Family/Corporate Governance e Trust

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1 Family/Corporate Governance e Trust Alberto Chiesa Banca Esperia Responsabile Funzione Wealth Advisory alberto.chiesa@gruppoesperia.com Corso istituzionale Neo Private Banker: una prima formazione tecnico relazionale

2 Attività di Wealth Advisory

3 Gruppo Banca Esperia

4 Private Investment Banking Le seguenti società del Gruppo sono dedicate alla Clientela Private:

5 Private Investment Banking

6 Wealth Planning

7 Tematiche di Family e Corporate Governance

8 Attività di Wealth Advisory Analisi Le principali domande che, in maniera non esaustiva, un imprenditore/una famiglia imprenditoriale si deve porre per iniziare un analisi sulla propria Corporate/Family Governance potrebbero essere le seguenti: Generazione imprenditoriale; Obiettivi della famiglia e dell azienda/gruppo imprenditoriale: compatibilità, suddivisione, specializzazione di alcuni componenti della famiglia; Presenza/esistenza di holding famigliari o di ramo famigliare; Composizione CDA (famigliari/presenza di esterni, managers, etc.); Esistenza di strumenti partecipativi riconosciuti ai managers.

9 Attività di Wealth Advisory Wealth Governance Definizione del perimetro familiare e del patrimonio familiare; Analisi della composizione della famiglia, dei rapporti di parentela, delle modalità di detenzione del patrimonio. Individuazione delle modalità di gestione e di formazione del processo decisionale nell ambito del gruppo familiare; Definizione di una modalità di mantenimento di una linea unitaria di organizzazione e amministrazione del patrimonio familiare in presenza di patrimoni separati fra i vari membri della famiglia; Trasferimento degli assets familiari mantenendo forme diverse di controllo irrevocabile sugli assets (poteri gestori/poteri dispositivi); Semplificazione della gestione contabile dei beni bancabili detenuti tramite società (persona giuridica);

10 Attività di Wealth Advisory Wealth Governance Ristrutturazione del patrimonio societario partecipativo mediante l analisi di operazioni societarie di natura straordinaria finalizzate alla: Suddivisione o raggruppamento delle singole partecipazioni famigliari; Costituzione di società holding e/o trust di famiglia; Separazione delle componenti immobiliari ed industriali del patrimonio famigliare (es. Scissione societaria, conferimento di rami di azienda, apporti a veicoli appositamente costituiti); Ottimizzazione della allocazione della liquidità fra società e persone fisiche; Sviluppo di soluzioni specifiche di impiego finanziario con finalità no-profit: Costituzione di fondazioni, associazioni, trust; Analisi di investimenti dedicati (Onlus). Ottimizzazione del trasferimento generazionale dei beni.

11 Il Trust Famigliare

12 Quali sono i vantaggi di un trust? I principali vantaggi derivanti dal ricorso ad un trust sono: la segregazione patrimoniale: il patrimonio del trust risulta separato rispetto a quello personale del disponente, del trustee e dei beneficiari. La conseguenza più importante di un simile stato di fatto è che qualunque vicenda personale e patrimoniale possa colpire queste figure non travolge mai i beni segregati in trust (d ora innanzi convenzionalmente definiti fondo in trust ); l unitarietà e la continuità di gestione di un patrimonio: il trustee, essendo l unico proprietario del fondo in trust, può assicurare una gestione unitaria e continua nel tempo dello stesso, in conformità agli scopi e nel rispetto dei limiti individuati dal disponente nell atto istitutivo di trust;

13 Quali sono i vantaggi di un trust? (segue) l ultrattività: attraverso il trust il disponente può perseguire determinate finalità il cui orizzonte temporale di realizzazione è svincolato dalla sua esistenza in vita, attribuendo così certezza all attuazione degli scopi che, invece, non sarebbero raggiungibili attraverso gli istituti giuridici tradizionali; la garanzia di riservatezza: poiché il trust determina l insorgenza di una nuova situazione proprietaria in capo ad un soggetto (il Trustee) diverso dal disponente, si può ricorrere al suo utilizzo qualora si vogliano compiere determinate operazioni in piena riservatezza.

