I suicidi in Emilia Romagna. Raccomandazioni per la prevenzione in ospedale

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1 I suicidi in Emilia Romagna. Raccomandazioni per la prevenzione in ospedale Antonella Piazza Bologna, 22 maggio 2013

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5 Unemployment claims and suicide rates in England Barr et al, BMJ, 2012

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9 S s S s

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14 I dati italiani

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19 I suicidi in Emilia Romagna Fonte dati: Registro Mortalità, Regione Emilia Romagna Anno N. suicidi Totale 2.285

20 I suicidi in Emilia Romagna Fonte dati: Registro Mortalità, Regione Emilia Romagna Suicidi (numeri indice 2006 = 100) , ,7 107,2 106, ,0 100,

21 I DATI 2011 (n suicidi=386) Fonte dati: Registro Mortalità

22 Distribuzione per classi di età (valori assoluti) <= >=75

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25 Il range tra AUSL varia da 6 a 12 suicidi ogni abitanti.

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27 131 persone su 386 (34%) sono state ricoverate nell anno del suicidio Fonte dati: SDO

28 (n dimissioni = 260) Fonte dati: SDO

29 Fonte dati: ASA 168 persone su 386 (44%) si sono rivolte al pronto soccorso nell anno del suicidio

30 Fonte dati: AFT 152 persone su 386 (39%) hanno avuto prescrizioni di Antidepressivi o Antipsicotici nell anno del suicidio

31 89 persone su 386 (23%) erano in contatto con i CSM nell anno del suicidio Fonte dati: SISM

32 Per l Organizzazione l Mondiale della Sanità la prevenzione del suicidio è una delle priorità di sanità pubblica

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34 RACCOMANDAZIONI PER I I PROFESSIONISTI DEI MEDIA Evitate un un linguaggio sensazionalistico o banalizzante, o tale da da presentare il il suicidio come una soluzione ai ai problemi Evitate racconti sul sul suicidio inutilmente ripetitivi Evitate l esplicita descrizione del metodo usato e del luogo di di effettuazione di di suicidi o tentati suicidi Attenzione ai ai titoli, alle foto e ai ai video Ponete particolare attenzione nel riferire dei suicidi VIP Mostrate rispetto per le le persone con lutto da da suicidio Fornite informazioni su su dove cercare aiuto

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36 Programmi di interventi multilivello: popolazioni persone a rischio pazienti con rischio accertato

37 Le strategie preventive sono efficaci? Quali sono le le evidenze? Sono state considerate revisioni di studi 6 sono state selezionate (criteri PRISMA)

38 Interventi di provata efficacia 1. Cooperazione con i MMG per aumentare le loro capacità di individuare e trattare il rischio suicidario 2. Campagne di sensibilizzazione e cooperazione con i media a livello locale per diminuire lo stigma nei confronti della depressione e facilitare la richiesta di aiuto 3. Sessioni educative per i facilitatori nella comunità al fine di aiutarli a riconoscere depressione e rischio suicidario 4. Servizi e attività di self help per i gruppi ad alto rischio, al fine di facilitare l accesso l alle cure 5. Allontanamento dei mezzi suicidari (politiche nazionali) 6. Miglioramento di accesso alle cure e continuità assistenziale

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42 Raccomandazione Ministero Salute Linee guida/ istruzioni operative/ raccomandazioni già elaborate a livello AUSL Regionali Rielaborazione del gruppo di lavoro (revisione letteratura, altre linee guida, etc.)

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45 LE AZIONI

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47 Le raccomandazioni per prevenire le le condotte suicidarie seguono il il percorso del paziente in in ospedale, dall ammissione alla dimissione. La prevenzione del comportamento suicidario è un processo rivolto anche al al dopo dimissione => Coinvolgimento dei MMG

48 Processo di di prevenzione prevede due fasi: Individuazione (precoce) del rischio Pianificazione di di azioni preventive e richiede integrazione tra le le diverse professionalità (lavoro di di équipe), ponendo attenzione non solo al al paziente ma anche alla sua famiglia e al al contesto relazionale e sociale.

49 Ammissione in ospedale: anamnesi, esame obiettivo, accertamento clinico

50 La guida al colloquio clinico anamnestico del Ministero rappresenta solo una griglia per l operatore, affinché elabori una strategia personalizzata di colloquio empatico. NON vi sono evidenze che parlare apertamente di suicidio con il paziente comporti esiti peggiori. Anzi

51 Questo èsolo un esempio di strumento per l assegnazione del livello di rischio. I vari fattori di rischio vanno valutati nel loro insieme, sulla base del loro peso specifico.

52 Per l attribuzione del livello di di rischio, strumenti come schede e scale di di valutazione sono consigliabili come una possibile integrazione al al colloquio empatico tra professionista e paziente. Disperazione Impulsività Impotenza

53 SE VALUTAZIONE DI RISCHIO MEDIO ALTO E EFFETTUATA IN PS: richiedere consulenza psichiatrica per completare inquadramento clinico e decisioni terapeutico assistenziali. In caso di dimissione: affidare paziente a un familiare o altra persona significativa; contattare/coinvolgere MMG; invio a CSM/SerT.

