INNOVAZIONE DI PRODOTTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INNOVAZIONE DI PRODOTTO"

Transcript

1 Università degli studi di Urbino Carlo Bo Laurea magistrale in Marketing e comunicazione per le aziende Corso: Marketing Progredito Docente: G. Ferrero A.a. 2013/2014 INNOVAZIONE DI PRODOTTO PARTECIPANTI AL GRUPPO DI LAVORO: Adrian Pădurariu Valentina Ciaschini Simona Miliffi Marina Moscatelli Giulia Ragatzu FONTI: Pratesi C. A., Mattia G., Piano marketing dei nuovi prodotti, McGraw- Hill, Milano, 2002, pp Molteni L., Troilo G. (a cura di), Ricerche di marketing, McGraw-Hill, Milano, 2007, pp MauriC., Product&Brand Management, 2004, pp INDICE: 1. Organizzarsi per l innovazione 2. Le tecniche per generare idee e sviluppare la creatività 3. Ricerche di marketing per l innovazione 4. Le ricerche per il lancio di nuovi prodotti 5. La gestione del portafoglio prodotti

2 1.ORGANIZZARSI PER L INNOVAZIONE INTRODUZIONE: Per far si che in azienda ci sia un terreno fertile all innovazione, capace di garantire un flusso continuo di nuovi prodotti ad elevato potenziale, occorrono alcuni presupposti di tipo organizzativo, culturale e tecnologico. Sono 5 i passi da seguire per incoraggiare l'innovazione, rafforzando l'integrazione e il coordinamento tra i diversi dipartimenti: Definizione di una struttura organizzativa; selezione e formazione di persone di talento; presenza del top management e ambiente di lavoro favorevole all innovazione; utilizzo di strumenti per sviluppare la creatività; definizione precisa del processo di sviluppo di un nuovo prodotto. STRUTTURA ORGANIZZATIVA La struttura organizzativa è un sistema di dipendenti con lo scopo di dividere le attività dell'organizzazione in attività che vengono eseguite da alcuni dipendenti per raggiungere gli obiettivi organizzativi. GRUPPI DI LAVORO E TEAM Il processo di innovazione richiede un gruppo di persone che hanno competenze diverse, le quali, interagendo e collaborando, possono portare a termine il processo. Nella creazione e gestione di un gruppo di lavoro si devono rispettare alcune regole tipiche del team building (insieme di azioni che consentono a un gruppo di lavoro di diventare una vera e propria squadra) e del team working (ha come obiettivo il risultato superiore alla somma dei singoli sforzi dei componenti del team stesso): comprendere e condividere gli obiettivi; conoscere se stessi; conoscere gli altri; definire le responsabilità; stabilire le regole di comportamento. PROJECT MANAGER Il lavoro in team e il coinvolgimento di varie funzioni organizzative richiedono un intenso coordinamento delle attività, che in genere viene svolto da un Project Manager ossia un responsabile capace di seguire da vicino tutte le diverse fasi dello sviluppo e del lancio di un nuovo prodotto. Il suo ruolo è quello di coordinare le varie funzioni coinvolte nel processo di innovazione di prodotto. PRODUCT MANAGER Una volta portato a termine il lancio, il nuovo prodotto viene affidato a un PRODUCT MANAGER che ha il compito di seguire da vicino la gestione di marketing di un determinato prodotto. Questo avviene nelle imprese che hanno un portafoglio caratterizzato da una molteplicità di prodotti che richiedono strategie di marketing differenziate.

3 Top Management Project/P roduct Manager Marketin g R&S Vendite Produzio ne Altre funzioni STRUTTURA CORPORATE I notevoli investimenti e i tempi lunghi richiesti nel processo di innovazione portano alcune aziende ad avere una struttura organizzativa più complessa, con il compito di progettare i nuovi prodotti e seguirne lo sviluppo fino al lancio. Le imprese multinazionali, per favorire l innovazione ed evitare il ripetersi di sforzi in paesi diversi, tendono ad adottare una struttura centrale che si dedica solamente all innovazione. In alcune aziende queste strutture centralizzate gestiscono completamente il processo di innovazione, mentre in altre imprese si occupano solo della gestione del concept. Nel modello centralizzato esiste un Centro Internazionale per l Innovazione, dove operano esperti di marketing costantemente impegnati nell attività di sviluppo e validazione di nuovi concept di prodotto. Per ogni categoria di prodotto esiste un Category Director, che ha responsabilità a livello mondiale e da cui dipendono diversi Category Manager (uno per ogni regione), che hanno il compito di decidere di volta in volta quale paese coinvolgere nell attività di sviluppo del marketing mix. Questa soluzione è adottata in quei mercati dove lo sviluppo di un nuovo concept richiede forti investimenti in termini di creatività. STRUTTURA CORPORATE CENTRALIZZATA: Nelle imprese con soluzioni organizzative più decentrate è previsto un Category Director a livello europeo dal quale dipendono una serie di Category Manager, il cui ruolo si limita alla selezione delle varie idee che vengono proposte e all individuazione dei concept più promettenti.

4 In molti casi l organizzazione decentrata prevede per ogni categoria di prodotti, un paese definito Lead Country che viene scelto come paese-laboratorio incaricato dell innovazione di marketing. Questa struttura è generalmente preferita dalle imprese che devono conciliare le esigenze di standardizzazione internazionale con la necessità di una maggiore vicinanza ai mercati di consumo. STRUTTURA CORPORATE DECENTRALIZZATA: Un altra struttura organizzativa, tipica del mercato agroalimentare, prevede una decentralizzazione ancora più accentuata e in questo caso si può parlare di processo di innovazione locale. In questi casi sono le strutture locali ad avere al loro interno funzioni responsabili per l innovazione di prodotto (spesso nell ambito Marketing) che hanno lo scopo di creare il concept e sviluppare nuovi prodotti. Nella gestione del Marketing possono convivere, all interno della stessa impresa, strutture centralizzate e decentralizzate (per ogni tipo di prodotto) a seconda del grado di globalizzazione presente nel mercato in cui vanno ad operare. IL FATTORE UMANO Per portare avanti in modo efficace lo sviluppo di un nuovo prodotto occorre soprattutto che le persone coinvolte abbiano un adeguato orientamento culturale. COMPETENZE E ATTITUDINI Per attivare il processo di innovazione sono necessarie una serie di caratteristiche: Identificazione del consumatore; Ragionamento; Indispensabile una notevole dose di curiosità; Creatività. IL RUOLO DEL TOP MANAGEMENT E AMBIENTE ORGANIZZATIVO Nel sottolineare l importanza del fattore umano nel processo di innovazione è bene fare qualche considerazione sul ruolo del vertice dell impresa in quanto è coinvolto in tutte le fasi del processo. Il Top Management deve avere un atteggiamento favorevole all innovazione e deve facilitare il processo di sviluppo del nuovo prodotto, valorizzando e promuovendo i suoi collaboratori sulla base del contenuto che apportano all innovazione di prodotto.

