Teorema di Dini ed estremi vincolati
|
|
- Ambra Sacco
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Teorema di Dini ed estremi vincolati Teorema di Dini Diamo l enunciato e la dimostrazione del teorema di Dini per funzioni di due variabili reali Teorema Siano X R aperto, f : X R funzione continua e (x 0,y 0 ) X Se y f è funzione continua e y f(x 0,y 0 ) 0, allora esistono un intorno U =]x 0 ε,x 0 + ε [ di x 0, un intorno V =]y 0 ε,y 0 + ε [ di y 0 ed un unica funzione g : U V continua e tale che { (x,y) U V : f(x,y) = f(x0,y 0 ) } = { (x,y) U V : y = g(x) } Inoltre, se f C (X), allora g C (U) e vale g (x) = xf(x,g(x)) y f(x,g(x)) () Dim Per fissare le idee supponiamo che f(x 0,y 0 ) = 0 e y f(x 0,y 0 ) > 0, gli altri casi si trattano in modo del tutto analogo Esistenza e unicità di g Poiché y f è continua in X per il teorema della permanenza del segno esistono ε 0,ε > 0 tali che y f(x,y) > 0 (x,y) [x 0 ε 0,x 0 + ε 0 ] [y 0 ε,y 0 + ε ] X () In particolare la funzione y f(x 0,y) è strettamente crescente in [y 0 ε,y 0 + ε ] e si annulla per y = y 0, che quindi risulta il suo unico zero nell intervallo [y 0 ε,y 0 + ε ] Se ne deduce che f(x 0,y 0 ε ) < 0 < f(x 0,y 0 + ε ) Ancora per il teorema della permanenza del segno (ricordiamo che f C 0 (X)) esiste 0 < ε ε 0 tale che f(x,y 0 ε ) < 0 < f(x,y 0 + ε ) x 0 ε x x 0 + ε (3) Siano U =]x 0 ε,x 0 + ε [ e V =]y 0 ε,y 0 + ε [, con ε,ε > 0 scelti come sopra Per ogni x U grazie a () la funzione y f(x, y) risulta strettamente crescente nell intervallo V ed assume valori di segno opposto agli estremi per (3) Per il teorema di Bolzano e grazie alla stretta monotonia essa dunque ammette un unico zero, e quindi è individuata un unica funzione g : U V tale che f(x,g(x)) = 0 per ogni x U Continuità di g Dobbiamo dimostrare che, fissato x U, per ogni ε > 0 esiste δ > 0 tale che se x x < δ, x U, allora g(x) g(x) < ε Sia allora ε > 0 fissato, e non è restrittivo assumere che [g(x) ε,g(x) + ε] V Poiché y f(x,y) è strettamente crescente e f(x,g(x)) = 0 si ha Grazie alla continuità di f, esiste δ > 0 tale che f(x,g(x) ε) < 0 < f(x,g(x) + ε) f(x,g(x) ε) < 0 < f(x,g(x) + ε) x x < δ, x U
2 Poiché y = g(x) è l unica soluzione dell equazione f(x,y) = 0 nell intervallo V [g(x) ε,g(x)+ε] si ottiene che vale g(x) ε < g(x) < g(x) + ε x x < δ, x U, come si voleva Derivabilità di g Sia ora f C (X) e, fissato x U, sia h R tale che x + h U Si osservi che il segmento di estremi (x,g(x)) e (x + h,g(x + h)) è interamente contenuto in U V Per il teorema del valor medio esiste un punto (ξ,η) su questo segmento tale che 0 = f(x + h,g(x + h)) f(x,g(x)) = x f(ξ,η)h + y f(ξ,η) ( g(x + h) g(x) ), da cui, grazie al fatto che vale (), si ottiene g(x + h) g(x) h = xf(ξ,η) y f(ξ,η) (4) Poiché per h 0 si ha (ξ,η) (x,g(x)) e data la continuità delle derivate parziali di f, passando al limite per h 0 in (4) si ottiene (), come si voleva Il fatto che poi g sia continua e quindi g di classe C segue direttamente da () sempre per la continuità delle derivate parziali di f Derivate della funzione implicita Siano m < n numeri naturali, X R n aperto, f : X R m, f = (f,,f m ), funzione di classe C Sia x = (x,,x n ) X tale che x f (x) xm f (x) det 0 (5) x f m (x) xm f m (x) Grazie al teorema di Dini, esistono un intorno U di (x m+,,x n ) in R n m, un intorno V di (x,,x m ) in R m e una sola funzione g : U V, g = (g,,g m ), tale che { x U V : f(x) = f(x) } = { x = (x,,x n ) U V : x i = g i (x m+,,x n ),i =,,m } (6) Poiché g risulta essere di classe C, ci poniamo il problema di calcolare le sue derivate parziali rispetto a x m+,,x n Sia allora i {m +,,n} fissato e calcoliamo xi g k, k =,,m Sappiamo che vale f j (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) = f j (x) (x m+,,x n ) U, j =,,m, e quindi le funzioni ϕ j (x m+,,x n ) = f j (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) (x m+,,x n ) U sono tutte costanti Allora ϕ j x i (x m+,,x n ) = 0 (x m+,,x n ) U, j =,,m, i = m +,,n
3 Poiché usando la regola della catena si ricava che ϕ j x i (x m+,,x n ) = m f j (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) g k (x m+,,x n )+ x k x i k= + f j x i (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) si ricava che g k / x i, k =,,m, sono soluzioni del sistema lineare in m equazioni e nelle m incognite t k = xi g k m f (g(x m+,,x n ),x m+,,x n )t k = f (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) x k x i k= m f m (g(x m+,,x n ),x m+,,x n )t k = f m (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) x k x i k= Quindi si ottiene xi g = x f xm f xi f, xi g m x f m xm f m xi f m dove le derivate di g k sono calcolate in (x m+,,x n ), mentre quelle delle componenti f j di f sono calcolate in (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) Esempio Verifichiamo che l equazione arctan z + xy + xz y 3 = definisce implicitamente una funzione z = g(x,y) in un intorno di (0,,0) Scriviamo poi l equazione del piano tangente al grafico della funzione implicita z = g(x,y) in (0,,0) Sia f(x,y,z) = arctan z+xy +xz y 3, cosicché l equazione si scrive f(x,y,z) =, che ha (0,,0) come soluzione Poiché z f(x,y,z) = /( + z ) + x e quindi z f(0,,0) = 0, con il teorema di Dini si deduce l esistenza della funzione implicita z = g(x,y) Essendo f di classe C, tale è anche g L equazione del piano tangente al grafico di g nel punto (0,,0) si scrive z = x g(0, )x + y g(0, )(y + ), e quindi dobbiamo calcolare le derivate parziali di g in (0, ) Si ottiene x g(0, ) = xf(0,,0) z f(0,,0) =, yg(0, ) = yf(0,,0) z f(0,,0) = 3, e l equazione del piano tangente è z = x + 3(y + ) 3
