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TECNICA T PROVE AGRONOMICHE E DI VINIFICAZIONE IN SICILIA Vitigni Sennen e Gosen: opportunità per i vini siciliani I due incroci Rigotti bene si sono adattati al territorio siciliano. Sennen si presta per la produzione di vini di breve-medio invecchiamento e di pronta beva, mentre Gosen è particolarmente indicato per entrare nella composizione di vini di tipo Bordolese e da invecchiamento di A. Sparacio, L. Prinzivalli, G. Genna, S. Sparla, F. Capraro, V. Melia, A. Verzera Nel gennaio 2002 il Comitato nazionale vite ha iscritto al Catalogo nazionale delle varietà di vite, accettando la domanda di iscrizione da parte dell Istituto agrario di San Michele all Adige (Trento), i nuovi vitigni Sennen e Gosen (incroci Rigotti portanti rispettivamente i numeri 107-2 e 123-4). Grazie a una collaborazione tra l Istituto regionale della vite e del vino (Irvv) e l Istituto agrario di San Michele all Adige (Iasma) si è avviato uno studio per verificare l adattabilità di questi incroci nell ambiente siciliano. In questa nota vengono riportati i risultati di una sperimentazione effettuata nel 2006 e nel 2007 in un tipico ambiente viticolo della Sicilia. Chi sono Sennen e Gosen Si tratta di cultivar ottenute da ibridazione intervarietale operate da Rebo Rigotti dell Istituto tecnico agrario di S. Michele all Adige. Per quanto riguarda il Sennen, Rigotti riferisce che questa varietà è stata ottenuta dall incrocio tra Merlot Marzemino gentile. Da recenti analisi effettuate con tecniche di biologia molecolare è risultato però che gli incroci attualmente conservati ed effettuati da Rigotti nel 1948 con presunto polline di Marzemino gentile non sono risultati compatibili con una di- scendenza da genitore Marzemino. L origine più probabile, alla luce dei dati delle analisi del DNA, risulterebbe essere Merlot Teroldego. Il Gosen è stato ottenuto da un incrocio tra Cabernet franc e Marzemino. Anche qui, da recenti analisi effettuate con tecniche di biologia molecolare, è emerso che gli incroci attualmente conservati ed effettuati da Rigotti nel Sennen potatura: adatto per il Guyot mosto: alta gradazione zuccherina, equilibrata acidità forma del grappolo: spargolo e di media grandezza 1948 non sono risultati compatibili con una discendenza da genitore Marzemino. L origine più probabile risulterebbe essere Carmenere Teroldego. Gosen L ambiente di prova Per verificare le caratteristiche agronomiche ed enologiche delle varietà Sennen e Gosen si è fatto ricorso al reinnesto di una parte del vigneto sperimentale di contrada Roano-Grisì nel comune di Monreale (Palermo). Il vigneto è in regime asciutto, ha un sesto d impianto di 1 2,4 m con giacitura pianeggiante a un altitudine di 250 m slm; le viti sono state allevate a controspalliera con potatura a Guyot. Dal punto di vista climatico, sulla base dei dati forniti dalla rete di rilevamento resistenza alla botrite: buona maturazione: fine settembre forma del grappolo: spargolo e cilindrico allungato 24/2010 L Informatore Agrario 39

T TECNICA TABELLA 1 - Caratteri viticoli delle due varietà (medie biennio 2006-2007) Fioritura Raccolta Grad. zuc. ( Babo) Acidità totale ph Ac. malico Prod./ (kg) Peso medio grappolo Acini (% in peso) Gosen 8 apr. 25 mag. 4 ago. 21 set. 19,33 4,78 3,90 1,60 1,199 141,0 96,7 Sennen 30 mar. 16 mag. 27 lug. 26 ago. 20,23 5,83 3,33 1,47 1,762 166,5 97,0 Grappoli/ Peso legno Gemme/ Gemme cieche Germogliamento Invaiatura Germogli Gemme con doppi germogli Fertilità reale Fertilità potenziale Rapporto uva/legno Prod. gemma Peso 100 acini Gosen 683 8,3 