modulo Prima Unità Didattica
Gestione della Produzione e dei materiali terza parte Inventory system management Scopi delle scorte 1. Rendere indipendenti le operations 2. Rispondere alle variabilità della domanda di prodotti 3.
DettagliFormula del modello price break (sconto)
Formula del modello price break (sconto) La formula per il calcolo di Q opt nel modello price break, basata sullo stesso concetto del modello EOQ, è: = Q OPT 2DCo iv = 2( domanda annuale) (costo dell ordine
DettagliTELEPASS+ 3 - Unità G
TELEPASS+ 3 - Unità G La gestione della logistica aziendale LOGISTICA AZIENDALE Funzione aziendale che programma, organizza e gestisce la localizzazione, le dimensioni e la struttura dei magazzini aziendali
DettagliProgettazione e gestione dei sistemi produttivi- Esercitazione n. 1. La pianificazione del fabbisogno di materiali
Progettazione e gestione dei sistemi produttivi- Esercitazione n. 1 La pianificazione del fabbisogno di materiali L ALFA BETA S.r.l. è un impresa operante nel settore dei mobili di arredamento. In particolare,
DettagliMBM Italia S.r.l. Via Pellizzo 14/a Padova Tel. Fax
ARCHITETTURA APPLICATIVA XML IL PROCESSO ELABORATIVO SI SVILUPPA IN QUATTRO PASSI: ERP PLANNING SERVER 1 2 Estrazione dei dati dai data base in cui sono gestiti e creazione di file XML che vengono trasferiti
DettagliDomanda 1. Domanda 2. Progetto/per reparti/a lotti/continui/di massa. Progetto/per reparti/a lotti/di massa/continui
Domanda 1 Con riferimento alle tipologie di processo, quale tra le seguenti sequenze identifica correttamente i processi manifatturieri in ordine decrescente di flessibilità? Progetto/per reparti/a lotti/continui/di
DettagliINVENTORY CONTROL. Ing. Lorenzo Tiacci
INVENTORY CONTROL Ing. Lorenzo Tiacci Testo di riferimento: Inventory Management and Production Planning and Control - Third Ed. E.A. Silver, D.F. Pyke, R. Peterson Wiley, 1998 Indice 1. IL LOTTO ECONOMICO
DettagliLa gestione delle scorte in Farmacia. Maurizio Da Bove
La gestione delle scorte in Farmacia Maurizio Da Bove Gli obiettivi della gestione delle scorte Soddisfare la domanda Minimizzare i costi Dare pronta disponibilità di materiale al cliente Volumi Mix Soddisfare
DettagliERP. Logistica. Produzione. Acquisti. Vendite. Amministrazione. Archivio 2
Filippo Geraci 1 ERP Logistica Produzione Vendite Acquisti Amministrazione Archivio 2 Trattamento dei processi di definizione del prodotto Pianificazione della produzione, sia da un punto vista strategico
DettagliControllo e gestione delle scorte
Controllo e gestione delle scorte Esercizio 1: test La linea automatica di inscatolamento di un telefono cellulare è caratterizzata dai seguenti parametri: Livello medio di WIP = 160 unità Tempo medio
DettagliGestione della Produzione (Corso A-K)
Gestione della Produzione (Corso A-K) Un processo produttivo è composto da due fasi in sequenza secondo lo schema di seguito indicato. Tra le fasi A e B vi è un polmone di lavorazione. Il processo opera
DettagliCorso di Modelli e Algoritmi della Logistica
Corso di Modelli e Algoritmi della Logistica Modelli e Algoritmi della Logistica Prof. Antonio Sassano Dipartimento di Informatica e Sistemistica Universita di Roma La Sapienza Roma 1 - Ottobre - 2003
DettagliOttava Edizione. Gestione delle Scorte Prof. Sergio Cavalieri
Ottava Edizione Gestione delle Scorte Prof. Sergio Cavalieri Fenomeni di obsolescenza 2 Determinati da: Prodotto inidoneo al segmento di mercato (es: computer) Effetto moda (es: abbigliamento) Mancato
