PREMESSA OBIETTIVO FASI DI LAVORO TECNICHE SI, MA ANCHE E SOPRATTUTTO COMPORTAMENTI
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- Carlotta Marchesi
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1 TECNICHE SISTEMICO-RELAZIONALI PER LA GESTIONE DEL LAVORO DI INCUBATORE OBIETTIVO FORNIRE AI PARTECIPANTI STRUMENTI EFFICACI PER GESTIRE LA RELAZIONE CON IL MANAGEMENT DELLA COOPERATIVA ADERENTE IN FASE DI ACQUISIZIONE DELLA FIDUCIA E NEL PASSAGGIO DALL INCUBATORE ALL AUTONOMIA Confcooperativebolzano,, 30 aprile PREMESSA TECNICHE SI, MA ANCHE E SOPRATTUTTO COMPORTAMENTI Γνῶθι Σεαυτόν FASI DI LAVORO 1. UN PRIMO CONTATTO POSITIVO: L APPROCCIO CON IL SOCIO 2. FARE MARKETING: ANALISI DELLA DOMANDA E DEI BISOGNI 3. DIAGNOSI: : DOVE E COME INTERVENIRE? 4. AZIONE: : IL PIANO D INTERVENTO 5. MISUARE I RISULTATI RAGGIUNTI: VERIFICHE SOGGETTIVE E VERIFICHE OGGETTIVE 6. LA VARIABILE TEMPO: : RISULTATI DI BREVE E RISULTATI DI LUNGO PERIODO 3 4
2 1. L ESSERE UMANO IN FASE DI APPROCCIO IL PRIMO CONTATTO E TRA I DUE UOMINI DI NEANDERTHAL LA RELAZIONE (IL CONCETTO CHIAVE DELL INTERO PERCORSO) SI HA RELAZIONE QUANDO DUE (O PIU ) ) PERSONE INFLUENZANO L UNO IL COMPORTAMENTO DELL ALTRO 5 6 IL PRIMO CONTATTO NON ESISTERA PIU UNA SECONDA OCCASIONE PER FARE UNA BUONA PRIMA IMPRESSIONE.. IL MAN : UNA STRATEGIA DI ANTICIPO (ESERCIZIO 1) M EZZI A UTORITA DETTO POPOLARE N ECESSITA 7 8
3 UN ALTRO STRUMENTO UTILE IN FASE DI APPROCCIO: IL METODO DiSC COME IMPARARE A RICONOSCERE GLI STILI COMPORTAMENTALI CON 2 SEMPLICI VARIABILI DETERMINATO Forte orientamento ai risultati e al suo obiettivo personale. Vuole avere il controllo TRADIZIONALISTA Forte orientamento alla tradizione e alla sicurezza. Vuole evitare problemi D T E A ESPRESSIVO Forte orientamento alle sensazioni e all empatia. Vuole piacere agli altri ANALITICO Forte orientamento alla logica spiegazione delle cose. Vuole analizzare CARATTERE APERTO (il mondo è percepito come amichevole ) ATTEGGIA MENTO IMPULSIVO e PROATTIVO TIPO ESUBERANTE TIPO DECISO TIPO TRANQUILLO TIPO ACCURATO ATTEGGIA MENTO RIFLESSIVO e PASSIVO CARATTERE CHIUSO (il mondo è percepito come ostile ) IL CONCETTO DI MARKETING IL MARKETING: DEFINIZIONE QUELL INSIEME DI ATTIVITA E DI STRATEGIE NECESSARIE Servizio - consulenza PER CREARE UNO SCAMBIO IMPRESA CLIENTE(SOCIO) EQUILIBRATO TRA IMPRESA E Margini Denaro Soddisfazione dei bisogni CLIENTE, CHE SIA RIPETUTO NEL TEMPO 11 12
