DECISIONI E PROBABILITÀ SOGGETTIVA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DECISIONI E PROBABILITÀ SOGGETTIVA"

Transcript

1 Andrea ELLERO DECISIONI E PROBABILITÀ SOGGETTIVA Appunti per il corso di METODI MATEMATICI PER L ECONOMIA DELL ARTE A.A

2 2 Queste pagine raccolgono alcune lezioni del corso di METODI MATEMATICI PER L ECONOMIA DELL ARTE per la laurea specialistica in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali dell Università Ca Foscari di Venezia (a.a ). Ringrazio la Dott. Francesca Cerisano che ha fornito una prima versione dattiloscritta degli appunti delle lezioni.

3 3 Elementi di teoria delle decisioni La teoria delle decisioni è una disciplina che studia il processo logico-formale con cui un individuo si accinge ad assumere un comportamento, a suo avviso ottimale, in presenza di informazioni incomplete o, come si suole dire, in condizioni di incertezza. Un individuo si trova a dover prendere delle decisioni in condizione di incertezza quando deve scegliere una fra più azioni possibili, le cui conseguenze non sono determinabili a priori, nel senso che ogni alternativa contemplata condurrà certamente ad una delle conseguenze previste senza, però, poter stabilire esattamente a quale di esse. Solitamente, si suppone che l incertezza che lascia indeterminata la conseguenza, dipenda dalla non conoscenza di alcuni eventi (o stati di natura) e che le conseguenze di ciascuna scelta possano essere valutate in termini di utilità o di perdita. 1. Criteri decisionali in condizioni di incertezza Supponiamo di dover allestire una mostra temporanea utilizzando sia spazi al coperto che spazi al chiuso. Possiamo scegliere di sfruttare gli spazi al coperto (decisione o alternativa d1), quelli esterni (decisione d2), oppure in eguale misura tali spazi (decisione d3). Gli spazi al coperto comportano costi maggiori ma, ovviamente, comportano un numero di visite più elevato in caso di cattivo tempo. Nel periodo di fruibilità della mostra ci si attende dunque un profitto che dipende dalle condizioni atmosferiche e dalla decisione all utilizzo degli spazi espositivi effettuata inizialmente. Considerati tre possibili scenari (o stati di natura) futuri s1 (tempo prevalentemente piovoso), s2 (tempo variabile), s3 (tempo prevalentemente soleggiato) sono stati valutati i possibili profitti come raccolti nella seguente tabella, detta matrice delle utilità (o dei payoff): s1 s2 s3 d d d

4 4 Indicheremo con M ij il risultato corrispondente alla decisione i nel caso si realizzi lo scenario j. Una rappresentazione diversa, che consente di cogliere quale sia la sequenza di decisioni/esiti all interno del processo decisionale è data dal cosiddetto albero di decisione: Come stabilire quale sia la decisione più conveniente, in termini di profitto/utilità? Osserviamo anzitutto che l alternativa d3 presenta utilità minori o uguali alle utilità di d2, in corrispondenza di ciascuno scenario sj, si dice in questo caso che d3 è dominata da d2 e, ai fini della nostra scelta, d3 è chiaramente una decisione inopportuna, da scartare. Resta da compiere la scelta, non ovvia ed immediata, tra d1 e d2. Vediamo una rassegna dei più noti criteri di scelta proposti dalla letteratura. 1.1 Criterio di Wald (del maximin) Il decisore suppone che si realizzi, in corrispondenza di ciascuna alternativa, lo scenario peggiore. Nel nostro esempio: s1 s2 s3 minimo d d

5 5 Dopo aver rilevato i valori minimi per ogni riga, scegliamo tra questi quello massimo, minimizzando, in tal modo, la perdita: max(min ) Nel nostro esempio la scelta cade sull alternativa d2. i j M ij 1.2 Criterio dell ottimismo Il decisore suppone che si realizzi, in corrispondenza di ciascuna alternativa, lo scenario migliore. Nel nostro esempio: s1 s2 s3 massimo d d Dopo aver rilevato i valori massimi per ogni riga, scegliamo tra questi quello massimo, minimizzando, in tal modo, la perdita: min(maxm Nel nostro esempio la scelta cade sull alternativa d2. Dunque, l alternativa d2 è ancora la migliore. i j ij ) 1.3 Criterio di Laplace o della media aritmetica Si sceglie l alternativa che presenta media aritmetica delle utilità più elevata. Nell esempio le medie aritmetiche sono 2.32 per d1 e 3.69 per d2. La scelta migliore è ancora d Criterio di Savage (minimax dei regret) Questo criterio prevede una scelta fondata sulla valutazione, per ogni fissato stato di natura, il mancato guadagno (regret, rammarico) che, in corrispondenza di ciascuna decisione, si ha rispetto alla decisione migliore per quello stato di natura (la decisione che si adotterebbe in condizioni di informazione perfetta). Costruiamo, a partire dalla matrice dei payoff la matrice dei Regret, definendo il regret corrispondente alla decisione i nel caso si realizzi lo stato j r ij = ( max M ) M k kj ij

6 6 Tra tutte le decisioni opteremo per quella che presenta il più basso valore massimo del regret (minimax): min(max ) Nell esempio: [regret] s1 s2 s3 max regret d d i j r ij La scelta da adottare è ancora d Criterio delle eccedenze (maximin delle eccedenze) Contrariamente al criterio precedente, si calcola, in corrispondenza di ciascuno scenario, la distanza (eccedenza) dalla scelta che presenta il profitto minore per un fissato stato di natura. Per questo motivo costruiamo, a partire dalla matrice delle utilità, la matrice delle eccedenze, definendo l eccedenza corrispondente alla decisione i nel caso si realizzi lo stato j e ij = M ij ( min Mkj) La scelta cadrà sulla decisione che presenta il più alto valore minimo di eccedenza (maxmin): max(mine ) Tornando all esempio: [eccedenze] s1 s2 s3 min eccedenza d d i j ij k Le decisioni sono valutate come equivalenti. Osservazione: non abbiamo considerato la variabilità delle utilità in corrispondenza di una singola decisione; possiamo tuttavia osservare che l alternativa d3 è, da questo punto di vista, desiderabile poiché seppure non fornisca profitti molto elevati evita il rischio di profitti molto bassi; opportuni criteri, che qui non consideriamo, consentono di tener conto di questo importante aspetto.

