Quale curricolo di riflessione sulla lingua?
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- Arrigo Valentini
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1 Quale curricolo di riflessione sulla lingua? I S T I T U T O C O M P R E N S I V O E M I L I O R O S E T T I D I F O R L I M P O P O L I
2 Programma del corso 25/2/15 La riflessione sulla lingua nelle Indicazioni e nella didattica Introduzione teorica generale Questionario di gruppo per livelli su problemi generali relativi a un curricolo verticale di riflessione sulla lingua 5/3/15 La costruzione del curricolo Esame di alcune ipotesi Giscel di curricolo verticale RL Scelta dell ambito di RL per i lavori di gruppo e gli itinerari didattici 10/3/15 Dal curricolo al lavoro in classe: ipotesi di itinerari Analisi di esempi di itinerari didattici relativi all ambito scelto Lavoro di gruppo per progettare gli itinerari 23/4/15 Presentazione degli itinerari svolti in classe Luigi Bosi Giscel ER
3 Programma del secondo incontro Riepilogo temi del precedente incontro Lavoro di gruppo in verticale su ipotesi di curricolo di riflessione sulla lingua ipotesi di curricolo su formazione delle parole Commenti e discussione sulle ipotesi esaminate. Riepilogo dei contenuti della formazione delle parole e ipotesi di una loro scansione fra i 3 ordini di scuola Formazione di gruppi in parallelo per precisare questi contenuti nel proprio livello scolastico e programmare un itinerario didattico
4 Quali «Indicazioni» per il curricolo? dai Traguardi del Primo ciclo Scuola primaria «Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. E consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti(plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all organizzazione logico sintattica della frase semplice, alle parti del discorso e ai principali connettivi» Scuola secondaria «Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico, sociale e comunicativo. Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all organizzazione logico sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti»
5 Il metodo: principi generali ( Indicazioni pp.34-35) Valorizzare l esperienza e le conoscenze degli alunni Attuare interventi adeguati nei riguaardi delle diversità Favorire l esplorazione e la scoperta Incoraggiare l apprendimento collaborativo Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere Realizzare percorsi in forma di laboratorio
6 Il metodo: avvertenze particolari osservazione guidata, generalizzazione(formulazione di un ipotesi), verifica, revisione introduzione: presentazione e spiegazione del senso generale e della terminologia particolare (aggettivo> che si aggiunge, preposizione>che viene sempre prima, avverbio> che modifica (specie)il verbo, ecc.) è importante, più che nominare una forma, capire a che cosa quella forma serve sapere che i casi dubbi esistono e prepararsi ad affrontarli apertamente
7 Immagine della lingua A. Colombo, Per un curricolo verticale di riflessione sulla lingua ( II) «come una lingua non sia un meccanismo perfetto, una costruzione logica, ma un prodotto storico e composito, non privo di buchi e strappi.» arbitrarietà della lingua: es. perché «città» non cambia al plurale? perché si dice vado a casa, vado a scuola ma vado al cinema, vado al teatro? Qualunque modello di descrizione sintattica ha margini di problematicità, e il fatto di evidenziare immediatamente i propri è un merito non secondario del modello valenziale.
8 La composizione del lessico 1 Il Vocabolario di base si divide in: - «Vocabolario fondamentale»: parole. Le più usate in assoluto nella nostra lingua (esempi: amore, lavoro, pane). - «Vocabolario di alto uso»: parole. Molto usate, ma meno di quelle del Vocabolario fondamentale (esempi: palo, seta, toro). - «Vocabolario di alta disponibilità»: parole. Poco usate nella lingua scritta, ma molto in quella parlata (esempi: mensa, lacca, tuta).
