PROGETTO TRAPEZIO. Sintesi del percorso Giovanna Malusà

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1 PROGETTO TRAPEZIO Sintesi del percorso Giovanna Malusà con la supervisione scientifica del prof. Massimiliano Tarozzi Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive Università degli Studi di Trento Giugno 2013

2 Sommario Premessa metodologica... 4 PROGETTO TRAPEZIO IL PRIMO ANNO DI LAVORO Gruppo di Progetto Gruppo Trapezenti Rapporti con il Dipartimento della Conoscenza Rapporto con le scuole e i Dirigenti Fase di reclutamento degli studenti Rapporto con i consigli di classe e i coordinatori Rapporto con genitori e studenti Alcuni dati quantitativi Riflessioni critiche Elementi di forza Elementi di criticita Ri-progettazione IL SECONDO ANNO DI LAVORO Gruppo di Progetto e scelte assunte Rapporto con la rete Reclutamento studenti Esperienze Trapezio Ricerca azione Gruppo Trapezenti Esperienza Trapezio in aula Tempi, spazi e strategie Costruzione del setting Rapporto con i genitori Rapporto con le altre classi Riflessioni critiche Elementi di debolezza Elementi di forza

3 2.8. Riprogettazione RIFLESSIONI CONCLUSIVE Riferimenti bibliografici ANTOLOGIA Allegato 1 - Gruppo di Progetto, 6 febbraio Allegato 2 Bozza progetto, febbraio Allegato 3 Bozza progetto, 3 marzo Allegato 4 Bozza progetto, 11 marzo Allegato 5 Trapezenti, 13 marzo Allegato 6 Progetto, 16 marzo Allegato 7 Trapezenti, 27 marzo Allegato 8 Gruppo di Progetto, 13 aprile Allegato 9 Gruppo di Progetto, 24 aprile Allegato 10 Note attuative (Dipartimento) Allegato 11 Richiesta al Dipartimento (Allegato tecnico e Accordo di rete) Allegato 12 Colloqui con coordinatori e famiglie Allegato 13 Verifica per il Dipartimento, luglio Allegato 14 Progetto, ottobre Allegato 15 Progetto, dicembre Allegato 16 Accordo di rete (dicembre) Allegato 17 Traccia incontro Dirigenti, 18 ottobre Allegato 18 Scheda informativa e dichiarazione di consenso informato Allegato 19 Ipotesi di ricerca azione Allegato 20 Note di campo, 28 gennaio Allegato 21 Note di campo, 12 febbraio Allegato 22 Note di campo, 18 febbraio Allegato 23 Gruppo di Progetto, 6 marzo

4 Premessa metodologica In questo paper si intende delineare un profilo del processo di costruzione del progetto Trapezio, presentando la documentazione progressivamente costruita ed evidenziando gli elementi di forza e di criticità che hanno caratterizzato le diverse fasi del percorso, dalla progettazione alla formalizzazione ed implementazione dell esperienza. La ricerca si è svolta con la supervisione scientifica del prof. Massimiliano Tarozzi del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell Università degli Studi di Trento. La postura dei ricercatori coinvolti nella documentazione è interna al contesto: pur cercando di mantenere una giusta distanza nell osservazione dei fenomeni, hanno partecipato sul campo attivamente ai processi di costruzione dell iniziativa innovativa indagata. Le osservazioni di seguito riportate sono il frutto dell analisi di dati differenti, raccolti/prodotti progressivamente in un arco temporale di un anno e mezzo (da gennaio 2012 a maggio 2013); in particolare di: dati documentali: documenti prodotti, verbali degli incontri del Gruppo di Progetto; dati osservativi: osservazione partecipante, conversazioni informali, analisi del setting, materiale fotografico (videoregistrazioni, fotografie); note di campo, con osservazioni ed interpretazione sugli eventi;. diario di ricerca (diario degli eventi); elementi di meta-analisi condivisi con il Gruppo di Progetto e/o in riflessioni informali. In congruenza con un approccio etnografico, la raccolta dati si è caratterizzata da fasi distinte: 1. una prima fase delicata di accesso al campo (genn. marzo 2012), con la negoziazione dei primi rapporti con la Committenza (Dirigente) e con gli attori coinvolti nella ricerca (docenti del Gruppo di Progetto); sono maturate le prime osservazioni esterne e la raccolta di dati documentali; 2. una seconda fase di maggiore familiarità con i docenti partecipanti (aprile 2012), che ha permesso le prime interpretazioni analitiche; 3. una terza fase di collaborazione attiva e partecipazione diretta al progetto (maggio 2012-marzo 2013), sia nei contatti con le famiglie per il reclutamento degli studenti sia come presenza in aula con gli studenti delle Esperienze Trapezio, con un delicato equilibrio tra una visione più oggettiva del processo e un coinvolgimento personale; 4. una fase conclusiva di progressivo distacco (aprile maggio 2013), esplicitato al gruppo docenti, con una minore presenza sia in aula sia nel team di progettazione, finalizzato alla rielaborazione, analisi e scrittura conclusiva della ricerca. Tra le diverse forme tipiche dell Etnografia, si è adottata l Action Research (AR), una forma di indagine cooperativa che valorizza il ruolo e l autodeterminazione dei partecipanti (Richards & Morse, 2007): piuttosto che condurre ricerche sulle persone, i ricercatori AR, infatti, fanno ricerche con le persone oggetto di studio (Reason & Bradbury, 2001), definendo congiuntamente il problema di ricerca, co-costruendo modalità di raccolta-analisi dei dati ed implementando progressivamente - con una circolarità azione/analisi/azione - le scoperte 4

