Note del corso di Laboratorio di Programmazione e Calcolo: Analisi della stabilità e della complessità computazionale di un algoritmo
|
|
- Roberto Basilio Bernardi
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di laurea in Matematica SAPIENZA Università di Roma Note del corso di Laboratorio di Programmazione e Calcolo: Analisi della stabilità e della complessità computazionale di un algoritmo Dipartimento di Matematica Guido Castelnuovo SAPIENZA Università di Roma
2 Indice Capitolo 1. Stabilità di un algoritmo Risolviamo una equazione di secondo grado Calcoliamo π 3 Capitolo 2. Costo computazionale di un algoritmo Calcoliamo la potenza di un numero reale Valutiamo un polinomio 7 1
3 CAPITOLO 1 Stabilità di un algoritmo Si dice algoritmo una sequenza definita di operazioni che operano su dati assegnati (x) e forniscono il risultato (y). Definita significa che dopo ogni operazione della sequenza è definita la operazione da eseguire subito dopo. Come esempio di algoritmo e di sequenza definita di operazioni si può pensare al calcolo delle radici di una equazione algebrica di secondo grado. Un problema computazionale può indurre un numero rilevante di algoritmi per la sua implementazione. Un esempio è quello della somma di n numeri. Si hanno tanti algoritmi quanti sono i modi di ordinare gli n addendi (n!) e si può notare che essi non danno tutti il medesimo risultato al calcolatore. Quando un algoritmo di calcolo è tale che un piccolo errore relativo sui dati o nei calcoli può portare ad un grande errore relativo sul risultato finale, si dice instabile (e viceversa diremo stabile un algoritmo che non amplifica mai nel risultato finale gli errori relativi sui dati o nei calcoli) Risolviamo una equazione di secondo grado Il nostro primo problema computazionale consiste nel calcolare le radici dell equazione ax 2 + bx + c = 0, (1.1) dove a, b e c sono numeri reali e = b 2 4ac > 0. Come è noto, la (1.1) ammette due radici reali e distinte, che possono essere calcolate con la formula Se b è un numero reale tale che b ±. (1.2) 2a b a e b c, si avrà che = b 2 4ac b 2 ovvero b. Dalla formula (1.2) segue allora che, per calcolare una delle due radici reali di (1.1), dovremo sottrarre due numeri molto vicini fra loro. Dato che rappresentiamo i numeri reali nel calcolatore con una precisione finita (e dato che, nel 1
4 2 STABILITÀ DI UN ALGORITMO calcolare, avremo necessariamente introdotto un errore dovuto all operazione di radice quadrata), dobbiamo fare i conti con l errore relativo sugli addendi della somma algebrica: tale errore potrà venire enormemente amplificato dalla sottrazione b. Esempio. L equazione assegnata è x 2 2 k x + 1 = 0, (1.3) con k intero positivo. L equazione (1.3) ha due radici reali x 1 e x 2 che, per valori di k grandi, sono molto prossime rispettivamente a 2 k e a 1 2 k. In particolare, se k = 14, le radici esatte sono x 1 = e x 2 = D altro canto, se implementiamo su calcolatore in singola precisione la formula (1.2) per k = 14, quindi con a = 1, b = 2 14 = 16384, c = 1, solo la prima radice viene approssimata correttamente: la seconda radice diventa zero e su di essa perdiamo ogni informazione, cioè non ne conosciamo più neanche l ordine di grandezza. Il tipo di comportamento riscontrato nell esempio considerato è dovuto essenzialmente al fenomeno di amplificazione dell errore relativo nella sottrazione fra due numeri molto vicini (infatti è proprio la radice x 2 quella che si ottiene nella (1.2) con una sottrazione). Dato che l algoritmo per calcolare le radici di una equazione di secondo grado fornito dalle formule (1.2) è instabile, ovvero può in alcuni casi non dare la risposta corretta, abbiamo la necessità di costruire un nuovo algoritmo che risulti stabile, ovvero che non amplifichi mai gli errori relativi sui dati o nei calcoli. Osserviamo che, se nelle formule (1.2) moltiplichiamo numeratore e denominatore per b, otteniamo 2c b. (1.4) È poi anche facile constatare che la radice che si ottiene nelle formule (1.4) utilizzando il segno + è la stessa radice che si ottiene nelle formule (1.2) utilizzando il segno, e analogamente la radice che si ottiene nelle formule (1.4) utilizzando il segno è la stessa radice che si ottiene nelle formule (1.2) utilizzando il segno +; ciò significa quindi che, se usiamo le formule (1.4) per calcolare le radici dell equazione (1.3) del nostro esempio, otterremo un risultato opposto a quello precedente, cioè otterremo sempre buone approssimazioni della radice più piccola x 2, mentre (per k grande) otterremo cattive approssimazioni della radice più grande x 1 ; si tratta quindi ancora di un algoritmo instabile Un algoritmo stabile. La soluzione del nostro problema consisterà nell usare contemporaneamente le formule (1.2) e le formule (1.4) selezionando il segno + o il segno in modo che non si debba mai fare una sottrazione, in questo modo otterremo entrambe le radici senza pericolo di amplificazione