9 La composizione del lessico 2 «Alle prime parole più frequenti è riservato il compito di innervare con percentuali altissime ogni discorso o testo prodotto in italiano o in inglese. Per l italiano si tenga presente che, con oscillazioni di circa 8 punti percentuali legati all oggetto di discorso e alle condizione di produzione (situazione, destinatario, mezzo di comunicazione, tipo di testo, scopo), le parole fondamentali rappresentano nelle loro varie forme il 94% di qualsiasi discorso o testo si ascolti o si legga. Appare indubbia l utilità di garantire ad ogni allievo il possesso attivo di questo nucleo lessicale». S. Ferreri, Studi lessicali, Aracne 2005
10 La composizione del lessico 3 «Se consideriamo che nel Grande dizionario italiano dell uso di Tullio De Mauro più di un terzo delle voci sono parole derivate, e coi composti si arriva quasi alla metà (De Mauro 2005, pp. 147, 153), ci rendiamo conto di quale potente strumento di organizzazione del patrimonio lessicale siano la derivazione e la composizione, di come la consapevolezza di questi meccanismi possa aiutare la mobilità mentale nel mare sterminato del lessico, stimolare la formulazione di ipotesi di fronte alle parole sconosciute, fornire un supporto alla memoria lessicale.» A.Colombo, Per un curricolo verticale di riflessione sulla lingua (parte I),
11 La composizione del lessico 4 La quota di polirematiche nell italiano contemporaneo è di notevole entità: secondo De Mauro nel GRADIT ( : XV), su circa lemmi e sottolemmi totali, sono presenti all incirca sottolemmi polirematici. È pur vero che la maggior parte di questi appartengono a linguaggi tecnicospecialistici
12 Una famiglia di parole
13 Consegne per i lavori di gruppo in verticale Esaminare in generale le proposte sul curricolo Lo Duca, Bertocchi e Colombo per esprimere pareri o individuare problemi, anche in rapporto a quello che si fa nelle proprie classi, sulle scansioni degli argomenti principali fra i primi tre anni e gli ultimi due anni della primaria e fra primaria e secondaria; Ricostruire la scansione dei contenuti relativi alla riflessione sulla formazione delle parole presente nelle ipotesi di curricolo esaminate ed esprimere pareri o individuare problemi su di essa
14 Scuola dell infanzia attività di estensione del lessico, corretta pronuncia di suoni, parole e frasi, pratica delle diverse modalità di interazione verbale fa ipotesi sui significati Traguardi Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati Ragiona sulla lingua Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.
15 Scuola primaria: obiettivi al termine della terza Comprendere in brevi testi il significato di parole non note basandosi sia sul contesto sia sulla conoscenza intuitiva delle famiglie di parole. Ampliare il patrimonio lessicale Riconoscere se una frase è o no completa, costituita cioè dagli elementi essenziali (soggetto,verbo, complementi necessari). Prestare attenzione alla grafia delle parole nei testi e applicare le conoscenze ortografiche
16 Scuola primaria: obiettivi al termine della quinta ampliare il lessico (fondamentale e ad alto uso) conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole l uso e il significato figurato delle parole riconoscere la variabilità della lingua nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole (parole semplici, derivate, composte) riconoscere il nucleo della frase semplice riconoscere nella frase (o testo) le parti del discorso conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche
17 Scuola secondaria: obiettivi al termine della terza Lessico usare le parole dell intero vocabolario di base comprendere e usare parole in senso figurato comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici di base utilizzare la conoscenza delle relazioni di significato fra le parole e dei meccanismi di formazione delle parole per comprendere parole non note in un testo utilizzare dizionari di vario tipo per risolvere problemi o dubbi linguistici
18 Scuola secondaria: obiettivi al termine della terza Grammatica esplicita: Riconoscere casi di variabilità della lingua Riconoscere i principali tipi testuali Riconoscere le relazioni fra i significati delle parole Conoscere i meccanismi di formazione delle parole Riconoscere la struttura log.-sin. della frase semplice Riconoscere la struttura log.-sin. della frase comples. Riconoscere in un testo le parti del discorso Riconoscere i connettivi sintattici e testuali, i segni interpuntivi e la loro funzione specifica.
19 Alcune questioni generali sul curricolo Ciclico o non ciclico? Prima analisi della frase (significato)o morfologia? Quale posto alla fonetica e alla fonologia? Parlare di sintagmi? E se sì da quando? Quali aspetti del verbo alla primaria? Il modello valenziale: immagine lineare e gerarchica della frase (strutture argomentali, attributive e circostanziali) La questione dei complementi (perché in condannare a una multa c è un complemento di pena e in giocare a pallacanestro non c è un complemento di gioco?)
20 Colombo su continuità del curricolo Continuità come differenziazione delle tematiche da trattare in modo sistematico ai diversi gradi di scuola lasciando libero corso alle osservazioni occasionali Continuità come riorganizzazione di conoscenze sparse già affiorate in precedenza nella riflessione Continuità come riuso: in un percorso di continuità ben pensato, niente è da ripetere daccapo perché niente si butta via ( non si ripetono le tabelline nella scuola media perché servono sempre, così per le nozioni fondamentali di grammatica se le si usano)
21 Forma e significato «se chiedo a un bambino di sette anni che differenza c è tra casa e case, può darmi due risposte: casa è una, case sono tante oppure casa finisce per a, case finisce per e. Nel momento in cui il bambino riesce a connettere le due risposte, nasce la grammatica.»
