Enrico Borghi INTRODUZIONE ALLA QUANTIZZAZIONE DEI CAMPI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Enrico Borghi INTRODUZIONE ALLA QUANTIZZAZIONE DEI CAMPI"

Transcript

1 Enrio Borghi INTRODUZIONE ALLA QUANTIZZAZIONE DEI CAMPI

2 Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo la Introduzione alla quantizzazione dei ampi si inontrano rihiami ai seguenti studi (a) Le variabili dinamihe del ampo salare reale (b) Le variabili dinamihe del ampo di Maxwell () Le variabili dinamihe del ampo di Dira (d) Il teorema di Nöther (e) L equazione di Dira (f) Seonda quantizzazione he fanno parte di fisiarivisitata e he devono essere ben noti a hi si interessa alla quantizzazione dei ampi seguendo la presentazione he di questo argomento viene data in questo studio. 2

3 Simboli usati in questo studio (on riferimento al ampo salare reale in ui a(k) = a (k)): Spazio R t, ±R k ω, ±k ; k R = k 0t k R = ωt k R. a(k)e ik R dk + a (k)e ik R dk ψ (+) (R) = ψ ( ) (R) = Spazio R R,it a(k)e ik R dk = a (k)e ik R dk = a(k)e i(ωt k R) dk a (k)e i(ωt k R) dk k k,i ω ; k R = k R + i ω it = k R ωt. ψ ( ) (R) = ψ (+) (R) = a(k)eik R dk = { a(k)e ik R + a (k)e ik R} dk a (k)e ik R dk = a(k)ei(k R ωt) dk a (k)e i( k R+ωt) dk ψ + (R) si distingue da ψ (R) per il segno di ω nell espressione ±ik R. Nello spazio t, ±R il segno di ω è positivo in +ik R = iωt ik R e negativo in ik R = iωt + ik R. Nello spazio R,it il segno di ω è positivo in ik R = ik R + iωt e negativo in +ik R = ik R iωt. 3

4 Introduiamo la proedura di quantizzazione dei ampi presentando dapprima, sintetiamente, i punti in ui può essere artiolata e approfondendo poi i punti più signifiativi.. Oorre innanzitutto onsiderare lassihe le equazioni (ad esempio quella di Klein- Gordon o quella di Dira) he desrivono l evoluzione delle funzioni d onda assoiate a speifihe partielle. 2. In ambiente lassio le funzioni d onda diventano oordinate lagrangiane lassihe desrittive di altrettanti ampi (ampo di Klein-Gordon, ampo di Dira); in orrispondenza di iasun ampo esiste, ome sappiamo, una densità lagrangiana funzione delle oordinate lagrangiane e delle loro derivate. Si ha osì, ad esempio, per il ampo salare reale (v. studio (a)) ( L ψ, ψ ) x α = ψ i h i h ψ 2m 0 x µ x µ 2 m 0ψ 2 ; α,µ = 0,,2,3 () per il ampo vettoriale reale di Maxwell (v. studio (b)) L ( ) Φα = Φ ν Φ ν ; α,β,µ,ν = 0,,2,3 (2) x β 2 x µ x µ per il ampo bispinoriale di Dira (v. studio ()) ( L Ψ,Ψ, Ψ x, Ψ ) = ( Ψγ µ i h Ψ ) Ψ i h α x α 2 x µ x µ γµ Ψ m 0 ΨΨ ; α,µ = 0,,2,3 (3) e.. Le oordinate lagrangiane, oltre a eventuali indii disreti tensoriali o bispinoriali, possiedono indii ontinui: sono le oordinate dei punti evento R t, x, y, z he, ome è noto, in meania lagrangiana dei sistemi ontinui fungono da parametri he etihettano gli assi dello spazio in ui L è definita. 3. La densità lagrangiana, introdotta nelle equazioni di Lagrange per sistemi ontinui, fornise le equazioni del moto delle oordinate lagrangiane (oinidenti, formalmente, on le equazioni d onda quantistihe relativistihe). 4. Le espressioni delle oordinate lagrangiane di iasun ampo si ottengono integrando le equazioni del moto del rispettivo ampo. 5. Ciò posto, in aordo on la proedura della Seonda quantizzazione (v. studio (f)) si reinterpretano le oordinate lagrangiane ome operatori di ampo definiti in uno spazio di Hilbert S H ; tali operatori agisono su un vettore di stato Ψ assoiato al sistema desritto dalla lagrangiana he si sta onsiderando. 6. Gli operatori di ampo hanno espressione di tipo simile a questa, he è propriamente riferita a un ampo salare hermitiano (v. studio (a)): ψ (+) (R) + ψ ( ) (R) (4) 4

5 on ψ (+) e ψ ( ), detti rispettivamente parte a frequenza positiva e parte a frequenza negativa, funzioni degli operatori a(k) e a (k): ψ (+) (R) = ψ ( ) (R) = a(k)e ik R dk = a (k)e ik R dk = a(k)e i(+k0t k R) dk a (k)e i( k0t+k R) dk (5) dove ω(k) = k 2 + m2 0 2 h 2 (6). Per un ampo salare omplesso si avrà, in luogo dell operatore ψ he ompare nella (4), una oppia di operatori ψ(r) e ψ (R), mentre per un ampo bispinoriale si avrà Ψ a (R) e Ψ a (R), per un ampo vettoriale reale si avrà Φ µ (R) e., tutti rappresentabili ome somma di parti a frequenza positiva e parti a frequenza negativa. 7. Applihiamo il Prinipio di Corrispondenza: imponiamo la ondizione he i valori medi degli operatori di ampo si trasformino, a seguito di una trasformazione infinitesima di Lorentz, ome gli oggetti matematii lassii (ad es.: salari, tensori, bispinori,...) ui gli operatori di ampo sono assoiati. Da questa ondizione si riava una relazione fra gli operatori di ampo (e loro derivate) e i generatori della trasformazione unitaria infinitesima indotta in S H dalla trasformazione infinitesima di Lorentz. Da questa relazione, in virtù del legame esistente fra generatori e variabili dinamihe di ampo, è possibile, almeno in linea di prinipio, determinare gli operatori assoiati a tali variabili he risultano essere funzioni degli operatori di ampo e delle loro derivate. 8. Si può mostrare he a(k) e a (k) sono operatori rispettivamente di distruzione e reazione. Per essi valgono relazioni di ommutazione o antiommutazione he verranno definite in seguito. 9. Si rappresentano Ψ e gli operatori assoiati alle variabili dinamihe di ampo nello spazio di Fok. 0. I valori medi di P e J sono espressi dai valori medi dei numeri di oupazione.. Il vettore di stato Ψ è rappresentativo di un sistema di partielle identihe non interagenti. * * * Ci proponiamo ora di ommentare e approfondire aluni dei punti he abbiamo elenato. Innanzitutto vogliamo mostrare ome si riava l espressione della oordinata lagrangiana di un ampo salare reale integrando l equazione del moto di questo ampo (punto 4.) L equazione del moto in assenza di potenziale è uguale alla (32) dello studio L equazione di Klein-Gordon salvo il fatto he ora ψ è reale, ioè ψ (R): ( ) 2 + m2 0 2 h 2 0 ; R t ;, (7) ±R t 5

