Il nuovo assetto della PC regionale

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1 Il nuovo assetto della PC regionale Dallo scorso 20 marzo, Daniela Marforio è il nuovo direttore generale della DG Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione di Regione Lombardia, incarico conferito contestualmente all insediamento della nuova Giunta a guida Roberto Maroni. Alla nostra rivista la dirigente delinea gli indirizzi e le priorità in capo al suo mandato di Franco Pasargiklian - Foto: Enrico Brandi REGIONE LOMBARDIA DDottoressa Marforio, come è arrivata alla PC? E soprattutto come si trova con questa responsabilità, di quelle che non fanno tanto vivere tranquilli? Come dirigenti della PA non si vive mai tranquilli. A partire dagli anni 90 c'è stata una grande evoluzione dell'organizzazione regionale e del modello gestionale, il cui valore è riconosciuto anche da organismi terzi. Questa trasformazione ha comportato che le funzioni dirigenziali si spostassero, di fatto, verso una dimensione manageriale che si traduce sul campo con l attenzione e la tensione verso obietti- Daniela Marforio, direttore generale della DG Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione di Regione Lombardia 74

2 vi e risultati come nelle organizzazioni di tipo privatistico, pur tenendo conto delle sensibilità politiche, delle realtà del territorio, degli altri livelli istituzionali e dell'evoluzione del mondo intorno a noi. Prima di approdare alla PA ho avuto la possibilità di maturare diverse esperienze nel privato e da libera professionista: un percorso che mi ha permesso di allargare la visione fino a comprendere e affrontare le criticità, anche importanti, che possono man mano emergere. Da laureata in Scienze agrarie, non posso non ammettere che il mondo agricolo sia il mio primo amore: è alle competenze in qualità di agronoma che si legano, infatti, le mie esperienze precedenti nella pubblica amministrazione. Questo è stato l'ambito che ho scelto quando si è presentata l'opportunità, ma per me la PA è stata anche una scelta di impegno civile: non ho mai fatto volontariato ma questa attività - una funzione che va spesso oltre il lavoro - è tale da assolvermi rispetto a questo ruolo di partecipazione e di disponibilità. Dopo la nomina, come ha selezionato il proprio staff? Innanzitutto una premessa: i cambi di legislatura sono normati da indicazione di legge e orientamenti che inducono a rinnovare gli staff e, soprattutto, a sostituire i dirigenti dedicati alla stessa materia per un lungo periodo. Il precedente dirigente della PC, Alberto Biancardi, ricopriva questo incarico da oltre dieci anni; un servizio, quelst ultimo, davvero logorante rispetto ad altri, considerando le emergenze davvero importanti vissute in Italia e all estero dall ingegner Biancardi. Così è iniziata la ricerca interna e in base a valutazioni complessive e alle disponibilità delle persone, la mia scelta in accordo con l'assessore - è ricaduta su Nadia Padovan. Geologo, con esperienze anche molto vicine alla PC, Padovan conosceva già buona parte del gruppo dei collaboratori, e in precedenza si è occupata di pianificazione territoriale oltre che più recentemente, della gestione dei rifiuti nella Regione. È stata poi individuata in Cinzia Secchi la persona adatta a occuparsi della parte di previsione e prevenzione, l'altra faccia della Protezione civile. Anzi la prima, essendo questa una delle aree su cui vorremmo investire di più, nell ottica di ridurre davvero la gestione delle emergenze all'ultima spiaggia, per cercare, fin dove si può, di prevenire, mitigare i rischi e limitare al massimo gli interventi d'emergenza. Certo, un terremoto non si può prevenire... ma per tutto il resto ci si può in gran parte attivare sino a eliminare, o almeno ridurre, la perdita di vite umane e i danni economici. È vero: nella dimensione moderna della PC così come l'ha concepita l On. Giuseppe Zamberletti, in un certo senso la gestione dell'emergenza è l'ultima istanza. Il rischio residuo. Un rischio che c'è, esiste, perché l'essere umano non può controllare tutto, men che meno la natura. Quindi va riconosciuto e gestito. Con le scarse risorse economiche, la fragilità del territorio italiano e l urbanizzazione talora incontrollata come si possono concretamente mitigare i rischi? Andando sempre più a monte. La Regione Lombardia ha già una mappa del rischio. È, infatti, una delle poche Regioni che possiede un PRIM, Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, di buon livello. Si tratta, però, di uno strumento dinamico, che deve sempre essere aggiornato poiché i rischi si modificano così come le conoscenze scientifiche ad essi correlate, specie in relazione a come diverse tipologie e livelli di rischio possano interagire tra di loro. L'obiettivo, quindi, che ci siamo posti è prendere in mano questo Programma e accrescerne le potenzialità interattive e trasversali nei confronti degli altri strumenti di pianificazione del territorio e delle politiche regionali. Inoltre, parte ora la revisione generale del Piano Territoriale Regionale 75 La Protezione civile ITALIANA settembre

