Classe/Sezione: PLESSO BLU
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- Battistina Alessi
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1 Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO Via F.lli De Giuli 1, LENO ( Brescia) ; Tel Fax codice ministeriale BSIC89600Q - C.F bsic89600q@istruzione.it bsic89600q@pec.istruzione.it PROGETTARE IL PROGETTO Anno scolastico: 2016/2017 Classe/Sezione: PLESSO BLU TITOLO DEL PROGETTO Nell Abbazia di Leno
2 AREA DEL BISOGNO Ragioni della scelta (motivazioni del progetto, esplicitazione dei bisogni dei soggetti) Nell anno passato approfittando del tema del calendario della solidarietà, abbiamo pensato di utilizzare RE DESIDERIO come personaggio mediatore per iniziare un nuovo viaggio alla scoperta di LENO. L entusiasmo con il quale i bambini hanno risposto a tale progetto ci ha spinte a continuare questo percorso focalizzandoci sull Abbazia di Leno e la vita che veniva svolta all interno di essa dai Monaci. Come per l anno passato anche quest anno il calendario della solidarietà ha dato l IMPUT per iniziare il progetto. Abbiamo poi pensato di utilizzare come personaggio mediatore uno studente universitario che si è prestato ad impersonificare il ruolo di FRA MATTEO, monaco benedettino che vive nell Abbazia di Leno. Anche il progetto orto botanico, che da anni viene attuato nel nostro plesso ha una valenza trasversale con i progetti di questi ultimi anni. Il Giardino dei Semplici era infatti l orto coltivato dai monaci nell Abbazia di Leno. Riteniamo comunque interessante conoscere le radici del nostro paese e capirne bene la storia per sviluppare nei confronti di esso amore e rispetto. Costruire insieme ai bambini una cultura di appartenenza, partecipazione, conoscenza del proprio paese e di cittadinanza consapevole. La scuola è la prima comunità in cui attraverso l esperienza e il gioco, si parla, si comunica si cresce con tante culture e si diventa cittadini IL VERO VIAGGIO NON CONSISTE NEL CERCARE NUOVE TERRE, MA NELL AVERE NUOVI OCCHI ( M. Proust )
3 AREA DELLE FONTI Riferimenti Teorici: - Indicazioni per il curricolo della scuola dell infanzia, 2012: In esse, infatti, ci sono precisi richiami alle finalità della scuola che deve porre al centro del processo educativo il bambino che apprende: Con l originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che lo legano alla famiglia e agli ambiti sociali. Si tratta allora, per la scuola dell infanzia, di elaborare gli strumenti di conoscenza necessari per far comprendere ai bambini i contesti naturali, sociali ed antropologici nei quali si trovano a vivere. Collegamenti con il Pof: Tra i diversi indicatori che delineano la qualità del servizio della nostra scuola il Ptof indica : -sperimentare diversi ruoli e forme d identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio e femmina abitante di un territorio, membro di un gruppo appartenente ad una comunità sempre più ampia e plurale caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti e ruoli.
4 AZIONI DI SVILUPPO Fasi di sviluppo del progetto: mappa. ABATE ORTOLANO CUOCO MAESTRO Il nostro calendario: i ruoli dei monaci nell Abbazia di Leno CIAMBERLANO MEDICO AMANUENSE Orto: giardino dei semplici FARMACISTA CALENDARIO PROGETTO SOLIDARIETA I BAMBINI DELL ECUADOR
5 COMPETENZE ATTESE: Il sé e l altro Il/la bambino/a sa di avere una storia personale e famigliare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità, e le mette a confronto con le altre. Aspetti dell organizzazione (tempi,spazi,raggruppamenti): TEMPI Il progetto Nell Abbazia di Leno inizia a novembre, in coincidenza con l inizio dei gruppi omogenei. Dopo l elaborazione del calendario della solidarietà e la visita a scuola di FRA MATTEO, seguiranno vari imput, che determineranno le fasi di sviluppo del progetto durante tutto l anno scolastico. Il progetto terminerà nel mese di maggio con la festa di fine anno. SPAZI Sezioni- salone corridoio -giardino RAGGRUPPAMENTI Gruppi omogenei e gruppo sezione
6 Aspetti della relazione (ruolo dell adulto, tutoring..): Dal nostro PTOF emerge un immagine di bambino portatore di una storia personale, capace di essere curioso, motivato,alla ricerca di nuove soluzioni e desideroso di esplorare. Il ruolo di noi adulti nel rapporto col bambino è di conseguenza quello di osservare, ascoltare e decodificare i suoi messaggi, per partire da ciò che lui sa, pensa, fa. Il bambino è protagonista del processo educativo, perciò non è possibile formulare delle proposte che siano estranee ai suoi bisogni, ai suoi ritmi e alle sue curiosità. In particolar modo facciamo nostro il ruolo di regia educativa, che si caratterizza come capacità di: -creare un ambiente in grado di accogliere tutte le evoluzioni e i percorsi possibili; -riconoscere le tracce lasciate dai bambini; -inserire elementi problematici che possano creare dissonanze capaci di progressive riorganizzazioni dei quadri concettuali di riferimento; -favorire nel bambino/a il desiderio di provare, esplorare, pensare, fantasticare; -stimolare, mediare, aiutare il bambino a dare significato a vissuti ed esperienze. Le relazioni bambino-bambino coincidono con l attività ludica, attraverso la quale è possibile esplorare, comunicare, osservare, scegliere, acquisire conoscenze, progettare e risolvere problemi. La diversità è un momento di arricchimento e confronto personale di ognuno. L adozione di atteggiamenti di aiuto reciproco e tutoraggio sono stimolati da noi adulti; il lavoro di gruppo è una delle modalità proposte ai bambini per sollecitare atteggiamenti di collaborazione e cooperazione.
