REGIONANDO REGIONE PIEMONTE Assessorato Industria, Lavoro, New economy, Coordinamento politiche e fondi comunitari BIOINDUSTRY PARK CANAVESE
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1 REGIONANDO 2001 REGIONE PIEMONTE Assessorato Industria, Lavoro, New economy, Coordinamento politiche e fondi comunitari BIOINDUSTRY PARK CANAVESE Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: BIOINDUSTRY PARK CANAVESE Amministrazione proponente: Regione Piemonte - Assessorato Industria, Lavoro, New economy, Coordinamento politiche e fondi comunitari Unità organizzativa: Direzione Industria Indirizzo: Via Pisano, Torino Sito web: Indirizzo internet dove esiste una descrizione del progetto: Referente Nome e Cognome: Vito Valsania Funzione: Direttore Regionale Industria Ente: REGIONE PIEMONTE Telefono: Fax: direzione16@regione.piemonte.it Parte 2: Aspetti generali 2.1 Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo X Gestione del territorio 2.2 Progetto: realizzato in corso di realizzazione X 2.3 Descrizione sintetica del progetto (max 15 righe) La crisi dei settori tradizionali in Piemonte ha provocato all inizio degli anni 90 elevati tassi di disoccupazione ed un grave disagio socio-economico. L analisi dei potenziali percorsi di sviluppo ha portato ad un ripensamento della stessa struttura industriale delle aree maggiormente colpite, particolarmente il Canavese. Risultato di tale analisi è stata l identificazione di scenari di sviluppo alternativi che potessero supportare il rilancio del territorio da un punto di vita economico, sociale e culturale. In un epoca in cui si iniziava a malapena di parlare di «new economy» si erano già individuati nelle tecnologie dell informazione e nelle Biotecnologie due tra i settori che in un ottica strategica potevano essere base per il rilancio territoriale e soluzione di alcune delle problematiche che influenzavano negativamente le politiche di gestione del territorio. La presenza delle opportunità costituite dai fondi europei per lo sviluppo regionale, unita all identificazione delle tecnologie quale veicolo di rilancio ed alla collaborazione tra pubbliche amministrazioni ed imprese quale modalità di azione hanno portato nel 1993 alla creazione del Bioindustry Park Canavese con il compito di realizzare un Parco scientifico e tecnologico che contribuisse al rilancio del territorio, supportasse la nascita di nuove imprese e l attrazione di investimenti e fosse un motore per lo sfruttamento delle opportunità offerte da un percorso di sviluppo innovativo. 2.4 Motivazioni L obiettivo di indirizzare lo sviluppo di un territorio in un ottica strategica era alla base della scelta di utilizzare
2 il Parco scientifico come base di una politica territoriale. La situazione contingente era grave, poiché basata sul declino di un modello di sviluppo territoriale basato sul concetto di «impresa Motrice», non autonomamente sostituito da un nuovo modello. La presenza nel territorio di un piccolo distretto industriale (Stampaggio a caldo) non era sufficiente a provocare un nuovo sviluppo endogeno. Di conseguenza la Regione Piemonte - Direzione Industria ha cercato di porre le basi per la nascita di un modello innovativo che fosse basato su due pilastri: la presenza di un Parco scientifico, sistema innovativo di per sé, e la identificazione di un modello di sviluppo alternativo (Definibile distretto tecnologico) in quanto basato sull utilizzo della tecnologia quale elemento collante del sistema. Il concetto di distretto tecnologico si basa infatti non tanto sulla monotematicità del settore industriale quanto sulla comunanza di interesse nell utilizzare le conoscenze tecnologiche quale base socio culturale comune. Tale modello permette inoltre il coesistere di diverse «comunità tecnologiche» non necessariamente incarnate in un luogo fisico, quale un Parco scientifico, e non necessariamente omogenee dal punto di vista settoriale. In