7 7 1.6 Un altro esempio Data la matrice delle utilità: s1 s2 s3 d d d determiniamo la decisione migliore con l ausilio dei diversi criteri analizzati. s1 s2 s3 Wald ottim. Laplace d1 d d d3 d1 d2 Regret : s1 s2 s3 max Regret d1 d d d1 e d2 Eccedenze: s1 s2 s3 min eccedenza d1 d d d2

8 8 2. Calcolo delle Probabilità Introduzione La logica elementare divide gli enunciati (che qui chiameremo eventi) in veri e falsi, ammettendo, per principio, che non vi siano altre possibilità di qualificarli (secondo il classico principio del Terzo Escluso aristotelico, una proposizione non può che essere vera o falsa tertium non datur). Tuttavia se qualcuno dice: domani pioverà, quest affermazione non è né vera, né falsa in questo momento; soltanto domani, dopo che avremo constatato le condizioni del tempo, potremo attribuirle una delle due qualifiche. In attesa di una verifica, dunque, due persone possono avere valutazioni contraddittorie circa la verità o falsità di un affermazione, senza che si possa decidere quale delle due abbia ragione, possono cioè avere un grado di fiducia diverso riguardo al verificarsi dell evento. Se ci è consentito scommettere sull una o sull altra possibilità (ed è quello che facciamo quando decidiamo o meno di portare con noi l ombrello quando ancora non piove) l entità della nostra scommessa è un indice del nostro grado di fiducia nell enunciato e, perciò, può prendersi come misura del grado di verità che siamo disposti ad attribuirgli. 2.1 La definizione di probabilità soggettiva Diamo ora una definizione precisa di probabilità, rifacendoci alla concezione soggettiva di de Finetti (1937). DEFINIZIONE La probabilità di un evento E, secondo l opinione di un dato individuo, è il prezzo E) che egli giudica equo pagare per riscuotere un importo unitario nel caso in cui E si verifichi. Supponiamo di voler assegnare in modo soggettivo una probabilità all evento E = Il prossimo vincitore delle elezioni USA sarà un repubblicano. Tale probabilità è, per definizione, il prezzo (certo) che siamo disposti a pagare oggi per riscuotere 1 nel caso in cui E si verifichi (in futuro!). Se siamo disposti a scommettere 0.25, 25 centesimi, allora la nostra valutazione di probabilità è E)=0.25=1/4.

9 9 Uno schema grafico può aiutare ad illustrare lo svolgimento temporale della scommessa: pago certamente E) riscuoto 1 se E si verifica in futuro Oggi futuro Il termine prezzo equo nella definizione di probabilità sta ad indicare che i verbi pagare e riscuotere devono poter essere scambiati senza che la valutazione di probabilità cambi: in altri termini, riguardo alla scommessa sul futuro Presidente degli Stati Uniti dobbiamo essere anche disposti ad accettare (facendo da banco ) la scommessa che stabilisce di pagare 1 in futuro nel caso si realizzi l evento E, riscuotendo 0.25 oggi. La probabilità da assegnarsi ad un evento che si realizzerà sicuramente (evento certo) dovrà di conseguenza essere uguale a 1 [E)=1], perché, in questo caso, riscuoteremo certamente 1, avendo la certezza della realizzazione di E. La probabilità di un evento che senza dubbio non si realizzerà (evento impossibile) dovrà invece essere uguale a 0 [E)=0], perché tale è la somma che siamo disposti a sborsare, avendo la consapevolezza di scommettere sul realizzarsi di un evento che non accadrà mai. La probabilità deve essere allora un numero compreso tra i due valori soglia 0 e 1: E) [0,1]. Osservazione importante. Se E)=0, ciò non implica l impossibilità del realizzarsi dell evento stesso. Vediamo un esempio. Consideriamo un bersaglio quadrato di lato unitario e supponiamo di sparare a caso (ad occhi chiusi) colpendo il punto di coordinate (¾,¾). Si è realizzato l evento H = viene colpito il punto (¾,¾). 1 ¾ 0 ¾ 1

10 10 Supponiamo ora di ripetere l esperimento: qual è la probabilità di riuscire a colpire di nuovo il medesimo punto? Essendo infiniti i punti del piano, infinite saranno le nostre possibilità e 0 è ciò che saremmo disposti a pagare nello scommettere sulla realizzazione di H: l evento è altamente improbabile, ma non impossibile. 2.2 Probabilità, scommesse e quote. Ritorniamo all evento E= Il prossimo vincitore delle elezioni USA sarà un repubblicano. Su tale evento è possibile effettuare delle scommesse (nel web è facile reperire aziende che, più in generale, gestiscono scommesse a quota fissa, in Italia si può vedere ad esempio il sito della SNAI, Tipicamente una società di gestione di scommesse presenta per ogni evento sul quale si può scommettere la quota con la quale viene ricompensata una giocata unitaria nel caso si realizzi l evento. Naturalmente quota e probabilità sono inversamente proporzionali ma vediamo le cose più precisamente. Definiamo quota equa relativa all evento E la quantità q(e) = 1 E) Dire che la quota equa è di 4 a 1, significa che all evento viene assegnata la probabilità ¼. Non abbiamo, però, ancora precisato il motivo per il quale parliamo di quota equa q. Infatti, si utilizza tale aggettivo per distinguerla dalla quota reale Q. Quest ultima risulta comprensiva delle remunerazioni αi, per i gestori delle scommesse. La quota reale, quella effettivamente pubblicata dal gestore (il banco) è: Q(Ei) = (1 αi) q(ei) Pertanto la valutazione di probabilità effettuata dal gestore è Ei) = 1 q( Ei) = 1 α i Q( Ei) < 1 Q( Ei) La probabilità assegnata dal gestore ad Ei è minore di 1 Q( Ei) ( 1 ). ( 1 ) Per legge, il guadagno del banco viene limitato. Si parla, perciò, della cosiddetta percentuale di allibramento: PA = n i= 1. Tale percentuale deve essere inferiore alla percentuale di allibramento massima 100 Qi n 100 = 100 Ei) =100. q( Ei PAmax, fissata per legge. Possiamo notare che se αi = 0 i, allora: PA = i= 1 ) In altre parole, nel caso di tutte quote eque la percentuale di allibramento è 100. Nel caso in cui αi>0 per almeno un indice i, si ha PA >100 ovvero, nel caso delle quote reali PA è superiore a 100.