5 FATTORI CRITICI DI SUCCESSO PER LO SVILUPPO DI UN AMBIENTE CREATIVO: I fattori da prendere in considerazione per favorire lo sviluppo dell ambiente creativo e propenso all'innovazione in azienda sono 6: Tolleranza; Un'adeguata organizzazione; Strutture fisiche adatte; Favorire qualunque tipo di comunicazione; Prevedere indirizzamento, feedback e riconoscimenti; Proteggere e valorizzare le risorse umane. 2.LE TECNICHE PER GENERARE IDEE E SVILUPPARE LA CREATIVITÀ La creatività può essere innata o sviluppata/potenziata attraverso opportune tecniche. Lo strumento più utilizzato è il brainstorming. Le altre tecniche sono: le product centred incentrate sulle caratteristiche del prodotto; le market based basate sull analisi del mercato. IL BRAINSTORMING: Il brainstorming è spesso erroneamente tradotto come tempesta di idee, in realtà significa usare il cervello (brain) per prendere d assalto (storm) un problema. È la modalità più pratica per organizzare gruppi creativi all interno dell impresa. È una tecnica che serve a sviluppare nuove idee e soluzioni a problemi attraverso l interazione e lo stimolo reciproco. Si riunisce un gruppo da 5 a 10 persone per discutere del problema e, partendo da una considerazione fatta da uno dei presenti, si sfruttano le reazioni conseguenti per trovare la soluzione. Tale riunione può durare dai 20 minuti a qualche ora. Ci sono diversi principi cardine da rispettare per affrontare un brainstorming in maniera corretta e fruttuosa : 1. Non criticare le idee degli altri. Infatti non sono ammesse nemmeno le battutine ironiche, non è importante svilire le idee altrui ma piuttosto cercare miglioramenti, collegamenti e/o alternative. 2. Andare a "ruota libera. Non bisogna cedere all imbarazzo, il pensiero divergente o latente dovrebbe essere favorito dal moderatore. 3. Non soffermarsi sulle proprie idee. L obiettivo non è trovare condivisone o appoggio alle proprie idee ma generarne il più possibile per aumentare la probabilità di trovare una idea vincente. 4. Gruppo il più possibile multidisciplinare. È bene che la discussione avvenga tra persone che provengono da aree diverse dell impresa per favorire la cosiddetta cross fertilization. 5. Non avere un atteggiamento pessimista.

6 Bisogna evitare le killer phrases, del tipo: tanto non funzionerà.. ; forse è il caso di pensarci ancora un po.. ; una idea così al capo non piacerà... Gli ulteriori presupposti da tenere in considerazione in un brainstorming sono: o scegliere i componenti del gruppo tra quelli che sono considerati i più creativi ; o utilizzare strumenti di stimolo come le indagini, gli studi di trend, i prodotti concorrenti, ecc. o non cercare ragionamenti tropo logici oppure troppo specializzati ; o tenere conto dei 5 stadi del pensiero di Edward De Bono; o evitare che la discussione proceda in modo conflittuale. I 5 STADI DEL PENSIERO SECONDO EDWARD DE BONO: Edward De Bono è considerato la massima autorità nel campo del pensiero creativo e dei meccanismi della mente. Questi 5 stadi sono: 1. Dove. Dove si è diretti? Cosa si vuole ottenere? Indica il fine, l obiettivo del pensare. 2. Cosa. Qual è la situazione? Che cosa si sa? Che cosa si dovrebbe cercare? Indica le informazioni disponibili e quelle che servono. 3. Possibilità. Come si deve agire? Qual è la soluzione? È lo stadio in cui si cerca di risolvere il problema e si identifica il modo da procedere. 4. Risultato. Qui si restringe il campo, si seleziona tra le diverse possibilità generate in precedenza. È lo stadio della conclusione, della decisione e della scelta. 5. Azione. Che cosa si farà? Dove ci si appresta ad andare? Indica la fase dell agire. In particolare, per evitare che la discussione proceda in modo conflittuale De Bono propone un sistema utile per evitare tale problema attraverso il pensiero parallelo: I 6 CAPPELLI DEL PENSARE: Ogni cappello rappresenta un tipo di pensiero. Cappello Bianco (razionalità): Domande precise e specifiche. Indica attenzione esclusiva alle informazioni: quali sono disponibili? Quali servono? Come si possono ottenere? Cappello Giallo (ottimismo): vantaggi e funzionalità. Consente di delineare i motivi per cui un idea può essere funzionale. Cappello Verde (creatività): alternative e cambiamento. Induce ad individuare nuove proposte e alternative alla soluzione dei problemi. Cappello Rosso (emotività): intuizioni e emozioni. Permette la libera espressione dei sentimenti, delle intuizioni e delle emozioni, senza bisogno di giustificazioni e spiegazioni. Cappello nero (pessimismo): giudizi critici e pessimismo.

7 Porta ad essere razionalmente critici, individuando i rischi e gli elementi negativi di una proposta. Cappello Blu (controllo): organizzazione e priorità. Definisce le priorità e l organizzazione del processo. Ogni cappello rappresenta un diverso carattere/atteggiamento inteso come modo di pensare. ESEMPIO: APPLICAZIONE AD UN PRODOTTO DERBI. La Derbi è una casa motociclistica spagnola. IDEA: nascondere alla vista la marmitta dello scooter inserendo lo scarico nel codone. Valutazione dell idea con il metodo dei sei cappelli. Emozioni positive e problemi non insormontab ili Difficile manutenzion e, meno spazio bauletto, necessità di isolamento Scarico nel codone come le moto da competizione Scooter Derby Dare potenza, aggressività, protagonism o Migliore estetica, sicurezza contro scottature Scarico più compatto Il Cappello Bianco (razionalità) ci dice che l idea consiste nell integrare lo scarico nel codone sulla falsa riga come le moto da competizione. Il Cappello Giallo (ottimismo) ci dice che queste modifiche portano un miglioramento estetico e una maggiore sicurezza perché si elimina la possibilità di scottature per contatto accidentale. Il Cappello Verde (creatività) ci dice di progettare uno scarico più compatto. Il Cappello Rosso (emotività) ci dice che tutto ciò suscita potenza, aggressività, protagonismo, desiderio di possesso.

8 Il Cappello Nero (pessimismo) ci dice che c è una difficoltà di manutenzione dello scarico, minor spazio nel bauletto sotto sella e la necessità di un buon isolamento rispetto alle plastiche. Il Cappello Blu (controllo) ci dice che complessive mante l idea sembra buona perché: non sembrano esserci grossi problemi tecnici; suscita prevalentemente idee positive; i problemi sollevati dal capello nero non sono insormontabili. LE PRODUCT CENTRED: Sono tecniche utilizzate principalmente per individuare miglioramenti dei prodotti esistenti o estensioni di linea, considerando i prodotti come sistemi di attributi che includono delle caratteristiche tecniche capaci di offrire benefici ai consumatori. Si effettua un analisi morfologica del prodotto. Il prodotto viene minuziosamente descritto negli aspetti fisici e nelle varie funzionalità d uso. L obiettivo è quello di trovare nuove combinazioni di attributi e funzioni d uso per offrire una migliore performance per il cliente o l impresa. ESEMPIO: BOTTIGLIA D OLIO Di una bottiglia d olio possiamo dire che: è cilindrica; è di vetro; è trasparente; ha un etichetta di carta; ha un tappo di metallo in alto; ha una capienza di 0.75cl; Sulla base di questo elenco vengono poste una serie di domande, tipo: se il tappo fosse in basso? se il vetro fosse colorato? se la dimensione fosse minore? Si deducono poi i possibili vantaggi e svantaggi per i consumatori. Possibili vantaggi: il tappo in basso renderebbe più facile versare il prodotto; il vetro colorato favorirebbe la migliore conservazione; la bottiglia monouso renderebbe più personale e igienico il consumo; Possibili svantaggi: se il tappo non è chiuso bene il prodotto si versa; se il vetro non è colorato non si apprezza il colore del contenuto; MARKET BASED: Sono tecniche incentrate sul concetto di posizionamento competitivo, quindi su come i consumatori percepiscono le diverse proposte concorrenti all interno di una certa categoria. Si fa un confronto con la concorrenza perché per prendere decisioni migliori in termini di innovazione di prodotto occorre visualizzare dove sono i concorrenti nell area competitiva, si visualizza dunque il collocamento (posizionamento) dei vari competitor sui grafici.

