I CIO europei promuovono la generazione di valore e. vedono una miniera d'oro nei Big Data

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1 8 La ricerca indica che i Big Data prendono slancio; i problemi di sicurezza preoccupano, ma non quanto in altre regioni I CIO europei promuovono la generazione di valore e vedono una miniera d'oro nei Big Data Negli ultimi anni, l'attenzione delle imprese si è concentrata costantemente sulla riduzione dei costi e il consolidamento dell'it. La nuova survey dei CIO pubblicata da IDG indica tuttavia che la generazione di valore e la sicurezza sono considerate priorità più importanti della riduzione dei costi, parallelamente alla tendenza crescente dei responsabili IT a passare a un modello di erogazione dei servizi. La ricerca mostra anche che la stragrande maggioranza dei responsabili IT sembra ora rendersi conto dell'esistenza di un'enorme opportunità offerta da nuove modalità di utilizzo delle informazioni per creare valore e differenziazione, e sta iniziando a investire in questo senso. Intervistati sugli obiettivi principali che determineranno i più importanti investimenti tecnologici nei prossimi 18 mesi, la protezione dei dati aziendali è al primo posto per il 49% dei 500 dirigenti europei e russi inclusi nella survey globale di oltre responsabili IT. Il miglioramento della produttività è al secondo posto con il 39%, mentre la riduzione dei costi o il trasferimento da CAPEX a OPEX è al terzo posto con il 33%. Per contro, il 49% dei dirigenti degli Stati Uniti indica come obiettivo principale il miglioramento della produttività, seguito dall'accelerazione e dal miglioramento dei processi decisionali (45%), dal miglioramento dei livelli di servizio (44%) e dalla protezione dei dati aziendali al 41%. È interessante notare che, tra gli intervistati europei, quelli del Regno Unito sono in linea con i colleghi statunitensi nell'identificare il miglioramento della produttività come obiettivo principale.

2 2 "La sfida è tenere il passo con le minacce, ma mi sembra che ci stiamo riuscendo". Tenere il passo con le minacce Alla domanda sulle principali preoccupazioni, i problemi di sicurezza (rischio di accessi non autorizzati, attacchi informatici, garantire l'integrità e la protezione dei dati) sono al primo posto per il 58% degli intervistati europei. Questa cifra tuttavia è inferiore al 66% degli intervistati statunitensi che identifica la sicurezza come seconda preoccupazione dopo i problemi relativi al personale. Ed è molto inferiore al 73% dei dirigenti della regione Asia-Pacifico che indica la sicurezza come preoccupazione principale. A prima vista questo sembra indicare che, a livello quotidiano, i più alti dirigenti IT europei sono meno preoccupati rispetto ai colleghi delle altre regioni. I dirigenti europei sono però tutt'altro che indifferenti alla questione della sicurezza quando si tratta di investire: il 92% definisce critici o importanti gli investimenti in quest'area, una percentuale maggiore rispetto agli Stati Uniti (83%), pari all'america Latina e appena inferiore alla regione Asia-Pacifico (95%). Come risolvere questa sorprendente discrepanza tra importanza e preoccupazione? Forse i dirigenti IT hanno semplicemente una maggiore tendenza a considerare la sicurezza un elemento fondamentale della gestione delle tecnologie. Per lo meno questo è quanto si deduce da un'analisi delle interviste approfondite con vari partecipanti alla survey. "Francamente non mi preoccupo più di questo problema come una volta", dichiara l'it Director di un rivenditore di abbigliamento. "La sfida è tenere il passo con le minacce, ma mi sembra che ci stiamo riuscendo". Il CIO di un'importante società legale spiega tranquillamente che, anche se i rischi sono molto elevati nel suo settore, "non posso dire che la sicurezza sia una fonte di frustrazione; si tratta piuttosto di rimanere sempre un passo più avanti dei malintenzionati. La sicurezza è un elemento da tenere costantemente presente, perché è un compito che non finisce mai". Big Data in primo piano Per la maggior parte, i responsabili IT europei sembrano oggi rendersi conto dell'enorme valore nascosto nei dati di cui sono in possesso. Otto su dieci considerano le iniziative IT per Big Data critiche o importanti per le proprie organizzazioni nel corso dei prossimi 12 mesi. Questa percentuale è significativamente superiore rispetto a quella dei dirigenti statunitensi (60%), ma inferiore a quella della regione Asia-Pacifico (91%). Esaminando i dati per i diversi paesi, tuttavia, la Germania (85%) e l'italia (88%) sono notevolmente più concentrate in quest'area rispetto