11 Il requisito della coerenza Consideriamo un insieme di eventi Ω = { E1, E2, E3 En } che siano incompatibili (o esclusivi: si può realizzare soltanto uno di essi) ed esaustivi (si realizza almeno uno di essi). Diremo in tal caso spazio campionario l insieme Ω e chiameremo eventi elementari i suoi elementi. area = E1) Ω Assegnando una probabilità ad ogni evento, si ottiene una funzione: P : Ω [ 0, 1] ; Ei Ei) che ad ogni evento Ei associa la corrispondente valutazione di probabilità Ei). Poiché gli eventi sono esaustivi la probabilità che non si realizzi alcun evento di Ω (Evento impossibile = Ø) è Ø) = 0, mentre la probabilità che si realizzi almeno un evento di Ω ovvero che si realizzi Ω (evento certo) è Ω) = 1. Vediamo ora come valutare le probabilità degli eventi dell insieme delle parti P (Ω) dello spazio campionario Ω (l insieme delle parti è un insieme che ha per elementi tutti i sottoinsiemi di Ω, compresi l insieme vuoto Ø e l insieme Ω stesso). A partire dalle probabilità assegnate agli eventi elementari possiamo estendere la valutazione ad altri sottoinsiemi di Ω. Vogliamo però che tale estensione sia coerente nel senso che andiamo a definire. DEFINIZIONE Una valutazione di probabilità è detta coerente se nessuna combinazione di scommesse consente di realizzare un guadagno certo (assenza di arbitraggi).

12 12 Lavoreremo d ora in poi solo con valutazioni di probabilità coerenti. Teorema La richiesta di coerenza è equivalente a chiedere che, dati due qualsiasi eventi Ei ed Ej elementari (quindi incompatibili) di Ω si abbia Ei v Ej) = Ei) + Ej) (1) (Il simbolo v sta per oppure ) Per la dimostrazione si veda ad esempio Daboni (1967). Un esempio numerico può però convincere di come il mancato rispetto della proprietà (1) porti alla possibilità di effettuare arbitraggi, cioè all incoerenza. Supponiamo di scommettere sul realizzarsi, separatamente, degli eventi E1 ed E2 valutati con probabilità E1)=E2)=0.2. Nel contempo supponiamo di accettare una scommessa (in qualità di banco) sull evento E1 v E2 valutato con probabilità E1 v E2) = 0.5 (ovvero maggiore di E1) + E2)). In questo caso oggi pago ma intasco 0.5 pertanto ho in tasca +0.1; in futuro, se uno dei due eventi si realizza ottengo 1 (per aver scommesso) e pago 1 (per aver accettato la scommessa), se nessun evento si realizza non ricevo nulla e non devo pagare. In conclusione: oggi intasco 0.1 e in futuro sono in ogni caso in pareggio, pertanto complessivamente ottengo un guadagno certo di 0.1 (arbitraggio). 2.4 Conseguenze della coerenza Poiché E1 v E2 v En = Ω si ha: Ω) = n i= 1 Ei) = 1 L evento E C (complementare di E) che si realizza se e solo se non si realizza E, ha probabilità E C ) = 1 E) infatti per mantenere la coerenza deve essere E v E C ) = E) + E C ) ma E v E C ) = 1, perché almeno uno dei due si realizzerà certamente, da cui la proprietà.

13 Alcuni esempi LANCIO DI UNA MONETA Vogliamo calcolare la probabilità di ottenere Testa e quella di ottenere Croce col lancio di una moneta. In questo caso lo spazio degli eventi è Ω = {T,C} (T= si realizza testa; C= si realizza croce). L insieme delle parti è Ω) = {Ø, T, C, Ω }. La coerenza impone T) + C) = 1 Questa relazione non ci consente di calcolare separatamente T) e C). A questo scopo, occorre un osservazione esterna. Se la moneta ci appare del tutto simmetrica, ovvero non è truccata, non vediamo a priori alcun motivo per attribuire a uno dei due esiti una probabilità maggiore o minore di quella dell altro. Perciò ci sentiamo autorizzati ad assumere: T) = C). Le due relazioni, insieme, risolvono ora il problema della determinazione delle due probilità fornendo: T) = C) = ½. LANCIO DI DUE O PIU MONETE Lanciamo due monete (o la stessa moneta due volte) e studiamo la probabilità che si presenti testa sia al primo che al secondo lancio. Vogliamo, in altre parole, calcolare TT). Poiché le realizzazioni possibili del lancio di due monete sono TC, CC, CT, TT, mentre l unico caso favorevole è TT, per motivi di simmetria dell informazione analoghi a quelli del caso del lancio di una singola moneta valutiamo TT) = ¼. La probabilità che si presenti una testa su due lanci effettuati è invece ½ Lanciando tre monete qual è la probabilità che si presenti almeno una croce? Se consideriamo distintamente le tre monete, allora si presentano 8 casi egualmente probabili: TTT, TTC, TCT, CTT, CTC, CCT, CCC. Soltanto nel primo caso non si hanno croci, quindi la valutazione di probabilità richiesta è ⅞. LANCIO DI UN DADO Assegniamo la probabilità a ciascuno dei sei possibili esiti del lancio di un dado: Ω = {f1, f2, f3, f4, f5, f6} Indicando con fi la faccia del dado sulla quale sono incisi i punti. Abbiamo

14 14 6 i= 1 fi) = 1 Inoltre, se il dado non presenta alcuna deformità evidente, non c è motivo di pensare che i diversi esiti abbiano probabilità differenti. Da ciò segue: 1 fi) = per ogni i. 6 Negli esempi affrontati, abbiamo invocato una ragione di simmetria, che può esprimersi come condizione a priori sulla distribuzione di probabilità. In tal caso tutti gli eventi elementari considerati vengono ad avere la stessa valutazione di probabilità, sono ritenuti, cioè, equiprobabili. ALTRI ESEMPI Determiniamo la probabilità P per ciascuno dei seguenti eventi: a) nel lancio di un dado si presenta un numero pari. L evento può verificarsi in tre modi (un 2, un 4, un 6) su 6 casi equiprobabili: pari) = ½ ; b) nel lancio di un dado si presenta 1 oppure 2. Essendo 1 v 2) = 1) + 2) si ha 1 v 2) = ⅓. c) lanciando una moneta e un dado si presentano Testa e un numero pari. Essendo i casi possibili 12 (T1, T2, T3, T4, T5, T6, C1, C2, C3, C4, C5, C6), mentre i casi favorevoli sono 3 (T2, T4, T6), la probabilità è data da T,pari) = ¼.

