IL PROCLAM A ALEXANDER E L A TTEG G IA M EN TO R ESISTEN ZA A LL IN IZ IO D E L L IN V ERNO

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1 IL PROCLAM A ALEXANDER E L A TTEG G IA M EN TO DELLA R ESISTEN ZA A LL IN IZ IO D E L L IN V ERNO docum enti che presentiam o si riferiscono ad un m om ento p a rticolarm ente cruciale della lotta partigiano, quello d e ll inizio d e ll in verno difficile e duro del Concorrevano a rendere la situazione difficile diversi fa tto r i: il rallentam ento e infine la stasi d ell avanzata delle truppe alleate dopo la rottura della linea gotica e la rapida marcia verso il nord degli in izi del settem bre, che avevano suscitato grandi speranze d i una liberazione im m in e n te e che avevano determ inato l intensificarsi e l allargarsi delle azioni d i forza a grande raggio delle form azioni partigiane (talune delle quali si risolsero nella liberazione di intere zone d ell Italia occupata); le istruzioni im partite dal Gen. A lexander, com andante delle arm ate alleate, ai p a trio ti italiani p er la cam pagna invernale, contenute in un m essaggio speciale p er i p atrio ti al di là del Po trasmesso da radio cc Italia com batte» il 13 novem bre 1944 (1), le quali disponevano, in conse- (1) R ite n ia m o o p p o rtu n o rip ro d u rre p er in te ro i l p ro cla m a A le x a n d e r, trasm esso in data 13 n o v em b r e 1944 da ra d io «Ita lia co m b a tte»: N U O V E IS T R U Z I O N I IM P A R T IT E D A L G E N. A L E X A N D E R A I P A T R I O T I IT A L I A N I La cam p agna estiv a, in iz ia ta P i i m a g g io e co n d o tta senza in te r r u z io n e fin dopo lo sfon d am en to d ella lin ea gotica, è fin ita ; in izia ora la cam pagna in v ern a le. In r e la z io n e a ll avan zata a llea ta, n e l p e r io d o tra sco rso, era r ic h ie sta u n a c o n c o m ita n te a z io n e d e i p a tr io ti: o ra le p io g g e e i l fa n g o n o n p o sso n o n o n r a lle n tare l avan zata a llea ta, e i p a tr io ti d ev o n o cessa re la lo ro a ttiv ità p r e c e d e n te p er p rep ararsi a lla n u o v a fa se di lo tta e fr o n te g g ia r e u n n u o v o n e m ic o, l in v en n o. Q uesto sarà du ro, m o lto duro per i p a trio ti, a causa d ella d ifficoltà di rifo rn i m e n ti d i v iv e r i e d i in d u m e n ti: le n o tti in c u i si p otrà v o la r e saranno p o c h e n e l p ro ssim o p e r io d o, e ciò lim ite r à p u re la p o s s ib ilità d e i la n c i; gli a lle a ti p erò faranno il p o ssib ile per effettuare i rifo rn im en ti. In co n sid era zio n e d i quanto sopra esposto il G en. A lexan d er ordina le istru zio n i ai p atrioti com e seg u e : 1 1) Cessare le operazioni organizzate su larga scala.

2 2 6 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza guenza di quella stasi dell avanzata alleata, d i «cessare l attività precedente per prepararsi alla nuova fase di lotta e fronteggiare un nuovo nem ico, l inverno... Di cessare le operazioni su larga scala... di stare in guardia, d i stare in difesa», e potevano, perciò, prestarsi, all inizio, ad equivoche interpretazioni lassiste della lotta in corso; le notizie e le inform azioni, fornite in parte dalla stessa com piaciuta stam pa nazifascista, d i im m in e n ti grandi rastrellam enti che sarebbero stati operati con l im piego e lo spiegam ento di ingenti forze dai com andi tedeschi e fascisti in concom itanza con la rallentata attività del fronte e con le difficoltà in cui venivano a trovarsi le forze «ribelli» (rastrellam enti durissim i che ebbero poi luogo nel cuore dell autunno e n ell inverno}; la prospettiva, infine, per i C om andi partigiani, di u n altro inverno di lotta sulle m ontagne in condizioni am bientali sfavorevoli e con m ezzi rid otti e la conseguente necessità di provvedere a rinsaldare la fede nella lotta contro ogni form a di attesism o e a im p a rtire le disposizioni o p portune per il periodo in vernale, tenendo conto delle o biettive difficoltà e delle superiori esigenze organizzative e m ilitari d ella intera lotta d i resistenza. Il cosidetto proclam a di A lexander era stato in realtà d e te rm i nato da una visione realistica per interessati fini strategici da parte del Com ando A lleato della situazione che si era venuta a creare a seguito dello stabilizzarsi del fronte, anche se non aveva tenuto conto delle circostanze nelle quali si sarebbero venuti a trovare i com andi partigiani in seguito alle ripercussioni del proclam a stesso. A l suo prim o apparire il proclam a aveva destato l im pressione che il Com ando A lleato non intendesse p iù, alm eno per il periodo d e ll in- 2) C on servare le m u n iz io n i ed i m a te r ia li e ten ersi p ro n ti a n u o v i o r d in i. 3) A tten d ere n u ove istru zion i ch e verranno date o a m ezzo radio «Italia co m b a tte» o co n m ezzi s p e c ia li o con m a n ife s tin i. Sarà cosa saggia n o n e sp o r si in a z io n i tro p p o a rrisch ia te: la p arola d o rd in e è : stare in gu a rd ia, stare in d ife sa. 4) A p p ro fitta re p erò u g u a lm en te d e lle o c c a sio n i fa v o r e v o li p er attaccare te d e sc h i e fa sc isti. 5) C o n tin u a re n e lla ra cco lta d e lle n o tiz ie d i carattere m ilita r e c o n c e r n e n ti il n e m ic o, stu d ia re le in te n z io n i, g li sp o sta m en ti, e co m u n ic a re tutto a ch i di d o v ere. 6) L e p red ette d isp o s iz io n i p o sso n o v e n ir e a n n u lla te da o r d in i d i a z io n i p a r tico la ri. 7) P o ic h é n u o v i fa tto ri p o tr eb b e ro in te r v e n ir e a m u ta re i l c o r so d e lla cam p agna in v e r n a le (.spontanea ritirata ted esca p er in flu en za d i a ltri fr o n ti), i p a trio ti siano preparati e p ronti per la p rossim a avanzata. 8) I l Gen,. A lex a n d er p reg a i cap i d e lle fo r m a z io n i d i p ortare ai p ro p ri u o m in i le su e con gratu lazioni e l esp ression e d ella su a p rofond a stim a per la co lla b orazion e offerta a lle truppe da lu i com andate la scorsa cam pagna estiva.

