Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato"

Transcript

1 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Strutturazione del documento e livello di applicazione delle linee guida per il Bilancio Sociale promosse da CSV.net. PRIMA PARTE: Alcuni concetti teorici. 3. L accountability: definizione minima ed implicazioni Il Bilancio di Esercizio nelle organizzazioni non profit: limiti La rendicontazione sul fine istituzionale delle organizzazioni non profit: il bilancio di missione. 4. La Responsabilità Sociale d Impresa nelle Organizzazioni NonProfit La Responsabilità Sociale d Impresa: definizione minima La responsabilità sociale delle organizzazioni non profit. 5. Tra Bilancio Sociale e Bilancio di Missione. 6. Il ruolo degli stakeholder. 7. Il processo di accountability nelle Associazioni di Volontariato Gli indicatori di performance Esemplificazione del processo di accountability nelle organizzazioni di volontariato. SECONDA PARTE: Esemplificazioni per la costruzione del bilancio sociale. 8. Introduzione. 9. I principi di rendicontazione. 10. I contenuti del bilancio sociale Presentazione e nota metodologica Presentazione Nota metodologica L identità Il profilo generale Il contesto di riferimento La storia La missione Gli stakeholder Il disegno strategico Il Governo e le Risorse Umane La compagine sociale Il Sistema di Governo ed i Processi di Partecipazione La struttura organizzativa Le persone che operano nell organizzazione Le risorse economico-finanziarie e la dotazione patrimoniale Le risorse raccolte e il loro utilizzo La valorizzazione delle risorse gratuite Il patrimonio a disposizione ed il suo utilizzo Il perseguimento della missione Le attività strumentali Altre questioni rilevanti per gli stakeholder. 11. Glossario.

2 2 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale 1. Introduzione Negli ultimi anni il processo di sviluppo del Terzo Settore nel contesto italiano ha comportato la crescente attenzione da parte delle istituzioni, della società civile, dei privati e delle aziende for-profit all attività delle organizzazioni che a vario titolo compongono il variegato mondo del non profit (Borzaga e Fazzi, 2000). Se in passato il mero perseguimento di finalità sociali e meta economiche poteva essere sufficiente per legittimare l operato delle organizzazioni non profit (Matacena, 2007), l attuale crescente richiesta di accountability e la riduzione delle risorse finanziarie per sostenere queste realtà, le ha rese maggiormente suscettibili allo scrutinio esterno (Andreaus, 2007). Di conseguenza per i soggetti che operano senza fine di lucro e su base volontaria è sorta in maniera sempre più impellente la necessità di trovare strumenti di comunicazione con i vari stakeholder e con l ambiente esterno che siano in grado di legittimarli, sulla base di rapporti fiduciari fondati sulla condivisone dei valori guida e sulla comprovata capacità di raggiungere la missione in maniera efficiente ed efficace (Sacconi e Faillo, 2005). Per le realtà del terzo settore è sorta quindi la necessità di adottare strumenti di rendicontazione trasparenti verso l esterno e, in particolare, verso tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nell attività organizzativa o che sono da essa influenzati: i cosiddetti stakeholder (Freeman, 1984; Donaldson e Preston, 1995). In questo senso assume primaria importanza il bilancio, in qualità di strumento sistematico di rendicontazione verso tutti gli stakeholder dell attività svolta e dei risultati raggiunti dall organizzazione. Per le organizzazioni non profit però la rendicontazione non può limitarsi all efficiente utilizzo delle risorse finanziarie ed economiche utilizzate, da intendersi in termini di riduzione del-

3 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato 3 le uscite e dei costi di gestione. Essa deve soprattutto dimostrare in quale misura le risorse economiche sono state utilizzate per il conseguimento della missione, cioè da dove provengono e quale è stato l impatto da esse generato sulla collettività in termini di valore sociale prodotto (Anheier, 2005; Costa et al., 2011). Risulta perciò sempre più evidente che il solo bilancio d esercizio, con le informazioni contabili in esso tradizionalmente contenute, non può essere sufficiente per rendicontare in maniera completa riguardo l impatto dell attività delle organizzazioni non profit sui diversi stakeholder e sulla società in generale (Andreaus, 2007). Le fredde cifre contabili riescono a cogliere solo una parte dell impatto prodotto da queste organizzazioni, senza fornire però una panoramica completa della qualità dell attività svolta e della concreta messa in pratica della missione (Kanter e Summers, 1987). Partendo da queste considerazioni, negli ultimi anni, coerentemente con il più ampio movimento internazionale, anche in Italia si è sviluppata una crescente attenzione teorica e una sempre più consapevole prassi operativa sulla cosiddetta rendicontazione sociale nelle organizzazioni operanti nel non profit (Matacena, 2005; Andreaus, 2007; Bagnoli e Megali, 2009; Gibbon e Affleck, 2008; Diochon e Anderson, 2009), come dimostrano le numerose ricerche sul tema e le linee guida definite per varie categorie di soggetti operanti nel Terzo Settore (si ricordano, tra le altre, le linee guida per il bilancio sociale delle organizzazioni non profit dei dottori commercialisti del 2007 e dell agenzia delle ONLUS del 2010, nonché i decreti attuativi della legge delega n. 118/2005 sull impresa sociale del 2008). In tale contesto i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) sono stati fin da subito attenti alle dinamiche in atto ed hanno immediatamente colto le potenzialità in termini di legittimazione che derivano da una maggiore e più trasparente rendicontazione sia per i Centri stessi che per le Associazioni di Volontariato di piccole dimensioni che essi rappresentano.