6 Assumiamo ome soluzione della (7) il seguente integrale di Fourier della ψ(r) nello spazio dei momenti k: δ (k 2 m2 0 2 ) h 2 a(k)e ik R dk (8) on k = k 0 ±k Infatti se inseriamo la (8) nella (7) otteniamo ( 2 + m2 0 2 h 2 ) ovvero, essendo 2 e ik R = = ω/ ±k δ (k 2 m2 0 2 ) h 2 a(k)e ik R dk = = ( δ (k 2 m2 0 2 ) ( h 2 a(k) 2 2 e ik R + m2 0 2 h 2 e ik R) dk = 0 (t) 2 2 )e i(k 0t k R) = ( k k2 )e i(k 0t k R) = k 2 e ik R δ (k 2 m2 0 2 ) ( h 2 a(k) k 2 + m2 0 2 ) h 2 e ik R dk = 0 da ui (k 2 m2 0 2 h 2 ) δ (k 2 m2 0 2 h 2 ) a(k)e ik R dk = 0 equazione he è verifiata per qualunque a(k) perhé l integrando ontiene un termine del tipo xδ(x). Ora osserviamo he k 2 = k 2 0 k2 e quindi k 2 m2 0 2 periò ponendo, in aordo on la (6), si può srivere h 2 = k 2 0 k2 m2 0 2 h 2 ω 2 (k) 2 = k 2 + m2 0 2 h 2 (9) k 2 m2 0 2 h 2 = k 2 0 ω2 (k) 2 (0) Tenendo presente la nota proprietà della funzione delta di Dira espressa da δ(x 2 a 2 ) = {δ(x a) + δ(x + a)} ; a > 0 2a 6

7 si può srivere la (8) nel modo seguente δ ( k 0 ω(k) ) e i(k0t k R) a(k 0,k)dk 0 dk+ + Integrando rispetto a k 0 si ottiene δ e i(ω(k)t k R) a(ω(k),k)dk + ( ( k 0 ω(k) )) e i(k0t k R) a(k 0,k)dk 0 dk e i( ω(k)t k R) a( ω(k),k)dk Effettuiamo nel seondo integrale a membro destro la sostituzione k k. Tenendo onto del fatto he ω(k) non ambia segue Segue anora e i(ω(k)t k R) a(ω(k),k)dk+ a(ω(k),k)e ik R dk + e i( ω(k)t+k R) a( ω(k), k)d( k) a( ω(k), k)eik R dk () Poniamo, per ragioni he appariranno hiare più avanti, a(k) = a(ω(k),k) ; a( k) = a( ω(k), k) (2) Segue Ora osserviamo he ψ (R) = a(k)e ik R dk + a (k)e ik R dk + a( k)eik R dk (3) a ( k)e ik R dk (4) Avendo assunto he la oordinata lagrangiana he stiamo trattando sia reale deve risultare ψ = ψ (5) 7

8 e quindi osihé a (k) = a( k) ; a ( k) = a(k) (6) { a(k)e ik R + a (k)e ik R} dk (7) on ±ik R = i(±k 0 t k R). Poniamo anora ψ (+) (R) = ψ ( ) (R) = a(k)e ik R dk = a (k)e ik R dk = a(k)e i(+k 0t k R) dk (8) a (k)e i( k0t+k R) dk (9) osihé ψ ( ) = ψ (+). Le ψ (+) (R) e ψ ( ) (R), on riferimento al segno he preede k 0 (he è onsiderato positivo), sono dette rispettivamente parte a frequenza positiva e parte a frequenza negativa della ψ(r). La (7) si può risrivere osì e viene osì giustifiato il punto 6. ψ (+) (R) + ψ ( ) (R) (20) Imponendo ondizioni al ontorno periodihe, ioè effettuando la sostituzione dk V k dove V è il volume di una satola di lato L, si ottiene dalla (7) V k 2ω k { a(k)e ik R + a (k)e ik R} (2) essendo k il vettore numero d onde avente omponenti k,k 2,k 3 on k l = 2πm l /L e m l = 0,,2,3,... ; l indie k sta per k,k 2,k 3 (periò la sommatoria è in effetti tripla) osihé ω k = k 2 + k2 2 + k3 3 + m2 0 2 ;a(k) = a ( k h 2 (m ),k 2 (m 2 ),k 3 (m 3 ) ). * * * Infine nel quadrispazio R R, it, partendo dall eq. (38) dello studio L equazione di Klein-Gordon he qui risriviamo assumendo he ψ(r) sia reale { } 2 m2 0 2 h 2 0 ;, it 8

9 e dalla si trova δ (k 2 + m2 0 )a(k)e 2 ik R h 2 dk ; k k,i ω { a(k)e ik R + a (k)e ik R} dk (22) on ±ik R = i(±k R ± i ω it) e quindi, se faiamo riferimento al segno he preede ω, le parti a frequenza positiva e negativa sono espresse da ψ ( ) (R) = ψ (+) (R) = a(k)ei(k R+i ω it) dk = a (k)e i( k R i ω it) dk = a(k)ei(k R ωt) dk a (k)e i( k R+ωt) dk * * * Ci proponiamo di mostrare ome si possa fare uso del Prinipio di Corrispondenza per determinare gli operatori assoiati alle variabili dinamihe di ampo (punto 7.). Imponiamo he in ambiente quantistio i valori medi degli operatori si trasformino, a seguito di una trasformazione di Lorentz, osì ome si trasformano i orrispondenti ampi tensoriali in ambiente lassio. Effettuiamo una trasformazione infinitesima di Lorentz (23) R = R + dr ; x β = x β + dx β (24) ed assumiamo, per fissare le idee, he il ampo sia vettoriale (v. eq. (D35) e (D42) dell Appendie D dello studio (d)): ψ α (R ) = ψ α (R) + dψ α = ψ α (R) + δψ α (R) + ψα x β dxβ (25) Ora aloliamo il valor medio di questa equazione operatoriale assumendo he l intera variazione dovuta alla trasformazione di simmetria venga inglobata in δψ α (R), ioè nella dipendenza funzionale dell operatore ψ α dal suo argomento R, e he di onseguenza R rimanga invariato e quindi dr dx β = 0 ovvero R = R osihé la (25) diviene ψ α (R) = ψ α (R) + δψ α (R) e il suo valor medio nello stato Ψ è espresso da Ψ ψ α (R) Ψ = Ψ ψ α (R) + δψ α (R) Ψ Ma il membro sinistro non ambia se si attribuise la variazione a Ψ mantenendo ostante l operatore di ampo ψ α, periò Ψ ψ α (R) Ψ = Ψ ψ α (R) + δψ α (R) Ψ (26) 9

10 Veniamo ora alla rappresentazione unitaria del gruppo di Lorentz. La (24) indue una trasformazione unitaria infinitesima del vettore di stato he assumiamo nella forma seguente Ψ = U inf Ψ = ( + ) i h U βdx β Ψ (27) dove U β è il generatore della trasformazione. Sostituendo nella (26) si ottiene: Ψ U inf ψα U inf Ψ = Ψ ψ α + δψ α Ψ e quindi U inf ψα U inf = ψ α + δψ α ovvero ( ) ( i h U βdx β ψ α + ) i h U βdx β = ψ α + δψ α da ui, trasurando l infinitesimo di seondo ordine, segue e anora ψ α i h U βdx β ψ α + ψ α i h U βdx β = ψ α + δψ α i h [ψα,u β dx β ] = δψ α e infine, tenendo onto dell eq. (D42) dell Appendie D dello studio (d) i h [ψα,u β dx β ] + ψα x β dxβ = dψ α (28) La (28) esprime la ondizione ui devono soddisfare gli operatori di ampo ψ α e i generatori delle trasformazioni infinitesime U β affinhé i valori medi degli operatori di ampo si trasformino ome tensori. Da essa è possibile, in linea di prinipio, riavare U β. * * * Se dx β è una traslazione infinitesima, ioè se dx β = ε β (29) allora la variazione dψ α è nulla e si può dimostrare he U β dx β = P β ε β, dove P β è il quadrimomento della partiella assoiata al ampo ψ α osihé ovvero Se dx β è una rotazione infinitesima, ioè se i h [ψα,p β ε β ] + ψα x β εβ = 0 i h [ψα,p β ] = ψα x β (30) dx β = ω β α xα (3) 0