14 Trust e famiglia Il trust rappresenta uno strumento assai utile per la famiglia al fine di: prevenire e dirimere situazioni disaccordo familiare: è il caso di genitori che vogliono proteggere i propri discendenti, anche al fine di non disperdere il patrimonio familiare, o il caso del soggetto facoltoso in procinto di sposarsi che ha analoghe preoccupazioni nei confronti della futura moglie; realizzare una pianificazione successoria: è il caso di nonni con un grande patrimonio, che vogliono distribuirlo ai propri eredi solo al realizzarsi di certi eventi (laurea, matrimonio, inizio di un arte o di una professione, etc.) e non prima di un certo termine (raggiungimento di un età particolare, etc.), o il caso di un soggetto che vuole distribuire in maniera assolutamente riservata porzioni del suo patrimonio a soggetti estranei al nucleo familiare.

15 Trust e impresa Il trust rappresenta uno strumento assai utile per l imprenditore, al fine di: separare e proteggere il proprio patrimonio da quello dell azienda; assicurare una gestione fluida e unitaria dell azienda; programmare e pianificare il passaggio generazionale dell azienda al fine di: prevenire il sorgere di futuri attriti tra eredi; sopperire all eventuale mancanza di eredi idonei od interessati alla continuazione dell impresa. sfruttare forme di garanzia alternative a quelle tradizionali. L utilizzo dello strumento del trust in funzione di garanzia si presenta di estremo interesse in quanto tutela in eguale misura il creditore ed il debitore, dando certezza di esecuzione ai contratti subordinati ai loro rapporti e libertà nella scelta della tipologia del bene da porre a garanzia (non solo beni immobili e beni mobili tradizionali).

16 Altre applicazioni del trust Attraverso il trust sono, altresì, perseguibili finalità non realizzabili o, comunque, realizzabili con minor elasticità tramite gli istituti giuridici italiani a causa della presenza di limiti insiti nel nostro ordinamento, quali ad esempio: la tutela di coppie di fatto o di figli non riconosciuti: è il caso di conviventi more uxorio che intendono istituire un trust per tutelare il convivente superstite, oppure il caso di un soggetto che vuole assicurare in piena riservatezza determinati benefici ad un figlio non riconosciuto; l assistenza di soggetti deboli (interdetti, inabilitati, tossicodipendenti, etilisti, prodighi, etc.): è il caso di un figlio diversamente abile al quale i genitori intendono assicurare dopo la loro morte i mezzi necessari per il sostentamento e le cure necessarie; la preservazione, gestione, valorizzazione e trasmissione di patrimoni artistici; la realizzazione di attività di beneficenza e, più in generale, di finalità filantropiche.

17 Il Trust Famigliare: casi concreti

18 Wealth Planning - Trust Offerta del Gruppo Banca Esperia

19 Il Trust Famigliare Obiettivi principali Gli obiettivi principali della costituzione di un Trust famigliari che saranno analizzati in relazione a due esempi successivi il terzo Trust riguarda una fattispecie specifica riguardano: Definizione delle modalità di Governance del Patrimonio Aziendale/Famigliare; Tutela e segregazione del Patrimonio fino ad ora realizzato; Definizione delle modalità di trasferimento agli eredi del Patrimonio Partecipativo/liquido.

20 Famiglia Rossi

21 Il Trust Famigliare Primo Esempio: Famiglia Rossi Il primo caso riguarda una famiglia composta da soggetti facenti parte della prima e seconda generazione imprenditoriale; La famiglia è composta dal padre (vedovo) e da tre figli operativi a vario titolo e con diverso impegno - in azienda; I figli risultano rispettivamente: a) single; b) al secondo matrimonio con 4 figli di cui 2 avuti con la prima moglie, c) sposato attualmente senza figli; La volontà della famiglia è quella di preservare il patrimonio finora generato, mantenere un indirizzo unitario di gestione futura dello stesso; Il patrimonio complessivo è rappresentato oltre che da asset liquidi ed immobili ad uso personale da partecipazioni in società holding, operative ed immobiliari, variamente collegate fra di loro.

