QUADERNI DI RICERCA ECONOMICO AZIENDALE: TEORIA E CASI / 4
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1 QUADERNI DI RICERCA ECONOMICO AZIENDALE: TEORIA E CASI / 4
2 Collana del Centro Universitario Studi Aziendali (CUSA) "Quaderni di Ricerca Economico-Aziendale: Teoria e Casi" coordinata da Marcantonio Ruisi (Università di Palermo) Comitato scientifico Andreaus Michele (Università di Trento) Baldarelli Maria Gabriella (Università di Bologna) Bianchi Carmine (Università di Palermo) Della Corte Valentina (Università di Napoli - Federico II) Fortuna Fabio (Università Telematica N. Cusano - Roma) Invernizzi Giorgio (Università L. Bocconi - Milano) Liberatore Giovanni (Università di Firenze) Ricciardi Antonio (Università della Calabria) Rusconi Gianfranco (Università di Bergamo) Sorci Carlo (Università di Palermo) Comitato di Redazione Bernini Francesca (Università di Pisa) Ciao Biagio (Università Milano-Bicocca) Cincimino Salvatore (Università di Palermo) Garibaldi Roberta (Università di Bergamo) Ruggiero Pasquale (Università di Siena)
3 QUADERNI DI RICERCA ECONOMICO AZIENDALE: TEORIA E CASI Collana coordinata da Marcantonio Ruisi La collana di quaderni di economia aziendale che qui presentiamo si offre quale opportunità per gli studiosi della disciplina di presentare alla comunità scientifica i risultati della propria attività di ricerca secondo una prospettiva lato sensu - metodologica che in via complementare affianchi alla riflessione teorica, l evidenza empirica di specifici casi di studio. Le pagine dei quaderni, ancorché testimoni dello sforzo di ricerca degli autori, non offriranno necessariamente considerazioni compiute, piuttosto potranno anche presentarsi come prime conclusioni, o comunque come asserzioni meritevoli di ulteriore riflessione. Nella direzione di arricchire lo studio condotto e auspicabilmente di migliorarne i risultati, si è ritenuto opportuno concepire la collana secondo la logica del canale aperto, cioè di una possibile interlocuzione scientifica degli autori con i lettori del testo, i quali potranno con gli stessi confrontarsi utilizzando l indirizzo di posta elettronica che verrà messo a loro disposizione. Il nostro auspicio è quello che la collana possa rappresentare davvero un occasione, soprattutto per i giovani studiosi, di sistematizzare i propri sforzi di ricerca avendo a disposizione un supporto che superi i limiti imposti dall economia di spazio che una rivista o un
4 volume di proceeding congressuali inevitabilmente comportano. Nel ricordare che la responsabilità ultima dei contenuti di ogni lavoro ricade eminentemente sugli autori delle ricerche, si vuole manifestare la volontà di accogliere anche volumi collettanei, con contributi molteplici elaborati e proposti intorno ad un tema (atti di convegni, seminari e workshop), ad ogni modo sempre sviluppati secondo il sinergico connubio di speculazione teorica ed osservazione di campo. Ad maiora! Marcantonio Ruisi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO
5 Fabio La Rosa IL GOVERNO CONSAPEVOLE DEL RISCHIO NELLE IMPRESE MINORI VERSO UNA CONCEZIONE COGNITIVA DI RISK MANAGEMENT
6 Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: novembre 2012
7 Ai miei genitori, per la loro pazienza
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11 Indice 9 Introduzione 13 Capitolo I La concezione di rischio nell epoca post moderna e il contributo esplicativo di ambiti disciplinari differenti 1.1. Premessa, La concezione di rischio tra incertezza e pericolo, Il rischio nei suoi connotati tradizionali e moderni: da una nozione omnicomprensiva di rischio al rischio di una nozione omnicomprensiva, L attuale enfasi sul concetto di rischio tra mode, ipocondrie e fondati timori, La concezione di rischio nel contributo di ambiti disciplinari differenti, La concezione di rischio nel contributo economico aziendale, Verso una sistematizzazione dei differenti contributi disciplinari allo studio del rischio, Capitolo II La genesi del rischio nelle imprese minori: gli studi di entrepreneurship 2.1. Premessa, Gli studi di imprenditorialità e il rischio quale tradizionale carattere distintivo dell imprenditore, Precisazioni terminologiche in tema di rischio imprenditoriale, La multidimensionalità del rischio imprenditoriale, Un modello di prima approssimazione per la formalizzazione del processo di genesi del rischio in capo all imprenditore, Approcci tradizionali allo studio del rischio imprenditoriale, La teoria della cognizione imprenditoriale e la definizione di un approccio cognitivo allo studio del rischio, Un mo- 7