15 Misura della probabilità nel caso di eventi compatibili Siano dati lo spazio campionario Ω e due suoi sottoinsiemi A e B costituiti da più eventi elementari: Ω A = E1 E2 E3 B = E3 E4 E5 (Il simbolo sta per unione ed è equivalente a v) Qual è la probabilità A B)? In questo caso A e B (eventi compatibili, data la loro possibile contemporanea realizzazione) hanno in comune l evento E3, per cui la probabilità non è più A B) = A) + B), altrimenti verrebbe conteggiato due volte E3, intersezione di A e B. Vale infatti il seguente teorema: Teorema A B) = A) + B) A B) (2) (Il simbolo sta per intersezione ) Dimostrazione. L insieme A B è l unione dei 3 eventi incompatibili A B C, A B e A C B. Si ha A B) = A B C )+A B)+A C B) = = [A B C )+A B)]+[A C B)+ A B)] - A B) = = A) + B) - A B). 2.7 Probabilità condizionate o subordinate Immaginiamo che lo spazio campionario Ω si riduca ad un suo sottoinsieme proprio H Ω. Graficamente:

16 16 Ω Il realizzarsi dell evento H costringe a rivedere la probabilità da assegnare alla realizzazione dell evento E: E dato H (si scrive E H), ha una probabilità E H) che in generale sarà diversa rispetto a E). Nell approccio assiomatico la probabilità condizionata è definita ponendo E H) = E H ) H ) ovvero E H) = E H) H). Utilizzando l approccio soggettivo alla probabilità tale formula può essere dimostrata. In termini di quote eque essa può essere riscritta come 1 q( E H ) = 1 1 q( E H ) q( H ) ovvero q(e H) = q(e H) q(h). Dimostriamo quest ultima versione della formula. Consideriamo un esperimento che si svolge negli intervalli di tempo [0, t1] e [t1,t2]. Supponiamo di giocare una unità monetaria al tempo 0 sulla realizzazione dell evento H al tempo t1, ottenendo in caso di vittoria la quota q(h) e di puntare al tempo t1 tutta l eventuale vincita sulla realizzazione dell evento E al tempo t2. H E H 0 t1 t2 In caso di vittoria, vale a dire se E H si realizza al tempo t2, potremo intascare la quota q(e H) moltiplicata per la quantità giocata q(h). Pensiamo ora di giocare un unità monetaria al tempo 0 sulla realizzazione dell evento H E al tempo t2, ottenendo in caso di vittoria la quota q(h E). Si tratta di una scommessa diversa ma equivalente alla precedente nel senso che comporta una vittoria

17 17 esattamente negli stessi casi. L equità nella valutazione della probabilità soggettiva chiede allora che sia q(e H) = q(e H) q(h), come volevamo dimostrare. 2.8 Alcune osservazioni Evidentemente la formula E H) = E H ) H ) chiede che la probabilità che si realizzi l evento H sia diversa da 0. Se l evento H si realizza certamente, H)=1, allora E H) = E). Più interessante è il caso 0<H)<1, in cui si ha E H) > E H). Osserviamo che E = (E H) (E H C ). Poiché E H ed E H C sono disgiunti risulta E) = E H) + E H C ). Ma essendo E H) = E H) H) possiamo scrivere E) = E H) H) + E H C ) H C ). Confrontiamo le due probabilità E H) e E) in un caso particolare. Consideriamo gli eventi E = la cantante Alexia vince il Festival di Sanremo H = una donna vince il Festival di Sanremo In questo caso evidentemente sarà E H) > E). Se, invece H = un uomo vince il Festival di Sanremo allora E)>E H) = 0. In generale non esiste alcuna relazione particolare che lega le due probabilità considerate: o se E/H) > E) si dice che E è positivamente correlato ad H, o se E/H) < E) si dice che E è negativamente correlato ad H, o se E/H) = E) si dice che E è indipendente da H. Nel caso di eventi indipendenti si può scrivere E) = E/H) = E H ) H )

18 18 da cui: E H) = E) H) ovvero, la probabilità che i due eventi, E ed H, si verifichino contemporaneamente corrisponde al prodotto delle loro probabilità di realizzazione. 2.9 Esempi Lanciando due monete di seguito, consideriamo la probabilità di ottenere testa al secondo lancio, dato che si è ottenuto testa anche al primo. Essendo i due lanci indipendenti, l informazione a nostra disposizione non influenza la valutazione finale: T 2 T 1 ) = T 2 ) = ½. Determiniamo la probabilità che, lanciando due volte un dado, si verifichi l evento E= la somma dei punti ottenuti nei lanci è 3 Avendo in tutto 36 possibili esiti, dei quali solo due [(1,2); (2,1)] ci permettono di avere somma 3 si ha E)=2/36. Consideriamo ora l evento H= al primo lancio è uscito il numero 1. Se H si realizza allora lo spazio campionario si riduce e si ottiene: E H) = somma= 3 lancio1= 1) lancio1= 1) = 1/ 36 1 = 1/ 6 6 Determiniamo, lanciando sempre due dadi, le probabilità degli eventi A = almeno un dado presenta il numero 3 B = la somma è 4. Utilizziamo la formula (2): A) = lancio1=3 v lancio2=3) = =lancio1=3)+lancio2=3) lancio1=3 lancio2=3) = + - = Inoltre B) = (1,3);(3,1);(2,2))= 36 3 A B) = (1,3);(3,1))= Da cui otteniamo A B) = + - =

19 Teorema di Bayes Se nelle formule precedenti scambiamo i ruoli degli eventi E ed H otteniamo H E) = H E) E) che può essere scritta anche: H E) = H E) E) Ovviamente H E) = E H), pertanto possiamo scrivere: E H) H) = H E) E) Risulta allora dimostrato il seguente teorema. Teorema di Bayes H E) = E H ) H ) E) 2.11 Alcuni esempi di utilizzo del teorema di Bayes Esempio 1 Supponiamo di dover decidere quale delle due imprese (Artsystem e Buonarroti S.r.l.) di trasporto di opere d arte contattare per l allestimento della nostra mostra temporanea. Sappiamo che la probabilità di rottura o danneggiamento delle opere è del 5% per l impresa A su un totale di 800 pezzi trasportati e del 10% su un totale di 1000 opere trasportate per l impresa B, alla fine del loro viaggio. Qual è la probabilità che un opera sia stata trasportata da A se l opera ha effettivamente subito dei danni? Ovvero, quanto vale A Danni)? E utile alla risoluzione del problema, ricorrere al cosiddetto albero di probabilità. Il diagramma ad albero è un mezzo usato, in generale, per enumerare tutti i possibili esiti di una serie di esperimenti, dove ciascun esperimento può avere un numero finito di esiti. Esso viene costruito da sinistra a destra e, ad ogni nodo, il numero dei rami verso destra corrisponde ai possibili esiti dell esperimento successivo. Nel nostro caso: a) la probabilità che un opera venga trasportata da A è b) la probabilità che un opera venga trasportata da B è 800 = =

20 20 A questo punto, per conoscere A D), dobbiamo ricorrere alla formula di Bayes: A D) = D A) A) D) Conosciamo D A) = 0.05 e A) =4/9, ci resta da valutare D) sommando tutti i rami che portano all esito D: D) = D A) + D B) = D/A) A) + D/B) B) Pertanto A D) = Esempio 2 Al museo di Oslo, nonostante le efficienti misure di sicurezza, sono stati sottratti, nel mese di agosto 2004, alcuni dipinti del pittore norvegese Edward Munch. Vengono arrestati due uomini (Arsenio Lupin e BonBon) sospettati di aver commesso il reato. Soggettivamente, giudichiamo maggiormente probabile che il furto sia stato compiuto da A: A) = 0.6, B) = 0.4. Disponiamo però di una macchina della verità che fornisce indicazione di innocenza con probabilità del 90% per chi è realmente innocente e con probabilità del 20% per un colpevole 2. Desideriamo conoscere la probabilità che, qualora A superi il test e B non ce la faccia, A sia il ladro. Costruiamo l albero di probabilità: 2 Il fatto che A superi il test dipende esclusivamente dal suo essere o meno il colpevole, non dai risultati ottenuti, al medesimo test, da B. Ciò consente, qualora avessimo stabilito, ad esempio, l innocenza di A, di calcolare la probabilità che A e B superino entrambi il test come prodotto (0.2)(0.9), che A superi il test e B no [(0.2)(0.1)], e così via.

