VALUTAZIONE COMPARATIVA TRA DUE SISTEMI PER LA RILEVAZIONE DELL INFEZIONE DA TREPONEMA PALLIDO Calabrese S., Digiacomo L., Cassarono G., Muriana S.

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1 VALUTAZIONE COMPARATIVA TRA DUE SISTEMI PER LA RILEVAZIONE DELL INFEZIONE DA TREPONEMA PALLIDO Calabrese S., Digiacomo L., Cassarono G., Muriana S., Godani A., Bonomo P. Scopo: Verifi care le performance del nuovo kit SYPHILIS LATEX TP, distribuito dalla Ditta Ortho Clinical Diagnostics, per il suo eventuale inserimento nello screening delle sacche di sangue della Provincia di Ragusa. Materiali e metodi Il Servizio trasfusionale di Ragusa ha utilizzato, fino a pochi mesi orsono, per la validazione delle sacche di sangue il sistema DaVinci (BioMerieux) con il test Ortho Recombinant ELISA forniti dalla Ditta Ortho Clinical Diagnostics. Recentemente è stato inserito nella routine il sistema Vitros 5600 che utilizza un nuovo sistema al lattice in turbidimetria per la rilevazione delle infezioni da Treponema Pallidum. Per la valutazione comparativa si utilizzano i campioni dei donatori noti e nuovi che afferiscono al Servizio Trasfusionale. Le discrepanze sono state valutate con il test di conferma della Ditta ARNIKA Discussione Sono stati testati 317 donatori, 6 sono risultati positivi con il test ELISA e negativi con il test al lattice, 1 negativo al test ELISA e positivo al test al lattice I restanti donatori sono risultati negativi con ambedue i test. (vedi TAB.1) LATEX ELISA POS Neg POS 1 6 Neg Tab. 1 I campioni discrepanti sono stati testati con un test di conferma western blot e sono stati ottenuti i seguenti riscontri (TAB. 2) TEST DISCREPANTI TEST Camp ELISA LATEX CONF #1 POS NEG NEG #2 POS NEG NEG #3 POS NEG NEG #4 POS NEG NEG #5 POS NEG NEG #6 POS NEG NEG #7 NEG POS NT Tab. 2 Questo ha portato alla definizione dei seguenti valori di sensibilità e specificità del nuovo test al lattice (TAB. 3) TEST LATEX Sensiblità 100% Specificità 99,70% Tab. 3 E stata valutata anche la capacità di separazione del nuovo test valutando il risultato, in termini di U/I, rilevato dal sistema in confronto al valore di cut-off dichiarato dall Azienda produttrice (cut-off = 10 U/I) Dal grafico sotto presentato si può chiaramente dichiarare che la separazione dei risultati negativi rispetto al cut-off è molto ampia, nessun campione risulta nella eventuale zona grigia (anche

2 considerando un 30% al di sotto del cut-off) a garanzia di risultati puliti e sicuri. Oltre il 78.5% dei dati è compreso tra un valore di 2.0 e 2.9, su un cut-off di Conclusione Il test Syphilis Latex TP distribuito dalla Ortho Clinical Diagnostics è in grado di permettere un ottimale screening dei donatori di sangue, in completa automazione sul sistema Vitros 5600; la metodica estremamente rapida, 10 minuti, consente di ottenere risulatati in tempi molto brevi. Il Servizio trasfusionale di Ragusa con l implementazione del metodo suddetto è in grado di garantire una maggiore efficacia e specificità nello screening delle sacche di sangue Il sistema Securblood: la nostra esperienza su trasfusioni Bennardello F., Antolino A., Bonomo P. Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Ospedali Civile - Maria Paternò Arezzo, Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa Premessa Uno dei rischi della trasfusione è l errore di identificazione del ricevente e/o delle unità di sangue che, in alcuni casi, può determinare incompatibilità ABO ed essere causa di reazione trasfusionale emolitica con pericolo di morte per il paziente. La frequenza e il tipo di errori osservati suggeriscono che questi sono inevitabili, a meno che non vengano applicati cambiamenti significativi nelle procedure, compreso l utilizzo di strumenti elettronici. Tali strumenti garantiscono la tracciabilità dell intero processo e possono fungere da barriera nel caso in cui, al momento della trasfusione, non ci sia corrispondenza tra i dati del paziente e della richiesta e i dati delle unità da trasfondere. Metodi Nel nostro Ospedale le trasfusioni vengono gestite con il sistema Securblood (BBS Blood Bank Service S.r.l). Un terminale registra durante il prelievo per le prove pretrasfusionali i dati del paziente e poi li incrocia al momento della trasfusione con gli emocomponenti da trasfondere. Ciascun terminale è dotato di un rilevatore di impronta digitale per pazienti ed operatori e di un lettore codice a barre per la registrazione di richiesta, campioni di sangue ed emocomponenti. In caso di incongruenza dei dati tra quanto registrato al momento della richiesta trasfusionale e al