22 Primo Esempio Famiglia Rossi: situazione iniziale

23 Primo Esempio: Famiglia Rossi In considerazione degli obiettivi della famiglia e del numero degli eredi si è ipotizzata, come soluzione alle tematiche di Family e Corporate Governance, la costituzione di due Trust Famigliari avente la seguente struttura: Disponente: Padre e sicuramente il figlio con la situazione famigliare complessa; Beneficiari: Discendenti diretti del padre e del figlio; Oggetto del Trust: quote di una società Holding ottenuta a seguito di un attività di razionalizzazione delle partecipazioni effettuata in ottica anche di separare le attività delle diverse realtà finalizzata ad un eventuale valorizzazione della componente operativa; Elementi cardini della Struttura: Atto istitutivo del trust: definisce le regole operative del Trust stesso, le modalità di nomina dell Amministratore/CDA della società Holding, i diritti eventualmente riconosciuti al disponente ed ai beneficiari; Statuto della società Holding: definisce le regole di gestione delle partecipazioni; Come Guardiano dei Trust è stato indicato il commercialista della famiglia.

24 Primo Esempio Famiglia Rossi: situazione obiettivo

25 Primo Esempio: Famiglia Rossi Passaggi operativi: Annullamento delle azioni proprie della società operativa; Conferimento delle partecipazioni personali detenute nella società operativa alla società Holding. A seguito di tale operazione la compagine societaria della società holding è rappresentata dal padre (55%) e dai 3 figli con partecipazioni pari al 15% ciascuno; Determinazione delle clausole dello statuto della società Holding con clausole di trascinamento delle quote di minoranza (figli) in ipotesi di cessione delle azioni della società Holding; Definizione degli atti di Trust con particolare indicazione delle modalità: di nomina dell amministratore delegato della società Holding; della gestione di una possibile offerta sulle azioni della società operativa; di attribuzione di eventuali rendite ai disponenti e di trasferimento agli eredi del capitale; Conferimento delle partecipazioni detenute dal padre e dal figlio B nella società Holding ai rispettivi Trust; Riorganizzazione delle partecipazioni sottostanti la società Holding finalizzata a suddividere la componente immobiliare ed operativa e concentrarle nell ambito delle altre società esistenti. Tale attività è stata posta in essere anche al fine di massimizzare l eventuale ipotesi di valorizzazione della componente operativa del business.

26 Famiglia Bianchi

27 Secondo Esempio: Famiglia Bianchi Il secondo caso riguarda una famiglia composta da soggetti facenti parte della seconda e terza generazione imprenditoriale; La famiglia è composta da una seconda generazione composta da tre fratelli che detengono ciascuno il 33% di una società Holding tramite una holding di ramo famigliare. Il nostro intervento è stata richiesto in particolare con riferimento alla pianificazione patrimoniale di un ramo famigliare composta da ulteriori quattro fratelli; La volontà della famiglia è quella di preservare il patrimonio finora generato, mantenere un indirizzo unitario di gestione futura dello stesso ma gestire in maniera autonoma il monte dividendi che ogni anno deriva dalle società operative; Le quote della società Holding di ramo A risultano detenute in usufrutto dal padre ed in nuda proprietà dai figli;

28 Primo Esempio Famiglia Bianchi: situazione iniziale

29 Primo Esempio: Famiglia Bianchi In considerazione degli obiettivi della famiglia e del numero degli eredi si è ipotizzata, come soluzione alle tematiche di Family e Corporate Governance, la costituzione di quattro trust ciascuno facente capo ad uno dei rappresentanti della terza generazione: Disponente: Padre per la componente di usufrutto e figli per la componente di nuda proprietà Beneficiari: Singoli figli del padre e loro discendenti; Oggetto del Trust: quote della società Holding di ramo famigliare; Elementi cardini della Struttura: Atto istitutivo dei trust: definisce le regole operative del Trust stesso; le modalità di nomina dell Amministratore/CDA della società Holding; i diritti eventualmente riconosciuti ai disponenti ed ai beneficiari; Statuto della società Holding: definisce le regole di gestione delle partecipazioni. Anche in tale caso come Guardiano è stato nominato il commercialista della famiglia.