21 21 La probabilità che A sia il ladro, dato che A ha superato il test e B no, in base alla formula di Bayes è: A A supera B, non supera) = A supera B, non supera A) A) A supera B, non supera) ( ) = = = ( ) 0.6+ ( ) La nuova informazione costringe pertanto a spostare la valutazione della probabilità di colpevolezza di A al 4% contro il 60% della probabilità stabilita inizialmente. Analogamente, volendo valutare la probabilità che A sia il ladro nel caso in cui A non abbia superato il test, mentre B vi sia riuscito si ottiene ( ) A A non supera, B supera) = = ( ) 0.6+ ( ) =.

22 22 3. Criteri decisionali in condizioni di rischio Introduzione Torniamo a considerare una matrice dei payoff, contenente i risultati economici Mij, espressi in termini di utilità (o, più semplicemente, profitto) corrispondenti al realizzarsi dello stato di natura sj avendo in precedenza optato per la decisione di. Supponiamo ora di essere in grado di attribuire delle probabilità riguardo alla realizzazione dei diversi scenari (Pj = probabilità di realizzazione di sj): s1... sj... sn d1... di Mij dm P1... Pj... Pn Si parla in tal caso di decisioni in condizioni di rischio: esaminiamo ora alcuni tra i più noti criteri di scelta in tali ipotesi. Considereremo come esempio la tabella seguente: s1 s2 s3 d d d P Criterio della massima verosimiglianza Si opta per l alternativa che fornisce il payoff massimo in corrispondenza dello scenario con più elevata probabilità di realizzazione.

23 23 Nell esempio, lo scenario con più alta probabilità di realizzazione è s2 (probabilità 0.6): optiamo per d1 che fornisce utilità 9. Più in generale: a) calcoliamo per quale scenario j* si ha P j* = max P j j b) si opta per la decisione d i* tale che M i*j* = max M ij* i 3.2 Criterio del valore atteso (o dell utilità attesa) Si opta per l alternativa che fornisce il massimo valore atteso delle utilità (massima utilità attesa). L utilità attesa della decisione di è definita da: n E(di) = j= 1 Mij Pj La scelta cade dunque sulla decisione d i* tale che Nell esempio si ottiene: E(d1) = = 6.3 E(d2) = = 7.3 E(d3) = = 7.7 E(di*) = max E(di). i La scelta cade allora su d3, mentre d1 è la decisione peggiore (mentre con il criterio della massima verosimiglianza era la scelta migliore). Si può notare che nel caso in cui gli scenari fossero equiprobabili il criterio del valore atteso fornisce esattamente le stesse indicazioni del criterio della media aritmetica (criterio di Laplace) visto in precedenza. 3.3 Criterio della probabilità di rovina È data una soglia di utilità K al di sotto della quale il decisore è da ritenersi in rovina. La probabilità di rovina relativa alla decisione di è data dalla somma delle probabilità relative a tutte gli scenari sj per i quali si ha Mij K: P di rovina(di) = Pj Mij α Il criterio della probabilità di rovina indica come scelta per cui optare quella cui corrisponde probabilità di rovina minore P di rovina(di*) = Nell esempio, fissata la soglia K=7, si ottiene: min P di rovina(di) i

24 24 P di rovina (d1) = = 0.4 P di rovina (d2) = = 0.9 P di rovina (d3) = 0.1 La decisione da prendersi è ancora d Criterio della probabilità di fare fortuna Fissata una soglia di utilità H al di sopra o in corrispondenza della quale facciamo fortuna. Definita la probabilità di fare fortuna relativa alla decisione di: P di fortuna(di) = Pj Mij H viene scelta la decisione d i * per la quale è massima la probabilità di far fortuna: P di fortuna(di*) = Nell esempio, fissata la soglia H=10, si ottiene: P di fortuna (d1) = 0 P di fortuna (d2) = 0.1 P di fortuna (d3) = 0 max P di fortuna(di) i La scelta cade allora su d2, che, con gli altri criteri, non era mai apparsa opportuna. 3.5 Alcune osservazioni sul valore atteso. Consideriamo la tabella seguente s1 s2 d d P I valori attesi delle due decisioni sono E(d1) = 45 E(d2) = 50

25 25 La differenza tra le due utilità attese non è grande; la variabilità delle utilità è invece molto più marcata, bassa con d1, con variazione 50 40=10, alta con d2, con variazione 90 10=80. Altro esempio: s1 s2 d d P Ora si ha E(d1) = E(d2) = 45: nel caso fossimo avversi al rischio, sarebbe opportuno scegliere d1. Consideriamo ora: s1 s2 d d P p 1-p Si ottiene: E(d1) = 1000, E(d2) = 1001 p + 0 (1 p). Utilizzando il criterio del valore atteso, la scelta cade su d2 quando 1001 p > 1000, ovvero con p > 1000/ Il criterio di massima verosimiglianza, al contrario, suggerisce di optare per d2, quando p>1 p. Dunque, è sufficiente p = 0.501(vs p del primo criterio), perché si scelga d2!

PROBABILITA. Sono esempi di fenomeni la cui realizzazione non è certa a priori e vengono per questo detti eventi aleatori (dal latino alea, dado)

PROBABILITA. Sono esempi di fenomeni la cui realizzazione non è certa a priori e vengono per questo detti eventi aleatori (dal latino alea, dado) L esito della prossima estrazione del lotto L esito del lancio di una moneta o di un dado Il sesso di un nascituro, così come il suo peso alla nascita o la sua altezza.. Il tempo di attesa ad uno sportello

Dettagli

Capitolo 4 Probabilità

Capitolo 4 Probabilità Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 4 Probabilità Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Facoltà di Economia, Università di Ferrara Docenti: Dott.

