LEADERSHIP Teorie della leadership

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LEADERSHIP Teorie della leadership"

Transcript

1 1 LEADERSHIP Teorie della leadership L immagine del leader nella nostra società è stata sinteticamente delineata dai fratelli Johnson (2005), attraverso tre diverse fasi: Da essere leader, a fare il leader, ad avere leadership. I primi studi sulla leadership risalgono agli anni 1920/30 e sono ricordati come approccio del grande uomo definiscono i tratti del profilo individuale del leader di successo. La Teoria dei tratti di Stogdill (1948), identifica una varietà di tratti psicologici e di personalità, fisici, di abilità, sociali e di disposizione verso il lavoro, che identificherebbero il leader naturale con qualità innate. Il successivo filone di ricerca venne denominato approccio comportamentale ed indagò i diversi stili di conduzione dei gruppi ed i relativi effetti sia rispetto al clima affettivo che al livello di prestazione. Lo stile Democrative (Democratico + Direttivo) venne esplicitato nelle ricerche di Lewin e dei suoi collaboratori, come il migliore sia sotto l aspetto emotivo-affettivo che di risultato. Allo stesso tempo lo stile Permissivo (Laissez-faire) in cui il leader tende ad essere democratico nella definizione degli obiettivi e dei valori e passivo nel controllo delle regole e dei risultati, venne definito come il peggiore. Le ricerche sullo stile di leadership ideale (Tannenbaum e Schmidt,1958) evidenziarono ad un estremo la leadership gerarchica, centrata sul capo e all altro estremo una leadership partecipata, centrata sui subordinati che decidono in modo indipendente. Il modello della griglia manageriale, (Blake e Mouton,1964), riconosce la leadership come composta da due dimensioni, l interesse per l obiettivo e l attenzione alla relazione tra i membri del gruppo. Sulla base della diversa percentuale delle stesse sono stati definiti cinque stili: a. Leader debole b. Leader manipolatore c. Leader amichevole d. Leader moderato e. Leader della squadra La teoria della leadership situazionale (Hersey e Blanchard,1982; Daft,1999) afferma l importanza della situazione sulla riuscita dello stile del leader. La situazione viene definita grazie a tre dimensioni: a. relazione tra leader e collaboratori; b. struttura del compito; c. potere di posizione. Secondo questa teoria al leader sarebbe consentito di modificare la situazione ma non il proprio stile. Quest ultimo è da considerarsi come risultante di due distinte motivazioni: la motivazione al compito e la motivazione alle relazioni. Verso gli anni ottanta si afferma la leadership trasformazionale che tende a definire un profilo ideale basato sulla fiducia, sulla capacità di visione e di motivazione su obiettivi di crescita personale, professionale e culturale, oltrechè produttivi. Quaglino e Ghislieri (2004) identificano l eccellenza della trasformazione nell azione del leader che trasforma i suoi collaboratori in nuovi leader. Tale tipologia di leadership risente delle trasformazioni della cultura organizzativa, delle necessità di cambiamento e dell impegno a promuoverlo, guidarlo e sostenerlo tramite le persone e le organizzazioni coinvolte. I contributi più recenti dirigono verso una leadership diffusa e condivisa che è influenzata dal nuovo paradigma delle organizzazioni; essa deve essere in grado di guidare il cambiamento, valorizzare le risorse, far esprimere il potenziale individuale e collettivo e promuovere la crescita del livello culturale. Tale tipologia di leadership orientata all apprendimento e al cambiamento si centra su quattro elementi: Visione e sfida, Credibilità e fiducia, Motivazione e empowerment, Esempio e guida (Daft,1999).