4 4 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale Alla luce di queste considerazioni il coordinamento nazionale dei CSV CSV.net già nel 2006 ha pubblicato il Modello per il bilancio sociale dei centri di servizio per il volontariato e nel 2009 ha ultimato le Linee guida per il bilancio sociale delle OdV (organizzazioni di volontariato). Queste ultime nascono dall esigenza di adattare lo strumento del Bilancio Sociale alle specifiche necessità delle organizzazioni di volontariato coordinate dai CSV. In tale contesto si inserisce il presente documento, promosso e voluto dal CSV di Trento, da anni attento alla rendicontazione sociale. Riconoscendo l importanza del Bilancio Sociale, CSV Trento ha chiesto il supporto degli autori per produrre una guida operativa, di facile lettura e comprensione, che potesse guidare le Associazioni di Volontariato come una bussola nel processo di redazione del Bilancio Sociale, sulla base delle linee guida fornite da CSV.net. Il presente elaborato parte quindi dalle linee guida CSV.net (2009), di cui condivide e mantiene l impostazione e la struttura dei contenuti, e offre esempi e schemi riepilogativi nel tentativo di esplicitare i criteri di misurazione delle variabili di volta in volta considerate al fine di agevolare la redazione del Bilancio Sociale o di Missione per le Associazioni di Volontariato. Nel tentativo di fornire un documento quanto più completo e organico gli autori hanno integrato tali linee guida con quanto stabilito dall Agenzia per le Onlus (2010) e dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti (2007) per la rendicontazione sociale delle organizzazioni non profit. 2. Strutturazione del documento e livello di applicazione delle linee guida per il Bilancio Sociale promosse da CSV.net Le Linee Guida per il bilancio sociale delle OdV (d ora in

5 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato 5 avanti Linee Guida) promosse da CSV.net definiscono gli obiettivi generali, la filosofia ed i contenuti minimi che dovrebbero caratterizzare i Bilanci Sociali delle associazioni di volontariato, a prescindere dalle loro caratteristiche dimensionali e tipologiche. Le linee guida chiariscono puntualmente la differenza tra bilancio di missione e bilancio sociale, evidenziando che, mentre il primo rendiconta esclusivamente sul raggiungimento della specifica missione dell organizzazione in oggetto, il secondo prende in esame più in generale l impatto dell attività su tutti gli stakeholder legittimi dell organizzazione. Di conseguenza, se il bilancio di missione prende in esame solo gli stakeholder in qualche modo influenzati dal raggiungimento degli obiettivi istituzionali dell organizzazione (in primis gli stakeholder di missione), il bilancio sociale ha una visione più ampia, rendicontando sull impatto dell attività organizzativa verso tutti gli stakeholder coinvolti nel processo organizzativo. In secondo luogo le linee guida suggeriscono le sezioni che un bilancio sociale completo dovrebbe contenere. Esse sono le sezioni dedicate a l identità, il governo e le risorse umane, le risorse economico-finanziarie e la dotazione patrimoniale, il perseguimento della missione, le attività strumentali e infine le altre questioni rilevanti per gli stakeholder. Per ognuna di queste sezioni le Linee guida individuano i contenuti minimi da inserire nel documento e spiegano la logica che dovrebbe esserne alla base. Il presente documento adotta sia la logica, sia la struttura delle linee guida proposte da CSV.net al fine di garantire l adozione di un modello coerente con quanto definito a livello nazionale e quindi confrontabile con altre esperienze italiane. Senza ricalcare pedissequamente le linee guida di CSV.net il documento qui proposto vuole quindi essere una guida operativa a favore delle organizzazioni di volontariato, una cassetta degli attrezzi dalla quale si possa attingere per la costruzione dello strumento bilancio sociale e che le aiuti a redigerlo al

