Teorema di Dini ed estremi vincolati

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1 Teorema di Dini ed estremi vincolati Teorema di Dini Diamo l enunciato e la dimostrazione del teorema di Dini per funzioni di due variabili reali Teorema Siano X R aperto, f : X R funzione continua e (x 0,y 0 ) X Se y f è funzione continua e y f(x 0,y 0 ) 0, allora esistono un intorno U =]x 0 ε,x 0 + ε [ di x 0, un intorno V =]y 0 ε,y 0 + ε [ di y 0 ed un unica funzione g : U V continua e tale che { (x,y) U V : f(x,y) = f(x0,y 0 ) } = { (x,y) U V : y = g(x) } Inoltre, se f C (X), allora g C (U) e vale g (x) = xf(x,g(x)) y f(x,g(x)) () Dim Per fissare le idee supponiamo che f(x 0,y 0 ) = 0 e y f(x 0,y 0 ) > 0, gli altri casi si trattano in modo del tutto analogo Esistenza e unicità di g Poiché y f è continua in X per il teorema della permanenza del segno esistono ε 0,ε > 0 tali che y f(x,y) > 0 (x,y) [x 0 ε 0,x 0 + ε 0 ] [y 0 ε,y 0 + ε ] X () In particolare la funzione y f(x 0,y) è strettamente crescente in [y 0 ε,y 0 + ε ] e si annulla per y = y 0, che quindi risulta il suo unico zero nell intervallo [y 0 ε,y 0 + ε ] Se ne deduce che f(x 0,y 0 ε ) < 0 < f(x 0,y 0 + ε ) Ancora per il teorema della permanenza del segno (ricordiamo che f C 0 (X)) esiste 0 < ε ε 0 tale che f(x,y 0 ε ) < 0 < f(x,y 0 + ε ) x 0 ε x x 0 + ε (3) Siano U =]x 0 ε,x 0 + ε [ e V =]y 0 ε,y 0 + ε [, con ε,ε > 0 scelti come sopra Per ogni x U grazie a () la funzione y f(x, y) risulta strettamente crescente nell intervallo V ed assume valori di segno opposto agli estremi per (3) Per il teorema di Bolzano e grazie alla stretta monotonia essa dunque ammette un unico zero, e quindi è individuata un unica funzione g : U V tale che f(x,g(x)) = 0 per ogni x U Continuità di g Dobbiamo dimostrare che, fissato x U, per ogni ε > 0 esiste δ > 0 tale che se x x < δ, x U, allora g(x) g(x) < ε Sia allora ε > 0 fissato, e non è restrittivo assumere che [g(x) ε,g(x) + ε] V Poiché y f(x,y) è strettamente crescente e f(x,g(x)) = 0 si ha Grazie alla continuità di f, esiste δ > 0 tale che f(x,g(x) ε) < 0 < f(x,g(x) + ε) f(x,g(x) ε) < 0 < f(x,g(x) + ε) x x < δ, x U

