LA VALUTAZIONE PROFESSIONALE

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1 LA VALUTAZIONE PROFESSIONALE INTRODUZIONE Elisabetta Neve LM - Verona

2 Cosa significa VALUTAZIONE? Determinazione del valore da assegnare a cose o fatti ai fini di un giudizio, una classificazione, ecc. VALORE GIUDIZIO Desiderabilità / non desiderabilità Sufficiente / insufficiente Miglioramento / peggioramento Coerenza / incoerenza ecc.. LM - Verona

3 LA VALUTAZIONE È SEMPRE UN GIUDIZIO CRITICO LA VALUTAZIONE CORRENTE Formuliamo continui giudizi per poter prendere delle decisioni LA VALUTAZIONE PROFESSIONALE È un giudizio che risponde a certi canoni, ha delle regole Segue il metodo scientifico LM - Verona

4 LA VALUTAZIONE CORRENTE È fortemente soggettiva Spesso non si basa su dati di realtà effettiva, o deriva da impressioni poco consapevoli (stereotipi, pre-giudizi ) Non è facilmente dimostrabile e comparabile LA VALUTAZIONE PROFESSIONALE Tende il più possibile all oggettività Si basa su dati il più possibile oggettivi, osservabili Ha precisi scopi: conoscere operare È un obbligo etico e tecnico del professionista È LA DIMENSIONE PIÙ ALTA DI UNA PROFESSIONE LM - Verona

5 A COSA SERVE LA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI NEI SERVIZI? Finalità ETICHE: garantire alla persona i migliori risultati possibile TECNICHE: avere il controllo del proprio lavoro, prendere le decisioni più appropriate, aumentare i saperi ISTITUZIONALI: garantire aderenza alla mission SOCIOCULTUR.: dimostrare l utilità del lavoro PROFESSIONALI: visibilità, comunicabilità, dimostrabilità, riproducibilità SCIENTIFICITÀ Per SAPERE IMPARARE Per OPERARE LM - Verona

6 LA VALUTAZIONE PROFESSIONALE È un GIUDIZIO TECNICO dovuto a motivazioni ETICHE e TECNICHE È dovere e responsabilità del profess.( ut., soc., serv., professione) È requisito di scientificità del processo di aiuto Rende dimostrabile l efficacia degli interv. LM - Verona

7 CHE COSA VALUTARE? (OGGETTO) STUTTURA (structure) [Donabedian, 1990] Il servizio / ente: quali risorse e vincoli finanziari, tecnologici, materiali, umani... PROCESSO (process) Cosa e come si fa: quali prestazioni, accessibilità, appropriatezza del metodo di intervento, integrazione, continuità assistenziale ESITO (outcome) Quali i cambiamenti ottenuti nelle persone/situazioni LM - Verona

8 Vari tipi di valutazione (V) V di INPUT V delle risorse e delle prestazioni disponibili (costi, personale, n. di visite domiciliari, n. utenti esaminati ) V di OUTPUT V di OUTCOME V di ciò che si è prodotto (n. di ricoveri, n. di prestazioni distribuite, n. di persone reinserite, n. partecipanti all iniziativa ) V degli esiti nella persona/e (cambiamenti, grado di benessere, capacità raggiunte ) LM - Verona

9 V di EFFICIENZA Rapporto input/output (quante risorse per attuare quelle attività) Rapporto input/ outcome (quante risorse per ottenere quei risultati) V di EFFICACIA V degli esiti ottenuti in rapporto agli esiti attesi (in termini di cambiamenti nella persona e nella sua situazione) V di PROCESSO Modi con cui si sono utilizzati gli input e si sono realizzati gli output e gli outcome V di IMPATTO Esiti totali prodotti, influenzamenti, attesi e non attesi LM - Verona

10 A.M. Campanini (2006, 28) distingue: V. INTERNA AL S.S. Fatta dallo stesso AS-operatore conoscenze più approfondite del contesto Ma più rischi di soggettività V. DALL ESTERNO Fatta da ricercatori esterni meno rischi di soggettività Ma meno conoscenze sul contesto V. INTERNA/ ESTERNA Fatta da AASS con ricercatori più produttiva, meno rischi LM - Verona