12 8 Indice dello di seconda approssimazione per la formalizzazione del processo di genesi del rischio in capo all imprenditore, Conclusioni, Capitolo III La gestione del rischio nelle imprese minori: gli studi di risk management 3.1. Premessa, Profili storici, evolutivi e teleologici del risk management: da tecnica di gestione a strumento di governo dei rischi, Dimensione aziendale e gestione dei rischi: relazioni teoriche ed evidenze empiriche, Flessibilità strutturale, sistema di controllo interno e pianificazione strategica quali strumenti di risk management nelle imprese minori, Il risk management nelle imprese minori: condizioni ed opportunità, Rilievi critici e difficoltà applicative delle tradizionali forme di risk management nelle imprese minori, Conclusioni, Capitolo IV L analisi delle relazioni rischio protezione e taluni o- rientamenti per un governo consapevole del rischio nelle imprese minori 4.1. Il governo consapevole del rischio imprenditoriale, L analisi per matrici delle relazioni rischio protezione, Orientamenti per un governo consapevole del rischio nelle imprese minori: l esigenza di un cultura condivisa dei rischi, O- rientamenti per un governo consapevole del rischio nelle imprese minori: la comunicazione dei rischi, Orientamenti per un governo consapevole del rischio nelle imprese minori: la gestione dei rischi cognitivi, Conclusioni 251 Bibliografia
13 Introduzione Il presente lavoro nasce dalla convinzione che la genesi e soprattutto la gestione dei rischi all interno delle imprese di minori dimensioni richieda un analisi e un approccio differente da quello che generalmente caratterizza le imprese di dimensioni maggiori. Tuttavia, è facile notare come non poche trattazioni sul tema si rivolgano, in un ottica manageriale e di value creation, esclusivamente a quest ultima categoria di imprese, di cui è esaminato il solo profilo gestionale del rischio, comunque senza discriminare le argomentazioni proposte in relazione alla dimensione aziendale, per quanto possa ammettersi un denominatore comune con le piccole imprese. Inoltre, la letteratura, tanto accademica che professionale, pare omettere implicitamente il ruolo assai rilevante rivestito dal processo di genesi e, quindi, di percezione del rischio in capo al risk manager (sia esso l imprenditore, il manager o il Chief Risk Officer), dal quale dipende invece la definizione di qualsivoglia politica di gestione del rischio. A partire da questo convincimento e dal gap conoscitivo presente in letteratura, il primo capitolo del volume è dedicato ad un analisi del rischio, inteso quale costrutto teorico suscettibile di autonome e differenti interpretazioni, ad opera di esperti e profani, sociologi e consulenti d azienda, che si tenta di sistematizzare grazie al contributo offerto da differenti ambiti disciplinari, allo scopo di pervenire ad una più approfondita conoscenza della concezione di rischio nell attuale società, e ciò a prescindere dalla natura e dimensione delle entità, organizza- 9
14 10 Introduzione zioni ed imprese di volta in volta osservate, tutte inesorabilmente immerse nella fenomenologia del rischio. Dopo aver ristretto lo spazio di osservazione al rischio c.d. imprenditoriale, nel secondo capitolo si analizzano i differenti contributi offerti dagli studi di entrepreneurship, in parte richiamando approcci ampiamente riconosciuti dalla letteratura, quali quello caratteriale e contestuale, in parte identificando approcci non sempre esplicitamente identificati, quali quello organizzativo e strategico. Infine, l attenzione si focalizzerà sull approccio cognitivo e sull uso delle euristiche e delle possibili distorsioni declinate in ambito imprenditoriale, senza tuttavia rinunciare ad una proposta di approccio integrato nell analisi del rischio imprenditoriale. La comprensione del comportamento dell imprenditore posto di fronte a decisioni rischiose e, più in generale, l analisi delle determinanti percettive e dei meccanismi di funzionamento del rischio sono alla base di una migliore e differente definizione delle politiche di gestione del rischio delle piccole imprese, discusse nel capitolo terzo in un ottica critica circa le sue reali possibilità applicative. Il riferimento è ad un approccio imprenditoriale alla gestione del rischio, senza per questo trascurare tecniche manageriali di trattamento utili anche alle imprese minori. È noto, infatti, come la tecnica di risk management sia nata e si sia sviluppata eminentemente con riguardo alle grandi imprese. Nondimeno, la semplice constatazione che la stragrande maggioranza delle aziende italiane sia costituita da piccole e micro imprese e che esse presentano tassi di mortalità assai elevati, dovrebbe indurre a ritenere già meritevole d interesse un analisi finalizzata a discriminare la suddetta tecnica anche in quest ultima categoria di imprese, molto spesso trascurata dagli studi economico aziendali. Se alcuni tentativi sono stati già avviati da quasi un ventennio con riguardo ai rischi puri, non sembra ancora parlarsi a sufficienza di gestione dei rischi speculativi nelle imprese minori. Infatti, le tematiche attorno al risk management, a motivo probabilmente dei preponderanti a- spetti tecnici ed operativi, sono state per lo più trascurate nel nostro paese, almeno negli studi meno recenti.
