Outdoor Sailing per gli studenti di Psicologia dell Università La Sapienza: formazione e ricerca a bordo di una barca a vela
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- Jacopo Luciano Villa
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1 Outdoor Sailing per gli studenti di Psicologia dell Università La Sapienza: formazione e ricerca a bordo di una barca a vela di Vittorio Pasquali, David Cariani, Gianfranco Montanarella Il progetto Il progetto denominato outdoor training ha previsto lo sviluppo di attività, di formazione e ricerca, a bordo di una barca a vela con un equipaggio interamente formato da studenti delle Lauree Specialistiche, docenti e ricercatori della Facoltà di Psicologia 2. Sono state affrontate tematiche di carattere psicologico e psicofisiologico secondo metodologie che intendevano coniugare la pratica sportiva con lo sviluppo di abilità relazionali connesse all esercizio della leadership, alla collaborazione interpersonale e alla gestione dei gruppi. Diverse esperienze attestano l efficacia delle attività di formazione outdoor; i contesti naturali forniscono, infatti, le condizioni ideali per la messa alla prova di capacità e stili di relazione personali, cruciali per il benessere individuale e il buon funzionamento dei gruppi di lavoro. La navigazione a vela d altura rappresenta per lo psicologo un laboratorio straordinario di sperimentazione e un'esperienza particolarmente ricca di occasioni che favoriscono lo sviluppo personale attraverso una maggiore conoscenza di sé e la riflessione sui rapporti interpersonali. La vela d altura, infatti, comporta tempi di navigazione, nei quali persone diverse convivono e si impegnano in attività comuni, in uno spazio ridotto e privato di larga parte delle stimolazioni fisiche e interpersonali che caratterizzano la vita a terra, spesso in condizioni che richiedono un cambiamento dei ritmi abituali di sonno, veglia, lavoro. Il progetto, oltre all aspetto scientifico, prefigura un'esperienza pilota con evidenti risvolti professionali; in seguito al successo e al generale interesse suscitato in ambito accademico, esso potrà rappresentare un modello suscettibile di essere esteso anche a studenti di altre discipline interessati ad acquisire una maggiore conoscenza degli aspetti psicologico-sociali che sottendono e improntano varie attività e relazioni. L attività scientifica Una parte importante del progetto ha riguardato l attività di ricerca che è stata condotta a bordo, in collaborazione fra alcuni ricercatori del Dipartimento di Psicologia e del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia Vittorio Erspamer. Essa è stata sviluppata durante i periodi di navigazione ed è stata principalmente orientata: a) allo studio della personalità, del temperamento e dell umore; b) alle problematiche connesse allo stress ed al lavoro a turni, con un approccio cronobiologico e cronopsicologico; c) alle problematiche connesse all ergonomia cognitiva ed in particolare al carico mentale ed agli effetti di contesto; 1
2 d) ai livelli salivari di cortisolo come misura dello stress ed in relazione alle misurazioni psicometriche. Il laboratorio di ricerca che si è interessato alle misure psicologiche è il Laboratorio di differenze individuali, coordinato dal Prof. Gian Vittorio Caprara della Facoltà di Psicologia 2, dell Università Sapienza. Ai partecipanti sono stati somministrati una serie di questionari. BFQ (Big Five Questionnaire) Il questionario descrive e valuta la personalità ed il temperamento dell individuo sulla base di cinque fattori fondamentali: Energia (orientamento fiducioso ed entusiasta nei confronti delle varie circostanze della vita); Amicalità (caratterizzato, ad un polo, dall altruismo, dal prendersi cura, dal dare supporto emotivo, e, al polo opposto, da ostilità, indifferenza verso gli altri, egoismo); Coscienziosità (caratterizzato da precisione, accuratezza, affidabilità, responsabilità, volontà