6 6 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale meglio, in maniera da comunicare adeguatamente verso tutti i soggetti interessati il valore da loro prodotto per la collettività. Occorre subito chiarire che, fermo restanti alcuni capisaldi, una ricetta universale per redigere un bilancio sociale completo per le associazioni di volontariato non esiste, in quanto i contenuti di questo documento dipendono dalle caratteristiche delle singole organizzazioni e dagli obiettivi che queste perseguono (Kanter e Summer, 1987). Un associazione culturale a- vrà valori, obiettivi e stakeholder diversi da un associazione di sviluppo locale o da un associazione sportiva, perciò ognuna di esse dovrà trovare le modalità di rendicontazione che meglio si adattano alle proprie esigenze. In tale contesto, il contributo che può essere fornito dal presente documento operativo è quello di proporre una logica di rendicontazione e degli esempi da cui prendere spunto affinché ogni associazione trovi le modalità più idonee per redigere il proprio bilancio sociale. Per tali ragioni la logica del documento è quella di introdurre, nella prima sezione, argomenti per comprendere l importanza e il valore che può avere il bilancio sociale nelle associazioni di volontariato e, nella seconda, spunti da cui le associazioni di volontariato possano trarre ispirazione al fine di redigere un bilancio sociale che meglio si adatti alle loro specifiche esigenze. In questa prima parte introduciamo quindi in maniera teorica il tema della rendicontazione sociale nel non profit, successivamente, nella seconda parte, verranno indicati i contenuti che dovrebbe avere ogni sezione del bilancio sociale delle associazioni di volontariato, principalmente attraverso l utilizzo di esempi di pratiche virtuose.

7 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato 7 Prima Parte: Alcuni concetti teorici 3. L accountability: definizione minima ed implicazioni Il termine inglese accountability è difficilmente traducibile in una sola parola in italiano senza perdere di vista il pieno significato che ha nell originale anglosassone. Il termine contiene infatti un duplice significato, riconducibile alla «responsabilità di rendere conto a tutti gli interessati riguardo alle responsabilità che si hanno nei loro confronti» (Gray et al., 1996; Edwards e Hulme, 1996). In altre parole con il termine accountability si intende «il dovere, la responsabilità di spiegare, giustificare a chi ne ha diritto cosa si sta facendo per rispettare gli impegni presi con gli interlocutori, sia sul piano economico-reddituale (per esempio verso gli investitori attuali o potenziali), sia su altri punti di vista» (Rusconi, 2009). Ne consegue che il termine inglese di accountability si riferisce a due responsabilità e doveri che sono in capo a qualsiasi organizzazione, sia essa for-profit oppure nonprofit: i) la responsabilità di intraprendere certe azioni; ii) la responsabilità di rendere conto rispetto a queste azioni (Adams, 2002). Ogni organizzazione che utilizzi risorse messe a disposizione a vario titolo da terzi si trova quindi ad avere l obbligo, morale prima che giuridico, di rendere conto ai soggetti interessati dell impatto dell attività svolta nei loro confronti e delle modalità di utilizzo delle risorse messe a disposizione. Di conseguenza ogni organizzazione che voglia adempiere ai suoi doveri di accountability deve assumersi una duplice re-

8 8 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale sponsabilità: i) da un lato la responsabilità di mettere in atto determinati comportamenti coerenti con le aspettative dei soggetti a vario titolo coinvolti nell attività organizzativa, ii) dall altro la responsabilità di dare conto ai soggetti interessati di questi comportamenti con strumenti idonei a tale fine. In questo senso, il principio di accountability implica un dovere informativo di tipo rendicontazionale posto in capo ad ogni organizzazione di informare i suoi stakeholder 1 per quanto concerne le modalità di utilizzo delle risorse a vario titolo impiegate, i processi seguiti e i risultati ottenuti, affinché essi possano valutare la coerenza tra le loro aspettative e quanto effettivamente realizzato dall organizzazione (Matacena, 2005) Il Bilancio di Esercizio nelle organizzazioni non profit: limiti Per semplificare il ragionamento, senza considerare quindi per un momento il tema della responsabilità sociale d impresa, è possibile affermare che in prima approssimazione ogni organizzazione è innanzitutto responsabile verso i suoi interlocutori delle modalità di utilizzo delle risorse a sua disposizione e del raggiungimento dei fini istituzionali per i quali è stata istituita e che portano i vari stakeholder a collaborare con essa (Andreaus, 1996). Un organizzazione orientata al profitto ha come fine istituzionale la creazione e distribuzione di valore economico agli apportatori di capitali di rischio tipicamente gli azionisti e pertanto lo strumento di rendicontazione principe è da sempre il Bilancio di Esercizio. Lo scopo di tale documento è, per l appunto, quello di rappresentare in modo veritiero, chiaro e corretto la situazione 1 Sul concetto di stakeholder si tornerà in maniera più approfondita nel paragrafo dedicato del presente capitolo.