2 Chiari riprende da Daft le sette cause principali di fallimento della leadership: 1. Insensibilità, intimidazione 2. Freddezza, distanza, arroganza 3. Tradimento della fiducia personale 4. Ambizione eccessiva, centratura su di sé 5. Problemi specifici di business 6. Incapacità di delegare e di fare squadra 7. Incapacità di scegliere i collaboratori Leadership nella scuola Il percorso di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici non prevede (se non in casi sporadici) un training destinato all apprendimento delle abilità sociali necessarie per gestire e far progredire team di studenti e gruppi di lavoro. La nostra scuola mantiene un assetto competitivo/individualistico che scoraggia la cooperazione e l apprendimento dell intera organizzazione. Chiari (2002) ha scritto in proposito: Per realizzare la scuola partecipativa..occorre una competenza sociale che raramente viene appresa durante il curricolo scolastico ma che si forma con un training specifico. Fra le abilità sociali richieste nel mondo del lavoro e della scuola- saper comunicare, dare fiducia, lodare e incoraggiare, prendere decisioni, guidare i colleghi, risolvere i conflitti le capacità di leadership e di risoluzione del conflitto sono le più importanti per gli insegnanti della scuola partecipativa Il DS deve tendere al ruolo di leader efficace, per fare questo deve usare in modo efficace le sue capacità di leadership, cioè le sue competenze sociali. Essere socialmente competenti significa: Padroneggiare numerose abilità interpersonali e di piccolo gruppo Finalizzare tali abilità nell interazione al fine di creare le conseguenze che si proponeva. Tale capacità di leadership implica la necessità di spostare il focus sul gruppo di lavoro, sul team, a tale riguardo la teoria della leadership secondo le azioni distribuite rimarca il concetto che se un gruppo deve raggiungere i suoi obiettivi e conservare efficaci relazioni di lavoro tra i membri è necessario che vengano svolte determinate funzioni. Tali funzioni possono essere finalizzate agli obiettivi, alle relazioni, alle informazioni, alla ristrutturazione del gruppo. Tale teoria porta con se due idee di fondo: Qualsiasi membro di un gruppo può diventare un leader mediante le sue azioni tese al raggiungimento dell obiettivo e alla conservazione di relazioni efficaci Qualsiasi funzione di leadership può essere svolta da membri diversi. In sintesi per offrire leadership si deve avere: 1. Flessibilità per impegnarsi in una vasta gamma di azioni 2. Capacità di diagnosticare comportamenti funzionali al gruppo e richiesti dal preciso contesto 3. Capacità di adottare tali comportamenti o di fare in modo che altri membri del gruppo li adottino. In mancanza di formazione specifica molti Dirigenti Scolastici applicano una teoria tradizionale della gestione e conseguentemente della leadership: Tale teoria si adatta bene a condizioni pratiche di tipo lineari, peccato che nella nostra scuola le condizioni pratiche sono di solito non lineari La teoria entra in crisi quando le condizioni di funzionamento del sistema scuola sono debolmente strutturate, di cui non è possibile prevedere effetti collaterali o dannosi La teoria tradizionale della gestione è adatta a situazioni di pratica in cui esiste il bisogno di attivare un livello meccanico di competenza e prestazione. Gli effetti decadono quando sono richiesti impegno e prestazioni straordinari. La scuola è invece caratterizzata spesso da condizioni non lineari: Ambienti dinamici Connessioni di gestione deboli 2