5 1.2 CALCOLIAMO π 3 dell errore relativo. Ecco quindi come sarà un algoritmo stabile per calcolare le radici dell equazione di secondo grado (1.1): calcola s = b 2 4ac; se b < 0, calcola le radici con le formule x 1 = b + s 2a, x 2 = 2c b + s ; se b 0, calcola le radici con le formule x 1 = 2c b s, x 2 = b s 2a Calcoliamo π Esistono diversi modi per approssimare il numero trascendente π, uno dei quali, noto fin dall antichità e attribuito ad Archimede, parte dall osservazione che esso coincide con il valore della lunghezza della semicirconferenza di raggio unitario. Un modo per approssimarlo consiste nel costruire due poligoni regolari con n lati, rispettivamente inscritto nel e circoscritto al cerchio di raggio unitario. I semiperimetri dei due poligoni saranno due approssimazioni rispettivamente per difetto e per eccesso della lunghezza della semicirconferenza. Al crescere del numero dei lati dei due poligoni (per esempio partendo da n = 4 e raddoppiando n ad ogni iterazione), queste approssimazioni diventeranno sempre più stringenti, permettendoci così, in teoria, di determinare il valore di π con una precisione sempre più grande. FIGURA 1.1
6 4 STABILITÀ DI UN ALGORITMO Per poter realizzare il nostro algoritmo, dobbiamo disporre di una formula per calcolare la lunghezza del lato di un poligono regolare (inscritto o circoscritto) con n lati. A questo scopo, osserviamo il disegno in Figura 1.1: se supponiamo che il segmento l = AC sia il lato del poligono regolare con n lati inscritto nel cerchio di raggio unitario, il segmento l = AB sarà allora il lato del poligono regolare con 2n lati inscritto nel cerchio di raggio unitario. Si dimostra che l = 2 4 l 2. (1.5) Infatti, applicando il teorema di Pitagora ai due triangoli ABD e ADO, vale BD = AB 2 AD 2 = l2 l 2 /4 BD = BO DO = BO AO 2 AD 2 = 1 1 l 2 /4, dunque l 2 l 2 /4 = 1 + (1 l 2 /4) 2 1 l 2 /4, ovvero l 2 = 2 4 l 2, da cui la (1.5) FIGURA 1.2 Se osserviamo la Figura 1.2, e se supponiamo che il segmento l = AC sia il lato del poligono regolare con n lati inscritto nel cerchio di raggio unitario, il segmento L = EF sarà allora il lato del poligono regolare con n lati circoscritto al cerchio di raggio unitario. Si dimostra che L = 2l 4 l 2. (1.6) Infatti, per la similitudine dei triangoli ACO e EFO, vale BO : DO = EF : AC, dunque BO AC EF = DO = l 1 l 2 /4,
7 1.2 CALCOLIAMO π 5 da cui segue la (1.6). Siamo ora in condizione di costruire l algoritmo per il calcolo di π. Indichiamo con l n il lato del poligono regolare con 2 n lati inscritto nel cerchio di raggio unitario. Dalla (1.5) segue che il lato l n+1 del poligono regolare con 2 n+1 lati inscritto nel cerchio di raggio unitario sarà fornito dalla formula l n+1 = 2 4 l 2 n. (1.7) Poiché il lato del quadrato inscritto nel cerchio di raggio unitario è dato da l 2 = 2, (1.8) le (1.7) e (1.8) permettono facilmente di costruire la successione {l n }. A questo punto basterà moltiplicare ciascun l n per 2 n 1 per ottenere il semiperimetro del poligono regolare con 2 n lati inscritto nel cerchio di raggio unitario. In, se indichiamo con L n il lato del poligono regolare con 2 n lati circoscritto al cerchio di raggio unitario, dalla (1.6) segue che L n = 2l n, (1.9) 4 l 2 n e moltiplicando ciascun L n per 2 n 1 si ottiene il semiperimetro del poligono regolare con 2 n lati circoscritto al cerchio di raggio unitario. Le (1.7), (1.8) e (1.9) consentono di costruire facilmente in modo ricorsivo le due successioni {l n } e {L n } che, al crescere di n, ci daranno approssimazioni per difetto e per eccesso di π sempre più stringenti. Purtroppo, un algoritmo di questo tipo non è stabile: se lo implementiamo, possiamo osservare che per i primi valori di n le due successioni {l n } e {L n } si avvicinano effettivamente al valore di π, ma da un certo punto in poi, al crescere di n i valori delle due successioni cominciano ad oscillare e ad allontanarsi da π. Quali sono le ragioni dell instabilità dell algoritmo? Se osserviamo la formula (1.7) (che è la formula base del nostro algoritmo), vediamo che all interno della radice quadrata più esterna, dobbiamo effettuare la sottrazione tra 2 e 4 l 2 n. Poiché ovviamente deve essere lim l n = 0, n si avrà di conseguenza che, per n grande risulterà 4 l 2 n 2 e quindi di nuovo l instabilità nasce dalla sottrazione di due numeri molto vicini fra loro, che provoca una cancellazione di cifre significative Un algoritmo stabile. È possibile ovviare a questo inconveniente e modificare il nostro algoritmo in modo da renderlo stabile? Per fortuna anche in questo caso la soluzione del problema è semplice (e assomiglia molto a quella per l algoritmo che calcola le radici di una equazione di secondo grado).
8 6 STABILITÀ DI UN ALGORITMO Moltiplichiamo e dividiamo la (1.7) per l 2 n, ottenendo la formula alternativa l n+1 = 2 + l n 4 l 2 n. (1.10) Ora, la formula (1.10), insieme con le (1.8) e (1.9), ci permette di calcolare, senza rischio di cancellazione numerica, le successioni {l n } e {L n } e di approssimare π. Se implementiamo l algoritmo su calcolatore, possiamo osservare che le due successioni continueranno ad approssimare π sempre meglio al crescere di n. L algoritmo così modificato è un algoritmo stabile.