4 Esempio Verifichiamo che il sistema { x + ln y + z = x y + z = definisce implicitamente due funzioni y = g(x) e z = h(x) in un intorno di x = 0 tali che g(0) = e h(0) = Successivamente scriviamo la formula di MacLaurin di ordine con il resto di Peano per le funzioni g e h Se f(x,y,z) = (x + ln y + z,x y + z) = ( f (x,y,z),f (x,y,z) ) il sistema si riscrive f(x,y,z) = (,) Dopo aver osservato che (0,,) è soluzione, scriviamo la matrice jacobiana di f: ( ) /y J f (x,y,z) = y e quindi J f (0,,) ha rango In particolare ( y f det (0,,) z f (0,,) y f (0,,) z f (0,,) ) ( = det ) 0, da cui deduciamo l esistenza delle funzioni g e h, che risultano essere di classe C essendo tale f Inoltre ( g ) ( ) ( ) (x) y f h = (x,g(x),h(x)) z f (x,g(x),h(x)) x f (x,g(x),h(x)) (x) y f (x,g(x),h(x)) z f (x,g(x),h(x)) x f (x,g(x),h(x)) e quindi ( ) ( ) /g(x) = g(x) ( = /g(x) + g(x) g(x) /g(x) g (x) = g(x) g (x) +, )( h (x) = ) g (x) +, (7) da cui si ricava che g (0) = /3 e h (0) = 4/3 Derivando ulteriormente le espressioni delle derivate prime in (7) ricaviamo le derivate seconde: g (x) = g (x)(g (x) + ) 4g (x)g (x) (g (x) + ), h (x) = 4g(x)g (x) (g (x) + ), e quindi g (0) = /7 e h (0) = 4/7 Allora le formule di MacLaurin del secondo ordine con il resto di Peano per g e h si scrivono g(x) = + 3 x 54 x + o(x ), h(x) = 4 3 x + 7 x + o(x ) 4
5 Spazio tangente Siano al solito m < n numeri naturali, X R n aperto e f : X R m, f = (f,,f m ), funzione di classe C Consideriamo il vincolo dove b è un fissato elemento di R m Γ = { x X : f(x) = b }, Definizione Un punto x Γ si dice regolare se la matrice jacobiana di f in x, J f (x), ha rango massimo (e quindi pari a m) In altre parole, x Γ è punto regolare se gli m gradienti f (x),, f m (x) di f,,f m in x sono linearmente indipendenti In un punto regolare del vincolo Γ è possibile dare una nozione di spazio tangente Definizione Sia x Γ punto regolare Si definisce lo spazio tangente a Γ in x, denotato con T Γ (x), in questo modo: il vettore v R n appartiene a T Γ (x) se esistono un δ > 0 ed una curva γ : [ δ,δ] R n di classe C con sostegno contenuto in Γ tali che γ(0) = x e γ (0) = v In altre parole, T Γ (x) è l insieme che contiene tutti i vettori del tipo γ (0) con γ curva C con sostegno contenuto in Γ tale che γ(0) = x Lo spazio tangente al vincolo Γ si può completamente caratterizzare tramite i gradienti delle componenti di f Teorema Siano Γ come sopra e x Γ punto regolare Allora T Γ (x) è uno spazio vettoriale di dimensione n m e si ha T Γ (x) = [ span { f (x),, f m (x) }], (8) dove span{ f (x),, f m (x)} indica lo spazio vettoriale generato dai vettori f (x),, f m (x) Dim Dividiamo la dimostrazione in due parti T Γ (x) è spazio vettoriale Siano v T Γ (x) e α R e proviamo che αv T Γ (x) Possiamo assumere α 0, altrimenti αv T Γ (x) banalmente Per ipotesi v = γ (0) con γ curva di classe C definita in un intervallo [ δ,δ], δ > 0, con γ(0) = x Sia γ(t) = γ(αt), t [ δ/ α,δ/ α ] Allora anche γ è curva di classe C con sostegno contenuto in Γ e soddisfa γ(0) = γ(0) = x Allora γ (0) = αγ (0) = αv T Γ (x) Siano ora v,ṽ T Γ (x) e proviamo che v + ṽ T Γ (x) Siano γ, γ curve di classe C definite in un intervallo [ δ,δ], δ > 0, tali che γ(0) = γ(0) = x, γ (0) = v e γ (0) = ṽ Poiché x = (x,,x n ) è punto regolare, la matrice J f (x) ha rango m, e possiamo assumere che valga (5), cosicché per il teorema di Dini troviamo una funzione implicita g per cui vale (6) In particolare, a patto al più di prendere δ > 0 sufficientemente piccolo, le componenti (γ,,γ n ), ( γ,, γ n ) di γ e γ soddisfano γ j (t) = g j (γ m+ (t),,γ n (t)), γ j (t) = g j ( γ m+ (t),, γ n (t)) j =,,m, e quindi le componenti (v,,v n ), (ṽ,,ṽ n ) dei vettori v = γ (0) e ṽ = γ (0) soddisfano v j = g j (x m+,,x n ),(v m+,,v n ) ṽ j = j =,,m (9) g j (x m+,,x n ),(ṽ m+,,ṽ n ) 5
6 Definiamo ora la curva γ(t) = (γ (t),,γ n (t)), t [ δ/,δ/], γ i (t) = γ i(t) + γ i (t) γ i (t) = g i (γ m+ (t),,γ n (t)) i = m +,,n, i =,,m (0) che risulta essere di classe C essendo tali γ, γ e g Per costruzione, grazie a (6), il sostegno di γ è contenuto in Γ Inoltre γ i (0) = γ i(0) + γ i (0) = x i i = m +,,n, γ i (0) = g i (γ m+ (0),,γ n (0)) = g i (x m+,,x n ) = x i Allora γ (0) T Γ (x): in particolare, se j = m +,,n, vale i =,,m, γ j(0) = γ j (0) + γ j (0) = v j + ṽ j, mentre, se j =,,m, da (0) si ottiene γ j (0) = g j (γ m+ (0),,γ n (0)),(γ m+ (0),,γ n (0)) = g i (x m+,,x n ),(v m+,,v n ) + g i (x m+,,x n ),(ṽ m+,,ṽ n ) = v j + ṽ j, dove si è usata (9) Allora γ (0) = v + ṽ e quindi v + ṽ T Γ (x), come si voleva T Γ (x) ha dimensione n m e vale (8) Innanzitutto cerchiamo n m vettori di T Γ (x) linearmente indipendenti, cosicché possiamo dedurre che dimt Γ (x) n m Per farlo dobbiamo trovare n m curve γ k, k =,,n m, di classe C definite in un intervallo [ δ,δ] con sostegno contenuto in Γ tali che γ k (0) = x per ogni k e γ (0),,γ n m (0) siano linearmente indipendenti Come già osservato in precedenza, supponendo che valga (5) e detta g la funzione implicita definita dal vincolo f(x) = b in un intorno di x, le componenti (γ k,,γk n ) di ciascuna delle curve γk devono soddisfare γ k j (t) = g j (γ k m+(t),,γ k n(t)) j =,,m, () e quindi basta assegnare le componenti γm+ k (t),,γk n(t) di γ k (t) per assegnare la curva Siano allora { xi γi k se i m + k, (t) = i = m +,,n, x i + t se i = m + k, e quindi ricaviamo γj k (t), j =,,m, da () Si osservi che poiché x j = g j (x m+,,x n ) j =,,m, e γ k i (0) = x i i = m +,,n, 6