3 Connessioni culturali strette Fini molteplici e antagonisti Compiti non strutturati Soluzioni alternative Risultati difficili da misurare Procedure operative incerte Conseguenze dell azione indeterminate Confini dell autorità non chiari e antagonisti Il fatto sostanziale è che nella gestione e nella leadership, situazioni e strategie identiche danno vita a risultati e conseguenze diversi. Nella gestione tradizionale il DS riesce a far fare all insegnanti compiti ordinari, in quanto il suo modello è centrato sull autorità burocratica e personale. La prima è centrata sulle regole, le ingiunzioni, le procedure, le aspettative formali. Ci si aspetta che gli insegnanti si adeguino o che altrimenti subiscano conseguenze negative. L autorità personale fa leva sulle abilità di relazione affinché gli altri si adeguino. L adesione ai desideri del DS viene scambiata con il soddisfacimento dei bisogni degli insegnanti o di altro personale della scuola. Il problema è che sia l autorità burocratica che quella personale sono esterne, il personale della scuola è portato a rispondere per ragioni esterne. L equazione è autorità esterna uguale subordinazione. Le persone rispondono a tale autorità come dei subordinati che fanno esattamente e solo quello che debbono fare. Viene svolto l ordinario. Non è tale teoria che può garantire il passaggio all eccellenza del sistema scuola, tutti i componenti hanno invece bisogno di proprie convinzioni e scopi che dirigano il loro agire. Altro punto nodale della leadership è la natura delle strategie di controllo, la socializzazione professionale, la finalizzazione, i valori condivisi e la collegialità funzionano come sostituti di leadership. Ciò significa che adottando queste strategie la leadership deve divenire più informale e meno intensa dal momento che il controllo e il coordinamento è assicurato dall interno in modo naturale. Leadership e processo di organizzazione della scuola si coniugano nel definire l importanza di alcuni principi: a. La cooperazione: tra tutti i componenti, nell amministrazione, nell organizzazione e nel processo d apprendimento/insegnamento b. La responsabilità: è una potente risorsa che spinge all agire significativo e ad azioni di successo, perché il proprio operato è visibile e riconosciuto. c. L empowerment: tali sentimenti contribuiscono al senso di appartenenza e alla motivazione al lavoro. d. L accountability: legata ai principi di cui sopra, permette ai componenti della scuola di partecipare alla definizione di standard, di norme locali, di far pesare le proprie decisioni. e. Significatività: il lavoro svolto assume una diversa valenza e contribuisce ad un senso di soddisfazione intrinseca. f. Abilità-Autorità: si pone in primo piano nel processo decisionale coloro che hanno abilità di agire. L autorità viene perciò legata al saper fare La presenza di tali principi nell organizzazione di una scuola contribuisce ad una più facile risoluzione dei problemi, ad una guida del DS più efficace e ad un miglioramento del processo d apprendimento/insegnamento. Le ricerche sui comportamenti di leadership del DS, tratte dalla ricerca di Hall e Rutherford, tendenti alla facilitazione del cambiamento possono essere riassunti con le iniziali C, M, I: C Concilianti: hanno una visione limitata e circostanziata della propria scuola, concedono agli insegnanti e agli operatori il ruolo di guida, danno importanza all aspetto personale delle relazioni e sono spinti dal desiderio di compiacere gli altri. La visione del cambiamento della scuola è per loro limitata o assente. 3

