27. Equazione delle onde

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "27. Equazione delle onde"

Transcript

1 27. Equazione delle onde L equazione lineare delle onde ha un ruolo importante nella meccanica dei continui ed equivale alla approssimazione delle piccole oscillazioni per i sistemi discreti: un esempio tipico è costituito dalla corda elastica discussa nel precedente capitolo. La propagazione di un onda in un mezzo omogeneo è una semplice traslazione con velocità costante di un disturbo iniziale. La presenza di termini dispersivi e dissipativi nelle equazioni provocano uno sparpagliamento ed una attenuazione del segnale. La presenza di termini non lineari porta a fenomeni nuovi, come la perdita di unicità, che richiedono una reinterpretazione della soluzione. Sotto opportune condizioni gli effetti dispersivi e non lineari si bilanciano dando luogo, per particolari condizioni iniziali, a soluzioni di tipo traslatorio chiamate onde solitarie oppure solitoni PROPRIETÀ GENERALI Consideriamo un mezzo omogeneo e isotropo e sia η(x, y, z, t) una componente del campo di spostamento rispetto alla configurazione di equilibrio definito come nel caso della corda elastica. La configurazione di equilibrio è data da η(x, y, z, t) = ed i piccoli moti attorno ad essa soddisfano l equazione delle onde o di D Alambert η 1 c 2 2 η t 2 = (27.1.1)

2 Equazione delle onde c dove c é una opportuna costante che dipende dalle caratteristiche meccaniche del mezzo Per piccoli moti si intende che le condizioni iniziali sono tali che lo spostamento η rimane ad ogni istante limitato e sufficientemente piccolo perché le potenze superiori alla prima possano essere trascurate come infinitesimi di ordini superiore nelle equazioni del moto esatte. Come le equazioni scritte nel precedente capitolo possono essere considerate una approssimazione di piccole oscillazioni intorno alla posizione di equilibrio stabile per una qualunque corda non lineare, così anche la equazione delle onde può essere considerata per un sistema continuo non lineare una approssimazione per piccoli moti attorno ad una configurazione di equilibrio stabile definita da η =. La (27.1.1) generalizza ai mezzi continui la equazione per le piccole oscillazioni attorno ad una posizione di equilibrio stabile di un sistema meccanico a un numero finito di gradi di libertà. Una soluzione della equazione delle onde è definita se si specificano le condizioni iniziali η η(x, y, z, ) = η (x, y, z), t = v (x, y, z) (27.1.2) t= ed eventuali condizioni al contorno del tipo di Dirichelet, oppure di Neumann (derivata normale nulla) η(x, y, z, t) =, su Σ (27.1.3) η (x, y, z, t) =, su Σ (27.1.4) n sulla frontiera Σ del dominio D in cui l equazione è definita. Le equazioni (27.1.3) e (27.1.4) estendono le condizioni di estremo fisso e di estremo libero, date per la corda unidimensionale, e corrispondono a spostamento nullo e tensione nulla sulla frontiera rispettivamente. Se D è l intero spazio R 3 allora o non si impongono condizioni oppure si richiede che η si annulli rapidamente con la distanza dall origine affinché l energia sia finita. In taluni problemi le condizioni al contorno si esprimono assegnando il valore di η o della sua derivata normale sulla frontiera come funzione del tempo. Se le condizioni iniziali sono η (x), v (x) e le eventuali condizioni al contorno sono assegnate su piani normali all asse x, la soluzione di (27.1.1) non dipende nè da y nè da z e soddisfa 2 η x η c 2 t 2 = (27.1.5) nota come equazione delle onde unidimensionale. Se il mezzo non è omogeneo ma le sue proprietà dipendono solo da x allora vale ancora (27.1.5) con c = c(x). La equazione (27.1.5) verrà analizzata in dettaglio perché è possibile scrivere la soluzione generale e sviluppare l analisi di Fourier per le onde stazionarie, estendendola al caso in cui la velocità di propagazione c non sia costante.

3 c Soluzione unidimensionale SOLUZIONE UNIDIMENSIONALE Quando il mezzo è omogeneo e illimitato la scelta di nuove variabili u = x + ct, w = x ct (27.2.1) semplifica la equazione delle onde (27.1.4). Infatti tenendo conto che 2 η x 2 = 2 η u η w η u w, 1 c 2 2 η t 2 = 2 η u η w η u w l equazione delle onde (27.1.5) diventa (27.2.2) La soluzione generale è data da 2 η u w = (27.2.3) η(x, t) = f(u) + g(w) = f(x ct) + g(x + ct) (27.2.4) con f e g funzioni arbitrarie, che risultano fissate dalle condizioni iniziali per t = f(x) + g(x) = η (x), g (x) f (x) = v (x) c dove con f, g indica la derivata di f, g rispetto al loro argomento. (27.2.5) η t x Figura Onda progressiva.

4 Equazione delle onde c Integrando la seconda equazione (27.2.5) g(x) f(x) = 1 c si ottiene un sistema lineare in f e g la cui soluzione è f(x) = 1 { η (x) 1 x } v (x )dx 2 c x v (x )dx (27.2.6) g(x) = 1 2 { η (x) + 1 c x v (x )dx } Sostituendo in (27.2.4) si ha infine η(x, t) = 1 { η (x ct) + η (x + ct) c Se v (x) = cη (x) si ha g = e la soluzione x+ct x ct v (x )dx } (27.2.7) (27.2.8) η(x, t) = η (x ct) (27.2.9) rappresenta un onda progressiva, vedi figura Il valore di η nel punto x all istante iniziale si mantiene in tutti i punti della retta x = x + ct (27.2.1) Nella figura illustriamo come la propagazione corrisponda, in questo caso, ad una traslazione della condizione iniziale η (x). Se v (x) = cη (x) allora f = e la soluzione η(x, t) = η (x + ct) rappresenta un onda regressiva; il valore iniziale in un punto x si propaga in tutti i punti della retta x = x ct. Nel piano (x, t) le rette x = ±ct vengono dette rette caratteristiche, vedi figura x x t t Figura destro). Caratteristiche: per velocità di propagazione costante (lato sinistro), variabile (lato

5 c Onde stazionarie 519 Nel caso in cui la velocità non sia costante si le rette caratteristiche diventano curve di equazione x dx x c(x = ±t ( ) ) Lungo queste curve, che definiscono implicitamente le traiettorie x = x(x, t) percorse con velocità c(x), la fase di un onda, la cui ampiezza vari poco, si mantiene costante, vedi paragrafo ONDE STAZIONARIE Una classe importante di soluzioni è quella con η(x, t) = Acos[k(x ct) + α] = Re [ae ik(x ct) ], a = Ae iα (27.3.1) e corrisponde alla scelta f(x) = Acos(kx+α), g(x) =. Nel seguito useremo la notazione complessa sottintendendo che la soluzione è data dalla sua parte reale. La costante k è detta numero d onda e con ω si indica la frequenza. La relazione con la lunghezza d onda ed il periodo, che definiscono la periodicità spaziale e temporale è data da η(x + λ, t) = η(x, t), η(x, t + T) = η(x, t) (27.3.2) k = 2π λ, T = 2π ω, ω k = λ T = c (27.3.3) e la soluzione, detta onda monocromatica, si scrive nella forma η = ae i(kx ωt) (27.3.4) η λ 2 λ x Figura Onde sinusoidali.