5 emerse, per facilitare processi di cambiamento sociale che coinvolgano anche una dimensione politica (Tarozzi, 2007). Mentre gli elementi del primo anno di lavoro si riferiscono prevalentemente agli esiti di una rielaborazione comune nel Gruppo di Progetto, quelli riferiti al secondo anno si limitano ad un livello prevalentemente descrittivo, essendo mancato il percorso di Ricerca Azione previsto. PROGETTO TRAPEZIO Il Progetto Trapezio si pone la finalità di prevenire la dispersione e/o l insuccesso scolastico attraverso la sperimentazione di un anno di integrazione tra primo e secondo ciclo con modalità innovative di Life Skills Education, trasferibili nella scuola secondaria di primo grado e declinate come ulteriore possibilità di garantire e promuovere un reale diritto alla studio a tutti, in particolare alle fasce più deboli a rischio di drop-out. Si prevedono in particolare due piste distinte ma parallele di intervento, i cui destinatari sono rispettivamente: gli studenti con le loro famiglie i docenti e il sistema scolastico negli aspetti organizzativi e metodologici. Questo progetto, così declinato nella sua originaria premessa (cfr. allegato 2), è stato inizialmente concepito da un nucleo di docenti dell Istituto Comprensivo Trento 7 sotto l impulso dell attuale Dirigente Stefano Kirchner, primo ideatore della sperimentazione, che ha catalizzato un gruppo motivato di professionisti interessati alla proposta. 1. IL PRIMO ANNO DI LAVORO Nel primo anno si sono impiegate notevoli energie per disegnare le linee progettuali da condividere con il Dipartimento, i Dirigenti e le scuole in rete. Numerosi sono stati a diversi livelli gli incontri informali e formali, come evidenziato nella Tabella 1. Tabella 1 Calendario degli incontri nel primo anno (2012). Gruppo di progetto Trapezenti Dipartimento Istruzione Dirigenti e coordinatori di classe Gennaio: primi contatti contatti informali e formali nelle riunioni a Palazzo Istruzione incontri informali (Kirchner) contatti con le scuole per il reclutamento degli studenti Università Studio APS incontri informali incontri informali 5

6 Elementi caratterizzanti della proposta iniziale (piano A) erano la costituzione di una classe pilota, al di fuori della normale routine scolastica, che sperimentasse in un locale esterno agli edifici scolastici un anno senza materie e senza campanelli 1, con attività su progetti motivanti per gli studenti e mirate a potenziare alcune competenze irrinunciabili di italiano e matematica con la presenza di soli due docenti prevalenti - e altri al bisogno in un rapporto educativo e formativo privilegiato che facilitasse l assunzione di responsabilità Gruppo di Progetto Il Comitato Scientifico che si è raccolto intorno a questa sperimentazione era composto da un panel di stakeholders profondamente motivato a promuovere un percorso innovativo per fasce di studenti in difficoltà. Nella fase di avvio erano presenti: Stefano Kirchner, dirigente dell I.C. TN7 un gruppo di docenti dell Istituto Comprensivo TN7 o Lina Broch, collaboratore del Dirigente e referente BES o Maria Videsott, vicepreside o Barbara Baraldi, collaboratore del Dirigente o Claudio Bassetti, docente sul progetto Pe.Pe Claudio Bertoldi, docente I. S. Curie Pergine Franca Manoukian e Claudia Marabini, Studio APS (Analisi Psico-Sociologica) - Milano; Massimiliano Tarozzi e Giovanna Malusà (tirocinante psicologa), Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive - Università di Trento. Francesco Pisanu, IPRASE. Già dal primo incontro il team si è ridefinito come Gruppo di Progetto, proprio per evidenziare non solo il carattere progettuale dell iniziativa, ma anche la necessità di una cocreazione di un percorso con contributi provenienti da differenti professionalità, sia del mondo della scuola sia da quello della ricerca e del sociale (cfr. allegato 1). I diversi incontri, sempre al completo almeno come rappresentanza dei diversi attori coinvolti, sono stati essenziali per co-costruire non solo un identità di gruppo, ma anche un pensiero d azione comune, con un linguaggio condiviso. L IPRASE ha partecipato solo al primo incontro. I primi mesi di attività sono stati molto intensi e focalizzati alla scrittura comune del progetto da presentare al Dipartimento: si sono confrontate aspettative, ipotesi di lavoro, strumenti e modalità di reclutamento degli studenti, modalità didattiche e di ricerca, elaborando bozze progressivamente sempre più dense di contenuti condivisi (cfr. allegati 2, 3, 4, 6, 11). Nel percorso alcuni momenti erano percepiti talvolta come eccessivamente teorici a discapito di una progettazione più concreta; è stato necessario trovare un equilibrio tra i diversi modi di essere dei componenti del Gruppo: se da una parte era essenziale una lettura dei bisogni e un dettagliato piano d azione delle diverse fasi da perseguire, dall altra i tempi rispetto il lavoro da proporre nelle scuole cominciavano a diventare sempre più stretti, preoccupando quella parte più pragmatica del Gruppo che avrebbe voluto passare all azione. 1 Qui e di seguito, in corsivo tra virgolette, alcune delle frasi invivo dei partecipanti. 6

7 1.2. Gruppo Trapezenti Il lavoro del Gruppo di Progetto è stato pertanto affiancato da quello del Gruppo Trapezenti, così autodefinitosi, costituito dai docenti direttamente coinvolti nel futuro lavoro con gli studenti - Lina Broch, Claudio Bassetti e Claudio Bertoldi e da Giovanna Malusà, con il compito di dedicarsi ad un iniziale programmazione didattica, condividendo e contestualizzando la progettazione metodologica esposta nel progetto stesso. Cuore della sperimentazione, il team Trapezenti ha cercato di focalizzare l attenzione su alcune modalità didattiche ritenute efficaci, riflettendo su ipotesi di valutazione, risultati attesi, competenze da implementare, compiti, attività su progetti trasversali I diversi incontri formali (cfr. allegato 5 e 7) ed informali hanno permesso di tessere una relazione personale e professionale tra gli insegnanti del team, esplicitando modi di essere difficilmente incasellabili in categorie statiche Rapporti con il Dipartimento della Conoscenza Dopo una serie di incontri informali, giovedì 22 marzo 2012 il Gruppo di Progetto si è presentato al Dipartimento della Conoscenza per un confronto con l Assessore Dalmaso, il Dirigente Generale Tomasi e la direttrice dell IPRASE Beatrice de Gerloni. Sono emersi sia pareri favorevoli all iniziativa innovativa, sia la preoccupazione della possibile creazione di una classe differenziale, elemento che successivamente ha più volte disturbato l evoluzione del progetto, declinandosi come fantasma presente anche in diverse realtà scolastiche contattate. Il progetto confezionato, però, si è rivelato poco adeguato alle richieste formali del Dipartimento, dettagliate successivamente in un documento (cfr. allegato 10), a cui sono seguiti numerosi incontri teorici di una parte del Gruppo di Progetto per formulare in modo congruente alle richieste la Sperimentazione. Sono stati mesi (aprile-maggio) di intenso lavoro che se da una parte ha permesso una maggiore pianificazione dell Esperienza, dall altra ha un po raffreddato la spinta propositiva che la caratterizzava, con un dispendio di tempo rivolto ad aspetti prevalentemente formali. In questo periodo (20 aprile) sono stati valutati anche possibili co-finanziamenti pubblici (FSE) per promuovere la Ricerca Azione correlata al progetto. Nel mese di giugno 2012, in seguito anche alla collaborazione con i responsabili degli uffici del Dipartimento, si è conclusa la prima fase di costruzione del Progetto, con la richiesta al Dipartimento stesso del riconoscimento formale del Progetto (cfr. allegato 11), ai sensi dell art. 57 della legge provinciale n 5, 7 agosto Rapporto con le scuole e i Dirigenti Stefano Kirchner, dirigente promotore del progetto, ha curato a livello informale i contatti con altri dirigenti potenzialmente sensibili alla proposta, coinvolgendo progressivamente una rete di scuole: 7