11 la variazione di dψα è espressa dall eq. (D36) dell Appendie D dello studio (d) he qui risriviamo: dψ α = 2 ω νβp νβ,α µ ψµ e si può dimostrare he U β dx β = 2 Jνβ ω νβ, dove J νβ è il quadrimomento angolare della partiella assoiata al ampo ψ α, osihé la (28) diviene Ora osserviamo he 2i h [ψα,j νβ ω νβ ] + ψα x γ ωγ β xβ = 2 ω νβp νβ,α µψ µ ψ α x γ ωγ β xβ = ψα x ω µβx β g µγ = ψ α ( ωµβ x β ω γ 2 x γ βµ x β) g µγ = ψ α ( ωνβ δ ν 2 x γ µ xβ ω νβ δ β µ xν) g µγ = 2 ω ψ α ( νβ δ νγ x γ x β δ βγ x ν) e si ha infine ovvero 2i h [ψα,j νβ ω νβ ] + ψ α ( x β δ νγ x ν δ βγ) ω 2 x γ νβ = 2 ω νβp νβ,α µψ µ i h [ψα,j νβ ] = ψα x γ ( x β δ νγ x ν δ βγ) P νβ,α µ ψµ (32) * * * A ausa delle diffioltà he si inontrano negli sviluppi formali, per determinare P e J non si fa usualmente riorso alle (30) e (32). Conviene invee riferirsi alle medesime quantità riavandole dal Teorema di Nöther he, ome si può verifiare, fornise espressioni delle variabili dinamihe uguali a quelle riavabili dalle (30) e (32). Trovano osì giustifiazione i seguenti studi presenti in fisiarivisitata e basati sul Teorema di Nöther - Le variabili dinamihe del ampo di Dira - Le variabili dinamihe del ampo salare reale - Le variabili dinamihe del ampo di Maxwell di ui ora si può apprezzare l utilità in vista del suessivo passo della quantizzazione dei rispettivi ampi. Notiamo he, poihé il Teorema di Nöther è stato stabilito in ambiente lassio, rimane l inertezza onnessa on i prodotti di più variabili dinamihe, he ora diventano prodotti di più operatori da disporre in una sequenza he rimane impreisata. L ordine dei fattori nella sequenza potrà tuttavia essere determinato effettuando verifihe mediante le (30) e (32). * * * Vogliamo ora mostrare he, ome si è detto al punto 8., a(k) e a (k) sono rispettivamente operatori di distruzione e reazione faendo riferimento, per fissare le idee, a un ampo salare hermitiano.

12 Per interpretare il signifiato di a e a inseriamo la parte a frequenza positiva della (2) nella (30) e teniamo presente he k R = k β x β,β = 0,,2,3: i h [ V k a(k)e ik R,P β ] = 2ω k V k 2ω k ik β a(k)e ik R ovvero k 2ωk {[a(k)e ik R,P β ] hk β a(k)e ik R} = 0 da ui, poihé e ik R è un -numero k 2ωk {[a(k),p β ]e ik R hk β a(k)e ik R} = 0 (33) osihé si riava: [a(k),p β ] = hk β a(k) (34) Analogamente, inserendo nella (30) la parte a frequenza negativa della (2) si trova: [a (k),p β ] = hk β a (k) (35) Consideriamo ora l equazione agli autovalori dell operatore momento P β : P β K β = hk β K β (36) dove hk β è l autovalore di P β. Moltiplihiamo la (34) a destra per K β : a(k)p β K β P β a(k) K β = hk β a(k) K β Ma tenendo onto della (36) si può srivere: hk β a(k) K β P β a(k) K β = hk β a(k) K β da ui P β a(k) K β = h(k β k β )a(k) K β (37) e analogamente si ottiene P β a (k) K β = h(k β + k β )a (k) K β Si vede osì he se K β è un autovettore di P β appartenente all autovalore hk β, allora anhe a(k) K β è un autovettore di P β appartenente all autovalore h(k β k β ); analogamente a (k) K β è un autovettore di P β appartenente all autovalore h(k β + k β ). Conlusione: l operatore a(k) desrive la distruzione di una partiella di momento hk β mentre a (k) desrive la reazione di una partiella avente uguale momento. * * * 2

13 Ci proponiamo ora, ome si è detto al punto 9., di rappresentare nello spazio di Fok (v. studio (f)) i vettori e gli operatori definiti finora in questo apitolo. Si ha quindi, introduendo la notazione semplifiata...n k... equivalente alle notazioni (2) dello studio (f), e anhe a(k)... n k... = n k...(n ) k... (38) a (k)... n k... = (n + ) k... (n + ) k... (39) a(k)a (k)... n k... = (n + ) k a(k)... (n + ) k... = (n + ) k... n k... (40) a (k)a(k)... n k... = n k a (k)... (n ) k... = n k... n k... (4) Sottraendo la seonda dalla prima si ottiene: Inoltre dalle [a(k),a (k)]... n k... =... n k... (42) a(k)a (k )... n k... n k... = n k (n + )k...(n ) k...(n + ) k... (43) a (k )a(k)... n k... n k... = (n + ) k nk...(n ) k...(n + ) k... (44) si dedue he a(k) e a (k ) ommutano, perhé n k e n k sono sorrelati, periò [a(k),a (k )] = 0 Da questa e dalla (42), dalla quale riaviamo [a(k),a (k)] =, si ottiene in definitiva [a(k),a (k )] = δ kk (45) Con ragionamenti analoghi si ottiene anhe [a(k),a(k )] = [a (k),a (k )] = 0 (46) Si usa introdurre l operatore numero di oupazione (v. il ap. 2 dello studio (f)) N(k) = a (k)a(k) (47) osihé la (4) diviene N(k)... n k... = n k...n k... (48) e si ha [N(k),N(k )] = 0 (49) [a(k),n(k)] = a(k) (50) [a (k),n(k)] = a (k) (5) L operatore N(k) è definito positivo, ome sappiamo dall eq. (573) dello studio Reinterpretare l Elettromagnetismo maxwelliano per spiegare la Meania quantistia. Segue 3

14 he anhe il valor medio di N(k) deve essere positivo se esso opera su un vettore dello spazio di Hilbert he abbia metria definita positiva, ioè se Ψ N(k) Ψ = n k Ψ Ψ 0 (52) Ψ Ψ 0 (53) Vediamo quali onseguenze derivano da queste proprietà. Moltipliando la (40) a sinistra per a (k) e riordando la (47) si ottiene N(k) { a (k) Ψ } = (n + ) k { a (k) Ψ } Dalla (4), moltipliando a sinistra per a(k) e riordando la (50) si ottiene: N(k) { a(k) Ψ } = (n ) k { a(k) Ψ } e quindi a (k) Ψ è un autovettore di N(k) on autovalore (n+) k, mentre a a(k) Ψ è un autovettore di N(k) on autovalore (n ) k. Ma gli autovalori di N(k) devono essere sempre positivi, e quindi n deve rimanere sempre positivo, dal he si dedue he deve esistere uno stato Ψ 0 tale he e periò a(k) Ψ 0 = 0 (54) N(k) Ψ 0 = 0 (55) Tale stato Ψ 0 è detto stato del vuoto (v. ap. 2 dello studio (f)). Partendo da questo si possono ostruire stati ontenenti un numero qualunque di partielle. Ad esempio lo stato ontenente partiella è definito da Ψ( k ) = a (k) Ψ 0 e soddisfa la seguente equazione agli autovalori Lo stato ontenente 2 partielle è definito da e soddisfa l equazione agli autovalori N(k) Ψ( k ) = k Ψ( k ) (56) Ψ(2 k ) = a (k)a (k) Ψ 0 N(k) Ψ(2 k ) = 2 k Ψ(2 k ) eetera. Lo stato del vuoto può essere definito anhe in funzione delle (8) e (9) nelle quali ompaiono rispettivamente a(k) e a (k): ψ ( ) (R) Ψ 0 = 0 ; Ψ 0 ψ (+) (R) = 0 (57) 4