3 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza 27 verno, aiutare le forze partigiane, lasciandole in balìa di se stesse in un m om ento in cui avevano invece maggiore bisogno d i aiuto. D altro canto le ripercussioni iniziali negative degli am bienti partigiani di fronte al proclam a che li aveva colti di sorpresa, e il pronto intervento dei C om andi nel neutralizzare la possibile in terpretazione negativa d i esso e n ell im porre direttive di lotta adeguate a superare il difficile m om ento e a tenere ad ogni costo, erano il risultato d i una altrettanto realistica visione della situazione d e ll Ita lia occupata, specie dop o che l entusiasm o d e ll autunno aveva galvanizzato le form a zio n i d i m ontagna e ne aveva accresciuto straordinariam ente il num ero, nella certezza della fin e im m in e n te delle operazioni in Italia, e che la prospettiva di un altro inverno di guerra aveva im posto la soluzione d i p roblem i organizzitivi nuovi e diffìcili. D i tale critica situazione la docum entazione che segue (che non può ovviam ente non essere incom pleta) dà una indicazione precisa, e, in particolar m odo, essa riflette gli atteggiam enti assunti dai Com andi centrali e periferici della R esistenza di fronte al proclama A lexander e alla reale necessità di im partire chiare disposizioni per la cam pagna invernale delle forze partigiane. I l docum ento n. 1 è la interpretazione ufficiale del Com ando G e nerale per l Italia occupata delle istruzione del Geli. Alexander, nella quale si dispone per tu tti i com andi dipen d en ti la prosecuzione attiva e intensa della lotta nelle form e nuove che la situazione in vernale fo rzatam ente doveva im porre. I d o cu m en ti n. 2, 3, 4, 5 costituiscono l espressione d ell accordo form ale e sostanziale di alcuni C om andi partigiani dipen d en ti con il contenuto della circolare del C om ando Generale per l Italia occupata e sono in stretto rapporto con esso. Il docum ento n. 6 riflette la preoccupazione del Comando M ilitare delle «Form azioni A u tonom e» del P iem onte per la cam pagna d inverno e, senza essere collegato diretta m en te con la circolare del Comando G enerale C.V.L., è idealm ente a quella legato. Il docum ento n. 1, che è u n proclam a em anato nello stesso periodo dalla massima autorità politica della Resistenza del N ord, il C.L.N, A.I., indica le ragioni ideali che consigliavano la continuazione senza tregua e senza lassismi del m ovim ento d i liberazione. I docum enti n. 8, 9 ( volantini), m ostrano, ad esem pio significativo, la in terp retazione che alcuni com andi nazifascisti avevano fatto delle istruzioni A lexander nel tentativo di rom pere psicologicam ente, prim a che sul piano del rastrellam ento m ilitare, il fro n te della resistenza; il docum ento 10 (articolo di fondo del giornale partigiano «Il R ibelle») e il docum ento 11 ( volantino) costituiscono la risposta im m ediata d e ll a m biente della R esistenza agli app elli m alfidi e scopertam ente interessati dei nazifascisti.

4 28 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza I. ( * ) COM ITATO D I L IB ER A ZIO N E NAZIO NALE PER L ALTA ITA LIA CORPO VOLONTARI DELLA L IB ER T A Comando' G enerale per L Italia Occupata 2 D icem bre 1944 P ro t. N. 165 A tu tti i C om andi R egionali A l Com ando della Valsesia Al Com ando della V al d Ossola Al C om ando Piazza di M ilano O ggetto: Istru zio n i del Gen. A lexander per la cam pagna invernale. Le istruzioni, date ai p atrio ti del G en. A lexander per la cam pagna invernale, hanno provocato delle discussioni a proposito del loro significato e della loro portata. A lcuni C om andi R egionali si sono fa tti eco di queste discussioni ed hanno chiesto delle spiegazioni e delle direttiv e al C om ando G enerale del C.V.d.L. E opinione di questo Com ando che si debba reagire nel m odo p iù ferm o alle in te rp re ta zio n i pessim istiche e disfattiste che da a l cuni sono state date a queste istruzioni. Esse non significano affatto un rinvio di ogni prospettiva insurrezionale a dopo l inverno; esse non significano che si debba passare alla sm obilitazione delle forze p arti giane. Le istruzioni dicono testualm ente: «la cam pagna estiva è finita ed ha inizio quella invernale» dove, evidentem ente, il term ine: «cam pagna invernale», n on può significare: «stasi invernale». B asta questo rilievo p e r p ersu ad ere che è fuori posto ogni in te rp re tazione significante che non ci sono da atten d ersi avvenim enti m ilitari decisivi prim a di tre o quattro m esi. Il corso degli avvenim enti m ilitari in E uropa conferm a d a ltro n (*) Questo docum ento è già stato pubblicato nel volum e «A tti del Comando Generale C orpo V o lo n ta ri della L ib e rtà, dalla sua costituzione a lla insurrezione nazionale (Giugno aprile 1945)», a cura d ell Ufficio Storico per la guerra di Liberazione, Presidenza del C onsiglio, R om a, 1946 (Serie D ocum enti n. 9), pp I docum enti 1, 2, 3, 4, 5, 6 si trovano, nel testo d e ll epoca, presso l Archivio del C.V.L.; il docum ento n. 7 presso l Archivio del C.L.N.A.I.; i docum enti 8-11 presso l Archivio delle (Formazioni «Fiam m e V erdi» e sono stati gentilm ente prestati per la pubblicazione d all am oroso custode di tale A rchivio, Don Carlo Com ensoli di Cividate Carmino (Brescia).

