Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scientifico

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1 Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico

2 DAL SEME AL SEME A.S. 2015/2016 Area disciplinare: SCIENZE Scuola Primaria: L.Radice 2 Anno Paoli Serena- Braca Sara

3 COLLOCAZIONE ALL INTERNO DEL PROGETTO VERTICALE Questo percorso di apprendimento si colloca all interno del mondo delle Scienze, seguendo un approccio verticale relativo al curricolo della scuola Primaria, in quanto segue una metodologia già introdotta nel precedente anno scolastico. Il progetto è stato proposto a due classi 2 che hanno lavorato in parallelo. L oggetto di studio é l osservazione, più oggettiva possibile, del mondo delle piante e del loro ciclo vitale. Il progetto si è articolato in due fasi : 1 Fase: da Settembre a Novembre. Partendo dall osservazione delle piante presenti nel giardino della scuola, individuiamo, nominiamo e studiamo le varie parti delle piante (radici, fusto, rami, foglie, fiore, frutto). 2 Fase: da Marzo a Giugno. Semina di alcuni monocotiledoni e dicotiledoni in ambienti e condizioni diverse. Osserviamo e registriamo nel tempo i mutamenti e le fasi di crescita: semina, germinazione e sviluppo. I due percorsi mirano all acquisizione dei concetti di: 1. Seme, radici, fusto, foglie, fiore 2. Semina, germinazione e crescita.

4 OBIETTIVI ESSENZIALI DI APPRENDIMENTO Acquisire la capacità di osservare con attenzione il mondo delle piante, utilizzando e ampliando il vocabolario scientifico relativo alle parole-proprietà apprese l anno precedente. Confrontare e descrivere specie diverse di piante Riconoscere le varie parti di una pianta Osservare, registrare e saper distinguere le fasi di crescita di una pianta Comprendere l importanza dei fattori determinanti per lo sviluppo della pianta Imparare a prendersi cura e aver rispetto per la natura

5 APPROCCIO METODOLOGICO I punti salienti dell approccio metodologico utilizzato si rifanno alle linee guida dei percorsi LSS e possono essere così riassunti: Introduzione dell argomento attraverso un iniziale osservazione diretta del fenomeno preso in esame Invito all osservazione curiosa individuale del fenomeno proposto Invito alla rielaborazione scritta individuale dei fenomeni osservati Condivisione collettiva delle singole osservazione Discussione guidata dall insegnante per riassumere le ipotesi formulate più significative selezionando quelle più verosimili. Collaborazione per realizzare una scheda riassuntiva del percorso effettuato. Formulazione di conclusioni condivise.

6 MATERIALI IMPIEGATI Il percorso prevede l utilizzo di: Vari tipi di semi (girasole- fava- cece- avena e grano) vasi, cassette di legno terriccio strumenti da giardinaggio

7 AMBIENTE DI LAVORO AULA Semina Osservazione e registrazione metodica delle varie fasi di crescita della pianta Momenti di confronto e condivisione collettiva Verifiche individuali Documentazione fotografica del percorso GIARDINO DELLA SCUOLA Osservazione diretta delle piante del giardino Disegno dal vero di una pianta scelta individualmente Semina nelle cassette di legno Documentazione fotografica del percorso Uscita didattica «Polo Scientifico» di Sesto Fiorentino (percorso «Dal seme al frutto»)

8 TEMPI DI LAVORO Fase preliminare:4 h di programmazione docenti LSS Progettazione : 6 h Sviluppo del percorso: 80 h Documentazione: 12 h

9 SUDDIVISIONE DEL PERCORSO PRIMA PARTE (da Settembre a Novembre) Indagine sulle esperienze pregresse degli alunni sulle piante Osservazione e disegno di una pianta dal vero Individuazione e denominazione delle varie parti di una pianta Creazione di una tabella osservativa delle singole componenti della pianta (riempimento con parole-proprietà ) Ulteriori descrizioni individuali di diverse piante con l utilizzo della tabella SECONDA PARTE (da Febbraio a Giugno) Presentazione di alcuni semi e osservazione delle loro singole parti Semina dei semi osservati in quattro diverse condizioni Osservazione e registrazione degli sviluppi della germinazione e crescita delle piantine Definizione e confronto tra seme monocotiledone e dicotiledone (radici, fusto, foglie)

10 DICO PIANTA.DISEGNO Introduciamo l argomento chiedendo ai bambini di pensare e poi rappresentare graficamente sul proprio quaderno una pianta. Con questa richiesta emergono già le differenze relative ai diversi tipi di pianta

11 E UNA PIANTA PERCHE Questa attività è stata proposta in modo consequenziale alla precedente. LA RICHIESTA INIZIALE E : «PERCHE SECONDO VOI QUELLA CHE AVETE RAPPRESENTATO SI PUO CLASSIFICARE COME PIANTA?» Dopo aver letto le motivazioni individuali, vengono stabiliti collettivamente le caratteristiche proprie di una pianta.