9 I grafici mostrano le informazioni raccolte riguardo alle percezioni e alle preferenze sulle varie offerte rispetto ad una combinazione di attributi, per poterle mettere a confronto. L obiettivo è quello di scoprire i punti deboli della propria gamma ed eventuali vuoti di offerta. ESEMPIO: MAPPA DI POSIZIONAMENTO NEL SETTORE DEI DENTIFRICI Capacità curativa Da Farmacia Mentadent Gusto Da Discount Vuoto d offerta Opportunità di Business Opportunità di Business Da questa analisi potrebbe delinearsi una possibile offerta di un dentifricio per una clientela più interessata ad un gusto piacevole che ad un dentifricio con maggiori capacità curative. IL PROCESSO DI SVILUPPO: Il processo di sviluppo coinvolge le diverse aree aziendali e viene stabilito in base ad una sequenza di fasi. È necessario seguire un tracciato standard nello sviluppo del nuovo prodotto per: 1. vincolare il Management a procedere in modo ordinato senza tralasciare aspetti critici; 2. definire gli aspetti tecnici e formali riguardi al mercato e gli aspetti economici del nuovo prodotto; 3. minimizzare la quantità di sforzi e i livelli dedicati al prodotto dopo la sua entrata in produzione. Le fasi che portano alla nascita e alla commercializzazione di un nuovo prodotto sono: 1. Ideazione, valutazione e selezione del concept; 2. Sviluppo e test del prodotto, del marketing mix e valutazioni economico-finanziarie; 3. Piano di lancio; 4. Controllo e verifica dei primi risultati di commercializzazione. Le valutazioni su cui si basa la conclusione di ciascuna fase e l avvio della successiva non devono essere intese come decisioni definitive senza possibilità di correzione. Non esiste pertanto una reale soluzione di continuità tra le diverse fasi, o una rigida successione temporale, né l inizio dell una deve necessariamente essere successivo alla conclusione della precedente. Inoltre, il positivo superamento di tutte le fasi di sviluppo, non sono una garanzia di successo.

10 Ciò ha comportato nell ultimo decennio, a definire lo sviluppo di nuovi prodotti come un processo di condivisone della conoscenza, tramite la creazione di reti di relazioni all interno dell impresa, regolando in modo efficace risorse umane, finanziarie e tecnologiche. 1. Ideazione, valutazione e selezione del concept Obiettivo: generazione di idee vincenti in termini di concept, prodotto e package. Metodo: tecniche creative (brainstorming, analisi morfologica, ecc.). L importate, per l impresa è verificare la coerenza con le proprie scelte strategiche e la rilevanza per il business. Una volta definita l idea, viene comunicato dal Marketing alla Ricerca e Sviluppo cosa si intende realizzare in termini di funzione d uso del prodotto, per capire la fattibilità del progetto. Dare quindi una serie di valutazioni di fattibilità che consentono di fare una prima selezione tra quelle da sottoporre ad ulteriori verifiche e quelle da abbandonare. In seguito hanno luogo degli accertamenti legali riguardo ad eventuali brevetti ed è previsto uno studio per verificare i tempi per le eventuali autorizzazioni necessarie, si tiene conto delle valutazioni riguardo all impatto ambientale e tutti gli aspetti di tipo medico-sanitario. Iniziano le previsioni di vendita per impostare un conto economico previsionale e infine viene stabilito un piano delle risorse umane da coinvolgere nel progetto. In tutta questa fase il concept del prodotto può subire delle modifiche. L output è rappresentato da un concept validato, cioè da un idea di prodotto. 2. Sviluppo e test del prodotto, del marketing mix e valutazioni economico-finanziarie Obiettivo: coordinare tutte le attività per il lancio del prodotto. Metodo: concentrarsi sui progetti con potenzialità economiche in linea con gli standard aziendali. Le idee che hanno superato la fase di selezione entrano nella fase di progettazione. Questo processo riguarda soltanto quei progetti che garantiscono un livello di confidenza elevato e potenzialità economiche in linea con gli standard aziendali. Vengono identificate e coordinate tutte le attività per il lancio definitivo del prodotto, per poter raggiungere gli obiettivi iniziali del progetto. Vengono attuati i test sui consumatori con l obiettivo di verificare l allineamento tra idea e prodotto e il raggiungimento dei livelli minimi di gradimento, inoltre, sia la propensione all acquisto del futuro prodotto, sia la percezione delle sue specifiche valenze innovative Si adatta il package, se emergono nuove esigenze dei consumatori o dei distributori. Infine si perfezionano le analisi economico-finanziarie, si decidono gli investimenti, i costi del prodotto e si effettuano le previsioni di volumi e fatturato. 3. Piano di lancio Obiettivo: definire gli aspetti legati alla logistica (SUPPLY CHAIN MANAGEMENT); definire gli aspetti del marketing mix (politiche commerciali, taget e mezzi di comunicazione). Metodo: trasferimento di tecnologia e informazioni dalla Ricerca e Sviluppo alla Produzione e al Marketing. Superati i test precedenti si effettua il trasferimento della tecnologia dalla Ricerca e Sviluppo alla Produzione e al Marketing. Si definiscono gli aspetti legati alla logistica, Supply Chain Management, si indica il percorso relativo al marketing mix previsto per l introduzione sul mercato del prodotto e le politiche commerciali per il lancio, che è specifico per ciascun paese. 4. Controllo e verifica dei primi risultati di commercializzazione Obiettivo: individuare le eventuali cause e/o problemi;