9 CAPITOLO 2 Costo computazionale di un algoritmo A parità di accuratezza del risultato e di memoria richiesta, tra due algoritmi stabili ha senso scegliere quello che richiede un minor numero di operazioni, ovvero quello che dà luogo a un minor tempo di calcolo (CPU time) Calcoliamo la potenza di un numero reale Vogliamo calcolare x n, con n 0. Possiamo ricorrere ad un ciclo moltiplicativo. L algoritmo, che esegue n operazioni, è il seguente poni p = 1; per i = 1 : n calcola p = px; Alternativamente, con il risparmio di una operazione se vale n > 0, possiamo se n > 0 ricorrere al seguente algoritmo con un ciclo moltiplicativo più breve: poni p = x; per i = 1 : n 1 calcola p = px; OSSERVAZIONE 2.1. Esistono algoritmi molto più economici che per esempio tengono conto del fatto che x n può essere scritto come prodotto di fattori quali x 1, x 2, x 4, x 8,..., che sono semplici da costruire (x 2 = x 1 x 1, x 4 = x 2 x 2, x 8 = x 4 x 4,...) e appaiono quando nella rappresentazione binaria dell esponente c è 1 nella posizione corrispondente. Per esempio x 11 = x (8+2+1) = x 8 x 2 x perché il numero 11 corrisponde nel sistema binario a 1011, oppure x 17 = x (16+1) = x 16 x perché il numero 17 corrisponde nel sistema binario a Tuttavia in questo corso non faremo uso di tali algoritmi ottimizzati. Un polinomio a coefficienti in R, 2.2. Valutiamo un polinomio p n (x) = a n x n + a n 1 x n a 0 7
10 8 COSTO COMPUTAZIONALE DI UN ALGORITMO può essere identificato con una funzione p : R R. Un problema computazionale è quindi quello di valutare p in un dato x R, cioè calcolare p(x). L algoritmo più semplice che esegue questa operazione consiste nel calcolare i termini del tipo a i x i e sommarli. poni s = a 0 ; per i = 1 : n poni p = x; se i > 1 per j = 1 : i 1 calcola calcola s = s + a i p; p = px; Serviranno (n 2) + (n 1) = n(n 1) 2 operazioni solo per calcolare le potenze x 2, x 3,..., x n 1, x n, e ancora n prodotti e n somme. Dunque n(n+3) 2 operazioni. Tuttavia, se si parte dai termini di grado minore, quando si sta calcolando a i x i, per i > 1, al passo precedente si è calcolato a i 1 x i 1, e quindi si può ottenere x i = x i 1 x con una sola operazione. L algoritmo che tiene conto di ciò è il seguente poni s = a 0 ; poni p = x; per i = 1 : n calcola s = s + a i p; se i < n calcola p = px; Si osserva che l algoritmo esegue 3n 1 operazioni aritmetiche. Confrontando i due algoritmi: per n = 2 le operazioni aritmetiche sono in entrambi i casi 5, per n = 3 sono rispettivamente 9 e 8, per n = 4 sono rispettivamente 14 e 11, per n = 5 sono rispettivamente 20 e 14, ecc Un algoritmo efficiente. Con un piccolo trucco è possibile fare di meglio. Consideriamo dapprima il caso n = 3 e scriviamo equivalentemente p 3 (x) = (((a 3 x + a 2 )x + a 1 )x + a 0 ); si osserva che sono richieste due operazioni per ogni coppia di parentesi. In generale, ovvero per un polinomio di grado n qualsiasi, si può estendere la formula
11 2.2 VALUTIAMO UN POLINOMIO 9 precedente: p n (x) = a n x n + a n 1 x n a 0 = (...((a n x + a n 1 )x + a n 2 )x + + a 1 )x + a 0 ). Scriviamo dunque l algoritmo nel modo seguente poni p = a n ; per i = n 1 : 1 : 0 calcola p = px + a i ; Si osserva che questa volta le operazioni richieste sono 2n, quindi il metodo è più conveniente. Questo algoritmo di valutazione, ovvero lo schema di Horner, è dunque più efficiente dal punto di vista computazionale. A titolo esemplificativo, volendo mettere in evidenza lo scarto rispetto agli algoritmi precedenti, per n = 2 le operazioni aritmetiche sono 4, per n = 3 sono 6, per n = 4 sono 8, per n = 5 sono 10, ecc.
LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE E CALCOLO
Dispense del corso di LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE E CALCOLO Marco Marfurt Parte I: Analisi dell errore propagato 0.1 Errori assoluti propagati Siano x e y due numeri reali e siano x e y due loro approssimazioni;
DettagliCorso di Matematica per la Chimica
Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni algebriche sono equazioni del tipo P(x) = 0 dove P è un polinomio di grado n cioé P(x) = a 1 x n + a 2 x n
DettagliCorso di Calcolo Numerico
Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa M.C. De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni
Dettagliinferiore ai 180, ha area uguale al quadrato della corda AD che sottende un arco uguale alla somma dell arco AC e dell arco 180
L approssimazione di π secondo al-kashi Al-Kashi calcola il π in modo tale che soddisfi una condizione, detta Condizione di Al-Kashi : La circonferenza di un cerchio deve essere espressa in funzione del
DettagliESERCIZI IN PIÙ I NUMERI COMPLESSI
ESERCIZI IN PIÙ I NUMERI COMPLESSI L equazione x x 0 non ha soluzioni nell insieme dei numeri reali; infatti, applicando la formula ridotta, si ottiene x, 3. Interpretando come numero immaginario, cioè
DettagliFrazioni algebriche. Osserviamo che un espressione di questo tipo si ottiene talvolta quando ci si propone di ottenere il quoziente di due monomi.