4 DUNQUE IL MARKETING SI CONCRETA NELLA RICERCA DI SINTONIA TRA I BISOGNI DEL CLIENTE E LE CAPACITA POSSEDUTE DALL IMPRESA/CONSULENTE DI SODDISFARE TALI BISOGNI E ALLORA CHI E CHE FA DAVVERO IL MARKETING? MARKETING RELAZIONALE FIDUCIA RICHIESTA DI CONSULENZA COSTANTE E RIPETUTA NEL TEMPO PASSAPAROLA POSITIVO RELAZIONE COME INFLUISCO SUI SUOI COMPORTAMENTI CONOSCENZA BISOGNI PALESI BISOGNI LATENTI - BISOGNI RELAZIONALI UN MODELLO PER STUDIARE IL TIPO DI RELAZIONE IL DIAGRAMMA DI BLAKE & MOUTON Il cliente vuole conoscere GRADO DI CONOSCENZA Il cliente non vuole conoscere Relazione Nascita del sospetto Crisi di relazione Automatismi Vendita / Consumo Relazione Burocratica Relazione Fiduciaria Consumo di risorse Relazione frustrata Il consulente non vuole /non sa farsi conoscere Il consulente vuole/ sa farsi conoscere GRADO DI CONOSCENZA 15 ESERCIZIO 2: OBIETTIVI IN EQUILIBRIO ORIENTAMENTO VERSO LA PIENA COMPRENSIONE DEI BISOGNI DEL COOPERATORE ORIENTAMENTO VERSO LA CHIUSURA DELL ACCORDO 16
5 3. DIAGNOSI = ANALISI DEL BISOGNO; IL CUORE DI UN COLLOQUIO DI CONSULENZA FASI DEL COLLOQUIO DI CONSULENZA Riassumendo quanto detto fin qui: PIU CONOSCO I REALI BISOGNI E LE REALI MOTIVAZIONI DELL ALTRO, PIU AUMENTANO LE MIE PROBABILITA DI OTTENERE LA SUA FIDUCIA E DI FARE UN BUON LAVORO! APPROCCIO 5 ANALISI DEL BISOGNO 6 CONCLUSIONE COLLOQUIO PROPOSTE DI AZIONE ANALISI DEL COLLOQUIO COME? 1 PREPARAZIONE CAPACITA DI DIAGNOSI: COME CAPISCO DOVE INTERVENIRE? OSSERVARE DOMANDARE ANALISI DEL BISOGNO. POTENZA DELLA DOMANDA! IL GRANDE CAVALLO DI BATTAGLIA DI OGNI CONSULENTE? LA DOMANDA!!? ASCOLTARE APERTE CHIUSE RIFORMULANTI D.A.D.O
6 ANALISI DEL BISOGNO e ASCOLTO EMPATICO! ESERCIZIO 3: IL METODO PETER BROOK IL RAGNO DEL PRENDERE APPUNTI ANALISI DEL BISOGNO (Tecnica ad imbuto) ASCOLTO ATTIVO DOMANDE APPUNTI: L ASSE VINCENTE DI OGNI CONSULENTE ESERCIZI 4 e 5: IL COLLOQUIO E I PACCHETTI DI SIGARETTE Domande sull azienda Lavori in corso? Lavori in programma? Che tipo di prodotti/servizi intende offrire? Specifico prodotto/servizio? QUAL E LA SUA SPECIFICITA? Quando intende essere operativo? OBIETTIVO 23 24
7 4. PIANO D AZIONE: : COME E DOVE INTERVENIRE? "Se il maestro è veramente saggio non vi offrirà di entrare nella casa della propria conoscenza; vi condurrà alle soglie della vostra mente K.G. Gibran, XX secolo d.c ESERCIZIO 6: COME STENDERE IL PIANO DI AZIONE PERSONALE DEL COOPERATORE OBIETTIVO CRITICITA QUALI AZIONI CONCRETE INTENDO INTRAPRENDERE ENTRO QUALI TEMPI RICORDATE LE CARATTERISTICHE DI UN OBIETTIVO? OCCORRE SPIEGARLE BENE ANCHE AL COOPERATORE Cos è un obiettivo? 5. MISURARE LA PERFORMANCE: FOCUS SULLA COOPERATIVA / FOCUS SUL COOPERATORE CRESCITA IMPRENDITORIALE DEL COOPERATORE MATURAZIONE IDEALE DELLA NUOVA COOPERATIVA Come si definisce? Come si misura? CRESCITA AZIENDALE DELLA COOPERATIVA 27 28