3 momento della trasfusione (errato riconoscimento del paziente o errata identificazione dell unità da trasfondere) il sistema va in blocco, obbligando l operatore di reparto ad avvisare il SIMT per la verifica dei dati. Risultati Nel periodo luglio 2007 febbraio 2011 sono state registrate con il sistema Securblood richieste trasfusionali. Su un totale di emocomponenti non si è verificata alcuna trasfusione errata e il sistema è andato in blocco 230 volte (1,0. I blocchi sono stati causati o da una mancata corrispondenza dell impronta digitale/codice a barre del paziente o del codice richiesta/provetta riportato sull unità da trasfondere. In 199 casi (86 il blocco è stato causato da una malpractice accertata degli operatori, quali mancata registrazione della richiesta, presenza di un doppio bracciale, lettura non completa dei codici barre. In questi casi la procedura è stata ripetuta con l aiuto di un operatore del SIMT e la trasfusione è andata a buon fine. In 31 casi (14, non essendo possibile escludere del tutto un errore di identificazione del paziente, è stata eseguita una nuova richiesta trasfusionale. Il sistema ci ha permesso di bloccare tre trasfusioni errate: la trasfusione di un'unità di GRC ad un paziente diverso da quello cui era stata assegnata e la trasfusione di due unità di GRC etichettate in maniera non conforme (mancata corrispondenza tra etichetta principale di validazione ed etichetta di assegnazione). Conclusioni L adozione del sistema Securblood ha innalzato nel nostro ospedale i livelli di sicurezza trasfusionale. Il blocco dei terminali ha evitato la trasfusione di una unità di GRC errata e la trasfusione di 2 unità non bene identificate. In nessun caso i blocchi del terminale hanno causato una perdita di tempo tale da richiedere l attivazione della procedura trasfusionale urgentissima che prevede la trasfusione di emazie di gruppo 0 Rh (D) negativo senza alcune esame pretrasfusionale. La Plasmaferesi produttiva:la qualità facilita il raggiungimento dell autosufficienza Premessa Il plasma, ottenuto per centrifugazione dal sangue intero anticoagulato di un unico donatore o per plasmaferesi, viene congelato entro un limite di tempo dal prelievo e pertanto denominato Plasma Fresco Congelato (PFC). Viene utilizzato principalmente per la produzione industriale di emoderivati, dato che di fatto le indicazioni all uso clinico si sono progressivamente ridotte.il fabbisogno di emoderivati è invece in continua crescita soprattutto per quanto attiene le immunoglobuline. Per far fronte a tale richiesta è necessario ricorrere a standard produttivi che prevedano la raccolta di almeno 12L/1000 abitanti. Metodi e Risultati Nel 2010 in Sicilia sono stati destinati all emoderivazione L di plasma (pari a 8.7L/1000 abitanti) e nello stesso anno a Ragusa il numero totale delle donazioni è stato di con 6714 L di plasma prodotto (pari a 32L/1000 abitanti) ed equivalente a 0,360L di plasma prodotto/donazione. Tale ultimo dato, riepilogativo della produzione plasmatica/donazione, ha fatto registrare un progressivo incremento rispetto agli anni precedenti. Infatti nel 2007 a Ragusa a fronte di un numero totale di donazioni, il plasma prodotto è stato di 5677L, equivalente a 0,324L di plasma prodotto/donazione. Tale incrementodella quantità di plasma prodotto/donazione pari a 0,036ml ha consentito di produrre 1037L di plasma in più nel 2010 a fronte di solo 1130 donazioni in più rispetto al Al fine di incrementare la quantità di plasma prodotto per donazione abbiamo attuato le seguenti misure: Ottimizzato la quantità della donazione standard a 440 ml in tutte le UDR Ottimizzato la separazione automatica del plasma con uguale taratura degli scompositori Standardizzato a 600 ml tutte le plasmaferesi Convertito tutte le plasmapiastrinoaferesi in dry platelets

