IL COLLEGIO DI NAPOLI. - Prof. Avv. Ferruccio Auletta... membro designato dalla Banca d'italia

Transcript

1 IL COLLEGIO DI NAPOLI composto dai signori: - Prof. Avv. Enrico Quadri... Presidente - Prof. Avv. Ferruccio Auletta... membro designato dalla Banca d'italia - Prof. Avv. Giuseppe Leonardo Carriero... membro designato dalla Banca d'italia - Prof.ssa Lucia Picardi... membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario - Prof. Avv. Giuseppe Guizzi... membro designato da Confindustria di concerto con Confcommercio, Confagricoltura e Confartigianato (estensore) Nella seduta del , dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica FATTO La controversia sottoposta alla cognizione del Collegio concerne il tema della responsabilità per il ritardo nell esecuzione di un bonifico bancario da parte dell intermediario presso cui è acceso il conto corrente dell ordinante nei confronti del beneficiario del bonifico. Questi, in sintesi, i fatti oggetto del procedimento. Con lettera del 1 marzo 2012 l attuale resistente si è rivolto all intermediario attuale resistente, con il quale pure non intratteneva alcun particolare rapporto contrattuale, lamentandosi della tardiva esecuzione di un ordine di bonifico per ,00 di cui era beneficiario e che l intermediario avrebbe dovuto eseguire, su richiesta di un terzo suo cliente, in modo da procedere al pagamento del prezzo di una compravendita immobiliare conclusa appunto tra il ricorrente e il terzo. Già in sede di reclamo il ricorrente esponeva che l ordine di pagamento, che gli era stato consegnato materialmente dall acquirente il 22 dicembre 2011 in sede stipula di un atto di compravendita immobiliare alla presenza del notaio rogante, non era stato accreditato nei successivi venti giorni come invece avrebbe dichiarato il direttore della filiale dell intermediario, intervenuto in sede di stipula in quanto il pagamento del prezzo avveniva a sua volta con somme erogate dal resistente all acquirente in base a un contratto di mutuo ipotecario stipulato nel medesimo contesto. Soltanto in data 15 febbraio 2012, proseguiva sempre il ricorrente, l intermediario procedeva alla relativa incombenza, indicando, peraltro, Pag. 2/6

2 quale data dell ordine di bonifico il 14 febbraio Sulla base di tali considerazioni il ricorrente chiedeva di essere risarcito per il danno sofferto in conseguenza del ritardo. L intermediario riscontrava il reclamo con nota del 23 aprile Dopo aver eccepito l insussistenza della legittimazione ai fini della presentazione del reclamo, difettando, in capo al reclamante, la qualità di cliente, l intermediario respingeva ogni addebito e in particolare contestava l imputabilità del ritardo allegando che era stato il proprio cliente, ordinante il bonifico e acquirente dell immobile, a non metterlo in condizione di adempiere tempestivamente, il ritardo nell effettuazione del bonifico, dipendendo, infatti, dal ritardo con il quale il mutuatario ha sottoscritto la polizza di assicurazione sul bene immobile[ ] con le specifiche caratteristiche richieste dal contratto). Insoddisfatto dell esito del reclamo, il ricorrente si è rivolto all Arbitro Bancario Finanziario. Dopo aver esposto i fatti nei termini già sopra descritti, il ricorrente ha censurato la condotta dell intermediario come non corretta, dolendosi in particolare del fatto che quest ultimo avrebbe per un verso badato esclusivamente ai propri interessi ( ) avviando da subito il piano di ammortamento del mutuo, non rilevando a tal fine la irregolarità sulla polizza assicurativa, mentre per altro verso non avrebbe tenuto in alcuna considerazione il suo interesse, quale venditore dell immobile, a ricevere il bonifico disposto in pagamento del prezzo nei termini promessi, così provocandogli danno per avere trattenuto illegittimamente per ben 35 gg. oltre il termine massimo dei 20 enunciati e tollerati per l espletamento delle procedure notarili quanto di sua spettanza. Sulla base di tali considerazioni il ricorrente ha dunque concluso chiedendo all