6 Equazione delle onde c Data la linearità della equazione, la somma di funzioni sinusoidali con diversi numeri d onda è ancora soluzione. Una sovrapposizione continua di soluzioni è rappresentata dall integrale + η(x, t) a(k)e ik(x ct) dk (27.3.5) dove l ampiezza a(k) si determina invertendo rispetto alla condizione iniziale mediante la formula seguente η (x) = + a(k)e ikx dk (27.3.6) a(k) = 1 + e ikx η (x)dx (27.3.7) 2π La condizione perché gli integrali convergano e l inversione sia ben definita è che l integrale di η (x) 2 sia convergente. La soluzione generale di un onda non progressiva si scrive η(x, t) = + [a(k)e ik(x ct) + b(k)e ik(x+ct) ] (27.3.8) Serie di Fourier Un onda che si propaga in un mezzo limitato è soggetta a condizioni al bordo (27.1.3) o (27.1.4) e e si dice stazionaria. Nel caso unidimensionale la soluzione η risulta periodica sia in t sia in x se si impone che si si annulli agli estremi di un segmento η(, t) = η(l, t) =. Infatti i vincoli sulla soluzione generale (27.2.4) sono espressi da f( ct)+g(ct) =, f(l ct)+g(l+ct) = f( ct) = f(2l ct) (27.3.9) La funzione f(x) è periodica con periodo 2L e g(x) = f( x) implica che la soluzione η(x, t) è espressa da η(x, t) = f(x ct) f( x ct), (27.3.1) L onda in questo caso si dice stazionaria ed imponendo le condizioni iniziali si vede che è sempre una combinazione di onde progressive e regressive. Nel caso dell onda sinusoidale la condizione di periodicità è soddisfatta per 2Lk = 2πn con n intero; il numero d onda e frequenza possono assumere soltanto una successione discreta di valori espressi da k n = π n L, ω n = ck n = π nc L ( ) e le corrispondenti lunghezze d onda e periodi sono λ n = 2π k n = 2L n, T n = 2π = 2L ω n nc ( )

7 c Onde stazionarie 521 La soluzione (27.3.1) con f(x) = C 2 cos(k nx + γ) è data da η(x, t) = C 2 ( ) cos[k n (x ct)+γ] cos[k n (x+ct) γ] = C sin(k n x)sin(ω n t γ) ( ) e risulta periodica in x con periodo λ n ed in t con periodo T n. La soluzione più generale corrispondente ad una f(x) periodica di periodo 2L che è rappresentabile come sovrapposizione delle soluzioni ( ) η(x, t) = C n sin(k n x)sin(ω n t γ n ) = n=1 sin(k n x)[a n cos(ω n t) + B n sin(ω n t)] ( ) dove A n = C n sinγ n, B n = C n cos γ n. Le costanti A n e B n sono determinate dalle condizioni iniziali di cui risultano i coefficienti di Fourier, η (x) = n=1 A n sin(k n x), v (x) = n=1 attraverso le condizioni di ortogonalità Il risultato è A m = 2 L L ω n B n sin(k n x) ( ) n=1 2 L sin(k n x)sin(k m x)dx = δ mn ( ) L η (x)sin(k m x)dx, B m = 2 L v (x)sin(k m x)dx ( ) ω m L Sviluppo in autofunzioni Quando la velocità non è costante la soluzione si scrive sostituendo le funzioni sinusoidali con una altra base di funzioni ortogonali. Questa base si ottiene attraverso il metodo di separazione delle variabili consistente nel cercare una soluzione fattorizzata del tipo che sostituita nella (27.1.5) dà η(x, t) = ξ(x)τ(t) ( ) c 2 ξ d 2 ξ dx 2 = 1 d 2 τ τ dt 2 ( ) Poiché il primo membro è una funzione della sola x ed il secondo della sola t ciascuno di questi dovrà essere uguale ad una costante che indichiamo con ω 2. Ne segue che d 2 ξ dx 2 + ω2 c 2 (x) ξ =, d 2 τ dt 2 + ω2 τ = (27.3.2)

8 Equazione delle onde c dove la prima equazione va corredata dalle condizioni al contorno ξ() = ξ(l) =. Per verificare che ω 2 > moltiplichiamo entrambi i membri della prima equazione (27.3.2) per ξ e integriamo tra e L ω 2 L ξ 2 L c 2 dx + ξ d2 ξ L dx2dx = ω2 ξ 2 dξ dx + ξ c2 dx L L ( ) 2 dξ dx = ( ) dx dove il secondo termine nel lato destro dell equazione si annulla. Se c è costante la prima equazione (27.3.2) ammette come soluzione ξ n (x) = sin(πnx/l) e quindi ω assume i valori ω n = nπc/l. L equazione per τ, in questo caso, ha come soluzione τ n (t) = C n sin(ω n t γ n ) e la somma di ξ n (x)τ n (t) fornisce la soluzione generale che coincide con ( ). Se c è variabile la prima delle equazioni (27.3.2) ammette ancora una successione di soluzioni ξ n (x) che soddisfano le condizioni al contorno e che corrispondono ad una successione ω n di valori della frequenza. Le soluzioni ξ n corrispondenti alle frequenze ω n sono ortogonali nella seguente forma L ξ n (x)ξ m (x) dx c 2 (x) = δ nm ( ) Per provarlo basta scrivere le equazioni per due diverse frequenze d 2 ξ n dx 2 + ω2 n c 2 (x) ξ n, d 2 ξ m dx 2 + ω2 m c 2 (x) ξ m, ( ) moltiplicare la prima per ξ m la seconda per ξ n ed integrare dopo averle sottratte membro a membro. Si ha così L ( d 2 ξ n ξ m dx 2 ξ d 2 ) ξ L m n dx 2 dx = (ωn 2 ωm) 2 dx ξ n ξ m c 2 dx ( ) (x) ove il primo membro è nullo, come si verifica integrando per parti e tenendo conto delle condizioni al contorno. La soluzione generale si scrive η(x, t) = ξ n (x)[a n cos(ω n t) + B n sin(ω n t)] ( ) n=1 dove le costanti A n, B n si determinano imponendo le condizioni iniziali attraverso le relazioni di ortonormalità ( ) APPROSSIMAZIONE ICONALE Quando il mezzo è illimitato e non omogeneo si cercano soluzioni monocromatiche fattorizzando una dipendenza periodica dal tempo η(x, t) = A(x)e [iφ(x) ωt] = a(x)e iωt (27.4.1)

9 c Approssimazione iconale 523 Le funzioni A(x), Φ(x) sono reali; la prima è l ampiezza dell onda, la seconda la componente spaziale della fase Φ(x) ωt. La funzione complessa a(x) = A(x)e iφ(x) costituisce la componente spaziale dell onda e soddisfa l equazione delle onde stazionarie d 2 a dx 2 + k2 (x)a =, k(x) = ω c(x) (27.4.2) dove k(x) è il numero d onda k. Se l ampiezza A(x) varia molto lentamente rispetto alla fase Φ(x) si può mostrare che la velocità di propagazione della fase è c(x). I punti (x, t) dello spazio in cui la fase è uguale a quella in (x, ) sono sulla curva x = x(t) definita implicitamente da Φ(x) ωt = Φ(x ) (27.4.3) La velocità di propagazione ẋ è data da dx dt = ω ed identificandola con c(x) si ottiene la equazione iconale ( ) 1 dφ (27.4.4) dx ( ) 2 dφ k 2 (x) = (27.4.5) dx la cui soluzione Φ(x) è Φ(x) = ± x k(x )dx (27.4.6) I limiti di questa approssimazione si definiscono sostituendo a(x) = A(x)e iφ(x) in (27.4.2) ) (A + 2iA Φ AΦ 2 + iφ A + ω2 c 2 A e iφ = (22.4.7) e considerando le equazioni ottenute uguagliando a la parte reale ed immaginaria del coefficiente di e iφ ; dopo aver moltiplicato quest ultima per A, si ha A AΦ 2 + Ak 2 = A 2 Φ + 2AA Φ = (27.4.8) La seconda equazione esprime l annullarsi della derivata di A 2 Φ rispetto a x e posto A 2 Φ = A 2 k, dove le costanti A e k hanno stesse dimensioni di A e Φ, si ha ( ) 1/2 k A(x) = A Φ (27.4.9) (x)