di aver successo e perseveranza); Stabilità emotiva (dimensione molto ampia comprendente, tra le tante: ansietà e presenza di problemi di tipo emotivo, quali la depressione, l'instabilità di umore, l'irritabilità, ecc.); Apertura mentale (apertura verso nuove idee, verso i valori degli altri e verso i propri sentimenti). Il questionario è stato somministrato a tutti gli equipaggi nel corso delle prime riunioni di pre-partenza. Dall'elaborazione dei dati si sono delineate le cinque dimensioni della personalità, i cosiddetti Big five: Energia (o Estroversione), Amicalità, Coscienziosità, Stabilità emotiva e Apertura mentale. Dalle analisi è emerso un profilo dei partecipanti al progetto caratterizzato da alta Amicalità e alta Apertura mentale. Scomponendo i fattori in sottodimensioni, nell'amicalità la "cooperazione" predomina rispetto alla "cordialità", mentre nell'apertura Mentale l'"apertura all'esperienza" predomina rispetto all'"apertura alla cultura". Tali risultati sono in linea con le ipotesi di ricerca, attestando la rilevanza dei tratti, Amicalità e Apertura mentale, come caratteristiche peculiari dei soggetti che partecipano a tali esperienze. PANAS Si tratta di un valido ed efficiente strumento nel misurare le due principali dimensioni dell umore: quella positiva e quella negativa. L ipotesi è che la dimensione positiva dovrebbe risultare correlata con l attività sociale e dovrebbe mostrare una variazione diurna mentre quella negativa dovrebbe correlare con la percezione dello stress e ci aspettiamo che non mostri alcun pattern circadiano.i questionari sono stati somministrati ai primi due equipaggi nel corso dei giorni di navigazione ed i dati sono attualmente in fase di analisi. Daily Hassles Permette di esaminare il vissuto soggettivo del soggetto in riferimento ad un vasto spettro di stress di tipo quotidiano (conflitti con amici, con i propri superiori, assunzioni di responsabilità ). I questionari sono stati somministrati ai primi due equipaggi nel corso dei giorni di navigazione ed i dati sono attualmente in fase di analisi. 2
3 Il gruppo di ricerca coordinato dal Dott. Francesco Di Nocera della Facoltà di Psicologia 2, dell Università Sapienza, si è interessato alle problematiche del carico di lavoro mentale dipendente dal contesto NASA-TLX Uno degli strumenti più noti ed utilizzati per misurare il carico di lavoro mentale. Tale misura prevede che il soggetto esprima, facendo riferimento a sei aspetti del carico mentale, una valutazione (su di una scala a 20 punti) sul carico di lavoro esperito. Le sei dimensioni sono: la richiesta mentale (pensare, decidere, calcolare), la richiesta fisica (spingere, tirare, controllare), la richiesta temporale (data dalla frequenza degli eventi), la prestazione (raggiungimento degli obiettivi e soddisfazione), lo sforzo (sia mentale che fisico) e il livello di frustrazione (dato dal senso di insicurezza, irritazione, noia ). Il NASA-TLX è stato somministrato a tutti e quattro gli equipaggi nel corso dei giorni di navigazione ed i dati sono attualmente in fase di analisi. Il laboratorio Cronolab, coordinato dal Prof. Paolo Renzi e dal dott. Vittorio Pasquali, del Dipartimento di Psicologia, dell Università Sapienza, si è occupato in particolare degli studi a carattere cronopsicologico (ritmi ultradiane nell attenzione sostenuta in modalità visiva) e cronobiologico (rilevazione della temperatura corporea ed andamento temporale del cortisolo). CPT (modalità visiva) Il continuous performance test è un test per la misurazione dei ritmi di vigilanza ed attenzione sostenuta, adattato alla modalità visiva (Rosvold et al. 1956). Tale test implica la rilevazione da parte del soggetto, di stimoli critici sullo sfondo di un flusso di stimoli neutri. Il test fornisce misure di precisione nella rilevazione degli stimoli oltre ad evidenziare eventuali variazioni nel tempo della stessa; tale informazione è