Arbitro di dichiarare l intermediario tenuto al risarcimento dei danni per il ritardato pagamento. Danni, questi, che il ricorrente ha quantificato in 700,00, per mancati interessi al tasso del 5% per giorni 35 calcolati escludendo i 20 gg. tecnici e mancati interessi al tasso dell 1% per giorni 180. Ai fini della quantificazione del danno il ricorrente ha precisato che il tasso del 5% è quello che la propria banca gli avrebbe proposto per un operazione di time deposit a sei mesi con riferimento alle somme suddette e che, invece, per causa del suddetto ritardo nell accredito del bonifico, è stata poi conclusa al tasso del 4%. L intermediario ha resistito al ricorso depositando controdeduzioni. In via preliminare il resistente ha eccepito la carenza dei presupposti soggettivi ed oggettivi per la presentazione del ricorso all ABF posto che nessun rapporto bancario, o di altra natura, intercorre o è intercorso [con il ricorrente] con la conseguenza che lo stesso non può essere classificato come cliente. Osserva, infatti, al riguardo l intermediario che non sarebbe invocabile dal ricorrente l obbligo, da essa assunto, di dare esecuzione all ordine di pagamento di ,00 per il solo fatto di avere a proprie mani una disposizione di bonifico irrevocabile firmata dalla banca atteso che la stessa, configurandosi come mandato di pagamento è vincolante a favore del beneficiario solo se da questi è stata sottoscritta, condizione, questa, tuttavia, che nel caso di specie non risulta realizzata. Né, prosegue ancora l intermediario, a una diversa conclusione si potrebbe giungere in ragione del fatto che il contratto di compravendita - ove pure si prevedeva che il prezzo fosse pagato al ricorrente-venditore effettivamente tramite il bonifico de quo in quanto l impegno a conferire un ordine di pagamento irrevocabile è assunto, nei confronti del ricorrente, solo dall acquirente, il quale è a sua volta l unico soggetto obbligato a garantire l esecuzione del pagamento entro e non oltre il termine di giorni trenta dalla stipula del definitivo. Con riferimento al merito della controversia, l intermediario ribadisce di non aver potuto disporre delle somme da destinare al terzo esclusivamente a causa del ritardo con il quale la mutuataria ha sottoscritto la polizza assicurativa, considerato che la prima polizza [ ] presentava delle irregolarità (in particolare: l appendice di vincolo in favore [di essa resistente] [ ] non era completa ). Per quanto concerne in particolare la richiesta di Pag. 3/6

3 risarcimento dei danni, il resistente ne deduce, in ogni caso, l infondatezza, osservando che alcun danno risulta comprovato dal ricorrente non essendo stato documentato che la somma richiesta sarebbe stata impiegata in un time deposit al tasso del 5% e che comunque gli eventuali danni non possono che essere calcolati sulla differenza tra il tasso di interessi mancato e quello ottenuto (pari, come accennato, al 4%). Sulla base di tutte le considerazioni sopra riassunte, il resistente ha concluso chiedendo al Collegio di dichiarare irricevibile il ricorso, ovvero, in subordine, di rigettarlo. DIRITTO Occorre innanzitutto esaminare l eccezione di irricevibilità del ricorso sollevata dal resistente, il quale sostiene che la qualifica di cliente, unico soggetto abilitato ad attivare il sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie di cui all art. 128-bis TUB, spetterebbe, in una vicenda come quella in esame, soltanto all ordinante il bonifico, titolare del contro corrente presso il resistente e contraente del mutuo necessario per pagare il prezzo della compravendita, ma non anche al ricorrente, che era, invece, il semplice beneficiario dell ordine di bonifico, appunto nella sua qualità di venditore e dunque di creditore del prezzo della compravendita. L eccezione non è fondata. Innanzitutto deve sottolinearsi che ai sensi delle disposizioni di attuazione dell art. 128-bis TUB, ai fini del riconoscimento della qualità di cliente è sufficiente che un soggetto sia «entrato in relazione