Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni - Ingegneria Meccanica -
|
|
- Serena Marchese
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni - Ingegneria Meccanica - Appunti dalle lezioni a cura di Stella Brach Anno Accademico 2010 / Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali Università di Roma Tor Vergata Ad uso esclusivo degli studenti Giuseppe Vairo
2 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 2 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
3 AVVERTENZA Le pagine che seguono contengono la copia degli appunti dalle lezioni della studentessa Stella Brach e si riferiscono al corso da 6 crediti formativi di Complementi di Scienza delle Costruzioni (Ing. Meccanica), impartito nell anno accademico 2010/2011 presso la Facoltà di Ingegneria dell Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Tali note sono da intendersi esclusivamente ad uso degli allievi frequentanti il corso e non debbono a nessun titolo essere destinati a copia o riproduzione per usi commerciali. Data la natura personale ed il carattere proprio di trascrizioni dalle lezioni sono inevitabilmente presenti errori ed imprecisioni. Si pregano pertanto gli allievi di volerci segnalare entrambi, nonché di indicarci quei passaggi che non risultassero comprensibili ad una prima lettura. dott. ing. Giuseppe Vairo Appunti dalle lezioni A.A. 2010/2011 3
4 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 4 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
5 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/2011 5
6 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali cos cost 6 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
7 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/2011 7
8 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali cosh 8 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
9 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/2011 9
10 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 2costg 2cos 10 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
11 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
12 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 12 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
13 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
14 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 14 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
15 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
16 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 16 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
17 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
18 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 18 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
19 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
20 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 20 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
21 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
22 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 22 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
23 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
24 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 24 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
25 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
26 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 26 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
27 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
28 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 28 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
29 Δl Δ l Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
30 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 30 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
31 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
32 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 32 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
33 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
34 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 34 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
35 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
36 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 36 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
37 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
38 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali 38 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
39 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
40 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali E 40 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
41 Esercitazione proposta n. 1 Progetto dei cavi di sostegno del braccio di una gru Si consideri il braccio di una gru, assimilabile in prima approssimazione ad una trave di lunghezza, la cui sezione retta sia caratterizzata dall inerzia di figura I G rispetto all asse x in figura. Il braccio si assuma incernierato ad una torretta rigida di altezza e sorretto mediante due cavi e, fissati al punto P (fisso) della torretta secondo lo schema indicato nella figura che segue. P A y z B C D Si assuma come condizione di progetto che nella configurazione di equilibrio in presenza dei soli pesi propri (carichi morti), le sezioni rette A,B e C del braccio siano allineate lungo la direzione orizzontale z. Si progettino i cavi di sostegno considerando come carico vivo una portata massima della struttura applicata in D pari a Q. Sotto tale condizione, si verifichi che la freccia in D non superi il valore limite funzionale /20. Si preveda inoltre che sui cavi possa formarsi, per effetto della variazione termica uniformemente distribuita Δt, uno strato uniforme di ghiaccio di spessore pari a r g. Si assuma che il materiale costituente i cavi sia lo stesso per il braccio e che per quest ultimo la variazione termica non induca effetti significativi. La tabella che segue riassume i dati del problema. Braccio gru Cavi / 0.2 / Ghiaccio / 1.5 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
