Dalla responsabilità sociale di impresa all impresa sociale. Federica Bandini

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1 Dalla responsabilità sociale di impresa all impresa sociale Federica Bandini

2 LE FINALITA AZIENDALI L ISTITUTO L AZIENDA GLI INTERESSI CONVERGENTI SULL AZIENDA

3 Le finalità Perché le persone si aggregano? Per soddisfare bisogni di socialità ISTITUTI Per realizzare fini non attuabili con risorse individuali o più convenientemente attuabili da più persone insieme Le produzioni e i consumi si attuano in istituti 3

4 Gli istituti Masini Carlo Quando un attività umana si svolge in forma «istituzionalmente organizzata» ossia secondo regole codificate e consolidate e con comportamenti unanimemente accettati pone in essere un istituto: «Complesso di elementi, di risorse materiali ed immateriali, di fattori e di energie legati da un reciproco nesso di relazioni e tra di loro coordinati, e unitariamente integrati, per il raggiungimento di un obiettivo comune

5 Le persone L analisi economica pone la persona al centro dell attenzione (Masini Lavoro e risparmio 1978). Le persone per loro natura fanno parte di gruppi, partecipano contemporaneamente a più società umane e i loro bisogni sono influenzati da tale condizione La persona svolge attività economica non come fine ma come mezzo per realizzare le proprie finalità 5

6 Fini degli istituti Le istituzioni (imprese comprese) devono concorrere per molteplici vie alla promozione della persona umana inserita in una società civile in continuo cambiamento attraverso: 1.Soddisfacimento delle attese economiche (remunerazione monetaria etc) e non economiche di chi vi presta lavoro partecipando in essa con la propria personalità globale (concorso alla realizzazione della persona)

7 Fini delle istituti 2 2.Soddisfacimento delle attese di chi presta capitale-risparmio (remunerazione periodica monetaria, raggiungimento di fini economici politici) 3.La partecipazione attiva allo sviluppo economico e sociale del Paese e ciò secondo piani e programmi di espressione della volontà delle collettività territoriali Deve sussistere il pluralismo e occorre contrastare col diritto e con la prassi il dominio di poche persone, nelle imprese private e pubbliche questo è possibile solo se alla base della costruzione sia del diritto sia della prassi vi è l etica perenne oltre alla tecnica in continua evoluzione.

8 Fini degli istituti 3 «negli istituti nei quali il lavoro si svolge, poiché sono uno strumento anche al servizio della persona che esprime parte rilevante di sé stessa nel lavoro, devono trovare campo di applicazione gli alti principi della vita umana. «ogni istituto si costituisce per il raggiungimento di determinati beni che sono sì per i singoli, ma hanno la caratteristica di essere comuni a tutti i membri dell istituto; Esulano quindi dai fini dell istituto tanto i beni per loro natura individuali, () Si avrebbe non un istituto, ma una subordinazione dei membri agli interessi personali di uno o più componenti, o una deviazione dalla struttura corretta di istituto e quindi dal bene supremo comune a tutti i membri. Il principio finalistico supremo della persona umana domina, determina e giustifica ogni principio: «(..) per questo ogni istituto (e dunque anche l impresa) deve concorrere per molteplici vie alla promozione della persona umana».

9 L azienda Si definisce azienda l ordine strettamente economico degli istituti ossia l insieme degli accadimenti economici disposti ad unità secondo le proprie leggi E parte dell istituto e svolge un ruolo strumentale rispetto ad esso consentendo il raggiungimento delle proprie finalità 9

10 L azienda come sistema L azienda è un sistema in quanto costituita da un insieme di parti od organi ciascuno dei quali deputato a svolgere una determinata funzione per il raggiungimento di un comune risultato. Le varie parti formano un organico perché, ad una specializzazione delle funzioni, si accompagna una stretta coordinazione delle attività nel suo complesso, secondo un disegno unitariamente rivolto al fine economico da conseguire 10

