Report Agricoltura Ottobre 2014 (Utilizzo consentito per il notiziario della Società) Aggiornato al 13/10/2014

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1 Report Agricoltura Ottobre 2014 (Utilizzo consentito per il notiziario della Società) Aggiornato al 13/10/2014 In questo numero I prezzi non hanno ancora trovato il loro punto di appoggio El Nino: pericolo rientrato almeno per il momento Mais: incremento stime di produzione del 0,3% rispetto al mese precedente Grano: incremento stime di produzione dello 0,2% rispetto al mese precedente Soia: stime di produzione invariate rispetto al mese precedente Finestra sull Ucraina: situazione economica, produzione e prezzi Strategia di copertura I prezzi non hanno ancora trovato il loro punto di appoggio La Tabella 1 mostra le variazioni dei prezzi al CME nella seduta del 10 ottobre: forte calo del mais (-3%), calo importante per la soia (-2%) modesto recupero del grano (+1%); questa la reazione all uscita dei report USDA sulla domanda e offerta mondiale. I prezzi sono ormai giunti a dei livelli impensabili qualche mese fa; in particolare la soia ha perso oltre il 45% da luglio, riallineandosi a uno scenario più consono a quello che avevamo tracciato in queste pagine. Le ragioni ci sono tutte: sovra-produzione e alte scorte residue; vedremo la situazione di dettaglio per ciascuna coltura andando ad esplorare la sua possibile evoluzione. 1

2 Tabella 1 Prezzi e variazioni percentuali degli agricoli al CME nella seduta del 10 ottobre El Nino: pericolo rientrato almeno per il momento Da diversi mesi in queste pagine teniamo sotto osservazione il pericolo di formazione de El Nino, il fenomeno meteorologico di riscaldamento delle acque del Pacifico che può generare instabilità climatiche con ricadute sulle coltivazioni. Per misurare tale rischio valutiamo l andamento del Southern Oscillation Index (SOI) pubblicato dall Australian Bureau of Meteorology, in cui valori inferiori a 8 possono indicare un evento El Nino, mentre valori compresi tra -8 e +8 sono neutrali. La Figura 1 presenta un valore di -4,4 e quindi il rischio rientra nella zona neutrale, almeno per il momento. Figura 1 Southern Oscillation Index 2

3 Mais La Tabella 2 aiuta a comprendere le ragioni dell ulteriore calo del 3% del prezzo del mais a Chicago nella giornata di venerdì 10 ottobre; la Tabella 3 inoltre aiuta a completare il quadro di fondo. Ma vediamo con ordine. (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Produzione 885,90 863,42 973,90 987,52 990,69 0,3% 1,7% Consumo 882,53 861,50 950,30 970,69 973,11 0,2% 2,4% Scorte finali 132,75 134,67 158,00 189,91 190,58 0,4% 20,6% Scorte/consumo 15,0% 15,6% 16,6% 19,6% 19,6% 0,1% 17,8% Mesi scorte 1,8 1,9 2,0 2,3 2,4 0,1% 17,8% Tabella 2 Mais: produzione e consumo mondiali La stima della produzione mondiale di mais è ulteriormente aumentata dal mese precedente dello 0,3%, con un incremento rispetto alla passata stagione dell 1,7%. In pratica la produzione è passata dalle 863 milioni di tonnellate della stagione 2012/13 alle attuali 991, con un incremento del 15%. Quindi nel giro di 3 anni, pur con un aumento dei consumi, il mercato è passato da un lievissimo deficit a una condizione di surplus; le scorte non potevano far altro che aumentare e sono così passate da 135 milioni di tonnellate a 191, con un incremento del 42%. Il rapporto tra scorte e consumo è ormai giunto al 19,6% che equivale a 2,4 mesi di autonomia. Figura 2 Mais: produzione e consumo mondiali La Figura 2 mostra un evoluzione impercettibile nell ultimo mese, ma il trend di fondo è chiarissimo. 3