42 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali Schema di soluzione Dimensionamento preliminare dei cavi sotto i carichi morti Si sceglie di dimensionare i cavi in modo che sotto l azione del solo peso proprio i valori di tensione media siano al massimo pari alla metà della tensione ammissibile. Dette e le forze lungo corda dei due cavi ed indicando con il pedice 0 le grandezze relative alla configurazione di equilibrio sotto i carichi morti, si prescrive pertanto: 2 2 Note quindi le forze ed è possibile dimensionare in modo preliminare le sezioni resistenti dei cavi. Dette forze rappresentano le reazioni vincolari dei pendoli non cedevoli (corrispondenti ai due cavi nella configurazione di equilibrio sotto carichi morti) e possono essere ottenute risolvendo la struttura rappresentata in figura, avente grado di iperstaticità pari a 1: A B C D Com è noto, in una struttura avente un grado di iperstaticità pari ad esistono soluzioni equilibrate, fra le quali è possibile ricavare l unica anche congruente imponendo equazioni di congruenza. Si propone di risolvere l unico grado di iperstaticità caratterizzante la struttura in esame utilizzando il Teorema di Castigliano. A questo proposito si fa presente che l equazione di congruenza è scritta in relazione alla trave, dovendo i cavi assicurare che i punti A, B e C della trave rimangano allineati sotto l effetto della sola forza peso. In particolare, deve risultare: 0 dove si è indicato con il versore orientato da B a P associato al pendolo in B (primo cavo), X 1 = F 1 la sua reazione vincolare incognita e lo spostamento del punto B della trave. Assumendo la trave inestensibile assialmente e, in ipotesi di deformabilità tagliante trascurabile, il lavoro di deformazione viene espresso come: 1 2 dove il momento flettente, per sovrapposizione degli effetti, è dato da: avendo fatto riferimento ai seguenti schemi isostatici: 42 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
43 A B C D A B C D Nota X 1 = F 1, la reazione vincolare incognita, a sua volta, è ottenuta sovrapponendo gli effetti: Per il calcolo di e di si può, ad esempio, utilizzare il metodo di Lagrange. A questo proposito si ricorda che tale metodo permette di determinare il valore della reazione di un vincolo semplice ed essenziale, allorché sostituito tale vincolo con la reazione incognita corrispondente, si imponga il soddisfacimento del Teorema degli Spostamenti Virtuali. A titolo di esempio si imposta il calcolo della forza di corda, osservando che un procedimento del tutto analogo può essere seguito per la determinazione di : φ C sin 0 catena cinematica Imponendo quindi la condizione per la quale il pretensionamento dei cavi deve essere al più pari alla metà della tensione ammissibile si ottengono le sezioni minime dei due cavi: 2 2 Se, per questioni di comodità, si volessero utilizzare cavi con sezioni uguali si potrebbe porre: max, Nel seguito si farà riferimento a questa scelta progettuale. Vanno ora determinate le lunghezze iniziali dei due cavi. Si impone che il singolo cavo rispetti la condizione di congruenza secondo la quale la lunghezza attuale deve essere pari alla somma della lunghezza iniziale (cavo indeformato) e dell allungamento subito dal cavo per effetto del tiro: In particolare si ha: Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
44 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali dove, assumendo i cavi in configurazione ribassata, le funzioni e sono date da: tg 2 cos 2cos tg 2 cos 2cos essendo /, /, con cos. In definitiva, le lunghezze iniziali risultano: Comportamento sotto carichi vivi Indicata con la portata massima che il braccio della gru può movimentare, la condizione più gravosa corrisponde a quella in cui tale carico massimo sia applicato in D. In questa condizione, a seguito dell interazione cavi-trave, si determina una nuova configurazione di equilibrio alla quale corrisponde un sovratensionamento dei cavi, associato ad una perturbazione in configurazione ed in tiro per ciascuno di essi. Per il calcolo dell entità delle perturbazioni indotte conviene fare riferimento ad uno schema in cui sia presente il solo carico vivo, salvo poi applicare la sovrapposizione degli effetti per determinare le nuove configurazioni di equilibrio, assunte dai cavi. Si richiede inoltre che in seguito all introduzione del carico vivo continui ad essere soddisfatta la condizione di sicurezza per il materiale costituente il cavo e che l abbassamento subito dalla trave in punta non sia maggiore, per esigenze funzionali, di un certo valore massimo indicato con. ; A B C Q D f 1 20 Le perturbazioni in tensione e subite dai due cavi per effetto della variazione di forza di corda possono essere calcolate con un procedimento del tutto analogo a quello utilizzato per la determinazione delle tensioni medie e in presenza dei soli carichi morti, assumendo però ora i pendoli (cioè i cavi) cedevoli elasticamente. In particolare, ci si propone di ottenere il sovratensionamento del primo cavo risolvendo l iperstaticità e ricavare il secondo per sovrapposizione degli effetti. 44 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
45 Per il calcolo dell incognita iperstatica si fa riferimento ai seguenti schemi: A B C D A B C D L equazione di congruenza da utilizzare per la risoluzione dell iperstaticità è ora: dove è la variazione della lunghezza di corda subita dal primo cavo e dunque pari a: avendo indicato con il modulo elastico fittizio del pendolo equivalente. Dipendentemente dall entità della deformazione subita dal cavo si potrà utilizzare il modulo di Dischinger tangente o secante : In quest ultimo caso la risoluzione del problema deve essere condotta per via iterativa essendo: L onere di calcolo potrebbe essere notevolmente alleggerito se, al posto dell approccio secante, si utilizzasse il modulo quasi-secante che, come dimostrato, risulta espresso da:, 3 2 Il lavoro di deformazione è la somma di due contributi: l energia associata alla deformazione della trave e quella relativa alla deformazione del pendolo equivalente corrispondente al secondo cavo, presente negli schemi di riferimento S (0) e S (1) : dove per il modulo fittizio del secondo pendolo equivalente valgono le stesse considerazioni fatte per il primo. Applicando la sovrapposizione degli effetti si ottengono momento flettente e variazione della forza di corda sul secondo cavo: Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