al Regno Unito (77%) e alla Francia (72%). La maggior parte ha già approvato spese o prevede di farlo nel prossimo futuro. Complessivamente, il 73% ha già implementato strumenti di analisi dei Big Data o ne sta valutando l'implementazione. L'Italia sembra in testa alla classifica per quanto riguarda le spese: il 28% dei dirigenti afferma di avere già implementato strumenti di questo tipo e un ulteriore 57% sta valutando attivamente le modalità di implementazione. La Germania è il fanalino di coda, con il 20% di implementazioni già in atto e meno della metà in via di valutazione. Nel Regno Unito e in Francia, rispettivamente il 20% e il 26% n n n n n n n n I CIO come intermediari del valore Molti dei dirigenti contattati per interviste di approfondimento hanno commentato sul mutamento del ruolo dell'it nei confronti del business, come illustrato qui da tre diversi intervistati: "Ora siamo coinvolti in decisioni di business ai massimi livelli. Possiamo ancorare direttamente produttività e profitto ai risultati economici, perché siamo passati a questi servizi per i nostri utenti". "Abbiamo riconosciuto tutti l'importanza di creare rapporti stretti con il business. Dipende tutto dalla creazione di rapporti, senza questo elemento è semplicemente impossibile riuscire". "Alcune persone che si occupano di IT sembrano quasi rivestire due ruoli diversi, uno per il business e uno per l'it. Una volta eravamo molto isolati nel reparto IT, circondati da un fossato e lasciati alle nostre occupazioni. Ora siamo più integrati nel business".

3 3 "Sappiamo che la transizione non sarà priva di problemi, ma speriamo di riuscire a integrare tutti i dati che abbiamo raccolto, grazie alla standardizzazione, per svolgere le analisi". ha già implementato e un ulteriore 50% o più sta valutando l'implementazione. "Siamo convinti che tutti questi dati possano essere una miniera d'oro", dichiara un IT Director nel settore del commercio al dettaglio. Spiega però che questi dati provengono da molte fonti, in formati non facili da assimilare, e l'organizzazione supporta numerose applicazioni e database per cui non sono più disponibili le competenze interne. Aggiunge quindi: "Sappiamo che la transizione non sarà priva di problemi, ma speriamo di riuscire a integrare tutti i dati che abbiamo raccolto, grazie alla standardizzazione, per svolgere le analisi". È interessante notare che la differenza più evidente nell'adozione dei Big Data in Europa sembra essere correlata alla difficoltà del reperire il personale per le strategie Big Data indicata dai diversi dirigenti. Questo rappresenta un problema per un numero maggiore di dirigenti in Francia (35%) e nel Regno Unito (33%) rispetto a Germania (26%) e Italia (23%). "Ci servono esperti in grado di comprendere queste tecnologie e di prendere le decisioni giuste relativamente agli strumenti da implementare e ai dati su cui concentrarsi", dichiara un CIO. Al momento di creare un team, prevede di ricorrere all'assistenza di esperti esterni per avviare rapidamente il progetto, invece di "arrangiarci da soli". Europa e Asia-Pacifico all'avanguardia nell'analisi dei dati Negli ambienti IT si sente dire sempre più spesso che i Data Scientist, una categoria diversa rispetto ai tradizionali analisti commerciali, sono i maggiori protagonisti nello sforzo di realizzare le potenzialità offerte dall'analisi dei Big Data. In Europa, il 70% dei partecipanti alla survey impiega già Data Scientist o prevede di farlo nei prossimi mesi. Questo contrasta nettamente con la situazione negli Stati Uniti, dove solo il 22% impiega già o prevede di impiegare questo set di competenze. La regione Asia- Pacifico è ancora più avanzata: qui il 39% dichiara di avere già assunto Data Scientist e un ulteriore 44% prevede di assumerli. Può darsi che i dirigenti statunitensi si stiano concentrando su problemi di più ampia portata. Quasi la metà ritiene che oggi uno dei problemi principali sia il fatto che i responsabili del business e dell'it non dispongono delle competenze per formulare una strategia Big Data, mentre in Europa meno di un terzo degli intervistati percepisce questo problema. Riesaminare la sicurezza e il cloud Il livello relativamente ridotto di preoccupazione sulla sicurezza dimostrato dai dirigenti europei rispetto a quelli del resto del mondo nasconde la serietà che la maggior parte di essi attribuisce a problemi specifici. Otto su dieci riconoscono che le nuove tecnologie, come il cloud e la mobilità, stanno accelerando rapidamente i cambiamenti all'interno dei propri ambienti di sicurezza IT. Per contro, più della metà (ad eccezione dell'italia con il 