9 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato 9 patrimoniale e finanziaria dell organizzazione al termine del periodo amministrativo, nonché il risultato economico dell esercizio. Attraverso i documenti contenuti nel bilancio di esercizio i vari soggetti che si relazionano con l organizzazione vengono informati della determinazione del reddito maturato nel corso dell anno e della composizione del capitale di funzionamento. In tal modo essi possono valutare la redditività e la solidità dell organizzazione e quindi la convenienza a mantenere con essa il legame venutosi a costituire. Un organizzazione non profit ha fini istituzionali diversi rispetto a quelli tipici di un azienda commerciale, in quanto, anziché perseguire la massimizzazione del profitto, essa dovrà cercare di creare valore sociale a favore della collettività, creando e distribuendo ricchezza (di tipo sociale) a soggetti diversi dagli apportatori di capitale di rischio (Kearns, 1996; Young, 2001). Nelle organizzazioni non profit, e nelle associazioni di volontariato in particolar modo, le motivazioni dei diversi interlocutori non sono di carattere economico ma di tipo etico e prosociale in quanto orientate alla creazione di beni pubblici o meritori, che siano in grado di accrescere il benessere della collettività, la qualità della vita di determinate categorie o comunità, in sintesi di creare Capitale Sociale (Bruni e Zamagni, 2004). In definitiva lo scopo delle organizzazioni non profit, e tanto più delle associazioni di volontariato, non è la creazione di valore economico ma il perseguimento di fini sociali, così come identificati nello statuto e nella missione. Ciò non significa che nelle associazioni di volontariato possa venir meno l attenzione per l equilibrio economico-finanziario, onde evitare sprechi di risorse e la messa a repentaglio della sopravvivenza dell associazione stessa. Tuttavia per le realtà del non profit la responsabilità principale riguarda il raggiungimento della missione sociale e non della creazione di ricchezza economica: quest ultima è funzionale alla missione, non è la missione (Costa et al., 2011; Frumkin e Clark, 2000).

10 10 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale È quindi evidente che per le organizzazioni non profit lo strumento del bilancio di esercizio non può essere in alcun modo adeguato per rendicontare rispetto al loro fine istituzionale, in quanto tale documento non permette di comunicare verso l esterno in maniera trasparente, veritiera e corretta qual è il valore sociale prodotto, ma solo come si è raggiunta la sostenibilità economico-finanziaria nell attività svolta, elemento importante ma non qualificante la meritorietà dell agire organizzativo. Questo ragionamento vale in generale per ogni organizzazione non profit ma assume particolare importanza nelle organizzazioni di volontariato in quanto queste ultime: sono istituite e gestite sulla base di una precisa visione valoriale con obiettivi di tipo non economico ma sociale; dipendono in larga misura da risorse non proprie (finanziamenti o risorse gratuite) e forniscono servizi spesso gratuiti; producono utilità/benessere sociale e gli aspetti economico-finanziari sono strumentali. Per tali ragioni nelle organizzazioni di volontariato i dati contabili contenuti nel bilancio d esercizio non permettono di misurare: né il valore prodotto in termini di output giacché l indicatore per misuralo, cioè i Ricavi, fotografa solo il valore monetizzabile. Tale valore però spesso è una parte minimale di quanto realmente prodotto sia perché i servizi sono spesso forniti in maniera gratuita, o a prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, sia perché comunque la maggior parte del valore creato non è di natura economica, ma sociale; né le risorse utilizzate, poiché spesso si fa ricorso a risorse sia umane che finanziarie fornite a titolo gratuito e a cui non corrisponde quindi una quantificazione di costi corrispondente al loro valore reale.

11 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato La rendicontazione sul fine istituzionale delle organizzazioni non profit: il bilancio di missione Data l inadeguatezza del Bilancio d Esercizio, per le organizzazioni non profit lo strumento di accountability principe per rendicontare sul fine istituzionale perseguito è il Bilancio di Missione, inteso come documento che contiene il rendiconto delle modalità con cui si sono perseguiti i fini statutari e dei risultati che sono stati raggiunti (Kanter e Summers, 1987; Sawhill e Williamson, 2001). Il Bilancio di Missione serve a fornire informazioni riguardo al raggiungimento degli scopi istituzionali delle associazioni di volontariato e permette di comunicare verso l esterno la loro capacità di raggiungere la missione, intesa come l insieme dei valori, dei principi e degli obiettivi ultimi che sono alla base del loro agire (Hinna, 2005). Figura 1. Finalismo aziendale e strumenti di accountability ORGANIZZAZIONI FOR PROFIT Obiettivo Massimizzazione del profitto Strumento accountability Ripartizione del surplus Bilancio di esercizio Shareholders Obiettivo Strumento accountability Ripartizione del surplus ORGANIZZAZIONI NON PROFIT Massimizzazione del benessere per la collettività Bilancio di esercizio Collettività Strumento di accountability fondamentale: Bilancio di Esercizio Strumento di accountability fondamentale: Bilancio di Missione