11 PARTE INTEGRANTE DEL PROCESSO DI AIUTO Ø Fasi Ø Funzione trasversale Ø Atteggiamento (non giudicante!) RICERCA (CONOSCITIVA VALUTATIVA) ² Esito di serie di V. ² Importante supporto alla gestione di casi Costruz. di EVIDENZE LM - Verona

12 V al T f Attuaz Prog V al FASE T 0 Anal PROCESSO Dom LM - Verona

13 Formuliamo continue V: Ø delle intenzionalità della persona Ø non solo delle sue difficoltà, ma soprattutto delle risorse, capacità, potenzialità sue e dell ambiente Ø dei progressi o meno via via realizzati Ø del grado di responsabilità che è in grado di assumersi Ø LM - Verona

14 La rilevazione degli esiti di gruppi di casi omogenei possono indicare a quali condizioni è più o meno probabile che si ottengano certi risultati LM - Verona

15 Es. Un medico sa che dando un certo farmaco la febbre diminuisce. Come mai? Si basa su: Conoscenze teoriche (chimica, biologia, anatomia ) Esperienza clinica Ricerche empiriche PROVE DI EFFICACIA, EVIDENZE LM - Verona

16 Azioni valutative quotidiane Stretta connessione Ricerca conoscitiva e valutativa Il professionista è anche un ricercatore! LM - Verona

17 La valutazione non è solo un giudizio sull esistenza o meno di un certo indicatore, ma anche sull importanza, il peso, la frequenza di quell indicatore Es. la V di esito riguarda il livello di ottenimento di quel certo esito (perciò diffidare di V del tipo: positivo/ negativo, buono/cattivo ) LM - Verona

18 VALUTAZIONE O VERIFICA? VERIFICA = vedere se è vero un certo dato. Spesso è necessario: descriverlo pesarlo misurarlo Non ci può essere valutazione senza VERIFICA! LM - Verona

19 Senza verifica V solo intuitiva, non dimostrabile, non attendibile Occorrono radici perché l albero stia in piedi! LM - Verona

20 VERIFICA O MONITORAGGIO? MONITORAGGIO = Tenere sotto controllo l andamento di un fenomeno o di un intervento (verifiche parziali successive) Es. verificare tappa per tappa che cosa è stato fatto e che risultati (parziali) si sono ottenuti LM - Verona

21 PERCHÈ OGGI È + SENTITA L ESIGENZA DI VALUTAZIONE? l Bisogni più complessi e multidimensionali l Necessità di interventi complessi (interprofessionali e interorganizzativi) l Richiesta di + efficienza, qualità ed economicità, a fronte di risorse scarse l Più consapevolezza che l efficacia è legata non solo all attuazione di diritti, ma anche alla capacità di assunzione di responsabilità LM - Verona

22 UTILITÀ E VANTAGGI DELLA VALUTAZIONE l Prendere le migliori decisioni l Progettare e ri-progettare interventi appropriati l Visibilità, comunicazione e scambio professionale e organizzativo l Miglioramento e ri-valutazione della propria professionalità l Via migliore per accumulare saperi profess. con la possibilità di costruire EVIDENZE LM - Verona

23 Quindi la V favorisce l la legittimazione delle professioni e dei servizi l l affidabilità degli interventi agli occhi dell utenza, dell istituzione, della comunità E LA V DI ESITO CONSENTE ANCHE di rapportare i costi all efficacia (anziché al n. di prestazioni, ecc.) LM - Verona

24 LA VALUTAZIONE È SEMPRE INFLUENZATA DA l Principi e tecniche della professione di appartenenza l Quadro di riferimento teorico utilizzato l Valori, sensibilità, esperienza del professionista l Contesto socioculturale di riferimento l Servizio di appartenenza LM - Verona

25 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Allegri E. (2006), Valutazione e qualità nel servizio sociale tra differenze e dilemmi, in Campanini A. (a cura di), La valutazione nel servizio sociale. Proposte e strumenti per la qualità dell intervento professionale, Carocci, Roma. Campanini A. (a cura di) (2006), La valutazione nel servizio sociale, in Campanini A., ibidem. Civenti G. (2007), Approcci alla valutazione e funzioni professionali, in De Ambrogio U., Bertotti T., Merlini F., L assistente sociale e la valutazione. Esperienze e strumenti, Carocci, Roma. N.B. in verde i testi non indicati in bibliografia LM - Verona

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