AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XI SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XI SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI"

Transcript

1 AM21/214-15: Tracce delle lezioni- Settimana XI SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI Sia A = At = a ij t, a ij CR, i, j = 1,..., n matrice n n. Siccome, per ogni T > risulta Atx sup At x, le soluzioni del sistema t T differenziale lineare a coefficenti variabili di n equazioni nelle n incognite x i t ẋ = Atx, ovvero ẋ i t = a i1 tx 1 t a in tx n t, i = 1,..., n sono definite per tutti i tempi segue dal Teorema di esistenza globale. Proposizione L insieme N := {x C 1 R, R n : Lx := ẋ Ax = } di tutte le soluzioni di é un sottospazio linare di C 1 R, R n di dimensione n. Prova. Dobbiamo provare tre fatti: 1. N é un sottospazio lineare di C 1 R, R n, ovvero combinazioni lineari αxt + βyt, α, β R di soluzioni sono ancora soluzioni. Segue dal fatto che N é il nucleo dell operatore lineare L. 2. Esistono x i N, i = 1,..., n linearmente indipendenti, in CR, R n cioé esistono n soluzioni x i tali che ni=1 c i x i t = t c i = i. Infatti, presi v i R n, i = 1,..., n linearmente indipendenti e detta x i la soluzione di tale che x i = v i, le x i sono n soluzioni linearmente indipendenti. 3. Tali x i generano N : x N, c = c 1,..., c n : xt = n i=1 c i x i t t. Infatti, se x é soluzione, siano c i R tali che x = n i=1 c i v i = n i=1 c i x i e sia ˆxt := n i=1 c i x i t. Siccome x e ˆx sono soluzioni dello stesso problema di Cauchy, allora x ˆx per il Teorema di Picard. Definizione. Un sistema di n soluzioni linearmente indipendenti x i di si chiama sistema fondamentale per. Se x i é sistema fondamentale, la matrice X t = x 1,..., x n = x i jt i,j=1,...,n avente per colonne i vettori x i si dice matrice fondamentale. Notiamo che se X := ẋ 1,..., ẋ n = ẋ i jt i,j=1,...,n é la matrice che ha per elementi le derivate degli elementi di X, allora, con tale notazione, X = AX 1

2 Se X t é matrice fondamentale e X é la matrice identitá, cioé X = e 1,..., e n ovvero x i j = δ ij, X é detta matrice principale. Se X é matrice fondamentale allora le soluzioni di si scrivono nella forma n xt = c i x i t = X tc c = c 1,..., c n R n Integrale Generale i=1 Se X é matrice principale X tc, c R n é la soluzione del problema di Cauchy con condizione iniziale x = c. Definizione. Date x i CR, R n, i = 1,..., n sia X t := x i jt. W t := det X t si dice determinante Wronskiano delle x i. Se t : W t allora x i t sono n vettori di R n linearmente indipendenti e quindi le funzioni x i sono linearmente indipendenti in CR, R n. Il viceversa é falso in generale, : x i linearmente indipendenti non implica detx i jt anche solo per qualche t. Ad esempio, x 1 t = 1, t, x 2 t = t, t 2 sono funzioni vettori di CR, R 2 linearmente indipendenti, ma x 2 t = tx 1 t t, cioé, per ogni t, x 1 t e x 2 t sono vettori di R 2 linearmente dipendenti e quindi il Wronskiano di x 1, x 2, detx i jt é nullo per ogni t! Tuttavia Proposizione 1. Siano x i, i = 1,..., n soluzioni di, X t := x i jt. X t é matrice fondamentale det X t t X t 1 esiste t Prova. C é solo da provare la prima. Supponiamo, per assurdo, che esista t tale che W t = e quindi che i vettori x i t siano linearmente dipendenti: esistono c i costanti non tutte nulle tali che ni=1 c i x i t =. Ora, se ˆxt := n i=1 c i x i t, ˆx é soluzione che si annulla in t, e quindi, per l unicitá della soluzione del problema di Cauchy, ni=1 c i x i t = ˆx, cioé le x i sono linearmente dipendenti. Proposizione 2. Sia X matrice fondamentale. Allora {}} { X 1 = X 1 A, {}} { X 1 t = A t X 1 t Infatti, come si vede subito, se A, B sono matrici n n di funzioni C 1, allora AB + AB, {}} { e quindi detta O la matrice nulla O = İd = X 1 X O = {}} { X 1 X + X 1 X = X 1 X + X 1 AX X 1 + X 1 A = O {}}{ AB = 2