46 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali In particolare, le quantità e possono essere determinate ancora applicando il metodo di Lagrange. I sovratensionamenti cercati sono dunque: Infine, la freccia prodotta sulla trave in presenza dei carichivivi ed in corrispondenza del suo estremo libero D può semplicemente valutarsi come: essendo f (0) e f (1) determinabili risolvendo gli schemi appoggio-appoggio a sbalzo isostatici definiti da e. Effetto termico e del ghiaccio Si può assumere, per semplicità, che gli effetti indotti dalla variazione di temperatura e dallo strato di ghiaccio siano valutabili considerando che i cavi non varino la loro lunghezza di corda. Pertanto, a partire dalla configurazione di equilibrio sotto i carichi morti, si possono valutare le corrispondenti perturbazioni di tiro e di configurazione (indicate rispettivamente con l apice Δt quella relativa alla variazione di temperatura e con l apice q* quella associata alla presenza dello strato di ghiaccio), da sovrapporre a quelle indotte dai carichi vivi. In definitiva deve quindi risultare: Δt, q* Δt, q* ; A B C D 1 20 Si tenga presente che il carico addizionale q*, per unità di lunghezza, associato alla presenza dello strato di ghiaccio sui cavi risulta: 2 46 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
47 Esercitazione proposta n. 2 Dimensionamento dei cavi per controventatura e della fondazione di una torre per antenne Si consideri una torre per antenne di altezza 30 m ed il cui peso ad unità di lunghezza sia q g. La torre sia assimilabile ad una trave assialsimmetrica e la cui sezione retta abbia inerzia di figura pari a I t. La torre può in generale essere soggetta all azione del vento, schematizzabile in prima approssimazione come un carico statico distribuito, funzione della velocità del vento u(z). In particolare, si assume che u(z) vari con la coordinata di quota secondo una legge lineare, dal valore nullo per z = 0 al valore u max per z = 30 m. In riferimento allo schema indicato in figura, si chiede di dimensionare tenendo in conto i carichi morti, i carichi da vento, effetti perturbativi connessi ad una variazione termica uniformemente distribuita Δt sui cavi e alla presenza di un eventuale strato uniforme di ghiaccio di spessore pari a r g sui cavi L area della fondazione, in modo che la tensione di compressione sul terreno non superi il valore limite, ; Lunghezza in configurazione indeformata e sezione resistente dei cavi per controventatura (8 in totale, secondo lo schema della figura). Si trascuri ogni effetto termico sulla torre. Si tenga infine presente che la forza ad unità di lunghezza che il vento esercita sulla torre può essere calcolata come: dove è una dimensione caratteristica della sezione retta della torre e c D è il coefficiente aerodinamico di resistenza della torre, assunto costante. La tabella che segue riassume i dati del problema. Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
48 3. Cavi e stralli elastici per applicazioni strutturali Torre Cavi Ghiaccio Vento / / / 30 / Terreno ,1.5/ 48 Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni Ingegneria Meccanica
49 Roma, 04 novembre 2010 Appunti dalle lezioni A.A. 2010/
Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni - Ingegneria Meccanica -
Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni - Ingegneria Meccanica - Appunti dalle lezioni a cura di Stella Brach Anno Accademico 2010 / 2011 1. Il teorema di Castigliano e sue applicazioni Università
DettagliQuaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni - Ingegneria Meccanica -
Quaderni di Complementi di Scienza delle Costruzioni - Ingegneria Meccanica - Appunti dalle lezioni a cura di Stella Brach Anno Accademico 2010 / 2011 2. La teoria delle linee di influenza Università di
DettagliLe deformazioni nelle travi rettilinee inflesse
2 Le deformazioni nelle travi rettilinee inflesse Tema 2.1 Per la struttura riportata in figura 2.1 determinare l espressione analitica delle funzioni di rotazione ed abbassamento, integrando le equazioni
DettagliIndice I vettori Geometria delle masse
Indice 1 I vettori 1 1.1 Vettori: definizioni................................ 1 1.2 Componenti scalare e vettoriale di un vettore secondo una retta orientata. 2 1.3 Operazioni di somma, differenza tra
DettagliTeoria e Progetto dei Ponti
Corso di Teoria e Progetto dei Ponti Università degli Studi di Pavia Teoria e Progetto dei Ponti 1/51 Teoria e Progetto dei Ponti Anno Accademico 08/09 Prof. Gian Michele Calvi Corso di Teoria e Progetto
DettagliCLASSE 4 A APPUNTI DAL CORSO DI COSTRUZIONI LA SOLUZIONE DELLA TRAVE CONTINUA EQUAZIONE DEI TRE MOMENTI
the design of he Forth Bridge (Scotland) 1883-1890 by Sir John Fowler and Sir Benjamin Baker Nessun effetto è in natura sanza ragione; intendi la ragione e non ti bisogna sperienzia. Leonardo da Vinci
DettagliMST.1.01 Sia dato il portale in figura, con il trasverso BC indeformabile ed i montanti di rigidezza EJ.
Meccanica delle strutture Componenti di spostamento Sistemi iperstatici di travi Linea elastica e metodo di Ritz. Componenti di spostamento in sistemi isostatici di travi MST.1.01 Sia dato il portale in
DettagliESERCITAZIONE SUL CRITERIO
TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI ESERCITAZIONE SUL CRITERIO DI JUVINALL Prof. Claudio Scarponi Ing. Carlo Andreotti Ing. Carlo Andreotti 1 IL CRITERIO DI JUVINALL La formulazione del criterio
DettagliScienza delle costruzioni - Luigi Gambarotta, Luciano Nunziante, Antonio Tralli ESERCIZI PROPOSTI
. Travi isostatiche ad asse rettilineo ESERCIZI PROPOSTI Con riferimento alle tre strutture isostatiche di figura, costituite da tre tratti, determinare: ) Reazioni vincolari; ) Diagrammi del momento flettente
DettagliLezione Analisi Statica di Travi Rigide
Lezione Analisi Statica di Travi Rigide Analisi statica dei sistemi di travi rigide Dato un sistema di travi rigide soggetto a forze esterne. Il sistema è detto equilibrato se esiste un sistema di reazioni
DettagliTesina UNIVERSITÀ DEGLI STUDI G. D ANNUNZIO DI CHIETI-PESCARA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA F 1. π/4
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI G. D ANNUNZIO DI CHIETI-ESCARA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA SECIALISTICA, CORSI DI LAUREA TRIENNALI SCIENZA DELLE COSTRUZIONI E TEORIA DELLE STRUTTURE (Canali B,C) a.a.
DettagliFondamenti di Meccanica Esame del
Politecnico di Milano Fondamenti di Meccanica Esame del 0.02.2009. In un piano verticale un asta omogenea AB, di lunghezza l e massa m, ha l estremo A vincolato a scorrere senza attrito su una guida verticale.