5 Il proclama Alexander e Vatteggiamento della Resistenza 29 de questo m odo d intendere. P ro p rio in queste settim ane il fronte occidentale h a rip reso il p iù deciso m ovim ento in avanti verso il R e no e, sul fronte orientale, le tru p p e sovietiche sono alle porte di B udapest e m arciano con decisione verso l ovest, m inacciando di tagliar fuori le tru p p e tedesche dei Balcani che si stanno ritiran d o verso il nord. D altronde l inverno non è m ai stato p er l esercito Rosso una stagione di p rep arazio n e e di stasi, bensì di grandi operazioni m ilitari di p o rtata non m inore di quelle estive. E evidente che anche quest anno si avrà l offensiva invernale sovietica. Le due offensive, quella sovietica ad oriente e quella anglo-am ericana a ll occidente, possono essere decisive p er le sorti della guerra, e perciò, in d ip e n dentem ente anche dagli avvenim enti sul fro n te ita lia n o, possono avere le p iù grandi ripercussioni sul m odo e sul ritm o della nostra liberazione. A questo proposito un altro elem ento dev essere ancora preso in considerazione. La spinta da ovest delle tru p p e sovietiche che in U ngheria si battono già oltre il D anubio e avanzano lungo la D rava, pone, come una possibilità dei prossim i m esi, la creazione, anche ai nostri confini o rientali, d un fronte alleato ed amico. E inutile sottolineare l accelerazione che una sim ile eventualità, qualora si realizzasse, darebbe a tu tto il corso degli avvenim enti m ilitari in Italia e, q u in d i, anche alla lo tta partigiana. P erciò sul piano generale delle prospettive, gli avvenim enti stessi, le dichiarazioni dei m aggiori responsabili delle Potenze U nite, in particolare le recenti dichiarazioni di C hurchill, lo spirito e la lettera stessi delle istruzioni di A lexander, non giustificano affatto, come dicevam o all inizio, le tendenze alla sm obilitazione delle forze partigiane e al pessim ism o. Sul piano tattico poi, le istruzioni di A lexander, constatato che «il sopravvenire della pioggia e del fango inevitabilm ente significa un rallentam ento del ritm o della battaglia» p er le forze A lleate in Ita lia, dicono ai P a trio ti: «Cesserete p er il m om ento operazioni organizzate su vasta scala». A nche qui non si afferm a, nè p er gli eserciti alleali, nè p e r le forze p artig ian e, che si deve cessare la b a t ta g lia; si dice soltanto che, p e r gli eserciti alleati, si avrà in conseguenza della pioggia e del fango, (che scom pariranno d altronde con il gelo) un rallentam ento del ritm o della battaglia, e che, per il m om ento, i p artigiani devono cessare non «ogni operazione», ma solam ente «operazioni organizzate su vasta scala», il cui successo cioè, fosse necessariam ente legato al rapido sviluppo della battaglia alleata. E evidente che qui si allude alle azioni insurrezionali di vasta

6 30 Il proclama Alexander e Vatteggiamento della Resistenza p o rta ta da organizzarsi nei centri vitali p e r il nem ico ed il cui successo, con gli odierni rap p o rti di forza, non può che essere assicurato dal rapido congiungim ento delle forze insorte con le tru p p e alleate. N oi crediam o, anche p e r le inform azioni che si sono giunte dal Com ando R egionale E m iliano, che è collegato operativam ente con il Q uartier G enerale A lleato, che si intendesse alludere, in detto passagggio, ai pian i insurrezionali p er B ologna e altri centri em iliani, pian i che il rallen tato ritm o della battaglia obbliga p er il m om ento, dice A lexander, a rin v iare. T anto è vero questo che, nelle stesse istru zio n i, A lexander aggiunge : cc Questo non significa che non ap profitterete di opportunità che vi si presen tan o, se il rischio non è tro p p o grande, di distru g gere tedeschi e fascisti e sabotare, a seconda delle istruzioni che avete già ric e v u te». Cioè: la battaglia continua e deve continuare p er gli eserciti alleati ed anche p er le forze p artigiane. Le istruzioni di A lexander si sono proposte solam ente, come del resto è stato p re cisato in successive dichiarazioni alla radio, di adeguare la lotta partigiana al ritm o delle operazioni m ilita ri alleate. Perciò ogni richiam o alle direttive di A lexander p er giustificare delle proposte di sm obilitazione, di «contrazione» delle forze e della lotta p artigiana, di «invii in licenza», di stasi operativa p er la stagione invernale ecc., è assolutam ente ingiustificato: 1) perchè, tra l altro, le direttive di A lexander si riferiscono non a ll inverno ma solam ente al m om ento della pioggia e del fango; 2) perchè dette d i rettive non sono di sm obilitazione o di stasi m a di continuazione della lo tta, se p u r m ettono in guardia, p er il m om ento, contro operazioni organizzate su larga scala, che non potrebbero riuscire perchè non tro v ereb b ero l appoggio im m ediato degli eserciti alleati. M a, di fatto, le discussioni sulle istruzioni di A lexander non toccano solo T in te rp re ta zio n e di esse m a sostanzialm ente il m odo com e superare le difficoltà p iù grandi create d all inverno. A nche sotto questo rap p o rto il Com ando G enerale per l Italia O ccupata è ferm am ente co n trario alle ten d en ze affiorate in alcuni com andi regionali e in alcuni C om andi di form azione a capitolare di fronte alle difficoltà del m om ento, a non cercare di vincerle con la m obilitazione delle energie pop o lari e p a trio ttic h e e a non vedere nessuna altra soluzione che la rin u n cia, più o m eno larvata, più o m eno estesa, alla organizzazione ed alla lo tta partig ian a. Le soluzioni presentate, praticam ente, del resto, non sarebbero nem m eno delle soluzioni. Esse aggraverebbero, form alm ente, i Com andi di alcune resp o n sab ilità, m a non risolverebbero affatto il p ro blem a del vitto e dell alloggio per i P artig iani, che sarebbero abband o n ati a ll iniziativa in d ividuale con tu tte le conseguenze ed i danni

7 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza 31 che ne deriverebbero. N on si deve dim enticare che la lotta partigiana, p er il popolo italiano e p er ogni singolo com battente, non è stata un capriccio o un lusso a cui si possa rin u n ciare quando si voglia. E stata ed è u n a necessità p e r difendere giorno p er giorno il p a trim onio m ateriale, politico e m orale del popolo italian o ; è stata ed è, p er la to talità dei p atrio ti, una necessità personale p er difendere la p ro p ria esistenza. Queste necessità, col prolungarsi della guerra e col sopravvenire dell inverno, non scom pare m a, anzi, si rende sem pre p iù im pellente ed urgente non solo per quelli che già si battono con le arm i in m ano m a anche p er quelli che le nuove e p iù feroci m isure di repressione e di te rro re nazifascista obbligano ad abbandonare la casa ed il lavoro ed a darsi alla m acchia. Noi dobbiam o prevedere p e r la prossim a settim ana e p e r i p ro s sim i m esi, non u n a contrazione, non u n indebolim ento della lotta p artig ian a, m a bensì la sua intensificazione e l allargam ento delle form azioni arm ate. In questa previsione i n o stri C om andi non possono, non devono, o rientarsi nel senso della sm obilitazione m a bensì d u n a m aggiore e p iù larg a organizzazione e d u n a p iù intensa com b attività. Se ciò non facessero i C om andi verrebbero m eno alla loro funzione di d irezione e di guida. N on possiam o d ire ai p atrio ti che da un anno si batto n o contro i nazifascisti, non possiam o dire a nessuno che ha im bracciato le arm i p e r lib erare il suolo della p a tria : adesso vattene a casa, noi ci disinteressiam o di te. Nessuno dei P a trio ti può to rn are alla sua casa nè al suo lavoro: lo gherm irebbe la reazione nazifascista. U na sm obilitazione, anche solo parziale, dei com battenti della libertà, co stituirebbe, di fatto, un invito o a cap ito lare di fro n te alle lu singhe e agli allettam enti a lavorare p er i nazifascisti, cioè a tra d ire tu tto un passato di lotta e di onore; o ppure sarebbe spinta a darsi all azione incontrollata e disorganizzata, ciò che è p roprio com pito del Com ando evitare con la sua attività di inquadram ento, di d ire zione e di educazione politica. M a si tra tta, lo sappiam o, di su p erare le difficoltà della situ a zione e della stagione. Queste difficoltà non si risolvono certam ente trasm ettendo dei buoni consigli ai Com andi dipendenti. Ma com pito dei C om andi, dei dirigenti, dei capi, non è di trasm ettere dei buoni consigli m a di studiare, elaborare e realizzare tu tte quelle iniziative atte ad affrontare ed a su p erare vittoriosam ente le difficoltà del m o m ento. U n Com ando o u n capo partigiano, non può rim ettersi per ogni cosa all auto rità superiore, come in tem pi norm ali si farebbe con qualsiasi governo. C aratteristica del m ovim ento p artig ian o è l in i ziativa dal basso e la solidarietà po p o lare e nazionale.