3 SISTEMI LINEARI A COEFFICENTI COSTANTI Esponenziale di una matrice, matrice principale. Siano, a ij R. Se A = a ij i,j=1,...,n, é e A := n= A n n! := lim N N n= Tale serie converge nello spazio di Banach delle matrici M n n dotato della norma A = sup Ax 2 perché N+p A n N+p A n ɛ se N N n! n! ɛ, p N. x 2 1 n=n n=n Argomentando come per la serie esponenziale in C si vede che AB = BA e A+B = e A e B Ne consegue che e A e A = Id e quindi e A é invertibile e e A 1 = e A. Inoltre, d e t+τa e ta dt eta := lim τ τ = e ta lim τ e τa I τ = e ta lim τ n=1 n 1 An τ n! A n n! = A e ta Siccome e ta é invertibile per ogni t, e ta é matrice fondamentale anzi, principale per ẋ = Ax, che genera quindi il flusso lineare t e ta x, x R n ESEMPI. λ λ 1... k 1... i A = λ 2... e A k! = λ k 2... k! =... λ n k= λ... k n k! β ii Se B = allora B 2k = β B 2k+1 1 = k+1 β 2k+1 1 k β 2k+1 e quindi 1 k β 2k 1 k+1 β 2k+1 e B = 2k! 2k+1! cos β sin β = sin β cos β k= α β A = β α 1 k β 2k+1 2k+1! 1 k β 2k 2k! e λ 1... e λ e λn 1 k β 2k 1 k β 2k e se cos βt sin βt = αi + B é e ta = e tαi e tb = e αt sin βt cos βt 3

4 RIDUZIONE A FORMA CANONICA Sistemi lineari n n. Data A := a ij matrice n n, le resta associato il sistema di n EDO in n incognite x i = x i t: ẋ = Ax, ovvero ẋ i t = a i1 x 1 t a in x n t i = 1,..., n EDO Sia ẋ = Ax, P matrice n n invertibile. Allora {}} { P 1 x = P 1 ẋ = P 1 Ax = [P 1 AP]P 1 x Ovvero, posto yt := P 1 xt, EDO si riscrive nella forma equivalente ẏ = [P 1 AP]y Come noto, scelte opportune di P permettono di portare A in forme piú semplici, le forme canoniche. Ad esempio, se A ha n autovettori ξ j linearmente indipendenti, corrispondenti ad autovalori λ j, e P é la matrice che ha per colonne gli autovettori, allora P 1 AP é matrice diagonale, con elementi della diagonale dati dai λ j. IL CASO GENERICO: autovalori distinti, sistemi diagonalizzabili Sia e i, i = 1,..., n base canonica di R n. Sia Dλ 1,..., λ n := λ 1 e 1,..., λ n e n matrice diagonale avente λ 1,..., λ n come elementi sulla diagonale principale. Il piú semplice sistema differenziale ẋ = Dλ 1,..., λ n x xt = x 1 t,..., x n t é formato dalle n equazioni disaccoppiate ẋ i = λ i x i, i = 1,..., n. Il sistema ammette quindi le soluzioni x i = e λ it e i, o, in forma matriciale, xt = e td x Queste soluzioni sono a Wronskiano diverso da zero e quindi formano un sistema fondamentale e ogni altra soluzione é della forma n x = c i e λit e i = c 1 e λ1t,..., c n e λnt, c i R Integrale Generale i=1 Se tra i λ j ve ne é uno complesso, diciamo λ = α + iβ C, a questo corrisponde l equazione per la funzione incognita -complessa- zt = xt + iyt żt = ẋt+iẏt = λzt = α+iβxt+iyt = αxt βyt+iβxt+αyt 4