Frazioni algebriche 14 14.1 Definizione di frazione algebrica Diamo la seguente definizione: Definizione 14.1. Si definisce frazione algebrica un espressione del tipo A B polinomi. dove A e B sono Osserviamo
DettagliCancellazione numerica e zeri di funzione. Dott. Marco Caliari
Cancellazione numerica e zeri di funzione Dott. Marco Caliari PLS a.s. 01 013 Capitolo 1 Aritmetica floating point 1.1 I numeri macchina Data la capacità finita di un calcolatore, solo alcuni dei numeri
DettagliMonomi L insieme dei monomi
Monomi 10 10.1 L insieme dei monomi Definizione 10.1. Un espressione letterale in cui numeri e lettere sono legati dalla sola moltiplicazione si chiama monomio. Esempio 10.1. L espressione nelle due variabili
DettagliCALCOLO NUMERICO. Rappresentazione virgola mobile (Floating Point)
ASA Marzo Docente Salvatore Mosaico Introduzione al Calcolo Numerico (parte ) CALCOLO NUMERICO Obiettivo del calcolo numerico è quello di fornire algoritmi numerici che, con un numero finito di operazioni
Dettagli04 - Numeri Complessi
Università degli Studi di Palermo Scuola Politecnica Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 04 - Numeri Complessi Anno Accademico 2015/2016 M. Tumminello,
DettagliMoltiplicazione. Divisione. Multipli e divisori
Addizione Sottrazione Potenze Moltiplicazione Divisione Multipli e divisori LE QUATTRO OPERAZIONI Una operazione aritmetica è quel procedimento che fa corrispondere ad una coppia ordinata di numeri (termini
DettagliLE EQUAZIONI DI SECONDO GRADO
LE EQUAZIONI DI SECONDO GRADO Definizione: un equazione è di secondo grado se, dopo aver applicato i principi di equivalenza, si può scrivere nella forma, detta normale: ax + bx + c 0!!!!!con!a 0 Le lettere
DettagliInsiemi numerici. Teoria in sintesi NUMERI NATURALI
Insiemi numerici Teoria in sintesi NUMERI NATURALI Una delle prime attività matematiche che viene esercitata è il contare gli elementi di un dato insieme. I numeri con cui si conta 0,,,. sono i numeri
DettagliProdotti notevoli Quadrato di un binomio
Prodotti notevoli Con l espressione prodotti notevoli si indicano alcune identità che si ottengono in seguito alla moltiplicazione di polinomi aventi caratteristiche particolari facili da ricordare.. Quadrato
DettagliCorso di Matematica per la Chimica
Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica e Economia Università della Basilicata a.a. 2014-15 Propagazione degli errori introdotti nei dati
Dettagli3 Dispense di Matematica per il primo anno dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore Frazioni Algebriche
3 Dispense di Matematica per il primo anno dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore Frazioni Algebriche 100 Per l esercitazioni on-line visita le pagine : www.chihapauradellamatematica.org
DettagliPrecorso di Matematica
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA DI ARCHITETTURA Precorso di Matematica Anna Scaramuzza Anno Accademico 2005-2006 4-10 Ottobre 2005 INDICE 1. ALGEBRA................................. 3 1.1 Equazioni
Dettaglik l equazione diventa 2 x + 1 = 0 e ha unica soluzione
a B 3 Compito del Q 8 maggio 009 A) Equazioni con parametro. Data l equazione ( k + k ) + k + 0 determinare il valore di k in ciascuno dei seguenti casi. L equazione si abbassa di grado (risolvere l equazione
DettagliRadicale Intero Decimo Centesimo Millesimo ,2e Cosa ottengo se ad un numero razionale aggiungo o tolgo un numero irrazionale?
) I Numeri Irrazionali. I BM pag. 6. Es. pag. 7-7 Un numero è detto irrazionale quando è non possibile definirlo sotto forma di frazione, non ammette dunque una rappresentazione decimale finita o periodica.
DettagliDerivazione numerica. Introduzione al calcolo numerico. Derivazione numerica (II) Derivazione numerica (III)
Derivazione numerica Introduzione al calcolo numerico Il calcolo della derivata di una funzione in un punto implica un processo al limite che può solo essere approssimato da un calcolatore. Supponiamo
DettagliRADICALI QUADRATICI E NON Applicazione geometrica 1 (lato di un quadrato)
RADICALI QUADRATICI E NON Applicazione geometrica 1 (lato di un quadrato) Se un quadrato ha l'area di 25 mq, qual è la misura del suo perimetro? E se l'area vale 30 mq? Table 1 Risoluzione 1 Poichè l'area
Dettagli0.1 Spazi Euclidei in generale
0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo
Dettagliwww.matematicamente.it Verifica classe II liceo scientifico: equazioni, disequazioni, problemi di 2 grado 1
www.matematicamente.it Verifica classe II liceo scientifico: equazioni, disequazioni, problemi di grado 1 Verifica di matematica, classe II liceo scientifico Equazioni di secondo grado, equazioni frazionarie,
DettagliConcentriamo la nostra attenzione sull insieme dei numeri razionali Q. In Q sono definite
Lezioni del 22 e 24 settembre. Numeri razionali. 1. Operazioni, ordinamento. Indichiamo con N, Z, Q gli insiemi dei numeri naturali, interi relativi, e razionali: N = {0, 1, 2,...} Z = {0, ±1, ±2,...}
DettagliMetodi di Iterazione Funzionale
Appunti di Matematica Computazionale Lezione Metodi di Iterazione Funzionale Il problema di calcolare il valore per cui F() = si può sempre trasformare in quello di trovare il punto fisso di una funzione
DettagliPROBLEMI DI SECONDO GRADO: ESEMPI
PROBLEMI DI SECONDO GRADO: ESEMPI Problema 1 Sommando al triplo di un numero intero il quadrato del suo consecutivo si ottiene il numero 9. Qual è il numero? Il campo di accettabilità delle soluzioni è,
DettagliRiassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.
Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo
DettagliCORSO ZERO DI MATEMATICA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO ZERO DI MATEMATICA RADICALI Dr. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE RADICI Abbiamo visto che l insieme dei numeri reali è costituito da tutti
DettagliOperazioni tra matrici e n-uple
CAPITOLO Operazioni tra matrici e n-uple Esercizio.. Date le matrici 0 4 e dati λ = 5, µ =, si calcoli AB, BA, A+B, B A, λa+µb. Esercizio.. Per ognuna delle seguenti coppie di matrici A, B e scalari λ,
DettagliL operazione inversa dell elevamento a potenza è l estrazione della radice quadrata
Consideriamo un numero ed eleviamolo alla seconda L operazione inversa dell elevamento a potenza è l estrazione della radice quadrata Questa operazione si indica con il simbolo, che si legge radice quadrata
DettagliConversione di base. Conversione decimale binario. Si calcolano i resti delle divisioni per due
Conversione di base Dato N>0 intero convertirlo in base b dividiamo N per b, otteniamo un quoto Q 0 ed un resto R 0 dividiamo Q 0 per b, otteniamo un quoto Q 1 ed un resto R 1 ripetiamo finché Q n < b
DettagliEsercizi svolti sugli integrali
Esercizio. Calcolare il seguente integrale indefinito x dx. Soluzione. Poniamo da cui x = t derivando rispetto a t abbiamo t = x x = t dx dt = quindi ( t x dx = ) poiché t = t, abbiamo t dt = = in definitiva:
DettagliL operazione inversa dell elevamento a potenza è l estrazione della radice quadrata
Consideriamo un numero ed eleviamolo alla seconda L operazione inversa dell elevamento a potenza è l estrazione della radice quadrata Questa operazione si indica con il simbolo, che si legge radice quadrata
DettagliLimiti di funzioni. Parte 2 calcolo. prof. Paolo Sarti Liceo Scientifico Statale A. Volta Milano, 10/2016
Limiti di funzioni Parte calcolo prof. Paolo Sarti Liceo Scientifico Statale A. Volta Milano, /6 L insieme R Il calcolo dei iti delle funzioni reali di variabile reale avviene nell insieme esteso dei numeri
DettagliCorso di Matematica per la Chimica
Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica e Economia Università della Basilicata a.a. 2014-15 Operazioni macchina e Cancellazione numerica
DettagliScomposizione in fattori di un polinomio. Prof. Walter Pugliese
Scomposizione in fattori di un polinomio Prof. Walter Pugliese La scomposizione in fattori dei polinomi Scomporre in fattori un polinomio significa scriverlo sotto forma di prodotto di polinomi di grado
Dettagli1.3.POLINOMI ED OPERAZIONI CON ESSI
1POLINOMI ED OPERAZIONI CON ESSI 11 Definizioni fondamentali Un polinomio è un espressione algebrica letterale che consiste in una somma algebrica di monomi Sono polinomi: 6a+ b; 5ab+ b ; 6x 5yx 1 ; 7ab
DettagliEquazioni di primo grado
Equazioni di primo grado 15 15.1 Identità ed equazioni Analizziamo le seguenti proposizioni: a ) cinque è uguale alla differenza tra sette e due ; b ) la somma di quattro e due è uguale a otto ; c ) il
DettagliCorso di Analisi Numerica
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 5 - INTEGRAZIONE NUMERICA Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Integrazione numerica: formule di Newton-Cotes semplici 2 3 Introduzione
DettagliLa geometria della riga e compasso: Primo incontro
La geometria della riga e compasso: Primo incontro Progetto Lauree Scientifiche A.S. 2010/2011 Università degli Studi di Firenze 23/11/2010 Quando si devono rappresentare disegni geometrici, è importante
DettagliOBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DI MATEMATICA-SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DI MATEMATICA-SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO OBIETTIVI DELLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ANNUALI Classe prima- secondaria Classe seconda secondaria
DettagliRISPOSTE MOTIVATE QUIZ D AMMISSIONE MATEMATICA
RISPOSTE MOTIVATE QUIZ D AMMISSIONE 1999-2000 MATEMATICA 76. A cosa è uguale: a-b? A) a-b = (- b-a) B) a-b = (- a-b) C) a-b = (a/b) D) a-b = -( b- a) E) a-b = 1/(ab) L espressione a-b costituisce un polinomio,
DettagliLa lunghezza dei vettori e legata alle operazioni sui vettori nel modo seguente: Consideriamo due vettori v, w e il vettore v + w loro somma.
Matematica II, 20.2.. Lunghezza di un vettore nel piano Consideriamo il piano vettoriale geometrico P O. Scelto un segmento come unita, possiamo parlare di lunghezza di un vettore v P O rispetto a tale
Dettaglix 2 + (x+4) 2 = 20 Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati per le EQUAZIONI di PRIMO GRADO.