2 Poiché y = g(x) è l unica soluzione dell equazione f(x,y) = 0 nell intervallo V [g(x) ε,g(x)+ε] si ottiene che vale g(x) ε < g(x) < g(x) + ε x x < δ, x U, come si voleva Derivabilità di g Sia ora f C (X) e, fissato x U, sia h R tale che x + h U Si osservi che il segmento di estremi (x,g(x)) e (x + h,g(x + h)) è interamente contenuto in U V Per il teorema del valor medio esiste un punto (ξ,η) su questo segmento tale che 0 = f(x + h,g(x + h)) f(x,g(x)) = x f(ξ,η)h + y f(ξ,η) ( g(x + h) g(x) ), da cui, grazie al fatto che vale (), si ottiene g(x + h) g(x) h = xf(ξ,η) y f(ξ,η) (4) Poiché per h 0 si ha (ξ,η) (x,g(x)) e data la continuità delle derivate parziali di f, passando al limite per h 0 in (4) si ottiene (), come si voleva Il fatto che poi g sia continua e quindi g di classe C segue direttamente da () sempre per la continuità delle derivate parziali di f Derivate della funzione implicita Siano m < n numeri naturali, X R n aperto, f : X R m, f = (f,,f m ), funzione di classe C Sia x = (x,,x n ) X tale che x f (x) xm f (x) det 0 (5) x f m (x) xm f m (x) Grazie al teorema di Dini, esistono un intorno U di (x m+,,x n ) in R n m, un intorno V di (x,,x m ) in R m e una sola funzione g : U V, g = (g,,g m ), tale che { x U V : f(x) = f(x) } = { x = (x,,x n ) U V : x i = g i (x m+,,x n ),i =,,m } (6) Poiché g risulta essere di classe C, ci poniamo il problema di calcolare le sue derivate parziali rispetto a x m+,,x n Sia allora i {m +,,n} fissato e calcoliamo xi g k, k =,,m Sappiamo che vale f j (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) = f j (x) (x m+,,x n ) U, j =,,m, e quindi le funzioni ϕ j (x m+,,x n ) = f j (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) (x m+,,x n ) U sono tutte costanti Allora ϕ j x i (x m+,,x n ) = 0 (x m+,,x n ) U, j =,,m, i = m +,,n

3 Poiché usando la regola della catena si ricava che ϕ j x i (x m+,,x n ) = m f j (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) g k (x m+,,x n )+ x k x i k= + f j x i (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) si ricava che g k / x i, k =,,m, sono soluzioni del sistema lineare in m equazioni e nelle m incognite t k = xi g k m f (g(x m+,,x n ),x m+,,x n )t k = f (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) x k x i k= m f m (g(x m+,,x n ),x m+,,x n )t k = f m (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) x k x i k= Quindi si ottiene xi g = x f xm f xi f, xi g m x f m xm f m xi f m dove le derivate di g k sono calcolate in (x m+,,x n ), mentre quelle delle componenti f j di f sono calcolate in (g(x m+,,x n ),x m+,,x n ) Esempio Verifichiamo che l equazione arctan z + xy + xz y 3 = definisce implicitamente una funzione z = g(x,y) in un intorno di (0,,0) Scriviamo poi l equazione del piano tangente al grafico della funzione implicita z = g(x,y) in (0,,0) Sia f(x,y,z) = arctan z+xy +xz y 3, cosicché l equazione si scrive f(x,y,z) =, che ha (0,,0) come soluzione Poiché z f(x,y,z) = /( + z ) + x e quindi z f(0,,0) = 0, con il teorema di Dini si deduce l esistenza della funzione implicita z = g(x,y) Essendo f di classe C, tale è anche g L equazione del piano tangente al grafico di g nel punto (0,,0) si scrive z = x g(0, )x + y g(0, )(y + ), e quindi dobbiamo calcolare le derivate parziali di g in (0, ) Si ottiene x g(0, ) = xf(0,,0) z f(0,,0) =, yg(0, ) = yf(0,,0) z f(0,,0) = 3, e l equazione del piano tangente è z = x + 3(y + ) 3