30 Primo Esempio Famiglia Bianchi: situazione iniziale

31 Primo Esempio: Famiglia Rossi Passaggi operativi: Determinazione delle clausole dello statuto/patti parasociali della società Holding con clausole di trascinamento delle quote di minoranza (Holding dei figli) in ipotesi di cessione delle azioni della società Holding; Definizione degli atti di Trust con particolare indicazione delle modalità di nomina dell amministratore delegato della società Holding, di attribuzione di eventuali rendite ai disponenti e di trasferimento agli eredi del capitale; Conferimento nei Trust delle partecipazioni detenute dal padre A e dai singoli figli; Definizione nell atto di Trust delle modalità di gestione della liquidità via via attribuita ai Trust (pagamento delle spese di istruzione dei nipoti, acquisto e gestione degli immobili di famiglia, riconoscimenti di eventuali rendite al padre disponente e delle eventuali modalità di attribuzione del capitale ai figli/nipoti).

32 Signora Verdi

33 Terzo Esempio: Signora Verdi Il terzo caso riguarda una signora, vedova senza figli e con delle nipoti che vivono all estero; Il Patrimonio è variegato e composto in maniera non esaustiva da: Asset finanziari; Immobili a reddito detenuti come persona fisica; Immobili a destinazione specifiche che saranno destinati all utilizzo di un associazione Onlus; Una collezione di opere d arte rilevante che verrà esposta in un museo realizzato all interno di un immobile della signora; Le volontà della signora sono quelle di: a) garantirsi un eventuale sussistenza in ipotesi di malattia, b) corrispondere alle nipoti una rendita, c) destinare annualmente parte del reddito dei beni conferito in Trust ad associazioni che si occupano di particolari tematiche, d) destinare il patrimonio ad un associazione filantropica internazionale al termine del Trust.

34 Struttura del Trust

35 Ruoli e compiti degli organi del Trust TRUSTEE: Il ruolo del Trustee è quello di gestire il patrimonio affidato dal Disponente secondo le indicazioni previste dal Disponente nell atto di Trust sulla base anche delle linee di intervento definite ove previsto dai diversi organi del Trust;

36 Ruoli e compiti degli organi del Trust Comitato di Indirizzo Filantropico: Il Comitato si occupa della definizione dei beneficiari delle elargizioni annuali ed eventualmente della destinazione finale del patrimonio; La scelta delle organizzazioni beneficiarie delle erogazioni dovrà essere effettuata in linea con disposizioni di indirizzo definite dalla Disponente nell ambito dell atto di Trust (tutela ed assistenza delle donne e dei bambini mediante l attuazione anche di interventi specifici a sostegno di singole iniziative); In particolare, per quanto concerne le elargizioni liberali, il monte destinazioni annuali verrà definito nel seguente modo: 50% degli utili della componente finanziaria, al netto delle relative imposte ed oneri connessi; 50% degli utili della componente immobiliare, al netto delle relative imposte ed oneri connessi;

37 Ruoli e compiti degli Organi del Trust Comitato dei Garanti: Il Comitato si occupa della verifica della gestione del Trust in relazione agli obiettivi forniti dalla Disponente nell atto istitutivo; In particolare, tale attività si esplica nei seguenti ambiti: Verifica dei soggetti destinatari delle elargizioni identificati dal Comitato di indirizzo filantropico; Verifica dell attività del Trustee; Verifica delle linee di gestione del Patrimonio in Trust, con pareri vincolanti riguardanti operazioni inerenti una quota superiore al 25% del Fondo in Trust.