ottenibile mediante calcoli circa le percentuali di omissioni ed eventuali errori, rispetto alle risposte esatte e dall andamento dei tempi di reazione in funzione del tempo. E noto come la capacità di rilevare gli stimoli critici, tenda a peggiorare già nei primi minuti di compito; diversi dati sperimentali rendono conto, però, non di un semplice decremento lineare della prestazione, bensì della presenza di oscillazioni ritmiche nella curva della performance, con periodi compresi tra 2.5 e 20 minuti. L analisi del test ha lo scopo di analizzare tali ritmicità ultradiane. E stato sviluppato e validato un test più corto (30 minuti) della versione originale (60 minuti) al fine di renderlo idoneo alla somministrazione in condizioni difficili quali quelle presenti in navigazione o durante le soste in rada o in porto. L esperimento è stato costruito con il programma SUPERLAB, successivamente si è proceduto all'analisi spettrale. Questo studio mirava ad approfondire la presenza di ritmi ultradiani nell attenzione sostenuta, si voleva inoltre indagare un possibile effetto di alcuni fattori modulatori (quali lo stress) sui ritmi ultradiani, al fine di una maggiore caratterizzazione funzionale. I dati hanno mostrato la presenza di ritmi brevi, con periodi compresi tra 1 e 20 minuti, durante lo svolgimento del compito. Inoltre era presente uno slittamento del valore del periodo nell intervallo 1-1,5 minuti. L analisi dei picchi ultradiani significativi ha evidenziato la presenza di una differenza quantitativa per quanto riguarda l ampiezza del periodo a 2.08 minuti. Quindi una possibile influenza dei fattori modulatori, benchè non significativa all analisi statistica. Questo lavoro replica in parte i risultati ottenuti da Migliore (2007). 3
4 Misure biologiche Temperatura Corporea. Tale parametro biologico mostra un chiaro pattern circadiano variando di circa un grado centigrado nelle 24 ore. (batifase nelle prime ore della notte; acrofase nel tardo pomeriggio). Variazioni di tale parametro sono indice del livello di sfasamento dell orologio circadiano nel soggetto. Si riscontrano, infatti, variazioni significativamente maggiori in quei soggetti con una cattiva tolleranza allo shift work e al jet lag. Il possibile slittamento di tale variabile ci da un parametro biologico con il quale confrontare i risultati che otteniamo dalle batterie di test psicologici somministrati. La temperatura corporea è stata misurata nei giorni prima, durante e dopo l'esperienza, in quattro momenti diversi della giornata (1:00, 7:00, 13:00, 19:00). I risultati sono in fase di analisi, ma da una prima analisi è visibile uno sfasamento della temperatura. Il Dipartimento di Fisiologia Umana e Farmacologia Vittorio Ersparmer, coordinato dalla Prof.ssa Francesca Patacchioli e dalla dott.ssa Simona Simenoni, dell Università Sapienza, si è occupato invece della rilevazione del cortisolo. Cortisolo. Il cortisolo è un ormone steroideo i cui livelli quotidiani seguono un ritmo circadiano: i livelli più elevati sono presenti la mattina al risveglio, i più bassi la sera. Tuttavia il ritmo di secrezione circadiano di tale ormone può essere modificato da alterazioni del ciclo sonno-veglia. Alcuni studi hanno riportato bassi livelli di cortisolo durante le prime ore del mattino dopo una notte di lavoro. La misurazione dei livelli di cortisolo in 6 differenti momenti della giornata è in grado di fornirci informazioni biologiche relativamente al livello di stress a cui è sottoposto il soggetto, inoltre permette di valutare il livello di desincronizzazione dell individuo a causa delle turnazioni. Tale variabile ci dà un parametro biologico con il quale confrontare i risultati ottenuti dalle batterie di test psicologici. Ai partecipanti sono stati forniti tre kit di tamponi salivari ("Salivette"). La rilevazione è avvenuta ponendo i tamponi idrofili per un paio di minuti nel cavo orale, avendo cura a non masticarli. Al