8,0 1,2 7,5 0,6 1,0 1,2 2,3 149,9 126,4 Sennen 617 8,3 7,3 1,1 7,8 1,0 1,1 1,3 2,6 241,4 145,6 del Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias), è possibile fare alcune osservazioni: le temperature minime mensili del biennio, tranne per i mesi di gennaio, febbraio e giugno, non presentano particolari differenze; le temperature massime seguono un andamento simile, con differenze significative nei mesi di gennaio, febbraio e maggio (valori più elevati nel 2006). La piovosità nel periodo gennaio-settembre è risultata leggermente più elevata nel 2007 (circa 28 mm in più), con una distribuzione mensile nettamente diversa: nel 2006 le precipitazioni si sono avute durante tutto il periodo considerato, con dei picchi fino ad aprile e a settembre; nel 2007 le maggiori piogge si sono avute nei mesi primaverili e con un picco alla fine di settembre. Attitudini colturali Sennen e Gosen presentano una produttività relativamente bassa: inferiore a 1,5 kg/ceppo Il Sennen è un vitigno di buona vigoria con fasi fenologiche mediamente precoci. Il grappolo è di media grandezza, spargolo. L acino è leggermente ellissoide. A volte il rachide, a maturazione, assume una colorazione rosata. Il Sennen è ritenuto molto interessante sia per le caratteristiche morfologiche del grappolo, sia per quelle qualitative del mosto (elevati contenuti zuccherini con un quadro acidico equilibrato). Presenta una maturazione dei grappoli anticipata di circa una settimana rispetto al Merlot. La gradazione zuccherina e l acidità sono molto interessanti; la fertilità delle gemme è inferiore a quella del Merlot. Non si adatta molto bene alla potatura corta, ma è idoneo alla potatura tipo Guyot. Il Gosen presenta una buona vigoria; i grappoli sono di medie dimensioni, leggermente spargoli, di forma cilindrica, allungata, con acini di forma ellissoidale, di difficile distacco dal pedicello e con buccia resistente. Non si adatta alla potatura corta, ma è idoneo alla potatura tipo Guyot. Presenta una buona resistenza alle crittogame e in particolare alla botrite. L epoca di maturazione è più tardiva rispetto al Sennen ed è paragonabile a quella dei Cabernet. Sennen precoce, Gosen tardivo Dal punto di vista fenologico le due varietà mostrano un comportamento differente nell espletamento delle diverse fasi; il Sennen è risultato più precoce rispetto al Gosen per un massimo di 9 giorni nelle fasi di germogliamento, Raccolta in cassette Diraspapigiatura Macerazione 9-11 giorni Svinatura con pressatura Fermentazione malolattica Travaso ogni 30 giorni Imbottigliamento di 5 g/hl di SO 2 aggiunta di 30 g/hl di lieviti selezionati 3 follature al giorno di Leuconostoc oenos di 3 g/hl di SO 2 ogni volta di 5 g/hl di SO 2 FIGURA 1 - Protocollo di vinificazione fioritura e invaiatura (tabella 1). La vendemmia in media si è avuta nell ultima settimana di agosto per il Sennen e nell ultima settimana di settembre per il Gosen, a testimonianza di un periodo di maturazione più lungo. Alla raccolta le uve presentano delle leggere differenze nella gradazione zuccherina a favore del Sennen; i valori dell acidità sono risultati in linea con quelli di altre varietà alloctone coltivate in Sicilia, mentre l acido malico dei mosti è risultato in media intorno a 1,5 g/l. Le due varietà presentano una produttività relativamente bassa, inferiore a 1,5 kg/ceppo; il peso medio del grappolo, come quello degli acini, è risultato superiore nel Sennen. Il peso del legno di potatura ci indica una maggiore vigoria del Gosen, mentre la fertilità delle gemme è pressoché simile nelle due varietà; il Sennen presenta un