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO Un'equazione del tipo x 2 + (x+4) 2 = 20 è un'equazione DI SECONDO GRADO IN UNA INCOGNITA. Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati
DettagliPROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA 2016/2017
PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA 2016/2017 PRIMA CLASSE ARITMETICA Il sistema di numerazione decimale Leggere e scrivere i numeri interi e decimali Riconoscere il valore posizionale delle cifre in un numero
DettagliNUMERI COMPLESSI ED EQUAZIONI ALGEBRICHE
NUMERI COMPLESSI ED EQUAZIONI ALGEBRICHE. Esercizi Esercizio. Scrivere la forma algebrica, la forma trigonometrica e quella esponenziale dei seguenti numeri complessi: z = + i, z = (cos( π ) + i sin(π
DettagliLe equazioni di primo grado
Le equazioni di primo grado Definiamo prima di tutto cosa è una identità. Definizione : un identità è un uguaglianza, dove compaiono espressioni letterali, verificata per qualunque valore attribuito alle
DettagliProdotti Notevoli. 1. Prodotto della somma di due monomi per la loro differenza
Prodotti Notevoli I prodotti notevoli sono particolari prodotti o potenze di polinomi, che si sviluppano secondo formule facilmente memorizzabili. Questi consentono di effettuare i calcoli in maniera più
DettagliTEN Radici quadrate modulo p e modulo p k. Radici quadrate modulo p, con p > 2.
TEN 2008. Radici quadrate modulo p e modulo p k. Radici quadrate modulo p, con p > 2. Lemma 1. Sia n Z. Sia p > 2 un numero primo. (a) n è un quadrato modulo p se e solo se n p 1 2 1 mod p; (b) Sia n 0
DettagliMATEMATICA CORSO A CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE I PROVA IN ITINERE COMPITO PROVA 1
MATEMATICA CORSO A CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE I PROVA IN ITINERE COMPITO PROVA 1 1- Il volume di un corpo di qualsiasi forma è proporzionale al cubo di una qualunque delle sue dimensioni lineari.
DettagliEsercizi sulle radici
Esercizi sulle radici Semplificazione Per semplificare una radice utilizzando, quando necessario, i valori assoluti, dobbiamo ricordare che se una radice ha indice pari, il suo radicando (il numero che
DettagliCORSO ZERO DI MATEMATICA per Ing. Chimica e Ing. delle Telecomunicazioni MONOMI E POLINOMI Prof. Erasmo Modica
CORSO ZERO DI MATEMATICA per Ing. Chimica e Ing. delle Telecomunicazioni MONOMI E POLINOMI Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it MONOMI In una formula si dicono variabili le lettere alle quali può essere
DettagliAppunti di matematica per le Scienze Sociali Parte 1
Appunti di matematica per le Scienze Sociali Parte 1 1 Equazioni 1.1 Definizioni preliminari 1.1.1 Monomi Si definisce monomio ogni prodotto indicato di fattori qualsiasi, cioè uguali o diseguali, numerici
DettagliEquazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti
Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti Christian Ferrari 1 Introduzione La risoluzione di equazioni in R ci ha mostrato che solo per le equazioni polinomiali di primo e secondo grado,
Dettagli1 Esercizi relativi al Capitolo 1
1 Esercizi relativi al Capitolo 1 1. (a) x = 7; (b) (x) 4 = (32.1) 4 = (14.25) 10 ; (c) x = 5; (d) (200) x = (18) 10 ; x = 3; y = (11330) 8 = (4824) 10 ; (e) x = 2882.125; y = 231002.02; (f) (x) 3 = (12122.1012)
DettagliTriangolo rettangolo
Dato il triangolo rettangolo Possiamo perciò utilizzare angoli). Progetto Matematica in Rete Triangolo rettangolo OPA sappiamo che: PA cateto sen OP cos tg OA cateto OP PA cateto OA cateto opposto ad ipotenusa
DettagliCome risolvere i quesiti della Prova Nazionale di Terza Media (INVALSI) Anno Scolastico 2007/2008
Come risolvere i quesiti della Prova Nazionale di Terza Media (INVALSI) Anno Scolastico 2007/2008 Soluzione: La risposta corretta è B. perché senza la parentesi l esponente si applica solo al numeratore:
DettagliEquazioni frazionarie e letterali
Equazioni frazionarie e letterali 17 17.1 Equazioni di grado superiore al primo riducibili al primo grado Nel capitolo 15 abbiamo affrontato le equazioni di primo grado. Adesso consideriamo le equazioni
DettagliAlgebra Lineare e Geometria. Il teorema fondamentale dell algebra. 1 Non c è un ordine totale sull insieme dei complessi
Università di Bergamo Anno accademico 2008 2009 Primo anno di Ingegneria Algebra Lineare e Geometria Il teorema fondamentale dell algebra 1 Non c è un ordine totale sull insieme dei complessi Vogliamo
DettagliNUMERI SCUOLA SECONDARIA I GRADO
NUMERI Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni e confronti tra i numeri conosciuti (numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali), quando possibile a mente oppure utilizzando
Dettagli( ) ( ) 2 + 3( a + b) = ( ) + b( x 1) = ( ) ( ) b( x + y) = ( ) x 2 ( a + b) y 2 + ( a + b) = ( ) + ( a b) = ( ) a( 4x + 7) = ( ) + 3a( 2 5y) =
1 Scomposizione in fattori di un polinomio Scomporre in fattori un polinomio significa trasformare il polinomio, che è una somma algebrica di monomi, nel prodotto di fattori con il grado più basso possibile.