10 Equazione delle onde c Sostituendo nella prima delle equazioni (27.4.8) e detto L = A 2 k si trova che l ampiezza soddisfa d 2 A dx 2 = L2 A 3 k2 (x)a (27.4.1) che è l equazione per il moto radiale di un oscillatore armonico bidimensionale con frequenza variabile k(x) e potenziale efficace V = 1 2 k2 (x)a 2 + L2 2A 2 ( ) ove A ed x prendono il posto della coordinata radiale e del tempo. Quando le proprietà del mezzo non variano sensibilmente su una lunghezza d onda, nella prima equazione (27.4.8) A /A è piccolo rispetto ai termini restanti e può essere trascurato. In questa approssimazione, che diventa esatta nel limite ω, la fase Φ soddisfa l equazione iconale (27.4.5) e la soluzione si scrive ( ) 1/2 x ) k η(x, t) = A cos( k(x )dx ωt + α k(x) x ( ) Per meglio chiarire il limite della approssimazione iconale detti c la ( velocità media e k il numero d onda medio, dividendo la prima delle (27.4.8) per ka 2 si ottiene A k 2 Φ 2 A k 2 c2 )=. Sotto le ipotesi fatte il c 2 primo termine è 1 come si vede riesprimendo la derivata seconda come differenza seconda ( A k 2A (2π) 2 ) λ 2 ( x) 2 A(x+ x) 2A(x)+A(x x) A(x) e scegliendo x λ. È quindi lecito uguagliare a zero la somma dei termini restanti poiché ciascuno di essi è di ordine 1. La variazione di A diventa trascurabile su di un tratto x=λ quando λ ossia ω e in questo limite (27.4.5) è esatta MECCANICA ONDULATORIA L equazione iconale (27.4.5) ha la stessa forma della equazione di Hamilton Jacobi per un punto che si muova sotto l azione di un potenziale V (x). ( ) 2 dw p 2 =, p(x) = [2m(E V (x)] 1/2 (27.5.1) dx Si può quindi identificare W con la funzione iconale, Φ con la fase dell onda, Φ ωt con la funzione W Et scrivendo W(x) Et = [Φ(x) ωt], W(x) = Φ(x) (27.5.2)

11 c Meccanica ondulatoria 525 dove è una costante di proporzionalità che ha le dimensioni di un azione poiché Φ è adimensionale. Le derivate rispetto a x e t stabiliscono relazioni di proporzionalità tra impulso e numero d onda, tra energia e frequenza p = W x = k, E = ω (27.5.3) Le superfici di fase costante e di azione costante sono dei piani perpendicolari all asse x che si propagano con la stessa velocità c(x) = ω k(x) = E p(x) (27.5.4) Si può notare che c(x) non coincide con la velocità di propagazione del punto sulla traiettoria. Quest ultima è infatti data da v = de/dp e non da E/p. Per un onda in un mezzo omogeneo la velocità v = dω/dk vien detta velocità di gruppo e differisce dalla velocità di fase, a meno che ω dipenda linearmente da k. Per le particelle si postula una equazione di cui la equazione di Hamilton-Jacobi (27.5.1) sia la approssimazione iconale. Scrivendo Ψ(x, t) = A(x)e i(w Et)/ = ψ(x)e iet/ (27.5.5) le equazioni (27.5.2) consentono di identificare la ψ(x) con la parte stazionaria a(x) della funzione d onda e di postulare la stessa equazione (27.4.2) d 2 ψ dx 2 + k2 (x)ψ = (27.5.6) Scrivendo k = p/ e riesprimendo p secondo (27.5.1) si ottiene l equazione di Schrödinger stazionaria per le onde materiali 2 d 2 ψ + V (x)ψ = Eψ (27.5.7) 2m dx2 Moltiplicando ambo i membri di (27.5.7) per e iet/ si ricava infine la equazione delle onde materiali dipendente dal tempo, che risulta una equazione del primo ordine anziché del secondo ordine in t come l equazione delle onde (27.1.5) 2 2m 2 Ψ + V (x)ψ = i Ψ x2 t (27.5.8) Quando si ha che ω = E/ e l approssimazione iconale costituita dalla equazione di Hamilton Jacobi diventa esatta. Questo significa che la descrizione delle onde materiali attraverso i corrispondenti raggi che sono le traiettorie classiche è esatta nel limite. L equazione di Schrödinger non è nata come divagazione matematica, ma è stata proposta in seguito agli esperimenti di diffrazione degli elettroni sui cristalli che misero

12 Onde non lineari c Figura Superfici di fase costante e raggi luminosi. in evidenza l esistenza di onde associate alle particelle. Il valore del costante di Planck determinato sperimentalmente = erg.sec è così piccolo che in qualsiasi sistema macroscopico la lunghezza d onda associata è praticamente nulla e l equazione iconale, ossia l equazione di Hamilton Jacobi, è esatta. Nel caso di un mezzo disomogeneo qualsiasi l equazione iconale e l equazione di Hamilton-Jacobi diventano (grad Φ) 2 k 2 = e (grad W) 2 p 2 =. Le superfici di fase Φ ωt costante e di azione W Et costante non sono più piani e le traiettorie delle particelle sono ortogonali ad esse, vedi figura Se n è la normale alla superficie in un punto, il gradiente di W risulta uguale all impulso pn della traiettoria passante per quel punto; la velocità di propagazione delle superfici di azione costante è invece v=ne/p. Le traiettorie delle particelle classiche, ortogonali alle superfici di azione costante, sono come i raggi luminosi, che, nella approssimazione iconale, risultano ortogonali alle superfici si fase costante. La descrizione della propagazione di un onda in termini di raggi è corretta solo se l approssimazione iconale è giustificata, vale a dire se sono assenti fenomeni di diffrazione. Per le onde elettromagnetiche si parla di limite dell ottica geometrica, per le onde di associate ad una particelle di limite classico ONDE DISPERSIVE In un sistema di oscillatori oltre all accoppiamento elastico tra primi vicini si possono introdurre delle forze dissipative ed accoppiamenti tra punti più lontani. I corrispondenti contributi nella equazione delle onde sono termini del tipo α η/ t, che chiamiamo dissipativi e derivate in x di ordine superiore al secondo, che chiamiamo termini dispersivi. Un semplice esempio di equazione con dissipazione è dato da 2 η t 2 + 2α η t + α2 η c 2 2 η x 2 = (27.6.1) Le soluzioni indipendenti da x sono quelle dell oscillatore con smorzamento critico. Posto η(x, t) = e αt u(x, t) si verifica che u(x, t) soddisfa la equazione delle onde (27.1.5) la cui