46%) afferma che il cloud computing è potenzialmente più sicuro e affidabile degli ambienti fisici che sta rimpiazzando. Ciò non significa che questi dirigenti si stiano precipitando a spingere a tutti i costi applicazioni cruciali nel cloud. Sicuramente non per il public cloud: quando si tratta di applicazioni mission-critical, i dirigenti italiani prevedono che il 25% utilizzerà il public cloud, rispetto alle percentuali tra il 12 e il 15% in Germania, Regno Unito e Francia. In effetti gli italiani si dimostrano più pronti ad adottare il cloud in generale e prevedono che gli ambienti di private cloud e hybrid cloud ospiteranno nel complesso il 44% di queste applicazioni, lasciando solo il 31% in ambienti in sede. Gli altri europei sono più conservatori, con in testa la Germania che prevede che il 55% delle applicazioni cruciali saranno in sede e non nel cloud, mentre il 33% nel private o hybrid cloud. I dirigenti francesi e del Regno Unito prevedono il 45% in sede e non nel cloud e sono quasi esattamente alla pari per l'hosting nel private e hybrid cloud, il 42% per i dirigenti francesi e il 43% per quelli del Regno Unito. Un IT Director esprime un'enorme fiducia nella tecnologia del private cloud, ma dice che la sfida specifica è convincere le figure interessate dell'effettiva sicurezza dei dati. "Ogni volta che mi sentono pronunciare la parola cloud, gli addetti alla compliance impallidiscono; ma per me si tratta essenzialmente di fare in modo che le persone capiscano che i dati in un private cloud sono al sicuro quanto quelli sul proprio server. Non c'è molta differenza tra conservare i dati in un private cloud e in un data center in affitto". Quello che cambia è il monitoraggio e la gestione delle persone che hanno un accesso sempre maggiore ai dati. "Valutare chi ha bisogno di quali dati, e soprattutto chi non ha bisogno di accedere ai dati, è una battaglia costante", commenta un altro dirigente. "Con l'avvicendamento del personale nel business e la creazione costante di nuovi progetti, la difficoltà è garantire che la quantità di dati in arrivo venga fornita alle persone giuste".

4 4 "L'idea è fare il più possibile con meno risorse possibili". I servizi virtuali promuovono operazioni più snelle Le implementazioni del cloud coincidono con la virtualizzazione per il 57% dei partecipanti, e più della metà indica inoltre che la virtualizzazione è il componente principale di un'implementazione del private o hybrid cloud. "L'idea è fare il più possibile con meno risorse possibile", dichiara il responsabile IT di una società di investimento bancario. "Direi che si tratta sempre di consolidamento delle tecnologie IT, l'uso della tecnologia di virtualizzazione e l'idea delle singole console di gestione in generale. Tutto questo ci ha consentito di semplificare l'it e utilizzare meno personale". Solo nel Regno Unito la virtualizzazione è superata da un'altra tecnologia, quella della centralizzazione di controllo e visibilità, indicata dal 61% dei partecipanti. I dirigenti del Regno Unito sono anche molto più propensi (52%) a indicare la protezione failover come tecnologia essenziale per l'implementazione del cloud, rispetto al 36% in Italia, al 25% in Germania e al 26% in Francia. Riallineare ruoli e personale Il maggiore allineamento con il business e l'orientamento crescente all'erogazione dei servizi evidenziati dall'it hanno un importante svantaggio: possono portare all'obsolescenza delle competenze. "Passando all'erogazione dei servizi si perdono gli aspetti e le competenze tecniche", dice il responsabile IT di una società di spedizioni. "Col tempo si perde il personale tecnico. Alla fine perderò i miei esperti di storage, perché non ne avrò più bisogno. Ho una vecchia SAN e un nuovo sistema NAS, ma prima o poi eliminerò tutti e due, e quindi perderò quel personale". Oltre a modificare i rapporti all'interno dell'organizzazione, l'it deve anche affrontare problemi demografici. In ogni paese, la maggioranza ritiene che il ricambio generazionale nella forza lavoro stia contribuendo a modificare i requisiti di sicurezza dell'it. Inoltre il 62% afferma che è difficile trovare il giusto equilibrio tra il supporto della produttività dei dipendenti e la protezione dei dati aziendali dagli usi impropri. Questa percentuale tuttavia è molto inferiore a quella degli Stati Uniti e della regione Asia-Pacifico. "Dobbiamo assicurarci che gli utenti finali ricevano la formazione necessaria per rendersi conto, ad esempio, che se visualizzano dei dati sul treno mentre si recano al lavoro, si tratta di dati estremamente sensibili; dati che potrebbero influenzare una decisione