4 4 M- Manager: mostrano una gamma ampia di comportamenti. Sono in grado di rispondere con comportamenti adeguati sia a persone che a situazioni e anche a sostenere azioni di cambiamento. I loro comportamenti sembrano essere legati al loro rapporto con gli insegnanti e alla vicinanza con gli uffici centrali dell amministrazione. Mantengono informati gli insegnanti e l altro personale della scuola circa le varie decisioni e sono anche sensibili ai loro bisogni. I- Iniziatori: hanno una visione chiara della politica scolastica e a lungo termine. Hanno forti convinzioni su come dovrebbero essere le scuole e gli insegnamenti validi e operano in questa direzione. Nutrono sempre alte aspettative nei confronti di se stessi, degli insegnanti, dei lavoratori della scuola e degli studenti. Cercano di introdurre delle modifiche nei programmi o nelle politiche scolastiche o re-interpretano le norme per adattarle alla realtà della scuola. Sono fermi ma non rigidi e sollecitano contributi da parte del personale e le decisioni vengono prese solo per i fini della scuola. Il personale può essere infastidito dalla loro direttività e dalla richiesta di alte aspettative. E evidente che gli I-Iniziatori sono quelli che assumono ruoli più attivi nel pianificare, sollecitare, incoraggiare, partecipare, valutare le iniziative di cambiamento. Il DS che adotti questo comportamento riesce a dare sostanza al processo di cambiamento facendo leva sull assegnazione di responsabilità e di ruoli attivi sia all interno della componente docente che amministrativa. Scuole di successo Tutto ciò che non si rigenera, degenera Edgar Morin La scuola per rigenerarsi ha necessità di amplificare e direzionare lo sviluppo di tre importanti variabili che interagiscono continuamente nella definizione del modello di scuola: a) Variabili d avvio: riferibili a conoscenze, competenze, atteggiamenti e aspettative del DS b) Variabili di mediazione: clima della scuola, organizzazione dell apprendimento, organizzazione dei servizi c) Variabili di risultato: sia scolastico- profitto degli studenti e qualità del processo d insegnamento- che organizzativo flessibilità, produttività, qualità del servizio. E evidente che la leadership del DS afferisce ad una sola delle variabili che contribuiscono a costruire una scuola di successo, per incidere sulle altre due è necessario aumentare la quantità di leadership che è distribuita tra tutte le componenti della scuola: insegnanti, studenti, genitori, amministrativi, personale ausiliario. Questa azione del DS si traduce in assegnazione di autonomia alle singole figure in funzione del perseguimento degli scopi e degli obiettivi educativi e didattici propri dell istituzione, ciascuno si sente così investito di responsabilità diretta e del potere decisionale utile alla risoluzione di problemi nel proprio ambito. Stedman (1987) elabora un elenco di condizioni che nella sua ricerca longitudinale hanno contraddistinto le scuole efficaci: Sono centrate sugli studenti Tendono a servire gli studenti creando reti di sostegno, coinvolgendoli nella gestione della scuola, rispettando e valorizzando le loro differenze etniche e linguistiche. In ultima analisi perseguono il loro benessere. Si crea un clima di cooperazione e di fiducia tra insegnanti e studenti definito da un elevato livello di interazione. Offrono ricchi programmi scolastici I programmi sono orientati al perseguimento di obiettivi cognitivi di ordine sia superiore che inferiore, presentano molte opzioni di studio e approfondimento, si basano su numerose proposte extra e curricolari e soprattutto includono monitoraggio del processo d apprendimento e assicurano il feedback.