13 c Onde dispersive 527 soluzione generale è data da (27.2.4) e quindi η(x, t) descrive un segnale che si propaga con velocità c attenuandosi con legge esponenziale η(x, t) = e αt [f(x ct) + g(x ct)] (27.6.2) Per introdurre termini dispersivi nel modo più semplice possibile, notiamo che la soluzione per le onde progressive e regressive soddisfa una equazione del primo ordine data ( x + c 1 t )η = e da ( x c 1 t )η = rispettivamente. L equazione delle onde si riscrive fattorizzando i due corrispondenti operatori differenziali ( x 1 c t ) ( x + 1 c t ) η(x, t) = (27.6.3) Consideriamo l equazione delle onde progressive ove si aggiunga un termine dispersivo Le soluzioni sono esprimibili come integrale di Fourier η(x, t) = 1 η c t + η x + 3 η x 3 = (27.6.4) + a(k) i(kx ω(k)t) dk (27.6.5) dove ω(k), che definisce la legge di dispersione, si determina sostituendo (27.6.5) in (27.6.4). La legge di dispersione in questo caso è data da ω(k) = c(k k 3 ) (27.6.6) e la velocità di fase ω/k = c(1 k 2 ) è lineare in k 2 anziché costante. In questo caso si introduce un altra velocità detta velocità di gruppo, definita da v g = dω () (27.6.7) dk Se consideriamo un segnale con un picco pronunciato e che si annulla rapidamente per x ±, la velocità di gruppo è quella con cui si propaga il centro del picco, cioè la velocità di propagazione del segnale. Solo nel caso in cui non vi sia dispersione, allorché ω = ck la velocità di fase e quella di gruppo coincidono. Consideriamo un segnale gaussiano η (x) = exp[ (x x ) 2 /4σ 2 ] la cui trasformata di Fourier è ancora gaussiana La soluzione η(x, t) è data da a(k) = 1 + e ikx 1 4σ 2π 2 (x x ) 2 dx = σ e ikx σ 2 k 2 (27.6.8) π η(x, t) = σ + e σ2 k 2 +ik(x x ) iω(k)t dk (27.6.9) π

14 Equazione delle onde c Supponendo che la legge di dispersione sia quadratica ω(k) = kω ω 2 k 2 l integrale (26.7.8) si valuta esattamente e si ottiene 1 η(x, t) = exp ( (x x ω 1 t) 2 ) D(t) 4σ 2, D = 1 + i ω 2 D 2σ 2 t (27.6.1) Notiamo che η(x, t) 2 è una gaussiana di larghezza σ D (poiché Re D 1 = D 2 ) che cresce linearmente con t per t grande e la cui normalizzazione resta costante η 2 dx = 2π σ. La velocità di propagazione del segnale ω1 è la velocità di gruppo definita da (27.6.7). Questa coincide con la velocità di fase ω/k soltanto se non c è dispersione cioè se ω 2 = ; solo in questo caso il segnale iniziale trasla senza che la sua la forma risulti alterata. Se vi è dispersione ω 2 non solo la velocità di fase e di gruppo differiscono ma la larghezza della gaussiana aumenta col tempo. Quindi la dispersione determina uno sparpagliamento del segnale iniziale. Integrali gaussiani Dette α una costante reale e β una costante complessa valutiamo l integrale della funzione gaussiana f(x)=exp( α 2 x 2 +βx) riscrivendo l argomento nel modo seguente α 2 x 2 +βx= (αx β + presente che exp[ (αy+γ)2 ]dy= π α. Si ha così il seguente risultato ( ) + exp( α2 x 2 +βx)dx= π α exp β 2 4α 2 2α) 2 + β2 4α 2 e tenendo ONDE NON LINEARI Consideriamo l equazione delle onde progressive in cui la velocità dipende dalla ampiezza dell onda η t + c(η) η x = (27.7.1) La sua soluzione è definita implicitamente da η = f(x c(η)t) (27.7.2) dove f(x) è fissata dalla condizione iniziale f(x) = η (x). Infatti derivando η espressa da (27.7.2) si trova ( t η + c x η) = tc f ( t η + c x η), condizione che può essere soddisfatta solo se η(x, t) è soluzione di (27.7.1). Quindi se η è soluzione della equazione implicita (27.7.2), che la definisce, è anche soluzione della equazione delle onde (27.7.1). Se c(η) è una funzione crescente di η allora la parte del segnale di ampiezza maggiore si propaga più velocemente ed esiste un t oltre il quale si perde l unicità della soluzione come mostra la figura Ad esempio per una condizione iniziale η = (1+x 2 ) 1 la soluzione della equazione (17.7.1) con c(η) = η è data dagli zeri reali della equazione cubica η 3 t 2 2xtη 2 +(1+x 2 )η 1 = ; si passa da uno zero reale a tre zeri reali nella regione in cui si perde unicità.

15 c Onde non lineari 529 η t= t=t c t > t c t Figura Propagazione di onda non lineare. Solitoni Un fenomeno significativo si presenta quando nell equazione compaiono sia un termine non lineare sia un termine dispersivo. Infatti i loro effetti si possono compensare dando luogo alla propagazione di un segnale senza che si alteri la sua forma f(x ct) come nel caso delle onde lineari in un mezzo omogeneo. La differenza rispetto al caso lineare è che ciò avviene solo per particolari condizioni iniziali. Un modello per questo tipo di onde è l equazione di Korteweg-de Vries per lo spostamento η(x, t) del livello dell acqua in un canale poco profondo η η 6η t x + 3 η x 3 = (27.7.3) L equazione ammette soluzioni della forma η = f(x ct) se f soddisfa l equazione d dx ( cf 3f2 + f ) = (27.7.4) Se richiediamo che f(x) per x ±, la costante cui f 3f 2 cf è uguale risulta nulla e si ha f = dv df, V (f) = f3 c 2 f2 (27.7.5) Il potenziale V (f) di cui si mostra il grafico nella figura 2.7.2, ha due punti critici in f =, f = c/3 con V () = c, V ( c/3) = c. Se c > il potenziale ha un massimo nell origine e le soluzioni fisicamente accettabili sono quelle con energia E cui corrisponde una ampiezza finita dell onda. Le soluzioni f(x) corrispondenti a E < sono funzioni periodiche di x mentre la separatrice corrispondente a E = è non periodica. L equazione cui la separatrice soddisfa è data dall integrale primo dell energia E = f 2 2 f3 c 2 f2 = (27.7.6) Posto f(x) = c/(2ch 2 z) la soluzione corrispondente alla radice positiva è data da df x = f 2f + c = 2 dz = 2z (27.7.7) c c

16 Equazione delle onde c V V V f f c > c < da cui segue che z = x c/2 e quindi Figura Potenziale V (f) per equazione K.d.V. η = f(x ct) = c 2 1 ch 2 c 2 (x ct) (27.7.8) Se c < la soluzione corrispondente alla separatrice è un solitone descritto da (27.7.8), dove c è preso in valore assoluto, cui si aggiunge la costante c/3. Contrariamente alle soluzioni con E <, che si estendono su tutto l asse reale ed hanno un andamento periodico, la soluzione ora ottenuta è localizzata e trasla con velocità costante, proporzionale alla sua ampiezza, vedi figura Onde del tipo (27.7.7), dette solitoni, si osservano nei fluidi descritti dalla equazione (27.7.3). Esistono soluzioni più complesse della (27.7.3), dette multisolitoniche, che sono una sovrapposizione di solitoni; esse hanno la notevole proprietà che i solitoni mantengono la loro forma tranne che nel momento in cui si sovrappongono..6 y -1 6 t Figura Due solitoni di KdV di ampiezza diversa c=.5 e c=1 al tempo iniziale t= (curve a sinistra) e loro propagazione al tempo t=5. Il solitone di minore ampiezza è più lento (curva centrale), quello di ampiezza maggiore è più veloce (curva a destra). In ordinata y= η.