Dettagli

Calcolo delle probabilità

Calcolo delle probabilità Calcolo delle probabilità Laboratorio di Bioinformatica Corso A aa 2005-2006 Statistica Dai risultati di un esperimento si determinano alcune caratteristiche della popolazione Calcolo delle probabilità

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Probabilità discreta

Probabilità discreta Probabilità discreta Daniele A. Gewurz 1 Che probabilità c è che succeda...? Una delle applicazioni della combinatoria è nel calcolo di probabilità discrete. Quando abbiamo a che fare con un fenomeno che

Dettagli

Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 100 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita?

Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 100 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita? Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 00 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita? Osserviamo che il valore della vincita dipende dal risultato dell esperimento

Dettagli

Calcolo delle Probabilità

Calcolo delle Probabilità Calcolo delle Probabilità Il calcolo delle probabilità studia i modelli matematici delle cosidette situazioni di incertezza. Molte situazioni concrete sono caratterizzate a priori da incertezza su quello

Dettagli

TEORIA DELLE DECISIONI. DOCENTE: JULIA MORTERA mortera@uniroma3.it

TEORIA DELLE DECISIONI. DOCENTE: JULIA MORTERA mortera@uniroma3.it TEORIA DELLE DECISIONI DOCENTE: JULIA MORTERA mortera@uniroma3.it 1 Decisioni in Condizioni di Incertezza Sia singoli individui che gruppi di individui (società, governi, aziende, sindacati ecc. si trovano

Dettagli

La teoria dell utilità attesa

La teoria dell utilità attesa La teoria dell utilità attesa 1 La teoria dell utilità attesa In un contesto di certezza esiste un legame biunivoco tra azioni e conseguenze: ad ogni azione corrisponde una e una sola conseguenza, e viceversa.

Dettagli

PROBABILITA CONDIZIONALE

PROBABILITA CONDIZIONALE Riferendoci al lancio di un dado, indichiamo con A l evento esce un punteggio inferiore a 4 A ={1, 2, 3} B l evento esce un punteggio dispari B = {1, 3, 5} Non avendo motivo per ritenere il dado truccato,

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione)

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Esercitazione #5 di Statistica Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Dicembre 00 1 Esercizi 1.1 Test su media (con varianza nota) Esercizio n. 1 Il calore (in calorie per grammo) emesso

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che:

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che: Teoria dei Giochi, Trento, 2004/05 c Fioravante Patrone 1 Teoria dei Giochi Corso di laurea specialistica: Decisioni economiche, impresa e responsabilità sociale, A.A. 2004/05 Soluzioni degli esercizi

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 14 marzo 2013 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2013.html IL PARI O DISPARI I II S T S (-1, 1) (1, -1)

Dettagli

Aspetti probabilistici del gioco d azzardo

Aspetti probabilistici del gioco d azzardo Università degli Studi di Genova Scuola di Scienze Sociali Dipartimento di Economia Perché il banco vince sempre? Aspetti probabilistici del gioco d azzardo Enrico di Bella (edibella@economia.unige.it)

Dettagli

Vincere a testa o croce

Vincere a testa o croce Vincere a testa o croce Liceo Scientifico Pascal Merano (BZ) Classe 2 Liceo Scientifico Tecnologico Insegnante di riferimento: Maria Elena Zecchinato Ricercatrice: Ester Dalvit Partecipanti: Jacopo Bottonelli,

Dettagli

Matematica Applicata. Probabilità e statistica

Matematica Applicata. Probabilità e statistica Matematica Applicata Probabilità e statistica Fenomeni casuali Fenomeni che si verificano in modi non prevedibili a priori 1. Lancio di una moneta: non sono in grado di prevedere con certezza se il risultato

Dettagli

Distribuzioni discrete

Distribuzioni discrete Distribuzioni discrete Esercitazione 4 novembre 003 Distribuzione binomiale Si fa un esperimento (o prova): può manifestarsi un certo evento A con probabilità p oppure no (con probabilità q = p). La distribuzione

Dettagli

Statistica. Lezione 6

Statistica. Lezione 6 Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante

Dettagli

Proof. Dimostrazione per assurdo. Consideriamo l insieme complementare di P nell insieme

Proof. Dimostrazione per assurdo. Consideriamo l insieme complementare di P nell insieme G Pareschi Principio di induzione Il Principio di Induzione (che dovreste anche avere incontrato nel Corso di Analisi I) consente di dimostrare Proposizioni il cui enunciato è in funzione di un numero

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

Iniziamo con un esercizio sul massimo comun divisore: Esercizio 1. Sia d = G.C.D.(a, b), allora:

Iniziamo con un esercizio sul massimo comun divisore: Esercizio 1. Sia d = G.C.D.(a, b), allora: Iniziamo con un esercizio sul massimo comun divisore: Esercizio 1. Sia d = G.C.D.(a, b), allora: G.C.D.( a d, b d ) = 1 Sono state introdotte a lezione due definizioni importanti che ricordiamo: Definizione

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile Problemi connessi all utilizzo di un numero di bit limitato Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell utilizzo della rappresentazione in complemento alla base: corrispondenza biunivoca fra rappresentazione

Dettagli

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) PROBABILITÀ -

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

VINCERE AL BLACKJACK

VINCERE AL BLACKJACK VINCERE AL BLACKJACK Il BlackJack è un gioco di abilità e fortuna in cui il banco non può nulla, deve seguire incondizionatamente le regole del gioco. Il giocatore è invece posto continuamente di fronte

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 9 marzo 2010 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2010.html TEOREMI DI ESISTENZA TEOREMI DI ESISTENZA Teorema

Dettagli

Esercizi di Calcolo delle Probabilita (I)

Esercizi di Calcolo delle Probabilita (I) Esercizi di Calcolo delle Probabilita (I) 1. Si supponga di avere un urna con 15 palline di cui 5 rosse, 8 bianche e 2 nere. Immaginando di estrarre due palline con reimmissione, si dica con quale probabilità:

Dettagli

Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico 2004-2005. Lezione 11

Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico 2004-2005. Lezione 11 Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico 2004-2005 Docente: Ugo Vaccaro Lezione 11 In questa lezione vedremo alcune applicazioni della tecnica greedy al progetto di algoritmi on-line. Vediamo

Dettagli

Per lo svolgimento del corso risulta particolarmente utile considerare l insieme

Per lo svolgimento del corso risulta particolarmente utile considerare l insieme 1. L insieme R. Per lo svolgimento del corso risulta particolarmente utile considerare l insieme R = R {, + }, detto anche retta reale estesa, che si ottiene aggiungendo all insieme dei numeri reali R

Dettagli

LEZIONE 3. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010

LEZIONE 3. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010 LEZIONE 3 "Educare significa aiutare l'animo dell'uomo ad entrare nella totalità della realtà. Non si può però educare se non rivolgendosi alla libertà, la quale definisce il singolo, l'io. Quando uno

Dettagli

Per poter affrontare il problema abbiamo bisogno di parlare di probabilità (almeno in maniera intuitiva). Analizziamo alcune situazioni concrete.