questo contesto il Parco Scientifico appariva come un elemento fondamentale per: connotare da un punto di vista tecnologico l area il catalizzatore di iniziative alternative alle tradizionali il «motore» del nuovo percorso di sviluppo socio/economico attraverso l attrazione di investimenti e la creazione di posti di lavoro (elemento di diversificazione il luogo di produzione/disseminazione/formazione di cultura innovativa sia da un punto di vista educativo che dal punto di vista del trasferimento tecnologico In tale logica il Parco appariva come un elemento di «governance» sia delle spinte innovative dell area sia dei percorsi di sviluppo socio-economico. L analisi della situazione iniziale aveva già individuato, tramite il confronto si punti di forza e di debolezza, di opportunità e minacce (SWOT), l esigenza di una spinta verso la diversificazione. La collaborazione tra pubblico e privato, in particolare la stessa azienda in crisi, l Olivetti,, l Associazione Industriali del Canavese, la Regione e la Provincia, ha permesso di ottenere una visione complessiva ed esaustiva sia delle problematiche sia delle opportunità esistenti. 2.5 Caratteristiche del progetto (max 20 righe) Il Bioindustry Park Canavese (BIPCa srl Colleretto Giacosa (TO)), localizzato nei pressi di Torino ed è stato realizzato per promuovere e sviluppare la ricerca biotecnologia e supportare il rilancio socio economico dell area canavesana gravemente colpita all inizio degli anni 90 dalla crisi dei settori elettronico e informatico. Il Parco si propone a società nazionali ed estere, piccole e medie imprese, che intendono insediare attività di ricerca e produzioni sperimentali nei settori della chimica, della farmaceutica, della diagnostica, della veterinaria, dell agroalimentare, della cosmesi, della bioingegneria e dell informatica. Operativo dal 1998, ospita al suo interno, accanto ad imprese private, il LIMA (Laboratorio Integrato di metodologia Avanzate Chimica e Biologia Molecolare) gestito in stretta collaborazione con l Università di Torino e ed un centro di ricerca del CNR specializzato in Proteomica. Il Parco possiede inoltre un proprio laboratorio MRI (Magnetic Resounance Imaging). All interno dei laboratori operano, fianco a fianco, ricercatori universitari, ricercatori BIPCa e ricercatori delle imprese insediate o utenti. Quale parco scientifico e tecnologico il parco opera, attraverso propri laboratori ed in collaborazione con l Università, il CNR, ed INFM per stimolare la ricerca scientifica e supportare il processo di trasferimento di tecnologie a favore del tessuto imprenditoriale; attraverso il supporto all insediamento di imprese affinché sia facilitato lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e la nascita di nuove imprese nei settori tecnologicamente più avanzati; attraverso le proprie strutture convegnistiche per l organizzazione di seminari ed eventi legati alla diffusione della cultura scientifica, alla formazione ed al trasferimento di tecnologie 2.6 Finalità Le principali finalità del Bioindustry Park sono le seguenti: Supportare il rilancio socio-economico del territorio tramite l attrazione di nuovi investimenti, la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati e di nuove imprese in settori ad alta tecnologia ed ad elevato tasso di sviluppo Aiutare il contatto tra il mondo della ricerca pubblica ed il mondo delle imprese supportando il decentramento territoriale di laboratori e ricercatori universitari, supportando ed attuando azioni di trasferimento tecnologico, offrendo alle imprese conoscenze scientifiche ed attrezzature avanzate. Permettere la produzione di nuova conoscenza scientifica e culturale facilitando la formazione di giovani in discipline scientifiche e ponendosi come «luogo» in cui potessero essere attuate azioni di formazione ed informazione per tutti gli attori socio/economici d locali e per i cittadini sia in forma singola che associata