5.2 Sistemi ONC in L 2

5.2 Sistemi ONC in L 2 5.2 Sistemi ONC in L 2 Passiamo ora a considerare alcuni esempi di spazi L 2 e di relativi sistemi ONC al loro interno. Le funzioni trigonometriche Il sistema delle funzioni esponenziali { e ikx 2π },

Dettagli

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (onde1.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/tsrm/ 08/10/2012 FENOMENI ONDULATORI Una classe di fenomeni

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

Esercizi sulla soluzione dell equazione delle onde con il metodo della serie di Fourier

Esercizi sulla soluzione dell equazione delle onde con il metodo della serie di Fourier Esercizi sulla soluzione dell equazione delle onde con il metodo della serie di Fourier Corso di Fisica Matematica 2, a.a. 2013-2014 Dipartimento di Matematica, Università di Milano 13 Novembre 2013 1

Dettagli

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore Onde Definizione Tipi di onde Anatomia : Onde: richiami frequenza Enrico e Silva periodo - proprietà intellettuale non ceduta Non lunghezza è permessa, d onda in particolare, e numero d onda la riproduzione

Dettagli

Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE)

Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE) Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE) Fabio Romanelli Department of Mathematics & Geosciences University of Trieste Email: romanel@units.it Le onde ci sono familiari - onde marine,

Dettagli

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Esercizi di Fisica Matematica 3, anno 014-015, parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Dario Bambusi 09.06.015 Abstract Gli esercizi dei compiti saranno varianti dei seguenti esercizi. Nei compiti

Dettagli

ONDE PROGRESSIVE E REGRESSIVE, ONDE STAZIONARIE

ONDE PROGRESSIVE E REGRESSIVE, ONDE STAZIONARIE ONDE PROGRESSIVE E REGRESSIVE, ONDE STAZIONARIE Nel paragrafo 4 del capitolo «e onde elastiche» sono presentate le equazioni e y = acos T t +0l (1) y = acos x+0l. () a prima descrive l oscillazione di

Dettagli

Indice slides. 1 Oscillatore semplice 5. 2 Equazione caratteristica 6. 3 Radici complesse 7. 4 Integrale generale 8. 5 Forza Peso 9.

Indice slides. 1 Oscillatore semplice 5. 2 Equazione caratteristica 6. 3 Radici complesse 7. 4 Integrale generale 8. 5 Forza Peso 9. Moto di Oscillatori Pietro Pantano Dipartimento di Matematica Università della Calabria Slides 1 di 27 Slides 2 di 27 1 Oscillatore semplice 5 2 Equazione caratteristica 6 3 Radici complesse 7 4 Integrale

Dettagli

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE Un oscillatore è costituito da una particella che si muove periodicamente attorno ad una posizione di equilibrio. Compiono moti oscillatori: il pendolo, un peso attaccato

Dettagli

Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde

Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde ultima revisione: 21 giugno 2017 In tutti i casi analizzati precedentemente si osserva che le onde obbediscono alla stessa Equazione Differenziale

Dettagli

Considerare il moto di un punto materiale di massa m = 1 soggetto ad un potenziale V (x):

Considerare il moto di un punto materiale di massa m = 1 soggetto ad un potenziale V (x): sercizio Considerare il moto di un punto materiale di massa m = soggetto ad un potenziale V (x): ẍ = V (x), dove V (x) = x x.. Scrivere esplicitamente l equazione del moto e verificare esplicitamente la

Dettagli

29. Mezzi elastici RELAZIONE SFORZO-DEFORMAZIONE

29. Mezzi elastici RELAZIONE SFORZO-DEFORMAZIONE 29. Mezzi elastici I mezzi continui solidi sono caratterizzati da piccole deformazioni, che consentono di stabilire una relazione lineare tra sforzo e deformazione nota come legge di Hook. Linearizzando

Dettagli

5.4 Larghezza naturale di una riga

5.4 Larghezza naturale di una riga 5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,

Dettagli

7. Forze elastiche. Nella figura 1 il periodo è T = 2s e corrisponde ad un moto unidimensionale limitato tra i valori x = 0 ed x = 1.

7. Forze elastiche. Nella figura 1 il periodo è T = 2s e corrisponde ad un moto unidimensionale limitato tra i valori x = 0 ed x = 1. 1 Moti periodici 7. Forze elastiche Un caso particolare di moto accelerato è un moto periodico. In figura 1 è riportato un esempio di moto periodico unidimensionale. Un moto periodico si ripete identicamente

Dettagli

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2 Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 26013 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it

Dettagli

Onde. Antonio Pierro. Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete scrivere una a antonio.pierro[at]gmail.com

Onde. Antonio Pierro. Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete scrivere una  a antonio.pierro[at]gmail.com Onde Video Introduzione Onde trasversali e onde longitudinali. Lunghezza d'onda e frequenza. Interferenza fra onde. Battimenti. Moto armonico smorzato e forzato Antonio Pierro Per consigli, suggerimenti,

Dettagli

Introduzione al Metodo agli Elementi Finiti (FEM) (x, y) Γ Tale formulazione viene detta Formulazione forte del problema.

Introduzione al Metodo agli Elementi Finiti (FEM) (x, y) Γ Tale formulazione viene detta Formulazione forte del problema. Introduzione al Metodo agli Elementi Finiti (FEM) Consideriamo come problema test l equazione di Poisson 2 u x 2 + 2 u = f(x, y) u = f y2 definita su un dominio Ω R 2 avente come frontiera la curva Γ,

Dettagli

2. Vibrazioni longitudinali nelle barre

2. Vibrazioni longitudinali nelle barre . Vibrazioni longitudinali nelle barre Si richiama, all interno di questo paragrafo, l analisi delle vibrazioni longitudinali di barre nell intorno della configurazione di equilibrio statico. Si ipotizzi,

Dettagli

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Vibrazioni libere non smorzate 1/6 Le equazioni del moto di un sistema

Dettagli

Forme differenziali lineari e loro integrazione

Forme differenziali lineari e loro integrazione Forme differenziali lineari e loro integrazione Integrazione di una forma differenziale in due variabili Siano L(, ) e ( ) consideriamo l espressione M, due funzioni definite e continue in un insieme connesso

Dettagli

Fenomeni Oscillatori: Equazioni di Base della Meccanica del Punto Materiale

Fenomeni Oscillatori: Equazioni di Base della Meccanica del Punto Materiale Fenomeni Oscillatori: Equazioni di Base della Meccanica del Punto Materiale Lezione del Corso di Esercitazioni di Laboratorio di Meccanica, Roma, 5 Maggio, 2014 Roberto Bonciani 1, Diparto di Fisica dell

Dettagli

Soluzione della prova scritta di Analisi Matematica II del 15 Aprile 2009 (Ingegneria Edile e Architettura)