4 Esempio Verifichiamo che il sistema { x + ln y + z = x y + z = definisce implicitamente due funzioni y = g(x) e z = h(x) in un intorno di x = 0 tali che g(0) = e h(0) = Successivamente scriviamo la formula di MacLaurin di ordine con il resto di Peano per le funzioni g e h Se f(x,y,z) = (x + ln y + z,x y + z) = ( f (x,y,z),f (x,y,z) ) il sistema si riscrive f(x,y,z) = (,) Dopo aver osservato che (0,,) è soluzione, scriviamo la matrice jacobiana di f: ( ) /y J f (x,y,z) = y e quindi J f (0,,) ha rango In particolare ( y f det (0,,) z f (0,,) y f (0,,) z f (0,,) ) ( = det ) 0, da cui deduciamo l esistenza delle funzioni g e h, che risultano essere di classe C essendo tale f Inoltre ( g ) ( ) ( ) (x) y f h = (x,g(x),h(x)) z f (x,g(x),h(x)) x f (x,g(x),h(x)) (x) y f (x,g(x),h(x)) z f (x,g(x),h(x)) x f (x,g(x),h(x)) e quindi ( ) ( ) /g(x) = g(x) ( = /g(x) + g(x) g(x) /g(x) g (x) = g(x) g (x) +, )( h (x) = ) g (x) +, (7) da cui si ricava che g (0) = /3 e h (0) = 4/3 Derivando ulteriormente le espressioni delle derivate prime in (7) ricaviamo le derivate seconde: g (x) = g (x)(g (x) + ) 4g (x)g (x) (g (x) + ), h (x) = 4g(x)g (x) (g (x) + ), e quindi g (0) = /7 e h (0) = 4/7 Allora le formule di MacLaurin del secondo ordine con il resto di Peano per g e h si scrivono g(x) = + 3 x 54 x + o(x ), h(x) = 4 3 x + 7 x + o(x ) 4

5 Spazio tangente Siano al solito m < n numeri naturali, X R n aperto e f : X R m, f = (f,,f m ), funzione di classe C Consideriamo il vincolo dove b è un fissato elemento di R m Γ = { x X : f(x) = b }, Definizione Un punto x Γ si dice regolare se la matrice jacobiana di f in x, J f (x), ha rango massimo (e quindi pari a m) In altre parole, x Γ è punto regolare se gli m gradienti f (x),, f m (x) di f,,f m in x sono linearmente indipendenti In un punto regolare del vincolo Γ è possibile dare una nozione di spazio tangente Definizione Sia x Γ punto regolare Si definisce lo spazio tangente a Γ in x, denotato con T Γ (x), in questo modo: il vettore v R n appartiene a T Γ (x) se esistono un δ > 0 ed una curva γ : [ δ,δ] R n di classe C con sostegno contenuto in Γ tali che γ(0) = x e γ (0) = v In altre parole, T Γ (x) è l insieme che contiene tutti i vettori del tipo γ (0) con γ curva C con sostegno contenuto in Γ tale che γ(0) = x Lo spazio tangente al vincolo Γ si può completamente caratterizzare tramite i gradienti delle componenti di f Teorema Siano Γ come sopra e x Γ punto regolare Allora T Γ (x) è uno spazio vettoriale di dimensione n m e si ha T Γ (x) = [ span { f (x),, f m (x) }], (8) dove span{ f (x),, f m (x)} indica lo spazio vettoriale generato dai vettori f (x),, f m (x) Dim Dividiamo la dimostrazione in due parti T Γ (x) è spazio vettoriale Siano v T Γ (x) e α R e proviamo che αv T Γ (x) Possiamo assumere α 0, altrimenti αv T Γ (x) banalmente Per ipotesi v = γ (0) con γ curva di classe C definita in un intervallo [ δ,δ], δ > 0, con γ(0) = x Sia γ(t) = γ(αt), t [ δ/ α,δ/ α ] Allora anche γ è curva di classe C con sostegno contenuto in Γ e soddisfa γ(0) = γ(0) = x Allora γ (0) = αγ (0) = αv T Γ (x) Siano ora v,ṽ T Γ (x) e proviamo che v + ṽ T Γ (x) Siano γ, γ curve di classe C definite in un intervallo [ δ,δ], δ > 0, tali che γ(0) = γ(0) = x, γ (0) = v e γ (0) = ṽ Poiché x = (x,,x n ) è punto regolare, la matrice J f (x) ha rango m, e possiamo assumere che valga (5), cosicché per il teorema di Dini troviamo una funzione implicita g per cui vale (6) In particolare, a patto al più di prendere δ > 0 sufficientemente piccolo, le componenti (γ,,γ n ), ( γ,, γ n ) di γ e γ soddisfano γ j (t) = g j (γ m+ (t),,γ n (t)), γ j (t) = g j ( γ m+ (t),, γ n (t)) j =,,m, e quindi le componenti (v,,v n ), (ṽ,,ṽ n ) dei vettori v = γ (0) e ṽ = γ (0) soddisfano v j = g j (x m+,,x n ),(v m+,,v n ) ṽ j = j =,,m (9) g j (x m+,,x n ),(ṽ m+,,ṽ n ) 5