termine dell'operazione il soggetto doveva riporre, senza contatto manuale, i tamponi nei contenitori. Le rilevazioni del cortisolo sono state effettuate in tre giornate differenti, prima, dopo e durante l esperienza in barca, e in sei momenti diversi della giornata: al risvegli, dopo 15, 30, 45, successivamente alle ore 13 ed alle ore 19. Le rilevazioni hanno coinvolto il primo ed il secondo equipaggio. Una volta riconsegnati al laboratorio si è provveduto all estrazione della componente liquida ed alla immediata conservazione a -80 C. I risultati finali sono in fase di analisi. Le attività formative Gli studenti che hanno preso parte al progetto sulla formazione outdoor, oltre a partecipare alle rilevazioni psicologiche e biologiche utili per diversi progetti di ricerca, hanno avuto modo di sperimentare anche la metodologia della formazione outdoor. Le attività formative sono state organizzate e gestite da un trainer che, oltre a coordinare gli studenti nelle tipiche attività outdoor, illustra anche alcune delle basi teoriche su cui si fonda tale tipologia formativa. Uno degli obiettivi del progetto outdoor training è proprio quello di familiarizzare ed apprendere, attraverso la sperimentazione diretta, una tipologia di formazione che viene sempre più praticata nelle aziende da consulenti che spesso non hanno un back-ground di tipo psicologico. 4
5 In generale le attività sono state svolte in parte in barca a vela ed in parte a terra e organizzate tutte in una fase di attività vera e propria ed una successiva fase di riflessione sulle dinamiche emerse durante le attività sperimentate. Le attività svolte in barca a vela hanno riguardato la divisione dei turni di lavoro e la gestione di questi ultimi; le persone dell equipaggio hanno dovuto organizzare la cambusa, i turni in cucina, la pulizia e la manutenzione della barca. Inoltre, sotto la guida dello skipper, prof. Matteo Aria, gli equipaggi hanno avuto modo di apprendere e sperimentare le principali manovre utili per la guida della barca a vela. Le attività svolte a terra sono gestite da un trainer, principalmente giochi a bassa percezione di rischio per i partecipanti, il cui scopo consente di porre in evidenza i processi di leadership emergenti, la collaborazione e la fiducia nel gruppo. Le attività sono organizzate dal trainer in modo progressivo: dalle attività dei primi giorni caratterizzate, da basso contatto fisico tra i partecipanti, si passa alle attività dell ultimo giorno, ad alto contatto fisico ed elevata complessità per la necessità di coesione e collaborazione tra i componenti del gruppo. Di seguito riportiamo le attività svolte durante la formazione. Attività 1: I partecipanti scelgono la persona con la quale, fino a quel momento, si ha l impressione di aver interagito meno rispetto agli altri; le 4 coppie così formate si intervistano a vicenda circa: desiderio, paura, punto di forza, area di miglioramento, committment in questo momento della propria vita, aspettative circa l esperienza di outdoor. Presentazione del/della partner al gruppo. Attività 2: Un altro tipo di intervista è quella tattile che prevede, utilizzando le coppie formate in precedenza, la percezione delle sensazioni, ad occhi chiusi, che l altro ispira attraverso il contatto. Il fine è di trovare tre aggettivi che descrivano le sensazioni derivanti da quel momento conoscitivo. Questi sono due momenti in cui i partecipanti iniziano a conoscersi e in cui il gruppo prende forma. Attività 3: Formazione di due sottogruppi. Ciascuno di questi riflette circa le competenze che attribuisce al gruppo relativamente l esperienza in corso. Queste riconducono perlopiù alla cooperazione e alla disponibilità. Attività 4: La ragnatela Viene formata una ragnatela con delle corde tese tra due alberi o due pali; il gruppo viene disposto inizialmente su un lato solo della stessa con il compito di far passare ognuno dei partecipanti dall'altro lato