5 Promuovono l apprendimento dello studente La progettazione del curricolo è ispirata al raggiungimento del successo scolastico e alla prevenzione dei problemi d apprendimento. Gli insegnanti e gli stessi amministratori hanno fiducia negli studenti e nella loro capacità di poter raggiungere elevati livelli di formazione, ciò si traduce nella esplicitazione pubblica delle loro aspettative, nella predisposizione di percorsi d insegnamento mirati ai reali bisogni degli alunni, nell adozione di metodologie e didattiche variegate al fine di raggiungere livelli di apprendimento significativi per i discenti. Questo corrisponde all attribuzione di alti standard formativi e d apprendimento che implicano attenzione e regolarità nel monitoraggio del processo e soprattutto ricompensano e riconoscono gli sforzi e i successi degli alunni. Hanno un clima scolastico positivo Possiedono una personalità sia formativa che organizzativa, orientata dal senso della missione, dei fini, dei valori condivisi e degli standard formativi dichiarati nei documenti collegiali (POF). Prevale lo scopo e l orientamento all attività, si è centrati sul lavoro, soprattutto si nutrono elevate aspettative nei confronti dell apprendimento degli alunni. Il DS e gli insegnanti tendono alla creazione di un ambiente d apprendimento significativo che abbatta le barriere culturali e sociali tra i discenti. La scuola si apre alla comunità locale per valorizzare, ed assumere a risorsa, le differenze dei propri alunni, linguistiche, religiose, etniche, culturali. Promuovono l interazione collegiale Il DS opera per creare degli spazi professionali sia agli insegnanti che al resto del personale della scuola. Il personale partecipa ai processi decisionali che influiscono sullo svolgimento del proprio lavoro, con la delega e l autonomia ricevuta, condividendo lo scopo e ottenendo riconoscimento e stima dall organizzazione. Il livello di cooperazione con i propri colleghi è molto alto. Promuovono una formazione intensiva ed estensiva del personale La formazione in servizio è pratica e mirata a rispondere agli specifici bisogni del personale. A livello di docenti il focus è centrato sulla metodologia e la didattica, sullo scambio di tecniche d insegnamento e sugli elementi necessari al consolidamento di un ambiente educativo collaborativo. Tutti i componenti della scuola sono incoraggiati a riflettere sulle proprie pratiche ed a ricercare nuovi momenti di arricchimento. Praticano la leadership condivisa La condivisione della leadership non è opera esclusiva del DS. Deve essere agita da tutto il personale della scuola, per far questo il team di direzione e coordinamento DS, DSGA, Vicario, Funzioni strumentali, Coordinatori usa uno stile di leadership che favorisce la risoluzione di problemi attraverso la collaborazione e il processo decisionale condiviso sia dal team che dal gruppo di lavoro; che spinge a delegare l autorità per alcuni compiti; che porta al riconoscimento e alla ricompensa sia del lavoro dei docenti che degli studenti. Punto nodale il coinvolgimento nel processo decisionale di tutti i membri della comunità scolastica che poi dovranno tradurre in pratica le decisioni prese. Promuovono il processo di soluzione creativa dei problemi I membri di una scuola efficace non accettano di cedere alla mediocrità. Lavorano per sfide, ipotizzano soluzioni divergenti e cercano le risorse per attuarle o implementarle. Apportano il loro contributo in termini di impegno, creatività, di professionalità. Tutte le risorse umane e strumentali vengono utilizzate al meglio per ottimizzare il processo d apprendimento e insegnamento. Coinvolgono genitori e comunità locale Scuola e comunità locale divengono partner nei processi di insegnamento e apprendimento. Il coinvolgimento nel processo decisionale è continuo e sia i genitori che i rappresentanti di enti e associazioni territoriali costituiscono un continuo sostegno e punto di riferimento pubblico. 5

6 I genitori coinvolti nel governo della scuola e in quanto componenti della realtà sociale in cui agisce la scuola, insegnano agli alunni (futuri cittadini) che hanno un ruolo di responsabilità da assumere e che il loro contributo oltre che richiesto è anche necessario. La responsabilità degli studenti Gli studenti sono portati a rivestire il ruolo di attori del processo d apprendimento e come tali si sentono investiti del potere di consigliare e guidare le decisioni che li riguardano. La condivisione di fini ed obiettivi del processo d apprendimento, insieme al senso d appartenenza porta gli studenti ad assumere un ruolo responsabile nei confronti di tutte le questioni scolastiche. Altri due punti aggiunti all elenco sono il pluralismo etnico e razziale e la gestione condivisa da parte dei genitori e degli insegnanti. Queste riflessioni contenute nell elenco ci devono guidare certamente in modo non prescrittivo, in quanto indicanti punti di tendenza, riferimenti educativi, organizzativi e didattici di sistema che però vanno sempre contestualizzati in riferimento alla componente umana e materiale che sostanzia la nostra scuola; il percorso delineato è però chiaro e richiama il DS e tutto il team di gestione verso alcuni nodi concettuali utili alla rigenerazione della scuola: leadership distribuita potere decisionale condiviso attribuzione di ruoli e responsabilità individuali e di gruppo comunità locale come risorsa: genitori, enti, associazioni partecipazione collegiale alle scelte educative e organizzative: coinvolgimento primario degli esecutori delle stesse centralità dello studente e del processo d apprendimento formazione continua di tutto il personale della scuola su problematiche a forte ricaduta locale. 6