8 I.C. Trento 7, promotore dell innovazione I.C. Trento 2 I. C. Trento 4 I.C. Aldeno e Mattarello I.S. M. Curie di Perginee A questi Istituti si sono progressivamente aggiunti anche altri, con la costituzione a fine giugno 2012 di un accordo di rete che comprendeva 10 istituti scolastici, 6 scuole secondarie di primo grado e 4 di secondoo grado: - ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 2 J.A. COMENIUS - ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 4 - ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 7 - ISTITUTO COMPRENSIVO ALDENO - MATTARELLO - ISTITUTO COMPRENSIVO PERGINE 2 - ISTITUTO COMPRENSIVO VIGOLO VATTARO - ISTITUTO DI ISTRUZIONE M. CURIE - ISTITUTO TECNICO ECONOMICO L. BATTISTI - ISTITUTO TECNICO ECONOMICO A. TAMBOSI ISTITUTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE SERVIZI ALLA PERSONA E DEL LEGNO S. PERTINI Il 9 maggio 2012, presso l Aula Magna delle scuole Pedrolli, il Gruppo di Progetto al completo ha incontrato formalmente i dirigenti e alcuni coordinatori di classe per condividere le linee essenziali del progetto, le caratteristiche peculiari degli studenti destinatari e le modalità di reclutamento degli stessi. Degli iniziali 6 Istituti in rete si sono presentati all incontro 2 dirigenti e 17 coordinatori Fase di reclutamento degli studenti Nel modello ipotizzato si prevedeva una sequenza di rapporti progressivi, prima con i coordinatori di classe, poi con i genitori ed infine con i possibili studenti interessati al progetto. Vincolo essenziale per individuare i ragazzi/e era il parere unanime di tutto il relativo Consiglio di Classe, che tramite il coordinatore si sarebbe dovuto mettere in contatto con la segreteria delle Pedrolli per fissare un appuntamento con un docente del Gruppo di Progetto (Lina Broch, Maria Videsott, Barbara Baraldi, Claudio Bassetti o Claudio Bertoldi). Tutti i colloqui sarebbero stati seguiti da due persone, un docente e Giovanna Malusà, come osservatrice esterna, che avrebbe fissato anche date e orari degli incontri nelle scuole di appartenenza. Le aree del colloquio erano state poi formalizzate in una scaletta preparata nel Gruppo di Progetto (cfr. allegato 9). Consiglio di Classe coordinatore Si è scelto di non registrare i primi colloqui, ma di raccogliere solo le informazioni utili per tessere una relazione di fiducia con le famiglie, filtrando anche eventuali studenti non rientranti nel target individuato. 8 genitori studente

9 Rapporto con i consigli di classe e i coordinatori Sono stati condotti 24 colloqui, nelle scuole di appartenenza degli studenti., tra il 23 maggio e il 5 luglio Il rapporto diretto con i Consigli di Classe è stato pressoché inesistente. Solo in un caso si è partecipato in modo del tutto casuale ad un Consiglio di Classe per ripresentare le linee essenziali del progetto e la tipologia di studenti a cui era riferito, chiarendo alcuni dubbi del gruppo docente. In un analisi a posteriori appare evidente come questo anello mancante abbia determinato una comunicazione poco efficace con le scuole e la presenza di pre-giudizi che hanno di fatto inquinato ed ostacolato sia il reclutamento di possibili studenti sia la creazione di una reale rete di sperimentazione Rapporto con genitori e studenti Il modello previsto, discusso e concordato nel Gruppo di Progetto, nella prassi è stato seguito solo in alcuni casi, lasciando alla sensibilità del docente e ai tempi disponibili la scelta delle modalità da seguire (cfr. allegato 12): in alcuni casi il colloquio con i genitori è avvenuto contemporaneamente a quello con il coordinatore, talvolta in presenza anche del Dirigente, in una situazione di asimmetria e difficile accoglienza; in altri casi ancora ci sono stati colloqui direttamente con i genitori, senza un incontro preliminare con il coordinatore di classe. Elemento validante la relazione con la famiglia è stata la presenza in almeno un colloquio di un docente Trapezente, che ha permesso di concretizzare aspettative e chiarire direttamente le modalità di lavoro con i ragazzi/e. Gli studenti sono stati contattati inizialmente dai coordinatori, che hanno atteso solitamente l esito dell esame di terza media per proporre la sperimentazione Alcuni dati quantitativi Il Progetto Trapezio si profila come un accordo di rete di 10 istituti scolastici (6 scuole secondarie di primo grado e 4 di secondo grado), firmato dai rispettivi Dirigenti scolastici. Ha coinvolto direttamente : - Il Gruppo di Progetto, nell ideazione e realizzazione delle prime fasi del progetto (febbraio giugno 2012); - Il gruppo docenti Trapezio, nella programmazione educativo-didattica dell iniziativa innovativa (febbraio giugno 2012); - il gruppo Dirigenti della provincia di Trento, per una formale approvazione e condivisione degli intenti educativi (marzo maggio 2012); - 25 coordinatori di classe/docenti di 8 Istituti Comprensivi (di cui 2 non ancora in rete), nell individuazione di possibili studenti a cui proporre la sperimentazione (maggio giugno 2012); - 19 studenti di 12 classi con le loro famiglie (giugno luglio 2012). In particolare: 9