6 Definiamo ora la curva γ(t) = (γ (t),,γ n (t)), t [ δ/,δ/], γ i (t) = γ i(t) + γ i (t) γ i (t) = g i (γ m+ (t),,γ n (t)) i = m +,,n, i =,,m (0) che risulta essere di classe C essendo tali γ, γ e g Per costruzione, grazie a (6), il sostegno di γ è contenuto in Γ Inoltre γ i (0) = γ i(0) + γ i (0) = x i i = m +,,n, γ i (0) = g i (γ m+ (0),,γ n (0)) = g i (x m+,,x n ) = x i Allora γ (0) T Γ (x): in particolare, se j = m +,,n, vale i =,,m, γ j(0) = γ j (0) + γ j (0) = v j + ṽ j, mentre, se j =,,m, da (0) si ottiene γ j (0) = g j (γ m+ (0),,γ n (0)),(γ m+ (0),,γ n (0)) = g i (x m+,,x n ),(v m+,,v n ) + g i (x m+,,x n ),(ṽ m+,,ṽ n ) = v j + ṽ j, dove si è usata (9) Allora γ (0) = v + ṽ e quindi v + ṽ T Γ (x), come si voleva T Γ (x) ha dimensione n m e vale (8) Innanzitutto cerchiamo n m vettori di T Γ (x) linearmente indipendenti, cosicché possiamo dedurre che dimt Γ (x) n m Per farlo dobbiamo trovare n m curve γ k, k =,,n m, di classe C definite in un intervallo [ δ,δ] con sostegno contenuto in Γ tali che γ k (0) = x per ogni k e γ (0),,γ n m (0) siano linearmente indipendenti Come già osservato in precedenza, supponendo che valga (5) e detta g la funzione implicita definita dal vincolo f(x) = b in un intorno di x, le componenti (γ k,,γk n ) di ciascuna delle curve γk devono soddisfare γ k j (t) = g j (γ k m+(t),,γ k n(t)) j =,,m, () e quindi basta assegnare le componenti γm+ k (t),,γk n(t) di γ k (t) per assegnare la curva Siano allora { xi γi k se i m + k, (t) = i = m +,,n, x i + t se i = m + k, e quindi ricaviamo γj k (t), j =,,m, da () Si osservi che poiché x j = g j (x m+,,x n ) j =,,m, e γ k i (0) = x i i = m +,,n, 6

7 si ha γ k (0) = x per ogni k =,,n m Allora γ k (0) T Γ (x) per ogni k Calcoliamo quindi γ k (0), k =,,n m: si ottiene γ (0) = ( γ (0),,γ m (0),,0,,0 ) γ (0) = ( γ (0),,γ m (0),0,,0,,0 ) γ n m (0) = ( γ n m (0),,γ n m ) m (0),0,,0,, che sono n m vettori linearmente indipendenti Dunque dimt Γ (x) n m: se dimostriamo che T Γ (x) [ span { f (x),, f m (x) }], () allora possiamo dedurre (8) Infatti, T Γ (x) risulta essere un sottospazio vettoriale di dimensione almeno n m di uno spazio vettoriale di dimensione esattamente n m, perché, essendo i vettori f (x),, f m (x) linearmente indipendenti, si ha dim span { f (x),, f m (x) } = m = dim [ span { f (x),, f m (x) }] = n m Dimostrare () significa provare che se v T Γ (x), allora f i (x),v = 0 Sia γ : [ δ,δ] R n curva di classe C con sostegno contenuto in Γ tale che γ(0) = x e γ (0) = v Allora f(γ(t)) = b per ogni t [ δ,δ], e quindi f i (γ(t)) = b i per ogni t [ δ,δ] e per ogni i =,,m, dove b = (b,,b m ) Allora ed in particolare per t = 0 si ottiene 0 = d dt f i(γ(t)) = f i (γ(t)),γ (t), 0 = f i (γ(0)),γ (0) = f i (x),v, come si voleva I moltiplicatori di Lagrange Nel seguito X R n è un aperto e Γ X un vincolo definito da Γ = { x X : g(x) = b }, (3) dove b = (b,,b m ) R m è fissato e g : X R m è funzione di classe C di componenti g = (g,,g m ) Definizione 3 Un punto x Γ si dice di massimo (risp minimo) relativo o locale vincolato a Γ per una funzione f : X R se esiste un intorno U di x tale che f(x) f(x) (risp f(x) f(x)) per ogni x U Γ Un punto di massimo o minimo relativo vincolato si dice anche di estremo vincolato 7