11 osservare i motivi del successo. Metodo: confrontare i risultati delle vendite effettive con le previsioni fatte dopo i test sui consumatori. Il prodotto è stato introdotto sul mercato, ora si affronta una revisione del progetto, sia riguardanti i risultati delle vendite effettive con le previsioni fatte dopo i test sui consumatori. Si individuano le cause di eventuali problemi e i motivi del successo, condividendoli a livello aziendale e internazionale. Un esempio di sviluppo di un prodotto con le fasi citate e quello di SAIWA TEMPI E COSTI DEL PROCESSO: Il tempo medio per lo sviluppo di un nuovo prodotto è molto variabile, può oscillare dai 6 mesi per un estensione di linea fino a 36 mesi per le innovazioni radicali. Per quanto riguarda i tempi e i costi per lo sviluppo il valore è indicativo e può mutare da settore a settore. In generale possiamo dire che circa il 20% del tempo totale necessario è assorbito dalla selezione delle idee e dalla valutazione dei concetti. Il 40% dalla progettazione del progetto e dalla programmazione del piano di marketing; il restante 40% è necessario per preparare, eseguire e poi analizzare i risultati dei test sul prodotto. Bisogna tenere in considerazione anche il fatto che quando si stanno valutando i concetti o si sta sviluppando la configurazione del prodotto, ogni fase può essere ripetuta più e più volte e questo si ripercuote sulla durata del progetto. Le imprese tendono a dedicare un attenzione elevatissima nelle fasi iniziali del progetto, che sono quelle dove si concentra una maggiore mortalità delle idee, e man mano che lo sviluppo avanza diminuiscono le probabilità che il prodotto venga abbandonato. Riguardo ai costi, i test di mercato hanno una incidenza ridotta in termini di costo, circa il 20%, ma assorbono molto tempo nel completamento del progetto, circa il 40%. 3.RICERCHE DI MARKETING PER L INNOVAZIONE Quando si inizia a sviluppare un nuovo prodotto bisogna tenere ben presente che questo deve soddisfare due obiettivi diversi e a volte contrastanti tra loro: deve essere garanzia di reddito per l impresa, per i consumatori un acquisizione di utilità e per i concorrenti una minaccia. Per ridurre il più possibile il margine di errore (ossia i rischi e i costi di insuccesso) prima di lanciare un nuovo prodotto si fanno delle ricerche di mercato, che si trasformano in un vero e proprio facilitatore nell attuazione delle strategie di lancio. Anche se le ricerche di mercato possono facilitare l attuazione delle strategie di lancio di un nuovo prodotto non possono comunque sostituire la competenza e l esperienza accumulata, anche perché comunque le informazioni devono essere interpretate prima di poter arrivare a prendere una decisione. Spesso l interpretazione dei dati non porta a risultati univoci: è quindi necessario avere una buona dose di buon senso e istinto per riuscire a scoprire la verità nascosta dai dati. Gli obiettivi che si possono perseguire tramite le ricerche di mercato sono di tre tipi: Capire le esigenze di chi acquista e cercare idee: in questo modo si sondano nuove ipotesi di prodotto e di marketing mix. Lo scopo principale è quello di spiegare i comportamenti e le attitudini dei consumatori;

12 Validazione: si tratta di stabilire se e quanto un concept, un prodotto o una pubblicità sono accettati dai consumatori e come si possono ottimizzare gli elementi per aumentare il consenso; Controllo: la finalità principale è misurare l efficacia delle azioni di marketing, per esempio monitorando l impatto della pubblicità o il livello di soddisfazione e così via. Una ricerca di mercato si compone delle seguenti fasi: 1) Definizione degli obiettivi (e dei vincoli di costo); 2) Scelta del tipo di ricerca (qualitativa o quantitativa); 3) Dimensionamento (errore statistico accettato); 4) Raccolta delle informazioni; 5) Analisi delle informazioni; 6) Redazione del rapporto finale. SCELTA DEL TIPO DI RICERCA: In relazione alla scelta del tipo di ricerca da effettuare abbiamo a disposizione due alternative: A. Ricerche QUALITATIVE che hanno lo scopo di indagare in profondità il pensiero del consumatore ed evidenziare i meccanismi all origine dei suoi comportamenti. Non è richiesta la rappresentatività statistica del campione ma la sua ampiezza dipende piuttosto dal livello di approfondimento che si vuole raggiungere nello studio del fenomeno. Con questo metodo si punta ad ottenere un patrimonio di informazioni che non avrebbe potuto essere acquisito diversamente. I metodi più utilizzati sono i focus group e le interviste individuali in profondità. B. Ricerche QUANTITATIVE che hanno lo scopo di verificare quanto le nostre ipotesi trovano riscontro nella realtà. Sono la base per la costruzione dei modelli. Il metodo più usato è il questionario che viene costruito appositamente e viene poi somministrato ad un campione statisticamente rappresentativo di persone. I dati risultanti dal questionario vengono poi elaborati con opportune tecniche di analisi. RICERCHE QUALITATIVE: a) FOCUS GROUP Il focus group consiste nel riunire un gruppo di individui sotto la guida di un moderatore esperto il quale, partendo da una traccia più o meno strutturata, stimola la discussione chiedendo a ciascuno di esprimere liberamente giudizi, sensazioni e impressioni evocati da un prodotto o una categoria di prodotti. Il principale vantaggio del focus group è che facilita l interazione tra i partecipanti e quindi la generazione di una grande mole di informazioni. Nello studio di un nuovo prodotto il focus group si rivela particolarmente utile, in quanto favorisce la generazione di nuove idee e migliora i contenuti del prodotto stesso una volta definito il concept. Volendo ottenere impressioni su un certo prodotto si tenderà ad utilizzare consumatori effettivi, che presentano comunque elementi comuni, o, se il prodotto è nuovo, consumatori di prodotti simili. Se l impresa è fortemente orientata all innovazione utilizzerà ricerche qualitative per esplorare le tendenze di consumo o per individuare nuovi consumer insight, senza partire da un concept già definito. Quindi i focus group possono rivelarsi molto efficaci per avvicinarsi ai consumatori mentre si studia un nuovo prodotto.

13 b) INTERVISTE INDIVIDUALI IN PROFONDITÀ Attraverso l interazione diretta tra intervistatore e intervistato si cerca di approfondire le dinamiche di comportamento e motivazione di alcuni individui presi singolarmente. Anche in questo caso lo scopo è quello di riuscire a tratte dal contatto diretto più informazioni possibili. Rispetto ai focus group le interviste individuali in profondità consentono di conoscere un numero maggiore di valutazioni che l individuo esprime in merito alla realtà osservata. Questo metodo si presta ad essere utilizzato quando si vogliono ricostruire in maniera approfondita delle esperienze personali o quando le caratteristiche degli individui rendono preferibile una ambientazione più protetta. RICERCHE QUANTITATIVE: Lo strumento principale attraverso cui si svolgono le ricerche quantitative è il QUESTIONARIO. Questo viene somministrato ad un campione rappresentativo di consumatori le cui risposte vengono classificate e successivamente elaborate con lo scopo di estrapolarne dei dati utili alla nostra analisi. I metodi usati per svolgere un indagine quantitativa sono: a) INTERVISTA TELEFONICA CATI Le domande del questionario da somministrare appaiono sul terminale dell intervistatore. Tutte le risposte confluiscono in un database e verranno poi elaborate. b) )INTERVISTA FACE TO FACE Questo metodo si preferisce quando è necessario indagare un fenomeno nel luogo in cui esso si manifesta: in questo caso le risposte vengono trascritte su un supporto cartaceo o elettronico. RICERCHE QUALITATIVE vs. RICERCHE QUANTITATIVE Volendo fare una sintesi di seguito sono esposte le principali caratteristiche delle ricerche qualitative e quantitative. Qualitative Forniscono stimoli su fatti, conoscenze, opinioni, atteggiamenti, motivazioni non prevedibili. Consentono di comprendere immediatamente le reazioni dei consumatori, grazie a domande dirette formulate dal moderatore al presentarsi dello stimolo. La rappresentatività non è funzione del numero dei casi. Gli output non sono quantificabili. Sono in genere più economiche delle quantitative. Possono essere seguite da indagini quantitative. Quantitative Forniscono rappresentazioni misurabili dei fenomeni. Consentono di classificare percezioni e reazioni. Consentono di delineare trende interrelazioni fra variabili. Sono la base per la costruzione di modelli. IL QUESTIONARIO