5 ovvero il sistema di due equazioni nelle funzioni incognite-reali- x ed y: ẋ = αx βy ẏ = βx + αy L equazione ż = λz, ha le soluzione -complessezt = xt + iyt = x + iye αt+iβt = e αt x + iycos βt + i sin βt = = e αt [x cos βt y sin βt + iy cos βt + x sin βt] ovvero xt = e αt x cos βt y sin βt yt = e αt y cos βt + x sin βt Se A ha n autovalori reali distinti, allora A ha una base di autovettori v i R n vedi in Appendice. L Integrale Generale del sistema ẋ = Ax si scrive n c i e λit v i, c i R Integrale Generale i=1 Per provarlo, introduciamo la matrice invertibile con colonne gli autovettori v i : P := v 1,..., v n = v i j i,j=1,...,n = Pe 1,..., Pe n, P 1 v i = e i É P 1 APe i = P 1 Av i = λ i P 1 v i = λ i e i ovvero λ i e i é la i-esima colonna di P 1 AP. Dunque P 1 AP = λ 1 e 1,..., λ n e n = Dλ 1,..., λ n forma canonica e, se ẋ = Ax e y := P 1 x, é x = Py e ẏ = P 1 ẋ = P 1 Ax e quindi ẏ = P 1 APy = Dλ 1,..., λ n y e quindi n y = c i e λit e i i=1 e l integrale generale di ẋ = Ax si scrive P ni=1 c i e λ it e i = ni=1 c i e λ it v i. Piú in generale, supponiamo che A abbia n autovalori semplici, diciamo q autovalori reali µ i, i = 1,..., q e 2p 2 autovalori complessi, q + 2p = n notiamo che se λ = α + iβ é autovalore complesso allora anche λ = α iβ lo é, perché A é matrice di numeri reali e quindi il suo polinomio caratteristico é a coefficenti reali. Siano λ j, λ j j = 1,..., p gli autovalori complessi e µ i, i = 1,..., q gli autovalori reali di A. A tali autovalori corrispondono n autovettori linearmente indipendenti, 5

6 diciamo v j, v j, j = 1,..., p, u i, i = 1,..., q : notiamo che mentre u i R n, v j := ξ j + iη j, ξ j, η j R n sono vettore in C n e compaiono in coppie complesse coniugate giacché Av j = λ j v j Av j = λ j v j. Si ha Aξ j + iaη j = Av j = λ j v j = α j + iβ j ξ j + iη j = α j ξ j β j η j + iβ j ξ j + α j η j Aξ j = α j ξ j β j η j, Aη j = β j ξ j + α j η j Sia ora P := ξ 1, η 1,..., ξ p, η p, u 1,... u q la matrice n n reale avente le prime 2p colonne formate dai vettori parte reale e coefficente dell immaginario degli autovettori corrispondenti ai λ i e le rimanenti q colonne formate dagli autovettori reali. Ovviamente tali vettori sono linearmente indipendenti e quindi P é invertibile. Mostriamo che P 1 AP = α 1 e 1 β 1 e 2, β 1 e 1 + α 1 e 2,..., α p e p β p e p+1, β p e p + α p e p+1, µ 1 e 2p+1,..., µ q e n P 1 AP é qui, come altrove, descritta come n-upla di vettori colonna. É questa la forma canonica di A in presenza di autovalori distinti, reali o complessi. Verifichiamolo: P 1 APe 1 = P 1 Aξ 1 = P 1 α 1 ξ 1 β 1 η 1 = α 1 e 1 β 1 e 2 P 1 APe 2 = P 1 Aη 1 = P 1 β 1 ξ 1 + α 1 η 1 = β 1 e 1 + α 1 e 2 e cosí via fino alle colonne di posto 2p 1 e 2p. P 1 APe 2p+i = µ i e 2p+i Per le altre si trova invece Posto y = x, ξ, η R q R p R p, il sistema ẏ = P 1 APy si disaccoppia nelle q equazioni e nei p sistemi 2 2 ẋ i = µ i x i i = 1,..., q ξ j = α j ξ j β j η j η j = β j ξ j + α j η j le cui soluzioni sono x i = x i e µ it e x j t = e αjt x j cos β j t y j sin β j t y j t = e αjt y j cos β j t + x j sin β j t Ecco 2p + q soluzioni che, come si vede subito, sono a Wronskiano diverso da zero e quindi formano un sistema fondamentale per il sistema in forma canonica e che, applicando P, fornisce un sistema fondamentale per ẋ = Ax. 6