8 Usando la definizione di spazio tangente ad un vincolo, si dimostra il seguente Teorema 3 Sia x Γ punto regolare di Γ di estremo locale vincolato per una funzione f : X R differenziabile in x Allora f(x),v = 0 v T Γ (x) (4) Dim Per fissare le idee assumiamo che x sia di massimo locale vincolato per f, cosicché troviamo un intorno U di x tale che f(x) f(x) per ogni x U Γ Sia v T Γ (x) e sia γ : [ δ,δ] R n, δ > 0, una curva di classe C con sostegno contenuto in Γ tale che γ(0) = x e γ (0) = v Senza perdere generalità, possiamo assumere che γ(t) U per ogni t [ δ, δ] Allora la funzione ϕ(t) = f(γ(t)) t [ δ,δ], è funzione derivabile in t = 0 che in tale punto ha un massimo, perché γ(t) U e quindi ϕ(0) = f(γ(0)) = f(x) f(γ(t)) Poiché f è differenziabile in x e γ derivabile in t = 0, ϕ è derivabile in t = 0 e grazie al teorema di Fermat ϕ (0) = 0 Ma ϕ (0) = f(γ(0)),γ (0) = f(x),v, da cui si deduce (4) per l arbitrarietà di v Il teorema 3 è l analogo del teorema di Fermat per gli estremi liberi di una funzione Seguendo l analogia, diamo la seguente Definizione 4 Un punto x Γ si dice punto critico vincolato per una funzione f : X R differenziabile in x se vale (4) Con questa definizione, il teorema 3 si può riparafrasare dicendo che un punto di estremo locale vincolato per una funzione differenziabile è un punto critico vincolato per tale funzione Dalla caratterizzazione dello spazio tangente ad un vincolo in un suo punto regolare fornita dal teorema e usando il teorema 3, si deduce il seguente Teorema 4 (sui moltiplicatori di Lagrange) Sia x Γ punto regolare di Γ di estremo locale vincolato per una funzione f : X R differenziabile in x Allora esistono λ,,λ m R tali che f(x) = m λ i g i (x) (5) i= In particolare, λ,,λ m si dicono moltiplicatori di Lagrange per il problema di estremo vincolato Dim Per (4), f(x) è ortogonale a tutti gli elementi di T Γ (x), cioè f(x) [T Γ (x)] Grazie a (8), si ha [T Γ (x)] = span { g (x),, g m (x) }, e quindi f(x) è una combinazione lineare di g (x),, g m (x), da cui la tesi del teorema Il teorema 4 implica che i candidati punti di estremo vincolato per una funzione f : X R di classe C cadono necessariamente tra 8