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

dott.ssa Sofia Conterno

dott.ssa Sofia Conterno Rafforzamento delle competenze sui modelli organizzativi di gestione del personale dott.ssa Sofia Conterno Prima parte LA LEADERSHIP SITUAZIONALE LA LEADERSHIP EFFICACE UN LEADER EFFICACE HA SVILUPPATO

Dettagli

Lo stile di comando. teoria degli stili comportamentali. teoria contingente. teorie di processo. Corso di E. A. 1

Lo stile di comando. teoria degli stili comportamentali. teoria contingente. teorie di processo. Corso di E. A. 1 Lo stile di comando teoria degli stili comportamentali teoria contingente teorie di processo Corso di E. A. 1 Lo stile di comando La leadership può essere definita come il processo attraverso il quale

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane. www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione

Dettagli

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA 7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo

Dettagli

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO. Vanna Monducci 6 settembre 2013

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO. Vanna Monducci 6 settembre 2013 IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO Vanna Monducci 6 settembre 2013 IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO: GLI ELEMENTI PRIORITARI valutazione esterna degli apprendimenti

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

Processi di comunicazione scuola-famiglia

Processi di comunicazione scuola-famiglia Processi di comunicazione scuola-famiglia Appunti Comunicare a scuola è il cuore della relazione scuola-famiglia, parti alleate di un progetto che -in particolare nella realtà attualenon sopporta solitudine:

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Questionario PAI Personale Scolastico

Questionario PAI Personale Scolastico Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

IL PROGETTO DI.SCOL.A.

IL PROGETTO DI.SCOL.A. IL PROGETTO DI.SCOL.A. Il Progetto DI.SCOL.A. DISPERSIONE SCOLASTICA ADDIO - La professionalità docente per garantire il successo scolastico nasce dall'esigenza di rispondere all'obiettivo di migliorare

Dettagli

LAVORO DI GRUPPO. Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali

LAVORO DI GRUPPO. Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali LAVORO DI GRUPPO Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali Esistono molti manuali e teorie sulla costituzione di gruppi e sull efficacia del lavoro di gruppo. Un coordinatore dovrebbe tenere

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

oltre l'adempimento Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012

oltre l'adempimento Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012 Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012 oltre l'adempimento Serafina Pastore Qualche precisazione Diverse le modalità per strutturare

Dettagli

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di

Dettagli

Policy. Le nostre persone

Policy. Le nostre persone Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Cooperativa è... COOPERATIVA è... Art. 45 della Costituzione Italiana La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge

Dettagli

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane 1 L integrazione dei processi della gestione delle Risorse Umane 3 2 Come i Modelli di Capacità consentono di integrare i processi? 5 pagina

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

La Leadership. Salvatore Savarese

La Leadership. Salvatore Savarese La Leadership Salvatore Savarese 1 Introduzione Lavorare all interno di organizzazioni induce un evoluzione professionale ed umana in più direzioni: aumentano le competenze tecniche specifiche, si sviluppano

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI Premessa La Campagna Straordinaria rivolta alle Scuole ha previsto anche la realizzazione di interventi formativi rivolti a docenti

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Istituto Istruzione Superiore 'Mattei Fortunato' Eboli (SA) Anno scolastico 2013/2014 Curricolo verticale Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Disciplina: DIRITTO ED ECONOMIA Al termine del percorso

Dettagli

3 GRUPPO: NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SEGRETERIA CHE TENGA CONTO DELLE ESIGENZE DI VALUTAZIONE

3 GRUPPO: NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SEGRETERIA CHE TENGA CONTO DELLE ESIGENZE DI VALUTAZIONE Organizzazione al servizio della scuola favorendo la valutazione interna ed esterna SEMINARIO REGIONALE PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO 3 GRUPPO: NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SEGRETERIA

Dettagli

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE Riunione Collegio Docenti, 30 Ottobre 2012 A cura della Prof.ssa Valentina Zocco, Figura Strumentale al Riordino e Aggiornamento Per un lessico comune