10 coordinatori coinvolti studenti segnalati SCUOLEIN RETE e scuole contattate a giugno Di questi 19 studenti (e famiglie) segnalati dai coordinatori: - 8 genitori e ragazzi contattati direttamente dai coordinatori di classe hanno subito rifiutato il progetto; - 3 genitori, dopo il colloquio con alcuni docenti di Trapezio, si sono ritirati perché esplicitamente non interessati; - 2 genitori erano concordi al progetto, ma i figli hanno rifiutato la proposta; - 2 ragazzi segnalati, le cui famiglie contattate anche dai docenti di Trapezio sarebbero state concordi con il progetto, sono stati fermati (un ragazzo non è stato ammesso agli esami ed un altro è stato respinto dopo l esame di terza media); - 4 genitori con i rispettivi figli hanno accettato la proposta e si sono iscritti a Trapezio ESITI DEI COLLOQUI CON GENITORI E STUDENTI studenti e genitori concordi solo genitori concordi genitori contrari coordinatori contrari 0 10

11 STUDENTE (sigla) 1 XX Vigolo Vattaro 2 YY Vezzano 3 XY Vezzano 4 B.A. I.C. Trento 2 Studenti contattati (In verde gli studenti che hanno aderito a Trapezio) ISTITUTO DI PROVENIENZA 5 C. J. I.C. Pergine 2 6 C. N. I.C. Trento 7 7 D. S. I.C. Pergine 2 RESPINTA 8 F. A. I.C. Trento 2 9 F. C. I.C. Trento 2 RESPINTA 10 G.M. I.C. Pergine 2 OSSERVAZIONI 11 H.A. I.C. Pergine 2 RESPINTO (origine ucraina) 12 I. T. I.C. Trento 6 origine pakistana 13 K. N. I.C. Trento 6 origine ucraina 14 M. A. I.C. Pergine 2 15 M. M. I.C. Pergine 2 16 N. C. I.C. Trento 2 17 S. G. I.C. Trento 7 origine indiana 18 S.X. I.C. Aldeno Mattarello 19 S. A. I.C. Trento 2 20 T. A. I.C. Trento Riflessioni critiche Per una lettura significativa dei dati presentati, si intendono evidenziare alcuni elementi qualitativi, condivisi con il Gruppo di Progetto, emersi progressivamente nel lavoro sul campo Elementi di forza a) Idea innovativa condivisa da una rete di scuole Il progetto, nato da un intuizione dell Istituto capofila (elaborata e pensata da anni da alcuni docenti e dall attuale dirigente) è stato accolto con progressiva disponibilità da una rete di scuole del primo e del secondo ciclo come possibile risposta al fenomeno della dispersione scolastica e alla necessità di introdurre cambiamenti anche strutturali nelle Scuole. Alcuni coordinatori si sono rivelati particolarmente sensibili al problema e disponibili a collaborare in un gruppo di Ricerca Azione. b) Consenso e fiducia dei genitori La proposta apparentemente insensata (perdere un anno) ha risposto in realtà ai bisogni di una fascia di studenti fragili, con famiglie consapevoli delle difficoltà del 11

12 proprio/a figlio/a o a loro volta in difficoltà e che hanno dimostrato fiducia verso chi ha offerto loro la prospettiva di Trapezio (insegnanti della scuola media e/o docenti di Trapezio). Il mio ragazzo fatica a fare amicizia, ha paura del giudizio degli altri.. Trapezio è quello che ci vuole.. Mi basta che diventi più sicuro, che prenda fiducia in se stesso! (Madre di un ragazzo). c) Scelta etica condivisa dal gruppo di progetto Il Gruppo di Progetto si è ritrovato in una scelta etica 2 condivisa, riferibile alla Social Justice Education (formazione alla/per la giustizia sociale), per la quale tutti si sono messi in gioco, lavorando in questi mesi volontaristicamente per promuovere l iniziativa. d) Coesione del Gruppo di Progetto Gli incontri a cadenza quindicinale hanno permesso di tessere e costruire progressivamente relazioni professionali mirate alla realizzazione del progetto, esaminandone criticità e prevedendo gli interventi sul campo. L incontro del 9 maggio si è profilato come una prova convincente di uscita sul territorio, coerente e ben calibrata. Oggi siamo usciti allo scoperto per misurare la fattibilità del Progetto nel confronto con l'esterno, dirigenti e coordinatori invitati all'incontro. Come Gruppo ci siamo presentati compatti, con un'alternanza di interventi ben calibrata e in sintonia nella conduzione delle due ore di riunione, di cui solo i primi 20 minuti erano stati meticolosamente preparati con una scaletta condivisa precedentemente in alcuni incontri formali ed informali. Ho respirato soddisfazione nei miei colleghi e il fermento che ha preceduto l'appuntamento è stato uno stimolo per affrontare con grinta l'incontro. La disposizione in cerchio delle sedie è servita a creare un clima di maggior condivisione tra i partecipanti (Memo incontro 9 maggio) Elementi di criticita a) Sistema Scolastico Durante la fase di progettazione si è tentato di coinvolgere diverse componenti di rilievo del panorama della ricerca educativa e non da ultimo l IPRASE, che ha preferito una posizione marginale e si è autoesclusa dall iniziativa. b) Docenti Tempi ristretti Ogni cambiamento in un sistema necessita ovviamente di lunghi tempi per essere compreso, interiorizzato o anche solo immaginato: serve tempo per creare un 2 Ci si riferisce ad un concetto di Ethos non colorato dal buonismo del vogliamoci-tutti-bene o siamo-tuttiuguali, bensì intriso di quella pregnanza pedagogica focalizzata a promuovere eque opportunità formative, offrendo più risorse a chi ha di meno, per colmare le disuguaglianze di partenza. 12