DettagliLOGISTICA INDUSTRIALE L Prof. Ing. Cesare Saccani Dott. Ing. Marco Liverani
Corso di LOGISTICA INDUSTRIALE L Prof. Ing. Cesare Saccani Dott. Ing. Marco Liverani MODELLI DI GESTIONE DELLE SCORTE DIEM Facoltà di Ingegneria - Università di Bologna 1/28 Scorte Le scorte possono essere
DettagliProgettazione e gestione dei sistemi produttivi- Esercitazione. La pianificazione del fabbisogno di materiali
Progettazione e gestione dei sistemi produttivi- Esercitazione La pianificazione del fabbisogno di materiali L ALFA BETA S.r.l. è un impresa operante nel settore dei mobili di arredamento. In particolare,
DettagliPiano dei fabbisogni di materiali
Piano dei fabbisogni di materiali MRP 1 Pianificazione dei fabbisogni Obiettivo generale è determinare: quali assiemi, sottoassiemi, parti e materie prime sono necessari per realizzare un determinato MPS;
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. Facoltà di Ingegneria. Corso di Gestione dell Informazione Aziendale. Glossario e Formulario
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Gestione dell Informazione Aziendale prof. Paolo Aymon Glossario e Formulario Glossario e Formulario Pianificazione Programmazione Tempi di produzione KanBan
DettagliSistemi informativi della produzione. Introduzione AA
Sistemi informativi della produzione 1 2 3 4 Logistica Azienda di produzione: esegue attività di trasformazione su materiali acquistati ottenendo prodotti per il cliente Logistica: organizzazione dei flussi
DettagliGeneralità dei Sistemi Logistici - contenuti di base -
dei Sistemi Logistici - contenuti di base - Prof. Riccardo Melloni riccardo.melloni@unimore.it Università di Modena and Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari via Vignolese 905, 41100, Modena
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Gestione del processo produttivo, qualità, funzioni tecniche e logistica interna
DettagliModello gestione scorte: E.O.Q. (Economic Order Quantity o del lotto economico)
Modello gestione scorte: E.O.Q. (Economic Order Quantity o del lotto economico) Il modello EOQ (dall'inglese Economic Order Quantity) è stato proposto da F.W. Harris nel 1913, ma è attribuito principalmente
DettagliLa gestione degli acquisti parte 1. A cura di Massimo Reboldi
+ La gestione degli acquisti parte 1 A cura di Massimo Reboldi + Ufficio acquisti 2 È in diretto contatto con il magazzino; Ha il compito di garantire l approvvigionamento; Ricerca le soluzioni più convenienti
DettagliBiblioteca di Pronti... via 2 o biennio TOMO h
UNITÀ C Tecniche di gestione degli acquisti e delle scorte Biblioteca di Pronti... via 2 o biennio TOMO h La funzione del magazzino e la politica delle scorte Documento Esercizi Logistica Q1 Spiega che
DettagliModelli per la gestione delle scorte
Modelli per la gestione delle scorte Claudio Arbib Università di L Aquila Prima Parte: gestione periodica Sommario 1. Introduzione Termini del problema 2. Costi di spedizione 3. Costi di giacenza 4. Gestione
DettagliPOLIBA Ilaria Giannoccaro
POLIBA Ilaria Giannoccaro Logistica di magazzino e Supply Chain Management Prof. Ilaria Giannoccaro Dip. Meccanica, Matematica e Management Politecnico di Bari Confindustria Bari e BAT Bari, 26 gennaio
DettagliLA TEORIA DELL OFFERTA. Tecnologia e costi di produzione
LA TEORIA DELL OFFERTA Tecnologia e costi di produzione IL COMPORTAMENTO DELL IMPRESA In questa lezione approfondiremo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta.