7 si ha γ k (0) = x per ogni k =,,n m Allora γ k (0) T Γ (x) per ogni k Calcoliamo quindi γ k (0), k =,,n m: si ottiene γ (0) = ( γ (0),,γ m (0),,0,,0 ) γ (0) = ( γ (0),,γ m (0),0,,0,,0 ) γ n m (0) = ( γ n m (0),,γ n m ) m (0),0,,0,, che sono n m vettori linearmente indipendenti Dunque dimt Γ (x) n m: se dimostriamo che T Γ (x) [ span { f (x),, f m (x) }], () allora possiamo dedurre (8) Infatti, T Γ (x) risulta essere un sottospazio vettoriale di dimensione almeno n m di uno spazio vettoriale di dimensione esattamente n m, perché, essendo i vettori f (x),, f m (x) linearmente indipendenti, si ha dim span { f (x),, f m (x) } = m = dim [ span { f (x),, f m (x) }] = n m Dimostrare () significa provare che se v T Γ (x), allora f i (x),v = 0 Sia γ : [ δ,δ] R n curva di classe C con sostegno contenuto in Γ tale che γ(0) = x e γ (0) = v Allora f(γ(t)) = b per ogni t [ δ,δ], e quindi f i (γ(t)) = b i per ogni t [ δ,δ] e per ogni i =,,m, dove b = (b,,b m ) Allora ed in particolare per t = 0 si ottiene 0 = d dt f i(γ(t)) = f i (γ(t)),γ (t), 0 = f i (γ(0)),γ (0) = f i (x),v, come si voleva I moltiplicatori di Lagrange Nel seguito X R n è un aperto e Γ X un vincolo definito da Γ = { x X : g(x) = b }, (3) dove b = (b,,b m ) R m è fissato e g : X R m è funzione di classe C di componenti g = (g,,g m ) Definizione 3 Un punto x Γ si dice di massimo (risp minimo) relativo o locale vincolato a Γ per una funzione f : X R se esiste un intorno U di x tale che f(x) f(x) (risp f(x) f(x)) per ogni x U Γ Un punto di massimo o minimo relativo vincolato si dice anche di estremo vincolato 7
8 Usando la definizione di spazio tangente ad un vincolo, si dimostra il seguente Teorema 3 Sia x Γ punto regolare di Γ di estremo locale vincolato per una funzione f : X R differenziabile in x Allora f(x),v = 0 v T Γ (x) (4) Dim Per fissare le idee assumiamo che x sia di massimo locale vincolato per f, cosicché troviamo un intorno U di x tale che f(x) f(x) per ogni x U Γ Sia v T Γ (x) e sia γ : [ δ,δ] R n, δ > 0, una curva di classe C con sostegno contenuto in Γ tale che γ(0) = x e γ (0) = v Senza perdere generalità, possiamo assumere che γ(t) U per ogni t [ δ, δ] Allora la funzione ϕ(t) = f(γ(t)) t [ δ,δ], è funzione derivabile in t = 0 che in tale punto ha un massimo, perché γ(t) U e quindi ϕ(0) = f(γ(0)) = f(x) f(γ(t)) Poiché f è differenziabile in x e γ derivabile in t = 0, ϕ è derivabile in t = 0 e grazie al teorema di Fermat ϕ (0) = 0 Ma ϕ (0) = f(γ(0)),γ (0) = f(x),v, da cui si deduce (4) per l arbitrarietà di v Il teorema 3 è l analogo del teorema di Fermat per gli estremi liberi di una funzione Seguendo l analogia, diamo la seguente Definizione 4 Un punto x Γ si dice punto critico vincolato per una funzione f : X R differenziabile in x se vale (4) Con questa definizione, il teorema 3 si può riparafrasare dicendo che un punto di estremo locale vincolato per una funzione differenziabile è un punto critico vincolato per tale funzione Dalla caratterizzazione dello spazio tangente ad un vincolo in un suo punto regolare fornita dal teorema e usando il teorema 3, si deduce il seguente Teorema 4 (sui moltiplicatori di Lagrange) Sia x Γ punto regolare di Γ di estremo locale vincolato per una funzione f : X R differenziabile in x Allora esistono λ,,λ m R tali che f(x) = m λ i g i (x) (5) i= In particolare, λ,,λ m si dicono moltiplicatori di Lagrange per il problema di estremo vincolato Dim Per (4), f(x) è ortogonale a tutti gli elementi di T Γ (x), cioè f(x) [T Γ (x)] Grazie a (8), si ha [T Γ (x)] = span { g (x),, g m (x) }, e quindi f(x) è una combinazione lineare di g (x),, g m (x), da cui la tesi del teorema Il teorema 4 implica che i candidati punti di estremo vincolato per una funzione f : X R di classe C cadono necessariamente tra 8
9 i punti irregolari del vincolo; i punti regolari del vincolo per i quali esistono λ,,λ m per cui (5) è soddisfatta In particolare, se il vincolo Γ è fatto di punti regolari e x Γ è un punto di estremo relativo vincolato di f allora esistono λ,,λ m R tali che x = (x,,x n ) e λ = (λ,,λ m ) sono soluzioni del sistema di n + m equazioni nelle n + m incognite x,,x n,λ,,λ m m xj f(x,,x n ) = λ i xj g i (x,,x n ) j =,,n, i= (6) g i (x,,x n ) = b i i =,,m, dove le prime n equazioni sono una riscrittura di (5), mentre le ultime m sono una riscrittura dell equazione g(x) = b che definisce il vincolo Γ in (3) Allora, introdotta la funzione L : X R m R definita da L(x,λ) = f(x) λ,g(x) b = f(x,,x n ) m [ ] λ i gi (x,,x n ) b i, e detta lagrangiana del problema di estremo vincolato, si può enunciare il seguente Corollario Se f è di classe C, ha un estremo relativo vincolato a Γ in x e x è punto regolare di