11 L azienda come sistema aperto e instabile E un sistema aperto in quanto in continuo divenire con l ambiente di cui è parte fondamentale (l ambiente condiziona l azienda e ne è a sua volta influenzato, basti pensare a come il mercato, il progresso tecnologico e le istituzioni determinano la variabilità dell ambiente) E un sistema instabile poiché non tende in modo autonomo a ripristinare un preesistente stato di equilibrio; 11

12 Una buona azienda Duratura Gestita in maniera unitaria Autonoma economicamente Responsabile nei confronti dei portatori di interesse interni ed esterni

13 ISTITUTO SOGGETTO D ISTITUTO ATTIVITA FAMIGLIA MEMBRI AZIENDA DI CONSUMO STATO CITTADINI AZIENDE DI PRODUZIONE E CONSUMO IMPRESE CONFERENTI DI CAPITALE DI RISCHIO E LAVORATORI AZIENDA DI PRODUZIONE CON FINALITA DI PROFITTO ISTITUTI NON FOR PROFIT ASSOCIATI, LAVORATORI e BENEFICIARI DELL ATTIVITA AZIENDE DI PRODUZIONE E CONSUMO CON FINI DI NATURA NON ECONOMICA VOLTI A SODDISFARE INTERESSI DI RILEVANZA SOCIALE (PORTARE BENEFICI A DETERMINATI GRUPPI DI SOGGETTI) Prof Mario Mazzoleni Lezioni di Economia Aziendale 13

14 Definizione di aziende non profit È una forma organizzata dell attività umana, la cui motivazione originaria nonché istituzionale è quella di: trasformare la ricchezza in benessere sociale degli individui, ossia usare la ricchezza per soddisfare i bisogni della collettività. Ricchezza economica che viene generata altrove (proveniente da enti pubblici, soci, sostenitori, imprese) o nella anp stessa (ma in questo caso come fine secondario e non primario rispetto a quello del benessere sociale). trasformare valori individuali (solidarietà, altruismo in valori economici (attività autosufficienti) e in valori sociali (risposta a valori giudicati rilevanti dalla comunità di riferimento).

15 Differenze Rispetto alle famiglie: non sono istituti naturali primigenii Rispetto alle aziende pubbliche (stato, comuni,regioni etc.) non sono pubbliche ma private, non raccolgono contributi in modo coattivo e non si sviluppano per realizzare un determinato modello politico della società Rispetto all impresa. Non hanno il fine di produrre profitto e remunerazioni per tutti i fattori di produzione (interessi particolari e privati) secondo i livelli del mercato alcuni rinunciano del tutto alla remunerazione (volontari, donatori, finanziatori etc.) altri accettano remunerazioni a volte inferiori a quelli di mercato (lavoro e capitali)

16 I SOGGETTI GIURIDICI CHE APPARTENGONO AL NON PROFIT Associazioni associazioni non riconosciute organizzazioni di volontariato L.266/91 Coop. sociali L. 381/91 minor grado di formalizzazione Fondazioni maggior grado di formalizzazione fondazioni di partecipazione fondazioni ex enti lirici L. 367/96 ex bancarie L.del.461/98 e D. lgs. 153/99

17 Video Istat cens/category/non-profit/

18 Responsabilità sociale È l integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni di produzione e/o commercializzazione e nei loro rapporti con i portatori di interesse, consiste dunque in attività che testimoniano l impegno delle aziende nei confronti della società e dell ambiente al di là dei loro obblighi giuridici Commissione Europea 2011

19 Responsabilità sociale Il termine sociale assume un significato diverso a seconda di chi sono i portatori di interesse: azionisti, collaboratori, la comunità e la società civile (corporate philanthropy) Fornitori, clienti e ambiente in relazione ai processi produttivi e commerciali

20 Gli interessi convergenti nell impresa PRESTATORI DI LAVORO CONFERENTI DI CAPITALE DI RISCHIO FORNITORI CONFERENTI CAPITALE DI PRESTITO L IMPRESA AZIENDE DI ASSICURAZIONE STATO COLLETTIVITA LOCALE CLIENTI CONCORRENTI ALLEATI ISTITUZIONALI 20