maggior numero di gemme che hanno doppi germogli, oltre che una maggiore produzione per gemma. Vinificazione e caratteri organolettici dei vini Dopo aver monitorato gli zuccheri, l acidità titolabile e il ph durante la maturazione delle uve, si è proceduto alla vendemmia manuale dei grappoli e nella stessa giornata alla trasformazione secondo quando indicato nel protocollo di vinificazione (figura 1). I vini dopo l imbottigliamento hanno subito un congruo periodo di affinamento (circa 4-5 mesi) e sono stati sottoposti all esame organolettico del gruppo di assaggio dell Irvv attraverso il metodo del vocabolario libero. I vini ottenuti dal Sennen presentano generalmente un colore rosso rubino con riflessi violacei. Hanno un profumo nettamente speziato, con particolare riferimento ai chiodi di garofano, molto pulito; presentano sentori di frutta matura, pesca, albicocca e marmellata di ciliege. Al palato sono particolarmente tannici, di buona alcolicità, caldi, con ampia struttura e persistenza gusto-olfattiva molto intensa. Dal Gosen si ottengono vini di colore rosso rubino molto intenso con bei riflessi violacei. Al naso sono ri- 40 L Informatore Agrario 24/2010

TECNICA T TABELLA 2 - Analisi dei vini Alcol (% vol.) Acidità tit. ph Ac. malico Ac. lattico Estratto secco SO 2 libera SO 2 totale Antociani Flavonoidi Polifenoli totali Intensità colorante Vendemmia 2005 Gosen 12,61 4,4 4,14 0 1,1 34,1 64 128 896 2463 2782 17,8 0,63 Sennen 14,53 4,7 4,01 0 0,95 30,5 70 140 444 2083 2428 7,8 0,81 Vendemmia 2006 Gosen 13,78 4 3,89 0,32 0,78 29,6 35 120 468 2382 2526 8,9 0,587 Sennen 14,25 5,6 3,86 0 0,79 31 65 150 385 2146 2497 8,15 0,823 Vendemmia 2007 Gosen 14,13 5,1 4,15 0,02 1,15 37,5 18 95 971 2867 3225 18,7 0,624 Sennen 14,27 4,7 3,74 0 0,98 30,5 20 110 459 2002 2491 12,62 0,599 Tonalità conoscibili aromi che ricordano i chiodi di garofano, che si confondono con altri profumi speziati; sono riscontrabili anche note balsamiche e un leggero sentore erbaceo. Al palato i vini risultano piuttosto intensi, di buona morbidezza e struttura, ma necessitano di un certo periodo di affinamento. Caratteri analitici dei vini Per un migliore confronto dei vini delle due varietà sono state prese in considerazione, oltre alle analisi del 2006 e 2007, anche quelle del 2005 (tabella 2). I vini ottenuti dal vitigno Gosen, malgrado abbiano un grado alcolico sensibilmente più basso, presentano un tenore di polifenoli totali più alto dal 10 al 20% e un valore dell estratto secco più elevato, con le stesse percentuali di differenza. Nel 2006 le differenze sono risultate più basse delle altre due annate, probabilmente per una diversa incidenza dell andamento climatico. Le differenze più evidenti stanno, però, nella quantità complessiva degli antociani, con scarti anche del 100% tra le due varietà e comunque sempre più alti nel Gosen. Tale differenza si ripercuote anche sull intensità colorante, oltre che sui polifenoli totali. In sintesi si può affermare che entrambi i vitigni danno dei vini forti in termini di ricchezza zuccherina, e di conseguenza alcolica, caratterizzati da ph più alti della norma e basse acidità. Dal Gosen si ottengono vini «eccessivamente» colorati, con un contenuto di antociani superiore alla media di altri vigneti. Sennen per vini giovani Il Sennen dà vini di buon interesse enologico, soprattutto dal punto di vista aromatico. I descrittori tipici sono riconducibili agli aromi fruttati, tipo ciliegia, marasca, mora, lampone, mandorla, che presentano una buona persistenza e un particolare equilibrio. Il vitigno è indicato per la produzione di vini di