Γ, allora esiste λ R m tale che (x,λ) è un punto critico (libero) per L Dim Se x Γ è punto regolare di stremo relativo vincolato per f, allora esiste λ = (λ,,λ m ) R m tale che x,,x n,λ,,λ m sono soluzioni del sistema (6) Poiché xj L(x,λ) = xj f(x,,x n ) λi L(x,λ) = g i (x,,x n ) b i, i= m λ i xj g i (x,,x n ), i= questo equivale a dire che (x,λ) X R m è punto critico (libero) per L Esercizi Provare che la funzione f(x,y,z) = x + y + z ha massimo e minimo nell insieme Γ delle soluzioni del sistema { x + y =, e calcolarne il valore z + xy =, Data la funzione f(x,y,z) = x y z, calcolarne i punti critici vincolati a Γ = {(x,y,z) R 3 : sen x = y} e studiarne la natura 3 Determinare, se esistono, massimo e minimo della funzione f(x,y) = cos y sen x nell insieme Γ = { (x,y) [0,π] [0,π] : cos x = seny } 9
10 4 Si verifichi che l equazione sen(x ) e z + e y + xz y = 0 definisce in un intorno del punto (, 0, 0) una funzione x = g(y, z) Successivamente si provi che in (0,0) tale funzione ha un punto critico di cui si chiede di determinare la natura 5 Si provi che il sistema { xe x + y z = 0 x z + u = 0 definisce implicitamente in un intorno di (0,0,0,0) due funzioni x = g(y,u) e z = h(y,u) Si provi che entrambe le funzioni hanno in (0,0) un punto critico 6 Sia f : R R una funzione continua tale che f(0) = 0 Si verifichi che il sistema x y z + f(t) dt = 0 ln y ln z + x = 0 0 definisce in un intorno di x = 0 due funzioni y = g(x) e z = h(x) tali che g(0) = e h(0) = Si discuta la derivabilità di tali funzioni e si scriva l equazione della retta tangente e del piano normale in (0,,) alla curva definita implicitamente dal sistema 7 Provare che esistono e calcolare massimo e minimo assoluti della funzione f(x,y) = ln(y x + ) nell insieme Ω = { (x,y) R : y arctan x, x, y π/4 } 8 Provare che esistono e calcolare massimo e minimo assoluti della funzione f(x,y) = e y x nell insieme Ω = { (x,y) R : x + y 4 x } 9 Sia n e f(x,,x n ) = x + + x n x i > 0 Determinare il minimo di f sotto la condizione x x n =, dopo aver dimostrato che tale minimo esiste (si osservi che f(x) + per x ) Dedurre la disuguaglianza n x x n x + + x n n valida per x i > 0 per ogni i (calcola f nel vettore di componenti x i / n x x n ) 0
11 0 Sia Γ = { (x,y,z) R 3 : x + y z =, x + y + z 3 = 0 } Provare che esistono due funzioni y = g(x) e z = h(x) definite in un intorno U di x =, tali che g() =, h() = e per cui (x,g(x),h(x)) Γ per ogni x U Provare che g è strettamente decrescente in un intorno di x = 3 Provare che h ha in x = un punto di estremo 4 Provare che esiste un punto di Γ di quota (coordinata z) massima 5 Verificare che tutti i punti di Γ sono regolari 6 Trovare il punto di Γ di quota (coordinata z) massima
SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n
SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,
DettagliFUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti
FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti Discutendo graficamente la disequazione x > 3 + x, verificare che l insieme delle soluzioni è un intervallo e trovarne
DettagliLezioni sullo studio di funzione.
Lezioni sullo studio di funzione. Schema. 1. Calcolare il dominio della funzione D(f).. Comportamento della funzione agli estremi del dominio. Ad esempio se D(f) = [a, b] si dovrà calcolare f(a) e f(b),
Dettagliax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.
. Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione
DettagliOsservazioni sulle funzioni composte
Osservazioni sulle funzioni composte ) 30 dicembre 2009 Scopo di questo articolo è di trattare alcuni problemi legati alla derivabilità delle funzioni composte nel caso di funzioni di R n in R m Non si
DettagliDERIVATE SUCCESSIVE E MATRICE HESSIANA
FUNZIONI DI DUE VARIABILI 1 DERIVATE SUCCESSIVE E MATRICE HESSIANA Derivate parziali seconde e matrice hessiana. Sviluppo di Taylor del secondo ordine. Punti stazionari. Punti di massimo o minimo (locale
DettagliNOME:... MATRICOLA:... Corso di Laurea in Fisica, A.A. 2009/2010 Calcolo 1, Esame scritto del 19.01.2010
NOME:... MATRICOLA:.... Corso di Laurea in Fisica, A.A. 009/00 Calcolo, Esame scritto del 9.0.00 Data la funzione fx = e /x x x +, a determinare il dominio massimale di f ; b trovare tutti gli asintoti
Dettagli4 0 = 4 2 = 4 4 = 4 6 = 0.
Elementi di Algebra e Logica 2008. Esercizi 4. Gruppi, anelli e campi. 1. Determinare la tabella additiva e la tabella moltiplicativa di Z 6. (a) Verificare dalla tabella moltiplicativa di Z 6 che esistono
DettagliMetodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento Tecnologie Innovative Metodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa Algebra Lineare Semestre Estivo 2006 Metodo dei minimi quadrati
DettagliAppunti ed esercizi sulle coniche
1 LA CIRCONFERENZA 1 Appunti ed esercizi sulle coniche Versione del 1 Marzo 011 1 La circonferenza Nel piano R, fissati un punto O = (a, b) e un numero r > 0, la circonferenza (o cerchio) C di centro O
Dettagli1 Esercitazioni di Matematica
CORSO DI LAUREA IN SPTUPA Corso di Matematica e Statistica applicata anno accademico 2013/2014 Secondo l Eneide, all origine della fondazione di Cartagine sta la soluzione di un problema di natura matematica.
Dettagliy = f(x), x B R, x = h(y), y B R.