12 DISEGNO DAL VERO NEL GIARDINO DELLA SCUOLA Usciamo in giardino e chiediamo ad ogni bambino di scegliere una pianta e di rappresentarla graficamente sul proprio quaderno ponendo attenzione alle peculiarità del soggetto preso in esame. L intento è quello di cercare di superare gli stereotipi mentali che i bambini hanno nel disegno.

13 DESCRIZIONE DELLA PIANTA RAPPRESENTATA Successivamente, osservando il proprio disegno e ricordando la pianta rappresentata, ogni bambino descrive dettagliatamente, con un linguaggio scientifico, COME E la pianta che ha rappresentato.

14 CREAZIONE TABELLA DESCRITTIVA ANALITICA Dopo la condivisione collettiva dei singoli elaborati dei bambini, individuiamo insieme le SINGOLE PARTI VISIBILI di cui è composta una pianta: CHIOMA/FOGLIE FIORI TRONCO E RAMI FRUTTI

15 DESCRIVO UNA PIANTA CON LA TABELLA OSSERVATIVA Avendo rilevato che nella descrizione libera i bambini erano ripetitivi nelle osservazioni, poco lineari o omissivi, chiediamo di descrivere nuovamente la stessa pianta del giardino facendo uso della tabella elaborata collettivamente. L utilizzo della tabella evidenzia una notevole facilitazione nella fluidità ed organizzazione della descrizione.

16 TABELLA OSSERVATIVA E PAROLE-PROPRIETA Rilevando una certa povertà a livello lessicale nella descrizione, abbiamo ritenuto opportuno collegarsi al progetto dell anno precedente sulle parole-proprietà, cercando di ampliare il vocabolario rispetto ad ogni singola parte di cui è composta una pianta. Guidati dall insegnante, elaboriamo collettivamente una griglia che costituisca uno strumento di supporto durante la descrizione

17 TRANSFER DEGLI APPRENDIMENTI APPRESI A questo punto torniamo nuovamente in giardino assegnando ad ogni bambino una pianta da osservare. Avvalendosi sia della tabella osservativa che delle nuove parole proprietà acquisite, ognuno elabora il proprio testo, libero di scegliere se inserirlo nella griglia o tenerla presente producendo un testo narrativo.

18 Il nostro giardino di scuola è ricco di piante. Abbiamo creato insieme ai bambini una mappa, accompagnata dalla legenda, che illustra tutte le varietà presenti. MAPPA DEL GIARDINO

19 A FEBBRAIO SEMINIAMO Sospeso il progetto a Novembre, proseguiamo a Febbraio con la semina Presentiamo ai bambini 5 varietà di semi (fava, cece, girasole, avena e grano), proponendo un osservazione attenta e lo smontaggio degli stessi. Chiediamo poi di disegnare i singoli componenti

20 MANIPOLANDO E SMONTANDO I SEMI I bambini osservano con attenzione i vari tipi di semi, sia integri che scomposti nei singoli elementi e, contemporaneamente : 1. Riproducono graficamente il seme intero 2. Disegnano il seme scomposto 3. Denominano le varie parti del seme Tutti i bambini evidenziano la presenza di una parte esterna, che hanno poi chiamato «buccia», di una o due parti interne, e di un gambetto identificato come «radichetta».

21 MAPPA CONCETTUALE DEL SEME Dopo questa prima fase esplorativa, abbiamo fornito ai bambini una mappa concettuale sul seme con l intenzione di introdurre alcune terminologie scientifiche: TEGUMENTO EMBRIONE COTILEDONE MONOCOTILEDONE DICOTILEDONE

22 LA SEMINA IN CLASSE Procediamo nella semina prendendo in considerazione tutti i semi che abbiamo osservato, chiedendo ai bambini di registrare il materiale occorrente. Ogni bambino ha l opportunità di sperimentare ; etichettiamo poi ogni vaso (data e contenuto). Trascriviamo sul quaderno il procedimento a livello collettivo:

23 TUTTI ALL OPERA

24 SEMINIAMO IN GIARDINO Abbiamo poi seminato insieme ai bambini i semi di girasole in cassette di legno, in condizioni diverse: Semina con terra e acqua (non piovana) Semina con terra, senz acqua.