del mercato se cadessero nelle mani sbagliate". n n n n n n n n Produttività contro protezione Il ricambio generazionale nella forza lavoro influenza i requisiti di sicurezza IT in misura diversa a livello globale Dirigenti IT che trovano difficile raggiungere l'equilibrio giusto tra supporto della produttività dei dipendenti e protezione dei dati aziendali dagli usi impropri: Europa 62% Stati Uniti 72% Asia-Pacifico 74% Conclusioni In un momento in cui i responsabili del business richiedono sempre più IT come servizio, facile da consumare e di valore superiore, il reparto IT è costantemente sotto pressione per fornire queste soluzioni. Sono in gioco conseguenze sconosciute per sicurezza, compliance e controllo quando gli utenti business si rivolgono al mercato per l'erogazione dei servizi. Come evidenziato dai risultati di questa survey, esiste un rapporto nuovo tra IT e business, che si sta evolvendo rapidamente, alla velocità del business. Questo sta determinando una trasformazione all'interno della stessa organizzazione IT: nuovi ruoli, nuove competenze e nuovi sistemi di misurazione. E con le scelte giuste, nuovo valore per l'organizzazione. Riassumendo, i responsabili IT stanno investendo in nuove modalità di utilizzo delle informazioni per creare valore e differenziazione. Questi dirigenti si rendono pienamente conto delle sfide, ma apprezzano la possibilità di creare, attraverso riallineamento e trasformazione, una nuova organizzazione IT orientata ai servizi, in grado di soddisfare meglio alcune esigenze di lunga data del business.

5 5 IT in transizione in ogni continente La survey globale dei CIO e altri alti dirigenti IT condotta da IDG-EMC mostra chiaramente che il cloud computing e la virtualizzazione stanno trasformando il settore IT su scala mondiale, aumentando l'efficienza, migliorando l'agilità aziendale e rendendo il personale IT non solo più produttivo, ma più orientato all'erogazione dei servizi nei rapporti con le business unit. L'IT ha recepito il messaggio chiaro e forte: per rimanere rilevante nell'enterprise, deve essere più in sintonia con il business e più pronto a rispondere alle sue esigenze. Il sondaggio e le interviste di approfondimento evidenziano la portata della trasformazione dell'it e dei suoi rapporti con le business unit. L'adozione del cloud computing non si limita a modificare il rapporto tra IT e business, ma crea anche un'esigenza crescente di nuovi ruoli all'interno dell'it, concentrati su ampie responsabilità a livello funzionale invece che su specialità tecniche ristrette in un mondo di tecnologie sempre più orientate ai servizi. La survey indica anche che le aziende che investono nel cloud considerano altrettanto essenziali gli investimenti nelle funzionalità relative ai Big Data, mentre la sicurezza supera entrambi da questo punto di vista. Affermazione dell'it-as-a-service Questa survey globale, una delle più ampie mai condotte su questo argomento, dimostra che il catalizzatore della trasformazione è la necessità di semplificare e migliorare la convenienza economica dell'erogazione dei servizi IT. A partire dalla virtualizzazione, le organizzazioni IT stanno migliorando radicalmente la propria capacità di fornire nuovi servizi, sfruttando le tecnologie cloud per ampliare la scala e l'ambito applicativo. Inoltre le organizzazioni IT sfruttano queste funzionalità per implementare nuove modalità di analisi, in particolare per i Big Data, per ricavare un maggiore valore dalle informazioni raccolte dalle imprese. Ma allo stesso tempo i responsabili IT si preoccupano di come proteggere queste nuove risorse di informazioni. Fuori dagli Stati Uniti, la sicurezza è di gran lunga la preoccupazione maggiore, mentre negli Stati Uniti è al secondo posto dopo la difficoltà di trovare le persone giuste per i ruoli giusti. Rendendosi conto che i dati hanno valore solo nella misura in cui risultano utilizzabili dal business, le organizzazioni IT pensano e agiscono maggiormente nel contesto del business. Riconoscono che se i clienti di business non riescono a ottenere dall'it ciò che vogliono e quando vogliono, possono facilmente rivolgersi a fornitori esterni di servizi basati su cloud, che consentono di eseguire rapidamente il provisioning e possono essere scalati e disdetti in qualsiasi momento. I Big Data prendono slancio A livello globale, i Big Data stanno prendendo slancio, con le aziende alla ricerca di modi per sfruttare le enormi quantità di dati che raccolgono per migliorare la qualità e la velocità del processo decisionale, oltre a ridurre i costi. Oltre la metà (55%) degli intervistati in tutte le regioni sta