13 linguaggio comune tra professionalità differenti all interno di un Gruppo di lavoro; tempo per condividere le idee e creare una rete di lavoro con dirigenti e coordinatori; tempo per saper leggere situazioni di difficoltà; tempo non solo per comunicare con le famiglie le modalità del progetto, ma per costruire una relazione di fiducia; tempo perché un ragazzo/a già proiettato alle scuole superiori sia messo in contatto con una nuova immagine di sé in un nuovo contesto scolastico prima mai immaginato. Scarso coinvolgimento dei coordinatori Il fattore tempo ha sicuramente limitato la fase di lancio del progetto: i mesi di maggio-giugno, caratterizzati da un fitto calendario di impegni scolastici, sono stati poco adatti per avvicinare i coordinatori e tentare di costruire con loro una rete efficace di lavoro; solo alcuni docenti più sensibili hanno risposto all invito ed un solo incontro comune (9 maggio 2021) è stato insufficiente per esplicitare con tutti il progetto Trapezio. Dei 6 Istituti in rete si sono presentati 2 dirigenti e 17 coordinatori di 4 Istituti. A fine maggio sono stati contattati i coordinatori dell I.C. di Aldeno Mattarello e a giugno quelli di Vezzano e dell I.C. Trento 6. Rapporto poco ravvicinato con le scuole e difficoltà a riconoscere gli studenti target Questi contatti frammentati non hanno permesso la creazione di un Gruppo di lavoro che si potesse spendere in una ricerca-azione e ha determinato anche la diffusione di alcuni malintesi rispetto il progetto: alcuni Consigli di Classe, per esempio, hanno fatto fatica ad individuare i possibili utenti di Trapezio, non comprendendo forse il senso di tale progetto, magari solo letto o riportato a voce da alcuni colleghi. E stato il caso, per esempio, di due ragazzi/e i cui Consigli di Classe prima hanno deciso di segnalarli come possibili utenti (con i conseguenti incontri tra docenti Trapezio e coordinatori e successivamente anche con i rispettivi genitori), poi hanno deciso in un caso di non ammettere lo studente agli esami di terza media, in un altro di fermarlo dopo l esame stesso. "Ha sostenuto in totale sfida il colloquio senza alcuna preparazione, presentandosi in pantaloncini corti. Ha fatto un orale pessimo! Ha portato il fascismo e non sapeva nemmeno se era nel '700.. '800 o dove [ ] Nel Consiglio di Classe eravamo divisi precedentemente anche sulla scelta di una possibile promozione con 3 contrari su 9. (Coordinatrice di classe). La partecipazione (per altro casuale) da parte di due componenti del Gruppo di Progetto ad un Consiglio di Classe (23 maggio), invece, ha permesso una chiara comunicazione con tutti i docenti presenti, che hanno esposto dubbi e perplessità rispetto possibili casi, con una discussione comune, che ha portato successivamente all individuazione chiara di due ragazzi; il coordinatore ha contattato i rispettivi genitori con l appoggio reale di tutto il Consiglio, è seguito un primo colloquio comune con loro (30 maggio), successivamente solo con una madre interessata (19 giugno) e poi con il figlio (20 giugno), che ha aderito al progetto. Colloqui asimmetrici con messaggi ambivalenti con i genitori Si sono verificate forti incongruenze con quanto ipotizzato nel gruppo di Progetto rispetto le prassi da seguire nelle modalità di avvicinamento ai ragazzi/e e nei colloqui 13

14 con le famiglie; in un Istituto Comprensivo, per esempio, era presente nei colloqui con i genitori, oltre la coordinatrice e due membri del gruppo di Progetto, anche la Dirigente che con modalità fortemente asimmetriche ricordava ai genitori quanto fosse insufficiente in diverse materie il loro figlio e come venisse promosso per il rotto della cuffia pur che potesse partecipare al progetto. Perplessità sull individuazione degli studenti target Fin dalla prima riunione con i coordinatori e anche all interno del Gruppo di Progetto si sono delineate alcune perplessità rispetto agli studenti da coinvolgere nel progetto. Come scegliere gli studenti destinatari? Questo è stato il focus di diversi interventi di coordinatori interessati al Progetto, ma con dubbi sugli eventuali studenti a cui rivolgere questa proposta: se non sono i 104, quelli con DSA riconosciuti, quelli la cui famiglia latitante non è coinvolgibile, chi resta? E se si scelgono gli alunni/e con alle spalle una famiglia collaborativa, dove sta l'innovazione apportata? (Memo incontro 9 maggio). c) Genitori Diversa percezione del rischio Alcuni genitori hanno preferito il rischio di una possibile bocciatura in prima superiore piuttosto che la scelta di un anno sperimentale, pur nella consapevolezza delle difficoltà del figlio/a, nella speranza di una sua maggiore maturità emotiva e/o di un effetto motivazionale positivo con il cambio di contesto scolastico. Opinioni discordi sulle scelte del figlio/a Emerge la difficoltà dei genitori di indirizzare il proprio figlio/a verso una scelta condivisa da entrambi, senza creare conflitti familiari. Preconcetti Due genitori contattati hanno espresso esplicitamente la paura che in Trapezio confluissero solo ragazzi al limite (ex 104 o stranieri), preferendo per il proprio figlio situazioni socialmente più eterogenee. d) Studenti Scarsa motivazione Perché un ragazzo/a dovrebbe accettare di perdere un anno? Questo interrogativo ha accompagnato la fase di avvicinamento ai ragazzi/e, prima immersi nella preparazione degli esami di terza media, poi già proiettati nel futuro di una scuola superiore immaginata e condivisa con i pari, evidenziando la necessità di un riconoscimento almeno parziale (crediti formativi o altro) del percorso in atto. Le scelte dei ragazzi, poi, sono state anche in disaccordo con quelle dei loro genitori, magari entrambi favorevoli, pur se separati (in un caso) o in alleanza con uno solo dei due (in altri due casi). Di fatto i 4 ragazzi che hanno accettato Trapezio sono caratterizzati da una comune paura di affrontare la scuola superiore, da una scarsa consapevolezza delle proprie possibilità e/o in un rapporto ancora di dipendenza dalle scelte dei genitori. Luogo esterno ad una scuola superiore Il ritrovarsi solo in 15 in uno spazio privilegiato (sala di una Circoscrizione), ma lontano dalla rete quotidiana degli incontri fra coetanei si è rivelato un elemento 14

15 importante nella fase decisionale. Il senso di appartenenza ad un Istituto (essere iscritto al primo anno sperimentale delle Tambosi, classe Trapezio), invece, è stato invece vincente Ri-progettazione Assumendo gli elementi di forza e di criticità sopra esaminati, si è ritenuto opportuno rilanciare il progetto Trapezio nell anno scolastico successivo ( ), al fine di creare con una maggiore disponibilità di tempo una rete di collaborazione con gli Istituti in rete, in particolare con i rispettivi dirigenti scolastici, coordinatori e Consigli di Classe. Questi gli intenti condivisi: - creare diversi gruppi di lavoro (con i Dirigenti e con i coordinatori) con le scuole in rete del primo e del secondo ciclo, per sviluppare un reale processo di ricerca-azione; - intervenire nei singoli Consigli di Classe già da novembre, in modo che il progetto venga recepito e condiviso; - condurre in ogni Istituto incontri con i genitori con modalità meno asimmetriche, seguendo le modalità concordate; - individuare e monitorare gli studenti adatti a Trapezio; - proporre anche incontri formali a fine anno scolastico con il gruppo dei genitori e dei ragazzi iscritti a Trapezio; - ripensare al luogo fisico del progetto all interno di un Istituto scolastico per facilitare l incontro quotidiano con altri pari. Ulteriore dato di analisi, inoltre, il monitoraggio degli esiti di fine prima superiore dei 19 ragazzi/e segnalati. L 11 luglio 2012, poi, in un nuovo incontro con l assessore Dalmaso si sono restituiti gli esiti del percorso (cfr. allegato 13), discutendo una possibile modifica del progetto per l anno successivo ( ). 15