Per poter affrontare il problema abbiamo bisogno di parlare di probabilità (almeno in maniera intuitiva). Analizziamo alcune situazioni concrete. Parliamo di probabilità. Supponiamo di avere un sacchetto con dentro una pallina rossa; posso aggiungere tante palline bianche quante voglio, per ogni pallina bianca che aggiungo devo pagare però un prezzo

Dettagli

PROBABILITA CONDIZIONALE

PROBABILITA CONDIZIONALE Riferendoci al lancio di un dado, indichiamo con A l evento esce un punteggio inferiore a 4 A ={1, 2, 3} B l evento esce un punteggio dispari B = {1, 3, 5} Non avendo motivo per ritenere il dado truccato,

Dettagli

(concetto classico di probabilità)

(concetto classico di probabilità) Probabilità matematica (concetto classico di probabilità) Teoria ed esempi Introduzione Il calcolo delle probabilità è la parte della matematica che si occupa di prevedere, sulla base di regole e leggi

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

MATEMATICA 2001. p = 4/6 = 2/3; q = 1-2/3 = 1/3. La risposta corretta è quindi la E).

MATEMATICA 2001. p = 4/6 = 2/3; q = 1-2/3 = 1/3. La risposta corretta è quindi la E). MATEMATICA 2001 66. Quale fra le seguenti affermazioni è sbagliata? A) Tutte le funzioni ammettono la funzione inversa B) Una funzione dispari è simmetrica rispetto all origine C) Una funzione pari è simmetrica

Dettagli

3 GRAFICI DI FUNZIONI

3 GRAFICI DI FUNZIONI 3 GRAFICI DI FUNZIONI Particolari sottoinsiemi di R che noi studieremo sono i grafici di funzioni. Il grafico di una funzione f (se non è specificato il dominio di definizione) è dato da {(x, y) : x dom

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

ESERCITAZIONE MATEMATICA FINANZIARIA OPZIONI. Matematica finanziaria Dott. Andrea Erdas Anno Accademico 2011/2012

ESERCITAZIONE MATEMATICA FINANZIARIA OPZIONI. Matematica finanziaria Dott. Andrea Erdas Anno Accademico 2011/2012 ESERCITAZIONE MATEMATICA FINANZIARIA 1 OPZIONI 2 LE OPZIONI Le opzioni sono contratti che forniscono al detentore il diritto di acquistare o vendere una certa quantità del bene sottostante a una certa

Dettagli

Tasso di interesse e capitalizzazione

Tasso di interesse e capitalizzazione Tasso di interesse e capitalizzazione Tasso di interesse = i = somma che devo restituire dopo un anno per aver preso a prestito un euro, in aggiunta alla restituzione dell euro iniziale Quindi: prendo

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Scelte in condizioni di rischio e incertezza

Scelte in condizioni di rischio e incertezza CAPITOLO 5 Scelte in condizioni di rischio e incertezza Esercizio 5.1. Tizio ha risparmiato nel corso dell anno 500 euro; può investirli in obbligazioni che rendono, in modo certo, il 10% oppure in azioni

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

1 Serie di Taylor di una funzione

1 Serie di Taylor di una funzione Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 7 SERIE E POLINOMI DI TAYLOR Serie di Taylor di una funzione. Definizione di serie di Taylor Sia f(x) una funzione definita

Dettagli

Cosa dobbiamo già conoscere?

Cosa dobbiamo già conoscere? Cosa dobbiamo già conoscere? Insiemistica (operazioni, diagrammi...). Insiemi finiti/numerabili/non numerabili. Perché la probabilità? In molti esperimenti l esito non è noto a priori tuttavia si sa dire

Dettagli

Università di Milano Bicocca. Esercitazione 6 di Matematica per la Finanza. 14 Maggio 2015

Università di Milano Bicocca. Esercitazione 6 di Matematica per la Finanza. 14 Maggio 2015 Università di Milano Bicocca Esercitazione 6 di Matematica per la Finanza 14 Maggio 2015 Esercizio 1 Un agente presenta una funzione di utilitá u(x) = ln(1 + 6x). Egli dispone di un progetto incerto che

Dettagli

Parte 2. Determinante e matrice inversa

Parte 2. Determinante e matrice inversa Parte. Determinante e matrice inversa A. Savo Appunti del Corso di Geometria 013-14 Indice delle sezioni 1 Determinante di una matrice, 1 Teorema di Cramer (caso particolare), 3 3 Determinante di una matrice

Dettagli

Logica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo

Logica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo Logica Numerica Approfondimento E. Barbuto Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore Il concetto di multiplo e di divisore Considerato un numero intero n, se esso viene moltiplicato per un numero

Dettagli

Convertitori numerici in Excel

Convertitori numerici in Excel ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. M. ANGIOY CARBONIA Convertitori numerici in Excel Prof. G. Ciaschetti Come attività di laboratorio, vogliamo realizzare dei convertitori numerici con Microsoft Excel

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 26 marzo 2015 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2015.html COOPERAZIONE Esempio: strategie correlate e problema

Dettagli

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016. 1. Esercizi: lezione 24/11/2015

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016. 1. Esercizi: lezione 24/11/2015 ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016 1. Esercizi: lezione 24/11/2015 Valutazioni di operazioni finanziarie Esercizio 1. Un operazione finanziaria

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI

CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI VERO FALSO CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI 1. V F Un ipotesi statistica è un assunzione sulle caratteristiche di una o più variabili in una o più popolazioni 2. V F L ipotesi nulla unita

Dettagli

Lezione 9: Cambio di base

Lezione 9: Cambio di base Lezione 9: Cambio di base In questa lezione vogliamo affrontare uno degli argomenti piu ostici per lo studente e cioè il cambio di base all interno di uno spazio vettoriale, inoltre cercheremo di capire

Dettagli

Una sperimentazione. Probabilità. Una previsione. Calcolo delle probabilità. Nonostante ciò, è possibile dire qualcosa.