8 32 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza E questa solidarietà nazionale che si deve stim olare, organizzare e, se necessario, anche forzare, so prattutto nei confronti dei ceti p iù abbienti, p iù restii a com piere il loro dovere. Non si può am m ettere, non si deve am m ettere, che l Ita lia S ettentrionale, cioè la p arte più ricca del nostro Paese, non sia in grado di m antenere un esercito di 80 m ila partig ian i, q u anti ne conta oggi il nostro C.V.d.L. I b anchieri, gli in d u striali, i p ro fittato ri, che hanno trovato m iliardi di buona m oneta p er finanziare le im prese fasciste, devono trovare p er am ore o p e r forza, qualche centinaio di m ilioni svalutati p er a lim en tare la nostra guerra di L iberazione. Il popolo jugoslavo, c e rta m ente più povero del nostro e soprattu tto d ell Italia Settentrionale, m an tien e da tr e an n i, ed accresce sem pre p iù, il suo vittorioso esercito nazionale. N on vediam o perchè quel che ha potuto fare, da solo, il popolo jugoslavo, n on possiam o farlo anche noi. E questione di volontà e di direzione. E questione di o rganizzazione e di decisione. E evidente che la m obilitazione delle riserve nazionali p er la guerra di L iberazione non è com pito specifico dei Com andi M ilitari. Ma noi siamo responsabili dell esistenza e dello sviluppo del m ovim ento p a rtig ian o, noi dobbiam o in terv en ire energicam ente presso i C.d.L.N. perchè provvedano a fo rn ire alle nostre form azioni, tu tto quanto loro necessita. N oi siam o persuasi che i C.d. L.N. faranno veram ente il loro dovere anche in questo cam po. Ma m olto possono anche fare, e fare in m odo organizzato, senza d ar lu o go a giustificate lam entele, i vari C om andi M ilitari. Lo prova già il fatto, del resto, che m oltissim e delle nostre form azioni partigiano vivono grazie ai p ro p ri sforzi, le sovvenzioni che ricevono dal centro non soddisfacendo, che in infim a p a rte, le loro necessità. Nel cam po d ell aiuto finanziario il C om ando G enerale p er l Ita lia occupata, in stretto accordo con il C.d.L.N.A.I., h a già p ro v veduto in p arte, e in p arte sta provvedendo, ad accrescere le p ro p rie possibilità finanziarie. N oi crediam o di p o te r disp o rre, p er i prossim i m esi, di m olto di più di quanto non si sia disposto p er i mesi scorsi. M a dev essere ben chiaro a tu tti i C om andi che le assegnazioni del Com ando G enerale, p er quanto aum entino, non possono soddisfare che ad una p arte dei bisogni delle form azioni partigiane. I C om andi R egionali a loro volta devono provvedere a mezzo del C.d.L.N. alla m obilitazione delle risorse finanziare e m ateriali locali, lasciando alle singole form azioni il com pito di provvedere soltanto ai bisogni più u rgenti e che m eno facilm ente si possono soddisfare centralm ente. P er le m isure organizzative da p ren d ere, in vista delle difficoltà invernali, questo Com ando ha già dato delle direttive che richiam a e conferm a. Esso consiglia a quelle form azioni, che risiedono in zone in o sp itali, a scendere verso il p ian o, articolarsi in nuclei m inori m a

9 Il proclama Alexander e l atteggiamento delta Resistenza 33 sem pre saldam ente organizzati e d iretti ad estendere il p iù largam ente possibile la guerriglia. N el piano vi sono num erosi o biettivi da atta c care. Questo spostam ento al piano deve perciò significare non un affievolimento della guerriglia m a il suo rafforzam ento. E evidente che in questo cam po non si possono dare, cen tralm en te, che degli o rien tam en ti di m assim a. D eve essere com pito dei Com an d i R egionali, di zona e di form azione, realizzare questi o rie n ta m enti in disposizioni p iù precise che tengano conto delle partico larità e delle possibilità locali. A nche nel cam po tattico operativo non si possono dare dei criteri rig id i e uniform i p er tu tte le situazioni: si deve studiare la già ricca nostra esperienza di guerriglia e tra rre p er le varie situazioni degli u tili insegnam enti. A questo proposito vi m anderem o in questi giorni un prezioso studio su ll esperienza friulana. Qui ci piace rich iam are ed indicare ad esem pio le direttive p er l attiv ità invernale elab o rate dal Com ando R egionale della Ligxiria dopo le istruzioni di A lexander (1): «L attività operativa dei nostri V olontari non può subire soste n eppure in questo periodo di tem po in cui urgono i gravi problem i organizzativi e logistici, in e re n ti a questa duplice e com plessa a ttiv ità; esige so p rattu tto, da p arte di tu tti, il più com pleto, sincero, in condizionato spirito di collaborazione. O ra p iù che m ai è in d isp e n sabile che ogni particolarism o, ogni individualism o, qualsiasi visione personale di questioni politiche ed organizzative lasci il posto ad uno spirito di fratellanza e di solidarietà che leghi tu tti i volontari della lib e rtà n e ll unico suprem o scopo della v itto ria sul com une nem ico. 1 (1) Diam o, a m aggior com pletezza, l inizio della circolare del Comando Militare Regionale per la Liguria, della quale gran parte è stata letteralm ente citata nelle «Istruzioni» del Comando Generale, di cui al testo : C om itato di L iberazione N azionale C orpo V olontari della L ibertà Com ando M ilitare R egionale per la L iguria prot. n. 157 Sigla Car. A tu tti i C om andi dipendenti. O ggetto: Attività invernale. Le istruzioni recentem ente diram ate dal Com ando delle A rm ate A lleate in Italia, in previsione della cam pagna invernale, suggeriscono alle form azioni partigiane d ell Alta Italia un attività prevalentem ente organizzativa, escludendo l opportunità e la convenienza di operazioni offensive di grande portata. Ciò vale solo in parte per le nostre form azioni per la Liguria, che si trovano quasi tutte schierate sulle im m ediate retrovie del nem ico e che debbono p u r sem pre tenere presente l eventualità di un favorevole e più deciso sviluppo della situazione tattico-strategica sul fronte A ppennino-a driatico, tale da determ i nare la liberazione di tutte le regioni tu tt ora occupate dai tedeschi a sud del Po. L attività operativa dei nostri volontari...