14 E lo strumento principale intorno al quale ruota la conduzione di una ricerca quantitativa. Non ha una struttura standard se non per alcuni aspetti che sono generalmente compresi nella maggioranza delle indagini (ad esempio le domande di tipo demografico). Gli aspetti chiave da considerare durante la costruzione di un questionario sono: a) La scelta del tipo di domanda; b) La scala di classificazione delle risposte; c) La modalità di formulazione delle domande; d) L ordine di somministrazione; e) La lunghezza. Ora passiamo ad analizzare più in dettaglio ogni aspetto sopra elencato. a) Scelta del tipo di domanda Abbiamo quattro principali tipi di domande: - Aperte: non si fa riferimento a opzioni prestabilite, ma l intervistatore si limita a raccogliere la risposta il cui contenuto verrà poi classificato a posteriori. Si utilizzano quando si vogliono ottenere risposte non indirizzate o quando occorrerebbe un elenco troppo lungo di opzioni; - Chiuse: l intervistato deve scegliere l alternativa più adeguata alla sua posizione all interno di una serie di opzioni prestabilite. Si utilizzano quando si vuole eliminare l elemento di soggettività dell intervistatore. Si ha una maggior facilità di classificazione ed elaborazione delle risposte; - Filtro: formano uno sbarramento per la proposizione agli intervistati di domande successive; - Di controllo: facilitano l individuazione di risposte in contrasto tra loro. b) Scala di classificazione delle risposte - Scala di Likert: si chiede di prendere una posizione verso un determinato fenomeno, esprimendo l accordo o il disaccordo. A ciascun giudizio corrisponde un valore numerico; - Scala di importanza: si definisce un giudizio su un singolo attributo dell offerta; - Scala gerarchica: consente di ordinare gerarchicamente una combinazione di attributi; - Scala di valutazione: il consumatore è chiamato a esprimere un giudizio di performance su ciascun attributo (mediante una scala numerica o un aggettivo che definisca una intensità di valore); - Differenziale semantico: valutazione sul prodotto in una scala con estremi di significato contrapposto. Tra i due estremi ci sono intervalli che esprimono posizioni intermedie. c) Come formulare le domande - Domande mirate: concentrate su un aspetto specifico; - Domande brevi: concentrate sull aspetto che si intende sondare; - Domande con tempi di risposta omogenei: in modo da non generare salti di attenzione; - Domande che evitino fraintendimenti: le domande standardizzate che compongono il questionario servono essere comprese da tutti gli intervistati in modo univoco; - Domande con linguaggio piano e struttura semplice. d) Ordine di somministrazione delle domande Nel decidere l ordine di somministrazione delle domande si deve cercare di creare un flusso logico e fluido che favorisca la collaborazione di chi risponde e che sia facile da proporre. Generalmente si adotta un approccio concentrico, ossia si parte da domande generali che diventano progressivamente più specifiche. e) Lunghezza del questionario

15 Per garantire un livello di attenzione costante durante la somministrazione del questionario si cerca di evitare un tempo di somministrazione superiore ai 20 minuti e di non superare le 30 domande. I TEST DI MARKETING: Hanno lo scopo di ottimizzare le varie fasi del processo di sviluppo del nuovo prodotto. Non sono obbligatori e si possono evitare quando: Il concept è considerato particolarmente forte ; Il mercato di riferimento è ben conosciuto; Il Management ha una propensione al rischio elevata; Il prodotto non è particolarmente innovativo e si può utilizzare l esperienza accumulata in lanci precedenti; Introduzione anticipata del nuovo prodotto per arrivare sul mercato prima dei concorrenti. I TEST QUANTITATIVI PER LA VALUTAZIONE DEL CONCEPT: I concept che risultano come i più interessanti dalle ricerche qualitative possono essere oggetto di un successivo test quantitativo, al fine di misurare attraverso alcuni parametri di sbarramento (hurdle rate) la loro potenzialità. Gli hurdle rate oggetto di esame in questo caso sono: 1) La comprensione del concept; 2) La rilevanza dei benefici; 3) L intenzione di acquistare (purchase intent); 4) L unicità del prodotto (uniqueness); 5) La credibilità (credibility): è riferita al prodotto e mira a valutare quanto la promessa contenuta nel concept è considerata attendibile. Questo aspetto è molto legato al prestigio della marca e alla affidabilità che i consumatori ripongono nel produttore; 6) Value for money: ossia quanto il prezzo del prodotto è considerato conveniente rispetto alle sue caratteristiche; 7) La presenza di eventuali dislikes: ossia di aspetti non graditi che potrebbero non indurre all acquisto; 8) La coerenza con il brand. Partendo poi da un market research brief, l agenzia di ricerca predispone un questionario di valutazione del potenziale del concept, grazie al quale i giudizi sui singoli hurdle rate vengono sintetizzati in un valore di potenziale mediante un sistema di punteggi. Le informazioni che otteniamo dal questionario sono: a) L intenzione di acquisto degli intervistati; b) Una prima stima dei volumi di vendita e della quota di mercato. I TESTI PER LO SVILUPPO DEL PRODOTTO:

16 Se in azienda si è rafforzata la convinzione che un concept ha elevato potenziale e merita ulteriori investimenti, inizia la fase di sviluppo del prodotto che prevede l effettuazione di cinque principali tipologie di ricerche: 1) Product test; 2) Package test; 3) Test del nome; 4) Test di prezzo; 5) Advertising pre-test. 1. PRODUCT TEST E un indagine qualitativa che ha lo scopo di rilevare gli aspetti (emozionali, razionali, di esperienza) che legano i consumatori all uso e all acquisto del prodotto. L uso del prodotto viene simulato in un contesto realistico di mercato. Le metodologie di ricerca adottate per l esecuzione del Product Test sono due: Test comparato: si basa sul confronto con le offerte dei concorrenti. Viene utilizzato quando il nuovo prodotto si va ad inserire in una categoria esistente, non è particolarmente differenziato o, data la familiarità già acquisita, non si ritiene necessario sottoporre i consumatori a una prova lunga (la durata del test comparato non supera 1 mese). I prodotti vengono proposti ai consumatori senza l indicazione della marca o altri elementi che ne possano favorire il riconoscimento (blind test); il campione considerato è composto da soggetti che consumano prodotti simili con regolarità. Lo scopo del test comparato è quello di conoscere la frequenza di utilizzazione del prodotto, le preferenze sui singoli attributi e le motivazioni che hanno portato alla loro formazione. Test monadico: viene sottoposto ad esame solo il prodotto che si intende lanciare non richiedendo ai consumatori nessun confronto con i concorrenti. Il periodo di prova è più lungo rispetto a quella del test comparato. Ora passiamo ad un esempio di come un errato product test possa danneggiare l intera impresa. ESEMPIO: COCA COLA Nel 1985 Coca Cola, preoccupata per la crescita di Pepsi, decise di creare una nuova Cola con un gusto più dolce da sostituire alla precedente. Avendo ricevuto una risposta positiva (il 60% di preferenza per il nuovo prodotto) dai blind test effettuati i manager di Coca Cola decisero di velocizzare il lancio del prodotto facendo notevoli investimenti pubblicitari. La reazione di scontento dei consumatori fu totalmente inaspettata e indusse i vertici di Coca Cola a reintrodurre in vecchio prodotto. L errore più grosso commesso dall impresa statunitense è stato quello di effettuare solamente test anonimi, trascurando in tal modo gli aspetti emotivi collegati all utilizzo del celebre marchio Coca Cola e l aver sottovalutato le voci di quel 40% di clienti che avevano mantenuto la loro preferenza per la vecchia bibita. 2. PACKAGE TEST