4 Conclusioni La plasmaproduzione migliora a parità di donazioni se migliora la qualità della raccolta e la standardizzazione della lavorazione. Tutto ciò ci ha consentito di potenziare la produzione contribuendo ulteriormente all autosufficienza in emoderivati della Regione Siciliana. CONVALIDA DI UN NUOVO ANALIZZATORE PER LA DIAGNOSTICA VIROLOGICA Distefano R., Calabrese S., DiGiacomo L., Muriana S., Bonomo P. SIMT- ASP 7- Ragusa Premessa: La qualificazione biologica delle unità di sangue prevede l esecuzione di test sierologici per la ricerca di HBsAg, HIV1/2 Ab, HCVAb e anticorpi anti- Treponema pallidum, al fine di evitare il rischio di trasmissione virale. Il sistema analitico utilizzato per questo screening deve avere, in genere, la massima sensibilità con la migliore specificità possibile. Il presente lavoro illustra il processo di convalida dell analizzatore Vitros 5600 Integrated System in uso presso il nostro Servizio da Maggio Metodi e Materiali: analizzatore Vitros 5600 Integrated System prodotto da Ortho-Clinical Diagnostics. E' un sistema analitico ad accesso random che integra dosaggi di Chimica Clinica (chimica secca) e Immunodiagnostica. Lo screening di HIV Ab, HCV Ab e HBsAg viene effettuato in chemiluminescenza. Il test della Lue è turbidimetrico. Il processo di convalida ha previsto l'esecuzione in doppio dei test di 300 donazioni con il Vitros 5600 e con il sistema precedente (Ortho Da Vinci EIA). Inoltre abbiamo anche rivalutato la specificità dei test col nuovo sistema rispetto al vecchio. Risultati: i 300 profili (1200 test) fatti in doppio hanno dato un risultato concordante al 100%, per cui il Vitros 5600 è stato convalidato per l'utilizzo in routine. Riguardo la specificità sono stati comparati i test di donatori dell anno 2009 eseguiti con DaVinci e di donatori del 2010 eseguiti con Vitros5600. I risultati sono riassunti in tabella: DaVi nci Falsi +: (speci fic) Vitros5 600 Falsi +: (specifi cità) Donato ri sospesi e ritestati (1) Donatori riabilitat i e (falsi + conf.) HIV -Ab 30 ( ( (1) HC V- Ab 18 ( ( (1) HBs Ag 26 ( ( (0)

5 Syp h 29 ( ( (1) Per falsi positivi si intendono i test ripetutamente reattivi al test di screening e negativi al test di conferma (RIBA o western blot). I donatori sospesi e ritestati (1) sono i falsi positivi col test DaVinci, che erano stati comunque sospesi dalla donazione, e ritestati con Vitros La maggior parte di questi sono risultati negativi e quindi riabilitati (ultima colonna della tabella). Conclusioni: il nuovo sistema analitico Vitros 5600 ha una specificità calcolata comparabile a quella dichiarata dal produttore e leggermente migliorata rispetto al precedente sistema DaVinci (eccetto HCV). Col nuovo sistema abbiamo potuto riabilitare 49 su 52 donatori sospesi per falsa positività ma, di contro, sono stati sospesi 63 nuovi donatori falsi positivi con Vitros Migliorata di molto la specificità per HbsAg. L ISCRIZIONE DEI 18ENNI COME INDICATORE DELL EFFICACIA DELL AZIONE DI COINVOLGIMENTO VERSO LA DONAZIONE G. Garozzo, Fidone E*, L. Morando*, G. Stracquadanio*, G. Dimartino*, P. Bonomo SIMT Ragusa, ASP 7, *AVIS Comunale Ragusa PREMESSA. Tutti, purché in buona salute, possono donare sangue, ma il limite dei 65 anni d età per fare una donazione impone alle associazioni dei donatori di investire costantemente sulle nuove leve a partire dai 18enni (età minima per donare in Italia). MATERIALI E METODI. Scopo precipuo dell Avis è quello di riuscire a sensibilizzare e coinvolgere il maggior numero possibile di nuovi donatori. Una categoria particolare di nuovi donatori è costituita dai diciottenni, nei cui confronti sono state effettuate azioni mirate di sensibilizzazione, in particolare a partire dal 2006, in considerazione del fatto che il 2005 è stato l anno con il minor numero di iscritti (incontri presso le scuole, tornei sportivi studenteschi, invio delle classiche lettere