DettagliMODULO C. Biblioteca di L economia aziendale plus - 2 o biennio TOMO B. La gestione della logistica aziendale
Biblioteca di L economia aziendale plus - 2 o biennio TOMO B MODULO C La gestione della logistica aziendale La gestione del magazzino Documento Esercizi C1 Strumenti di gestione delle scorte Tra gli strumenti
DettagliAnalisi delle prestazioni dei sistemi produttivi
Analisi delle prestazioni dei sistemi produttivi Per analisi delle prestazioni di un sistema produttivo si intende lo studio dei legami delle variabili di prestazione di un sistema produttivo avendo imposto
DettagliEsercitazione 14 Aprile 2016 (Viki Nellas)
Esercitazione Aprile 06 (Viki Nellas) Esercizio Considerate un impresa che utilizzi una tecnologia descritta dalla seguente funzione, ; i prezzi dei fattori lavoro e capitale sono pari rispettivamente
DettagliOttava Edizione. MRP Prof. Sergio Cavalieri
Ottava Edizione MRP Prof. Sergio Cavalieri critici La pianificazione dei fabbisogni Madio / Lungo Termine Master Production Schedule (MPS) Programmazione Aggregata Strategia Famiglie prodotti Lungo Termine
DettagliLA GESTIONE DELLE SCORTE
CORSO DI Gestione della Produzione Industriale Facoltà di Ingegneria LA GESTIONE DELLE SCORTE Luigi Uglietti Blue Age Sistema S.r.l. e-mail: luglietti@blueage.it 1 PERCHE' LE SCORTE? Scorte 'speculative'
DettagliLa distinta base per l mrp
Gestione della produzione industriale La distinta base per l mrp mrp - prospettiva storica MRP II Manufacturing Resource Planning mrp material requirements planning UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA ERP-
DettagliPianificazione e Gestione delle Scorte Sergio Cavalieri Università degli Studi di Bergamo
Pianificazione e Gestione delle Scorte Sergio Cavalieri Università degli Studi di Bergamo http://progest.unibg.it 1 Perché detenere le scorte Per coprire i picchi di domanda Per coprire il tempo e la distanza
DettagliImpostazioni progettuali dello stabilimento
Impianti industriali Unità 1 Impostazioni progettuali dello stabilimento Impostazioni progettuali dello stabilimento Studio del mercato e del prodotto Ubicazione di un impianto industriale Impianti generali
DettagliITIS OTHOCA ORISTANO
ITIS OTHOCA ORISTANO CARATTERISTICHE DEI PROCESSI PRODUTTIVI LAY-OUT IMPIANTI PARTE 2 Si definisce linea di produzione una successione concatenata di posti di lavoro che eseguono una data operazione in
DettagliProgrammazione della Produzione 32
GESTIONE DELLE SCORTE Programmazione e Controllo Controllo delle scorte Controllo degli approvvigionamenti di materiale (arrivi) Controllo della produzione Controllo dei PF per la distribuzione Nomenclatura:
DettagliLa Tilco s.p.a. decide di sperimentare la tecnica dell ABC sui quattro prodotti che attualmente
Il caso Tilco s.p.a. 1 Il calcolo dei costi con la logica ABC La Tilco s.p.a. decide di sperimentare la tecnica dell ABC sui quattro prodotti che attualmente realizza. Le informazioni disponibili sui prodotti
DettagliRelazioni prezzi-volumi-risultati
Relazioni prezzi-volumi-risultati 1 Variabili dipendenti Variabile indipendente Costi Volume di produzione e vendita Ricavi 2 1 L equazione del reddito RE = Reddito di esercizio Q = Quantità di produzione
DettagliMRP Material Requirements Planning
MRP Material Requirements Planning MRP Formalizzato da Joseph Orlicky nel 1975 Che cosa produrre e acquistare? Quanto produrre e acquistare? Quando produrre e acquistare? ObieDvi MRP è la tecnica che permege
DettagliMISURA delle PRESTAZIONI
MISURA delle PRESTAZIONI 1 Le misure di prestazione di un sistema logistico-produttivo Perché controllare Cosa sono e cosa non sono i controlli I requisiti fondamentali dei controlli e dei dati La frequenza
DettagliLa Pianificazione dei Fabbisogni
1 La Pianificazione dei Fabbisogni Le tecniche di Gestione a Fabbisogno in contrapposizione alle tecniche di Gestione a Scorta La Tecnica del Material Requirement Planning o MRP: i dati d ingresso le fasi
DettagliRagioneria Generale e Applicata I (Valutazioni di Bilancio) LA VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO
LA VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO LA VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO Per la produzione di occhiali da sole, la neocostituita società Alfa S.p.A. utilizza due tipi di materie prime: plastica