4 (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Stati Uniti 313,95 273,83 353,72 365,66 367,68 0,6% 3,9% Argentina 21,00 26,50 24,00 23,00 23,00 0,0% -4,2% Brasile 73,00 81,00 75,00 75,00 75,00 0,0% 0,0% Canada 11,36 13,06 14,20 11,60 11,50-0,9% -19,0% Unione Europea 68,12 58,86 64,89 68,35 71,02 3,9% 9,4% Russia+FSU 34,12 32,33 47,21 42,66 40,66-4,7% -13,9% Cina 192,78 205,61 217,73 217,00 217,00 0,0% -0,3% Tabella 3 Mais: produzione dei vari paesi La Tabella 3 ci permette di valutare le variazioni di produzione in modo disaggregato tra i vari paesi; Stati Uniti ed Europa fanno la parte del leone in termini di incremento, mostrando aumenti sia su base mensile che annuale. L Europa nell ultimo mese ha evidenziato un aumento del 3,9% che si traduce in un aumento del 9,4% rispetto alla stagione precedente. Più contenuto l aumento degli Stati Uniti: 0,6% nell ultimo mese, principalmente derivante da un miglioramento del rendimento del raccolto che passa dai 171,7 bushel per acro (10,78 tonnellate per ettaro) a 174,2 (10,93 tonnellate per ettaro). Il fatto più eclatante è valutare il salto della produzione degli Stati Uniti nelle ultime 3 stagioni passata da 274 milioni di tonnellate a 368, con un aumento del 34%. Le stime dei prezzi franco azienda agricola negli Stati Uniti sono state quindi ulteriormente abbassate di 10 centesimi per bushel in un range tra 3,10 e 3,70 dollari per bushel. Proseguendo l esame della Tabella 3 è possibile notare le riduzioni di produzione per la stagione in corso di Canada, Argentina e della Russia e paesi limitrofi che cala mese su mese del 4,7% e del 13,9% rispetto alla passata stagione. La causa è abbastanza evidente ed è attribuibile ai venti di guerra fra Russia e Ucraina; parleremo in dettaglio della situazione di questo Paese nella parte finale di questo studio. Figura 3 Quotazioni del mais a Chicago 4

5 Le quotazioni del mais a Chicago hanno spinto il loro ribasso sino a 3,2 dollari per bushel, per poi rimbalzare sino a 3,5, riassorbendo una parte del forte ipervenduto (si veda il Glossario in ultima pagina). La seduta di venerdì sembra aver innescato un nuovo affondo ribassista che potrebbe spingere le quotazioni ancora verso 3,2 dollari. La violazione al ribasso di quest ultimo livello potrebbe portare le quotazioni sui 3 dollari dove potrebbero finalmente trovare un sostegno; difficile in questo momento ipotizzare un proseguimento verso i 2,8 dollari per bushel. Al contrario se si assistesse a una nuova caduta sino a 3,2 dollari e poi un recupero oltre i 3,5 dollari si potrebbe ipotizzare un estensione del rialzo sino a 3,8 dollari. Figura 4 Andamento del prezzo del mais al Matif di Parigi Più complessa la situazione delle quotazioni di Parigi, giunte sino a 130 euro per tonnellata per poi recuperare sino a 144, anche in questo caso se ritornassero a 130 per poi superare 145 sarebbe possibile attendersi un allungo sino a 160 euro circa. Difficile al momento ipotizzare forti cali rispetto alla zona di 130, che costituisce già un livello piuttosto compresso. La curva forward dei future di Chicago rilevata al 10 ottobre, si veda la Figura 5, si presenta coincidente a quella del 10 settembre quindi non fornisce indicazioni, se non una persistenza della condizione di ribasso. 5