d auguri, incontri presso la sede dell Avis, incontri presso le scuole guida). Abbiamo voluto monitorare nel tempo l andamento dell arruolamento dei 18enni, inteso come indicatore dell azione di coinvolgimento delle giovani generazioni per la donazione. A tal fine è stato acquisito il dato relativo al numero di 18enni presenti nella città di Ragusa; tale dato è stato correlato con il numero dei donatori 18enni che negli anni dal 2001 al 2010 iscrittisi presso l Avis Comunale di Ragusa. Per meglio comprendere l andamento delle iscrizioni dei 18enni è stato effettuato un confronto % tra gli iscritti e i nati nel corrispondente anno di nascita. Dal 2005 al 2010 si è avuto un totale di 4717 nuovi possibili donatori con un picco di minimo nel RISULTATI. L andamento dei nuovi iscritti 18enni nei 10 anni di osservazione ha presentato un andamento ondulante con il valore più basso registrato nel 2005 (74 iscritti, pari al 9.1% di tutti i 18enni nati) e con il valore più alto nel 2006 (140 iscritti, pari al 17.7 con un valore analogo nel 2010 (143 iscritti, Suddividendo il periodo di osservazione in due quinquenni ( vs ) è evidente la presenza di due andamenti diversi: nel primo periodo si ha una media di 18enni iscritti pari a 9.8% mentre nel secondo quinquennio si ha una media del 16%, proprio in coincidenza con le azioni mirate su questo target di popolazione. CONCLUSIONI. L implementazione di azioni e iniziative mirate ha permesso di incrementare il numero dei 18enni iscritti, mantenendo negli ultimi cinque anni una media del 16% circa di nuovi iscritti 18enni sul totale degli iscritti. Inoltre la presenza di un così alto numero di 18enni permette di abbassare l età media della nostra popolazione di donatori.

6 PREVALENZA DEI SOGGETTI HBsAg, HCV, HIV POSITIVI TRA I POTENZIALI DONATORI DI SANGUE Salvatore Calabrese, Lucia Digiacomo, Giovanni Garozzo, Pietro Bonomo SIMT di Ragusa Azienda Sanitaria Provinciale 7, Ragusa PREMESSA. La legge italiana prevede, tra i compiti dei Servizi trasfusionali, quello di elaborare dati statistici relativi alle patologie di natura infettiva riscontrate tra i donatori, in particolare per quanto riguarda l epidemiologia delle malattie infettive ( HBV, HCV, HIV). Dal 1994, presso il SIMT di Ragusa (SIMT), sono stati registrati i risultati relativi ai soggetti che sono stati valutati per diventare donatori di sangue (aspiranti donatori). Il protocollo in uso presso il nostro SIMT prevedeva che l'aspirante donatore venisse sottoposto ai controlli previsti dall'attuale legislazione prima di effettuare la donazione; i soggetti risultati idonei effettuano la donazione di sangue a distanza di circa 1 mese dal controllo.il controllo pre-donazionale dei donatori è divenuto legge regionale dal maggio MATERIALI E METODI Dal 1994 al 2010 si sono iscritti alla sezione AVIS di Ragusa soggetti (in media 682 soggetti/anno). Tutti sono stati sottoposti ai test di screening per HBsAg, HCV Ab e HIV Ab. RISULTATI. Su soggetti, sono risultati essere idonei alla donazione (91.2, ( 8.7 sono risultati essere non idonei, con un massimo del 12.8% nel 1996 e un minimo del 5.2% nel nuovi iscritti (pari al 16,5% delle non idoneità) sono risultati essere positivi per HBsAg o HCV Ab o HIV Ab. NESSUNO E RISULTATO ESSERE CONTEMPORANEAMENTE POSITIVO PER PIU TEST. Tra i soggetti non idonei 64 sono risultati essere positivi per HBsAg: prevalenza media 0.55% ; 98 sono risultati essere HCV Ab positivi: prevalenza media 0.84%; 4 sono risultati essere positivo per HIV (1 nel 1994, 1 nel 2008 e 2 nel 2010): prevalenza media 0.034%. La prevalenza per HBsAg+ è risultata essere di 0.55% con massimo nel 1998 (1.27%, 8 casi) e un minimo nel 2003 (0.13%, 1 caso). La prevalenza per HCV+ è risultata essere di 0.84% con un massimo nel 1994 (1.81%, 15 casi) e un minimo nel 2003 (0.13%, 1 caso). La prevalenza per HIV+ è risultata essere dello 0,034%, avendo riscontrato 3 casi negli ultimi tre anni CONCLUSIONI 1- presso la nostra popolazione di riferimento la maggiore percentuale di donatori non idonei si conferma essere costituita da soggetti HCV Ab positivi; 