8 COME MISURARE IL GRADO DI INDIPENDENZA DEL NUOVO COOPERATORE? UNO STRUMENTO CHE ABBIAMO GIA CONOSCIUTO UN ULTERIORE STRUMENTO: L ANALSI TRANSAZIONALE S3 AIUTARE CONSIGLIARE RENDERE INDIPENDENTI S4 ASSISTERE MOTIVARE S2 GESTIRE CONTROLLARE S1 y = impegno emotivo STATO DELL IO GENITORE STATO DELL IO ADULTO STATO DELL IO BAMBINO x = stadio di maturità del collaboratore IL CONSULENTE E SEMPRE CONSAPEVOLE DEI PROPRI COMPORTAMENTI E DI COME ESSI INFLUISCONO SULLA RELAZIONE CON IL COOPERATORE UNA VARIABILE FONDAMENTALE: IL TEMPO IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA OBIETTIVI DI BREVE E OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO OBIETTIVI DI LUNGO OBIETTIVI DI BREVE PERIODO 1.CONCLUDERE UN ACCORDO DI MASSIMA 2.AVERE UNA COOPERATIVA IN PIU CHE ADERISCA AI NOSTRI SERVIZI 3.FISSARE LE PRIORITA CON CUI SI INTENDE PROCEDERE 4. OBIETTIVI DI BREVE 31 32
9 OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO Definizioni di FIDUCIA 1.L INDIPENDENZA DELLA NUOVA COOPERATIVA 2.LA FIDUCIA DA PARTE DEI NUOVI COOPERATORI 3.IL PASSAPAROLA POSITIVO SULLE MIE CAPACITA DI CONSULENTE 4. FIDUCIA E CIO CHE DERIVA DALLA PERCEZIONE CHE ABBIAMO CIRCA IL COMPORTAMENTO DELL INTERLOCUTORE FIDUCIA E CIO CHE DERIVA DALLA PERCEZIONE PROBABILISTICA CIRCA IL VERIFICARSI DI UN EVENTO O CIRCA IL COMPORTAMENTO DI UNA PERSONA RIASSUMENDO. IL CONSULENTE CHE ISPIRA FIDUCIA POSSIEDE: INFORMAZIONI Il cliente si aspetta di ricevere dal consulente una serie di informazioni che siano veritiere ed UTILI Spesso, unite alle informazioni, ci sono le RISOLUZIONI DEI PROBLEMI. ESERCIZIO FINALE: OBIETTIVI IN EQUILIBRIO ORIENTAMENTO VERSO LA TOTALE DISPONIBILITA NEI CONFRONTI DEL COOPERATORE E LA PERFEZIONE DEL LAVORO SVOLTO HA IMPORTANZA PER ME! L AUREO EQUILIBRIO DEL CONSULENTE Dal punto di vista del ruolo, il consulente non viene mai meno agli a impegni che ha preso, quindi: RESPONSABILITA SERVIZIO/CONSULENZA,, che sia sempre il più adatto alle esigenze/richieste del cliente e non quello che più mi conviene o meglio so fare in quel momento ORGANIZZAZIONE Dare un servizio aggiuntivo vuol dire soprattutto dare organizzazione, che il venditore si da e quindi offre al cliente: ORGANIZZAZIONE= RIDUZIONE DELL INCERTEZZA ORIENTAMENTO VERSO LA CHIUSURA RAPIDA DELL ACCORDO HA IMPORTANZA PER L AZIENDA! 35 36
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