7 Aspetti della metodologia: Le insegnanti propongono le attività sotto forma di gioco. I riferimenti assunti dal plesso si riferiscono alle teorie di Bondioli-Savio nel considerare il GIOCO la risorsa privilegiata di apprendimento e di relazione, in grado di favorire rapporti attivi e creativi sul terreno sia cognitivo che relazionale. Esso consente di trasformare la realtà secondo le esigenze interiori, di realizzare le potenzialità e di rivelarsi a sé stessi e agli altri, in una molteplicità di aspetti, di desideri e di funzioni: il gioco nella sua valenza affettiva, emotiva, sociale ed intellettiva diventa uno strumento fondamentale all interno del contesto, come stimolo e percorso conoscitivo. L ESPLORAZIONE e la RICERCA sono, oltre al gioco, altre modalità da noi privilegiate, affinché ognuno si ponga di fronte ai problemi in modo attivo. Attraverso l osservazione attenta, l analisi dei dati a disposizione, la loro rielaborazione, si rendono possibili percorsi originali, sperimentazioni e verifiche, che restituiscono dignità all errore, comunque valorizzato perché parte di una ricerca condivisa. Riteniamo che anche il PROBLEM SOLVING sia una modalità di apprendimento che stimola il bambino a creare relazioni mentali mediante l interazione con l ambiente. La costruzione di situazioni-problema, in cui il bambino/a si pone in modo attivo e produttivo, ricercando, consente l attivazione di strategie proprie che rendono l apprendimento significativo, oltre che condiviso. Il problema in questa prospettiva,è considerato come uno schema di approccio alla conoscenza e come attivazione di strutture cognitive significative. L esplorazione, la ricerca, il problem solving, la conversazione sono metodi da noi costantemente utilizzati: viene privilegiato il vissuto del bambino, quindi si effettuano molte escursioni, l osservazione dell ambiente naturale, la costruzione, l aspetto motorio e psicomotorio. Solo nel momento della formalizzazione dell esperienza si introducono esercitazioni inerenti alla rappresentazione grafico-simbolica.
8 DOCUMENTAZIONE Modalità e strumenti utilizzati: Per chi Che cosa come Bambini/e L intero progetto Con il quadernone dei grandi,il librettoraccolta delle attività per mezzani e piccoli, plastici, disegni cartelloni, foto, riprese video. Insegnanti Il percorso del -con le griglie di gruppo omogene stesura dei progetti -con le foto delle attività genitori Il percorso del -disegni, gruppo omogeneo plastici,cartelloni,quadernoni,ogg etti realizzati dai bambini -foto, riprese con video-camera.
9 MONITORAGGIO E VERIFICA Lo strumento privilegiato sarà l osservazione, occasionale e sistematica, per valutare le esigenze del bambino/a, per registrare i suoi bisogni e le sue curiosità, per riequilibrare le proposte educative in base alla qualità delle risposte. L osservazione sarà inoltre uno strumento essenziale per condurre la verifica della validità dell adeguatezza del processo educativo. La valutazione finale avverrà utilizzando le griglie condivise dal circolo. (Vedere scheda per la valutazione dei progetti) Gli Insegnanti Frontini Laura Francesca Fioletti Silvana Santarsiero Giovanna Cominotti Monica Casali Marialuisa Barezzani Fausta Grazioli Federica Baratti Alice Novembre2016
Alla scoperta del nostro paese: LENO
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