15 Introduzione 11 In tal senso, il presente lavoro nasce anche dal tentativo di accostare armonicamente due filoni di ricerca apparentemente autonomi e privi di punti di intersezione: gli studi di entrepreneurship sul rischio e gli studi di risk management con particolare riguardo alle imprese di minori dimensioni. Tale accostamento trova sintesi nel capitolo quarto, laddove viene enfatizzata la rilevanza di una chiara consapevolezza in capo all imprenditore circa il grado di assunzione e gestione del rischio imprenditoriale. Invero, il rischio non è legato tanto all ontologia di un fenomeno, quanto alla capacità del decisore aziendale di comprenderlo e di governarlo correttamente. L intero capitolo insiste pertanto sull intento di fare emergere una consapevolezza del rischio, tramite un analisi condotta per matrici delle relazioni che si possono instaurare tra percezione del rischio e protezione del rischio. Dall analisi derivano non solo una pluralità di scenari differenti ma anche la definizione di una molteplicità di comportamenti imprenditoriali che contribuisce a definire alcune categorie di imprese, sotto lo specifico profilo di osservazione del fenomeno del rischio imprenditoriale. Il capitolo si conclude con la proposizione di alcuni orientamenti che imprenditori, consulenti e policy maker possono intraprendere per favorire un governo inteso come combinazione del processo di genesi e di quello gestionale consapevole dei rischi nelle imprese di minori dimensioni. Si ritiene che l analisi e la comprensione della fenomenologia del rischio nelle imprese minori rappresenti una valida premessa per una più approfondita conoscenza delle cause di fallimento e, ancor prima, dei percorsi di crisi che le imprese minori si trovano a vivere, specie nei primi anni della loro esistenza e in un momento storico di crisi economica strutturale qual è quello attuale. In chiusura di tali note introduttive al volume che si presenta, appare doveroso precisare come lo stesso emerga tra l altro da un intenso periodo di ricerca e di studi trascorso all estero, e in particolare presso il prestigioso ESRC Centre for Analysis of Risk and Regulation (CARR) della London School of Economics and Political Sciences (LSE), dove l autore ha potuto ap-
16 12 Introduzione prezzare lo spessore dei contributi scientifici offerti dai suoi componenti, nonché partecipare a numerosi seminari, convegni e discussioni più o meno formali intorno a tematiche al centro dell attenzione al CARR. Un ringraziamento in tal senso va quindi al Prof. Michael Power (co direttore del CARR) per l ospitalità e la cordialità dimostrata, per i momenti in cui lo scambio di idee rafforzava o indeboliva (ma per questo richiedendo sempre maggiori approfondimenti) i convincimenti che nel presente lavoro trovano in parte espressione. Un sentito ringraziamento, ancor prima e soprattutto per avere consentito di percorrere una simile esperienza, deve essere rivolto al Prof. Carlo Sorci, tutor di un progetto di ricerca condotto dall autore, dal titolo La gestione consapevole del rischio nei processi di sviluppo imprenditoriale, nel quale la trattazione che segue trova origine e collocazione e costituisce un primo risultato volto ad approfondire la fase genetica e gestionale della fenomenologia del rischio con particolare riguardo alla realtà delle piccole imprese. Al Prof. Carlo Sorci, in specie, si vuole esprimere un sincero ringraziamento per aver avvicinato un suo giovane allievo ad un tema così rilevante negli studi di Economia aziendale e per averne, ad ogni incontro, anche inconsapevolmente, stimolato e rafforzato l interesse e l impegno. Un ringraziamento ancora al Prof. Marcantonio Ruisi per aver accolto questo contributo nella presente collana di studi da lui coordinata nell ambito del CUSA (Centro Universitario Studi Aziendali). A mia moglie e a mio figlio, infine, le scuse per aver sottratto tanto, troppo tempo ed attenzione alle loro e alle nostre esigenze. Com è prassi, i suddetti ringraziamenti rendono l autore unicamente responsabile per le imprecisioni e le mancanze che il lettore dovesse riscontrare. Università degli Studi Kore di Enna, ottobre L autore
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