3 REGIONE LOMBARDIA Alcune fasi dell intervista al direttore generale 76 che è lo strumento cui è assegnato il compito di recepire le indicazioni sui rischi integrati sul territorio. Andare sempre più a monte è possibile nel senso che le politiche di gestione del territorio devono essere informate e tenere conto del fatto che è proprio la gestione del territorio a dover mitigare e regolare il rischio. Per esempio, i comuni quanto tengono conto dei rischi che hanno nel territorio nell approntamento e nella gestione dei piani urbanistici? Non sarà pensabile nel futuro fare tutte le opere di difesa del suolo che sappiamo essere necessarie ma che sono ora procrastinate per via delle ridotte risorse economiche a disposizione. Possiamo sperare in un nuovo ciclo per cui si possa tornare ad avere a disposizione una ricchezza diversa, ma per il momento è bene che si ripensi la nostra presenza e azione sul territorio, in piena coscienza dei rischi e dei limiti ad essa connessa. Quindi? Con la scarse risorse a nostra disposizione è bene che si intervenga nel senso di una maggiore consapevolezza dei rischi e della loro modalità di gestione, anche nell eventualità dell innescarsi di fenomeni emergenziali. Quindi, alla base non possono mancare conoscenza, formazione e informazione ai cittadini. Per questo siamo partiti subito con un incontro sul territorio con tutti i sindaci e i comandanti di Polizia locale, affinchè i piani di emergenza comunali divengano per i primi cittadini uno strumento quotidiano da far conoscere a tutta la popolazione. La protezione deve partire da ciascuno di noi. È qui s inaugura l altro punto di novità di questa legislatura, ovvero la volontà con la PC di abbracciare anche la sicurezza tutta, per ripartire dalla sicurezza del territorio che è poi il tema più stringente per i cittadini. Ecco perché le polizie locali diventano attori fondamentali a fianco del mondo del volontariato. Stiamo quindi lavorando sulla revisione delle norme di PC e di Polizia locale per renderle sempre più coerenti anche rispetto ai nuovi scenari istituzionali che si andranno a delineare con la trasformazione del ruolo delle Province. Vi state preparando intanto a qualche evento particolare?

4 Sempre nella logica che si deve essere pronti e conoscere i rischi per ridurre al minimo le emergenze e per meglio gestirle, a livello locale ma anche sovraprovinciale, stiamo pianificando delle esercitazioni per simulare gli scenari possibili. Una di queste riguarda la diga sul lago di Pusiano dove sono in corso lavori di manutenzione straordinaria sul Cavo Diotti per lo svuotamento dell'alveo. Poiché durante queste attività possono manifestarsi degli effetti indesiderati, abbiamo previsto per l'autunno un'esercitazione in base a un piano d'emergenza stilato con l ente Parco della Valle del Lambro e 4 Province (Milano, Monza-Brianza, Como, Bergamo). Altro impegno forte da qui al 2015 sarà ovviamente Expo2015, per il quale come Regione ci stiamo occupando a tutto

5 REGIONE LOMBARDIA Daniela Marforio con Cinzia Secchi, a sinistra, dirigente UO Sistema Integrato di Prevenzione e Nadia Padovan, dirigente UO Protezione civile 78 campo per l aspetto della sicurezza; la Prefettura è, infatti, titolare del Tavolo Sicurezza per le funzioni interforze, mentre la Regione ha una responsabilità specifica di PC. Si tratta di fatto di un evento che farà confluire una massa straordinaria di persone su un'area limitata ma diffusa sul territorio - tra l organizzazione di grandi eventi e l ospitalità a capi di Stato -; per questo, quindi, tutto deve essere tenuto sotto attenzione particolare. Le stime danno, infatti, spostamenti dalle 60 alle 250mila persone al giorno, per sei mesi e addirittura per alcuni grandi eventi si prevede che i numeri saranno ancora maggiori. Si stanno quindi redigendo piani di emergenza di livello comunale, provinciale, interprovinciale e anche interregionale, lavorando con le Regioni limitrofe e persino con il Canton Ticino. Inoltre, restando in tema di rapporti di buon vicinato con le Regioni confinanti, prosegue il gemellaggio AIB con la Liguria: la volontà di continuare a collaborare è sempre presente anche se, per ora, non è accompagnata da una mobilitazione di personale, se non sull'onda di necessità effettive a cui far fronte con la nostra solita pragmaticità. Quale il rapporto con il volontariato regionale che è numericamente e organizzativamente all'avanguardia, almeno tra le Regioni a statuto ordinario? Il nostro Albo regionale si integra perfettamente con le nuove direttive nazionali, compreso il modello di informatizzazione che consente di allinearci con il sistema nazionale. Abbiamo standard di formazione e numeri piuttosto alti, anche grazie alla grande e antica tradizione solidaristica ambrosiana e lombarda in genera-

6 Lo staff (quasi al completo) della Protezione civile regionale le: siamo quasi a quota 25mila volontari registrati per un totale di 800 organizzazioni che li gestiscono tra associazioni e gruppi comunali. Un numero così alto perché sia funzionale e non renda vana la disponibilità delle persone deve essere comunque ben organizzato e certificato. Controllo e serietà servono per garantire che le organizzazioni possano prestare un'opera utile e gratificare anche i volontari che devono sentirsi parte di un sistema. All orizzonte si profila il problema dei Coordinamenti già esistenti e di quelli che si stanno creando. Come vedete il rapporto con i referenti, e con quali referenti, poi? C'è la necessità di avere livelli diversi di organizzazione, strutturata e condivisa con il territorio e con chi vi opera. Riparte ora la Consulta del Volontariato, prevista dalla legge di PC, che vede rappresentate sia le organizzazioni di volontariato sia i rappresentanti delle istituzioni. È questo il luogo dove andare a rivedere il livello di rappresentanza, la modalità di funzionamento e l'efficienza del sistema. Il primo incontro d insediamento, dopo la decadenza della vecchia Consulta per la fine della legislazione è previsto per il 1 agosto, servirà a prendere i primi contatti e a decidere un piano di lavoro; un secondo incontro, invece, si terrà verso la fine di settembre, e darà avvio a un percorso operativo condiviso. 79 La Protezione civile ITALIANA settembre

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