16 2. IL SECONDO ANNO DI LAVORO Dopo la pausa estiva si è rivista l ipotesi di partenza del progetto, non decollata né approvata, tentando di ridefinire un percorso innovativo maggiormente aderente ai bisogni emersi dalle scuole, dalle famiglie e non da ultimo dagli studenti. Un piano B, focalizzato all implementazione nella scuola media Pedrolli di moduli innovativi ispirati al progetto, denominati Esperienze Trapezio, e al rilancio di una classe Trapezio per i ragazzi che hanno concluso la terza media, con modalità condivise dalla rete, con una rivisitazione dell allegato tecnico precedentemente elaborato per richiedere nuovamente l approvazione della PAT. Questo ex-post il calendario degli incontri: Gruppo di Progetto (GdP) Trapezenti Genitori Trapezio Dirigenti e coordinatori di classe aula magna Pedrolli Università (ridotto) (ridotto) Incontri informali Studio APS Incontri informali e partecipazione al GdP (2012) Studenti Esperienze Trapezio / / / / / (coord. 21/ classi ET) (Buonarroti) 28/ / / CdC 14/ con dirigente TN / aprile docenti Pedrolli primo incontro Commissione Esperienze Trapezio / / / / / / /

17 2.1. Gruppo di Progetto e scelte assunte Nel primo appuntamento di settembre, il Gruppo di Progetto ha condiviso perplessità e possibili orizzonti, in un atmosfera di contenuto entusiasmo. Credibilità, modalità di comunicazione e fattore tempo sono stati gli elementi emergenti per ridefinire un nuovo progetto che superasse i limiti evidenziati nella precedente ipotesi, in quanto: fuori dalla scuola i ragazzi si sentivano figli di nessuno ; i 4 studenti che avevano aderito vivevano di fatto già una buona relazione con la scuola ed un rapporto di fiducia con i docenti; perdere un anno ostacolava la scelta; i Consigli d Classe e i Dirigenti avevano aderito solo formalmente, senza un reale percorso condiviso e co-costruito in rete. Da questi dati di discussione, i diversi componenti del Gruppo hanno cercato di ritracciare percorsi praticabili, che contemplassero i presupposti fondanti Trapezio (prevenire l abbandono scolastico per un target di studenti a rischio) in una visione inclusiva che tenesse maggiormente conto dei legami esistenti : la proposta doveva essere inserita all interno del contesto scuola, smontando giudizi e pregiudizi che avevano ostacolato la comunicazione nel sistema scolastico. Per creare un alleanza con la rete sarebbe stata necessaria una proposta aperta, condividendo i problemi esistenti in diversi gruppi di lavoro (docenti, genitori, studenti). Obiettivi del Gruppo, costruire dei setting per permettere di sperimentare concretamente Trapezio all interno della scuola media e tessere relazioni maggiori con i Consigli di Classe per implementare la classe Trapezio l anno successivo. In particolare: : tessere rapporti più stretti con alcune scuole (Dirigenti e Consigli di classe più sensibili) per progettare e realizzare laboratori trasversali sulle II medie (con un monitoraggio dell'esperienza). primavera 2013: riproporre Trapezio con colloqui con le famiglie e con i ragazzi individuati dai Consigli di Classe III delle scuole in rete, con opportune modifiche al progetto (il luogo, per esempio, interno ad una scuola superiore); : classe sperimentale di ragazzi/e che hanno concluso la III media. Questa nuova ipotesi ha inizialmente spaccato le opinioni tra chi rimaneva ancorato alla precedente visione e chi immaginava la realizzazione di moduli sperimentali all interno dell istituto Pedrolli; preoccupazioni comuni la carenza di risorse per un doppio compito, l attesa approvazione del Dipartimento della Conoscenza e una sorta di progressiva stanchezza progettuale all interno del Gruppo stesso. In congruenza con quanto dichiarato, si sono ipotizzate le modalità dell Action Research correlata all esperienza innovativa, allo scopo di promuovere un processo di autoformazione nel team docenti coinvolto e di rinnovamento nel sistema scolastico: il disegno di ricerca, supervisionato dal prof. Massimiliano Tarozzi del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, prevedeva il consenso dei partecipanti (docenti e studenti) alla videoregistrazione 17

18 delle lezioni, con una telecamera fissa posizionata nell aula, vincolo per poter partecipare alla ricerca (cfr. allegato 18). Questo periodo (settembre-ottobre 2012), dedicato alla stesura del piano B (cfr. allegato 14), ha coinvolto solo una porzione del Gruppo, che ha ridefinito con un linguaggio condiviso la proposta da presentare al Dipartimento e al gruppo Dirigenti (cfr. allegato 17), convocato il 18 ottobre nell Aula Magna delle Pedrolli, luogo non neutro, individuato per evidenziare il ruolo propositivo dell Istituto capofila. All incontro con Dirigenti e coordinatori è seguita sempre a Gruppo ridotto - una fase di revisione dell ipotesi Trapezio; diventava pertanto urgente decidere con il Gruppo al completo la direzione da prendere di fronte a quello che probabilmente ora appariva come un bivio, scelta assunta nella successiva riunione del 7 dicembre, che formalizza l avvio delle Esperienze Trapezio alle Pedrolli e lo slittamento della classe Trapezio all interno della scuola media (cfr. allegato 15 e 16) Questa la sintesi di una componente del Gruppo: 2.2. Rapporto con la rete Nel secondo anno l accordo di rete comprende un maggior numero di Istituti scolastici (14), 10 scuole secondarie di primo grado e 4 di secondo grado, evidenziando la ricerca condivisa di offrire una risposta alle problematiche connesse all insuccesso scolastico. In particolare : ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 1, Via Znojmo, n Povo; ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 2 J.A. COMENIUS, via Ponte Alto 2/ Cognola; 18