7 SISTEMI LINEARI NON OMOGENEI LA FORMULA DELLA VARIAZIONE DELLE COSTANTI Siano a ij, b i CR, i, j = 1,..., n, A = a ij, b = b 1,..., b n. Sia x soluzione del sistema lineare non omogeneo ẋ = Ax + b Allora, se N = KerL é lo spazio delle soluzioni del sistema lineare omogeneo associato ẋ = Ax, si ha che x N x + x = Ax + x + b x + N {x : ẋ = Ax + b} Viceversa, se y é soluzione di, allora e quindi ẏ = Ay + b y x = Ay x y x + N {x : ẋ = Ax + b} = x + N integrale generale di Vogliamo ora dare una formula per ottenere una soluzione particolare del sistema non omogeneo a partire da una matrice fondamentale per il sistema omogeneo associato; in effetti, troveremo l integrale generale di. Sia X matrice principale del sistema lineare omogeneo associato ẋ = Ax. Allora ẋ = Ax + b, x = x X 1 b = X 1 ẋ X 1 Ax = = X 1 ẋ + X {}} { t 1 xt = X 1 x X 1 xt = X 1 x + X 1 b dτ = = x + Verifichiamo che tale xt é soluzione: t + X t X 1 b dτ xt = X x + X X 1 τbτdτ +X tx 1 tbt = AX x + d dt t X 1 τbτ dτ X x + X t X 1 τbτ dτ t = X x + X 1 τbτ dτ +b = Ax+b Quindi, se X = Id, la soluzione di tale che x = x é data dalla xt = X t x + t X 1 τbτdτ formula della variazione delle costanti 7

8 FORMULA DELLA VARIAZIONE DELLE COSTANTI. UN ESEMPIO oscillazioni armoniche forzate ẍ + x = ft Posto p = ẋ, l equazione si scrive equivalentemente, in forma di sistema, ẋ = p ṗ = x + ft La matrice principale del sistema omogeneo associato é cos t sin t cos t sin t Xt = mentre X 1 t = sin t cos t sin t cos t Dunque l Integrale Generale della equazione non omogenea é xt pt cos t sin t = sin t cos t [ x p + t cos τ sin τ sin τ cos τ fτ dτ ] = e quindi cos t sin t = sin t cos t x p + t t fτ sin τdτ fτ cos τdτ = t xt = x cos t + p sin t cos t t fτ sin τdτ + sin t fτ cos τdτ IG Osserviamo che le soluzioni dell oscillatore armonico cioé con f = sono tutte 2π periodiche. La situazione é ovviamente diversa in presenza del termine forzante f. Da IG si legge che - se f non é 2π periodica le soluzioni non sono piú periodiche 2π -se f é 2π periodica le soluzioni sono periodiche se e solo se fτ sin τdτ =. 2π fτ cos τdτ = 8

9 ESERCIZI 1. l p, p 1 é completo; l é completo. 1/2 b 2. C[a, b], R, munito della norma f 2 = ft dt 2 non é completo. a 3. Sia C 2π lo spazio vettoriale su C delle funzioni f : R C continue e 2π periodiche. Allora f := sup ft é una norma su C 2π, che, munito di tale t R norma, risulta completo. 1 π Inoltre, f 2 := ft 2 2 dt é una norma su C2π e vale Cauchy-Schwartz: π π π π 1 2 π ftgtdt ft 2 dt gt 2 dt π E rispetto a tale norma C 2π non é completo. 4. i Provare che C R dotato della norma della convergenza uniforme f = sup x fx non é completo. Provare poi che V := {f CR : fx x } dotato della norma della convergenza uniforme é completo, e che C R é denso in V. ii Provare che C R dotato della norma della convergenza in media f 1 = ft dt non é completo. R Provare che. 1 non é una norma su V. Provare che. 1 é una norma in W := {f CR : di tale norma, non é completo. 5. Sia k C[a, b] [c, d]. Per ogni f c[a, b] la funzione T ft := b a π kx, tfxdx 1 2 R f < } e che W, dotato é, in virtú del teorema sugli integrali dipendenti da parametro, una funzione continua in [c, d]. Inoltre b T f T g = sup kx, t[fx gx]dx sup kx, t f g x [a,b] x,t [a,b] [c,d] a Dunque T é una funzione lineare e Lipschitziana e quindi continua da C[a, b], R a C[c, d], R dotati della norma della convergenza uniforme. 9