DettagliInventory management: modelli deterministici e stocastici
Inventory management: modelli deterministici e stocastici Anno Accademico 2006/2007 Rossana Riccardi Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata all Economia Facoltà di Economia, Università di Pisa,
DettagliOIC 13 LE RIMANENZE 1
OIC 13 LE RIMANENZE 1 CLASSIFICAZIONE STATO PATRIMONIALE - AREA C C. I RIMANENZE 1. materie prime, sussidiarie e di consumo 2. prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3. lavori in corso su ordinazione
DettagliLa programmazione della produzione
Corso di (modulo B) Lezione 6 La programmazione della produzione I piani della programmazione della produzione 2 La programmazione della produzione Consta di tre momenti fondamentali: elaborazione del
DettagliESERCITAZIONE 3: Produzione e costi
MICROECONOMIA CEA A.A. 00-00 ESERCITAZIONE : Produzione e costi Esercizio (non svolto in aula ma utile): Rendimenti di scala Determinare i rendimenti di scala delle seguenti funzioni di produzione: a)
DettagliREPARTO n. Rep n FRESATURA. Bacheca n
alcolo del numero di KANBAN Una questione fondamentale da risolvere in sede di progetto del sistema dei cartellini riguarda il loro numero. In effetti essi realizzano un immobilizzo di materiale, quindi
DettagliI motori e gli ostacoli per la Supply Chain. I fattori di sviluppo della supply chain 1
I motori e gli ostacoli per la Supply Chain I fattori di sviluppo della supply chain 1 Linea guida I motori delle prestazioni della supply chain Un quadro di riferimento per lo sviluppo dei fattori di
DettagliOttava Edizione. Programmazione Aggregata e MPS Prof. Sergio Cavalieri
Ottava Edizione Programmazione Aggregata e MPS Prof. Sergio Cavalieri Le fasi del processo di PPC 2 Pianificazione di lungo termine Pianificazione aggregata Elaborazione del piano principale di produzione
DettagliLa gestione del magazzino per l e-commerce
La gestione del magazzino per l e-commerce 1 PRESENTAZIONE 2 IL GRUPPO FRANCESCHELLI GROUP S.P.A. 3 IDENTITA Due Torri è un azienda italiana fondata nel 1974 e che da più 40 anni opera nel business della
DettagliParte Organizzazione d Impresa
NOME COGNOME MATRICOLA Impianti Industriali e Organizzazione d Impresa Allievi Energetici L- Z - Proff. Federico Frattini e Giovanni Miragliotta Appello del 11 Settembre 2012 Parte Organizzazione d Impresa
DettagliMaterial Requirements Planning
Material Requirements Planning SISTEMI DI GESTIONE PUSH Si preferiscono in generale, per codici posti a livelli inferiori della distinta base (a domanda dipendente); ed in particolare, in presenza del
DettagliI processi produttivi
I processi produttivi Marco Raimondi e-mail: mraimondi@liuc.it LIUC - UNIVERSITA CARLO CATTANEO I processi produttivi I processi produttivi sono quelli che si utilizzano per produrre qualunque bene secondo
DettagliLa Gestione delle Scorte
La Gestione delle Scorte Gestione delle scorte I materiali hanno un ruolo fondamentale nel processo produttivo infatti il 30-80% del fatturato viene speso per acquisto di materiali. Ma l immobilizzo di
DettagliSTOCK CUTTER. Previsioni. della domanda. Pianificazione delle scorte. Programmazione ordini a fornitori LOGISTIC C O N S U L T I N G
Previsioni della domanda Pianificazione delle scorte Programmazione ordini a fornitori LOGISTIC C O N S U L T I N G Lo scenario nel quale le aziende si trovano oggi ad operare è spesso caratterizzato da
DettagliEconomia e Gestione delle Imprese Parte IV Il processo di produzione e l impianto
Economia e Gestione delle Imprese Parte IV Il processo di produzione e l impianto A.A. 2015-2016 Prof.ssa Laura Michelini Laurea Triennale in Economia aziendale e bancaria Una definizione La funzione di
DettagliLezione 15 Analisi dei costi VECCHIO LIBRO: Saltare par Solo da leggere 6.3
Lezione 15 Analisi dei costi VECCHIO LIBRO: Saltare par. 6.1.5 - Solo da leggere 6.3 Le imprese Le funzioni dell impresa: organizzare la produzione in serie reperire le risorse gestire il processo produttivo
DettagliFilippo Geraci ERP: L AREA PRODUTTIVA