22 Esempi di definizioni in termini morfologici «soggetto»: la parte della frase che si accorda col verbo la bambina mangia la mela o le mele le bambine mangiano la mela o le mele «preposizioni» «congiunzioni» e «avverbi» sono parole invariabili «avverbi» si spostano o si tolgono e la frase funziona, mentre con preposizioni e congiunzioni non si può Luca viene sempre a scuola e sta attento Sempre Luca viene a scuola e sta attento Luca viene sempre scuola a sta e attento
23 Rappresentazione grafica della struttura gerarchica della frase (ad albero)
24 Rappresentazione grafica della struttura della frase (a cerchi concentrici)
25 La formazione delle parole 1 Per la tradizione didattica la grammatica si identifica con l analisi grammaticale, e l analisi grammaticale prevede solo alla voce nome una casella «primitivo / derivato» Terminologia di base per parlare della lingua Analisi segmentali delle parole parlate e scritte ( non biunivocità fra fonema e grafema) Distinzione parole semplici e complesse (base e affissi) Distinzione fra i diversi tipi di parole complesse: flesse(?), derivate, composte, alterate, polirematiche Distinzione fra flessione e derivazione con suffissi Distinzione derivazione con prefissi, infissi e suffissi Differenze grammaticali fra prefissate e suffissate, concetto di «testa» delle derivate
26 La formazione delle parole 2 Concetto di morfema e distinzione fra m. lessicali (forme libere), m. grammaticali (forme legate), m. derivazionali e m. flessionali Distinzione fra derivate esistenti, d. possibili e imposs.( restrizioni ai processi di derivazione >es. avverbi e preposizioni non sono possono essere basi di derivazioni ) Le alterate a metà strada fra derivazione e flessione Differenze suffissi e suffissoidi, prefissi e prefissoidi Derivate e transcategorizzazione (nominalizzazioni )
27 La formazione delle parole 3 Categorie lessicali di parole composte e componenti Concetto di testa dei composti (plurale dei composti: pescecani ma pescispada, capomastri ma capistazione, maremoti ma terremoti) Polirematiche ( ferro da stiro, carta di credito, portare avanti, dare una mano) e parole macedonia (Cogepesca, mapo < mandarino + pompelmo, cantautore, ecc.) Rapporti fra formazione delle parole e relazioni di significato (famiglie di parole)
28 Consegna per i lavori di gruppo in parallelo Decidere quali aspetti della formazione delle parole inserire nel segmento di curricolo del proprio livello di scuola, in quale anno/i e in quale contesto, cioè con quali agganci ad altri ambiti della riflessione e/o delle attività linguistiche Decidere su quale/i di questi aspetti costruire un breve itinerario didattico da sperimentare in classe
29 BIBLIO-SITOGRAFIA strumenti di lavoro Infanzia Ivo Monighetti, La lettera e il senso, La Nuova Italia, Firenze 1994 M.L.Altieri Biagi - F.Speranza, Oggetto Parola Numero Schede di lavoro, Nicola Milano Editore, Bologna 1987 Primaria e media A partire dalla frase. Sillabo di riflessione sulla lingua (a cura di Maria G. Lo Duca e Claudia Provenzano) Proposta di curricolo Bertocchi, Ravizza, Rovida Maria G. Lo Duca, Esperimenti grammaticali, Carocci on=home&id_ambiente=31&area_t=a Luigi Bosi Giscel ER
30 BIBLIOGRAFIA Studi di carattere generale G. Cerini, Le nuove Indicazioni per il curricolo verticale, Maggioli ed S. Ferreri, Metalinguisticità riflessiva: statuto teorico e potenzialità d uso, in L italiano per capire ( a cura di A. Colombo e G. Pallotti), Aracne 2014, pp (particolarmente adatto per la scuola dell infanzia) Fondamenti di glottodidattica (a cura di M.Chini e C.Bosisio), Carocci 2014 S. Scalise A. Bisetto, La struttura delle parole, Mulino 2008 Luigi Bosi Giscel ER
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