10 APPENDICE: RIDUZIONE A FORMA CANONICA autovalori multipli Abbiamo osservato ch se P é matrice invertibile e Generale di ẏ = PAP 1 y, allora n c i Py i i=1 ni=1 c i y i é Integrale é Integrale Generale di ẋ = Ax. Si tratta allora di trovare una matrice P che riduca A nella forma piú semplice possibile, la sua forma canonica. Cosí abbiamo proceduto nel caso diagonalizzabile. Si puó procedere in questo modo anche quando, a causa della presenza di autovalori multipli, fosse impossibile diagonalizzare A ricordiamo che anche in presenza di autovalori multipli A puó avere n autovettori linearmente indipendenti e quindi essere diagonalizzabile: é questo il caso se A é simmetrica. In tali casi la forma canonica risulterá peró piuttosto complicata forme di Jordan. Ci limitiamo a considerare il caso A ha un solo autovalore, reale, cui corrisponde un unico autovettore. Cominciamo dalla situazione piú semplice, cioé n = 2. Sia dunque λ zero di molteplicitá 2 molteplicitá algebrica di λ del polinomio caratteristico di A, matrice 2 2. Se la molteplicitá geometrica di λ, ovvero dim kera λi é uguale alla molteplicitá algebrica di λ cioé é 2 cioé a λ corrispondono due autovettori linearmente indipendenti, allora A é, come sopra, diagonalizzabile. Supponiamo quindi che λ abbia un unico autovettore v. Ció implica che Im A λj = {h R 2 : u R 2 tale che Au λu = h} é un sottospazio di dimensione 1: Im A λj = {tu : t R} per qualche u. Di piú, Im A λj = {tv : t R} Questo perché Au λu = tu Au λ + tu = e quindi t = λ é l unico autovalore! e quindi u é un multiplo di v v é l unico autovettore!. Dunque u : Au λu = v, u KerA λi 2 1

11 u si dice autovettore generalizzato. Sia ora P = v, u la matrice avente per colonne l autovettore e l autovettore generalizzato; ovviamente P é invertibile. Si ha Dunque P 1 APe 1 = P 1 Av = P 1 λv = λe 1 P 1 APe 2 = P 1 Au = P 1 λu + v = λe 2 + e 1 P 1 AP = λe 1, e 1 + λe 2 É questa la forma canonica di A. Il sistema associato a P 1 AP é ẋ = λx + y, ẏ = λy Una soluzione di tale sistema é y, x = e λt Una seconda soluzione é y = e λt e quindi xe λt = 1 e quindi x = te λt. Tali soluzioni x 1 = e λt, y 1, x 2 = te λt, y 2 = e λt sono a Wronskiano non nullo e quindi formano un sistema fondamentale. Dunque un sistema fondamentale per ẋ = Ax é dato da P e λt e 1 = e λt v, P te λt e 1 + e λt e 2 = te λt v + e λt u Argomenti analoghi si applicano al caso piú generale in cui la matrice n n A ha un unico autovalore λ avente quindi molteplicitá algebrica n avente molteplicitá geometrica 1, cioé Au = λu ha una sola soluzione u 1 a meno di multipli. La proprietá chiave che sussiste in effetti senza ipotesi sulla molteplicitá geometrica di λ e che diamo senza dimostrazione é la seguente: 1. Una conseguenza di! é che Infatti,! Ker A λi n = R n! Ker A λi k = Ker A λi k+1 Ker A λi k = R n u Ker A λi k+2 = A λi k+2 u = A λi k+1 Au λu 11