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI

LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI La qualità organizzativa passa attraverso la qualità delle persone 1. Le ragioni del corso Nella situazione attuale, assume una rilevanza sempre maggiore la capacità

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

via Regina Elena, 5-62012- Civitanova Marche (MC) Tel. 0733/812992 Fax 0733/779436 www.icviareginaelena.gov.it IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

via Regina Elena, 5-62012- Civitanova Marche (MC) Tel. 0733/812992 Fax 0733/779436 www.icviareginaelena.gov.it IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA 1 via Regina Elena, 5-62012- Civitanova Marche (MC) Tel. 0733/812992 Fax 0733/779436 www.icviareginaelena.gov.it PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA A.S. 2015/2016 IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA CHE COS E IL

Dettagli

Gestire e valorizzare le risorse umane. Ennio Ripamonti

Gestire e valorizzare le risorse umane. Ennio Ripamonti Gestire e valorizzare le risorse umane Ennio Ripamonti 1 1. Le funzioni 2. La leadership situazionale 3. Empowerment 4. Condurre riunioni 5. Dinamica di ruolo 2 1 Le funzioni 3 LE FUNZIONI DI GESTIONE

Dettagli

L Orientamento Scolastico Professionale

L Orientamento Scolastico Professionale Istituto Comprensivo di Cappella Maggiore anno scolastico 2013-2014 L Orientamento Scolastico Professionale una proposta Finalità dell incontro Condividere i modelli di Orientamento Scolastico Professionale

Dettagli

QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012

QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012 QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012 Competenze di coaching per Tutti i Coach 1. Rispettare le linee guida etiche, legali e professionali 2. Stabilire il contratto di coaching e gli obiettivi

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

Stili di Comunicazione e Stili di Leadership

Stili di Comunicazione e Stili di Leadership Stili di Comunicazione e Stili di Leadership Il modello di leadership situazionale elaborato, da Hersey e Blanchard nel 1982 prevede 4 stili di leadership applicabili in funzione del livello di maturità

Dettagli

COSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

COSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA LA SCUOLA POSSIBILE Sviluppo sostenibile e costruzione delle competenze nell obbligo formativo Corso di formazione per docenti Isola del Liri 12-13 maggio 2008 COSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

LA BANCA FORMAZIONE DEL TEAM PER L INNOVAZIONE ED IL CAMBIAMENTO. Programma di sviluppo continuo dell innovazione

LA BANCA FORMAZIONE DEL TEAM PER L INNOVAZIONE ED IL CAMBIAMENTO. Programma di sviluppo continuo dell innovazione LA BANCA FORMAZIONE DEL TEAM PER L INNOVAZIONE ED IL CAMBIAMENTO Programma di sviluppo continuo dell innovazione LA REALTÀ CORRENTE INNOVATION & CHANGE OGGI IL CLIMA GENERALE È CARATTERIZZATO DA CONTINUI

Dettagli

COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV

COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 Cosa è stato fatto: Il GAV ha : - Somministrato a tutto il personale un questionario per la raccolta di informazioni in merito ai

Dettagli

Scuola Primaria di Marrubiu

Scuola Primaria di Marrubiu Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA

Dettagli

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi

Dettagli

IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO

IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO Etimologia Il termine «gruppo» deriva da «groppo» (nodo) che rimanda all idea di assemblaggio, qualcosa che riunisce, lega tra loro molteplici elementi ma anche

Dettagli

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE Porre l individuo in grado di prendere coscienza di sé, di progredire per l adeguamento dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli esigenze della vita

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

C. Parla con i collaboratori e poi stabilisce degli obiettivi. D. Lascia al gruppo la completa responsabilità della situazione.

C. Parla con i collaboratori e poi stabilisce degli obiettivi. D. Lascia al gruppo la completa responsabilità della situazione. QUESTIONARIO SULL EFFICACIA E FLESSIBILITA DELLA LEADERSHIP Di Paul Hersey e Kenneth Blanchard ISTRUZIONI Si presume che Lei sia coinvolto in ognuna delle seguenti 12 situazioni. Legga attentamente ogni

Dettagli

IL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA. www.ergonomica.