38 Ruoli e Compiti degli Organi del Trust Comitato di Gestione del Patrimonio: Il Comitato si occupa della Gestione del Patrimonio del Trust; Il Comitato è composto da un soggetto dedicato alla gestione di ogni categoria di beni contenuti nel Trust FUND: Asset Finanziari; Immobili Patrimonio (a reddito); Immobili a destinazione Specifica (Tenuta); Gioielli ed Opere d Arte; I soggetti componenti del Comitato avranno delega di Gestione sulla loro componente e dovranno rendicontare i risultati della gestione del patrimonio di loro competenza al Trustee ed al Comitato dei Garanti; Eventuali modifiche nella distribuzione del Patrimonio all interno delle macro aree di riferimento dovranno essere autorizzate dal Comitato dei Garanti.

39 Appendice normativa

40 Introduzione allo strumento del trust Aspetti fiscali Imposte indirette (1 di 6) Di seguito riportiamo una serie di approfondimenti inerenti il Trattamento fiscale dei Trust sia in termini di imposte indirette che dirette. Con riferimento all imposizione indiretta, la segregazione in trust di beni è assimilata ad una donazione diretta dei beni compiuta dal disponente-conferente a favore dei beneficiari del fondo che possono essere individuati nell atto istitutivo del trust. Di conseguenza trovano applicazione le ordinarie aliquote e franchigie proprie dell attuale tributo successorio. In particolare, l imposta è pari a: 4%, per le devoluzioni a favore del coniuge e dei parenti in linea retta (con euro ,00 di franchigia per ciascun beneficiario); 6%, per le devoluzioni in favore di fratelli e sorelle (con euro ,00 di franchigia per ciascun beneficiario); 6%, per le devoluzioni in favore di parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta e in linea collaterale fino al terzo grado; 8%, per le devoluzioni in favore di altri soggetti o quando il beneficiario non sia individuato.

41 Introduzione allo strumento del trust Aspetti fiscali Imposte indirette (2 di 6) È, inoltre, possibile ricordare i seguenti casi particolari: nel caso di segregazione di beni immobili esistenti in Italia, in aggiunta all imposta di successione e donazione, si ha l applicazione delle imposte ipotecarie e catastali secondo le regole ordinarie; nel caso di devoluzioni in favore di soggetti portatori di handicap, trova applicazione la franchigia di euro ,00 per ciascun beneficiario, indipendentemente dal grado di parentela; nel caso di devoluzioni in favore dei soggetti indicati nell art. 3 del D. Lgs 31 ottobre 1990 n. 346 (ad esempio Stato, regioni, province e comuni, enti pubblici, fondazioni, ONLUS) si ha l esenzione dall imposizione;

42 Introduzione allo strumento del trust (segue) Aspetti fiscali Imposte indirette (3 di 6) nel caso di conferimento di aziende o partecipazioni di controllo a favore del coniuge o dei discendenti, a condizione che gli aventi causa proseguano l esercizio dell attività di impresa o detengano il controllo per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento, si ha l esenzione dall imposizione ai sensi dell art. 3, comma 4-ter del D. Lgs. 31 ottobre 1990 n Sulla tassazione del conferimento in Trust la prassi e la giurisprudenza evidenziano alcune differenza ma la tesi principale è quella di considerarla a titolo definitivo; di conseguenza, l attribuzione dei beni costituenti il fondo in Trust al termine finale ai beneficiari non sconta alcuna ulteriore imposizione (eccezion fatta per l attribuzione di immobili esistenti in Italia, che vede l applicazione delle imposte ipotecarie e catastali), anche qualora i beni abbiano incrementato il loro valore rispetto alla dotazione originaria o sia medio tempore cambiata l imposta applicabile.