2- ogni anno i soggetti non idonei per infezioni virali (HBV, HCV, HIV) rappresenta l 1.50% dei potenziali donatori; 3- tutti i potenziali nuovi donatori HBsAg positivi sono nati al di fuori del periodo in cui è iniziata in Italia la vaccinazione di massa per l'hbv (per i neonati nel 1991, per i soggetti che man mano compivano 12, essendo nati i primi nel 1978, per 12 anni, fino a chiudere la finestra); 4- deve essere sottolineato l incremento di incidenza dei soggetti aspiranti donatori HIV positivi: su 4 casi riscontrati dal 1994 al 2010, ben 3 sono stati riscontrati negli ultimi tre anni, a dimostrazione del fatto che non occorre abbassare l attenzione verso la prevenzione di questa infezione Numero: 1830 FOLLOW-UP PAZIENTE CON EMOGLOBINURIA PAROSSISTICA NOTTURNA

7 ANTOLINO A. (1), CABIBBO S. (1), GAROZZO G. (1), MANENTI G. O. (1), BONOMO P. (1) (1) SIMT, ASP 7, RAGUSA Premessa-L emoglobinuria parossistica notturna (EPN) è una malattia rara, clonale, legata ad un difetto intrinseco del globulo rosso, che diventa estremamente sensibile all'attivazione del complemento, in quanto carente di alcune proteine di membrana in grado di controllare la fissazione sulla parete cellulare di alcune frazioni del complemento. Si può presentare come puro disturbo emolitico o come parte di un anemia aplastica. Metodi- Descriviamo il caso clinico di un paziente con EPN di 65 anni che viene alla nostra osservazione nel maggio 2004 per pancitopenia (HB 11.2, GB 4.200, PLT /mm 3 ). L aspirato midollare e la biopsia osteo midollare depongono per Sindrome Mielodiplastica con citopenia trilineare (sec WHO); lo studio citogenetico mostra un cariotipo normale. Si instaura terapia con Eritropoietina sc senza beneficio. Pertanto si intraprende terapia trasfusionale al fine di mantenere l Hb >8 gr/dl; persistono la piastrinopenia e compare una severa neutropenia. Ad aprile 2005, vista l iperferritinemia>3000 ng/ml inizia terapia ferrochelante con Desferoxamina (DFO) 40 mg/kg/die ev per 24h x 3 gg/settimana. A febbraio 2007 recupero ematologico con Hb 10 gr/dl, GB 4000, plt /mm 3, ferritinemia 300 ng/ml. Relativo benessere fino a gennaio 2008 quando compare un episodio emolitico con emoglobinuria, incremento dell LDH, iperbilirubinemia indiretta, aptoglobina ridotta, conta reticolocitaria elevata, dolori addominali. Si esegue test per EPN con metodica citofluorimetrica che depone per EPN. Da gennaio 2008 si susseguono diversi episodi di emoglobinuria con intervalli di benessere sempre più ridotti, con saltuarie emotrasfusioni. Nel dicembre 2009 compare un alloanticorpo anti Jka. In considerazione della rarità del gruppo sanguigno del paziente (O Rh positivo, ccdee, Kell negativo) e della presenza dell anticorpo anti Jka con susseguente difficoltà nel reperire donatori con questo fenotipo (41 donatori eleggibili nella nostra realtà) si propone al paziente terapia con anticorpi monoclonali anticomplemento (Eculizumab) per evitare ulteriori emotrasfusioni e la possibile comparsa di altre alloimunizzazioni, terapia che il paziente inizialmente rifiuta. Nel Dicembre 2010 dopo un ulteriore crisi emolitica il paziente accetta di iniziare terapia con Eculizumab (Soliris) Risultati-La terapia con Soliris ci permette di ottenere un incremento dell Hb e una repentina normalizzazione dell LDH. A fine gennaio per un ritardo dell infusione del Soliris legato ad un episodio febbrile si nota un lieve episodio emolitico risoltosi dopo la somministrazione del farmaco senza necessità trasfusionale. Ad oggi il paziente continua infusione quindicinale del Soliris mantenendo valori di Hb > 10g/dL. Conclusioni- L EPN, malattia rara, controllata in passato solo con terapia trasfusionale, in soggetti immunocompetenti, può determinare l insorgenza di alloimmunizzazione con conseguente difficoltà nel reperimento di unità di emazie compatibili; la terapia con Eculizumab, benché costosa, rappresenta una valida alternativa alla terapia trasfusionale consentendo una migliore qualità di vita in questi pazienti e riducendo il rischio di episodi trombotici tipici dell EPN e spesso invalidanti.