17 Si analizzano PRIMA (indagine qualitativa): - I valori simbolici e percettivi che i consumatori assegnano alla confezione; - Se la confezione è coerente con il brand; - Se rappresenta un fattore distintivo rispetto ai concorrenti. DOPO (indagine quantitativa): - L impatto generato sui consumatori (mostrando una foto o un prototipo); - Possibilità di valutare allo stesso tempo gli aspetti estetici e funzionali della confezione. ESEMPIO: TROPICANA Tropicana decise di cambiare il suo packaging tradizionale proponendo una confezione dal design più semplice, rimuovendo il marchio che li caratterizzava (immagine di un arancia in cui era infilata una cannuccia), usando colori più tenui e cambiando il tipo di carattere della scritta del nome. Il risultato fu una drastica diminuzione delle vendite che andò a tutto vantaggio dei suoi diretti concorrenti (Minute Maid, Florida s Natural e Tree Ripe). Questo accadde perché molti dei consumatori che prima, anche se erano di fretta, riuscivano facilmente a riconoscere il prodotto poi non erano più in grado di trovarlo con la stessa rapidità. Molti ritenevano che questo nuovo design fosse anche troppo semplice e generico. Tropicana non ebbe altra scelta se non quella di tornare al vecchio packaging. 3. TEST DEL NOME Nello svolgimento di questo test si procede seguendo 3 fasi: 1) A un campione di consumatori viene sottoposta una selezione di possibili nomi per il prodotto allo scopo di comprendere gli aspetti evocativi, affettivi e simbolici di ognuno. 2) Si cerca di individuare quelli maggiormente rafforzativi del concept e, al tempo stesso, coerenti con le caratteristiche della marca. 3) Infine si realizza una ricerca quantitativa per stabilire una classifica di preferenze, basata sull intenzione e le motivazioni d acquisto e su quanto il nome è appropriato alla categoria. 4. TEST DI PREZZO Si ricorre al test di elasticità (pricing test) che consente di stimare come si modifica l intenzione di acquisto in funzione del prezzo del prodotto.

18 Elasticità diretta Prima: Si sottopone in successione a tre campioni di consumatori (con le stesse dimensioni e caratteristiche) lo stesso prodotto con tre livelli di prezzo diversi; Dopo: Si osserva come cambia la sua rotazione in diversi punti vendita che praticano prezzi diversi. Elasticità incrociata Prima: Si crea uno scaffale con diversi prodotti concorrenti, verificando come al variare del prezzo si modifica l'intenzione di acquisto. 5. ADVERTISING PRE-TEST Ha l obiettivo di stabilire il corretto orientamento delle scelte comunicative in relazione al profilo economico e sociale del target e al suo rapporto con il prodotto. In ordine si procede con: a) Copy test: si verifica la reazione dei consumatori al messaggio pubblicitario; b) Test quantitativo: si fa una volta che è stato realizzato lo spot o l annuncio stampa. Punta a misurare: - Risposta cognitiva: aspetti percettivi suscitati (credibilità, fiducia, provocatorietà, originalità, ecc.); attenzione generata (percezione); chiara comprensione dei contenuti; sedimentazione del ricordo (memorizzazione). - Risposta affettiva: valutazione degli attributi del prodotto; atteggiamento verso la marca. - Risposta comportamentale: persuasione e stimolo all acquisto. Una volta lanciata la campagna si effettuano anche test di controllo a posteriori dai quali si possono ottenere informazioni utili per apportare correzioni alle campagne successive. Viene effettuato anche il tracking pubblicitario, ossia una analisi comparativa della pubblicità dei nostri prodotti con la pubblicità dei prodotti (o brand) concorrenti. I TEST IN FASE DI PRE-LANCIO: Sono test quantitativi e servono a verificare che la configurazione finale del prodotto trovi presso i consumatori un gradimento sufficiente a giustificare la sua introduzione sul mercato. Si valuta anche se occorre apportare aggiustamenti al marketing mix e si acquisiscono le ultime informazioni su come perfezionare la strategia di commercializzazione. Alcune imprese (es: settore alimentare) effettuano anche il cosiddetto area test, che consiste nel distribuire il prodotto a un campione di punti vendita di una certa area geografica con lo scopo di verificare l andamento delle vendite e la reazione dei consumatori per un certo periodo di tempo.

19 4.LE RICERCHE PER IL LANCIO DI NUOVI PRODOTTI INTRODUZIONE: Preso in considerazione il basso tasso di sopravvivenza dei nuovi prodotti lanciati sul mercato, diventa necessario per le imprese realizzare prodotti che soddisfino i clienti e per questo lungo il processo innovativo di sviluppo di nuovi prodotti stanno assumendo sempre più importanza rispetto al passato le ricerche di marketing. Il ruolo delle ricerche di marketing è quello di internalizzare il punto di vista del mercato sin dalle prime fasi di sviluppo del nuovo prodotto, in modo da anticipare il giudizio dei clienti e ridurre il grado di incertezza connesso con l innovazione. Le ricerche in oggetto si implementano attraverso un insieme di test che intervallano le varie fasi del processo di sviluppo del nuovo prodotto, inteso in questa sede come modello sequenziale di fasi coordinate, che partendo dalla generazione di idee creative consente di giungere allo sviluppo finale del nuovo prodotto, scartando i prodotti-servizi che non avrebbero buone probabilità di successo e facendo procedere alle varie fasi successive solamente i progetti che si dimostrano più validi, tenendo conto anche delle competenze e risorse in possesso dell azienda. In seguito saranno descritte, per ognuna delle fasi del processo di sviluppo di nuovi prodotti, le tipologie di ricerca più appropriate per produrre informazioni necessarie al passaggio alle fasi successive. IDENTIFICAZIONE DELLE OPPORTUNITÀ E LA GENERAZIONE DELLE IDEE: La fase di identificazione delle opportunità e la generazione delle idee è il primo stadio del processo di sviluppo di un nuovo prodotto. Il contributo che la ricerca di marketing riveste in questo stadio è rappresentato dall ascolto accurato e fedele del cliente e dalla successiva traduzione delle sue preferenze nei linguaggi e nei codici più adatti ad alimentare il lavoro del team di sviluppo. Perciò il team di sviluppo può ricorrere all utilizzo parallelo di tecniche differenti: FOCUS GROUP IDEATIVO-CREATIVO: come strumento nel processo di generazione di nuove idee di prodotto. La tecnica si è rivelata estremamente produttiva per categorie di prodotto esistenti, ma non mancano situazioni dove la struttura del focus group produce effetti disfunzionali rispetto all obiettivo: le norme sociali interne al gruppo,le dinamiche di interazione fra i soggetti partecipanti rendono più complessa o addirittura impediscono l esplicitazione di particolari categorie di bisogni, spesso legati alla sfera più privata dell individuo. ANALISI DELLE ESPERIENZE D USO: ovvero interviste in profondità condotte su base individuale in cui il cliente è invitato a descrivere la propria esperienza di utilizzo della classe di prodotto indagata. Nel corso di tali interviste, il ricercatore si preoccupa di indagare le più comuni e frequenti tipologie di problemi/criticità incontrate dal cliente. L OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: prevede che il ricercatore si cali integralmente nell esperienza d uso del prodotto da parte dei clienti abituali, studiandola per un tempo sufficiente a far emergere i possibili inconvenienti e a raccogliere le emozioni a essi correlate, nonché il loro impatto sul vissuto del cliente. Per esempio un settore che fa largo uso di tale approccio è quello dei software: gli acquirenti di un pacchetto sono osservati dal momento in cui acquistano fisicamente la confezione, alle successive fasi di apertura della medesima, installazione sul PC e utilizzo del programma. Ogni incertezza e difficoltà viene rilevata e documentata (attraverso registrazioni video per favorire la più ampia