43 Introduzione allo strumento del trust Aspetti fiscali Imposte indirette (4 di 6) Come anticipato va, comunque, rilevato come l impostazione dell Agenzia delle Entrate precedentemente riportata sia stata negli ultimi anni oggetto di revisione da parte della giurisprudenza tributaria di merito con riguardo ai trust non aventi caratteristica di liberalità o che condizionano a eventi futuri l effettivo arricchimento dei beneficiari. In particolare, la giurisprudenza tributaria: ha, sotto un primo profilo, posto in evidenza che per i trust aventi scopi di tipo commerciale, come nel caso di trust di garanzia ovvero nei trust aventi come scopo principale la gestione e la liquidazione di patrimoni, la mancanza di ogni spirito di liberalità porta alla disapplicazione dell attuale tributo successorio; ha, sotto un secondo profilo, affermato che per i trust caratterizzati da uno spirito di liberalità, ma che condizionano a eventi futuri l effettivo arricchimento dei beneficiari, la tassazione deve avvenire solo al definitivo trasferimento dei beni ai beneficiari, generalmente al termine del trust. Conseguentemente, in entrambi i casi, nel momento istitutivo, a tali tipologie di trust si verrebbe ad applicare unicamente l imposta di registro in misura fissa di euro 200,00.

44 Introduzione allo strumento del trust Aspetti fiscali Imposte indirette (5 di 6) Al riguardo si precisa, inoltre, che è in essere presso la VI^ Commissione permanente Finanze un progetto di legge (rif. n. 2830/2015) che ha come finalità quella di riformare alcune norme che regolano l imposta di successione e donazione. Con il suddetto progetto di legge, in sintesi: vengono abbassate le attuali franchigie; vengono aumentate le vigenti aliquote (risulta, in particolare, significativo l aumento per la trasmissione di un valore superiore ad euro ,00 dove le aliquote vigenti vengono triplicate); vengono inclusi nella determinazione dell asse attivo ereditario i titoli del debito pubblico. Si riporta di seguito una tabella sinottica di raffronto fra la disciplina vigente e la disciplina di cui al suddetto progetto di legge.

45 Introduzione allo strumento del trust Aspetti fiscali Imposte indirette (6 di 6)

46 Introduzione allo strumento del trust Aspetti fiscali Imposte dirette (1 di 2) Con riferimento all imposizione diretta, è necessario, in prima battuta, ricordare che il trust nella generalità dei casi è assimilabile ad un ente non commerciale e come tale: gode dei principali regimi di tassazione sostitutiva a titolo definitivo, propri delle rendite finanziarie (interessi da conto corrente bancario, titoli di stato, obbligazioni, fondi comuni di investimento, risparmio gestito e amministrato, etc.); deve dichiarare quale ente non commerciale (e quindi secondo le regole proprie delle persone fisiche al di fuori dell impresa) eventuali redditi non ricompresi nel punto precedente (canoni di locazione, plusvalenze, etc.); deve dichiarare quale ente non commerciale, e quindi in ragione del 77,74%, eventuali dividendi percepiti.

47 Introduzione allo strumento del trust Aspetti fiscali Imposte dirette (2 di 2) Rispetto a tali redditi gli obblighi di versamento delle imposte sono i seguenti: ove siano applicabili regimi di tassazione sostitutiva, la tassazione avviene alla fonte, a titolo definitivo e né il trust né i beneficiari sono tenuti ad alcun ulteriore adempimento; ove il trust sia considerato opaco (e cioè ove non esistano beneficiari che hanno diritto di richiedere al trustee l assegnazione di quella porzione di reddito) il trust applica l aliquota del 27,50% (futuro 24%) ai tali redditi e versa le relative imposte; ove il trust sia considerato trasparente (e cioè ove esistano beneficiari che hanno diritto di richiedere al trustee l assegnazione di quella porzione di reddito) il trust imputa quella parte di reddito ai beneficiari individuati (sottraendola quindi dalla propria base imponibile), i quali riportano tali somme come reddito di capitale nella loro dichiarazione dei redditi e versano le relative imposte calcolate in ragione della loro aliquota progressiva.

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