6 Per quanto riguarda le curve forward, ricordiamo che nell ultima pagina di ogni report è possibile trovare il link a un articolo di spiegazione della curva forward pubblicato sul sito Mazziero Research. Figura 5 Curva forward del mais al CME di Chicago Spostandoci a Parigi, invece, la curva forward più recente linea azzurra sembrerebbe solo lievemente migliore rispetto a quella del 10 settembre, linea arancio; è ancora troppo presto per cogliere un segno di miglioramento da questo elemento e quindi si rimanda all analisi dei prezzi già presentata. Figura 6 Curva forward del mais al Matif di Parigi 6

7 Grano Come abbiamo visto nel commento iniziale di questo Report, il grano, in completa controtendenza, è stato l unico agricolo a mostrare un segno positivo nella seduta di venerdì 10 ottobre a Chicago; vediamo di seguito i dati che hanno portato a questo risultato. (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Produzione 697,27 656,17 712,52 719,95 721,12 0,2% 1,2% Consumo 697,31 679,28 702,44 710,01 714,11 0,6% 1,7% Scorte finali 198,94 175,83 186,68 196,38 192,59-1,9% 3,2% Scorte/consumo 28,5% 25,9% 26,6% 27,7% 27,0% -2,5% 1,5% Mesi scorte 3,4 3,1 3,2 3,3 3,2-2,5% 1,5% Tabella 4 Grano: produzione e consumo mondiali La stima della produzione mondiale di grano è aumentata dal mese precedente dello 0,2%, con un incremento rispetto alla passata stagione dell 1,2%. La produzione ha così raggiunto 721 milioni di tonnellate, ma nel contempo anche i consumi sono aumentati raggiungendo 714 milioni di tonnellate; questo valore è dello 0,6% maggiore rispetto al mese precedente e dell 1,7% rispetto alla stagione precedente. Ne consegue che, pur restando in una situazione di surplus di produzione, le scorte calano dell 1,9% rispetto al mese precedente, a 192,6 milioni di tonnellate diminuendo del 2,5% il rapporto fra scorte e consumo, che passa dal 27,7% al 27%, corrispondente a 3,2 mesi di autonomia. Figura 7 Grano: produzione e consumo mondiali Il risultato è evidente nella Figura 7 dove vediamo nell estremo di destra la barra marrone (produzione) poco più alta della precedente del medesimo colore, la barra gialla (consumo) più alta e la linea verde (livello delle scorte) in calo rispetto al mese precedente. 7

8 (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Stati Uniti 54,41 61,67 57,96 55,24 55,39 0,3% -4,4% Argentina 15,50 9,50 10,50 12,30 12,00-2,4% 14,3% Australia 29,91 22,46 27,00 25,50 25,00-2,0% -7,4% Canada 25,29 27,21 37,50 28,00 27,50-1,8% -26,7% Unione Europea 138,08 133,88 142,89 150,97 153,98 2,0% 7,8% Brasile 5,80 4,38 5,30 6,30 6,30 0,0% 18,9% Russia+FSU 115,03 77,21 103,75 112,23 111,60-0,6% 7,6% India 86,87 94,88 93,51 95,85 95,91 0,1% 2,6% Cina 117,40 121,00 121,72 126,00 126,00 0,0% 3,5% Tabella 5 Grano: produzione dei vari paesi La Tabella 5 ci permette di valutare le variazioni di produzione in modo disaggregato tra i vari paesi; solo l Europa evidenzia un forte incremento sia su base mensile che annuale e questo spiega il forte declino delle quotazioni al Matif di Parigi. Se però osserviamo la situazione degli Stati Uniti a fronte di un aumento mensile dello 0,3% la stagione 2014/15 presenterebbe un calo del 4,4% rispetto a quella precedente; possiamo anche notare che dalla stagione 2012/13 la produzione è passata dai 61,7 milioni di tonnellate a 55,4 con una contrazione del 10%. Le stime dei prezzi franco azienda agricola negli Stati Uniti sono state comunque ulteriormente abbassate di 5 centesimi per bushel in un range tra 5,45 e 6,25 dollari per bushel. Proseguendo l esame della Tabella 5 è possibile vedere le forti riduzioni di produzione per la stagione in corso per il Canada, mentre altri paesi presentano una riduzione su base mensile, controbilanciata anche da forti incrementi della stagione in corso. Nella parte finale di questo Report andremo ad osservare la situazione in Ucraina; mentre la zona della Russia + ex stati satellite accusa una riduzione su base mensile dello 0,6%, ma conserva un incremento del 7,6% rispetto all anno precedente. Figura 8 Quotazioni del grano a Chicago 8