10 34 II proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza «Solo a questa condizione saranno vittoriosam ente superate le difficoltà del m om ento e gli ultim i ostacoli che ancora si oppongono al trionfo della nostra giusta causa di lib ertà e di indipendenza della P atria. «N essun com prom esso, nessun patteggiam ento è possibile ed am m issibile col nem ico. T entativi di ta l genere; anche se apparentem ente allettanti (destinati però sem pre a risolversi in inganno), debbono essere decisam ente ed im m ediatam ente stroncati e respinti. Chi ha perseguitato, m arto riato, ucciso i nostri com pagni m igliori, m erita soltanto il nostro odio irrid u cib ile. E necessario p ertan to che le in derogabili necessità organizzative in erenti alla situazione invernale n on vengano a costituire freno od intralcio alla prosecuzione in sta n cabile della lo tta p ard g ian a: agguati, im boscate, sabotaggi, colpi di m ano debbono c o n tin u are com e p e r il passato, a colpire incessantem ente il nem ico nazifascista ovunque si trovi in condizioni di essere utilm en te colpito. «N on devesi p er altro trascu rare P eventualità che, con u n re la tivo affievolirsi dell attività belbca al fronte, i nazifascisti rip ren d an o con m aggior in ten sità le operazioni d i rastrellam en to. «Valgono p er tali ipotesi le direttive già im p artite da questo C om ando: vigilanza continua ed attenta, occupazione di posizioni elevate e dom in an ti (posizioni di com battim ento) dalle q u ali infliggere al nem ico le m aggiori p erd ite con il fuoco ed il contr assalto; in caso di su p erio rità schiacciante del nem ico, o di fo rti attacchi concentrici, so ttrarsi al com battim ento p e r occupare posizioni p iù v an taggiose, già designate in precedenza p er ciascun distaccam ento; superato il rastrellam ento, rio rd in are i re p a rti e p reparare la guerriglia. «C irca la scelta e l organizzazione degli alloggiam enti invernali, valgono i seguenti c rite ri: - è ovvia la convenienza di appoggiarsi a dei cen tri a b ita ti di m ontagna, addivenendo, se necessario, ad u n funzionam ento dei re p a rti sem prechè non ne abbia pregiudizio la capacità operativa dei re p a rti stessi. Si eviti di m assim a la «occupazione» dei p iù im p o rtan ti centri del fondo valle, sul quale preferibilm ente puntano le m aggiori operazioni di rastrellam ento in condizioni p er noi svantaggiose, data la im possibilità di organizzarvi u n a difesa efficacemente adeguata ai m ezzi di cui dispone l attaccante. - Si preferiscano i piccoli paesi di mezza costa, dei quali è facile l accesso ai cen tri m aggiori della vallata, p er i necessari rifo rn i m enti e il controllo costante delle rotabili a mezzo di pattuglie e di p u n tate offensive.

11 Il proclama Alexander e Vatteggiamento della Resistenza 35 Laddove non si possano accupare caseggiati, potranno costruirsi r i coveri in legnam e o m u ratu ra, parzialm ente in te rra ti e possibilm ente fo rn iti di qualche mezzo di riscaldam ento. Sia sem pre curata con p a rtic o la re diligenza la buona conservazione delle arm i, delle m u nizioni, dei viveri. G li indum enti invernali disponibili siano dati con preferenza al personale che presta servizio all ap erto ; vedette, pattuglie, guardie, staffette, conducenti, personale addetto alle postazioni fisse di arm i pesanti, ai cam pi di lancio, ecc. ecc.» (Il Comando Regionale). IL COMANDO GENERALE II. COM ITATO D I LIB ER A ZIO N E NA ZIO NALE PER L ALTA ITA LIA D elegazione per la Lom bardia del Com ando G enerale delle Brigate d Assalto oc G aribaldi» CORPO VO LO NTARI DELLA LIB ER TA Sede, Al C om ando R aggruppam ento B rigate G aribaldi S. A. P. O ggetto: R isposta al rapporto inform ativo N. 3. a P ad an a In ferio re». A bbiam o studiato attentam ente il rap p o rto che codesto C om ando invia a questa Delegazione, in data 30 novem bre, e ne abbiam o tra tta u n idea abbastanza chiara e concreta di com e si sviluppa e si potenzia l attività delle vostre B rigate S.A.P. E p er noi un segno di orgoglio e pertanto vi m andiam o il nostro plauso per il lavoro che avete svolto e che state svolgendo con accanim ento contro i nem ici della P a tria. C om prendiam o benissim o la difficile situazione in cui vi trovate, data la poca elevatura po litica delle m asse con le q uali dovete la vorare. In queste condizioni è so prattutto lo spirito attesista che si m anifesta e che dilaga se non vi è un nostro p ronto intervento chiarificatore. Ci fa piacere sentire che m algrado tu tte queste difficoltà voi avete saputo im postare benissim o la lotta contro l attendism.o che un po dap p ertu tto risorge e perfino talvolta fra le nostre file. E giusta la vostra preoccupazione di avere im m ediatam ente da p a rte dei Com andi S uperiori u n aiuto inteso a facilitare il vostro lavoro di c h ia rificazione, so prattutto in presenza di fatti salienti come quello del messaggio del Gen. A lexander. Vi è effettivam ente da questo punto di vista ancora m olto da fare'. Questo non vuol dire che non si faccia nien te p e r venirvi in co n tro, soltanto che le difficoltà di com unicazione