12 12 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale In sintesi, il sistema informativo aziendale deve essere modellato sul fabbisogno informativo caratterizzante l organizzazione e i suoi stakeholder, sia per aiutare la gestione a raggiungere gli obiettivi prefissati, sia per informare periodicamente gli interlocutori esterni del grado di raggiungimento degli stessi. Se la principale responsabilità di ogni organizzazione è quella di raggiungere i fini istituzionali per i quali è costituita, nelle aziende for profit lo strumento di accountability fondamentale è il bilancio di esercizio. Nelle organizzazioni non profit, al contrario, il patrimonio è spesso scarso o comunque poco significativo, il profitto manca o, comunque, quando presente è funzionale al perseguimento di fini sociali, perciò il bilancio di esercizio non è in grado di far emergere il valore generato né di provare l effettivo perseguimento della missione. Per queste ragioni le organizzazioni non profit devono adottare il Bilancio di Missione come strumento di rendicontazione rispetto ai fini istituzionali perseguiti. Tale strumento permette loro di rendere conto ai propri interlocutori, sia interni che esterni, del raggiungimento della loro missione, attraverso un informazione chiara e veritiera sugli scopi perseguiti, sulle finalità, sui valori e sui principi che le guidano. Riprendendo la definizione precedentemente proposta di accountability e applicandola alle organizzazioni non profit e alle associazioni di volontariato si può individuare: nel perseguimento della missione la loro principale responsabilità; nel bilancio di missione lo strumento principale per adempiere al dovere di rendicontare delle azioni di cui sono responsabili.

13 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato La Responsabilità Sociale d Impresa nelle Organizzazioni NonProfit Nel paragrafo precedente si sono individuate le responsabilità istituzionali in capo rispettivamente alle organizzazioni for profit e a quelle non profit e i doveri informativi che ne conseguono. Tuttavia l emergere di tematiche legate alla Responsabilità Sociale d Impresa (RSI) e allo Sviluppo Sostenibile (Bowen, 1953; Davies, 1960) hanno evidenziato come ogni organizzazione non abbia come unico dovere quello di perseguire il proprio fine istituzionale a prescindere dall impatto sugli altri interlocutori coinvolti nel processo organizzativo e nella società in generale. Nelle sue varie accezioni la responsabilità sociale di impresa asserisce infatti che le organizzazioni debbano assumersi la responsabilità dell impatto delle loro azioni sulla società e sui diversi soggetti coinvolti nel processo produttivo, cercando di minimizzare le esternalità negative prodotte e di perseguire contemporaneamente la sostenibilità economica, sociale ed ambientale delle attività svolte La Responsabilità Sociale d Impresa: definizione minima Nonostante una certa attenzione alle tematiche sociali si possa trovare nella dottrina accademica e nella prassi aziendale sia italiana che internazionale già dall inizio dello scorso secolo, il moderno dibattito riguardante la RSI nasce nel contesto delle grandi corporation americane negli anni 60 (Davis, 1960). In questo periodo si evidenzia che le corporation americane, dato il loro potere, non potevano ritenersi esenti dal ricoprire anche un ruolo sociale, limitandosi solamente a perseguire i propri obiettivi economici e lasciando solo allo stato il compito di mantenere ed amministrare il welfare state. Senza entrare nel dibattito storico sull evoluzione della RSI

14 14 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale nel tempo, discussione che esula dagli scopi del paragrafo, si deve notare che l introduzione della teoria degli stakeholder proposta da Freeman nel libro del 1984 Strategic Management: a Stakeholder Approach ha dato un contributo fondamentale al concetto di RSI. Nello specifico, la letteratura riguardante la teoria degli stakeholder ha evidenziato che l impresa ha dei doveri nei confronti non solo degli azionisti ma di tutti coloro i quali sono in qualche modo titolari (to hold) di una posta (stake) nell attività organizzativa e costoro non possono essere considerati e quindi nemmeno trattati come un mezzo per il raggiungimento di obiettivi che vadano a vantaggio di un solo soggetto, nello specifico l azionista (Donaldson e Preston, 1995; Freeman, 1994; Freeman et al., 2010). In questo senso la teoria degli stakeholder: ha permesso di rendere operativo il concetto di responsabilità sociale di impresa e quindi di introdurlo nelle pratiche manageriali delle imprese in maniera più operativa, mentre in precedenza era interpretato in maniera filantropica e culturale ma senza un effettiva valenza organizzativa. Infatti, indicare genericamente una responsabilità nei confronti della società non permette di rendere del tutto effettivo il concetto di RSI e di applicarlo in pratica, in quanto manca un esplicita identificazione dei soggetti verso cui essere responsabili e quindi anche su che cosa in concreto esserlo. Definire gli stakeholder come i beneficiari delle pratiche di responsabilità sociale di impresa permette di individuare in maniera più chiara obiettivi e modalità di misurazione degli stessi, rendendo il concetto di RSI più facilmente integrabile nelle pratiche di gestione; ha individuato come responsabilità dell organizzazione non solo la soddisfazione delle istanze degli azionisti ma di tutti gli stakeholder. Ogni organizzazione ha dunque la responsabilità sociale di adempiere ai doveri morali che ha nei confronti di tutti i suoi interlocutori e non solo di quelli a favore dei quali è stata istituita.