12 A λi k Au λu = u Ker A λi k+1 = Ker A λi k. 2. Una conseguenza di dim [Ker A λi] = 1 é che + dim [ Ker A λi k+1] = dim [ Ker A λi k] + 1 se Ker A λi k é sottospazio proprio di Ker A λi k+1. Infatti, da segue u : A λi k+1 u =, A λi k u = A λi k+1 u = A λi A λi k u A λi k αu = u 1 per qualche α. Ugualmente A λi k+1 u = A λi k βu = u 1 per qualche β e quindi αu + βu Ker A λi k. In particolare, da! e 1., segue che allora + vale per ogni k < n. 3. Una conseguenza di 2. é che Intanto, A λi [ Ker A λi k+1] = Ker A λi k u Ker A λi k+1 A λi k Au λu = cioé A λi [ Ker A λi k+1] Ker A λi k. Poi, usando 2., dim [Ker A λi] = 1 dim [ A λi Ker A λi k+1] = = dim [ Ker A λi k+1] 1 = dim [ Ker A λi k] Da 3. segue che esiste u 2 tale che Au 2 λu 2 = u 1, e poi, iterando, per ogni k < n esiste u k+1 Ker A λi k+1 tale che Au k+1 λu k+1 = u k. Sia ora P = u 1,..., u n la matrice avente per colonne l autovettore u 1 e gli k = 2,..., n. Siccome u k P 1 APe 1 = P 1 Au 1 = P 1 λu 1 = λe 1 autovettori generalizzati P 1 APe k = P 1 Au k = P 1 λu k + u k 1 = λe k + e k 1, k = 2,..., n 12

13 concludiamo che P 1 AP = λe 1, λe 2 + e 1,..., λe n + e n 1 ove P 1 AP é descritta come riga di vettori colonna. É questa la forma canonica per A. Ora, il sistema differenziale associato a P 1 AP é ẏ 1 = λy 1 + y 2, ẏ 2 = λy 2 + y 3,..., ẏ n 1 = λy n 1 + y n, ẏ n = λy n Iterando il calcolo effettuato nel caso n = 2 troviamo per tale sistema le n soluzioni e λt,, , te λt, e λt,, , t 2 e λt, te λt, e λt,,...,... t n 1 e λt, t n 2 e λt,......, e λt Tali n soluzioni hanno Wronskiano evidentemente diverso da zero e quindi formano un sistema fondamentale da cui, applicando P, si ottiene un sistema fondamentale per ẋ = Ax. Base di autovettori corrispondenti ad autovalori distinti. Mostriamo qui un fatto usato in precedenza, ma ben noto: se una matrice n n complessa A ha tutti gli autovalori distinti allora ammette una base di autovettori. Sia n = 2 e sia Aξ = λξ, Aη = µη. Se ξ = αη, allora λξ = Aξ = αaη = αµη = µξ λ = µ Supponiamo, induttivamente, che l affermazione sia vera per le matrici n 1 n 1. Siano Aξ j = λ j ξ j, ξ j, j = 1,..., n con λ i λ j se i j. Supponiamo che gli ξ j non siano linearmente indipendenti, diciamo ξ n = n 1 j=1 c j ξ j. Possiamo supporre, eventualmente sostituendo ad A la matrice A λ n I che λ n = e quindi = Aξ n = n 1 j=1 c j ξ j = n 1 j=1 contraddicendo l ipotesi induttiva. c j λ j ξ j e quindi gli ξ j sono linearmente dipendenti 13

AM2: Tracce delle lezioni- Settimana 12 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI

AM2: Tracce delle lezioni- Settimana 12 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI AM2: Tracce delle lezioni- Settimana 12 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI Sia A = (a ij ), i, j = 1,..., n matrice n n. Le soluzioni del sistema differenziale lineare di n equazioni nelle n incognite

Dettagli

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XII

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XII AM210/2013-14: Tracce delle lezioni- Settimana XII SISTEMI LINEARI A COEFFICENTI COSTANTI Esponenziale di una matrice, matrice principale. Siano, a ij R. Se A = (a ij i,j=1,...,n, é e A := n=0 A n n! :=

Dettagli

Sistemi differenziali 2 2: esercizi svolti. 1 Sistemi lineari Stabilità nei sistemi lineari