19 ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 3, via V. Veneto 61, Trento; ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 4, via Menguzzato Trento; ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 5, piazza R.Sanzio Trento; ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 6, corso Buonarroti Trento; ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 7, via 4 Novembre, 35/ Gardolo; ISTITUTO COMPRENSIVO ALDENO - MATTARELLO, via Torre Franca, Mattarello; ISTITUTO COMPRENSIVO PERGINE 2, via Amstetten, Pergine Valsugana; ISTITUTO COMPRENSIVO VIGOLO VATTARO, via Garibaldi, Vigolo Vattaro; ISTITUTO DI ISTRUZIONE M. CURIE, Via San Pietro, Pergine Valsugana; LICEO A. ROSMINI, via Malfatti, Trento; ISTITUTO TECNICO ECONOMICO A. TAMBOSI - L. BATTISTI, via Brigata Acqui, Trento; ISTITUTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE SERVIZI ALLA PERSONA E DEL LEGNO S. PERTINI, Viale Verona Trento. Alcuni Istituti, in base ai bisogni emergenti nelle specifiche realtà, hanno implementato o progettato nuove esperienze di prevenzione all insuccesso scolastico che, seppur non rientranti come tipologia nella ricerca azione prevista, sono pur sempre un segnale di promozione di esperienze innovative nel sistema scuola. In particolare: nell istituto Comprensivo di Trento 6 prende l avvio il progetto START, uno spazio tutoring e assistenza ragazzi teenager, che coinvolge ragazzi/e della scuola media Manzoni e del liceo delle Scienze Umane Rosmini, Istituti della rete; un docente nell Istituto Trento 2 partecipa ad alcune lezioni in aula Trapezio per condividere il vissuto laboratoriale da riportare poi nel proprio Istituto. Ipotizza la costituzione di una classe I media Trapezio, con un team docenti sensibile e competente rispetto un percorso didattico laboratoriale Reclutamento studenti Esperienze Trapezio Nel mese di dicembre 2012 prendono avvio i primi accordi per promuovere le Esperienze Trapezio nella scuola media Pedrolli a Gardolo (Trento). Il Dirigente Stefano Kirchner individua i due docenti del nuovo team Trapezenti: Claudio Bassetti, già membro del Gruppo di Progetto, ed Annalisa Maule, docente di sostegno nell Istituto. Compito di tre Consigli di Classe seconda segnalare possibili studenti cònsoni al progetto. Il 21 dicembre viene convocata dal Dirigente una riunione con i genitori degli 8 ragazzi individuati, preceduta da un incontro comune con questi ultimi nella futura aula Trapezio, di fianco alla mensa. Sono presenti all incontro in Direzione anche i due docenti Trapezenti, i coordinatori di classe e Giovanna Malusà, per l Università. In questa occasione si presenta ai genitori il modulo per il consenso informato (allegato 18), motivando il valore della ricerca stessa per la Scuola. I genitori accolgono favorevolmente la proposta; solo uno pare perplesso e non parteciperà alla sperimentazione, vissuta come negativa per il figlio: Non voglio che faccia da cavia, sostiene. 19

20 Questi gli studenti inizialmente coinvolti: sigla classe sex nazionalità JC M Albania LK M Albania EP M Albania IIA IIB - IIG GP M Moldavia OS M Italia HB M Tunisia AF F Italia L accordo verbale con le famiglie prevede l inizio delle Esperienze Trapezio da gennaio 2013, il giovedì e il venerdì di ogni settimana, con una didattica laboratoriale progettata per competenze riguardanti soprattutto l ambito linguistico e matematico. Da metà aprile il gruppo dei 7 studenti (6 ragazzi e 1 ragazza) si amplia a 9, con l inserimento di altri due ragazzi che hanno chiesto di poter partecipare al progetto, con il parere favorevole del Consiglio di Classe Ricerca azione Con l avvio delle Esperienze Trapezio si ipotizza anche il percorso di Ricerca Azione correlato, con la finalità di individuare gli elementi di efficacia dell esperienza e i possibili interventi migliorativi (cfr. allegato 19). Focus delle osservazioni, i docenti. Con la supervisione del prof. M. Tarozzi, si predispongono differenti strumenti per documentare il processo e per condividere/analizzare gli elementi emergenti sia nel team Trapezenti sia nel Gruppo di Progetto, scenari di fatto percorribili solo con un adeguato stanziamento di risorse da parte della PAT (risorse non ancora assegnate). Le immagini delle videoregistrazioni, pertanto, sono rimaste un importante elemento di documentazione mai discusso con i formatori dello Studio APS di Milano Gruppo Trapezenti Con una cadenza quindicinale, nei mesi di febbraio-marzo 2013, i docenti Trapezio e Giovanna Malusà si sono incontrati per monitorare il processo, analizzare gli elementi di forza e di debolezza e apportare opportuni cambiamenti in base alle dinamiche e alle criticità emergenti (cfr. allegati 20, 21 e 22). Numerosi sono stati anche gli incontri informali per programmare in itinere gli interventi in modo aderente ai bisogni espressi dal gruppo studenti. 20