9 Nello scorso Report avevamo evidenziato che la violazione dei 5 dollari per bushel avrebbe potuto generare una sorta di panic selling (vendita spinta dal panico) con un violento ribasso sino a 4,7 dollari per bushel per poi proseguire verso i 4,5-4,3, da dove però si sarebbe potuta sviluppare una reazione al rialzo sino a recuperare i 5 dollari per poi forse proseguire. Osservando a distanza di un mese è proprio quello che è avvenuto, resta ora da valutare se e fino a quale punto il recupero possa continuare. In questo momento, stante il modesto ipercomprato sviluppato (si veda il Glossario in ultima pagina) sono plausibili 2 ipotesi: 1. Ripiegamento sino a 4,6 dollari per poi recuperare nuovamente i 5 dollari, da cui potrebbe partire un nuovo allungo sino a 5,4 dollari. 2. Un percorso equilibrato di crescita, con sedute di ripiegamento anche consecutive, sino a raggiungere i 5,7 dollari. Resta al momento difficile da ipotizzare un affondo dei prezzi oltre quota 4,5 dollari. Figura 9 Andamento del prezzo del grano al Matif di Parigi La situazione delle quotazioni a Parigi è pressoché similare, avevamo evidenziato nello scorso Report la possibilità di lambire il livello di 150 euro a tonnellata; ora il recupero sino a 160 sembra aver esaurito la sua forza e potrebbero riapparire le vendite sino a 150, che ormai svolge un luogo spartiacque e il cui cedimento aprirebbe la strada sino a 140. Nel caso l argine di 150 resistesse, potremmo riuscire a rivedere in capo a un paio di mesi la quota di 170 euro per tonnellata. Va detto comunque che la situazione è abbastanza compromessa e le quotazioni, almeno per il momento, non presentano la tonicità necessaria per sviluppare una crescita duratura. 9

10 Figura 10 Curva forward del grano al CME di Chicago La curva forward più recente del grano di Chicago, linea azzurra, appare seppur leggermente meno inclinata rispetto alla precedente linea arancione, ciò implicherebbe, sebbene sia ancora prematuro dirlo con certezza, un indebolimento della spinta ribassista. Figura 11 Curva forward del grano al Matif di Parigi Situazione opposta invece per la curva di Parigi, che appare maggiormente inclinata rispetto a quella del mese precedente; sul Matif quindi le quotazioni restano maggiormente esposte a nuove spinte ribassiste, analisi esattamente coerente con le valutazioni già espresse sul grafico dei prezzi. 10

11 Spread grano e mais di Chicago Lo spread fra grano e mais si mantiene in corrispondenza alla zona neutra di 150; quindi non vi sono considerazioni al riguardo. Per maggiori informazioni su questo spread si rimanda alla spiegazione nell ultima pagina di questo Report. Figura 12 Spread grano-mais quotati al CME di Chicago Soia Dopo quattro mesi di declino le quotazioni della soia hanno perso sulla piazza di Chicago oltre il 45% e nella sola seduta di venerdì hanno perso circa il 2%. (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Produzione 239,57 267,47 284,05 311,13 311,20 0,0% 9,6% Consumo 257,58 258,77 269,00 284,98 284,33-0,2% 5,7% Scorte finali 53,51 57,79 69,42 90,17 90,67 0,6% 30,6% Scorte/consumo 20,8% 22,3% 25,8% 31,6% 31,9% 0,8% 23,6% Mesi scorte 2,5 2,7 3,1 3,8 3,8 0,8% 23,6% Tabella 6 Soia: produzione e consumo mondiali Dal punto di vista della produzione mondiale i dati dell USDA non hanno portato grandi stravolgimenti, ma allo stesso tempo non hanno portato buone notizie, inserendosi in un quadro ormai deteriorato ed estremamente pessimista. Le stime della produzione mondiale sono risultate pressoché invariate, ma resta il fatto che l incremento della produzione di quest anno rispetto a quella della stagione precedente è quasi del 10%. Va altresì fatto notare che negli ultimi quattro anni la produzione è passata da 240 milioni di tonnellate a 311 con un incremento del 30%. 11