20 condivisione di risultati nel team) e costituisce input per lo sviluppo e il rilascio delle successive versioni del software. L INDAGINE CONTESTUALE: prevede che un componente del team di sviluppo conduce un intervista in profondità con il cliente mentre il cliente utilizza concretamente il prodotto. E previsto che l analista possa interrompere l utente in ogni momento, chiedendogli chiarimenti e spiegazioni sul perché di determinati comportamenti e azioni. Queste tecniche offrono un importante supporto per identificare i BISOGNI ESPLICITI (quei bisogni che il cliente è in grado di auto specificare e quindi di verbalizzare all intervistatore). In realtà l obiettivo del team di sviluppo è più ambizioso: oltre a indagare i bisogni spontaneamente esplicitati, utilizza tecniche per identificare i bisogni impliciti o inespressi: L ANALISI DELLE CATENE DI BENEFICI: dove l obiettivo è cercare di capire quali sono le motivazioni sottostanti che portano allo sviluppo di determinati bisogni; LA TEORIA DEI MEZZI-FINI: la teoria considera i legami esistenti fra gli attributi di un prodotto (i mezzi), le conseguenze ( ovvero i benefici per il cliente connessi alla presenza di questi attributi) e i valori personali che questi benefici rinforzano (i fini) e si cerca attraverso il laddering (una tecnica di intervista in profondità per favorire l esplicitazione, da parte dell intervistato, di queste associazioni) di conoscere le reti di associazioni ( ladder) esistenti tra i mezzi e i fini; METAPHOR ELICITATION TECHNIQUE: ipotizza che i benefici e i valori connessi agli attributi del prodotto possono essere individuati attraverso un processo di espressione visuale condotto dal cliente stesso. In particolare, il metodo prevede che gli stessi partecipanti all intervista forniscano fotografie e immagini capaci di restituire i significati e i valori ricercati nel prodotto. A tali tecniche, grazie alla diffusione di internet si aggiungono anche i metodi web based :che permettono di generare un mole di suggerimenti e indizi su possibili percorsi per individuare nuove idee di prodotto difficilmente ottenibili attraverso il metodi tradizionali. Information Pump: tecnica di valutazione della qualità e della coerenza dei commenti offerti dai partecipanti ai focus group condotti on-line in merito a una possibile idea di nuovo prodotto; Clickstream analysis: sviluppare un sito web in base ai percorsi di navigazione attuati dai potenziali clienti e agli attributi di prodotto che vengono ricercati. DALLE IDEE AI CONCETTI POTENZIALI: L output della fase di identificazione di opportunità e generazione delle idee consiste in una potenziale lista di idee di prodotto che potrebbero essere sviluppate nel caso in cui soddisfino requisiti di redditività che l impresa si propone di ottenere. Le idee ottenute devono essere tradotte in concetti, descrizioni verbali o grafiche delle idee stesse che evidenziano benefici offerti e le caratteristiche fondamentali dei potenziali prodotti. Tali concetti possono essere sottoposti al giudizio dei potenziali clienti, tramite il cosiddetto CONCEPT TEST: capace di fornire una serie di suggerimenti e di spunti per correggere il concetto ed una primissima valutazione del grado di accettazione che il prodotto. Poiché in questa fase dello sviluppo del nuovo prodotto è necessario esplorare diverse alternative, solitamente si procede ad un concept test di tipo qualitativo che viene effettuato attraverso focus group e interviste individuali: che lascia maggiore libertà espressiva ai soggetti intervistati consentendo l emergere di aspirazioni latenti con lo scopo di valutare le diverse alternative di concetto. ESEMPIO: Volvo al salone di New York del 2003 ha presentato il suo Laboratorio Virtuale di design interattivo. Il Volvo Concept Lab, accessibile attraverso Internet ( permetteva

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

INDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo

INDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo INDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo GLOBAL SCORECARD Uno strumento di autovalutazione, linguaggio e concetti comuni Versione base - Entry Level Introduzione Introduzione La Global Scorecard

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010

voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010 Grazie per il suo interesse alla nuova tecnologia voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010 Cristina Brambilla Telefono 348.9897.337,

Dettagli

Scheda. Il CRM per la Gestione del Marketing. Accesso in tempo reale alle Informazioni di rilievo

Scheda. Il CRM per la Gestione del Marketing. Accesso in tempo reale alle Informazioni di rilievo Scheda Il CRM per la Gestione del Marketing Nelle aziende l attività di Marketing è considerata sempre più importante poiché il mercato diventa sempre più competitivo e le aziende necessitano di ottimizzare

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

SEI CAPPELLI PER PENSARE

SEI CAPPELLI PER PENSARE SEI CAPPELLI PER PENSARE UNA TECNICA COLORATA PER LA VALUTAZIONE 6 cappelli 1/29 Strumenti SIAMO QUI! tecniche fasi 0 Predisposizione 1 Mappatura Esterna 2 Mappatura Interna 3 Generazio ne di idee 4 Valutazione

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Piano di marketing & ricerche di mercato

Piano di marketing & ricerche di mercato Piano di marketing & ricerche di mercato Roma, giugno 2004 Piano di marketing (1/6) ANALITICO STRATEGICO ANALISI DI SETTORE E DELLA CONCORRENZA ANALISI DEL SETTORE E DELL IMPRESA PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Principi organizzativi La piramide rovesciata Il marketing interno La cultura del servizio Roberta Bocconcelli a.a. 2011/2012 DESP Dipartimento

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA http://www.sinedi.com ARTICOLO 3 LUGLIO 2006 EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA A partire dal 1980 sono state sviluppate diverse metodologie per la gestione della qualità

Dettagli

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE L approccio al processo di manutenzione Per Sistema Integrato di Produzione e Manutenzione si intende un approccio operativo finalizzato al cambiamento

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Le strategie di marketing

Le strategie di marketing Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Lezione n. 5 Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Prof.ssa Clara Bassano Corso di Principi di Marketing A.A. 2006-2007 Verso la strategia aziendale Mission + Vision = Orientamento

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

La gestione manageriale dei progetti

La gestione manageriale dei progetti PROGETTAZIONE Pianificazione, programmazione temporale, gestione delle risorse umane: l organizzazione generale del progetto Dimitri Grigoriadis La gestione manageriale dei progetti Per organizzare il