8 LA BANCA DEGLI EMOCOMPONENTI DI GRUPPO RARO DELLA REGIONE SICILIA Distefano R, Travali S, Licitra V, Scrofani E, Bonomo L, Muriana S, Barone M, Bracchitta L, Bonomo P. Servizio Trasfusionale Ospedale Civile ASP7 Ragusa Premessa: gli eritrociti si definiscono di gruppo raro quando hanno un assetto antigenico che ha una frequenza nella popolazione inferiore a 1:1000. La rarità riguarda sia la negatività di antigeni ad alta frequenza che la positività di antigeni a bassa frequenza, come pure la combinazione rara di vari antigeni. Avere il sangue di gruppo raro diventa particolarmente importante nei pazienti politrasfusi che abbiano sviluppato un immunizzazione complessa, per cui è necessario reperire unità di emazie con quel fenotipo specifico. Il nostro Centro è impegnato da qualche anno nella tipizzazione estesa dei donatori e recentemente è stato autorizzato, con D.A della Regione Sicilia, all istituzione della Banca Regionale dei Gruppi Rari, seconda in Italia dopo quella del Policlinico di Milano, operativa dal Materiali e metodi: il nostro Servizio è stato individuato in quanto già in possesso dei seguenti requisiti: donatori periodici, 4000 donatori già tipizzati in modo esteso con metodo sierologico (AB0, FtRh, Kell, MNSs, Fy, Kidd, Cw), Certificazione ISO 9001:2008, sistema di monitoraggio telematico delle temperature dei frigoriferi e congelatori, strumento automatico per glicerolizzazione e deglicerolizzazione delle emazie ai fini del congelamento, rete telematica che collega tutti i SIMT della Regione Sicilia. Per completare la struttura della Banca dei gruppi rari abbiamo implementato la tipizzazione eritrocitaria estesa in biologia molecolare con il sistema HEA BeadChip TM Bioarray (microarray) Immucor, che tipizza 32 antigeni.(c/c, E/e, VS, V, K/k, Jsa/b, Kpa/b, Fya/b, Jka/b, MNSs, Lua/b, Doa/b, Hy, Joa, LWa/b, Dia/b, Coa/b, Sc1/2). Inoltre con la stessa tecnologia abbiamo implementato la tipizzazione estesa del sistema HPA (22 Ag). Risultati: in circa 7 mesi abbiamo tipizzato 1251 donatori, 961 per HEA e 290 per HPA. Sono stati individuati come donatori di gruppo raro per singolo antigene 2 donatori Fya-b-, 5 donatori KK (cellano -) e 1 donatore Lub-. 9 sono i donatori rari per le seguenti combinazioni di antigeni: 0- Jkab+ Fya+b- S+s-; A+ Jka-b+ Fya+b- S+s-; 0- Jka+b- Fya+b- S+s-; 0- Jka-b+ Fya-b+ S+s-; A- Jka-b+ Fya-b+ S-s+; 0- Jka-b+ Fya+b- S-s+; A- Jka-b+ Fya+b- S-s+; 0- Jka+b- Fya-b+ S-s+; A- Jka+b- Fya-b+ S-s+. Inoltre sono stati tipizzati 83 pazienti politrasfusi col metodo molecolare. Ciò al fine di verificare il reale fenotipo eritrocitario esteso che, con la metodica sierologica può risultare di difficile interpretazione a causa della presenza di sangue omologo dei donatori. Conclusioni: la Banca Regionale dei Gruppi Rari ha individuato in 7 mesi di attività 14 donatori rari (incidenza < 1:1000) su poco più di 4000 tipizzati in modo esteso. Di questi 10 unità sono state congelate a -80 C previo trattamento con glicerolo. Inoltre sono state offerte 14 disponibilità di assistenza ad altri SIMT, anche extraregionali, per unità di fenotipo particolare. E in corso di valutazione un nuovo protocollo per pazienti politrasfusi che prevede l utilizzo di emazie selezionate con un cross-match esteso, in base alla tipizzazione genomica. Ciò al fine di migliorare la resa trasfusionale per quei pazienti che hanno un intervallo trasfusionale più breve rispetto a pazienti trattati in modo analogo.

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