12 Il dato negativo è giunto semmai dal calo del consumo per uno 0,2% rispetto al mese precedente, che si contrappone all incremento rispetto alla stagione passata del 5,7% un valore molto lontano rispetto all incremento di quasi il 10% della produzione. È naturale che a questo punto la condizione di surplus sia sempre maggiore con scorte che hanno raggiunto 90,7 milioni di tonnellate, in aumento dello 0,6% rispetto al mese scorso e del 30,6% rispetto alla stagione precedente. Il rapporto fra scorte e consumo è quindi giunto a lambire il 32%, pari a 3,8 mesi di autonomia. Figura 13 Soia: produzione e consumo mondiali La Figura 13 pone ancora in maggiore evidenza l andamento fra scorte, produzione e consumo. (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Stati Uniti 84,19 82,56 89,51 106,50 106,87 0,3% 19,4% Argentina 40,10 49,30 54,00 55,00 55,00 0,0% 1,9% Brasile 66,50 82,00 87,50 94,00 94,00 0,0% 7,4% Paraguay 4,04 9,37 8,10 8,20 8,20 0,0% 1,2% Unione Europea 1,22 1,00 1,25 1,47 1,58 7,5% 26,4% Cina 14,48 12,80 12,20 12,00 11,80-1,7% -3,3% Tabella 7 Soia: produzione dei vari paesi La Tabella 7 riporta i dati dei maggiori paesi produttori di soia, rispetto al mese precedente non vi sono molte variazioni: al calo cinese si contrappone un forte incremento europeo (7,5% rispetto al mese precedente e 26,4% rispetto alla passata stagione), con gli Stati Uniti in aumento dello 0,3% mese su mese e del 19,4% rispetto alla stagione 2013/14. Le stime dei prezzi franco azienda agricola sono risultate invariate in un range compreso tra 9,00 e 11,00 dollari per bushel per la soia e tra 330 e 370 dollari per short tonnellata per la farina di soia. Quindi dati più o meno scontati, ma che hanno acuito il rigetto degli operatori generando il ripiegamento di circa 20 centesimi per bushel nella sola seduta di venerdì 10 ottobre. 12

13 Figura 14 Quotazioni della soia a Chicago Sull andamento dei prezzi abbiamo già sufficientemente descritto il grande declino e va detto che nello scorso Report avevamo ben previsto la discesa sino a 9,5-9 dollari. Per il momento la reazione dai 9 dollari per bushel è stata scarsa e poco convinta e quindi è probabile che il declino non sia terminato. A questo punto i prezzi potrebbero portarsi nuovamente a ridosso dei 9 dollari per poi tentare un affondo verso gli 8,5-8,3 dollari. Figura 15 Curva forward della soia al CME di Chicago Anche la curva forward rende conto della forte negatività, possiamo osservare infatti che la curva più recente, linea azzurra, ha mutato l inclinazione rispetto alle precedenti linee arancione e blu; in gergo tecnico si parla di passaggio da backwardation a contango ed evidenzia la forte preponderanza dell offerta rispetto alla domanda (si veda a tal proposito la spiegazione della curva forward attraverso il link presente nell ultima pagina del Report). 13