1 Funzioni implicite 1.1 Introduzione. Consideriamo l equazione F (x, y) = 0, (1.1) con F : A R 2 R una funzione reale di due variabili reali. Siamo interessati a descrivere l insieme delle sue soluzioni
DettagliMetodi per la risoluzione di sistemi lineari
Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Sistemi di equazioni lineari. Rango di matrici Come è noto (vedi [] sez.0.8), ad ogni matrice quadrata A è associato un numero reale det(a) detto determinante
DettagliCORSO DI LAUREA IN MATEMATICA
CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA ESERCITAZIONI DI ANALISI MATEMATICA I BREVI RICHIAMI DELLA TEORIA DEI LIMITI. Confronto di infinitesimi. Sia A sottoinsieme di R, sia 0 punto di accumulazione di A nella topologia
DettagliCORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 ESERCIZI. Carlo Ravaglia
CORSO DI ANALISI MATEMATICA ESERCIZI Carlo Ravaglia 8 febbraio 6 iv Indice 4 Calcolo differenziale 4 Derivate parziali 4 Derivate parziali 4 Massimi e minimi 4 Massimi e minimi di funzioni 43 Derivate
DettagliApplicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti
. Applicazioni lineari Esercizi svolti. Si consideri l applicazione f : K -> K definita da f(x,y) = x + y e si stabilisca se è lineare. Non è lineare. Possibile verifica: f(,) = 4; f(,4) = 6; quindi f(,4)
DettagliAppunti sul corso di Complementi di Matematica mod.analisi prof. B.Bacchelli a.a. 2010/2011
Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod.analisi prof. B.Bacchelli a.a. 2010/2011 08- Estremi: Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale 2. Capitoli 4.1. Esercizi 4.1 Estremi liberi: punti
Dettaglia + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d
SPAZI VETTORIALI 1. Esercizi Esercizio 1. Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi sono sottospazi: V 1 = {(x, y, z) R 3 /x = y = z} V = {(x, y, z) R 3 /x = 4} V 3 = {(x, y, z) R 3 /z = x } V 4 = {(x,
DettagliEsercizi sui vettori liberi (i, j, k è una base ortonormale positiva)
Esercizi sui vettori liberi (i, j, k è una base ortonormale positiva) Esercizio 1 Siano v e w due vettori non paralleli.sapendo che v è un versore e che v w =3 trovare l espressione di tutti i vettori
DettagliEquazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008. Dott.ssa G. Bellomonte
Equazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008 Dott.ssa G. Bellomonte Indice 1 Introduzione 2 2 Equazioni differenziali lineari del primo ordine
DettagliEsercizi di prove scritte di Analisi Matematica I con schema di soluzione Paola Loreti. April 5, 2006
Esercizi di prove scritte di Analisi Matematica I con schema di soluzione Paola Loreti April 5, 6 ESERCIZI. Studiare la convergenza della serie numerica al variare di γ IR.. Calcolare l integrale π n=
DettagliRaccolta di esercizi svolti sulle condizioni di Kuhn Tucker
Raccolta di esercizi svolti sulle condizioni di Kuhn Tucker a cura di V. Piccialli a.a. 00-003 Esempio Si consideri la funzione obiettivo: f(x) = (x + x ) e sia l insieme ammissibile F definito da vincoli:
DettagliEsercizi svolti per Geometria 1 per Fisici 2008/09
Esercizi svolti per Geometria 1 per Fisici 2008/09 F.Pugliese January 25, 2009 Abstract In queste note svolgerò alcuni esercizi sulla parte del corso che mi riguarda; si tenga presente che si tratta solo
DettagliEsercizi su massimi e minimi assoluti e moltiplicatori di Lagrange. 1. Determinare il massimo ed il minimo assoluto della funzione
Esercizi su massimi e minimi assoluti e moltiplicatori di Lagrange 1. Determinare il massimo ed il minimo assoluto della funzione f(x,y) = x 2 +y 2 xy +x+y A := {(x,y) R 2, x 0,y 0,x+y 3} 2. Determinare
DettagliCOMPLETAMENTO DI SPAZI METRICI
COMPLETAMENTO DI SPAZI METRICI 1. Successioni di Cauchy e spazi metrici completi Definizione 1.1. Una successione x n n N a valori in uno spazio metrico X, d si dice di Cauchy se, per ogni ε > 0 esiste
DettagliCirconferenze del piano
Circonferenze del piano 1 novembre 1 Circonferenze del piano 1.1 Definizione Una circonferenza è il luogo dei punti equidistanti da un punto fisso, detto centro. La distanza di un qualunque punto della
DettagliEsercizi sulle affinità - aprile 2009
Esercizi sulle affinità - aprile 009 Ingegneria meccanica 008/009 Esercizio Sono assegnate nel piano le sei rette r : =, s : =, t : =, r : =, s : =, t : = determinare l affinità che trasforma ordinatamente
DettagliRobotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco
Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.
DettagliFunzioni convesse su intervallo
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia Dip. di Scienze Statistiche e Matematiche Silvio Vianelli Appunti del corso di Matematica Generale Funzioni convesse su intervallo Anno Accademico
DettagliMassimi e minimi vincolati in R 2 - Esercizi svolti
Massimi e minimi vincolati in R 2 - Esercizi svolti Esercizio 1. Determinare i massimi e minimi assoluti della funzione f(x, y) = 2x + 3y vincolati alla curva di equazione x 4 + y 4 = 1. Esercizio 2. Determinare
DettagliFUNZIONI QUADRATICHE
f: R R si dice funzione quadratica se è del tipo f(x) =ax 2 +bx+c, dove a,b,c sono costanti Il grafico di una funzione quadratica è una curva detta parabola Abbiamo incontrato funzioni di questo tipo quando
DettagliCompletezza e compattezza
1 Completezza e compattezza Spazi metrici completi Data una successione x : N X, j x j, una sua sottosuccessione è la composizione x ν, ove ν : N N è strettamente crescente. Data una successione (x j )
Dettaglim = a k n k + + a 1 n + a 0 Tale scrittura si chiama rappresentazione del numero m in base n e si indica
G. Pareschi COMPLEMENTI ED ESEMPI SUI NUMERI INTERI. 1. Divisione con resto di numeri interi 1.1. Divisione con resto. Per evitare fraintendimenti nel caso in cui il numero a del Teorema 0.4 sia negativo,
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura ANALISI MATEMATICA I. Prova scritta del 8 Gennaio 2014
Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura ANALISI MATEMATICA I Prova scritta del 8 Gennaio 214 Esporre il procedimento di risoluzione degli esercizi in maniera completa e leggibile. (1) (Punti 8)
DettagliSISTEMI LINEARI. x 2y 2z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga sulla matrice del primo sistema: 1 1 1 3 1 2 R 2 R 2 3R 0 4 5.
SISTEMI LINEARI Esercizi Esercizio. Risolvere, se possibile, i seguenti sistemi: x y z = 0 x + y + z = 3x + y + z = 0 x y = 4x + z = 0, x y z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga
DettagliINTEGRALI INDEFINITI e DEFINITI Esercizi risolti
INTEGRALI INDEFINITI e DEFINITI Esercizi risolti E data la funzione f( = (a Provare che la funzione F ( = + arcsin è una primitiva di f( sull intervallo (, (b Provare che la funzione G( = + arcsin π è
DettagliParte V: Rilassamento Lagrangiano
Parte V: Rilassamento Lagrangiano Tecnica Lagrangiana Consideriamo il seguente problema di Programmazione Lineare Intera: P 1 min c T x L I Ax > b Cx > d x > 0, intera in cui A = matrice m x n C = matrice
DettagliEsercizi sui sistemi di equazioni lineari.