DettagliLimiti di funzioni e loro applicazioni
Limiti di funzioni e loro applicazioni Versione da non divulgare. Scritta per comodità degli studenti. Può contenere errori. 1 1 Dipartimento di Matematica Sapienza, Università di Roma Roma, Novembre 2013
Dettagli1 Polinomio di Taylor 1. 2 Formula di Taylor 2. 3 Alcuni sviluppi notevoli 2. 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei limiti 4
1 POLINOMIO DI TAYLOR 1 Formula di Taylor Indice 1 Polinomio di Taylor 1 Formula di Taylor 3 Alcuni sviluppi notevoli 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei iti 4 5 Soluzioni degli esercizi 6 La
DettagliPNI SESSIONE SUPPLETIVA QUESTIONARIO QUESITO 1
www.matefilia.it PNI 200 - SESSIONE SUPPLETIVA QUESTIONARIO QUESITO Enunciare il teorema del valor medio o di Lagrange illustrandone il legame con il teorema di Rolle e le implicazioni ai fini della determinazione
DettagliMATEMATICA EQUAZIONI FRATTE, DI SECONDO GRADO O SUPERIORE GSCATULLO
MATEMATICA EQUAZIONI FRATTE, DI SECONDO GRADO O SUPERIORE GSCATULLO Equazioni fratte, di secondo grado o superiore Le equazioni di secondo grado Un equazione è di secondo grado se si può scrivere nella
DettagliAnno 1. Divisione fra polinomi
Anno 1 Divisione fra polinomi 1 Introduzione In questa lezione impareremo a eseguire la divisione fra polinomi. In questo modo completiamo il quadro delle 4 operazioni con i polinomi. Al termine di questa
DettagliAREE. Area = lato * lato. Area = diagonale * diagonale diagonale = Area : 2 2. altezza = area : base
AREE QUADRATO Area = lato * lato lato = Area Area = diagonale * diagonale diagonale = Area : 2 2 RETTANGOLO Area = base * altezza base = area : altezza altezza = area : base TRIANGOLO Area = base * altezza
DettagliINTEGRALI INDEFINITI e DEFINITI Esercizi risolti
INTEGRALI INDEFINITI e DEFINITI Esercizi risolti E data la funzione f( = (a Provare che la funzione F ( = + arcsin è una primitiva di f( sull intervallo (, (b Provare che la funzione G( = + arcsin π è
DettagliLa circonferenza nel piano cartesiano
6 La circonferenza nel piano cartesiano onsideriamo la circonferenza in figura in cui il centro è ; e il raggio 5 r : se indichiamo con P ; un punto della circonferenza avremo, per definizione, che la
DettagliIstituzioni di Matematiche, Integrali fratti. corso di laurea in Scienze geologiche. Mauro Costantini
Istituzioni di Matematiche, Integrali fratti corso di laurea in Scienze geologiche. Mauro Costantini tipo: Il nostro obiettivo è studiare gli integrali (indefiniti e definiti delle funzioni razionali,
DettagliTriangolo rettangolo
Dato il triangolo rettangolo Possiamo perciò utilizzare angoli). Progetto Matematica in Rete Triangolo rettangolo OPA sappiamo che: PA cateto senα OP OA cateto cos α OP PA cateto tgα OA cateto opposto
DettagliMISURA SPERIMENTALE DELLA CIRCONFERENZA E DELL AREA DEL CERCHIO
MISURA SPERIMENTALE DELLA CIRCONFERENZA E DELL AREA DEL CERCHIO Nella circonferenza, l inizio e la fine coincidono Eraclito La rettificazione della circonferenza è stato un argomento che ha interessato
Dettagli2 Andiamo subito alle conclusioni
1 Misure indirette Per misura indiretta si intende la misura di una qualunque grandezza ottenuta attraverso operazioni matematiche su delle misure dirette. Ad esempio, se vogliamo ricavare una stima dell
DettagliPunti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali
Punti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali Dati f : A R n R ed X 0 A, X 0 si dice : punto di minimo assoluto se X A, f ( x ) f ( X 0 ) punto di massimo assoluto se X A, f ( x ) f (
DettagliCalcolatori: Sistemi di Numerazione
Calcolatori: Sistemi di Numerazione Sistemi di Numerazione: introduzione In un Calcolatore, i Dati e le Istruzioni di un Programma sono codificate in forma inaria, ossia in una sequenza finita di e. Un
DettagliNumeri Immaginari e Numeri Complessi. Prof.ssa Maddalena Dominijanni
Numeri Immaginari e Numeri Complessi Numeri immaginari Nell insieme R dei numeri reali non si può estrarre la radice quadrata di un numero negativo perché non esiste nessun numero reale che elevato al
Dettagli3x + x 5x = x = = 4 + 3x ; che equivale, moltiplicando entrambi i membri per 2, a risolvere. 4x + 6 x = 4 + 3x.
1 Soluzioni esercizi 1.1 Equazioni di 1 e grado Risolvere le seguenti equazioni di 1 grado: 1) 3x 5x = 1 x. Abbiamo: 3x + x 5x = 1 + x = 1 + 4 x = 5. ) x + 3 x = + 3x. Facciamo il m.c.m. : 4x + 6 x = 4
DettagliCALCOLO NUMERICO. Prof. Di Capua Giuseppe. Appunti di Informatica - Prof. Di Capua 1
CALCOLO NUMERICO Prof. Di Capua Giuseppe Appunti di Informatica - Prof. Di Capua 1 INTRODUZIONE Quando algoritmi algebrici non determinano la soluzione di un problema o il loro «costo» è molto alto, allora
DettagliElementi di Algebra e di Matematica Discreta Numeri interi, divisibilità, numerazione in base n
Elementi di Algebra e di Matematica Discreta Numeri interi, divisibilità, numerazione in base n Cristina Turrini UNIMI - 2016/2017 Cristina Turrini (UNIMI - 2016/2017) Elementi di Algebra e di Matematica
Dettagli1 L estrazione di radice
1 L estrazione di radice Consideriamo la potenza 3 2 = 9 di cui conosciamo: Esponente 3 2 = 9 Valore della potenza Base L operazione di radice quadrata consiste nel chiedersi qual è quel numero x che elevato
DettagliUNITÀ DIDATTICA 11 POLINOMI
UNITÀ DIDATTICA 11 POLINOMI 11.1 Definizione di polinomio. Grado e ordine di polinomi. Operazioni con i polinomi Si chiama polinomio, un monomio o una somma algebrica di due o Definizione di polinomio
DettagliCopyright Esselibri S.p.A.