3 2.7 Obiettivi Gli obiettivi del Bioindustry Park erano di due tipologie: - quantitativi - qualitativi Da un punto di vista quantitativo gli obiettivi del Parco possono essere così sintetizzati: 25 organizzazioni insediate entro il addetti operativi entro il posti di lavoro «preservati entro il posti di lavoro «indiretti» entro il centro di ricerca pubblica operativo dentro il Parco Da un punto di vista qualitativo gli obiettivi del Parco possono essere così sintetizzati: Diventare punto di eccellenza scientifico-tecnologica Contribuire al rilancio socio-economico ed alla diversificazione del territorio Decentrare laboratori universitari e diventare un luogo di formazione universitaria e post-universitaria Diventare polo di trasferimento di tecnologie 2.8 Risultati conseguiti A partire dall inizio dell Operatività (Gennaio 1999) sino ad oggi (Marzo 2001) i principali risultati delle attività sono i seguenti: 17 organizzazioni (pubbliche e private), per circa 190 addetti attualmente operativi, di queste 13 nuovi insediamenti (imprese e nuove unità locali di imprese già insediate) tre centri di ricerca pubblici (Due dipartimenti dell Università di Torino ed un Centro del CNR) operativi 80 nuovi posti di lavoro qualificati creati nell area dell Information Technology, delle Scienze della Vita e del terziario avanzato 50 posti di lavoro «preservati» 50 posti di lavoro «indiretti» in aziende esterne al Parco 30 persone (tesisti, dottorandi di ricerca, tirocinanti, ecc) in formazione presso il Pacro Oltre 50 momenti di incontro con le imprese ed i cittadini su tematiche legate allo sviluppo territoriale ed alle tecnologie organizzati dal Oltre 40 attività di trasferimento tecnologico e progetti congiunti con imprese realizzati dal 2000 Convenzioni con Università di Torino ed INFM per la diffusione delle tecnologie sul territorio e l organizzazione di momenti formativi e progetti comuni di ricerca Parte III: Aspetti specifici 3.1 Risorse finanziarie: il Parco ha visto oltre 68 MLD di investimenti ed ha fruito di risorse pubbliche costituite da fondi regionali, statali ed europei per un ammontare complessivo di L. 48 MLD. personale: nella fase di analisi delle problematiche e di start-up del Parco le attività hanno coinvolto oltre 10 persone per un totale di due anni/uomo. Attualmente la società di gestione del Parco occupa direttamente 14 persone full time impiegante in attività di organizzazione, ricerca, trasferimento di tecnologie e gestione tecnologica La Regione Piemonte - Direzione Industria ha stipulato una Convenzione che disciplina i reciproci rapporti tra Bioindustry Park del Canavese Srl e Regione Piemonte per l attuazione del Parco Tecnologico. 3.2 Fonte di finanziamento Il progetto è stato finanziato con fondi: X Comunitari X Nazionali X Regionali Sponsorship X Altro 3.3 Soggetti coinvolti (partnership)
4 Il progetto ha visto la partecipazione di soggetti pubblici e privati ed in particolare: Regione Piemonte Finpiemonte SpA Provincia di Torino Comune di Ivrea Comune di Colleretto Giacosa Associazione Industriali del Canavese Olivetti SpA LCG-RBM Istituto di Ricerca Cesare Serono Spa La partnership pubblico-privata si è concretizzata nella realizzazione di un comitato promotore misto e nella presenza all interno della compagine sociale di Bioindustry Park Canavese Spa di soggetti pubblici (che detengono la maggioranza del capitale con il 65 % circa e privati I partner, ognuno con le proprie competenze, tecniche, di indirizzo, gestionali e scientifiche hanno contribuito alla realizzazione dell iniziativa 3.4 Stato di realizzazione Lo sviluppo del Bioindustry Park si è realizzato sino ad oggi in tre fasi realizzate in concomitanza con il varo delle misure del Documento Unico di programmazione regionale, nel periodo Attualmente il Parco è occupato al 70% e si prevede il suo completamento (con una trentina di organizzazioni insediate