con un intermediario per la prestazione di servizi bancari, ivi compresi i servizi di pagamento» (cfr. Sezione I, 3). Tale circostanza, sembra, allora, implicare, ad avviso del Collegio, l esistenza, per così dire in via di principio, della legittimazione del beneficiario dell ordine di bonifico, che lamenti una non corretta esecuzione dell ordine, oltre che nei confronti dell intermediario con cui intrattiene il proprio conto, e su cui la somma dovrebbe essere accreditata, anche nei confronti dell intermediario presso cui è accesso il conto dell ordinante, e ciò proprio perché è la struttura dell operazione a comportare che il beneficiario del bonifico, quale destinatario del servizio di pagamento, abbia un contatto, poi senz altro qualificato, con tale intermediario. Del resto, come già chiarito in precedenti occasioni da quest Arbitro, ove si tratti di servizi che per la loro peculiare natura coinvolgono l operatività di più intermediari - com è appunto nel caso dei servizi di pagamento disposti tramite bonifico, che coinvolgono necessariamente l attività della banca ordinante e di quella ricevente - è evidentemente un fuor d opera segmentare il servizio e così ritenere che ordinante e beneficiario possano accedere al sistema di soluzione delle controversie solo ove lamentino la non correttezza della condotta degli intermediari con cui intrattengono i rispettivi conti, e non anche qualora intendano dedurre che il mancato buon fine dell operazione è dipeso da fatto dell altro intermediario, con cui vengono in contatto pur non intrattenendo una vera e propria relazione contrattuale (cfr. in particolare ABF-Collegio Napoli, 817/2010 e 1418/2011). Quanto precede potrebbe essere, per molti aspetti, già sufficiente per ritenere sussistente la qualifica di cliente in capo al beneficiario anche nei confronti del resistente, presso cui era acceso il conto dell ordinante, ogni altra questione, ed in particolare quella relativa alla doverosità dell esecuzione dell ordine nei termini stabiliti dalla contratto di compravendita attenendo piuttosto al merito della controversia. E tuttavia nel caso di specie vi è di più. Gli è, infatti, che l esistenza di una relazione diretta tra ricorrente e resistente discende anche dalla circostanza (che, come si vedrà subito in appresso, assume un ruolo decisivo per la stessa soluzione della controversia nel merito) che l intermediario resistente risulta avere - tramite il proprio procuratore speciale intervenuto per la stipula del contratto di mutuo, concluso nello stesso contesto di tempo e di luogo della compravendita immobiliare espressamente sottoscritto l ordine di bonifico impartito dal terzo acquirente in favore del Pag. 4/6

4 venditore, attuale ricorrente. Tale circostanza implica allora che, in coerenza con quanto previsto dalla disciplina della delegazione di pagamento, entro il cui paradigma l operazione di bonifico bancario è suscettibile di essere sussunta, per il tramite della sottoscrizione il resistente, delegato, risulta aver accettato di eseguire l ordine di pagamento impartito (poi anch esso il 22 dicembre, data della stipula della compravendita) dall acquirente delegante a favore del beneficiario delegatario. In tal modo l intermediario-delegato si è così obbligato verso il ricorrente-delegatario e ha trasformato quella che sarebbe stata altrimenti una semplice delegatio solvendi - inidonea non solo a creare un obbligo del delegato verso il delegatario ma anche inidonea ad attribuire al secondo la legittimazione ad agire verso il primo - in una vera e propria delegatio promittendi, fonte invece di obbligazione anche nei rapporti reciproci tra tali soggetti. Una conclusione, questa, che d altra parte non sembra poter essere contraddetta nemmeno dal rilievo sollevato dal resistente che l ordine di bonifico reca la sola sottoscrizione del resistente e non anche quella del ricorrente; tale circostanza non è, infatti, ad avviso del Collegio, decisiva, in quanto la struttura promissoria della delegazione consente di ritenere