Una sperimentazione. Probabilità. Una previsione. Calcolo delle probabilità. Nonostante ciò, è possibile dire qualcosa. Una sperimentazione Probabilità Si sta sperimentando l efficacia di un nuovo farmaco per il morbo di Parkinson. Duemila pazienti partecipano alla sperimentazione: metà di essi vengono trattati con il nuovo

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

Un modello matematico di investimento ottimale

Un modello matematico di investimento ottimale Un modello matematico di investimento ottimale Tiziano Vargiolu 1 1 Università degli Studi di Padova Liceo Scientifico Benedetti Venezia, giovedì 30 marzo 2011 Outline 1 Preliminari di calcolo delle probabilità

Dettagli

4. Operazioni elementari per righe e colonne

4. Operazioni elementari per righe e colonne 4. Operazioni elementari per righe e colonne Sia K un campo, e sia A una matrice m n a elementi in K. Una operazione elementare per righe sulla matrice A è una operazione di uno dei seguenti tre tipi:

Dettagli

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0 LEZIONE 23 231 Diagonalizzazione di matrici Abbiamo visto nella precedente lezione che, in generale, non è immediato che, data una matrice A k n,n con k = R, C, esista sempre una base costituita da suoi

Dettagli

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 LEZIONE MONITORARE UN PROGETTO FORMATIVO. UNA TABELLA PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3 2 di 6 1 Il

Dettagli

COEFFICIENTI BINOMIALI

COEFFICIENTI BINOMIALI COEFFICIENTI BINOMIALI Michele Impedovo micheleimpedovo@uni-bocconiit Una definizione insiemistica Se n è un numero naturale e è un numero naturale compreso tra e n, si indica con il simbolo il coefficiente

Dettagli

Il principio di induzione e i numeri naturali.

Il principio di induzione e i numeri naturali. Il principio di induzione e i numeri naturali. Il principio di induzione è un potente strumento di dimostrazione, al quale si ricorre ogni volta che si debba dimostrare una proprietà in un numero infinito

Dettagli

MATEMATICA DEL DISCRETO elementi di teoria dei grafi. anno acc. 2009/2010

MATEMATICA DEL DISCRETO elementi di teoria dei grafi. anno acc. 2009/2010 elementi di teoria dei grafi anno acc. 2009/2010 Grafi semplici Un grafo semplice G è una coppia ordinata (V(G), L(G)), ove V(G) è un insieme finito e non vuoto di elementi detti vertici o nodi di G, mentre

Dettagli

Può la descrizione quantomeccanica della realtà fisica considerarsi completa?

Può la descrizione quantomeccanica della realtà fisica considerarsi completa? Può la descrizione quantomeccanica della realtà fisica considerarsi completa? A. Einstein, B. Podolsky, N. Rosen 25/03/1935 Abstract In una teoria completa c è un elemento corrispondente ad ogni elemento

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 12-Il t-test per campioni appaiati vers. 1.2 (7 novembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Premessa Con l analisi di sensitività il perito valutatore elabora un range di valori invece di un dato

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

Esercizi. Rappresentando le estrazioni con un grafo ad albero, calcolare la probabilità che:

Esercizi. Rappresentando le estrazioni con un grafo ad albero, calcolare la probabilità che: Esercizi Esercizio 4. Un urna contiene inizialmente 2 palline bianche e 4 palline rosse. Si effettuano due estrazioni con la seguente modalità: se alla prima estrazione esce una pallina bianca, la si rimette

Dettagli

Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria

Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Esercizio 1 Ci sono 2000 individui ciascuno con funzione di utilità Von Neumann-Morgestern

Dettagli

Richiami di teoria della domanda di moneta

Richiami di teoria della domanda di moneta Richiami di teoria della domanda di moneta Parte seconda La teoria della preferenza della liquidità di Keynes Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta. Transattivo Precauzionale

Dettagli

Ottimizzazione Multi Obiettivo

Ottimizzazione Multi Obiettivo Ottimizzazione Multi Obiettivo 1 Ottimizzazione Multi Obiettivo I problemi affrontati fino ad ora erano caratterizzati da una unica (e ben definita) funzione obiettivo. I problemi di ottimizzazione reali

Dettagli

Statistiche campionarie

Statistiche campionarie Statistiche campionarie Sul campione si possono calcolare le statistiche campionarie (come media campionaria, mediana campionaria, varianza campionaria,.) Le statistiche campionarie sono stimatori delle

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

La scelta in condizioni di incertezza

La scelta in condizioni di incertezza La scelta in condizioni di incertezza 1 Stati di natura e utilità attesa. L approccio delle preferenza per gli stati Il problema posto dall incertezza riformulato (state-preference approach). L individuo

Dettagli

IL PROBLEMA DELLE SCORTE

IL PROBLEMA DELLE SCORTE IL PROBLEMA DELLE SCORTE Un problema di Ricerca Operativa, di notevole interesse pratico, è il problema della gestione delle scorte, detto anche di controllo delle giacenze di magazzino. Esso riguarda

Dettagli

Schemi delle Lezioni di Matematica Generale. Pierpaolo Montana

Schemi delle Lezioni di Matematica Generale. Pierpaolo Montana Schemi delle Lezioni di Matematica Generale Pierpaolo Montana A volte i fenomeni economici che ci interessano non variano con continuitá oppure non possono essere osservati con continuitá, ma solo a intervalli

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro

Dettagli

1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero

1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero 1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero Nel gioco del Nim, se semplificato all estremo, ci sono due giocatori I, II e una pila di 6 pedine identiche In ogni turno di gioco I rimuove una

Dettagli

Funzioni funzione dominio codominio legge argomento variabile indipendente variabile dipendente

Funzioni funzione dominio codominio legge argomento variabile indipendente variabile dipendente Funzioni In matematica, una funzione f da X in Y consiste in: 1. un insieme X detto dominio di f 2. un insieme Y detto codominio di f 3. una legge che ad ogni elemento x in X associa uno ed un solo elemento

Dettagli

Un modello matematico di investimento ottimale

Un modello matematico di investimento ottimale Un modello matematico di investimento ottimale Tiziano Vargiolu 1 1 Università degli Studi di Padova Liceo Scientifico Benedetti Venezia, giovedì 30 marzo 2011 Outline 1 Investimento per un singolo agente

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario:

1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario: Esempi di domande risposta multipla (Modulo II) 1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario: 1) ha un numero di elementi pari a 5; 2) ha un numero di elementi

Dettagli

10. Insiemi non misurabili secondo Lebesgue.

10. Insiemi non misurabili secondo Lebesgue. 10. Insiemi non misurabili secondo Lebesgue. Lo scopo principale di questo capitolo è quello di far vedere che esistono sottoinsiemi di R h che non sono misurabili secondo Lebesgue. La costruzione di insiemi

Dettagli

= variazione diviso valore iniziale, il tutto moltiplicato per 100. \ Esempio: PIL del 2000 = 500; PIL del 2001 = 520:

= variazione diviso valore iniziale, il tutto moltiplicato per 100. \ Esempio: PIL del 2000 = 500; PIL del 2001 = 520: Fig. 10.bis.1 Variazioni percentuali Variazione percentuale di x dalla data zero alla data uno: x1 x 0 %x = 100% x 0 = variazione diviso valore iniziale, il tutto moltiplicato per 100. \ Esempio: PIL del

Dettagli