Soluzione della prova scritta di Analisi Matematica II del 15 Aprile 2009 (Ingegneria Edile e Architettura) Soluzione della prova scritta di Analisi Matematica II del 5 Aprile 009 Ingegneria Edile e Architettura x. Calcolare J = ds essendo γ la curva ottenuta intersecando γ + y il cilindro di equazione x + y

Dettagli

Ricordiamo ora che a è legata ad x (derivata seconda) ed otteniamo

Ricordiamo ora che a è legata ad x (derivata seconda) ed otteniamo Moto armonico semplice Consideriamo il sistema presentato in figura in cui un corpo di massa m si muove lungo l asse delle x sotto l azione della molla ideale di costante elastica k ed in assenza di forze

Dettagli

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di

Dettagli

26. Corda elastica SPETTRO DELLA CORDA DISCRETA

26. Corda elastica SPETTRO DELLA CORDA DISCRETA 6. Corda elastica I modelli microscopici di un mezzo continuo consistono in sistemi di N particelle, atomi o molecole, che interagiscono tra loro con forze elettromagnetiche. Nei solidi cristallini le

Dettagli

Definizione (Derivata come limite del rapporto incrementale) Se esiste finito (cioè, non + o ) il limite del rapporto incrementale

Definizione (Derivata come limite del rapporto incrementale) Se esiste finito (cioè, non + o ) il limite del rapporto incrementale Funzione derivabile. La derivata. Dati: f I R funzione; I R intervallo aperto ; x 0 I. Definizione (Derivata come ite del rapporto incrementale) Se esiste finito (cioè, non + o ) il ite del rapporto incrementale

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein) L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia

Dettagli

determinare una soluzione y(t) dell equazione completa e, quindi dedurne tutte le y(t) soluzioni dell equazione.

determinare una soluzione y(t) dell equazione completa e, quindi dedurne tutte le y(t) soluzioni dell equazione. ANALISI VETTORIALE Soluzione esercizi 4 febbraio 2011 10.1. Esercizio. Assegnata l equazione lineare omogenea di primo ordine y + a y = 0 determinare le soluzioni di tale equazione in corrispondenza ai

Dettagli

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I Corso di laurea quadriennale) in Fisica a.a. 003/04 Prova scritta del 3 aprile 003 ] Siano a, c parametri reali. Studiare l esistenza e, in caso affermativo, calcolare

Dettagli

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x.

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x. Funzioni derivabili Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: a)2x 5 b) x 3 x 4 c) x + 1 d)x sin x. 2) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE

SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gestione Industriale e della Integrazione di Impresa http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm SISTEMI ELEMENTARI DEL o

Dettagli

13. Piccole oscillazioni

13. Piccole oscillazioni 3. Piccole oscillazioni Il moto di un sistema meccanico, soggetto a forze conservative, è approssimabile, nell intorno di un punto di minimo del potenziale, con quello del sistema linearizzato. Questa

Dettagli

Corso:Fisica moderna/calore specifico dei solidi/modello di Debye

Corso:Fisica moderna/calore specifico dei solidi/modello di Debye 1 / 5 Corso:Fisica moderna/calore specifico dei solidi/modello di Debye Debye riprende l intero modello di Planck per il corpo nero: non solo la quantizzazione dell energia ma anche l idea che vi siano

Dettagli

Circuiti RC. i(t = 0) = V 0. Negli istanti successivi l equazione per i potenziali risulterà

Circuiti RC. i(t = 0) = V 0. Negli istanti successivi l equazione per i potenziali risulterà Circuiti C Carica e scarica del condensatore (solo le formule) Consideriamo un condensatore di capacità C collegato in serie ad una resistenza di valore. I due elementi sono collegati ad una batteria che

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali Antonino Polimeno Università degli Studi di Padova Equazioni differenziali - 1 Un equazione differenziale è un equazione la cui soluzione è costituita da una funzione incognita

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA FISICA MODERNA anno accademico 2011-2012 Si consideri un sistema che può trovarsi in uno di tre stati esclusivi 1, 2, 3, e si supponga che esso si trovi

Dettagli

Elementi di matematica - dott. I. GRASSI

Elementi di matematica - dott. I. GRASSI Gli assi cartesiani e la retta. Il concetto di derivata. È ormai d uso comune nei libri, in televisione, nei quotidiani descrivere fenomeni di varia natura per mezzo di rappresentazioni grafiche. Tali

Dettagli

Equazione di Laplace

Equazione di Laplace Equazione di Laplace. La funzione di Green Sia, indicati con x e y due punti di R 3 E(x, y) = x y Consideriamo la rappresentazione integrale di u(x) C 2 (), anche rinunciando all ipotesi che sia armonica

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

Analisi 4 - SOLUZIONI (compito del 29/09/2011)

Analisi 4 - SOLUZIONI (compito del 29/09/2011) Corso di laurea in Matematica Analisi 4 - SOLUZIONI compito del 9/09/0 Docente: Claudia Anedda Calcolare, tramite uno sviluppo in serie noto, la radice quinta di e la radice cubica di 9 Utilizzando la

Dettagli

1 Equazioni Differenziali

1 Equazioni Differenziali Equazioni Differenziali Un equazione differenziale è un equazione che esprime un legame tra una variabile indipendente x (o t, quando ci riferiamo al tempo) una variabile dipendente y o incognita che sta

Dettagli

Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z)

Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z) Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z) Prova d esame (24/06/20) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 200/ Tema A Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z) Prova di MATEMATICA (A-E, F-O,

Dettagli

Sistemi di equazioni differenziali

Sistemi di equazioni differenziali Capitolo 5 Sistemi di equazioni differenziali Molti problemi sono governati non da una singola equazione differenziale, ma da un sistema di più equazioni. Ad esempio questo succede se si vuole descrivere

Dettagli

Origine fisica di equazioni alle derivate parziali

Origine fisica di equazioni alle derivate parziali Origine fisica di equazioni alle derivate parziali Equazione del calore Dato un corpo nello spazio, rappresentato con un sottoinsieme A di 3, indichiamo con u(, y, z, t) la temperatura del corpo nel punto(,

Dettagli

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali

Dettagli

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi.

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi. 1 Esercizi 1.1 Spazi vettoriali Studiare gli insiemi definiti di seguito, e verificare quali sono spazi vettoriali e quali no. Per quelli che non lo sono, dire quali assiomi sono violati. x 1, x 2, x 3

Dettagli

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Prodotti scalari e forme bilineari simmetriche (1) Sia F : R 2 R 2 R un applicazione definita da F (x, y) = x 1 y 1 + 3x 1 y 2 5x 2 y 1 + 2x 2

Dettagli

Le trasformazioni geometriche nel piano cartesiano. x = ϕ(x', y') τ 1 : G(x', y') = 0. la sua inversa.