DettagliEsercizio su sforzi tangenziali indotti da taglio T in trave inflessa
Esercizio su sforzi tangenziali indotti da taglio T in trave inflessa t = 15 h = 175 Si consideri la sezione rappresentata in figura (sezione di trave inflessa) sulla quale agisca un taglio verticale T
DettagliIntroduzione. Michelangelo Laterza Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture
Introduzione La meccanica è quella parte delle scienze applicate che studia le forze ed il moto. In questo campo è fondamentale la nozione di equilibrio, ovvero la condizione che si instaura quando le
Dettagli4. Esercitazione 4: Dimensionamento del primo stadio di un compressore assiale
4. Esercitazione 4: Dimensionamento del primo stadio di un compressore assiale Lo scopo della presente esercitazione è il dimensionamento del primo stadio di un compressore assiale. Con riferimento alla
DettagliLezione 39 - Le equazioni di congruenza
Lezione 9 - Le equazioni di congruenza ü [.a. 0-0 : ultima revisione 7 agosto 0] Per definizione, in una trave iperstatica non e' possibile calcolare le reazioni vincolari con sole equazioni di equilibrio.
DettagliFormulazione delle equazioni del moto per un sistema lineare a tre gradi di libertà. Proprietà delle matrici di rigidezza e di flessibilità
Formulazione delle equazioni del moto per un sistema lineare a tre gradi di libertà Proprietà delle matrici di rigidezza e di flessibilità Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture Introduzione In
DettagliESERCIZIO 1 (Punti 9)
UNIVERSITA DI PISA - ANNO ACCADEMICO 007-8 CORSO DI LAUREA IN ING. ELETTRICA (N.O.) CORSO DI MECCANICA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI MECCANICHE VERIFICA INTERMEDIA DEL 15-06-009 ESERCIZIO 1 (Punti 9) Data
DettagliEsercitazioni di Meccanica Razionale
Esercitazioni di Meccanica Razionale a.a. 2002/2003 Dinamica dei sistemi materiali Maria Grazia Naso naso@ing.unibs.it Dipartimento di Matematica Università degli Studi di Brescia Esercitazioni di Meccanica
Dettagli3) DIMENSIONAMENTO DI UNA SEZIONE INFLESSA
3) DIMENSIONAMENTO DI UNA SEZIONE INFLESSA Quanto segue ci consente di dimensionare l altezza di una trave inflessa con un criterio di imporre che la tensione massima agente sulla sezione della trave sia
Dettagli4. Travi di fondazione
4. Travi di fondazione Esempi Nelle applicazioni che seguono la fondazione è modellata come una trave continua appoggiata in corrispondenza dei pilastri e soggetta al carico lineare proveniente dal terreno
DettagliEsercizi di Statica. Esercitazioni di Fisica per ingegneri - A.A
Esercizio 1 Esercizi di Statica Esercitazioni di Fisica per ingegneri - A.A. 2011-2012 Un punto materiale di massa m = 0.1 kg (vedi FIG.1) è situato all estremità di una sbarretta indeformabile di peso
DettagliEsercitazioni di Meccanica Razionale
Esercitazioni di Meccanica Razionale a.a. 2002/2003 Meccanica analitica I parte Maria Grazia Naso naso@ing.unibs.it Dipartimento di Matematica Università degli Studi di Brescia Esercitazioni di Meccanica
DettagliStatica delle murature
Statica delle murature Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile - A.A. 2006-2007 Università degli Studi di Cagliari Prof. ing. Antonio Cazzani antonio.cazzani@ing.unitn.it http://www.ing.unitn.it/~cazzani/didattica/sdm
DettagliSeconda esercitazione progettuale Progetto di un telaio piano in c.a.
Seconda esercitazione progettuale Progetto di un telaio piano in c.a. Esempio numerico di analisi dei carichi e predimensionamento delle travi di impalcato Seconda esercitazione progettuale (EP) 1/6 a
DettagliEsercitazione 3 - Calcolo delle azioni interne
Università degli Studi di ergamo orso di Laurea in Ingegneria Tessile orso di Elementi di Meccanica Esercitazione - alcolo delle azioni interne Esercizio n. La struttura di figura.a è composta da due aste
DettagliESERCIZI SVOLTI O CON TRACCIA DI SOLUZIONE SU STRUTTURE IPERSTATICHE
ESERCIZI SVOLTI O CON TRACCIA DI SOLUZIONE SU STRUTTURE IPERSTATICHE 1 PROVA SCRITTA 11 gennaio 2013 - Esercizio 2 Data la struttura di figura, ricavare le equazioni delle azioni interne (M, N, T) e tracciarne
DettagliCLASSE 3 A APPUNTI DAL CORSO DI COSTRUZIONI. Diagrammi delle sollecitazioni ESERCIZI SVOLTI IN AULA
the design of he Forth Bridge (Scotland) 1883-1890 by Sir John Fowler and Sir Benjamin Baker Nessun effetto è in natura sanza ragione; intendi la ragione e non ti bisogna sperienzia. Leonardo da Vinci
DettagliTrave isostatica Studio della deformata con il metodo della LINEA ELASTICA
Trave isostatica Studio della deformata con il metodo della LINEA ELASTICA Trave a mensola, di rigidezza flessionale costante pari a EI, soggetta a forza verticale agente all estremo liero. Determinare
DettagliBOZZA. Lezione n. 6. Rigidezze e coefficienti di trasmissione
ezione n. 6 Rigidezze e coefficienti di trasmissione ffinché si possa utilizzare efficacemente il metodo dell equilibrio nella soluzione di travature iperstatiche, occorre ricavare, per le varie membrature,
DettagliIl Principio dei lavori virtuali
Il Principio dei lavori virtuali Il P..V. rientra nella classe di quei principi energetici che indicano che i sistemi evolvono nel senso di minimizzare l energia associata ad ogni stato di possibile configurazione.