12 36 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza ecc. ren d o n o talv o lta no n tem pestivo l intervento dei C om andi Sup erio ri. A proposito del messaggio di A lexander in questo m om ento sare te già in possesso di u n a direttiv a generale e abbastanza p a rtic o la reggiata che il Com ando G enerale del Corpo V olontari della L ibertà h a emesso in questi u ltim i giorni. A d ogni m odo p er m eglio assicurarci che vi giunga ne uniam o alla presente una copia. In essa troverete tu tti gli spunti polem ici per controbattere la m entalità attesista, tu tte le direttive u tili e necessarie p e r im p o stare u n a accanita lo tta contro i nem ici nazifascisti. Voi dovete studiare attentam ente queste direttive ed applicarle p artico larm ente al vostro caso e alla vostra provincia. I legam i deboli che ci dite esistano tra le forze attive della liberazione e le masse ru ra li, vi devono preoccupare e spingere a svolgere una attività intesa a legarsi m aggiorm ente a queste masse. E vero che talvolta non sem pre i C. di L. sono all altezza del lo ro com pito. In questi casi è necessario che voi che rap p re se n ta te le p a rte p iù attiva facciate tu tti gli sforzi im m aginabili p er spingere ed orientare questi organism i a p rendere conta tti più stretti con le m asse ru rali. La stessa cosa va detta per quanto riguarda l applicazione delle direttive dei C. di L. superiori nei C. di L. inferiori. A nche qui è necessario un vostro sforzo inteso a far sì che le direttiv e centrali vengano app licate scrupolosam ente alla base. LA DELEGAZIONE III. COM ITATO D I LIB ERA ZIO N E NA ZIO NALE CORPO VOLONTARI DELLA LIB ER TA COMANDO M ILITA RE REGION ALE PIEM O NTESE N D icem bre Oggetto : Cam pagna invernale. Ai C om andi dipendenti. Il Com ando G enerale per l Italia O ccupata, con circolare 165 del 2 dicem bre, precisa l in te rp re ta zio n e da darsi alle istruzioni del gen erale A lexander p e r la cam pagna invernale. La segnalazione «la cam pagna estiva è finita ed ha inizio la cam pagna invernale» non va intesa nel senso di e n tra re in «stasi in vernale» con conseguente sm obilitazione delle forze e cessazione di ogni attiv ità contro l invasore, ta n to è vero che nelle istruzioni si aggiunge: cc Questo non significa che non approfitterete di o p p o rtu n ità che si presentassero, se il rischio non è tro p p o grande, p er distru g gere tedeschi e fascisti e p e r com piere atti di sabotaggio».

13 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza 37 P ertan to l ordine A lexander va inteso nel senso che «d u ran te i periodi di pioggia e di fango» alle operazioni organizzate su vasta scala in correlazione con le operazioni condotte sul fro n te di b a tta glia degli alleati, vanno sostituite le operazioni di guerriglia. Il Com ando G enerale rileva del resto che cc la lotta p artigiana per il popolo italiano e p e r ogni singolo com battente n o n è stata un capriccio o un lusso cui si possa rin u n ciare quando si voglia. E stata ed è una necessità p er difendere giorno per giorno il patrim onio m ateria le, politico e m orale del popolo italiano». N on si tra tta pertan to di sm obilitare o di attendere, m a di superare le difficoltà della situazione e della stagione. Queste difficoltà non si r i solvono trasm ettendo dei buoni consigli ai d ipendenti, m a accontentandosi di ram m entare che il capo partigiano non deve p iù rim ettersi per ogni cosa a ll autorità superiore com e si farebbe in tem pi norm ali, e che caratteristica del m ovim ento partigiano è l iniziativa dal basso. Le difficoltà vanno riso lte: da p arte dei com andi insistendo presso i com andi alleati perchè gli aiu ti si sostanzino n e ll invio di oggetti di equipaggiam ento e di armii, e insistendo presso i C.L.N. p erch è siano fo rn iti regolarm en te i m ezzi di finanziam ento e di sostentam ento; da p a rte delle form azioni affinando istruzione, add estram en ti, allenam ento. Questo C om ando regionale ritien e di essere sulla buona strada p er quanto concerne l aiuto alleato, sem pre che i d ipendenti concorrano con la disciplina all ordinata distribuzione di quanto verrà fornito. P e r il finanziam ento esso si è assunta la responsabilità di a u to rizzare la provvista d iretta dei mezzi di sostentam ento da p arte delle singole form azioni e insiste presso il com itato regionale perchè, come ha notato il com ando generale, «non si può, nè si deve am m ettere che l Italia settentrionale, cioè la p arte p iù ricca del Paese, non sia in grado di m antenere p a rtig ia n i. «I b anchieri, gli industriali, i profittatori che hanno trovato m i liard i di buona m oneta per finanziare le im prese fasciste devono tro v are, p e r am ore o p e r forza, qualche centinaio di m ilioni svaluta ti p er alim entare la guerra p artigiana». Le disposizioni tecniche pe la sistem azione invernale sono già state da tem po trasm esse. n, c, m, r. p.

14 38 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza IV. COM ITATO D I LIB ER A ZIO N E NA ZIO NALE CORPO VOLONTARI DELLA LIB ER TA FO R M A ZIO N I «G IU STIZIA E LIB ER T A» COMANDO DEL PIEM O N TE Sede A tu tti i C om andi di divisione e b rigate e.p.c. A tu tti gli Isp etto ri del Piem onte. Si conferm a la nostra u ltim a circolare, con la q u ale venivano r i chiesti precisi dati relativi alla forza, arm am ento e dislocazione delle form azioni, nonché sulle necessità finanziarie e di approvvigionam ento delle singole fo rm azio n i, in v itan d o ad un sollecito riscontro. D islocazione invernale. I l C om ando A. I. con sua circolare illustrativ a in m erito alle istru zio n i del G en. A lexander p e r la cam pagna in v ern ale, precisa che p e r cam pagna invernale n o n deve in te n dersi «stasi invernale» e ciò p er ragioni che non sfuggono a codesti C om andi. Conseguentem ente nessuna sm obilitazione o contrazione di forza è consigliata, m a anzi u n intensificarsi d ell azione di disturbo e sabotaggio, escludendosi senz altro le azioni di m assa. Le difficoltà stagionali im pongono invece partico lari disposizioni atte a superarle, so p rattu tto una riorganizzazione delle form azioni nelle zone p iù a d a t te e secondo i criteri che codesti com andi possono m eglio giudicare. Q uesto Com ando R egionale consiglia u n articolam ento delle fo rm a zioni in p iù piccoli nuclei strettam ente collegati e Favvicinam ento a zone di fondo valle e pian u ra specie ai fini di u n p iù facile approvigionam ento (evitando i grossi centri di fondo valle, appoggiandosi sui piccoli paesi di m ezza costa). Q uesto C om ando assicura la m assim a collaborazione, sia p e r l appoggio nelle zone prescelte delle fo r m azioni, sia dal p u n to di vista finanziario e d i intendenza. N el p re disporre i m ovim enti di cui sopra, p rendere preventivi accordi con le form azioni delle località finitim e del C. V., al fine di evitare dannosi conflitti ed in terferen ze e dare im m ediata com unicazione dei m ovim enti stessi a questo C om ando R egionale. G ruppi inform azioni. E indispensabile che ogni Com ando crei il p ro p rio gruppo inform azioni ed attivi al m assim o i g ru p p i già esistenti. Le notizie di c a ra tte re m ilita re di ogni specie sono ind isp en sab ili p e r conoscere esattam ente e continuativam ente le forze e le in te n zioni del nem ico, p e r provvedere tem pestivam ente. U n ra p p o rto settim anale o quindicinale deve giungere regolarm ente a questo Com ando. R elazione quindicinale. Si invitano tu tti i C om andi a usare una relazione quindicinale concisa m a precisa sulle azioni belliche p ro p rie e delle form azioni v iciniori, nonché tu tte le notizie che possono interessare questo C om ando R egionale,