Le trasformazioni geometriche nel piano cartesiano. x = ϕ(x', y') τ 1 : G(x', y') = 0. la sua inversa. τ : P P' oppure P'=τ(P) P immagine di P trasformato di P secondo τ se α è una figura geometrica α =τ(α) è la figura geometrica trasformata x' = f (x, y) τ : y' = g(x, y) espressione analitica della trasformazione

Dettagli

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti Introduzione Rette per uno e per due punti Rette per uno e per due punti Rette secanti e tangenti Derivata d una funzione in un punto successive Derivabilità a destra e a sinistra Rette per uno e per due

Dettagli

Esercitazioni di Matematica

Esercitazioni di Matematica Università degli Studi di Udine Anno Accademico 009/00 Facoltà di Agraria Corsi di Laurea in VIT e STAL Esercitazioni di Matematica novembre 009 Trovare le soluzioni della seguente disequazione: x + +

Dettagli

EQUAZIONE DELLA RETTA

EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DEGLI ASSI L equazione dell asse x è 0. L equazione dell asse y è 0. EQUAZIONE DELLE RETTE PARALLELE AGLI ASSI L equazione di una retta r parallela all asse x è cioè è uguale

Dettagli

Equazioni differenziali II. Elisabetta Colombo

Equazioni differenziali II. Elisabetta Colombo Corso di Approfondimenti di Matematica per Biotecnologie, Anno Accademico 2011-2012, http://users.mat.unimi.it/users/colombo/programmabio.html Eq. diff.ii Eq. diff.ii 1 2 I differenziali Esercizio Quali

Dettagli

Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi)

Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi) Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006 Matematica 2 (Analisi) Nome:................................. N. matr.:.................................

Dettagli

Funzioni vettoriali di variabile scalare

Funzioni vettoriali di variabile scalare Capitolo 11 Funzioni vettoriali di variabile scalare 11.1 Curve in R n Abbiamo visto (capitolo 2) come la posizione di un punto in uno spazio R n sia individuata mediante le n coordinate di quel punto.

Dettagli

7. Equazioni differenziali

7. Equazioni differenziali 18 Sezione 7. Equazioni differenziali 7. Equazioni differenziali [versione: 25/5/2012] Richiamo delle nozioni fondamentali In un equazione differenziale l incognita da determinare è una funzione (e non

Dettagli

Introduciamo il sistema di riferimento indicato in figura b) con F 1 = ( f, 0) ed F 2 = (f, 0). Se P = (x, y) la condizione (1) fornisce

Introduciamo il sistema di riferimento indicato in figura b) con F 1 = ( f, 0) ed F 2 = (f, 0). Se P = (x, y) la condizione (1) fornisce 1 L ellisse 1.1 Definizione Consideriamo due punti F 1 ed F 2 e sia 2f la loro distanza. L ellisse è il luogo dei punti P tali che la somma delle distanze PF 1 e PF 2 da F 1 ed F 2 è costante. Se indichiamo

Dettagli

Introduzione alla cinematica dei sistemi. Angoli di Eulero

Introduzione alla cinematica dei sistemi. Angoli di Eulero Introduzione alla cinematica dei sistemi. Angoli di Eulero F. Demontis Corsi PAS 204 Cinematica dei sistemi rigidi In questo capitolo studiamo la cinematica dei sistemi rigidi formati da un numero finito

Dettagli

RELAZIONI e CORRISPONDENZE

RELAZIONI e CORRISPONDENZE RELAZIONI e CORRISPONDENZE Siano X e Y due insiemi non vuoti si chiama relazione tra X e Y un qualunque sottoinsieme del prodotto cartesiano: X x Y = {(x,y): x X, y Y} L insieme costituito dai primi (secondi)

Dettagli

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno Esercizi di Fisica Matematica 3, anno 01-013 Dario Bambusi, Andrea Carati 5.06.013 Abstract Tra i seguenti esercizi verranno scelti gli esercizi dell esame di Fisica Matematica 3. 1 Meccanica Hamiltoniana

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Meccatronica SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE

Corso di Laurea in Ingegneria Meccatronica SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE Automation Robotics and System CONTROL Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Meccatronica SISTEMI ELEMENTARI DEL o E 2 o ORDINE CA 5 Cesare Fantuzzi (cesare.fantuzzi@unimore.it)

Dettagli

S.Barbarino - Appunti di Fisica - Scienze e Tecnologie Agrarie. Cap. 2. Cinematica del punto

S.Barbarino - Appunti di Fisica - Scienze e Tecnologie Agrarie. Cap. 2. Cinematica del punto SBarbarino - Appunti di Fisica - Scienze e Tecnologie Agrarie Cap 2 Cinematica del punto 21 - Posizione, velocitá e accelerazione di una particella La posizione di una particella puó essere definita, ad

Dettagli

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali 120 14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali In questo capitolo discutiamo le nozioni di forza, lavoro, forma differenziale, campo, campo conservativo e potenziale, e la risolubilità dell equazione

Dettagli

ANALISI DI FOURIER. 2πk. è periodica di periodo T. Più precisamente, essendo. T x + 2π = cos. s(x) = s x + T ) T +α. f(x) dx

ANALISI DI FOURIER. 2πk. è periodica di periodo T. Più precisamente, essendo. T x + 2π = cos. s(x) = s x + T ) T +α. f(x) dx ANALISI DI FOURIER Sia >. Una funzione f, definita per x R, si dice periodica di periodo, se f(x + = f(x, x R. ( Se una funzione è periodica di periodo, essa è anche periodica di periodo, 3,..., k,....

Dettagli

Compito del 14 giugno 2004

Compito del 14 giugno 2004 Compito del 14 giugno 004 Un disco omogeneo di raggio R e massa m rotola senza strisciare lungo l asse delle ascisse di un piano verticale. Il centro C del disco è collegato da una molla di costante elastica

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.

Dettagli

la somma delle distanze dai due fuochi assume il valore costante 2a.

la somma delle distanze dai due fuochi assume il valore costante 2a. Appendice A Le coniche A.1 L ellisse Rappresentazione implicita L ellisse di semiassi a e b (0 < b a) è una curva del piano dotata di due assi di simmetria ortogonali che, nel riferimento individuato da

Dettagli

Lezione 23: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi continui (3)

Lezione 23: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi continui (3) Lezione 3: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi continui 3) Federico Cluni maggio 5 Oscillazioni forzate Si è visto che, nel caso di oscillazioni libere, il moto della trave è dato dalla funzione vx,

Dettagli

0.1 Spazi Euclidei in generale

0.1 Spazi Euclidei in generale 0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo

Dettagli

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Formulazione dell equazione del moto Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Sistema a un grado di libertà In alcuni sistemi strutturali la massa, lo smorzamento e la rigidezza sono concentrati

Dettagli

1 Geometria analitica nel piano

1 Geometria analitica nel piano Lezioni di Geometria a.a. 2007-2008 cdl SIE prof. C. Franchetti 1 Geometria analitica nel piano 1.1 Distanza di due punti Siano P 1 = (x 1, y 1 ), P 2 = (x 2, y 2 ) due punti del piano, se d(p 1, P 2 )

Dettagli

L atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3)

L atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3) L atomo di idrogeno Il problema dell atomo di idrogeno é un problema esattamente risolubili ed i suoi risultati possono essere estesi agli atomi idrogenoidi, in cui solo c é solo un elettrone sottoposto

Dettagli

Funzioni di più variabili a valori vettoriali n t m

Funzioni di più variabili a valori vettoriali n t m Funzioni di più variabili a valori vettoriali n t m Definizione f(x 1, x 2,...x n )=[f 1 (x 1, x 2,...x n ), f 2 (x 1, x 2,...x n ),...f m (x 1, x 2,...x n )] Funzione definita n d m Dove: n = dominio

Dettagli

L equazione di Schrödinger unidimensionale: soluzione analitica e numerica

L equazione di Schrödinger unidimensionale: soluzione analitica e numerica Chapter 3 L equazione di Schrödinger unidimensionale: soluzione analitica e numerica In questo capitolo verrà descritta una metodologia per risolvere sia analiticamente che numericamente l equazione di