garantendo la massima sicurezza. Sulle corde della ragnatela si dice che scorra l'energia elettrica per cui le persone devono arrivare dall'altro lato della ragnatela senza toccare in alcun modo le corde che la formano. Una volta passati i primi partecipanti il gioco sembra farsi più facile. Attività 5: Il tuffo negli altri I partecipanti sono invitati a salire su una piattaforma e da lì, dando le spalle al gruppo, si lasciano cadere finendo nelle braccia dei compagni disposti a formare un tappeto di mani per accoglierlo. Prima di questo momento il gruppo viene preparato a disporsi in modo tale da garantire un'accoglienza sicura. Attività 6: Cerchio della fiducia Ciascun membro del gruppo bendato viene sorretto e spinto dagli altri membri che, in cerchio, si preoccupano di non farlo/a cadere. 5
6 Attività 7: Quadrato di corda I partecipanti sono bendati e disposti in modo irregolare, gli viene data una corda aggrovigliata che deve essere presa con entrambe le mani. Il compito è di sbrogliare la corda e spostarsi fino a che non si ha la sensazione di formare un quadrato. Attività 8: I partecipanti si dispongono in cerchio con il compito di passarsi una pallina toccandola ciascuno una sola volta. Ciò deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Il trainer incita a superare ogni volta il tempo migliore. Attività 9: I partecipanti si dispongono in cerchio tenendo ciascuno per mano un filo collegato ad un anello. I partecipanti devono trasportare una pallina, precedentemente posizionata sull' anello, fino ad un punto prestabilito, prestando attenzione a non farla cadere. Il gruppo deve organizzarsi su come fare il percorso e raggiungere l'obiettivo entro il tempo stabilito. Alla fine della formazione si è dato spazio ad attività più riflessive, ovvero i partecipanti hanno esternato le considerazioni su loro stessi e sul gruppo circa le aspettative e le competenze acquisite in riferimento a quanto affermato durante la prima giornata. L'ultima attività consisteva nello scrivere su dei foglietti una considerazione su ciascun membro del gruppo scegliendo tra le seguenti alternative: - prima impressione - credo che questa persona - è un buon leader/membro del gruppo perché... - sarebbe un leader/membro del gruppo se - vorrei sapere se questa persona - questa persona ha avuto il ruolo di - sceglierei/non sceglierei questa persona per Al termine sono state riscontrate le corrispondenze tra i messaggi e i destinatari, questo ha ulteriormente contribuito a rafforzare il senso di gruppo. La popolazione coinvolta Il progetto ha coinvolto ventinove studenti universitari della laurea specialistica in "Formazione, comunicazione e innovazione nei contesti sociali e organizzativi" presso la Facoltà di Psicologia 2 "Sapienza" di Roma (circa otto per ognuno dei quattro equipaggi). Gli studenti sono stati selezionati in base a criteri di merito. Lo staff Coordinatore del progetto: Dott. Vittorio Pasquali Laureato in "Psicologia Generale e Sperimentale" presso l'università di Roma "Sapienza". Dottorato in "Psicobiologia e Psicofarmacologia", Dipartimento di Psicologia, Università Sapienza". Interessi di ricerca: cronobiologia e cronopsicologia, psicobiologia, psicologia animale e comparata, etologia cognitiva. Trainer: Dott. David Cariani. Laureato in Psicologia presso l'università di Roma "La Sapienza". Consigliere dell'ordine degli Psicologi del Lazio. Consulente aziendale di formazione outdoor e indoor con metodologie di apprendimento esperienziale. 6