15 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza 39 Intendenza. Questo Com ando inten d e attivare il p ro p rio servizio di intendenza. Si prega p ertanto far conoscere quali necessità non possono venire soddisfatte in loco m a p o treb b ero essere facilitate dal centro. Viva l Ita lia lib era! IL COMANDO V. COM ITATO D I LIB ER A ZIO N E NA ZIO NALE PER L ALTA ITA LIA CORPO VO LO NTARI DELLA LIB ER TA COMANDO PIA ZZA MILANO O ggetto: R isposta alle direttive del C om ando Superiore sulle istruzioni del Gen. A lexander. A l Com ando G enerale p er l Ita lia occupata. Questo C om ando Piazza, riu n ito si in data , presa v i sione della circolare N. 165 di p ro t., esam inatala nei suoi vari aspetti, approva l im postazione e le istru zio n i em anate dal C om ando S uperio re, riguardante le «Istruzioni del G en. A lexander per la cam pagna invernale». E ovvio che, m algrado la stagione in v ern ale, l azione dei P a trio ti deve continuare nel m odo m igliore, escogitando tu tte quelle form e ap p ro p riate e rispondenti alla situazione politico-m ilitare del m om ento. E con questo spirito che furono da noi em anate le disposizioni sia in città che in provincia. A ccludiam o il B ollettino delle azioni com piute in questo ultim o mese di dicem bre. N on appena sarem o in possesso delle relazioni delle ultim e azioni com piute in questi giorni in M ilano, ci farem o p rem u ra di com unicarvele. R iteniam o opportuno fare pubblica lode alle B rigate che hanno partecipato a queste azioni, negli stessi giorni in cui M ussolini si trovava a M ilano e nei giorni seguenti. C i m anterrem o su questa linea di condotta, cioè svilupperem o al m assim o la lo tta di L iberazione N azionale che, con quella delle A r m ate A lleate, p o rte rà alla L iberazione del nostro Paese. Saluti fratern i. IL COMMISSARIO POLITICO Boldi Z. O IL GENERALE COMANDANTE Rarberis

16 40 Il proclama Alexander e Vatteggiamento della Resistenza VI. (*) COM ITATO D I LIB ER A ZIO N E NA ZIO NALE CORPO \VOLONTARI DELLA LIB ER TA COM ANDO M IL IT A R E FO RM A ZIO N I AUTONOM E DEL PIEM O N TE N. 888 ordin I l O ggetto: Sistem azione invernale. Ai C om andi delle form azioni dipendenti P resi gli ordini del generale m em bro del C.M.P.P. L incom bente stagione invernale im pone di affrontare e risolvere con v irile risolutezza i gravi pro b lem i che si pongono alle fo rm a zioni partig ian e. A differenza, in fa tti, d e ll inverno decorso, la m aggiore consistenza delle form azioni e la m inore disponibilità di scorte presso i civili inaspriscono il problem a logistico, m entre quello operativo è reso più difficile dal fatto che in P iem o n te si sono concentrate n o te voli forze nazifasciste. Si aggiunga che il rid o tto ritm o operativo stille fronti principali di com battim ento conseguente a ll inclem enza stagionale porta a considerare, nel piano di logiche previsioni, come non prossim o il m om ento della liberazione. In tale situazione il problem a p rincipale è quello di «d u rare». «D urare» nonostante le avversità clim atologiche, «d u rare» nonostante le repressioni nazifasciste, «d urare» vincendo lo sconforto e la stanchezza sp iritu ale. Il superam ento delle difficoltà stagionali si presenta diverso a seconda della zona, dello spirito della popolazione, delle possibilità di sussistenza e di aiuto. Di conseguenza non si possono im p a rtire disposizioni di valore generale m a applicando il c rite rio del caso p e r caso. Dove la zona di stazionam ento (base) è la m ontagna, bisogna d i stinguere tra le zone nelle quali esistono b aite o locali coperti con possibilità di riscaldam ento sgom berati p er ragioni stagionali dalla popolazione e zone nelle q u ali occorre appoggiarsi p e r l a b i tazione ai civili locali. N el prim o caso si m an terrà F a ttu a le stru ttu ra (*) Il testo del presente docum ento fu redatto dal Gen. T rabucchi e fu p ro posto al Com ando R egionale M ilitare Piem ontese per l approvazione e l adozione a ordine ufficiale del Comando stesso. N on essendo stato approvato, esso fu inviata successivam ente soltanto alle Form azioni A utonom e. Il docum ento si Vede pubblicato, in redazione per m olti p unti diversa, nel volum e di A. T rabucchi, 7 v in ti hanno sempre torto, T orino, De Silva, 1947, p. 128 n, 1,

17 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza 41 di g ruppi con il vantaggio della conservazione dei vincoli organici, n e l secondo si p o trà giungere fino al frazionam ento d e ll uom o isolato p er d istribuire, sulla m assa della popolazione, il peso conseguente alla ric h ie sta ospitalità. P er quest ultim a occorrerà chiedere quanto è strettam ente n e cessario accettando la sobrietà di una vita severa e dando il p roprio aiuto in qualsiasi prestazione. In entram bi i casi, p er altro, sarà sovente necessario procedere alla contrazione dei re p a rti inviando in «licenza invernale» tu tti coloro che sono in m isura di tro v are com unque un appoggio nella vita civile, e quando ciò non basti, allontanando i m eno atti fisicam ente alla vita partigiana o quelli che danno m inore affidamento di capacità e di sp irito com battivo. Dove la zona di stazionam ento è in p ian u ra, bisogna distinguere tra le zone controllate dalle form azioni (zone nelle quali il nem ico non è in condizioni di intervenire che previo azioni di forza) e zone nelle quali il nem ico è sem pre in m isura di intervento. N el prim o caso possono essere conservati gli o rd in am en ti a ttu a li con l avvertenza di p rep arare e m antenere una «zona di rispetto» in cui rip a ra re in caso di ra stre lla m e n ti in grande stile. In questa zona di r i spetto vanno accantonati viveri e m unizioni e definite le località di acquartieram ento tem poraneo. N el secondo caso l attu ale frazionam ento va ancora accentuato nella considerazione che m e n tre n e l p e riodo estivo si può utilizzare l accam pam ento, p iù o m eno b en e o r ganizzato, e in qualche contingenza anche l addiaccio, nella stagione invernale occorre l accantonam ento sotto il tetto il che rappresenta la necessità del ricorso a ll osp italità locale. Come già prospettato p er la m ontagna, la necessità del ricorso alla ospitalità (diversa d all acquartieram ento forzoso) obbliga alla contrazione degli organici p e r non gravare tro p p o sui civili. A l riguardo va precisato che se il com ando non tralascerà mezzo alcuno p er intensificare il finanziam ento o p er increm entare le provviste di oggetti di equipaggiam ento le difficoltà, la fase cosp irato ria, di regolare gli aiuti e di effettuare i trasp o rti si fanno sem pre p iù gravi. A suo tem po chi non h a dato quanto poteva e doveva pagherà duram ente un assenteism o che è tradim ento, m a tali m ancanze no n possono contestare (sic) il procedim ento proposto da alcuni di im porre coattivam ente (pena ad esem pio la distribuzione dei beni) l obbligo di dare ospitalità nella p ro p ria abitazione ad un certo num ero di p atrio ti. O ltre a tu tto, il rilassam ento disciplinare che è congenito con il frazionam ento, in uno con il tim ore delle rappresaglie fasciste p er la concessa o spitalità, potrebbe provocare delazioni o rib e llio n i con gravissim o pregiudizio p e r tu tta l organizzazione. S ulla base di q uanto illu stra to ciascuno consideri, in relazione