che elemento necessario e sufficiente per il sorgere l obbligazione del delegato nei confronti del delegatario sia già appunto la promessa assunta dal primo verso il secondo, senza bisogno di un accettazione di quest ultimo, potendo essa certamente ascriversi al novero delle promesse unilaterali costituenti idonea fonte di obbligazione ex art c.c. Venendo all esame del merito, la domanda del ricorrente appare complessivamente fondata, e dunque meritevole di, seppur parziale, accoglimento. Dirimente a questi fini è proprio la considerazione che, come visto, assume rilievo già al fine di fondare la conclusione della ricevibilità del ricorso che accettando l ordine di bonifico il resistente ha trasformato la delegazione da solvendi in promittendi, espressamente obbligandosi al pagamento al beneficiario. Ebbene, se così è, ne discende che il resistente in ossequio al carattere parzialmente astratto della delegazione quale discendente dall art. 1271, comma 2, c.c., a mente del quale il delegato non può opporre al delegatario, quand anche ne fosse a conoscenza, le eccezioni relative al rapporto che egli intrattiene con il delegante - non poteva rifiutare al ricorrente il pagamento del prezzo della compravendita, cui si era obbligato in virtù dell accettazione della delegazione, facendo valere eccezioni relative al non corretto adempimento dell acquirente al rapporto di mutuo; il che è, invece, proprio quel che il resistente ha fatto, come si evince dalla circostanza che il bonifico è stato eseguito solo il giorno dopo la consegna da parte dell acquirente dell assicurazione sull immobile conforme allo standard contrattuale previsto in sede di stipula del mutuo. Una volta accertato che il ritardo nell esecuzione del bonifico da parte del resistente non è stato legittimo appunto perché il resistente si era obbligato al pagamento e non poteva rifiutarlo o ritardarlo facendo valere eccezioni rinvenienti dal suo rapporto con l ordinante e costituente il fondamento della delegazione resta da verificare se e in che misura possa trovare accoglimento la domanda di risarcimento dei danni dispiegata dal ricorrente. Ebbene, sotto questo profilo ritiene il Collegio che la domanda possa essere accolta solo in relazione al pregiudizio derivante dal ritardato pagamento ai sensi dell art c.c., e che tale pregiudizio sia quantificabile esclusivamente nella misura degli interessi legali da conteggiare con decorrenza dal trentesimo giorno successivo alla stipula del contratto di compravendita (giorno da cui il resistente è in mora ai sensi dell art. 1219, comma 2, n. 3, c.c.) sino al giorno dell effettivo accredito. La pretesa del ricorrente non può, invece, trovare accoglimento là dove vorrebbe calcolare il danno a partire dal ventesimo giorno successivo alla stipula, poi sulla maggior durata del deposito vincolato in cui avrebbe accantonato le somme e conteggiandolo in misura pari alla differenza tra il tasso ottenuto per il deposito e quello maggiore che avrebbe potuto ottenere in caso di tempestivo pagamento. Pag. 5/6

5 Sotto questo profilo la domanda del ricorrente appare, infatti, destituita di prova: sia (i) quanto alla decorrenza del ritardo a partire dal ventesimo giorno successivo alla stipula, non trovando alcun riscontro in atti l affermazione, contenuta nel ricorso, secondo cui il procuratore speciale del resistente, presente per la conclusione del parallelo contratto di mutuo, avrebbe garantito al venditore l accredito della somma entro tale più breve termine; sia (ii) in relazione alla stessa esistenza dell operazione di deposito vincolato, e del maggior tasso che si pretende si sarebbe potuto ottenere in presenza di un pagamento tempestivo. P.Q.M. In parziale accoglimento del ricorso, il Collegio dichiara l intermediario tenuto al risarcimento del danno nella misura degli interessi legali sulla somma di ,00 a decorrere dal 22 gennaio 2012 fino all accredito. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00 quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6