DettagliLa Struttura. Schema di scarico di un viadotto con travate semplicemente appoggiate. Schema di scarico di un ponte strallato
La Struttura Obiettivo del Corso è quello di fornire un approccio metodologico per la trattazione analitica dei modelli meccanici della parte resistente della Costruzione. La trattazione è fondata su un
DettagliCORSO DI MODELLAZIONE STRUTTURALE
CORSO DI MODELLAZIONE STRUTTURALE Prof. Ing. Mario Pasquino a.a. 2012-2013 Esercitazioni mediante SAP2000 Tutor: dott. ing. Donato Cancellara Es. 1 (influenza della deformabilità tagliante: calcolo manuale
DettagliINTRODUZIONE AI DUE VOLUMI... XIX CAP. 1 METODO DELLE FORZE E METODO DEGLI SPOSTAMENTI PREMESSE IL METODO DELLE FORZE...
INDICE INTRODUZIONE AI DUE VOLUMI............ XIX VOLUME II CAP. 1 METODO DELLE FORZE E METODO DEGLI SPOSTAMENTI.............. 1 1.1 PREMESSE.................. 1 1.2 IL METODO DELLE FORZE............ 2
DettagliINTRODUZIONE AI DUE VOLUMI... XIX STRUTTURE LINEARI PIANE ISOSTATICHE Strutture lineari piane Strutture lineari spaziali...
INDICE INTRODUZIONE AI DUE VOLUMI............ XIX VOLUME I STRUTTURE LINEARI PIANE ISOSTATICHE CAP. 1 TIPOLOGIE STRUTTURALI.......... 1 1.1 DEFINIZIONI.................. 1 1.2 STRUTTURE LINEARI...............
DettagliMOMENTI DI INERZIA PER CORPI CONTINUI
MOMENTI D INERZIA E PENDOLO COMPOSTO PROF. FRANCESCO DE PALMA Indice 1 INTRODUZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 MOMENTI
DettagliCompito del 14 giugno 2004
Compito del 14 giugno 004 Un disco omogeneo di raggio R e massa m rotola senza strisciare lungo l asse delle ascisse di un piano verticale. Il centro C del disco è collegato da una molla di costante elastica
DettagliLinea elastica, scalata per la rappresentazione grafica
Esercizio N.1 a trave a mensola ha sezione trasversale costante e porta un carico F nella sua estremità libera. Determinare l euazione della linea elastica, lo spostamento e la rotazione in. Ricordiamo
DettagliArchitettura Laboratorio di Costruzione I (A-L)
Università degli Studi di Parma Architettura Laboratorio di Costruzione I (A-L) Anno accademico 2012/2013 Docenti: Prof. Roberto Brighenti e-mail: roberto.brighenti@unipr.it Tel.: 0521/905910 Ricevimento:
DettagliSCIENZA DELLE COSTRUZIONI: GES L - Z 2 a PROVA 27/06/2005 Tema G : allievo
SCIENZA DELLE COSTRUZIONI: GES L - Z 2 a PROVA 27/06/2005 Tema G : allievo EI, ma deformabile termicamente; le variazioni termiche nei 2 tratti sono opposte di segno, nulle entrambe lungo la linea d'assi.
DettagliUNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE ESAME DI MECCANICA solo PRIMA PARTE Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica 3 Settembre 2015 Esercizio 1 La Figura 1 mostra schematicamente
Dettagli-&3%/ Per quanto riguarda il valore delle portate massime che si intende applicare ai cassetti, la situazione è riassunta dalla seguente tabella;
!"# #$$#"%&'( (##"# )**&)+,)-!./0)*1110,)-!./0)*!"# #$$#"%&'( (##"# *&)23+-0-4--56 %--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di definire e di verificare la situazione dei carichi e delle
DettagliProgetto di un Telaio Piano in C.A.
Seconda Esercitazione Progettuale Progetto di un Telaio Piano in C.A. Analisi delle Sollecitazioni secondo il Metodo di Cross con vincoli ausiliari Seconda Esercitazione Progettuale (EP2) ~ 1 ~ a cura
DettagliURTI: Collisioni/scontro fra due corpi puntiformi (o particelle).