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

ascoltare ispirare e motivare miglioramento problem solving Flex360 pianificare comunicare la vision organizzare

ascoltare ispirare e motivare miglioramento problem solving Flex360 pianificare comunicare la vision organizzare Flex360 La valutazione delle competenze online comunicare la vision ascoltare problem solving favorire il cambiamento proattività pianificare miglioramento organizzare ispirare e motivare Cos è Flex360

Dettagli

Il marketing dei servizi

Il marketing dei servizi Il marketing dei servizi Il gap 2: la progettazione del servizio e gli standard operativi visibili e misurabili dai clienti 22 P f ROBERTO PAPA GAP 2: il gap di progettazione del servizio Il secondo gap

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 1 di 13 Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 2 di 13 QUESTIONARIO PER IL PERSONALE In seno all analisi SWOT, al fine di valutare

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda tramite lo strumento e la metodologia LA GESTIONE DEL CLIMA E DELLA MOTIVAZIONE La spinta motivazionale delle persone che operano in azienda è

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

Corso di. Analisi e contabilità dei costi

Corso di. Analisi e contabilità dei costi Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

Osservatorio ISTUD - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo

Osservatorio ISTUD - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo Quesito 1 In linea generale ritieni positiva la tendenza di molti paesi europei a cercare di proteggere alcuni settori ritenuti strategici per

Dettagli

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole

Dettagli

leaders in engineering excellence

leaders in engineering excellence leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

TEST DEL CONCEPT DI PRODOTTO

TEST DEL CONCEPT DI PRODOTTO TEST DEL CONCEPT DI PRODOTTO 141 Test del concetto di prodotto (1/2) Individuazione dei bisogni dei clienti Eseguire l analisi economica Analizzare i prodotti della concorrenza Costruire e collaudare modelli

Dettagli

Email Marketing Vincente

Email Marketing Vincente Email Marketing Vincente (le parti in nero sono disponibili nella versione completa del documento): Benvenuto in Email Marketing Vincente! L email marketing è uno strumento efficace per rendere più semplice

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice.

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. Lezione 3 La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. 1 LA STRUTTURA FUNZIONALE ALTA DIREZIONE Organizzazione Sistemi

Dettagli

Introduzione al Marketing Mix

Introduzione al Marketing Mix Introduzione al Marketing Mix Relatore: Andrea Baioni (abaioni@andreabaioni.it) Il Marketing Mix Le 4 P Product Price Promotion Place È la combinazione delle variabili controllabili di marketing che l

Dettagli

LE RICERCHE DI MERCATO

LE RICERCHE DI MERCATO LE RICERCHE DI MERCATO IL MARKETING: UNA DEFINIZIONE STUDIO DELLE NORME DI COMPORTAMENTO DI UNA AZIENDA CON RIGUARDO ALLA PROGRAMMAZIONE, REALIZZAZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITA DI SCAMBIO. QUESTE NORME

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato

Dettagli

Il Marketing Strategico

Il Marketing Strategico Il Marketing Strategico La mente del mercato aspetta solo di essere esplorata Definizione di Marketing Marketing: un processo attuo a definire, prevedere, soddisfare, creare, distribuire, promuovere beni

Dettagli

25/11/14 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. Tecnologie dell informazione e controllo

25/11/14 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. Tecnologie dell informazione e controllo ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 1 Tecnologie dell informazione e controllo 2 Evoluzione dell IT IT, processo decisionale e controllo Sistemi di supporto al processo decisionale IT e coordinamento esterno IT e

Dettagli

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi INTRODUZIONE I risultati che riportiamo nelle pagine seguenti

Dettagli

Corso formazione su Sistema di gestione della qualità. Standard ISO 9001:2000/2008 Vision 2000

Corso formazione su Sistema di gestione della qualità. Standard ISO 9001:2000/2008 Vision 2000 Corso formazione su Sistema di gestione della qualità Standard ISO 9001:2000/2008 Vision 2000 Concetto di qualità La parola Qualità sta a significare l'insieme delle caratteristiche di un prodotto/servizio

Dettagli

un Cuore Verde a Pochi Passi dal Blu

un Cuore Verde a Pochi Passi dal Blu Destinazione Turismo Interno un Cuore Verde a Pochi Passi dal Blu Corso Turismatica Prof. Paini 1 Introduzione La breve relazione intende delineare i passi base per introdurre sul mercato della rete una

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari Il marketing dei servizi La gestione degli intermediari Gli intermediari nei servizi: canali diretti Le imprese di servizi distribuiscono la propria offerta in alcuni casi direttamente, in altri casi si

Dettagli

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved.

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved. SCENARIO Personas SCENARIO È una delle tecniche che aiuta il designer a far emergere le esigente dell utente e il contesto d uso. Gli scenari hanno un ambientazione, attori (personas) con degli obiettivi,

Dettagli

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio Documento Tecnico Light CRM Descrizione delle funzionalità del servizio Prosa S.r.l. - www.prosa.com Versione documento: 1, del 11 Luglio 2006. Redatto da: Michela Michielan, michielan@prosa.com Revisionato

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda.

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda. Scheda Il CRM per la Gestione delle Vendite Le organizzazioni di vendita sono costantemente alla ricerca delle modalità migliori per aumentare i ricavi aziendali e ridurre i costi operativi. Oggi il personale

Dettagli

L INSERIMENTO DI GIOVANI RISORSE UMANE IN AZIENDA griglia per la conduzione di gruppi di lavoro con imprenditori e tutor aziendali

L INSERIMENTO DI GIOVANI RISORSE UMANE IN AZIENDA griglia per la conduzione di gruppi di lavoro con imprenditori e tutor aziendali La griglia si compone di due livelli: una parte "a testo libero", in cui si chiede di descrivere e rispondere in modo discorsivo; una parte codificata tramite una scala a punteggio (intervallo da 1 a 5)

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180 SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Facoltà di Ingegneria Corso di Marketing Industriale Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it Pianificazione e sviluppo di un nuovo

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Mercoledì degli Associati. Opportunità di business per le Aziende UCIF. Milano, 20 novembre 2013. Federata

Mercoledì degli Associati. Opportunità di business per le Aziende UCIF. Milano, 20 novembre 2013. Federata Mercoledì degli Associati Opportunità di business per le Aziende UCIF Milano, 20 novembre 2013 Federata Nascita del progetto UCIF rappresenta da 40 anni il settore italiano della Finitura, tramite i relativi

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

CAPITOLO CAPIT Tecnologie dell ecnologie dell info inf rmazione e controllo

CAPITOLO CAPIT Tecnologie dell ecnologie dell info inf rmazione e controllo CAPITOLO 8 Tecnologie dell informazione e controllo Agenda Evoluzione dell IT IT, processo decisionale e controllo Sistemi di supporto al processo decisionale Sistemi di controllo a feedback IT e coordinamento

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

QUALI PROPOSTE E COMPORTAMENTI GREEN SI ATTENDONO I CLIENTI DALLA PROPRIA BANCA.

QUALI PROPOSTE E COMPORTAMENTI GREEN SI ATTENDONO I CLIENTI DALLA PROPRIA BANCA. TI DICE PERCHE QUALI PROPOSTE E COMPORTAMENTI GREEN SI ATTENDONO I CLIENTI DALLA PROPRIA BANCA. P R O G E T T O D I R I C E R C A P E R B A N C H E S O S T E N I B I L I ABOUT US Siamo gli ideatori e gli

Dettagli