e circa 350 addetti) nel Realizzazione L idea del Parco è stata promossa da un Comitato promotore di cui facevano parte esponenti degli attori socio economici attivi a livello territoriale. In tale modo si sono seguite per il possibile le necessità ed gli obiettivi locali. Del Comitato promotore facevano parte esponenti del mondo pubblico e privato. La Regione è stata soggetto attivo nel promuovere il Comitato e nel supportarne l operatività. Nel momento in cui il progetto è stato approvato dalle competenti autorità regionali e vi sono stati destinati fondi per la sua realizzazione il Comitato Promotore, avendo perso la ragione d essere, è stato sostituito da una Società ad hoc BiPCa srl, ora spa, con il compito di realizzare gli investimenti edi gestire l operatività del Parco scientifico. BiPCa vede nel suo capitale sociale la presenza contemporanea di enti Pubblici (Finpiemonte SpA, finanziaria regionale per conto della regione Piemonte, provincia di Torino, ecc, oltre che di organizzazioni ed Imprese private (Associazione Industriali del Canavese, LCG-RBM. Olivetti, Ist. di ricerche C. Serono, Bioline) configurandosi così come un innovativo esempio di partnership pubblico-privata in un settore ad elevata tecnologia con profonde ricadute a livello territoriale. 3.6 Utilizzo nuove tecnologie L utilizzo delle più moderne strumentazioni scientifiche (NMR, rilassometria, Spettrometria di Massa, MRI, Sequenziamento DNA, Sintesi Oligonucleotidi, ecc)e lo sfruttamento delle opportunità offerte dalle tecnologie dell informazione hanno costituito e costituiscono un innegabile vantaggio competitivo sia a livello di territorio che di Parco scientifico. In particolare lo sfruttamento delle tecnologie dell informazione consente al Parco, situato in un area decentrata rispetto a Torino ed alle sedi universitarie di sperimentare nuove modalità di collaborazione e lavoro a distanza ed in prospettiva di offrire la possibilità di sperimentare azioni di teledidattica e teleformazione. Infine una rete telematica interna al Parco è stata vista come uno dei mezzi migliori per facilitare le collaborazioni e lo scambio di informazioni tra centri pubblici di ricerca ed imprese private. 3.7 Formazione personale N.A.
5 3.8 Comunicazione/partecipazione Il progetto non prevede forme dirette di partecipazione dei cittadini ma esclusivamente indirette attraverso l apertura ai cittadini, intesi sia in forma singola che in forma associata, di nuove opportunità di lavoro, di formazione e di crescita socio-culturale Azioni comunicative sono state attuate a livello territoriale per pubblicizzare l iniziativa e portare a conoscenza dei cittadini delle opportunità offerte. Azioni sono state inoltre avviate per sensibilizzare i cittadini sulle tematiche relative alle scienze della vita 3.9 Monitoraggio e valutazione a) Indicare quali sono gli strumenti di valutazione e monitoraggio previsti Ex ante: In itinere: Ex post: b) Indicare se sono previsti sistemi di incentivazione legati ai risultati 3.10 Sostenibilità organizzativa La creazione di una società di gestione ad hoc garantisce la corretta operatività e gestione dell iniziativa. BiPCa spa, opera come una impresa privata ed in prospettiva la quota di capitale privato è destinata a crescere in modo da garantirne la sopravvivenza. La partnership pubblico-privato è quindi vista come un elemento fondamentale sia per lo sostenibilità dell iniziativa sia come elemento per la «governance» degli effetti sul territorio e l ambiente. Da un punto di vista gestionale per il 2005 è previsto un margine operativo positivo mentre nel 2005 si avrà una situazione di bilancio in utile. La sostenibilità è legata al successo «di mercato» dell iniziativa. Per «mercato» occorre intendere non solo il contesto economico in cui l iniziativa opera ma più in generale l ambiente territoriale e socio-economico.
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