14 Figura 16 Quotazioni della farina di soia a Chicago Lievemente più tonica la reazione della farina di soia; ciò nonostante trattandosi di un derivato della soia non possiamo che confermare la tendenza di fondo, sebbene la spinta ribassista potrebbe manifestarsi con minore intensità. Figura 17 Curva forward della farina di soia al CME di Chicago La situazione meno deteriorata della farina di soia rispetto alla soia, da cui viene estratta, è evidente anche nella conformazione delle curve forward dove, seppur molto marginalmente, le prime scadenze (parte a sinistra della linea azzurra) restano in backwardation. Non è escluso comunque un mutamento di tale condizione, in sintonia con la soia nel corso dei prossimi due mesi con uno sviluppo della situazione di contango. 14

15 Finestra sull Ucraina: situazione economica, produzione e prezzi L Ucraina è un partner commerciale importante in campo agricolo per l Europa e per l Italia, per questo abbiamo deciso di osservare in questo numero con maggiore dettaglio questo Paese. L economia dell Ucraina si è fortemente deteriorata nel corso del 2014, il calo del prodotto interno lordo potrebbe aggirarsi al 5% e potrebbe rendere incapiente il piano di aiuti di 17 miliardi avviato dal Fondo Monetario Internazionale. Secondo fonti non confermate la perdita del PIL potrebbe essere ben più ampia e la sola perdita della Crimea potrebbe ridurre il prodotto interno lordo del 16%. Persistendo una situazione confusa, la danza delle cifre che vengono pubblicate non aiuta, ma certamente un elemento di valutazione può essere l andamento del cambio che da inizio anno ha perso circa il 45% rispetto all euro e circa il 60% rispetto al dollaro. Figura 18 Andamento cambio fra Euro e Hryvnia Ucraina Il deterioramento riguarda un po tutti i settori sia industriali che agricoli; si pensi ad esempio che Cargill, grande operatore internazionale nel commercio e nella trasformazione dei prodotti agricoli, dopo aver investito oltre 80 milioni per un impianto a inizio degli anni duemila, ha dovuto abbandonare lo stabilimento a causa di un assalto delle milizie filo-russe. 15

16 Tuttavia la crisi tra Russia e Ucraina, la svalutazione della Hryvnia, la moneta Ucraina, e una crescente povertà della popolazione ha favorito le esportazioni in particolare di mais e grano; l Ucraina esporta 16 milioni di tonnellate di mais e 12 milioni di tonnellate di grano. (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Ucraina 22,84 20,92 30,90 26,00 25,00-3,8% -19,1% Tabella 8 Ucraina: produzione di mais Si tratta di dati importanti, soprattutto se li si raffronta con i dati di produzione: Il 64% della produzione di mais in Ucraina viene destinato all esportazione Il 49% della produzione di grano in Ucraina viene destinato all esportazione (mil. Tonn.) 2011/ / / /15 (Set) 2014/15 (Ott) Incr.% Ott-Set Incr.% Ucraina 22,32 15,76 22,28 24,00 24,50 2,1% 10,0% Tabella 9 Ucraina: produzione di grano Dalle Tabelle 8 e 9 è possibile anche notare che: La produzione di grano non è stata particolarmente colpita dalla crisi con la Russia, infatti le stime di produzione aumentano del 2,1% rispetto al mese precedente e del 10% rispetto alla passata stagione. Il mais è stato maggiormente danneggiato, visto che le stime di produzione calano del 3,8% rispetto al mese precedente e del 19,1% su base annua. I prezzi in Ucraina, rilevati nella settimana del 6 ottobre da una fonte non ufficiale sarebbero: Mais: Hryvnie per tonnellata; 102,4 euro per tonnellata Grano: Hryvnie per tonnellata; 146,7 euro per tonnellata I prezzi sono da intendersi franco azienda agricola (EXW). Nota: trattandosi di fonte non ufficiale, la Mazziero Research non può assumersi alcuna responsabilità sulla veridicità dei prezzi e sulla qualità della merce 16