Sistemi differenziali 2 2: esercizi svolti. 1 Sistemi lineari Stabilità nei sistemi lineari Sistemi differenziali : esercizi svolti 1 Sistemi lineari Stabilità nei sistemi lineari 14 1 Sistemi differenziali : esercizi svolti 1 Sistemi lineari Gli esercizi contrassegnati con il simbolo * presentano

Dettagli

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof FPodestà, aa 003-004 Sia V uno spazio vettoriale e sia f : V V una applicazione lineare una tale applicazione da uno spazio vettoriale in se stesso è chiamata

Dettagli

0 0 c. d 1. det (D) = d 1 d n ;

0 0 c. d 1. det (D) = d 1 d n ; Registro Lezione di Algebra lineare del 23 novembre 216 1 Matrici diagonali 2 Autovettori e autovalori 3 Ricerca degli autovalori, polinomio caratteristico 4 Ricerca degli autovettori, autospazi 5 Matrici

Dettagli

Algebra lineare. {ax 2 + bx + c R 2 [x] : 2a + 3b = 1} a b c d. M(2, 2) : a + c + d = 2. a b. c d

Algebra lineare. {ax 2 + bx + c R 2 [x] : 2a + 3b = 1} a b c d. M(2, 2) : a + c + d = 2. a b. c d Algebra lineare 1. Riconoscere se il seguente insieme costituisce uno spazio vettoriale. In caso affermativo trovarne la dimensione e una base. (R n [x] denota lo spazio dei polinomi nell indeterminata

Dettagli

Autovalori e autovettori di una matrice quadrata

Autovalori e autovettori di una matrice quadrata Autovalori e autovettori di una matrice quadrata Data la matrice A M n (K, vogliamo stabilire se esistono valori di λ K tali che il sistema AX = λx ammetta soluzioni non nulle. Questo risulta evidentemente

Dettagli

AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE

AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE Sia g C 1 R 2 ), c R. L insieme γ = γ c := {x, y) R 2 : gx, y) = c} si chiama insieme

Dettagli

Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti)

Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti) Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti) April 14, 2011 (alcune note non complete sugli argomenti trattati: eventuali completamenti saranno aggiunti)

Dettagli

CORSO DI ALGEBRA (M-Z) Prof. A. Venezia

CORSO DI ALGEBRA (M-Z) Prof. A. Venezia CORSO DI ALGEBRA (M-Z) Prof. A. Venezia 2015-16 Complementi ed Esercizi 1. AUTOVETTORI e AUTOVALORI di ENDOMORFISMI e MATRICI Una applicazione lineare avente per dominio e condominio lo stesso spazio vettoriale

Dettagli

Autovalori, Autovettori, Diagonalizzazione.

Autovalori, Autovettori, Diagonalizzazione. Autovalori Autovettori Diagonalizzazione Autovalori e Autovettori Definizione Sia V uno spazio vettoriale sul campo K = R o C e sia T : V V un endomorfismo Un vettore non nullo v V \ {O} si dice autovettore

Dettagli

Matrice esponenziale e sistemi differenziali lineari a coefficienti costanti

Matrice esponenziale e sistemi differenziali lineari a coefficienti costanti Matrice esponenziale e sistemi differenziali lineari a coefficienti costanti Matrice esponenziale Sia A R n,n una matrice quadrata n n Per definire l esponenziale di A, prendiamo spunto dall identità e

Dettagli

SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI

SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI DANIELE ANDREUCCI DIP. METODI E MODELLI, UNIVERSITÀ LA SAPIENZA VIA A.SCARPA 16, 161 ROMA, ITALY andreucci@dmmm.uniroma1.it 1. Lo spazio delle soluzioni Un sistema

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica - Esame di Geometria 1. Prova scritta del 7 settembre 2015

Corso di Laurea in Matematica - Esame di Geometria 1. Prova scritta del 7 settembre 2015 Corso di Laurea in Matematica - Esame di Geometria 1 Prova scritta del 7 settembre 215 Cognome Nome Numero di matricola Voto ATTENZIONE. Riportare lo svolgimento completo degli esercizi. corretti, non