URTI: Collisioni/scontro fra due corpi puntiformi (o particelle). I fenomeni di collisione avvengono quando due corpi, provenendo da punti lontani l uno dall altro, entrano in interazione reciproca, e
DettagliPilastri con avvolgimento a spirale
metodo alle tensioni ammissibili Unità Sforzo normale di compressione semplice Pilastri con avvolgimento a spirale Calcolo di progetto L area ideale resistente A i,c del pilastro con avvolgimento a spirale
DettagliESERCIZI SVOLTI. 12 Travi iperstatiche 12.2 Travi continue
1 Travi iperstatiche 1. Travi continue 1 ESERCIZI SVOLTI 1 1..4 Travi continue con sbalzi e con incastri Studiare la trave continua omogenea e a sezione costante rappresentata in figura, soggetta ai carichi
DettagliLEZIONE N 12 IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO IL SISTEMA EQUIVALENTE ALLA PRECOMPRESSIONE (SEP) Uso del sistema equivalente per travi continue
EZIOE 12 I CEMETO ARMATO PRECOMPRESSO I SISTEMA EQUIVAETE AA PRECOMPRESSIOE (SEP) I sistemi i iperstatici ti i precompressi Uso del sistema equivalente per travi continue linea delle pressioni e cavo concordante
Dettagli1 Sistemi di riferimento
Università di Bologna - Corsi di Laurea Triennale in Ingegneria, II Facoltà - Cesena Esercitazioni del corso di Fisica Generale L-A Anno accademico 2006-2007 1 Sistemi di riferimento Le grandezze usate
DettagliCon riferimento alla trave reticolare rappresentata in figura, determinare gli sforzi nelle aste. Equilibrio alla rotazione intorno a Q :
UIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE Facolta di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile Anno Accademico 0/0 Corso di Tecnica delle Costruzioni Prof. Gianmarco de Felice ESERCITAZIOE COSTRUZIOI I ACCIAIO:
DettagliAnna Pandolfi Analisi Strutturale e Termica 4.1
Statica e Cinematica Ammissibili Deformazioni e sforzi sono detti virtuali (non necessariamente veri) quando sono rispettosi di determinate condizioni. Corpo in equilibrio nella configurazione deformata
DettagliMetodo delle Forze nelle strutture a nodi spostabili
Metodo delle Forze nelle strutture a nodi spostabili L inserimento delle cerniere nelle strutture a nodi spostabili rende queste labili ma quest operazione si rende necessaria se vogliamo utilizzare i
DettagliESERCIZIO SOLUZIONE. 13 Aprile 2011
ESERCIZIO Un corpo di massa m è lasciato cadere da un altezza h sull estremo libero di una molla di costante elastica in modo da provocarne la compressione. Determinare: ) la velocità del corpo all impatto
DettagliEsercitazione 06: Statica di più corpi rigidi vincolati
Meccanica e Tecnica delle ostruzioni Meccaniche Esercitazioni del corso. Periodo I Prof. Leonardo ERTINI Ing. iro SNTUS Esercitazione 06: Statica di più corpi rigidi vincolati Indice Principio di zione
DettagliUniversità degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria e Architettura. Fondamenti di Costruzioni Meccaniche Tensione e deformazione Carico assiale
Esercizio N.1 Un asta di acciaio è lunga 2.2 m e non può allungarsi più di 1.2 mm quando le si applica un carico di 8.5 kn. Sapendo che E = 200 GPa, determinare: (a) il più piccolo diametro dell asta che
Dettagliza Bozza - Appunti di Scienza delle Costruzioni 1, dalle lezioni del prof. P. Podio-Guidugli, a.a. 2007/8 -
11 Calcolo di spostamenti e rotazioni in travature isostatiche 81 11 Calcolo di spostamenti e rotazioni in travature isostatiche Consideriamo d ora in avanti travature linearmente termoelastiche dello
DettagliAssemblaggio degli Elementi: Soluzione del Problema Strutturale Discreto
Il Metodo degli Elementi Finiti Assemblaggio degli Elementi: Soluzione del Problema Strutturale Discreto Dalle dispense del prof. Dario Amodio e dalle lezioni del prof. Giovanni Santucci Per ottenere la
DettagliEquilibrio di un punto materiale (anelli, giunti ecc.)
Equilibrio di un punto materiale (anelli, giunti ecc.) Per l equilibrio di un punto basta Obiettivo: verificare che Σ F i 0 Determinare le forze trasmesse al nodo da tutti gli elementi concorrenti, e
DettagliL Unità didattica in breve
L Unità didattica in breve Una macchina semplice è un dispositivo utilizzato per equilibrare o vincere una forza resistente (resistenza) mediante una forza motrice (po tenza) avente caratteristiche diverse.