25 LE CONDIZIONI DELLA SEMINA Sono state predisposte 4 condizioni diverse di semina: 1. IN CLASSE - NEI VASI CON ACQUA, TERRA, LUCE 2. IN CLASSE - NEI VASI CON ACQUA, TRA, SENZA LUCE 3. IN GIARDINO NELLE ERCASSETTE CON TERRA, ACQUA, LUCE 4. IN GIARDINO NELLE CASSETTE CON TERRA, LUCE, SENZ ACQUA L obiettivo è osservare e registrare nel tempo, a intervalli regolari, le fasi di crescita delle piante nelle quattro situazioni diverse e confrontarle avanzando delle ipotesi.

26 TABELLA OSSERVATIVA DELLE SEMINE NEI VASI IN CLASSE, CON LUCE E ACQUA Abbiamo osservato e registrato, a livello individuale, a intervalli regolari di una settimana, la crescita delle piantine in classe nei vasi (con acqua, luce e terra), cercando di cogliere i mutamenti relativi ad ogni pianta. I bambini, con molto entusiasmo, si sono presi cura delle piantine somministrando l acqua necessaria per la loro crescita.

27 TABELLA OSSERVATIVA DELLA SEMINA IN GIARDINO CON E SENZ ACQUA A distanza di un mese dalla semina, osserviamo e registriamo a livello collettivo i mutamenti delle piante che sono avvenuti nelle due diverse situazioni. I bambini, durante questo periodo, hanno annaffiato una sola cassetta: le differenze emerse fra i due contesti di crescita, hanno dato risultati evidenti, notati subito dai bambini. I bambini hanno anche sottolineato come le differenze siano emerse soltanto in un secondo momento: infatti all inizio, la germinazione e la prima crescita delle piantine, è avvenuta anche senz acqua.

28 CONFRONTO LE CONDIZIONI DI SEMINA IN GIARDINO CON TERRA, LUCE E ACQUA: Numerosi semi hanno germinato, sono cresciute le piantine e hanno tante foglie CON TERRA E LUCE, SENZ ACQUA: Pochi semi hanno germinato, sono cresciute le piantine, ma hanno poche foglie

29 TABELLA OSSERVATIVA DELLA SEMINA IN VASO IN CLASSE CON ACQUA E SENZA LUCE Abbiamo osservato, a intervalli regolari, la crescita della piantina. I bambini hanno notato che nella prima fase di crescita il fusto e le foglie sono bianche. Con il passare del tempo (un mese) la pianta si secca.

30 RIASSUMIAMO L ESPERIENZA A LIVELLO INDIVIDUALE: i bambini, aiutandosi con le tabelle precedentemente presentate e da loro compilate, hanno trascritto, in modo narrativo, le fasi della crescita della pianta partendo dalla semina.

31 MAPPA CONCETTUALE DELLA NASCITA E SVILUPPO DELLA PIANTINA Dopo aver condiviso le osservazioni scritte a livello individuale, l insegnante propone una mappa concettuale che riassuma l esperienza, ponendo l attenzione su alcune parolechiave: GERMINARE GERMOGLIO RADICI

32 OSSERVIAMO IL FUSTO E LE FOGLIE Chiediamo ai bambini di osservare e descrivere individualmente le somiglianze e le differenze nel fusto e nelle foglie delle nostre piantine. Dalla lettura degli elaborati emerge che l avena e il grano si somigliano perché hanno foglie lunghe e sottili, come il loro gambo, mentre fava, cece e girasole presentano un fusto più robusto e foglie ovali e simmetriche («nascono a due a due»).

33 OSSERVIAMO LE RADICI Confrontandoci a livello di gruppo-classe, ai bambini viene chiesto di soffermarsi sulle radici, chiedendo: Quali piante hanno le radici che si somigliano? Spiega perché Dalle riflessioni dei bambini si evince che l avena e il grano hanno radici NUMEROSE, FINI e SOTTILI, mentre fava, cece e girasole hanno UNA RADICE CENTRALE più ROBUSTA, dalla quale si sviluppano radici più CORTE e SOTTILI.