15 Il Bilancio Sociale nelle Associazioni di Volontariato 15 In prima battuta possono essere definiti stakeholder i gruppi o gli individui che possono influenzare il raggiungimento degli obiettivi dell impresa o sono da quest ultima influenzati (Freeman, 1984). In questo senso si distingue tra: stakeholder primari, cioè l insieme di quegli individui o gruppi di individui da cui l azienda dipende per la sua sopravvivenza (soci, dipendenti, clienti, fornitori, enti governativi, autorità locali...); stakeholder secondari, cioè l insieme dei soggetti che possono influenzare o essere influenzati dall azienda in termini di prodotti, politiche e processi lavorativi (enti pubblici, movimenti di protesta, comunità locali, associazioni, stampa). In questo senso le organizzazioni possono essere immaginate come al centro di un fitto reticolo di relazioni con costellazioni di interlocutori la cui gestione e soddisfazione è fondamentale per la sopravvivenza delle organizzazioni stesse. Figura 2. Il sistema organizzativo: gli stakeholder Governo Investitori Gruppi politici Fornitori ORGANIZZAZIONE Clienti Associazioni di commercio Dipendenti Comunità

16 16 Guida operativa per la costruzione del Bilancio Sociale Una definizione così ampia di stakeholder pone però alcuni problemi in quanto ci si potrebbe chiedere se sono considerati stakeholder a cui rispondere solo quegli interlocutori che sono in qualche modo interessati alla sopravvivenza dell organizzazione o anche coloro che sono ad essa ostili, oppure se si devono considerare solo gli interlocutori che possono costituire una minaccia (o opportunità) rilevante per top manager e azionisti o tutti coloro i quali hanno un interesse legittimo nell organizzazione, inclusi coloro che non hanno alcuna voce (si pensi alle generazioni future). Queste domande, unite al fatto che la teoria degli stakeholder ha fin dalla nascita forti implicazioni di carattere etico (Freeman, 1994; Signori e Rusconi, 2009), hanno portato gli studiosi della materia a specificare ulteriormente la definizione di stakeholder, introducendo la dimensione etica nella definizione, sotto forma di legittimità delle istanze (Philipps, 2003). Gli stakeholder sono quindi persone o gruppi con interessi legittimi negli aspetti procedurali e/o sostanziali dell attività aziendale (Donaldson e Preston, 1995). Secondo questa visione qualsiasi organizzazione sia essa privata, pubblica o non profit è pensabile come un insieme di stakeholder che interagiscono fra di loro e la responsabilità sociale di impresa, seguendo Sacconi (2004) va quindi intesa come la capacità di: minimizzare le esternalità negative per gli stakeholder; identificare uno stabile equilibrio tra le istanze dei vari stakeholder che sia in grado di massimizzare il surplus congiunto e la sua equa distribuzione; scegliere quella soluzione (se in tale scenario ve ne sono molteplici) che massimizza il residuo distribuito allo stakeholder di missione.

organizzazioni di volontariato

organizzazioni di volontariato Il bilancio sociale per le organizzazioni di volontariato Modena, 1 Ottobre 2009 Bilancio sociale Cosa ci viene in mente? Rendere conto Perché fare un bilancio? La relazione di fiducia Ti dico chiaramente

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 10/10/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Indice. Prefazione PARTE PRIMA LE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE NELLE STRATEGIE COLLABORATIVE TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED IMPRESE

Indice. Prefazione PARTE PRIMA LE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE NELLE STRATEGIE COLLABORATIVE TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED IMPRESE Indice Prefazione XI PARTE PRIMA LE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE NELLE STRATEGIE COLLABORATIVE TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED IMPRESE Capitolo 1 Le partnership pubblico-privato nei nuovi modelli di gestione

Dettagli

Costituire un associazione di volontariato

Costituire un associazione di volontariato Costituire un associazione di volontariato Per il Forum Giovani Trieste, 6 maggio 2011 Intervento di Pierpaolo Gregori Francesca Macuz 1 Il Csv Fvg L attività del Csv Fvg Gestire il CSV La Mission del

Dettagli

Le Aziende Non Profit:

Le Aziende Non Profit: Le Aziende Non Profit: Aspetti istituzionali, accountability strumenti di gestione Maria Teresa Nardo mt.nardo@unical.it 1 6 novembre 2008 Le ANP: caratteri generali La crisi del welfare state ha comportato

Dettagli

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane 1 L integrazione dei processi della gestione delle Risorse Umane 3 2 Come i Modelli di Capacità consentono di integrare i processi? 5 pagina