DettagliVerifica di stabilità globale
Unità I muri di sostegno 1 Verifica di stabilità globale Per effetto di molteplici cause e principalmente: il terreno costituente il terrapieno si presenta incoerente e giace su strati inferiori coerenti;
DettagliVINCOLI CEDEVOLI ANELASTICAMENTE
VINCOLI CEDEVOLI ANELASTICAMENTE IL cedimento anelastico detto anche cedimento impresso è indipendente dai carichi applicati ed è definito da un valore assegnato. Esso provoca sollecitazioni solo nelle
DettagliPremessa 1. Notazione e simbologia Notazione matriciale Notazione tensoriale Operazioni tensoriali in notazione matriciale 7
Premessa 1 Notazione e simbologia 3 0.1 Notazione matriciale 3 0.2 Notazione tensoriale 4 0.3 Operazioni tensoriali in notazione matriciale 7 Capitolo 7 La teoria delle travi 9 7.1 Le teorie strutturali
DettagliVerifiche di deformabilità e di stabilità degli elementi inflessi
modulo D L acciaio Unità Il metodo alle tensioni ammissibili 1 Verifiche di deformabilità e di stabilità degli elementi inflessi Verifica nei confronti dello svergolamento (instabilità laterale) Esaminiamo
Dettagli1 Nozioni utili sul piano cartesiano
Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Il piano cartesiano è un sistema di riferimento costituito da due rette perpendicolari (una orizzontale detta asse delle ascisse x
DettagliEsercizi e problemi sulla parabola
Esercizi e problemi sulla parabola Esercizio 1. Si consideri l'insieme di parabole: con k R, k 1. Γ k : y = (k + 1)x x + k 4 (a) Determinare, per quali k, la parabola passa per l'origine. (b) Determinare,
DettagliLezione 6 - Analisi statica
ezione 6 - nalisi statica ü [.a. 211-212 : ultima revisione 7 ottobre 212] Si consideri la stessa struttura bidimensionale della lezione precedente, ossia un insieme di travi collegate tra loro ed al suolo
Dettagli8 - Dimensionamento del piano di coda
8 - Dimensionamento del piano di coda 8.1 Piano di coda orizzontale Si è scelto un piano di coda orizzontale di tipo stabilizzatore equilibratore, di profilo NACA 0012 con un rapporto di rastremazione
DettagliEsercitazione 2. Soluzione
Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale
DettagliIl punzonamento. Catania, 18 marzo 2004 Pier Paolo Rossi
Il punzonamento Catania, 18 marzo 2004 Pier Paolo Rossi PUNZONAMENTO 4.3.4 Generalità. Il punzonamento può risultare da un carico concentrato o da una reazione agente su un area relativamente piccola di
DettagliESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno
ESERCIZI SVOLTI Seguendo le prescrizioni delle N.T.C. 008 effettuare le verifiche agli SLU di ribaltamento, di scorrimento sul piano di posa e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno
DettagliEsercizi. Diagrammi delle forze (di corpo singolo) per sistemi in equilibrio
Esercizi Diagrammi delle forze (di corpo singolo) per sistemi in equilibrio Per ciascun esercizio disegnare su ciascun corpo del sistema il diagramma delle forze, individuando e nominando ciascuna forza.
DettagliPROVA SCRITTA DI MECCANICA RAZIONALE (9 gennaio 2015) (C.d.L. Ing. Civile [L-Z] e C.d.L. Ing. Edile/Architettura Prof. A.
PRV SCRITT DI MECCNIC RZINLE (9 gennaio 2015) In un piano verticale, un disco D omogeneo (massa m, raggio r), rotola senza strisciare sull asse ; al suo centro è incernierata un asta omogenea (massa m,
DettagliCONSIGLI PER LA RISOLUZIONE DEI CIRCUITI ELETTRICI
CONSIGLI PER L RISOLUZIONE DEI CIRCUITI ELETTRICI In questa lezione lo scopo è quello di mostrare che, con i principi e i teoremi proposti, si possono ottenere i risultati richiesti. Per mostrare l efficacia
DettagliLa circonferenza nel piano cartesiano
La circonferenza nel piano cartesiano 1. Definizione ed equazione. Si chiama circonferenza C, di centro C( α, β ) e raggio r, l insieme di tutti e soli i punti del piano che hanno distanza r da C. L equazione
DettagliFINALE: PROVA 1: + = PROVA 2: + =
SCIENZA DELLE COSTRUZIONI: GES L - Z 2 a PROVA 29/06/2006 Tema C : allievo PROVA 1: + = PROVA 2: + = FINALE: ESERCIZIO 1 (punti 12) La struttura una volta iperstatica di figura è soggetta al carico q,
DettagliPROGETTO DI TRAVI IN CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO. Fabrizio Paolacci. Università degli Studi di Roma Tre
PROGETTO DI TRAVI IN CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO Fabrizio Paolacci Università degli Studi di Roma Tre Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p PREFAZIONE Questo scritto raccoglie parte del materiale
DettagliCalcolo delle sollecitazioni di una struttura
alcolo delle sollecitazioni di una struttura o scopo di questa esercitazione è il calcolo delle sollecitazioni agenti su una struttura ed il tracciamento dei relativi grafici; in pratica bisogna tracciare
DettagliGiacomo Sacco Appunti di Costruzioni Edili
Giacomo Sacco Appunti di Costruzioni Edili Le tensioni dovute a sforzo normale, momento, taglio e a pressoflessione. 1 Le tensioni. Il momento, il taglio e lo sforzo normale sono le azioni che agiscono
Dettagli(x B x A, y B y A ) = (4, 2) ha modulo
GEOMETRIA PIANA 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(0, 4), e B(4, ) trovarne la distanza e trovare poi i punti C allineati con A e con B che verificano: (1) AC = CB (punto medio del segmento AB); ()
DettagliIL PROGETTO DI TRAVI IN C.A.P. IPERSTATICHE
7 I PROGETTO DI TRAVI I C.A.P. IPERSTATICHE 7.1 Il sistema equivalente alla precompressione a valutazione delle caratteristiche della sollecitazione nelle travi in c.a.p. può essere condotta, in alternativa
DettagliESERCIZIO SVOLTO A. P 2 St
ESERCIZIO SVOLTO A Effettuare le verifiche agli stati limite di ribaltamento, di scorrimento e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno per il muro di sostegno in calcestruzzo semplice
Dettagli1) METODO DELLE SEZIONI DI RITTER
1) METODO DELLE SEZIONI DI RITTER Un altro metodo per il calcolo di una travatura reticolare isostatica è quello delle sezioni di Ritter. Prendiamo in esame la stessa struttura dell esercizio precedente
Dettagli03 Analisi di stabilita di un pendio
03 Analisi di stabilita di un pendio BISHOP - FS = 1.651 LEGENDA: BELL - FS = 1.6335 BISHOP - FS = 1.651 BELL - FS = 1.6335 FELLENIUS - FS = 1.5839 FELLENIUS - FS = 1.5839 2400 2200 2000 1800 1600 1400
DettagliUna circonferenza e una parabola sono disegnate nel piano cartesiano. La circonferenza ha centro nel punto
La parabola Esercizi Esercizio 368.395 Una circonferenza e una parabola sono disegnate nel piano cartesiano. La circonferenza ha centro nel punto 0 ;5 e raggio, e la parabola ha il suo vertice in 0 ;0.