breve-medio invecchiamento, ma anche di pronto consumo. Gosen per vini invecchiati Il Gosen dà vini di ottima struttura e tannicità, organoletticamente molto interessanti, pur evidenziando una leggera nota erbacea. È un vitigno particolarmente indicato per entrare nella composizione di vini di tipo Bordolese e, soprattutto, di vini superiori da invecchiamento. Infatti possiede caratteristiche compositive legate ai tannini e alle sostanze coloranti tali da permettere un ottimo invecchiamento e in grado di migliorare alcuni parametri negli assemblaggi con altre varietà. Verso nuovi vini Per entrambi i vitigni un ulteriore fase della sperimentazione riguarderà gli assemblaggi con le varietà autoctone siciliane, per la creazione di vini con caratteri gusto-olfattivi diversi dagli standard presenti sul mercato. Antonio Sparacio, Leo Prinzivalli Giuseppe Genna, Salvatore Sparla Felice Capraro, Vincenzo Melia Istituto regionale della vite e del vino Regione Siciliana - a.sparacio@vitevino.it Antonella Verzera Dipartimento di chimica organica e biologica Università di Messina Un sentito ringraziamento va indirizzato a Umberto Malossini dello Iasma per la fattiva collaborazione prestata nello svolgimento della sperimentazione. Il Sennen è stato ottenuto da Rigotti presumendo di incrociare Merlot Marzemino, ma recenti analisi del DNA hanno dimostrato che l origine più probabile risulterebbe essere Merlot Teroldego Per consultare gli approfondimenti: www.informatoreagrario.it/rdlia/ 10ia24_5091_web 24/2010 L Informatore Agrario 41

T? TECNICA Articolo pubblicato su L Informatore Agrario n. 24/2010 a pag. 39 Vitigni Sennen e Gosen: opportunità per i vini siciliani Sui vini Gosen e Sennen è stata effettuata l analisi qualitativa e quantitativa dei composti volatili responsabili dell aroma tramite HS-SPME-GC-MS (microestrazione in fase solida in spazio di testa e analisi con gas-cromatografia capillare abbinato alla spettrometria di massa). Nella frazione volatile dei campioni di vino analizzati sono stati identificati e quantizzati numerosi composti appartenenti a diverse classi, quali esteri, acidi, alcoli, terpeni, idrocarburi e composti aromatici. Per quanto riguarda il contenuto in esteri, i due tipi di vino presentano valori simili; tuttavia i vini Sennen presentano valori quantitativamente più elevati di dietilsuccinato, decanoato e dodecanoato di etile. Anche gli acidi presentano valori simili nei due tipi di vino, mentre gli alcoli risultano più elevati nei vini Sennen per il maggior contenuto di alcol isoamilico e di β-feniletiletanolo. Gli alcoli in genere a concentrazioni elevate hanno un odore QUALI SONO I COMPOSTI VOLATILI I responsabili dell aroma pungente, ma a bassi livelli conferiscono note desiderabili all aroma del vino. Tra gli altri alcoli (Z)-3-esenolo ed (E)-3-esenolo conferiscono note erbacee e si formano nei mosti in seguito all ossidazione enzimatica dell acido linoleico, mentre il β-feniletiletanolo conferisce al vino note floreali. Per quanto riguarda la componente terpenica sono stati identificati numerosi composti, nella maggior parte dei casi presenti in tracce; quelli più rappresentati sono il limonene e il β-linalolo. Le note fruttate più intense dei campioni di Sennen sono dovute al maggior contenuto di esteri totali, mentre la maggior persistenza è collegato alla presenza di esteri a più bassa volatilità, quali decanoato e dodecanoato di etile. La leggera nota erbacea descritta per i vini Gosen può essere correlata al discreto contenuto di (Z)-3- esenolo, responsabile di note erbacee e definito, infatti, «l alcol della foglia».