Dettagli

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising ENGAGEDin propone corsi di formazione per le organizzazioni che vogliono avviare o sviluppare la propria attività di raccolta fondi attraverso la crescita delle proprie competenze, la discussione di casi

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL SETTORE NON FOR PROFIT

LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL SETTORE NON FOR PROFIT LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL SETTORE NON FOR PROFIT Varese, 16 luglio 2007 Mario Mazzoleni info@mariomazzoleni.com www.mariomazzoleni.com LA CSR L integrazione su base volontaria delle preoccupazioni

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

M U L T I F A M I L Y O F F I C E

M U L T I F A M I L Y O F F I C E MULTI FAMILY OFFICE Un obiettivo senza pianificazione è solamente un desiderio (Antoine de Saint-Exupéry) CHI SIAMO MVC & Partners è una società che offre servizi di Multi Family Office a Clienti dalle

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Convegno L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Catania, 5 dicembre 2002 SINTESI INTERVENTO DR. GAETANO SCOGNAMIGLIO Corporate Governance tradotto letteralmente significa

Dettagli

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 Master La pulizia sostenibile come opportunità FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA Assocasa e la sostenibilità La sostenibilità è un approccio

Dettagli

Economia aziendale - introduzione-

Economia aziendale - introduzione- Economia aziendale - introduzione- Economia aziendale scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende (Zappa 1927) mira a dare norme e precetti per la razionale

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro 10 Novembre 2010, ore 09:29 Un quadro sintetico per la preparazione e la presentazione del bilancio L Agenzia per le Onlus disegna il bilancio degli enti non profit Nel mese di ottobre l Agenzia per le

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA - 1 - INDICE REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA 3 ART. 1 3 ART. 2 3 ART. 3 3 ART. 4 4 ART. 5 4 ART. 6 4 ART. 7 4 ART.8 4 ART. 9 4 ART.

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP INDICE Strategia aziendale in materia di clima La policy ambientale e il codice etico La loro applicazione Il programma energetico Le opportunità derivanti da CDP 2

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

La comunicazione economico-finanziaria

La comunicazione economico-finanziaria La comunicazione economico-finanziaria Università di Urbino La comunicazione economico-finanziaria E il complesso delle comunicazioni effettuate attraverso qualsiasi canale di diffusione dalla direzione

Dettagli

OSSERVATORIO ECO-MEDIA

OSSERVATORIO ECO-MEDIA OSSERVATORIO ECO-MEDIA Indice Scenario Istituzione e Missione Organizzazione Attività Ricerca teorica Monitoraggio Divulgazione e promozione Iniziative editoriali Credits Scenario I temi dell ambiente

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

DEPLOY YOUR BUSINESS

DEPLOY YOUR BUSINESS DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di

Dettagli

Corso di. Analisi e contabilità dei costi

Corso di. Analisi e contabilità dei costi Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE

Dettagli

DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.

DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. D.Lgs 231/2001 Codice Etico 1 INDICE 1. Introduzione Pag. 3 2. Politiche di condotta negli affari Pag. 3 2.1 Dipendenti, collaboratori e consulenti Pag. 5 3. Salute,

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

Da gruppo informale ad associazione

Da gruppo informale ad associazione DA GRUPPO INFORMALE AD ASSOCIAZIONE Da gruppo informale ad associazione Gruppo informale...9 Gruppo organizzato...9 Associazione:...10 L atto costitutivo e lo statuto...10 Come si organizza internamente

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Valutazione dei Ruoli

Valutazione dei Ruoli Valutazione dei Ruoli 1 Cos è la valutazione dei ruoli 3 2 Gli obiettivi del sistema di valutazione dei ruoli 3 3 I vantaggi del sistema di valutazione dei ruoli 4 4 Gli elementi del Metodo Hay Group Guide

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

L impresa sociale italiana

L impresa sociale italiana Milano, 5 maggio 2006 L impresa sociale italiana D Angelo G. Ferretti M. Fiorentini G. Zangrandi A. IMPRESA SOCIALE L.118/05 e decreto legislativo 155/06! Le imprese sociali sono organizzazioni private

Dettagli

Costruiamo un futuro sostenibile

Costruiamo un futuro sostenibile Costruiamo un futuro sostenibile Responsabilità Sociale d Impresa Sommario 2014 Siamo orgogliosi del nostro ruolo nel sistema finanziario globale e siamo fermi nel proposito di svolgere le nostre attività

Dettagli

Capitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive

Capitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive Capitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive 2.. Le società sportive dilettantistiche La società sportiva dilettantistica è stata istituzionalizzata per la prima volta come società di capitali o

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) riferimento

LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) riferimento LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) relatore: Monica riferimento Poletto Perché lavorate insieme? Non farsi questa domanda e non comunicarsi la risposta ha conseguenze negative sulla vita dell