Esercizi sui sistemi di equazioni lineari Risolvere il sistema di equazioni lineari x y + z 6 x + y z x y z Si tratta di un sistema di tre equazioni lineari nelle tre incognite x, y e z Poichè m n, la
DettagliEsercitazione del 06/03/2012 Istituzioni di Calcolo delle Probabilità
Esercitazione del 6/3/ Istituzioni di Calcolo delle Probabilità David Barbato barbato@math.unipd.it Esercizio. E la notte di San Lorenzo, Alessandra decide di andare a vedere le stelle cadenti. Osserverà
Dettagli1) D0MINIO. Determinare il dominio della funzione f (x) = ln ( x 3 4x 2 3x). Deve essere x 3 4x 2 3x > 0. Ovviamente x 0.
D0MINIO Determinare il dominio della funzione f ln 4 + Deve essere 4 + > 0 Ovviamente 0 Se > 0, 4 + 4 + quindi 0 < < > Se < 0, 4 + 4 4 e, ricordando che < 0, deve essere 4 < 0 dunque 7 < < 0 Il campo di
DettagliFUNZIONI CONVESSE. + e x 0
FUNZIONI CONVESSE Sia I un intervallo aperto di R (limitato o illimitato) e sia f(x) una funzione definita in I. Dato x 0 I, la retta r passante per il punto P 0 (x 0, f(x 0 )) di equazione y = f(x 0 )
Dettagliil discriminante uguale a zero; sviluppando i calcoli si ottiene che deve essere
Macerata maggio 0 classe M COMPITO DI MATEMATICA RECUPERO ASSENTI QUESITO Considera il fascio di curve di equazione: x y (.) = k + k 6 a) Trova per quali valori di k si hanno delle ellissi. Deve essere
DettagliEsercizi svolti sui sistemi lineari
Esercizio 1. Risolvere il seguente sistema lineare al variare del parametro reale t: t x + (t 1)y + z = 1 (t 1)y + t z = 1 2 x + z = 5 Soluzione. Il determinante della matrice dei coefficienti è t t 1
DettagliLEZIONE 10. S(C,ρ) Figura 10.1
LEZIONE 10 10.1. Sfere nello spazio. In questa lezione studieremo alcuni oggetti geometrici non lineari, circonferenze e sfere nello spazio A 3. Poiché le proprietà delle circonferenze nel piano sono del
Dettaglix log(x) + 3. f(x) =
Università di Bari, Corso di Laurea in Economia e Commercio Esame di Matematica per l Economia L/Z Dr. G. Taglialatela 03 giugno 05 Traccia dispari Esercizio. Calcolare Esercizio. Calcolare e cos log d
DettagliEsercizi svolti. risolvere, se possibile, l equazione xa + B = O, essendo x un incognita reale
Esercizi svolti 1. Matrici e operazioni fra matrici 1.1 Date le matrici 1 2 1 6 A = B = 5 2 9 15 6 risolvere, se possibile, l equazione xa + B = O, essendo x un incognita reale Osservazione iniziale: qualunque
Dettagliy 3y + 2y = 1 + x x 2.
Università degli Studi della Basilicata Corsi di Laurea in Chimica / Scienze Geologiche Matematica II A. A. 03-04 (dott.ssa Vita Leonessa) Esercizi svolti: Equazioni differenziali ordinarie. Risolvere
DettagliDerivate delle funzioni di una variabile.
Derivate delle funzioni di una variabile. Il concetto di derivata di una funzione di una variabile è uno dei più fecondi della matematica ed è quello su cui si basa il calcolo differenziale. I problemi
DettagliRipasso tramiti esempi - Applicazioni lineari e matrici
Ripasso tramiti esempi - Applicazioni lineari e matrici Applicazioni lineari associata ad una matrice Avete imparato che data una matrice A K m,n esiste una applicazione lineare associata ad A. Ma come
DettagliEsercizi svolti. Geometria analitica: rette e piani
Esercizi svolti. Sistemi di riferimento e vettori. Dati i vettori v = i + j k, u =i + j + k determinare:. il vettore v + u ;. gli angoli formati da v e u;. i vettore paralleli alle bisettrici di tali angoli;
DettagliLEZIONE 23. ax 2 + bxy + cy 2 + dx + ey + f
LEZIONE 23 23.1. Riduzione delle coniche a forma canonica. Fissiamo nel piano un sistema di riferimento Oxy e consideriamo un polinomio di grado 2 in x, y a meno di costanti moltiplicative non nulle, diciamo
DettagliSoluzioni. 1. Calcolare la parte reale e immaginaria del numero complesso. z = i i. 3 (2 + i) = i i = i.
20 Roberto Tauraso - Analisi 2 Soluzioni 1. Calcolare la parte reale e immaginaria del numero complesso R. z = i + 3 2 i. z = i + 3 2 i 2 i = 6 5 + ( 1 + 3 5 3 (2 + i) = i + 2 4 + 1 ) i = 6 5 + 8 5 i.
DettagliCurve n d. f(x, y)=l. x,yda,b
Curve n d Linee di livello: curva che si ottiene sezionando il grafico di una funzione n d con dei piani del tipo z=k, e quindi paralleli al piano xy e perpendicolari all asse z. Matematicamente si ottengono
DettagliESERCIZI SUI SISTEMI LINEARI
ESERCIZI SUI SISTEMI LINEARI Consideriamo ora il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti associato alla matrice A M n n, cioè SLO Vale il seguente = A. Teorema. Sia v R n \ } e sia λ C. Condizione
DettagliSISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1
MATRICI E SISTEMI SISTEMI LINEARI Sistemi lineari e forma matriciale (definizioni e risoluzione). Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi lineari parametrici. Esercizio Risolvere il sistema omogeneo la cui
DettagliEsercizi svolti sui sistemi lineari
Francesco Daddi - www.webalice.it/francesco.daddi Esercizi svolti sui sistemi lineari Esercizio 1. Risolvere il seguente sistema lineare al variare del parametro reale t: tx+(t 1)y + z =1 (t 1)y + tz =1
Dettagli6) f(x, y) = xy 1 log(5 2x 2y) x + y. 2x x 2 y 2 z 2 x 2 + y 2 + z 2 x Esercizio 2. Studiare gli insiemi di livello delle seguenti funzioni:
FUNZIONI IN PIÙ VARIABILI 1. Esercizi Esercizio 1. Determinare il dominio delle seguenti funzioni, specificando se si tratta di un insieme aperto o chiuso: 1) f(x, ) = log(x x ) ) f(x, ) = x + 3) f(x,
DettagliSi dice parabola il luogo geometrico dei punti del piano, equidistanti da un punto fisso, detto fuoco, e da una retta fissa, detta direttrice.