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO SCALARE REALE

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO SCALARE REALE Enrio Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO SCALARE REALE E. Borghi - Variabili dinamihe del ampo salare reale Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo Le variabili dinamihe del ampo salare

Dettagli

Enrico Borghi QUANTIZZAZIONE DEL CAMPO DI KLEIN-GORDON

Enrico Borghi QUANTIZZAZIONE DEL CAMPO DI KLEIN-GORDON Enrio Borghi QUANTIZZAZIONE DEL CAMPO DI KLEIN-GORDON Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo la Quantizzazione del ampo di Klein-Gordon si inontrano rihiami ai seguenti studi: a) Introduzione

Dettagli

Enrico Borghi QUANTIZZAZIONE DEL CAMPO SCALARE HERMITIANO

Enrico Borghi QUANTIZZAZIONE DEL CAMPO SCALARE HERMITIANO Enrio Borghi QUANTIZZAZIONE DEL CAMPO SCALARE HERMITIANO Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo la Quantizzazione del ampo salare hermitiano si inontrano rihiami ai seguenti studi: a Introduzione

Dettagli

Enrico Borghi L EQUAZIONE DI DIRAC NELLA APPROSSIMAZIONE DI PAULI

Enrico Borghi L EQUAZIONE DI DIRAC NELLA APPROSSIMAZIONE DI PAULI Enrio Borghi L EQUAZIONE DI DIRAC NELLA APPROSSIMAZIONE DI PAULI E. Borghi - L equazione di Dira nella approssimazione di Pauli Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo L equazione di Dira

Dettagli

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO DI MAXWELL

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO DI MAXWELL Enrio Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO DI MAXWELL E. Borghi - Le variabili dinamihe del ampo di Maxwell Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo Le variabili dinamihe del ampo di Maxwell

Dettagli

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive.

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive. Spin La hamiltoniana lassia di una partiella di massa m e aria q in presenza di un potenziale elettromagnetio Φ, A si srive Sviluppando il quadrato si ha H = H = p q A 2 + qφ p 2 + A 2 2q A p + qφ 2 Se

Dettagli

Enrico Borghi RELATIVIZZAZIONE DELL EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA MECCANICA NEWTONIANA PER UN CORPO CONTINUO

Enrico Borghi RELATIVIZZAZIONE DELL EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA MECCANICA NEWTONIANA PER UN CORPO CONTINUO Enrio Borghi RELATIVIZZAZIONE DELL EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA MECCANICA NEWTONIANA PER UN CORPO CONTINUO Ci proponiamo di relativizzare l equazione fondamentale della Meania newtoniana per un orpo ontinuo

Dettagli

Enrico Borghi RELATIVIZZAZIONE DELL EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA MECCANICA NEWTONIANA PER UNA PARTICELLA

Enrico Borghi RELATIVIZZAZIONE DELL EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA MECCANICA NEWTONIANA PER UNA PARTICELLA Enrio Borghi RELATIVIZZAZIONE DELL EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA MECCANICA NEWTONIANA PER UNA PARTICELLA Consideriamo l equazione fondamentale della Meania newtoniana per una partiella di massa m 0 nelle

Dettagli

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO DI DIRAC

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO DI DIRAC Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO DI DIRAC Richiami a studi presenti in fisicarivisitata Leggendo Le variabili dinamiche del campo di Dirac si incontrano richiami ai seguenti studi (a) L equazione

Dettagli

Lagrangiana del campo elettromagnetico. Il campo elettromagnetico nel vuoto è descritto dalle equazioni di Maxwell (in unità MKSA)

Lagrangiana del campo elettromagnetico. Il campo elettromagnetico nel vuoto è descritto dalle equazioni di Maxwell (in unità MKSA) Lagrangiana del ampo elettromagnetio Il ampo elettromagnetio nel vuoto è desritto dalle equazioni di Maxwell (in unità MKSA) B = 0 () E = B (2) E = ϱ (3) ɛ 0 B = µ 0 j + µ 0 ɛ 0 E L equazione di ontinuità

Dettagli

Gli integrali indefiniti

Gli integrali indefiniti Gli integrali indefiniti PREMESSA Il problema del alolo dell area del sotto-grafio di f() Un problema importante, anhe per le appliazioni in fisia, è quello del alolo dell area sotto a al grafio di una

Dettagli

Analisi 1 e 2 - Quarto compitino Soluzioni proposte

Analisi 1 e 2 - Quarto compitino Soluzioni proposte Analisi 1 e 2 - Quarto ompitino Soluzioni proposte 23 maggio 2017 Eserizio 1. Risolvere il problema di Cauhy y = x(4 y2 ) y y(0) = α al variare di α R, α 0 Soluzione proposta. Se α = 2 oppure α = 2 abbiamo

Dettagli

Gli approcci alla programmazione dinamica: alcuni esempi

Gli approcci alla programmazione dinamica: alcuni esempi Gli approi alla programmazione dinamia: aluni esempi Franeso Menonin February, 2002 Ottimizzazione dinamia Il problema he qui si onsidera è quello di un soggetto he intende massimizzare (o minimizzare)

Dettagli

L equazione di Schrödinger

L equazione di Schrödinger 1 Forma dell equazione L equazione di Schrödinger Postulato - ψ r, t 0 ) definisce completamente lo stato dinamico del sistema al tempo t 0. L equazione che regola l evoluzione di ψ r, t) deve essere:

Dettagli

NOTE SULLE EQUAZIONI DI MAXWELL E IL CORPO NERO

NOTE SULLE EQUAZIONI DI MAXWELL E IL CORPO NERO NOTE SULLE EQUAZIONI DI MAXWELL E IL CORPO NERO G. Martinelli Abstrat Questi appunti ostituisono un sommario delle prinipali formule relative alla trattazione del orpo nero. 1 Le Equazioni di Maxwell Le

Dettagli

Prova scritta di metà corso mercoledì 23 aprile 2008

Prova scritta di metà corso mercoledì 23 aprile 2008 Prova sritta di metà orso meroledì 3 aprile 008 Laurea in Sienza e Ingegneria dei Materiali anno aademio 007-008 Istituzioni di Fisia della Materia - Prof. Lorenzo Marrui Tempo a disposizione: 1 ora e

Dettagli

G. Parmeggiani 15/5/2017. Algebra e matematica discreta, a.a. 2016/2017, Scuola di Scienze - Corso di laurea: Svolgimento degli Esercizi per casa 5

G. Parmeggiani 15/5/2017. Algebra e matematica discreta, a.a. 2016/2017, Scuola di Scienze - Corso di laurea: Svolgimento degli Esercizi per casa 5 G. Parmeggiani 5/5/7 Algera e matematia disreta, a.a. 6/7, Suola di Sienze - Corso di laurea: parte di Algera Informatia Svolgimento degli Eserizi per asa 5 Si dia quale delle due seguenti posizioni definise

Dettagli

Le trasformazioni geometriche

Le trasformazioni geometriche Le trasformazioni geometrihe Definizione Una trasformazione geometria dei punti del piano è una orrispondenza biunivoa tra i punti del piano: ad ogni punto P del piano orrisponde uno e un solo punto P

Dettagli

Enrico Borghi PARADOSSO DEI GEMELLI

Enrico Borghi PARADOSSO DEI GEMELLI Enrio Borghi PARADOSSO DEI GEMELLI Premessa. In questo studio le definizioni di: - punto-evento; - linea di universo; - tempo proprio; - metria pseudoeulidea oltre he la legge relativistia di omposizione

Dettagli

Università degli Studi di Teramo Facoltà di Scienze Politiche

Università degli Studi di Teramo Facoltà di Scienze Politiche Università degli Studi di Teramo Faoltà di Sienze Politihe Corso di Laurea in Statistia Lezioni del Corso di Matematia a ura di D. Tondini a.a. 3/4 CAPITOLO II LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI. GENERALITÀ È

Dettagli

FACOLTÀ DI INGEGNERIA. V ESERCITAZIONE DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica PROF. A. PRÁSTARO 21/12/2012

FACOLTÀ DI INGEGNERIA. V ESERCITAZIONE DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica PROF. A. PRÁSTARO 21/12/2012 FACOLTÀ DI INGEGNERIA V ESERCITAZIONE DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meania PROF. A. PRÁSTARO 1/1/01 Fig. 1. Diso D, ruotante, on rihiamo elastio radiale in un piano vertiale π, e

Dettagli

1 La Lagrangiana di una particella in una campo di forze potenziale

1 La Lagrangiana di una particella in una campo di forze potenziale Introduzione alle equazioni di Eulero-Lagrange e ai potenziali generalizzati G.Falqui, Dipartimento di Matematia e Appliazioni, Università di Milano Bioa. Corso di Sistemi Dinamii e Meania Classia, a.a.