21 Gli interessi convergenti nella famiglia MEMBRI DELLA FAMIGLIA I PRESTATORI DI LAVORO PRESSO LA FAMIGLIA FORNITORI CONFERENTI CAPITALE DI PRESTITO STATO fornitore di beni pubblici e percettore di tributi ISTITUTI presso i quali prestano lavoro i membri ALTRE FAMIGILE (parentela), eventuali GRUPPI DI FAMIGLIE LA FAMIGLIA AZIENDE DI ASSICURAZIONE COLLETTIVITA LOCALE E ASSOCIAZIONI DI VARIA NATURA ISTITUTI ai quali la famiglia ha conferito capitale di rischio e di prestito; eventuali IMPRESE FAMILIARI Prof Mario Mazzoleni Lezioni di Economia Aziendale 21

22 Gli interessi convergenti nello Stato CITTADINI (famiglie, imprese, istituti non profit) quali contribuenti, fruitori di beni pubblici e destinatari di sussidi PRESTATORI DI LAVORO: CITTADINI DELLO STATO O ALTRE PERSONE AZIENDE DI ASSICURAZIONE LO STATO CONFERENTI CAPITALE DI PRESTITO, CITTADINI DELLO STATO E ALTRI SOGGETTI FORNITORI BENI PRIVATI ALTRI STATI E ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI IMPRESE DI PROPRIETA PUBBLICA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE LOCALI Prof Mario Mazzoleni Lezioni di Economia Aziendale 22

23 Gli interessi convergenti nelle aziende non profit e cooperative FRUITORI DEI SERVIZI SOCI FONDATORI E IMPRENDITORI SOCIALI COLLETTIVITA E TERRITORIO STATO: percepisce tributi, apporta contributi, legifera e partecipa/coordina nella programmazione dei servizi ISTITUTO NON FOR PROFIT LAVORATORI DIPENDENTI SOCI LAVORATORI PERSONALE VOLONTARIO FORNITORI E CLIENTI/COMMITTENTI CONFERENTI CAPITALE DI PRESTITO: FINANZIATORI PRINCIPALI E MINORI ALTRI ISTITUTI NON PROFIT ALLEATI E CONCORRENTI ALTRE IMPRESE PRIVATE 23

24 Responsabilità sociale Logica del triple botton line secondo la quale l impresa deve perseguire tre ordini di risultati: Economici, sopravvivenza e sviluppo dell impresa Sociali in risposta alle attese dei collaboratori e delle forze sociali esterne Ambientali, equilibrio ecologico Ma il tutto dipende anche dalla localizzazione, dal momento storico, settore di appartenenza e caratteristiche di base dell impresa

25 Dominic Barton Global Managing Director di McKinsey & Co Capitalism for the long term post art. Porter:sharedholder Tre proposte per salvare il capitalismo da se stesso: Abbandonare l orientamento a breve termine per uno a lungo Passare da un orientamento alla massimizzazione del valore per gli azionisti a uno che tenga molto più conto degli interessi di tutti gli stakeholders

26 Gli stadi di sviluppo: dalla CSR alla CSV Grado di integrazione della CSR nella strategia SPINTE DEL VERTICE AZIENDALE PER PASSARE ALLO STADIO SUCCESSIVO Volontà di concretezza Ricerca del vantaggio competitivo Sistematica Innovativa Tensione ideale Dominante Realizzazione di sintesi socioeconomiche: impresa sociale Ricerca di sintesi socio-economiche Prodotti a valenza socio-ambientale Presa di coscienza della ineluttabilità Corrente Mappatura delle attività aziendali e dei rischi connessi Razionalizzazione delle attività verso la comunità Codice etico Bilancio di sostenibilità Informale Iniziative occasionali a favore della comunità TIPICHE MANIFESTAZIONI da Collis, Montgomery, Invernizzi, Molteni: Corporate level strategy, McGraw-Hill, 2012 Tempo

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