LA PARABOLA Definizione: Si dice parabola il luogo geometrico dei punti del piano, equidistanti da un punto fisso, detto fuoco, e da una retta fissa, detta direttrice. Dimostrazione della parabola con
DettagliQuali condizionisi si possono richiedere sulla funzione interpolante?
INTERPOLAZIONE Problema generale di INTERPOLAZIONE Dati n punti distinti ( i, i ) i=,..,n si vuole costruire una funzione f() tale che nei nodi ( i ) i=,..n soddisfi a certe condizioni, dette Condizioni
DettagliEsercizio. Sia a R non nullo e siano m, n numeri interi non nulli con m n. Allora a m /a n è uguale a. [1] 1/a n m [2] 1/a m n [3] 1/a n m [4] a n m
Sia a R non nullo e siano m, n numeri interi non nulli con m n. Allora a m /a n è uguale a [1] 1/a n m [2] 1/a m n [3] 1/a n m [4] a n m Vale la [1] perché per le proprietà delle potenze risulta a m a
DettagliESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 2014
PRVA RDINAMENT ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS DI RDINAMENT Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Nella figura a lato è disegnato il
DettagliForme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti
Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti 1 Esercizi sul Teorema di Green......................... 2 2 Esercizi sul Teorema di Stokes......................... 4 3 Esercizi sul Teorema di
DettagliEQUAZIONI E PROBLEMI: GUIDA D'USO
P.1\5- EQUAZIONI E PROBLEMI: GUIDA D'USO - Prof. I.Savoia, Maggio 2011 EQUAZIONI E PROBLEMI: GUIDA D'USO EQUAZIONI LINEARI INTERE: PROCEDURA RISOLUTIVA Per risolvere le equazioni numeriche intere, si può
DettagliCurve e integrali curvilinei: esercizi svolti
Curve e integrali curvilinei: esercizi svolti 1 Esercizi sulle curve parametriche....................... 1.1 Esercizi sulla parametrizzazione delle curve............. 1. Esercizi sulla lunghezza di una
DettagliEsercizi di Analisi 2. Nicola Fusco (Dipartimento di Matematica e Applicazioni, Università Federico II, Napoli) 1. Successioni e Serie di Funzioni
Esercizi di Analisi 2 Nicola Fusco (Dipartimento di Matematica e Applicazioni, Università Federico II, Napoli) 1. Successioni e Serie di Funzioni 1.1 Al variare di α IR studiare la convergenza della serie
DettagliSoluzioni della prova di Matematica Maturità 2015
Soluzioni della prova di Matematica Maturità 015 Lara Charawi 1, Alberto Cogliati e Luca Magri 1 Dipartimento di Matematica, Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Matematica, Università degli
Dettagli1 Punti di massimo o di minimo e punti stazionari 1
UNIVR Facoltà di Economia Corso di Matematica finanziaria 2008/09 1 Massimi e minimi liberi Indice 1 Punti di massimo o di minimo e punti stazionari 1 2 Condizioni di ottimalità 2 21 Condizione necessaria
Dettagli2. APPUNTI SUI FASCI DI CIRCONFERENZE (raccolti dal prof. G. Traversi)
2. APPUNTI SUI FASCI DI CIRCONFERENZE (raccolti dal prof. G. Traversi) La circonferenza è la curva di 2^ grado che viene individuata univocamente da tre punti non allineati e possiede la seguente proprietà:
DettagliSoluzione dei sistemi lineari con metodo grafico classe 2H
Soluzione dei sistemi lineari con metodo grafico classe H (con esempi di utilizzo del software open source multipiattaforma Geogebra e calcolatrice grafica Texas Instruments TI-89) Metodo grafico Il metodo
DettagliSUI SISTEMI DI DISEQUAZIONI IN DUE INCOGNITE
SUI SISTEMI DI DISEQUAZIONI IN DUE INCOGNITE.Sistema di disequazioni in due incognite di primo grado Una disequazione di primo grado in due incognite: a b c nel piano cartesiano, rappresenta uno dei due
DettagliFUNZIONI CONTINUE - ESERCIZI SVOLTI
FUNZIONI CONTINUE - ESERCIZI SVOLTI 1) Verificare che x è continua in x 0 per ogni x 0 0 ) Verificare che 1 x 1 x 0 è continua in x 0 per ogni x 0 0 3) Disegnare il grafico e studiare i punti di discontinuità
DettagliINTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA
INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA Consideriamo un punto mobile sopra una qualsiasi linea Fissiamo su tale linea un punto O, come origine degli archi, e un verso di percorrenza come verso positivo;
DettagliITCS Erasmo da Rotterdam. Anno Scolastico 2014/2015. CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio
ITCS Erasmo da Rotterdam Anno Scolastico 014/015 CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio INDICAZIONI PER IL LAVORO ESTIVO DI MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA GLI STUDENTI CON IL DEBITO FORMATIVO
Dettaglix 2 + (x+4) 2 = 20 Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati per le EQUAZIONI di PRIMO GRADO.
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO Un'equazione del tipo x 2 + (x+4) 2 = 20 è un'equazione DI SECONDO GRADO IN UNA INCOGNITA. Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati
DettagliDefinizione: Dato un sottoinsieme non vuoti di. Si chiama funzione identica o identità di in sé la funzione tale che.