Filippo Geraci ERP: L AREA PRODUTTIVA 1 Schema di sistema ERP ERP Logistica Produzione Vendite Acquisti Amministrazion e Archivio 2 Obiettivi Funzioni base dei sistemi per il flusso produttivo Trattamento
DettagliUniversità di Udine. Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica GUIDA STRATEGICA
Università di Udine Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica GUIDA STRATEGICA Scenario ELETTRODOMESTICI 2 SCENARIO = un set di parametri in grado di particolarizzare il modello allo
DettagliLinee di fabbricazione
Linee di fabbricazione Prof. Sergio Cavalieri Progettazione mpianti ndustriali Nota: Parte del materiale è stato steso a cura di Giovanni Miragliotta del Politecnico di Milano e Marco Perona dell Università
DettagliUTILIZZO DEL BUSINESS PLAN
IL BUSINESS SS PLAN UTILIZZO DEL BUSINESS PLAN 1. Valutazione progetti di ampliamento e/o ristrutturazione imprese esistenti 2. Valutazione progetti di creazione nuove iniziative imprenditoriali 3. Definizione
DettagliA A. Bep, reddito atteso? Paola DE BERNARDI
A A Bep, reddito atteso? Paola DE BERNARDI Torino, 26 febbraio 2009 1 percorso della lezione... Bea: le le simulazioni Costi fissi e variabili La BEA: il il contesto 2 IL CONTROLLO DI GESTIONE E : 3 E
DettagliOrganizzazione aziendale Lezione 9 L organizzazione dell impresa Cap. 6. Ing. Marco Greco Tel
Organizzazione aziendale Lezione 9 L organizzazione dell impresa Cap. 6 Ing. m.greco@unicas.it Tel.0776.299.3641 Stanza 1S-28 La produzione La produzione è la fase dove, dato un input I, una funzione di
DettagliAnalisi economico-finanziaria degli investimenti
Analisi economico-finanziaria degli investimenti Lezione 2 I flussi di cassa e I principali criteri decisionali per l analisi finanziaria Economia Applicata all ingegneria a.a. 2015-16 Prof.ssa Carmela
DettagliSEZIONE DI RAGIONERIA G. FERRERO LE RIMANENZE
E A SEZIONE DI RAGIONERIA LE RIMANENZE ARGOMENTI TRATTATI LE RIMANENZE CONCETTO RAGIONIERISTICO: ACQUISTO/COSTO/CONSUMO LA DISCIPLINA CIVILISTICA; LA DISCIPLINA FISCALE; La voce Rimanenze -voce C.I.- Dello
DettagliTECNICHE DI PRODUZIONE
TECNICHE DI PRODUZIONE Confindustria Servizi Srl Ente di formazione accreditato dalla Regione Marche legale: Corso Mazzini 151, Ascoli Piceno operativa: C.da S. Giovanni Scafa, San Benedetto del Tronto
DettagliMateriali diretti ( )
Costi - 1 La Jerle S.p.A. assembla quattro diversi tipi di imballaggi: Bek, Leah, Predd e Walker. Tutti i prodotti vengono realizzati su commessa secondo le richieste delle imprese manifatturiere clienti
DettagliESERCITAZIONI DI LOGISTICA. Laurea in Ingegneria Logistica e della Produzione. Corso di Logistica e di Distribuzione
ESERCITAZIONI DI LOGISTICA Laurea in Ingegneria Logistica e della Produzione Corso di Logistica e di Distribuzione Docente: Prof. Ing. Giulio Zotteri A.A. 2002/2003 Tutore: Ing. Scapaccino Giuliano QUINTA
DettagliGESTIONE DELLA PRODUZIONE
GESTIONE DELLA PRODUZIONE CICLO OPERATIVO DI GESTIONE INPUT OPERATION OUTPUT Approvvigionamento Lavoro Materiali Capitali Produzione Beni o Servizi Vendita GESTIONE STRATEGICA DELLA PRODUZIONE Obiettivi
DettagliECONOMIA APPLICATA ALL INGEGNERIA (Docente: Prof. Ing. Donato Morea)
ESERCIZIO n. 1 - La produzione ed i costi di produzione (1 ) Un impresa utilizza una tecnologia descritta dalla seguente funzione di produzione: I prezzi dei fattori lavoro e capitale sono, rispettivamente,
DettagliANALISI DEGLI SCOSTAMENTI. Definizione e obiettivi. Cause degli scostamenti SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO. Prof.ssa Monia Castellini
SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI Prof.ssa Monia Castellini Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1 Definizione e obiettivi L analisi degli scostamenti o analisi
DettagliERP. Logistica. Produzione. Acquisti. Vendite. Amministrazione. Archivio 2
Filippo Geraci ERP Logistica Produzione Vendite Acquisti Amministrazione Archivio 2 Funzioni base dei sistemi per il flusso passivo Definire le condizioni commerciali dei prodotti e contrattuali con i
DettagliLa teoria dell offerta
La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare
DettagliMATERIAL REQUIREMENT PLANNING (MRP)
MATERIAL REQUIREMENT PLANNING (MRP) I modelli di gestione a scorta visti in precedenza presuppongono che, per gli articoli gestiti, valgano le condizioni di: domanda complessiva ottenuta come somma di