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

Lezione 1 Introduzione

Lezione 1 Introduzione Lezione 1 Introduzione Argomenti Cosa è l Economia politica I principi fondamentali dell Economia politica Cosa studia l Economia politica Perché studiare l Economia politica 1.1 COSA È L ECONOMIA POLITICA

Dettagli

IL BILANCIO SOCIALE E IL SUO RADICAMENTO NELLE ASSOCIAZIONI LINEE GUIDA E RIFLESSIONI SULLE METODOLOGIE

IL BILANCIO SOCIALE E IL SUO RADICAMENTO NELLE ASSOCIAZIONI LINEE GUIDA E RIFLESSIONI SULLE METODOLOGIE di Sergio Ricci 1 IL BILANCIO SOCIALE E IL SUO RADICAMENTO NELLE ASSOCIAZIONI LINEE GUIDA E RIFLESSIONI SULLE METODOLOGIE Intervento per il Convegno Turismo Sociale e Bilancio Sociale : contributi in un

Dettagli

Gli 8 principi della Qualità

Gli 8 principi della Qualità LA QUALITA NEL TEMPO Qualità Artigianale fino al ventesimo secolo; Ispezione e Collaudo - fino alla prima guerra mondiale; Controllo Statistico sui prodotti - fino al 1960; Total Quality Control fino al

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI

Dettagli

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni

Dettagli

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE

Dettagli

F.A.Q. OdV e Aps a confronto

F.A.Q. OdV e Aps a confronto Cosa hanno in comune le Odv e le Aps? Le Organizzazioni di Volontariato (OdV) e le Associazioni di Promozione Sociale (APS) hanno la caratteristica comune di avere nel fine solidaristico la propria dimensione

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento

Dettagli

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti presentata, relativa alla corretta qualificazione

Dettagli

LA RELAZIONE DI MISSIONE

LA RELAZIONE DI MISSIONE SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO SUL CODICE ETICO E SULLE LINEE GUIDA DI COMPORTAMENTO DELLA REGIONE PIEMONTE PER GLI ENTI ED ISTITUTI NON PROFIT LA RELAZIONE DI MISSIONE Torino, 22 aprile 2010 Dott. Giuseppe

Dettagli

Linee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano

Linee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano Linee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano Siamo la principale associazione di soccorso della Provincia di Bolzano. Chi siamo? Siamo un organizzazione non profit con

Dettagli

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015 Famiglie e welfare comunitario Stefania Mazza 11 febbraio 2015 LE COMPETENZE A) Analizzare I bisogni B) Creare C) Progettare D) Realizzare E) Valutare IL FARE QUALE SENSO DELLA PROGETTAZIONE Che cosa ci

Dettagli

CENTRO FORMAZIONE REGIONALE

CENTRO FORMAZIONE REGIONALE CENTRO FORMAZIONE REGIONALE ANPAS EMILIA ROMAGNA Istituito ai sensi della delibera Giunta Regionale 44 del 26.1.2009 ACCREDITAMENTO REQUISITI ACCREDITAMENTO RENDICONTAZIONE ACCREDITAMENTO FORMAZIONE Mission

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

airis consulting Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@airisconsulting.it web: www.airisconsulting.

airis consulting Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@airisconsulting.it web: www.airisconsulting. Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@.it web: www..it Chi siamo AIRIS CONSULTING è una Società di Consulenza di Direzione nata per rispondere al bisogno delle

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Dall ascolto organizzativo alla motivazione professionale: L Audit organizzativo

Dall ascolto organizzativo alla motivazione professionale: L Audit organizzativo Dall ascolto organizzativo alla motivazione professionale: L Audit organizzativo Premessa L Audit organizzativo si fonda sull ascolto organizzativo che presenta come obiettivo primario la valorizzazione

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE

COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE PROF. VALTER CANTINO 1 L AZIENDA Soggetto unitario composto di più elementi diversi

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

AZIONI DI ASSISTENZA TECNICA PER LE UNIONI REGIONALI

AZIONI DI ASSISTENZA TECNICA PER LE UNIONI REGIONALI PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI AZIONI DI ASSISTENZA TECNICA PER LE UNIONI REGIONALI DELLE CAMERE DI COMMERCIO PREMESSA Con l approvazione del Decreto legislativo n. 23 del 15 febbraio 2010 è stata varata

Dettagli

Autore: Luca Masi Versione: 8/3/2012. Capire le caratteristiche di un bando e valutare se preparare il progetto: appunti, domande e riflessioni.

Autore: Luca Masi Versione: 8/3/2012. Capire le caratteristiche di un bando e valutare se preparare il progetto: appunti, domande e riflessioni. LEGGERE UN BANDO DI FINANZIAMENTO PER LE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT Capire le caratteristiche di un bando e valutare se preparare il progetto: appunti, domande e riflessioni. Data di scadenza Ho il tempo

Dettagli