..3. Prodotti notevoli Per quanto visto in precedenza, in generale per moltiplicare un polinomio di m termini per uno di n termini devono effettuarsi m n moltiplicazioni, così per esempio per moltiplicare
DettagliCome risolvere i quesiti dell INVALSI - primo
Come risolvere i quesiti dell INVALSI - primo Soluzione: Se mancano di 90 significa mancano a 90. Saranno presenti 90 9 = 81 litri. Soluzione: Se il trapezio è isoscele allora l angolo, inoltre l angolo
DettagliUn monomio è in forma normale se è il prodotto di un solo fattore numerico e di fattori letterali con basi diverse. Tutto quanto sarà detto di
DEFINIZIONE Espressione algebrica costituita dal prodotto tra una parte numerica (coefficiente) e una o più variabili e/o costanti (parte letterale). Variabili e costanti possono comparire elevate a potenza
DettagliIntroduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo.
Capitolo 3 Il campo Z n 31 Introduzione Introduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo 32 Le classi resto Definizione
DettagliPNI 2010 SESSIONE STRAORDINARIA - QUESITI QUESITO 1 QUESITO 2
www.matefilia.it PNI 2010 SESSIONE STRAORDINARIA - QUESITI QUESITO 1 Due osservatori si trovano ai lati opposti di un grattacielo, a livello del suolo. La cima dell edificio dista 1600 metri dal primo
DettagliFunzioni goniometriche di angoli notevoli
Funzioni goniometriche di angoli notevoli In questa dispensa calcoleremo il valore delle funzioni goniometriche per gli angoli notevoli di 30, 45 e 60. Dopo aver richiamato il concetto di sezione aurea
DettagliSoluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2007/2008
Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 007/008 Nicola Gigli Sun-Ra Mosconi 19 giugno 008 1. La proposizione è falsa. Per trovare un controesempio ad essa, si consideri un qualunque piano
DettagliAPPUNTI DI MATEMATICA ALGEBRA \ CALCOLO LETTERALE \ MONOMI (1)
LGEBR \ CLCOLO LETTERLE \ MONOMI (1) Un monomio è un prodotto di numeri e lettere; gli (eventuali) esponenti delle lettere sono numeri naturali (0 incluso). Ogni numero (reale) può essere considerato come
DettagliESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE
ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE * Tratti dagli appunti delle lezioni del corso di Matematica Generale Dipartimento di Economia - Università degli Studi di Foggia Prof. Luca Grilli Dott. Michele Bisceglia
DettagliCorso di Matematica per la Chimica
Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica e Economia Università della Basilicata a.a. 2014-15 Introduzione La MATEMATICA è uno strumento
DettagliEsercitazioni su rappresentazione dei numeri e aritmetica. Interi unsigned in base 2
Esercitazioni su rappresentazione dei numeri e aritmetica Salvatore Orlando & Marta Simeoni Interi unsigned in base 2 Si utilizza un alfabeto binario A = {0,1}, dove 0 corrisponde al numero zero, e 1 corrisponde
DettagliSoluzioni 28 a Gara Città di Padova (6 Aprile 2013)
Soluzioni 28 a Gara Città di Padova (6 Aprile 2013) 1.- Sia K il valore comune delle somme degli elementi della prima riga, di quelli della seconda e di quelli della colonna. Sia X il numero messo nella
DettagliRappresentazione dei numeri interi in un calcolatore
Corso di Calcolatori Elettronici I Rappresentazione dei numeri interi in un calcolatore Prof. Roberto Canonico Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle
DettagliUniversita degli Studi di Ancona - Facolta di Ingegneria Laurea in Ing. Elettronica (VO) Ing. Informatica e Automatica - Ing. delle Telecomunicazioni
Universita degli Studi di Ancona - Facolta di Ingegneria Laurea in Ing. Elettronica (VO) Ing. Informatica e Automatica - Ing. delle Telecomunicazioni ANALISI NUMERICA - Primo Parziale - TEMA A (Prof. A.M.Perdon)
DettagliBOZZA :26
BOZZA 27..20 23:26 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie per i Media Esempi sulla stima dell'errore negli sviluppi di Taylor Massimo A. Picardello CAPITOLO Stima numerica
Dettagli1 Fattorizzazione di polinomi
1 Fattorizzazione di polinomi Polinomio: un polinomio di grado n nella variabile x, è dato da p(x) = a n x n + a n 1 x n 1 + + a 1 x + a 0 con a n 0, a 0 è detto termine noto, a k è detto coefficiente
DettagliInsiemistica. Capitolo 1. Prerequisiti. Obiettivi. Gli insiemi numerici di base Divisibilità e fattorizzazione nei numeri interi
Capitolo 1 Insiemistica Prerequisiti Gli insiemi numerici di base Divisibilità e fattorizzazione nei numeri interi Obiettivi Sapere utilizzare opportunamente le diverse rappresentazioni insiemistiche Sapere
DettagliIL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero
IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero Il teorema degli zeri è fondamentale per determinare se una funzione continua in un intervallo chiuso [ a ; b ] si annulla in almeno un punto interno
Dettagli3/10/ Divisibilità e massimo comun divisore
MCD in N e Polinomi 3/10/2013 1 Divisibilità e massimo comun divisore 1.1 Divisibilità in N In questa sezione introdurremo il concetto di divisibilità e di massimo comun divisore di due numeri naturali
Dettagli