DettagliESERCITAZIONE SUL DIMENSIONAMENTO DI UNA TRAVE INFLESSA_
ESERCITAZIONE SUL DIMENSIONAMENTO DI UNA TRAVE INFLESSA_12-04-2013 Obiettivo dell esercitazione è il dimensionamento di massima di una trave soggetta a momento flettente M, ovvero il calcolo dell altezza
DettagliLa situazione è rappresentabile così:
Forze Equivalenti Quando viene applicata una forza ad un corpo rigido è importante definire il punto di applicazione La stessa forza applicata a punti diversi del corpo può produrre effetti diversi! Con
DettagliEsame di Meccanica Razionale. Allievi Ing. MAT Appello del 6 luglio 2007
Esame di Meccanica Razionale. Allievi Ing. MAT Appello del 6 luglio 2007 y Nel sistema di figura posto in un piano verticale il carrello A scorre con vinco- q, R M lo liscio lungo l asse verticale. Il
DettagliPonti Isolati Criteri di progettazione ed analisi
Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Università degli Studi di Pavia 1/38 Laboratorio di progettazione strutturale A 1 Sommario 1) Criteri base della progettazione 2) Componenti del sistema
DettagliLe Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri
Le Derivate Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato durante
DettagliValutazione della curvatura media di un elemento strutturale in c.a.
16.4 Stato limite di deformazione 16.4.1 Generalità Lo stato limite di deformazione può essere definito come la perdita di funzionalità della struttura a causa di una sua eccessiva deformazione. Segnali
DettagliLezione PONTI E GRANDI STRUTTURE. Prof. Pier Paolo Rossi Università degli Studi di Catania
Lezione PONTI E GRANDI TRUTTURE Prof. Pier Paolo Rossi Università degli tudi di Catania Linee di influenza Definizione Dicesi linea di influenza della grandezza G nella sezione, Il diagramma che indica
DettagliRobotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco
Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.
DettagliProblema 1: SOLUZIONE: 1) La velocità iniziale v 0 si ricava dal principio di conservazione dell energia meccanica; trascurando
Problema : Un pallina di gomma, di massa m = 0g, è lanciata verticalmente con un cannoncino a molla, la cui costante elastica vale k = 4 N/cm, ed è compressa inizialmente di δ. Dopo il lancio, la pallina
DettagliLezione 34 - I vincoli imperfetti
ezione 34 - I vincoli imperfetti [Ultima revisione: 26 febbraio 29] In quanto si e detto finora, si e sempre ipotizzato che il vincolo sia in grado di svolgere perfettamente la sua funzione, annullando
DettagliAnalisi di stabilita di un pendio naturale
Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Geotecnica ed Ambientale (DIGA) Corso di perfezionamento - Gestione e mitigazione dei rischi naturali Analisi di stabilita
DettagliCostruzioni in zona sismica
Costruzioni in zona sismica Lezione 7 Sistemi a più gradi di libertà Il problema dinamico viene formulato con riferimento a strutture con un numero finito di gradi di libertà. Consideriamo le masse concentrate
DettagliSussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI. Prof. Ing. Francesco Zanghì TRAVI CONTINUE AGGIORNAMENTO DEL 27/10/2011
Sussidi didattici per il corso di OSRUZIONI EILI Prof. Ing. Francesco Zanghì RVI ONINUE GGIORNMENO EL 7/0/0 orso di OSRUZIONI EILI Prof. Ing. Francesco Zanghì Per trave continua intendiamo una trave unica,
Dettagli4 SOLLECITAZIONI INDOTTE. 4.1 Generalità
4 SOLLECITAZIONI INDOTTE 4.1 Generalità Le azioni viste inducono uno stato pensionale interno alla struttura e all edificio che dipende dalla modalità con cui le azioni si esplicano. Le sollecitazioni
DettagliHaec autem ita fieri debent, Ut habeatur RATIO FIRMITATIS, utilitatis, venustatis VITRUVIO, DE ARCHITECTURA
Haec autem ita fieri debent, Ut habeatur RATIO FIRMITATIS, utilitatis, venustatis VITRUVIO, DE ARCHITECTURA ARS VS SCIENTIA SCOPERTA DI UN PRINCIPIO COSTRUTTIVO I CROLLI DEGLI EDIFICI NON SONO SEMPRE IMPUTABILI
DettagliResistenza dei materiali
Scheda riassuntiva capitoli 8-1 Resistenza dei materiali a resistenza dei materiali mette in relazione tra loro i seguenti elementi: Trazione/ Carichi compressione Taglio Flessione Torsione Deformazioni
DettagliCapitolo 2. Statica del corpo rigido. 2.1 Azioni su un corpo rigido
Capitolo 2 Statica del corpo rigido La statica è la parte della meccanica che si occupa dello studio dell equilibrio di corpi in quiete, ossia fermi, o mobili di moto rettilineo uniforme. In effetti applichiamo
Dettagli