Esercitazioni di Analisi Matematica Prof.ssa Chiara Broggi Materiale disponibile su www.istitutodefilippi.it/claro Lezione 2: Funzioni reali e loro proprietà Definizione: Siano e due sottoinsiemi non vuoti
DettagliQUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006
QUANTITA DI MOTO DEFINIZIONE(1) m v Si chiama quantità di moto di un punto materiale il prodotto della sua massa per la sua velocità p = m v La quantità di moto è una grandezza vettoriale La dimensione
DettagliMATEMATICA LA CIRCONFERENZA GSCATULLO
MATEMATICA LA CIRCONFERENZA GSCATULLO La Circonferenza La circonferenza e la sua equazione Introduzione e definizione La circonferenza è una conica, ovvero quella figura ottenuta tagliando un cono con
DettagliSOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO DI ORDINAMENTO 2014
SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO DI ORDINAMENTO 214 1. Per determinare f() e f(k), applichiamo il teorema fondamentale del calcolo integrale, che si può applicare essendo f continua per ipotesi: g() = f(t)dt
DettagliLEZIONE 3. Typeset by AMS-TEX
LEZIONE 3 3 Risoluzione di sistemi Supponiamo che AX = B sia un sistema di equazioni lineari Ad esso associamo la sua matrice completa (A B Per la Proposizione 236 sappiamo di poter trasformare, con operazioni
DettagliTempo a disposizione: 150 minuti. 1 È dato l endomorfismo f : R 3 R 3 definito dalle relazioni
Università degli Studi di Catania Anno Accademico 2014-2015 Corso di Laurea in Informatica Prova in itinere di Matematica Discreta (12 CFU) 17 Aprile 2015 Prova completa Tempo a disposizione: 150 minuti
DettagliMateriale coperto nel corso di Analisi Matematica 1 Ingegneria, docente S. Cuccagna A.A. 2011-12
Materiale coperto nel corso di Analisi Matematica 1 Ingegneria, docente S. Cuccagna A.A. 2011-12 Martedì 4 Ottobre Settembre 2011 16-19 3 ore Numeri naturali. Definizione di minimo di un sottoinsieme di
DettagliCAPITOLO IV RISOLUZIONE DEI SISTEMI LINEARI COL METODO DEI DETERMINANTI
CAPITOLO IV RISOLUZIONE DEI SISTEMI LINEARI COL METODO DEI DETERMINANTI 1. REGOLA DI CRAMER Sia S un sistema lineare di n ( 2) equazioni in n incognite su un campo K : a 11 x 1 + a 12 x 2 + + a 1n x n
Dettagli1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO
1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO Il linguaggio matematico moderno è basato su due concetti fondamentali: la teoria degli insiemi e la logica delle proposizioni. La teoria degli insiemi ci assicura che gli oggetti
DettagliGEOMETRIA LINEARE E CONICHE - GIUGNO 2002. 1. Nello spazio ordinario, assegnato un riferimento ortonormale si considerino le rette: x = z 2 y = z
GEOMETRIA LINEARE E CONICHE - GIUGNO 2002 1. Nello spazio ordinario, assegnato un riferimento ortonormale si considerino le rette: r : x = z y = 0 x = z 2, s : y = z. Dopo aver provato che r ed s sono
DettagliEsercizi sulle funzioni
Esercizi sulle funzioni Esercizio. Siano f, g : R R definite da x x g ln x. Determinare le funzioni composte f g e g f, specificandone gli insiemi di definizione. Def(f) = [, ], Def(g) = (0, + ). f g :
DettagliCorso di Laurea in Matematica a.a. 2009/2010
Corso di Laurea in Matematica a.a. 009/010 (1) Il numero ( 5) 4 è uguale a: (a) 5 (b) 8 5 (c) 5 (d) 4 5 () Il numero log 4 16 è uguale a: (a) 4 (b) 8 (c) (d) 1/ (3) È vero che: (a) 5 > 3 4 (b) 5 > 8 5
DettagliFunzioni di più variabili. Ottimizzazione libera e vincolata
libera e vincolata Generalità. Limiti e continuità per funzioni di 2 o Piano tangente. Derivate successive Formula di Taylor libera vincolata Lo ordinario è in corrispondenza biunivoca con i vettori di
DettagliStudio di funzione. Tutti i diritti sono riservati. E vietata la riproduzione, anche parziale, senza il consenso dell autore. Funzioni elementari 2
Studio di funzione Copyright c 2009 Pasquale Terrecuso Tutti i diritti sono riservati. E vietata la riproduzione, anche parziale, senza il consenso dell autore. Funzioni elementari 2 Studio di funzione
DettagliESPONENZIALI E LOGARITMI. chiameremo logaritmica (e si legge il logaritmo in base a di c è uguale a b ).
ESPONENZIALI E LOGARITMI Data una espressione del tipo a b = c, che chiameremo notazione esponenziale (e dove a>0), stabiliamo di scriverla anche in un modo diverso: log a c = b che chiameremo logaritmica
DettagliProdotti scalari e matrici
Prodotti scalari e matrici 1 Forme bilineari e matrici In questa sezione vogliamo studiare la corrispondenza biunivoca che esiste tra l insieme delle forme bilineari su di un certo spazio vettoriale V
DettagliLe equazioni differenziali
CAPITOLO 2 Le equazioni differenziali 1. Un paio di esempi A mo di ripasso, un primo, facile esempio. Esempio 1.1. Data una funzione f(x), definita e continua su un intervallo [a, b], determinare una funzione
Dettagli6. Calcolare le derivate parziali prime e seconde, verificando la validità del teorema di Schwarz:
FUNZIONI DI PIU VARIABILI Esercizi svolti. Determinare il dominio delle seguenti funzioni e rappresentarlo graficamente : (a) f log( x y ) (b) f log(x + y ) (c) f y x 4 (d) f sin(x + y ) (e) f log(xy +
DettagliPierpaolo Omari Maurizio Trombetta TEMI SVOLTI DI ANALISI MATEMATICA I
Pierpaolo Omari Maurizio Trombetta TEMI SVOLTI DI ANALISI MATEMATICA I Trieste Udine giugno 005 Prefazione Questo volume raccoglie i temi assegnati alle prove d esame dei corsi di Analisi matematica I
DettagliMATEMATICA GENERALE Prova d esame del 4 giugno 2013 - FILA A
MATEMATICA GENERALE Prova d esame del 4 giugno 2013 - FILA A Nome e cognome Matricola I Parte OBBLIGATORIA (quesiti preliminari: 1 punto ciascuno). Riportare le soluzioni su questo foglio, mostrando i
DettagliMatematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica
Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Esercitazione su massimi e minimi vincolati 9 dicembre 005 Esercizio 1. Considerare l insieme C = {(x,y) R : (x + y ) = x } e dire se è una curva
DettagliSOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO DI ORDINAMENTO 2014
SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO DI ORDINAMENTO 014 1. Per determinare f(0) e f(k), applichiamo il teorema fondamentale del calcolo integrale, che si può applicare essendo f continua per ipotesi: g(x) =
DettagliPNI QUESITO 1 QUESITO 2
www.matefilia.it PNI 0014 QUESITO 1 Per il teorema dei seni risulta: = da cui sen α = Quindi α = arcsen ( ) che porta alle due soluzioni: α 41,810 41 49 α 138 11 QUESITO I poliedri regolari (solidi platonici)
DettagliTEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI
TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI ALCUNI TEOREMI IMPORTANTI Prendiamo una divisione intera tra numeri: 6 : 3 = 2. Il resto di questa divisione è 0, e questo significa che moltiplicando il quoziente
DettagliEsercizi di Algebra Commutativa Moduli 1 Tracce delle soluzioni
Esercizi di Algebra Commutativa Moduli 1 Tracce delle soluzioni 1. Sia A un anello A 0. Provare che: A n A m m = n. Soluzione. Sia m A un ideale massimale. Sia m m = ma m e m n = ma n. Se ϕ : A m A n e
DettagliAnalisi Matematica II con Elementi di Probabilità e Statistica
Analisi Matematica II con Elementi di Probabilità e Statistica Raccolta di appunti ed esercizi Laura Poggiolini Dipartimento di Matematica Applicata Giovanni Sansone Università di Firenze 2 Indice I Appunti
Dettagli