18 42 II proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza dei mezzi disponibili, se ed in quali lim iti convenga procedere alla contrazione, senza lasciarsi tu rb a re d a ll obiezione che gli elem enti la sciati in lib ertà andrebbero a rafforzare g ruppi irregolari che usano la m aschera del patriottism o p er coprire m isfatti e crim ini. Ciò può essere vero mia quando la situazione non consente di pervenire ad una soluzione ideale, bisogna avere il coraggio di scegliere quella che presenta i m in o ri inconvenienti. Il m ovim ento partigiano in Italia ha conseguito due grandissim i risu ltati : ha im pedito la form azione di un esercito coscritto da affiancare a ll invasore tedesco; ha im pegnato, distogliendole dai fronti com battim ento, rilevanti forze tedesche. Il prim o risu ltato è orm ai definitivam ente acquisito, il secondo chiede, oggi, di m antenere in ta tto le forze p er il m om ento in cui il P iem onte diventerà im m ediata retrovia del fronte. Di conseguenza, in u n a situazione nella q u ale le difficoltà logistiche sono di gran lu n ga più difficili per il p atrio ta che p er il nazifascista, si proseguirà nella guerriglia evitando quelle operazioni che, p e r ch ied ere il concentram ento delle forze, possono esporre queste a p e rd ite gravissim e. Speciale cura dovrà poi attrib u irsi alla conservazione delle arm i e del m unizionam ento. N el prossim o periodo sono da attendersi num erose azioni di rastrellam ento d irette al ricu p ero 'dell arm a m ento. Si studi come e dove questo va tenuto, tenendo presente che m olti civili p u r essendo p ro n ti ad accettare com e ospiti i p a trio ti sono alieni dal consentire l introduzione delle arm i nelle loro case, p e r non esporsi alle feroci rap p resag lie nazifasciste. Il periodo invernale può, nella sua forzata stasi, illanguidire o ad d irittu ra annullare, lo spirito com battivo dei partig ian i. Bisognerà prodigarsi p e r im p e d ire la stanchezza sp iritu a le e peggio lo sconforto che p o trebbe altrim enti insidiare fino i m igliori. Al riguardo non si danno consigli: i com andi in indirizzo hanno tale esperienza di vita partigiana che sapranno escogitare le m igliori provvidenze p e r m an ten ere integro lo sp irito dei dip en d en ti. N el quadro organizzativo il periodo invernale sarà poi utilizzato p er colm are le num erose lacune lam entate n e ll ordinam ento delle form azioni e p er perfezionare la messa a punto del dispositivo p er il m om ento dell insurrezione generale. P ertan to si dovrà;

19 Il proclama Alexander e l atteggiamento della Resistenza 43 a) riesam in are la com posizione delle form azioni, provvedendo all aggiornam ento dei dati m atricolari, ricostituendo i gru p p i, p ro m ovendo i m eritevoli ; b) rivedere l arm am en to, curandone la sistem azione e la d istrib u zione; c) affinare l addestram ento attraverso veri e p ro p ri corsi di istru zione (sulle arm i, sul co m battim ento, sui collegam enti); d ) potenziare il servizio inform azioni con la costituzione di organi id o n ei alla ricerca e al vaglio delle notizie. Infine, ed è la questione più im p o rtan te, si dovranno curare gli accordi tra gli organi m ilitari cooperanti e le intese fra gli organi m ilita ri e gli organi civili. P e r q uanto concerne gli accordi tra gli organi m ilita ri coopera n ti si sottolinea ancora u n a volta la necessità di d ar v ita ai com a n d i di zona in quanto non sarà possibile dare soddisfacente soluzione ai pro b lem i o perativi ove n on si giunga alla concorde su b o r dinazione alle disposizioni prese dal com ando di zona. P er quanto concerne le intese con gli organi politici locali si deve riconoscere che fino ad ora esse sono state incerte, aleatorie e sovente offuscate da incom prensioni. E necessario su p erare tali in com prensioni e convincersi che fino da ora vanno gettate le basi della collaborazione p er risolvere a suo tem po i com plessi problem i della sicurezza (p olizia), delle com unicazioni, dei tra sp o rti e d e ll annona. P e r avere indirizzo nei rapporti da costituire si tenga presente che p e r la fase della ricostruzione si tende al parallelism o tr a o rd i nam ento civile e ord in am en to m ilitare. Di conseguenza: nella regione si avrà il C. L. N. regionale che eserciterà il suo p otere sulle forze arm ate attraverso il C om ando R egionale; nella provincia si avrà la p re fe ttu ra, in q uanto organo d e ll o rd i nam ento civile, e i com andi provinciali, in q uanto organi dell ordinam ento m ilitare. P e r raggiungere a siffatto ordinam ento i com andi di zona si trasform eranno in com andi p rovinciali che d ipenderanno dal Coniando regionale p e r quanto concerne disciplina, ord in am en to, am m inistrazione, im piego operativo, m entre agiranno in accordo diretto con le p re fe ttu re p e r quanto concerne im piego di polizia (tu te la della v ita e dei beni dei cittadini) n e l te rrito rio della provincia. M eno chiari risultano, come ovvio, i rapporti tra organi m ilitari e organi com unali, ma dove la m ateria non può essere regolam entata senza scendere ad una casistica in o p p o rtu n a, deve supplire la reciproca com prensione e la volontà di accordo.

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