34 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA RIASSUNTIVA Per dare rilievo alle scoperte dei bambini, rappresentiamo graficamente le somiglianze e le differenze evidenziate, affiancando una didascalia esplicativa.

35 MAPPA CONCETTUALE SU FUSTO E RADICI Per riassumere e rendere più chiare le somiglianze e le differenze fra le nostre piante, forniamo ai bambini una mappa concettuale con lo scopo di formalizzare le loro scoperte.

36 RIFLETTIAMO Chiediamo ai bambini di rileggere contemporaneamente le schede iniziali di smontaggio dei semi e le mappe concettuali su somiglianze e differenze di fusto e radici. La domanda posta è: «Prova ad avanzare delle ipotesi conclusive utilizzando queste parolechiave: MONOCOTILEDONI E DICOTILEDONI» Nonostante la richiesta piuttosto alta, alcuni bambini sono riusciti a dedurre che: «LA PIANTA DELL AVENA E GRANO SI SOMIGLIANO PERCHE NATE ENTRAMBE DA SEMI MONOCOTILEDONI. ALLO STESSO MODO IL GIRASOLE E FAVA SI SOMIGLIANO PERCHE NATI ENTRAMBI DA SEMI DICOTILEDONI»

37 Chiediamo singolarmente ai bambini di riassumere quanto osservato e dedotto durante questi mesi attraverso le tabelle descrittive. TABELLE A CONFRONTO: MONOCOTILEDONE E DICOTILEDONE

38 Con l intento di ampliare maggiormente il lessico scientifico, rispettando l interesse crescente dei bambini verso l argomento trattato, introduciamo una semplice classificazione delle RADICI. LE RADICI

39 VERIFICHE UTILIZZATE Durante lo svolgimento del progetto, ma soprattutto a conclusione di esso, sono state predisposte e amministrate individualmente diversi tipi di verifiche : Tabella a crocette Questionario a domande aperte Questionario con inserimento di parole chiave

40 Verifica a risposta aperta con termini specifici da inserire Verifica tabella a crocette

41 CONCLUSIONI Cerchiamo di riassumere insieme ai bambini il percorso a ritroso, focalizzando l attenzione sulle varie condizioni di semina e le variabili che hanno influenzato la germinazione e la crescita delle piante. Abbiamo poi chiesto loro di concludere il progetto, rispondendo alla domanda: «DI COSA HA BISOGNO UNA PIANTA PER CRESCERE?»

42 VERIFICHE DI APPRENDIMENTO Per valutare l apprendimento dei bambini sono stati rilevanti i loro interventi durante lo svolgimento delle discussioni collettive. Per le verifiche intermedie e finali sono state utilizzate schede che attraverso una serie di domande a risposta aperta e il completamento di tabelle hanno permesso di valutare l efficacia del lavoro svolto. Gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati pienamente raggiunti, anche dai bambini più fragili a livello cognitivo.

43 RISULTATI OTTENUTI Per le nostre classi il percorso LSS era cominciato lo scorso anno (1 elementare), con risultati ottimi, sia dal punto di vista del coinvolgimento dei bambini che sul piano strettamente didattico. La continuità di questo progetto è stata quindi un processo naturale per gli alunni coinvolti, che già conoscevano la metodologia di lavoro richiesta. Poter lavorare, per alcune attività a piccoli gruppi, è stato sicuramente stimolante e motivo di cooperazione. Ognuno ha avuto la possibilità di esprimere le sue ipotesi e riflessioni a livello individuale, per poi avvalorarle o rivederle nel confronto collettivo.

44 VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL PERCORSO Il progetto seguito quest anno ha dato l opportunità a tutti i bambini, di sentirsi protagonisti attivi nella cura e rispetto per l ambiente NATURA che ci circonda. Chiaramente la valorizzazione per l approccio SCIENTIFICO OBIETTIVO è stata condizione determinante per un analisi attenta e un ampliamento delle conoscenze pregresse. Il lavoro svolto in ambito scientifico ha dato benefici anche nelle discipline linguistiche, soprattutto per quanto riguarda la capacità descrittiva, l ampiezza del lessico Anche i bambini più fragili a livello cognitivo hanno raggiunto gli obiettivi previsti dal progetto sentendosi coinvolti nelle varie attività e parte integrante di esse.

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