21 Unico contatto con il Gruppo di Progetto l incontro di verifica del 6 marzo 2013 (cfr. allegato 23) Esperienza Trapezio in aula L esperienza in aula, ricca di vitalità e creatività, permette di convalidare l efficacia della proposta, pur nei limiti organizzativi e di ricerca presenti. I docenti hanno saputo co-creare un clima positivo e progettuale con gli studenti, mediando malumori, rapporti inizialmente difficili con la classe di provenienza e con alcuni docenti di riferimento e soprattutto affrontando di volta in volta anche i contrasti e le frizioni che nascevano nel team Trapezenti stesso, in bilico tra un precario equilibrio progettuale e continue pressioni dall esterno. Attraverso il fare, la proposta Trapezio ha cominciato a contagiare anche altri docenti dell Istituto, che hanno cominciato a mettere il naso nell aula, per rendersi conto direttamente dei progetti in corso, rivelando una progressiva apertura mentale verso l iniziativa innovativa Tempi, spazi e strategie Dietro questa porta si apre un infinito mondo di possibilità, un universo! Questa la motivazione che ha spinto un ragazzo del gruppo a proporre di colorare di un blu intenso con diverse costellazioni l anonima porta d ingresso dell aula Trapezio. Ogni azione del gruppo, infatti, è partita sempre da una scelta condivisa degli studenti, direttamente responsabili di gestire e progettare ogni attività. Un modello orario stabile è stato pressoché inesistente. I due docenti, Claudio Bassetti ed Annalisa Maule, si sono intercambiati nelle proposte indipendentemente dalle materie di riferimento (matematica ed italiano), uscendo dalla logica delle discipline e con un focus rivolto ai bisogni espressi dal gruppo. Unici punti di riferimento, la colazione di inizio giornata, momento autogestito per creare una dimensione di gruppo e di benessere dello stare a scuola, e la rielaborazione dell esperienza come ultima attività del venerdì mattina. Campanelli inesistenti, pause quando necessario e solo talvolta coincidenti con la ricreazione della scuola. I diversi progetti che hanno coinvolto tutto il gruppo sono nati inizialmente da compiti commissionati dall esterno: PROGETTO PIANTA SCUOLA: il Dirigente ha richiesto una aggiornata pianta della scuola comprendente anche il giardino, attività che ha occupato 10 incontri. La piantina è stata formalmente consegnata in Presidenza da tutto il gruppo il 15 febbraio. Progressivamente gli studenti hanno evidenziato alcuni loro bisogni concreti e/o emotivi: la necessità di uno spazio di appartenenza, con la costruzione di un aula adeguata ai lavori comuni (PROGETTO TAVOLO), resa accogliente ed ordinata (PROGETTO ATTACCAPANNI); 21

22 il bisogno di alcuni computer portatili, richiesti con una lettera formale; uno spazio per fissare il percorso da riportare poi in aula (PROGETTO QUADERNO); una porta d ingresso significativa (PROGETTO PORTA); una restituzione alle famiglie, per dimostrare il percorso, con alcune presentazioni in Power Point di sintesi delle attività ed una merenda insieme; una gita fuoriporta di due giorni in bicicletta (PROGETTO GITA), progettata con una spesa minima. Altri progetti, invece, sono stati costruiti per l esterno o in collaborazione con altre classi: PROGETTO SOGGETTO: un set di scatole e cartelloni da consegnare alle classi prime per apprendere l analisi logica; PROGETTO ARTISTICO TAVOLO: ipotesi di pittura della facciata inferiore del tavolo a forma trapezoidale; PRESENTAZIONI PER LE CLASSI: sintesi del percorso sulla riduzione in scala e sulle figure geometriche (calcolo aree) con presentazioni in.ppt; FLASHCARD di inglese. La realizzazione di queste attività ha seguito modalità differenti: talvolta si sono alternate le proposte, altre volte i diversi progetti venivano condotti in modo parallelo da due o più sottogruppi. Fasi tipiche di lavoro sono state: lezione frontale di inizio attività lavoro a coppie o in sottogruppi restituzione collettiva al gruppo All interno di ogni progetto gli studenti sono stati facilitati allo sviluppo di competenze trasversali. Se apparentemente il lavoro si è focalizzato soprattutto su aspetti matematici, maggiormente legati al mondo concreto degli studenti, la fase di metacognizione dell esperienza, caratteristica dell ultima parte del venerdì mattina, ha permesso di potenziare l aspetto linguistico, allenando i ragazzi/e ad interiorizzare il linguaggio specifico delle discipline e a relazionare davanti ad un pubblico con una maggiore competenza comunicativa. Il modo di porsi dei docenti (allegato 20), e la costruzione di una relazione personale e di un alleanza con gli studenti sono stati elementi fondanti l approccio progettuale adottato. Le strategie perseguite, difficilmente incasellabili in un setting rigido di comportamenti e di procedure, si sono caratterizzate da una continua flessibilità agli eventi e ai bisogni emersi dal gruppo, pur nel mantenimento di una postura autorevole nella conduzione della classe verso il raggiungimento di un risultato di successo e originale. Ci sono stati momenti anche di forte richiamo al compito e alle proprie responsabilità, altri di supporto emotivo nel tentativo di fornire una risposta immediata ad alcune preoccupazioni emergenti (come fare i compiti assegnati, esiti pessimi delle pagelle del primo quadrimestre), in un sottofondo educativo e formativo. L esperienza pratica ha qualificato ogni fasi di apprendimento: 22

23 nel tavolo di legno trapezoidale sono state disegnate tutte le figure geometriche piane, poi colorate, traslate, tracciando altezze, mediane, bisettrici, trovando strategie per calcolarne l area; la riduzione in scala è diventata un esperienza concreta: per la costruzione della pianta della scuola il cortile è stato più volte misurato, le misure confrontate, poi disegnate, corrette, ridisegnate, in una visione in cui l errore era solo un occasione di un maggior apprendimento; il progetto attaccapanni ha fornito l occasione per un lavoro in 3D, con il calcolo ed il disegno dei diversi elementi necessari per costruire i ganci, lettere iniziali di ogni componente del gruppo; nel progetto soggetto i ragazzi sono entrati nella lingua, costruendo un setting di strisce colorate con i diversi sintagmi linguistici Costruzione del setting 23

24 L aula Trapezio, situata al pian terreno di fianco all aula mensa, è stata consegnata ai ragazzi con le strutture minime indispensabili: una lavagna, alcuni banchi, una cattedra Due armadi di legno provvisoriamente bloccavano il passaggio con la sala adiacente. Un ampia vetrata e una porta a vetri permetteva l uscita direttamente nel cortile dell edificio. Con progetti progressivi, gli studenti hanno organizzato l ambiente con un tavolo trapezoidale al centro, alcuni banchi laterali per la colazione, altri per i lavori a coppie ed un attaccapanni. Il locale è stato dotato di: un microfono sopra il tavolo comune di lavoro ed una telecamera fissa per le videoregistrazioni ( in funzione dalla fine di febbraio); una postazione computer con connessione internet ed una LIM; una porta a vetri per dividere l aula dalla mensa Rapporto con i genitori All incontro di dicembre per presentare il progetto è seguito un appuntamento il 19 marzo 2013 alle ore 18.00, in coda alle udienze generali, come momento di restituzione del percorso, con la presenza del Dirigente, dei docenti Trapezenti, Giovanna Malusà e gli studenti. Si sono presentati tutti i genitori, soddisfatti del percorso dei loro figli (un genitore assente per impegni di lavoro è stato contattato la mattina). 24

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