Dettagli

Lagrangiana e Hamiltoniana di una particella carica in campo elettromagnetico

Lagrangiana e Hamiltoniana di una particella carica in campo elettromagnetico Lagrangiana e Hamiltoniana i una partiella aria in ampo elettromagnetio L equazione el moto i una partiella i massa m e aria q in un ampo elettrio E e magnetio B é t m v = q E + q ) v B 1) NOTA -Nel sistema

Dettagli

Fisica Prova d esempio per l esame (MIUR, dicembre 2018) Problema 2

Fisica Prova d esempio per l esame (MIUR, dicembre 2018) Problema 2 Fisia Prova d esempio per l esame (MIUR, diembre 018) Problema Due asteroidi, denominati α e β, sono stati individuati a distanze L 0α 4 ore lue (pari a 4,317 10 1 m) e L 0β 7,5 ore lue (pari a 8,094 10

Dettagli

= M di 1 dt = MI 0ω cos( ωt)

= M di 1 dt = MI 0ω cos( ωt) del ompito di isia 17 febbraio 1 (Pordenone) Elettrodinamia Due bobine sono disposte una di fronte all altra. La loro induttanza mutua è M. 1 - H. L intensità di orrente nella bobina 1 osilla sinusoidalmente

Dettagli

Relatività ristretta. Capitolo Equazioni di Maxwell

Relatività ristretta. Capitolo Equazioni di Maxwell Amadori-Lussardi Introduzione alla teoria della relatività Capitolo Relatività ristretta Fra l Ottoento ed il Noveento la meania lassia entrò in una grave risi he portò ad una ritia profonda dei suoi fondamenti.

Dettagli

Le trasformazioni NON isometriche

Le trasformazioni NON isometriche Le trasformazioni NON isometrihe Sono trasformazioni non isometrihe quelle trasformazioni he non onservano le distanze fra i punti Fra queste rientrano le affinità L insieme delle affinità si può osì rappresentare

Dettagli

Linee di Trasmissione: Propagazione per onde

Linee di Trasmissione: Propagazione per onde Linee di Trasmissione: Propagazione per onde v + (z) Rappresentazione shematia di una linea di trasmissione z Definizione matematia dell onda di tensione he si propaga verso la z resente: ω 0 v ( z) =

Dettagli

FACOLTÀ DI INGEGNERIA. ESAME DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica PROF. A. PRÁSTARO 21/01/2013

FACOLTÀ DI INGEGNERIA. ESAME DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica PROF. A. PRÁSTARO 21/01/2013 FACOLTÀ DI INGEGNERIA ESAME DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meania PROF A PRÁSTARO /0/03 Fig Diso D, ruotante, on rihiamo elastio radiale in un piano vertiale π, e portatore di aria

Dettagli

CMP-II Equazioni di Hartree-Fock

CMP-II Equazioni di Hartree-Fock CMP-II Equazioni di Hartree-Fock Dipartimento di Fisica, UniTS 9 marzo 019 1 Equazioni di Hartree-Fock 1.1 Funzioni d onda a singolo determinante di Slater (Fermioni) Consideriamo un Hamiltoniana di Fermioni

Dettagli

Matrici di Dirac. Nicola Cabibbo. 23 Ottobre La dimensionalità delle matrici di Dirac

Matrici di Dirac. Nicola Cabibbo. 23 Ottobre La dimensionalità delle matrici di Dirac Matrici di Dirac Nicola Cabibbo 23 Ottobre 1999 1 La dimensionalità delle matrici di Dirac Dimostriamo che la dimensionalità N delle matrici di Dirac deve essere un multiplo di 4. Partiamo dalle relazioni

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Laurea in Ingegneria Elettronica e Informatica

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Laurea in Ingegneria Elettronica e Informatica Soluzione del Problema 1 In regime stazionario il ondensatore si omporta ome un iruito aperto, e l induttore ome un ortoiruito. Pertanto, il iruito da analizzare risulta quello mostrato in figura: i 1

Dettagli

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 6. Operatore Numero Formalismo Lagrangiano e Hamiltoniano Quantizzazione canonica. Teorema di Noether

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 6. Operatore Numero Formalismo Lagrangiano e Hamiltoniano Quantizzazione canonica. Teorema di Noether Interazioni Elettrodeboli prof. Francesco Ragusa Università di Milano Lezione n. 6 23.10.2017 Operatore Numero Formalismo Lagrangiano e Hamiltoniano Quantizzazione canonica. Teorema di Noether anno accademico

Dettagli

ESAME SCRITTO DI FISICA MODERNA. 22 giugno Traccia di soluzione

ESAME SCRITTO DI FISICA MODERNA. 22 giugno Traccia di soluzione ESAME SCRITTO DI FISICA MODERNA giugno 08 Traccia di soluzione ) Ponendo α = /σ ), il valore medio della posizione è + ψ ˆx ψ = dx ψ ˆx x x ψ = dx ψ x)xψx) = α + dx x e αx x 0), ) e con un semplice cambio

Dettagli

TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO

TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO 1 TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO nota per il orso di Teleomuniazioni a ura di F. Benedetto G. Giunta 1. Introduzione Il proesso di ampionamento è di enorme importanza ai fini della realizzazione dei dispositivi

Dettagli

Fisica dei mezzi trasmissivi Prof. C. Capsoni Prova del 5 luglio 2012

Fisica dei mezzi trasmissivi Prof. C. Capsoni Prova del 5 luglio 2012 Fisia dei mezzi trasmissivi Prof. C. Capsoni Prova del luglio 0 3 4 non srivere nella zona soprastante COGNOME E NOME MTRICOL FIRM Eserizio Un generatore, la ui tensione varia nel tempo ome indiato in

Dettagli

Meccanica del continuo

Meccanica del continuo 0_Materiali areonautici:layout -07-00 :4 Pagina 5 Meccanica del continuo La meccanica del continuo solido è un argomento estremamente vasto e complesso nell ambito ingegneristico [], [], [3]. Tuttavia

Dettagli

Campi e Particelle. Prima Parte: Campi. Esercizi e Soluzioni

Campi e Particelle. Prima Parte: Campi. Esercizi e Soluzioni Campi e Particelle. Prima Parte: Campi. Esercizi e Soluzioni Alexandre Kamenchtchik Problema No 1 Trovare una soluzione statica (cioè indipendente dal tempo) dell equazione di Klein-Gordon per un campo

Dettagli

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 7

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 7 Interazioni Elettrodeboli prof. Francesco Ragusa Università di Milano Lezione n. 7 24.10.2017 Tensore energia impulso Invarianza di gauge globale Quantizzazione del campo di Dirac Invarianza di gauge locale