DettagliLE RIMANENZE DI MAGAZZINO
LE RIMANENZE DI MAGAZZINO Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo Milano, febbraio 2014 La valutazione delle rimanenze finali CONTO ECONOMICO COSTI Acquisto merci RICAVI Merci c/rim.finali ATTIVITÀ PASSIVITÀ
DettagliLogistica integrata. Inventory management (cenni)
Logistica integrata Inventory management (cenni) Che cos è l inventario L inventario è una quantità di beni o materiali temporaneamente inutilizzati nell attesa di poter essere usati o venduti Le scorte
DettagliIntroduzione alla logistica
Introduzione alla logistica Seminario formativo di 4 ore Venerdì 26 febbraio dalle ore 9 alle ore 13 Fornire ai partecipanti le nozioni base in merito alla logistica aziendale ed alle possibilità che essa
DettagliLa gestione dell incertezza nella Supply Chain: la scorta di sicurezza. La scorta di sicurezza nella supply chain 1
a gestione dell incertezza nella Supply Chain: la scorta di sicurezza a scorta di sicurezza nella supply chain 1 Il ruolo della giacenza nella supply chain Migliora l adattamento di domanda / fornitura
DettagliLa valorizzazione dei movimenti di magazzino
Albez edutainment production La valorizzazione dei movimenti di magazzino Classe IVC In questo modulo: Il metodo del costo medio ponderato Il metodo LIFO Il metodo FIFO Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze
DettagliCorso di Economia aziendale
Corso di Economia aziendale Lezioni 35,36 e 38 La combinazione dei fattori produttivi 1 La combinazione dei fattori Insieme delle operazioni che riguardano: o la gestione MA ANCHE o la programmazione o
DettagliIL CICLO PRODUTTIVO LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI
IL CICLO PRODUTTIVO LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI 1 IL POTERE NEGOZIALE Il potere di acquisto èdirettamente proporzionale alle dimensioni del giro di affari. Sulla base di tale andamento èpossibile affermare
Dettagli13.9.2. Metodologia di controllo dei costi per centro di costo. 13.9.3. Un esempio di budget in un azienda di servizi alberghieri
1. L IMPRENDITORE E IL GOVERNO DELLA GESTIONE 1.1. L impresa e l ambiente in cui opera pag. 3 1.2. L impatto dei fattori esterni pag. 5 1.3. Il controllo dei fattori aziendali pag. 8 2. IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE
DettagliIl caso FrescoMagic s.r.l.
LE TECNICHE DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLE SCORTE Il caso FrescoMagic s.r.l. Le scorte servono a fronteggiare in ogni momento improvvise esigenze di produzione e di vendita Rilevano importanza perché
DettagliLa valutazione dell Attivo Circolante
Bilancio d esercizio Valutazione dell Attivo Articolo 2426, co. 1, punto 9 Costo di acquisto o di produzione e Valore di realizzo Valutazione dei beni fungibili (CMP, FIFO, LIFO) Lezione 20 1 Art. 2426
DettagliTecniche di Vendita. Facoltà di Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Teramo. Prof. Marco Galdenzi Anno accademico 2014/15
Tecniche di Vendita Facoltà di Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Teramo Prof. Marco Galdenzi Anno accademico 2014/15 GLI ANNI 60 AMBIENTE ESTERNO Clima politico nazionale ed internazionale
DettagliLogistica industriale e gestione degli approvvigionamenti
Logistica industriale e gestione degli approvvigionamenti ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE CAP. 16 Una definizione La logistica è il sistema di connessione tra l approvvigionamento dei materiali, la trasformazione
DettagliESERCIZIO N 2 Sulla base della programmazione quinquennale ( ) dell impresa DELTA S.p.A. sono disponibili i seguenti dati:
ESERCIZIO N 1 Nel corso del 2010, primo anno di vita dell impresa, la ASTRA S.p.A. acquista 600 unità di merci: 150 q. nel mese di marzo al prezzo unitario di 15 ( costo complessivo: 2.225); 200 q. nel
DettagliLezione 1. Le tipologie di problemi di gestione della produzione e delle reti logistiche
Lezione 1 Le tipologie di problemi di gestione della produzione e delle reti logistiche Obiettivo: introdurre la terminologia da usarsi per formulare i problemi industriali da risolvere nell ambito della
Dettagli