9 i punti irregolari del vincolo; i punti regolari del vincolo per i quali esistono λ,,λ m per cui (5) è soddisfatta In particolare, se il vincolo Γ è fatto di punti regolari e x Γ è un punto di estremo relativo vincolato di f allora esistono λ,,λ m R tali che x = (x,,x n ) e λ = (λ,,λ m ) sono soluzioni del sistema di n + m equazioni nelle n + m incognite x,,x n,λ,,λ m m xj f(x,,x n ) = λ i xj g i (x,,x n ) j =,,n, i= (6) g i (x,,x n ) = b i i =,,m, dove le prime n equazioni sono una riscrittura di (5), mentre le ultime m sono una riscrittura dell equazione g(x) = b che definisce il vincolo Γ in (3) Allora, introdotta la funzione L : X R m R definita da L(x,λ) = f(x) λ,g(x) b = f(x,,x n ) m [ ] λ i gi (x,,x n ) b i, e detta lagrangiana del problema di estremo vincolato, si può enunciare il seguente Corollario Se f è di classe C, ha un estremo relativo vincolato a Γ in x e x è punto regolare di Γ, allora esiste λ R m tale che (x,λ) è un punto critico (libero) per L Dim Se x Γ è punto regolare di stremo relativo vincolato per f, allora esiste λ = (λ,,λ m ) R m tale che x,,x n,λ,,λ m sono soluzioni del sistema (6) Poiché xj L(x,λ) = xj f(x,,x n ) λi L(x,λ) = g i (x,,x n ) b i, i= m λ i xj g i (x,,x n ), i= questo equivale a dire che (x,λ) X R m è punto critico (libero) per L Esercizi Provare che la funzione f(x,y,z) = x + y + z ha massimo e minimo nell insieme Γ delle soluzioni del sistema { x + y =, e calcolarne il valore z + xy =, Data la funzione f(x,y,z) = x y z, calcolarne i punti critici vincolati a Γ = {(x,y,z) R 3 : sen x = y} e studiarne la natura 3 Determinare, se esistono, massimo e minimo della funzione f(x,y) = cos y sen x nell insieme Γ = { (x,y) [0,π] [0,π] : cos x = seny } 9

10 4 Si verifichi che l equazione sen(x ) e z + e y + xz y = 0 definisce in un intorno del punto (, 0, 0) una funzione x = g(y, z) Successivamente si provi che in (0,0) tale funzione ha un punto critico di cui si chiede di determinare la natura 5 Si provi che il sistema { xe x + y z = 0 x z + u = 0 definisce implicitamente in un intorno di (0,0,0,0) due funzioni x = g(y,u) e z = h(y,u) Si provi che entrambe le funzioni hanno in (0,0) un punto critico 6 Sia f : R R una funzione continua tale che f(0) = 0 Si verifichi che il sistema x y z + f(t) dt = 0 ln y ln z + x = 0 0 definisce in un intorno di x = 0 due funzioni y = g(x) e z = h(x) tali che g(0) = e h(0) = Si discuta la derivabilità di tali funzioni e si scriva l equazione della retta tangente e del piano normale in (0,,) alla curva definita implicitamente dal sistema 7 Provare che esistono e calcolare massimo e minimo assoluti della funzione f(x,y) = ln(y x + ) nell insieme Ω = { (x,y) R : y arctan x, x, y π/4 } 8 Provare che esistono e calcolare massimo e minimo assoluti della funzione f(x,y) = e y x nell insieme Ω = { (x,y) R : x + y 4 x } 9 Sia n e f(x,,x n ) = x + + x n x i > 0 Determinare il minimo di f sotto la condizione x x n =, dopo aver dimostrato che tale minimo esiste (si osservi che f(x) + per x ) Dedurre la disuguaglianza n x x n x + + x n n valida per x i > 0 per ogni i (calcola f nel vettore di componenti x i / n x x n ) 0

11 0 Sia Γ = { (x,y,z) R 3 : x + y z =, x + y + z 3 = 0 } Provare che esistono due funzioni y = g(x) e z = h(x) definite in un intorno U di x =, tali che g() =, h() = e per cui (x,g(x),h(x)) Γ per ogni x U Provare che g è strettamente decrescente in un intorno di x = 3 Provare che h ha in x = un punto di estremo 4 Provare che esiste un punto di Γ di quota (coordinata z) massima 5 Verificare che tutti i punti di Γ sono regolari 6 Trovare il punto di Γ di quota (coordinata z) massima

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