elaborando strategie e progetti per estrarre maggiore valore dai dati esistenti, e molti altri la considerano una priorità centrale per i prossimi 12 mesi. È opinione ampiamente diffusa che i Big Data imporranno e incoraggeranno la promozione dell'agilità organizzativa necessaria per agire in base a informazioni appena ottenute in tempo reale, e cambieranno il modo di condurre il business nei settori in cui lavorano gli intervistati nel giro dei prossimi cinque anni. I responsabili IT di Asia-Pacifico e America Latina si mostrano leggermente più convinti di queste opinioni, ma trovano d'accordo significative maggioranze in Europa e negli Stati Uniti. Gli stessi dirigenti in America Latina e Asia-Pacifico sono anche più propensi a pensare che l'analisi dei Big Data abbia già un impatto sui costi IT o ne possa determinare una riduzione. Nel complesso,

6 6 tuttavia, la riduzione dei costi assume un ruolo di secondo piano rispetto alla potenziale creazione di valore attraverso iniziative IT. IT è il cloud Il cloud oggi consente alle organizzazioni IT di rispondere all'esigenza di maggiore agilità e flessibilità, che si traduce in velocità di risposta al business. Ha consentito all'it di ridefinire il proprio ruolo, sia per quanto riguarda ciò che offre ai consumatori di informazioni che il modo in cui lo offre. Nelle quattro regioni interessate da questa survey, è opinione comune (81%) che il cloud computing stia creando nuovi ruoli, responsabilità e opportunità per la creazione di valore per l'organizzazione da parte dell'it, e che continuerà a farlo in futuro. Inoltre, tre quarti dei responsabili IT in tutto il mondo affermano che il cloud sta stimolando rapporti di collaborazione tra le figure interessate nell'it e nel business, e che l'architettura cloud supererà le architetture tradizionali entro i prossimi tre anni. Gli intervistati di ogni regione, ad eccezione degli Stati Uniti, ritengono che il cloud sia potenzialmente più sicuro e affidabile degli ambienti fisici che può sostituire. Negli Stati Uniti, solo il 39% degli intervistati esprime tale opinione, e in tutto il mondo è evidente una propensione molto maggiore a implementare applicazioni mission-critical in ambienti di private e hybrid cloud piuttosto che su public cloud. Ridefinire la sicurezza Non sorprende riscontrare che la sicurezza rimane una preoccupazione di rilievo in tutto il mondo ed è considerata un'area importante o cruciale per gli investimenti. Nette maggioranze in ogni regione, e l'82% degli intervistati a livello mondiale, indicano che le strategie e gli investimenti nella sicurezza degli ultimi 10 anni devono essere riesaminati alla luce dell'attuale panorama delle minacce. Le sfide che l'it deve affrontare, compresa la rapidità dei cambiamenti, sono così numerose che diventa sempre più difficile trovare il giusto equilibrio tra il supporto della produttività e della crescita e la protezione dei dati aziendali dagli usi impropri. Con l'attuale accelerazione del mondo dell'it, la maggior parte dei partecipanti sono concordi nel ritenere che il ritmo dei mutamenti dei requisiti di sicurezza sia troppo veloce per consentire alle organizzazioni di tenere il passo. Gestire la trasformazione Se da una parte le nuove tecnologie determinano la trasformazione dell'it, in molti sensi gli obiettivi sottostanti, ovvero produttività, protezione dei dati aziendali, agilità e processi decisionali più rapidi ed efficaci, rimangono in linea con le innovazioni precedenti, come il passaggio alla modalità di elaborazione client/ server e alle applicazioni web. La differenza è che oggi l'obiettivo dell'it-as-a-service è reso possibile da un'infrastruttura orientata ai servizi che consente l'erogazione delle informazioni nel luogo, nel tempo e nel formato migliore per ottimizzarne il valore. Oggi più che mai, l'it Transformation non è semplicemente una funzione dei progressi tecnologici, ma anche dei progressi corrispondenti nel mutamento dei ruoli, dei processi e delle competenze necessari per dominare queste nuove tecnologie. Per gestire con successo la trasformazione, le organizzazioni IT devono elaborare strategie atte a creare infrastrutture più efficienti, disponibili e agili. Per superare questa sfida, le organizzazioni IT devono promuovere lo sviluppo di nuove competenze e nuove strategie gestionali e rielaborare processi e architetture. In ultima analisi, offerte più efficaci da parte dell'it, come un'infrastruttura di backup efficiente, applicazioni virtualizzate e team IT più produttivi, libereranno risorse che potranno essere investite in aree strategiche per la crescita del business.