Dettagli

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA Sia dato un sistema con vincoli lisci, bilaterali e FISSI. Ricaviamo, dall equazione simbolica della dinamica, il teorema

Dettagli

BUCA DI POTENZIALE RETTANGOLARE

BUCA DI POTENZIALE RETTANGOLARE 4/3 POTENZIALI RETTANGOLARI 09/10 1 BUCA DI POTENZIALE RETTANGOLARE La buca di potenziale unidimensionale rettangolare è definita da (1) V (x) = { V0, per x < b (V 0 > 0), 4/3 POTENZIALI RETTANGOLARI bozza

Dettagli

A Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito d esame

A Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito d esame COGNOME NOME Matr. Firma dello studente A Analisi Matematica (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito Tempo: ore. Prima parte: test a risposta multipla. Una ed una sola delle 4 affermazioni

Dettagli

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria Formule di Taylor Ottobre 2012

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria Formule di Taylor Ottobre 2012 Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1 Federico Lastaria federico.lastaria@polimi.it Formule di Taylor Ottobre 2012 Indice 1 Formule di Taylor 1 1.1 Il polinomio di Taylor...............................

Dettagli

Massimi e minimi vincolati

Massimi e minimi vincolati Massimi e minimi vincolati Vedremo tra breve un metodo per studiare il problema di trovare il minimo e il massimo di una funzione su di un sottoinsieme dello spazio ambiente che non sia un aperto. Abbiamo

Dettagli

Analisi Vettoriale A.A Soluzioni del foglio 5. y = y 2, dy y 2 = x

Analisi Vettoriale A.A Soluzioni del foglio 5. y = y 2, dy y 2 = x Analisi Vettoriale A.A. 2006-2007 - Soluzioni del foglio 5 5. Esercizio Assegnato il problema di Cauchy y = y 2, y(0) = k determinare per ogni k la soluzione y(x), determinare il suo insieme di esistenza,

Dettagli

Esperimenti computazionali con Mathematica: la trasformata di Fourier

Esperimenti computazionali con Mathematica: la trasformata di Fourier Matematica Open Source http://www.extrabyte.info Quaderni di Analisi Matematica 06 Esperimenti computazionali con Mathematica: la trasformata di Fourier Marcello Colozzo 3 0 5 5 0 Ω LA TRASFORMATA DI FOURIER

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

Un materiale si definisce un buon conduttore se la sua conducibilità σ soddisfa a

Un materiale si definisce un buon conduttore se la sua conducibilità σ soddisfa a BUON CONDUTTORE Un materiale si definisce un buon conduttore se la sua conducibilità σ soddisfa a σ ωε (137). Mentre in un materiale con conducibilità infinita il campo deve essere nullo, la presenza di

Dettagli

Le onde. F. Soramel Fisica per Medicina 1

Le onde. F. Soramel Fisica per Medicina 1 Le onde a) onda sonora: le molecole si addensano e si rarefanno b) onda all interfaccia liquido-aria: le particelle oscillano in alto e in basso c) onda in una corda d) onda in una molla e) onda sismica

Dettagli

Curve algebriche piane

Curve algebriche piane 3 Curve algebriche piane In tutto il capitolo, consideriamo fissato un piano reale complessificato nel quale sia assegnato un riferimento cartesiano reale R =(O, v 1, v ). 3.1 Il caso di una variabile

Dettagli

Unità Didattica N 9 : La parabola

Unità Didattica N 9 : La parabola 0 Matematica Liceo \ Unità Didattica N 9 La parabola Unità Didattica N 9 : La parabola ) La parabola ad asse verticale ) La parabola ad asse orizzontale 5) Intersezione di una parabola con una retta 6)

Dettagli

LEZIONI DI ANALISI MATEMATICA I. Equazioni Differenziali Ordinarie. Sergio Lancelotti

LEZIONI DI ANALISI MATEMATICA I. Equazioni Differenziali Ordinarie. Sergio Lancelotti LEZIONI DI ANALISI MATEMATICA I Equazioni Differenziali Ordinarie Sergio Lancelotti Anno Accademico 2006-2007 2 Equazioni differenziali ordinarie 1 Equazioni differenziali ordinarie di ordine n.................

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano

Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A. 2009-2010 Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Raccolta Dati di Diffrazione: Diffrazione di Raggi X Raccolta

Dettagli

Indici di posizione e dispersione per distribuzioni di variabili aleatorie

Indici di posizione e dispersione per distribuzioni di variabili aleatorie Indici di posizione e dispersione per distribuzioni di variabili aleatorie 12 maggio 2017 Consideriamo i principali indici statistici che caratterizzano una distribuzione: indici di posizione, che forniscono

Dettagli

Calcolo integrale. Regole di integrazione

Calcolo integrale. Regole di integrazione Calcolo integrale Linearità dell integrale Integrazione per parti Integrazione per sostituzione Integrazione di funzioni razionali 2 2006 Politecnico di Torino Proprietà Siano e funzioni integrabili su

Dettagli

Derivazione Numerica

Derivazione Numerica Derivazione Numerica I metodi alle differenze finite sono basati sull approssimazione numerica di derivate parziali. Per questo consideriamo come problema iniziale quello di approssimare le derivate di

Dettagli

Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo

Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo Le energie relative sono diverse per differenti elementi ma si possono notare le seguenti caratteristiche: (1) La maggior differenza di energia si

Dettagli

ANALISI ARMONICA. G(s) Analisi armonica. Funzione di risposta armonica

ANALISI ARMONICA. G(s) Analisi armonica. Funzione di risposta armonica CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gestione Industriale e della Integrazione di Impresa http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm ANALISI ARMONICA Analisi

Dettagli

Esercitazione 2. Soluzione

Esercitazione 2. Soluzione Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale

Dettagli

p V Velocita di propagazione del suono ρ = densita del mezzo k = modulo di compressione

p V Velocita di propagazione del suono ρ = densita del mezzo k = modulo di compressione 1 Onde longitudinali o acustiche del tutto in generale si definisce onda acustica qualsiasi onda longitudinale dovuta alla perturbazione longitudinale di un qualsiasi mezzo meccanico nello specifico e

Dettagli

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana)

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana) ispense di Meccanica dei Fluidi 0 0 det 0 = [ (0 ) + ( ( ) ) + (0 0 ) ] = 0. Pertanto, v e µ sono indipendenti tra loro e costituiscono una nuova base. Con essi è possibile descrivere altre grandezze,

Dettagli

In un punto qualsiasi (P) della traiettoria è definita la direzione tangente t e la direzione perpendicolare n. d dt

In un punto qualsiasi (P) della traiettoria è definita la direzione tangente t e la direzione perpendicolare n. d dt Moti piani su traiettorie qualsiasi In un punto qualsiasi (P) della traiettoria è definita la direzione tangente t e la direzione perpendicolare n. n ˆ P ˆ t traiettoria La velocità in ogni punto della

Dettagli

Corso di Modelli Matematici in Biologia Esame del 6 Luglio 2016

Corso di Modelli Matematici in Biologia Esame del 6 Luglio 2016 Corso di Modelli Matematici in Biologia Esame del 6 Luglio 206 Scrivere chiaramente in testa all elaborato: Nome, Cognome, numero di matricola. Risolvere tutti gli esercizi. Tempo a disposizione: DUE ORE.

Dettagli