54 PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE E PROCESSI ORGANIZZATIVI DURANTE IL RICOVERO Per paziente a rischio medio alto: valutazione diviene un processo clinico per la raccolta di informazioni e per la notifica dell identificazione, del trattamento e della gestione dei pazienti a rischio. i reparti devono disporre di un modello di pianificazione clinicoassistenziale basata sulla valutazione del rischio (v. Allegato 3) fondamentale la comunicazione all interno del reparto in caso di rischio medio alto v. azioni specifiche per pazienti a rischio medio alto in reparti psichiatrici

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56 PAZIENTI A RISCHIO MEDIO ALTO IN REPARTI PSICHIATRICI la valutazione del rischio medio alto deve essere trasmessa dal medico valutatore all équipe infermieristica. La valutazione va documentata nella cartella infermieristica oltre che in quella medica. potenziamento di sorveglianza e accorgimenti (posizione di stanza, di letto in stanza, etc) controllo oggetti personali équipe medico infermieristica effettua rivalutazione quotidiana. osservazione personalizzata e integrazione tra le varie figure prof.li coinvolgimento familiari continuità assistenziale a dimissione (MMG, CSM, etc) Generalmente il rischio è maggiore nei primi giorni dopo ammissione e dimissione

57 SICUREZZA AMBIENTALE E STRUTTURALE Riguarda tutti tutti i i pazienti che che accedono all ospedale, a prescindere dal dal livello di di rischio individuato. In In particolare è necessaria una una valutazione di di rischio ambientale, di di concerto con con le le strutture tecniche, finalizzata ad ad individuare le le principali condizioni di di rischio presenti nelle nelle specifiche strutture. Alcune misure preventive di possibile adozione: Posate di plastica e piatti infrangibili Quadri ben fissati al muro, con vetri di sicurezza; specchi di sicurezza nei bagni Strumenti e attrezzature (stetoscopi, strumenti taglienti, farmaci) attentamente custoditi Sistemi antintrusione anche nei locali riservati al personale Vetri antisfondamento e/o ringhiere Maniglie delle porte con requisiti di sicurezza Protezione dei raccordi per ossigeno e aspirazione Soffioni doccia fissi e con disegno che ne impedisce l appiglio Letti ad altezza variabile Campanelli di allarme non appesi a soffitto/pareti Pavimenti e rivestimenti parietali in linoleum per attutire gli effetti di eventuali cadute o urti in camere di degenza Eventuali impianti di videosorveglianza in aree non presidiate o critiche.

58 LA SEGNALAZIONE E IL MONITORAGGIO

59 SIMES - Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità Sistema di segnalazione obbligatorio Attivo a livello nazionale dal tipologie codificate di eventi avversi

60 l evento sentinella èun evento di particolare gravità, potenzialmente evitabile, che può comportare morte o grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario. Il verificarsi di un solo caso è sufficiente per dare luogo ad un indagine conoscitiva diretta ad accertare se vi abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili e per attuare le adeguate misure correttive da parte dell organizzazione.

61 dal settembre 2005 al dicembre 2012: 18 casi di suicidio e tentato suicidio

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63 Suicidio, tentato suicidio e autolesionismo: n casi x gravità Evento Evento Incident ES + IR sentinella reporting Totale Suicidio Tentato suicidio Tentato suicidio (minaccia) Autolesionismo (grave) Autolesionismo (lieve) Totale eventi Incident reporting - esito Esito minore Esito medio Esito maggiore near miss o evento senza danno ulteriori visite, trattamenti, indagini diagnostiche, intervento chirurgico,.. prolungamento degenza, disabilità, contributo al decesso La riclassificazione soggettiva degli eventi (IR) è avvenuta, incrociando le informazioni presenti nella descrizione dell evento e nell esito

64 Suicidio, tentato suicidio e autolesionismo: n casi x disciplina Disciplina (x evento) Evento Incident ES + IR sentinella reporting Totale Cardiologia Chirurgia generale Geriatria Medicina generale Neuropsichiatria infantile Psichiatria Astanteria Recupero e riabilitazione Oncologia Pneumologia non segnalato

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66 INDICATORI DI CONTROLLO DELL IMPLEMENTAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI

67 Il Il suicidio: evento prevenibile ma scarsamente prevedibile più piùche cose da da fare, forse, ci ci sono cose da da conoscere, da da valutare, pensare. [ ] [ ] si si tratta di di mantenere un un assetto mentale il il più piùpossibile aperto e ricettivo, sullo sfondo di di una conoscenza che che deve essere la la più piùampia possibile. [ ] [ ] prima che che il il paziente rischi di di appendere il il suo suo scheletro nel nel nostro armadio, lasciamo che che appenda alla alla nostra stampella uno stato di di insopportabile dolore. A noi noi tocca tenere l armadio aperto e avere stampelle di di buona qualità. Mario Mario Rossi Rossi Monti, Monti, Alessandra D Agostino. D Il Il suicidio.

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