Dettagli

Prova scritta di metà corso mercoledì 12 maggio 2010

Prova scritta di metà corso mercoledì 12 maggio 2010 Prova sritta di metà orso meroledì maggio 00 aurea in Sienza e Ingegneria dei Materiali anno aademio 009-00 Istituzioni di Fisia della Materia - Prof. orenzo Marrui Tempo a disposizione: ora e 55 minuti

Dettagli

Le omotetie. Nel caso in cui il centro di omotetia O corrisponda con l'origine degli assi, le equazioni dell'omotetia sono. le equazioni sono ωch

Le omotetie. Nel caso in cui il centro di omotetia O corrisponda con l'origine degli assi, le equazioni dell'omotetia sono. le equazioni sono ωch O Le omotetie Dato un numero reale non nullo h e un punto P del piano l omotetia di rapporto h e entro O è quella trasformazione he assoia a P il punto P' tale he P P OP' = h OP. Se è P(xy) allora P'(hx

Dettagli

IL TRASPORTO DEGLI INQUINANTI

IL TRASPORTO DEGLI INQUINANTI Definizione ompleta di un prolema di inuinamento. Definizione della onfigurazione geometria del dominio di moto; 2. Identifiazione della variaile dipendente del prolema di inuinamento, ovvero la onentrazione

Dettagli

Teoria della Dualità

Teoria della Dualità eoria della Dualità Ad ogni problema di PL (Primale) è assoiato un problema Duale Problema Primale (P) min s. t. 1 1 + L+ n n a + L+ a b M 11 1 1n n 1 a + L+ a b m1 1 mn n m Problema Duale (D) ma b11+

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni ANALISI MATEMATICA 1. Prova scritta del 16 gennaio 2018 Fila 1.

Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni ANALISI MATEMATICA 1. Prova scritta del 16 gennaio 2018 Fila 1. Corso di Laurea in Ingegneria delle Teleomuniazioni ANALISI MATEMATICA Prova sritta del 6 gennaio 8 Fila. Esporre il proedimento di risoluzione degli eserizi in maniera ompleta e leggibile.. (Punti 5)

Dettagli

Espansione dell Universo e redshift

Espansione dell Universo e redshift Espansione dell Universo e redshift Primo Galletti Aldo Aluigi Roma, 21 Settembre 2002 In un Universo in ui avviene ontinuamente la nasita e la morte della materia 1 l ipotesi di una grande esplosione

Dettagli

Esercizio 1 Scrivere le equazioni di Eulero-Lagrange per il sistema bidimensionale di Lagrangiana. = q 2 2q 2. L = q 1 d L. = q 2. = q 1 2q 1.

Esercizio 1 Scrivere le equazioni di Eulero-Lagrange per il sistema bidimensionale di Lagrangiana. = q 2 2q 2. L = q 1 d L. = q 2. = q 1 2q 1. 1 4 o tutorato - FM210/MA - 17/4/2017 Eserizio 1 Srivere le equazioni di Eulero-Lagrange per il sistema bidimensionale di Lagrangiana L(q, q) = q 2 q 1 q 1 q 2 2q 1 q 2 e trovarne espliitamente la soluzione.

Dettagli

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2016/2017

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2016/2017 ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2016/2017 Eserizi svolti a lezione (diembre 2016) Valutazioni di operazioni finanziarie Eserizio 1. Un titolo on vita

Dettagli

con la direzione ad essa normale. In corrispondenza del punto A, immediatamente all interno del corpo, tale angolo vale θ 1 = π 4

con la direzione ad essa normale. In corrispondenza del punto A, immediatamente all interno del corpo, tale angolo vale θ 1 = π 4 Esame sritto di Elettromagnetismo del 16 Luglio 2012 - a.a. 2011-2012 proff. F. Laava, F. Rii, D. Trevese Elettromagnetismo 10 o 12 rediti: eserizi 1,2,3 tempo 3 h e 30 min; Reupero di un esonero: eserizi

Dettagli

TEORIE RELATIVISTICHE. Dispensa N. 2 CINEMATICA E DINAMICA RELATIVISTICHE

TEORIE RELATIVISTICHE. Dispensa N. 2 CINEMATICA E DINAMICA RELATIVISTICHE TEORIE RELATIVISTICHE Dispensa N. CINEMATICA E DINAMICA RELATIVISTICHE . CINEMATICA RELATIVISTICA. Trasformazione delle veloità In questo paragrafo useremo le trasformazioni di Lorentz per mettere in relazione

Dettagli

Università di Pisa - Corso di Laurea in Fisica Meccanica Classica a.a. 2013/ Prova Scritta del 18/09/2014

Università di Pisa - Corso di Laurea in Fisica Meccanica Classica a.a. 2013/ Prova Scritta del 18/09/2014 Università di Pisa - Corso di Laurea in Fisia Meania Classia a.a. 013/014 - Prova Sritta del 18/09/014 ISTRUZIONI: LEGGERE ATTENTAMENTE Gli studenti he hanno seguito il orso di Meania Classia dell a.a.

Dettagli

Equazione di Boltzmann

Equazione di Boltzmann Capitolo 2 Equazione di Boltzmann 2.1 Fluidineutriollisionaliedintegralediollisione Il omportamento ontinuo di un fluido neutro e quindi la sua dinamia sono determinati dall interazione a livello mirosopio

Dettagli

In queste circostanze, si riducono subito a: !!!! B. ˆ z (1) (2)

In queste circostanze, si riducono subito a: !!!! B. ˆ z (1) (2) Onde elettromagntihe Le soluzioni alle equazioni di Mawell sono molte: ne abbiamo viste diverse, es.: il ampo elettrostatio, i ampi (elettrii e magnetii) stazionari nei pressi di un filo on orrente ostante,

Dettagli

Lezioni Combustione 2 7 aprile Abbiamo definito la funzione densità di probabilità (pdf) della componente u x di velocità come:

Lezioni Combustione 2 7 aprile Abbiamo definito la funzione densità di probabilità (pdf) della componente u x di velocità come: Abbiamo definito la funzione densità di probabilità (pdf) della omponente u di veloità ome: pdf (u) d u he per il prinipio di equidistribuzione dell energia di Boltzmann risulta: mu pdf (u ) A ep (- )

Dettagli

E = ŷ E 0 e i(kx ωt)

E = ŷ E 0 e i(kx ωt) Equilibrio osillatore ario radiazione nera Consideriamo dapprima un onda piana, monoromatia e polarizzata linearmente, he attraversi un sottile strato (dx) di dielettrio omogeneo ed isotropo a bassa densità

Dettagli

Note sulla correttezza di RSA e sulla complessità degli attacchi

Note sulla correttezza di RSA e sulla complessità degli attacchi Note sulla orrettezza di RSA e sulla omplessità degli attahi P. Bonatti 21 novembre 2016 1 Rihiami elementari di algebra Elevamento a potenza di binomi Riordiamo la definizione di oeffiiente binomiale:

Dettagli

APPUNTI SULLA RELATIVITA RISTRETTA (2/2) a) Quantità di moto e massa relativistica. b) Seconda legge di Newton ed energia

APPUNTI SULLA RELATIVITA RISTRETTA (2/2) a) Quantità di moto e massa relativistica. b) Seconda legge di Newton ed energia APPUNTI SULLA RELATIVITA RISTRETTA (2/2) 1. Dinamia relativistia a) Quantità di moto e massa relativistia b) Seonda legge di Newton ed energia ) L equivalenza fra massa ed energia d) Unità di misura per

Dettagli

RICERCA OPERATIVA (a.a. 2018/19) Nome: Cognome: Matricola:

RICERCA OPERATIVA (a.a. 2018/19) Nome: Cognome: Matricola: Sesto appello //9 RICERCA OPERATIVA (a.a. 8/9) Nome: Cognome: Matriola: ) Si onsideri il seguente problema di PL: max x + x x + x x + x x x Si verifihi se la soluzione x = [, ] sia ottima per il problema.