17 Confronto prezzi Chicago, Parigi e Milano La Tabella 10 riporta i prezzi di mais, grano, soia e farina di soia rilevate a Chicago, Parigi e Milano (Parigi non è presente per la soia e la farina in quanto non vengono contrattate al Matif). Le rilevazioni sono state fatte sui prezzi di chiusura di venerdì 10 ottobre, e di martedì 7 ottobre per Milano, con un cambio /$ pari a 1,263. Conclusioni ( /Tonn.) Chicago Parigi Milano Mais 104,42 141,00 169,00 Grano 145,46 158,75 165,00 Soia 269,40 320,00 Farina di Soia 271,43 385,00 Tabella 10 Confronto prezzi con cambio /$ a 1,263 Lo scenario generale delle quotazioni resta improntato al ribasso, sebbene si intravedano alcuni segni di indebolimento della spinta calante dei prezzi in particolar modo per grano e mais; restano invece possibili ulteriori ribassi per la soia. Potremmo trovarci vicino ai minimi di lungo periodo, considerando che a questi prezzi gli agricoltori avranno scarsi incentivi a seminare colture con margini ristretti. Per contro, va altresì tenuto presente che lo scenario deflativo e il recente ripiegamento del petrolio aiuta a contenere in qualche misura i costi di coltivazione. In una situazione come quella attuale diventa pertanto strategico definire una adeguata politica copertura dei prezzi. La Tabella 11 riporta delle percentuali di copertura indicative ed è suddivisa per due tipologie: Per chi acquista: allevatori, grossisti, industrie di trasformazione, industrie alimentari. Per chi vende: agricoltori, grossisti, industrie di trasformazione, industrie alimentari. Per quanto riguarda agricoltori e allevatori, visto che sono due tipologie in parte sovrapponibili si dovrà tenere conto della vocazione prevalente; per i grossisti e le industrie l esposizione andrà valutata caso per caso, individuando le posizioni soggette a maggior rischio. Si ricorda, come già più volte abbiamo fatto in passato, che la costruzione di posizioni va fatta nel momento di quotazioni favorevoli alla propria attività, impostando così una strategia che tenga conto dello sviluppo a medio lungo termine dei prezzi. La strategia inoltre andrà attuata tenendo conto delle varie possibilità offerte dal mercato: Definizione di contratti fisici con consegna a termine. Apertura di contratti future sui mercati di Chicago e/o Parigi. Apertura di contratti di opzioni, con preferenza per le strutture collar a costo zero. Le ultime due strategie hanno il vantaggio di lasciar decidere sino all ultimo momento la controparte della transazione della merce fisica, aspetto che costituisce invece un legame nella prima strategia; per contro la prima strategia consente di programmare i contratti a termine su scadenze più ampie di quelle realisticamente attuabili nei mercati finanziari (si veda a tal proposito la Tabella 12). 17

18 Nella predisposizione della strategia di copertura, occorre considerare che ogni realtà è differente; la Mazziero Research è in grado di svolgere valutazioni su richiesta e di accompagnare nella predisposizione personalizzata della strategia di copertura. Percentuali di copertura Mais Grano Soia Per chi acquista (utilizzatori) 75% 75% 55% Per chi vende (produttori) 10% 10% 15% Tabella 11 Percentuali di copertura Le percentuali della Tabella 11 rispetto al precedente Report sono: Per chi acquista: invariate per mais e grano, +5% per la soia Per chi vende: -5% per mais e grano, +5% per la soia La Tabella 12 mostra, come di consueto, sino a quali scadenze è possibile impostare strategie di copertura con Future od Opzioni in funzione alla liquidità di ciascun singolo mercato. Materia Prima Future Opzioni Mais Parigi nov-15 giu-15 Mais Chicago dic-16 dic-15 Grano Parigi mag-16 dic-15 Grano Chicago mar-16 set-15 Soia Chicago nov-15 nov-15 Farina di soia Chicago dic-15 ago-15 Tabella 12 Scadenze idonee a copertura Rispetto al precedente report sono state aggiornate alcune scadenze idonee alla copertura, con estensione del periodo di esposizione. Strategie di copertura Corsi di formazione e consulenza La Mazziero Research è in grado di svolgere corsi di formazione sui mercati finanziari delle materie prime, fornendo tutti i concetti base per le strategie di copertura. La Mazziero Research può altresì affiancare le aziende nello studio di fattibilità, nella predisposizione e attuazione di una corretta strategia di copertura. 18