7 Trainer: Dott. Gianfranco Montanarella. Laureato in Psicologia presso l'università di Roma "Sapienza". Membro dell'ordine degli Psicologi del Lazio. Consulente aziendale di formazione outdoor e indoor con metodologie di apprendimento esperienziale. Skipper: Dott. Matteo Aria. Laureato in Lettere e Filosofia presso l Università di Pisa. Dottorato di Ricerca presso l'università di Roma "Sapienza". Professore a Contratto presso l'università di Pisa. Interessi di ricerca: antropologia culturale. L organizzazione logistica Imbarco 1 gruppo: Livorno, giovedì 19 Giugno 2008 ore 10:00 Itinerario: Livorno/Capraia/Livorno Sbarco 1 gruppo: Livorno, domenica 22 Giugno ore 15:00 Imbarco 2 gruppo: Livorno, lunedì 23 Giugno ore 10:00 Itinerario: Livorno/Capraia/Livorno Sbarco 2 gruppo: Livorno, giovedì 26 Giugno ore 15:00 Imbarco 3 gruppo: Livorno, lunedì 21 Luglio ore 10;00 Itinerario: Livorno/Capraia Sbarco 3 gruppo: Capraia, mercoledì 23 Luglio ore 15;00 Imbarco 4 gruppo: Capraia, mercoledì 23 Luglio ore 15;00 Itinerario: Capraia / Corsica (Riserva Finocchiarola) / Livorno Sbarco 4 gruppo: Livorno, venerdì 25 Luglio ore 15;00. Le dinamiche relazionali Le varie attività sperimentate durante i giorni di viaggio hanno messo in evidenza le varie fasi di formazione di un gruppo e come, con il passare del tempo, la coesione e la fiducia tra i membri sia aumentata progressivamente. Tale osservazione è stata sostanziata dal fatto che molti giochi outdoor che richiedono fiducia e collaborazione tra i membri del gruppo sono stati portati a termine con successo. Al termine dell esperienza è emerso come persone che non si conoscevano alla fine siano diventate un gruppo, proprio perchè hanno dato vita a dinamiche che hanno richiesto qualcosa in più e di diverso dalla semplice somma dei singoli individui. Il clima è stato disteso e caratterizzato da un elevata collaborazione tra i membri dell equipaggio. Tale stato non è sicuramente facile da raggiungere, soprattutto in una situazione come quella di convivenza in barca a vela dove i membri degli equipaggi, che non si conoscono tra loro, hanno visto improvvisamente ridotta notevolmente la propria capacità di azione, la propria privacy e sono stati coinvolti in attività che hanno messo in evidenza i punti di forza e quelli di debolezza di ognuno. Gli sviluppi futuri L'intenzione dei promotori del progetto è l'inserimento del progetto "Outdoor training" nel curriculum degli studenti di psicologia ed il consolidamento del progetto attraverso una programmazione standard; raggiunto tale obbiettivo si potrà procedere all'apertura del progetto a nuove Facoltà potenzialmente interessate alla formazione outdoor (economia, 7
8 ingegneria, etc. ) ed all'istituzione di un Master al quale potranno partecipare studenti con lauree diverse (la creazione, quindi, di una figura professionale riconosciuta). Chi ha promosso il progetto Finanziatori: SAPIENZA Università di Roma (Prof. Renato Guarini -Rettore), Cus Roma, YachtLine (Arredomare srl, Livorno), FAS (Arredamento in Legno, Rieti), Marina di Capraia, COMIFAR, DiaMetra Patrocinato da: Ordine degli Psicologi del Lazio, Gruppi di ricerca e personale coinvolto nell attività di ricerca. Prof. Paolo Renzi CRONOLAB Dott. Vittorio Pasquali CRONOLAB Prof.ssa Francesca Patacchioli Dip. Farmacologia Dott.ssa Simona Simeoni Dip. Farmacologia Prof. Gian Vittorio Caprara - Laboratorio Differenze Individuali Dott. Giovanni Vecchio Laboratorio Differenze Individuali Dott. Francesco Di Nocera ERGOLAB Dott. Marco Cavilli - ERGOLAB Supporto logistico: Alessandro Stajano progetto grafico Gianluca Saporito web solution Marco Zannoli Tirocinante Lidia Pastore - Tirocinante Elisa Mastrofrancesco Laura Sebasiani Note sul coordinatore Vittorio Pasquali, nato a Lecce nel 1972, laurea in "Psicologia Generale e Sperimentale" presso l'università di Roma La Sapienza, Dottorato in "Psicobiologia e Psicofarmacologia", Dipartimento di Psicologia, Università di Roma La Sapienza. Interessi di ricerca: cronobiologia e cronopsicologia (in particolare le problematiche connesse al lavoro a turni ed al jet-lag), psicobiologia, psicologia animale e comparata (modelli animali per gli studi cronobiologici), etologia cognitiva (percezione e rappresentazione del tempo negli animali). vittorio.pasquali@uniroma1.it 8
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