Dettagli

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n Elettromagnetismo Prof. Franeso Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 38 31.5.19 Aeleratori di partielle Formulazione ovariante dell'elettrodinamia Anno Aademio 18/19 Aeleratori di partielle

Dettagli

FISICA QUANTISTICA I PROVA SCRITTA DEL 20/9/ Si consideri il moto quantistico unidimensionale di una particella soggetta al potenziale

FISICA QUANTISTICA I PROVA SCRITTA DEL 20/9/ Si consideri il moto quantistico unidimensionale di una particella soggetta al potenziale FISICA QUANTISTICA I PROVA SCRITTA DEL 0/9/013 1. Si consideri il moto quantistico unidimensionale di una particella soggetta al potenziale V (x) = V 0 θ(x) αδ(x), V 0, α > 0, (1) con la funzione a gradino

Dettagli

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 5. Analisi di Fourier. Onde elettromagnetiche Radiazione del corpo nero Oscillatore quantistico

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 5. Analisi di Fourier. Onde elettromagnetiche Radiazione del corpo nero Oscillatore quantistico Interazioni Elettrodeboli prof. Francesco Ragusa Università di Milano Lezione n. 5 17.10.2017 Analisi di Fourier. Onde elettromagnetiche Radiazione del corpo nero Oscillatore quantistico anno accademico

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA SECONDO ESONERO - 6 GIUGNO 7 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 3/3) Facendo uso delle proprietà della matrici di Pauli, si calcoli

Dettagli

cos( ωt + ϕ)= Re v t = V o e jωt cos ωt + ϕ vt ()=V o e jϕ che è un numero complesso costante, di modulo V O ed e jωt = cos ωt + j sinωt

cos( ωt + ϕ)= Re v t = V o e jωt cos ωt + ϕ vt ()=V o e jϕ che è un numero complesso costante, di modulo V O ed e jωt = cos ωt + j sinωt . METODO SIMBOLIO, O METODO DEI FASORI..Introduzione Questo metodo applicato a reti lineari permanenti consente di determinare la soluzione in regime sinusoidale solamente per quanto attiene il regime

Dettagli

α µ + m δ α ψ β (x) = 0. (2) Equazione di Dirac La relazione relativistica tra energia ed impulso di una particella libera

α µ + m δ α ψ β (x) = 0. (2) Equazione di Dirac La relazione relativistica tra energia ed impulso di una particella libera 1 Spin 1 2 : l equazione di Dirac Storicamente Dirac trovò la corretta equazione per descrivere particelle di spin 1 2 cercando un equazione relativistica che potesse avere un interpretazione probabilistica

Dettagli

Le simmetrie nell elettromagnetismo

Le simmetrie nell elettromagnetismo Le simmetrie nell elettromagnetismo Adriana Pecoraro N94/56 Lucia Trozzo N94/51 1 Introduzione In questa tesina saranno trattate le simmetrie del campo elettromagnetico libero. Nella prima sezione saranno

Dettagli

Prova scritta di metà corso venerdì 20 aprile 2007

Prova scritta di metà corso venerdì 20 aprile 2007 Prova sritta di metà orso venerdì 0 aprile 007 Laurea in Sienza e Ingegneria dei Materiali anno aademio 006-007 Istituzioni di Fisia della Materia - Prof. Lorenzo Marrui Tempo a disposizione: ore e 30

Dettagli

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali. Introduzione geometrica alle proprietà delle operazioni = 11 = 8 + 3

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali. Introduzione geometrica alle proprietà delle operazioni = 11 = 8 + 3 Proprietà delle operazioni sui numeri naturali 1. Le proprietà delle operazioni possono essere introdotte geometriamente in modo da fornirne una giustifiazione intuitiva e una visualizzazione : 2. Le proprietà

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. PRIMA PARTE anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. PRIMA PARTE anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA PRIMA PARTE anno accademico 015-016 (1) Si consideri una particella che può colpire uno schermo diviso in tre zone, indicate dai ket 1,, 3, e si supponga

Dettagli

L invarianza della velocità della luce. Dai postulati della teoria della relatività alle equazioni di Lorentz. (2) R

L invarianza della velocità della luce. Dai postulati della teoria della relatività alle equazioni di Lorentz. (2) R L inarianza della eloità della lue. Dai postulati della teoria della relatiità alle equazioni di Lorentz. Conferma sperimentale dell inarianza della eloità della lue. Relazioni tra spostamenti e eloità

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA FISICA MODERNA anno accademico 2011-2012 Si consideri un sistema che può trovarsi in uno di tre stati esclusivi 1, 2, 3, e si supponga che esso si trovi

Dettagli

ANALISI MATEMATICA I MODULO, I e II MODULO, II MODULO CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA

ANALISI MATEMATICA I MODULO, I e II MODULO, II MODULO CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA ANALISI MATEMATICA I MODULO, I e II MODULO, II MODULO CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA Prova scritta del 6 giugno 2004: soluzioni ESERCIZIO - Data la funzione f) 3 2 4 + 27 + 9 2 ) /3 4 + 27, + 9 si chiede

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA SECONDO ESONERO - 5 GIUGNO 6 Si svolgano cortesemente i seguenti Problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 3/3) Dati due operatori hermitiani  and ˆB in uno spazio di Hilbert

Dettagli

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 8

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 8 Interazioni Elettrodeboli prof. Francesco Ragusa Università di Milano Lezione n. 8 26.10.2017 Quantizzazione del campo elettromagnetico Campi interagenti. Scattering. Matrice S Scattering di Coulomb spin

Dettagli

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito del 3/IX/2002

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito del 3/IX/2002 CONTROLLI AUTOMATICI (0AKS, 0FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di ompito del 3/IX/00 Eserizio Progetto di un ontrollore Sia dato il sistema di ontrollo riportato in figura on: 0.65 G p ( s) =, Tp

Dettagli

LA RELATIVITÀ GENERALE

LA RELATIVITÀ GENERALE CAPITOLO 43 LA RELATIVITÀ GENERALE 1 IL PROBLEMA DELLA GRAVITAZIONE 1 Su piole distanze i vettori aelerazione di gravità in due punti differenti sono pressohé paralleli, mentre su grandi distanze no, e

Dettagli

Goniometria. r x. con x = 1 rad se l = r.

Goniometria. r x. con x = 1 rad se l = r. Goniometria Misura degli angoli Gli angoli vengono spesso misurati in gradi sessagesimali ( = /360 dell'angolo giro), anhe se una Legge dello Stato italiano del 960 impone di esprimerli in radianti. Ogni

Dettagli

Teoria perturbativa semiclassica dell interazione radiazione-materia (parte I : regole di selezione)

Teoria perturbativa semiclassica dell interazione radiazione-materia (parte I : regole di selezione) Teoria perturbativa semilassia dell interazione radiazione-materia (parte I : regole di selezione) (vedi Cohen-Tannoudji II, Capitolo XIII e Complemento AXIII) Abstrat L approio uantistio all interazione

Dettagli

Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio

Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio Descrizione del metodo Il metodo detto variazionale è un metodo approssimato che si usa per ottenere una stima dell energia dello stato fondamentale

Dettagli

1 Lagrangiana e Hamiltoniana di una particella carica in campo elettromagnetico

1 Lagrangiana e Hamiltoniana di una particella carica in campo elettromagnetico 1 Lagrangiana e Hamiltoniana i una partiella aria in ampo elettromagnetio L equazione el moto i una partiella i massa m e aria q in un ampo elettrio E e magnetio B é t m v = q E + q ) v B 1) Determiniano

Dettagli

ESAME SCRITTO DI FISICA MODERNA. 17 Luglio Traccia di soluzione., e α una fase globale inosservabile. Per il secondo sistema