IL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA. www.ergonomica. IL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA Ogni decisione sul da farsi viene presa dal leader. Tutte le cose da farsi

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Tipologia: Recupero e consolidamento delle capacità linguistiche Recupero e consolidamento delle capacità logiche Recupero e consolidamento delle capacità matematiche

Dettagli

Il sistema di gestione delle competenze A cura di Michele Valerio Consulente di Direzione e Organizzazione Aziendale Partner di Eupragma srl L approccio Prestazioni attese: OBIETTIVI Mission Vision Valori

Dettagli

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate Linee guida per la costruzione di test per la valutazione degli esiti dei percorsi di apprendimento per Coordinatori all interno delle strutture residenziali per anziani Queste linee guida sono rivolte

Dettagli

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:

Dettagli

Un percorso di Desease Management nella prevenzione cardiovascolare. Il lavoro in equipe

Un percorso di Desease Management nella prevenzione cardiovascolare. Il lavoro in equipe Il Progetto PREVASC Un percorso di Desease Management nella prevenzione cardiovascolare Il lavoro in equipe Roma 8 Novembre 2008 Amalia Iannone, ASP- LAZIOSANITA iannone@asplazio.it Il lavoro in equipe

Dettagli

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato 1. Elementi di contesto La revisione dei piani di studio svizzeri avviene all interno di un contesto ben definito che è quello legato all Accordo intercantonale sull armonizzazione della scuola obbligatoria

Dettagli

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Principi organizzativi La piramide rovesciata Il marketing interno La cultura del servizio Roberta Bocconcelli a.a. 2011/2012 DESP Dipartimento

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola)

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola) QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola) Docente di: scuola infanzia scuola primaria scuola secondaria I Professionalità dei docenti Programmazione e valutazione

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari Il marketing dei servizi La gestione degli intermediari Gli intermediari nei servizi: canali diretti Le imprese di servizi distribuiscono la propria offerta in alcuni casi direttamente, in altri casi si

Dettagli

Information Summary: Leadership Situazionale

Information Summary: Leadership Situazionale Information Summary: Leadership Situazionale - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi

Dettagli

IL PROGETTO QUALITA TOTALE 2007-2013

IL PROGETTO QUALITA TOTALE 2007-2013 UNIONE EUROPEA IL PROGETTO QUALITA TOTALE 2007-2013 Sentirsi protagonisti per il successo del progetto MODULO I La Qualità Totale: una sfida vincente per l Amministrazione 16 luglio 2009 Indice Obiettivi

Dettagli

Doveri della famiglia

Doveri della famiglia MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

ESITI DEGLI STUDENTI

ESITI DEGLI STUDENTI ALLEGATO Priorità e Traguardi evidenziati nel Rapporto Autovalutazione Periodo di Riferimento - 2014/15 RAV Scuola NAIC812007 "CAMPO DEL MORICINO" ESITI DEGLI STUDENTI 1. Risultati scolastici Studenti

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

L INSERIMENTO DI GIOVANI RISORSE UMANE IN AZIENDA griglia per la conduzione di gruppi di lavoro con imprenditori e tutor aziendali

L INSERIMENTO DI GIOVANI RISORSE UMANE IN AZIENDA griglia per la conduzione di gruppi di lavoro con imprenditori e tutor aziendali La griglia si compone di due livelli: una parte "a testo libero", in cui si chiede di descrivere e rispondere in modo discorsivo; una parte codificata tramite una scala a punteggio (intervallo da 1 a 5)

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE CATEGORIA AREE DEFINIZIONE IMPLICAZIONI CHIAVE Relazioni e Comunicazione Interpersonale A - B - C Sviluppo delle conoscenze e Abilità Qualità e Prestazioni Soddisfazione

Dettagli