19 Conversione unità di misura: Acro: Bushel: Libbra: Short Tonn.: Glossario 0,405 ettari Per il Mais: 25,40Kg.; Per Soia e Frumento: 27,22 Kg. 0,454 Kg. 0,91 Tonn., misura precisa = 907,18474 kg. Ipervenduto Condizione tecnica momentanea di eccesso di vendite Ipercomprato Condizione tecnica momentanea di eccesso di acquisti Approfondimenti La curva forward dal sito Mazziero Research Spread grano e mais di Chicago Riportiamo di seguito per comodità alcuni dettagli sulla relazione fra il prezzo del grano e del mais; le componenti del grafico sono: La linea azzurra mostra i prezzi del grano di Chicago degli ultimi anni. La linea arancione mostra i prezzi del mais di Chicago degli ultimi anni. La linea grigia mostra la differenza (spread) fra i prezzi del grano e del mais di Chicago negli ultimi 10 anni. La linea gialla è un riferimento posizionato a 150. Osservando il grafico possiamo notare che: L andamento dei prezzi di grano e mais è generalmente stabile quando lo spread (linea grigia) si trova in prossimità o al di sotto del riferimento di 150. Quando la linea grigia sale con decisione al di sopra della linea gialla di 150, i prezzi del grano, o sia del mais che del grano, tendono a muoversi al rialzo. La linea di 150 è così rilevante in quanto storicamente, perlomeno per il mercato americano, 150 rappresenta il differenziale di equilibrio fra grano e mais; i differenziali tra i valori tendono a sviluppare un utilizzo di sostituzione. Il superamento di 150 generalmente indica una maggiore domanda di grano, con conseguente aumento di prezzo; la domanda quindi tende a spostarsi parzialmente sul mais, portando in alcuni casi prezzi maggiori anche per questo cereale. Mazziero Research Copyright 2014 Tutti i diritti riservati Il presente report è di natura strettamente confidenziale e soggetto al diritto d autore; il suo contenuto è riservato a [Omissis] che può utilizzarlo per la pubblicazione nel proprio notiziario. Ulteriori diffusioni senza il consenso esplicito dell autore sono vietate. AVVERTENZA Il Documento è stato preparato dalla Mazziero Research di Maurizio Mazziero (di seguito autore) e riflette esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell autore. Qualsiasi informazione, opinione, valutazione e previsione contenuta nel presente Documento è stata ottenuta da fonti che l autore ritiene attendibili, ma della cui accuratezza e precisione l autore non può essere ritenuto responsabile, né può assumersi responsabilità alcuna sulle conseguenze finanziarie, fiscali o di altra natura che potrebbero derivare dall utilizzazione di tali informazioni. Le informazioni e le opinioni espresse dall autore non rappresentano una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di commodity, future, opzioni o qualsiasi altro prodotto finanziario. L autore o altri collaboratori o conoscenti possono avere in certe circostanze posizioni sul mercato diverse o contrarie alle informazioni contenute nel report. Pertanto la Mazziero Research di Maurizio Mazziero declina assolutamente qualsiasi responsabilità relativa all'uso di tutte le informazioni, strumenti, grafici, analisi, software, e altri contenuti presenti in siti ad esso riconducibili o nelle documentazioni rilasciate, ribadendo che ogni lettore è responsabile delle proprie scelte e dell'utilizzo di questo materiale. 19