ESAME SCRITTO DI FISICA MODERNA. 17 Luglio Traccia di soluzione., e α una fase globale inosservabile. Per il secondo sistema ESAME SCRITTO DI FISICA MODERNA 7 Luglio 04 Traccia di soluzione ) Per il primo sistema la funzione d onda è x φ = x k = φ(x) = Ce iα e ik x () dove con k si è indicato l-autostato dell impulso, C è una

Dettagli

Invarianze e leggi di conservazione: definizioni generali Teorema di Noether Invarianze e costanti del moto Traslazioni nello spazio Rotazioni nello

Invarianze e leggi di conservazione: definizioni generali Teorema di Noether Invarianze e costanti del moto Traslazioni nello spazio Rotazioni nello Invarianze e leggi di conservazione: definizioni generali Teorema di Noether Invarianze e costanti del moto Traslazioni nello spazio Rotazioni nello spazio. Il momento angolare. Lo spin Il gruppo SU(2)

Dettagli

Invarianza di gauge. Nicola Cabibbo. 15 Gennaio 2000

Invarianza di gauge. Nicola Cabibbo. 15 Gennaio 2000 Invarianza di gauge Nicola Cabibbo 15 Gennaio 2000 Questi fogli integrano la trattazione della invarianza di gauge non abeliana riportata in Mandl e Shaw al paragrafi da 12.3 a 12.6. Procediamo in modo

Dettagli

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 7

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 7 Interazioni Elettrodeboli prof. Francesco Ragusa Università di Milano Lezione n. 7 23.10.2018 Quantizzazione canonica. Teorema di Noether Tensore energia impulso Invarianza di gauge globale Quantizzazione

Dettagli

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 8. Quantizzazione del campo di Dirac Invarianza di gauge locale Quantizzazione del campo elettromagnetico

Interazioni Elettrodeboli. Lezione n. 8. Quantizzazione del campo di Dirac Invarianza di gauge locale Quantizzazione del campo elettromagnetico Interazioni Elettrodeboli prof. Francesco Ragusa Università di Milano Lezione n. 8 25.10.2018 Quantizzazione del campo di Dirac Invarianza di gauge locale Quantizzazione del campo elettromagnetico anno

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA FISICA MODERNA anno accademico 007-008 () Sia dato un sistema che può trovarsi in tre stati esclusivi,, 3, e si supponga che esso si trovi nello stato

Dettagli

Analisi Matematica 1 Soluzioni prova scritta n. 1

Analisi Matematica 1 Soluzioni prova scritta n. 1 Analisi Matematica Soluzioni prova scritta n Corso di laurea in Matematica, aa 008-009 5 giugno 009 Sia a n la successione definita per ricorrenza: a n+ 3 a n a 3 n, a 3 a n+ 3 a n a 3 n, a 3 a n+ 3 a

Dettagli

Il processo inverso della derivazione si chiama integrazione.

Il processo inverso della derivazione si chiama integrazione. Integrale Indefinito e l Antiderivata Il proesso inverso della derivazione si hiama integrazione. Nota la variazione istantanea di una grandezza p.es. la veloità) è neessario sapere ome si omporta tale

Dettagli

Enrico Borghi DESCRIZIONI CLASSICHE DEI FENOMENI ELETTROMAGNETICI

Enrico Borghi DESCRIZIONI CLASSICHE DEI FENOMENI ELETTROMAGNETICI Enrico Borghi DESCRIZIONI CLASSICHE DEI FENOMENI ELETTROMAGNETICI La materia ordinaria contiene, fra altre, particelle di due tipi, elettroni e protoni, che interagiscono scambiando fra loro particelle

Dettagli

RICHIAMI DI ELETTROMAGNETISMO

RICHIAMI DI ELETTROMAGNETISMO RICHIAMI DI ELETTROMAGNETISMO Equazioni di Maxwell I fenomeni elettrici e magnetici a livello del mondo macroscopico sono descritti da due campi vettoriali, in generale dipendenti dal tempo, E(x, t), H(x,

Dettagli

Relatività e Meccanica Quantistica: concetti e idee. Relativity and Quantum Mechanics: concepts and ideas. Carlo Cosmelli

Relatività e Meccanica Quantistica: concetti e idee. Relativity and Quantum Mechanics: concepts and ideas. Carlo Cosmelli Relatività e Meania Quantistia: onetti e idee Relativity and Quantum Mehanis: onepts and ideas Approfondimenti #3 Relatività Speiale Carlo Cosmelli 1 Relatività Speiale: qualhe alolo e osservazione - Come

Dettagli

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2006/2007

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2006/2007 Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 6/7 Niccolò Desenzani Sunra J.N. Mosconi giugno 7. Chiamiamo A t l area della sezione del solido col piano perpendicolare all asse delle x in x = t.

Dettagli

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d.

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d. 1 Stati Coerenti Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana H = 1 m p + 1 m ω x (1) Per semplicitá introduciamo gli operatori autoaggiunti adimensionali

Dettagli

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali Proprietà delle operazioni sui numeri naturali 1. Le proprietà delle operazioni possono essere introdotte geometriamente in modo da fornirne una giustifiazione intuitiva e una visualizzazione : 2. Le proprietà

Dettagli

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas A.A. 2014-2015 Corso di Laurea in CHIMICA INDUSTRIALE CHIMICA FISICA I Le leggi dei gas Lezioni di Chimia Fisia I A.A. 2014-2015 Leggi dei gas - Pagina 1 Un sistema ostituito da un gas puro si omporta

Dettagli

viene detto il sostegno della curva. Se σè iniettiva, diciamo che la superficieè semplice. Le equazioni

viene detto il sostegno della curva. Se σè iniettiva, diciamo che la superficieè semplice. Le equazioni Fondamenti di Analisi Matematia 2 - a.a. 2010-11 (Canale 1) Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, Meania e Meatronia Valentina Casarino Appunti sulle superfii 1. Superfii regolari Riordiamo he si die

Dettagli

Funzioni condizionatamente definite positive

Funzioni condizionatamente definite positive Funzioni condizionatamente definite positive Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come il problema di interpolazione ci abbia portato all uso di funzioni definite positive. Tuttavia, ci sono funzioni

Dettagli

CAPITOLO 14. u v = v u u: u v = 0 v = 0.

CAPITOLO 14. u v = v u u: u v = 0 v = 0. CAPITOLO 14 La metrica Come già sappiamo, una varietà (semi)riemanniana è caratterizzata da una metrica. Possiamo ora darne una definizione precisa. Definizione: Diremo metrica un prodotto scalare sui

Dettagli

Soluzione Secondo Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e TLC 31/05/2019

Soluzione Secondo Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e TLC 31/05/2019 Soluzione Secondo Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e TLC 31/05/019 Esercizio 1 1) Ricordiamo innanzitutto che in un conduttore bisogna sempre identificare una regione interna, in cui il campo

Dettagli

Laboratorio di didattica Della matematica

Laboratorio di didattica Della matematica Didattia della matematia a.a. 004/00 Laboratorio di didattia Della matematia (La probabilita elementare ome strumento per un diverso approio ai numeri razionali) ANITA GARIBALDI Classe 9 Il onetto di frazione,

Dettagli

Enrico Borghi IL TEOREMA DI NÖTHER

Enrico Borghi IL TEOREMA DI NÖTHER Enrico Borghi IL TEOREMA DI NÖTHER Premessa. Questo studio si basa sulla Meccanica di Lagrange. 1 una presentazione della Meccanica di Lagrange per i sistemi di particelle dedotta dal Principio di d Alembert

Dettagli

Sull effetto Compton 1. E. Schrödinger

Sull effetto Compton 1. E. Schrödinger Sull effetto Compton 1 E. Shrödinger È noto he seondo la teoria ondulatoria della lue tutte le variazioni della frequenza e della normale d onda si possono prevedere in base a onsiderazioni assai semplii

Dettagli