Dettagli

ESAME DI GEOMETRIA. 6 febbraio 2002 CORREZIONE QUIZ

ESAME DI GEOMETRIA. 6 febbraio 2002 CORREZIONE QUIZ ESAME DI GEOMETRIA 6 febbraio CORREZIONE QUIZ. La parte reale di ( + i) 9 è positiva. QUIZ Si può procedere in due modi. Un primo modo è osservare che ( + i) =i, dunque ( + i) 9 =(+i)(i) 4 = 4 ( + i) :

Dettagli

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica. Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica. Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini Capitolo IV - 3: Teorema Spettrale degli operatori autoaggiunti e Teorema

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare. Spazio Vettoriale (lineare)

Elementi di Algebra Lineare. Spazio Vettoriale (lineare) Elementi di Algebra Lineare Spazio Vettoriale (lineare) Uno spazio vettoriale su un corpo F è una quadrupla (X, F, +, ) costituita da: un insieme di elementi X, detti vettori, un corpo F, i cui elementi

Dettagli

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XI

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XI AM21/213-14: Tracce elle lezioni- Settimana XI PROBLEMA DI CAUCHY Esistenza e unicitá locale, unicitá globale, soluzione massimale. Teorema i Picar locale) esistenza/unicitá locale in ipotesi Lip loc )

Dettagli

4 Autovettori e autovalori

4 Autovettori e autovalori 4 Autovettori e autovalori 41 Cambiamenti di base Sia V uno spazio vettoriale tale che dim V n Si è visto in sezione 12 che uno spazio vettoriale ammette basi distinte, ma tutte con la medesima cardinalità

Dettagli

Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi)

Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi) Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006 Matematica 2 (Analisi) Nome:................................. N. matr.:.................................

Dettagli

Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 2017/2018 Canali A C, e L Pa

Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 2017/2018 Canali A C, e L Pa Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 27/28 Canali A C, e L Pa Durata: 2 ore e 3 minuti Simone Diverio Alessandro D Andrea Paolo Piccinni 7 settembre

Dettagli

y = cos x y = (y ) 2 + c : giustifichino le due affermazioni. y = y y = y 2 y = y(1 y) y = xy Applicazioni Equazioni delle cinetica chimica:

y = cos x y = (y ) 2 + c : giustifichino le due affermazioni. y = y y = y 2 y = y(1 y) y = xy Applicazioni Equazioni delle cinetica chimica: Corso di laurea in Chimica Industriale Matematica II A.A. 2015/2016 Argomenti delle lezioni Giovedí 3 marzo - 2 ore. Richiami sulle equazioni e sui metodi utilizzati nel risolverle. Equazioni differenziali.

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 DOCENTE: MATTEO LONGO Rispondere alle domande di Teoria in modo esauriente e completo. Svolgere il maggior numero di esercizi

Dettagli

3. Elementi di Algebra Lineare.

3. Elementi di Algebra Lineare. CALCOLO NUMERICO Francesca Mazzia Dipartimento Interuniversitario di Matematica Università di Bari 3. Elementi di Algebra Lineare. 1 Sistemi lineari Sia A IR m n, x IR n di n Ax = b è un vettore di m componenti.

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI

EQUAZIONI DIFFERENZIALI EQUAZIONI DIFFERENZIALI 1 Primo ordine - variabili separabili Sia dato il problema di Cauchy seguente: { y = a(x)b(y) Si proceda come segue y(x 0 ) = y 0 (1) Si calcolino le radici dell equazione b(y)

Dettagli

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test : soluzioni k Esercizio Data la matrice A = k dipendente dal parametro k, si consideri il k sistema lineare omogeneo AX =, con X = x x. Determinare

Dettagli

Compiti di geometria & algebra lineare. Anno: 2004

Compiti di geometria & algebra lineare. Anno: 2004 Compiti di geometria & algebra lineare Anno: 24 Anno: 24 2 Primo compitino di Geometria e Algebra 7 novembre 23 totale tempo a disposizione : 3 minuti Esercizio. [8pt.] Si risolva nel campo complesso l

Dettagli

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale A. Savo Appunti del Corso di Geometria 3-4 Indice delle sezioni Prodotto scalare in R n, Basi ortonormali, 4 3 Algoritmo di Gram-Schmidt, 7 4 Matrici ortogonali,

Dettagli

Diagonalizzazione di matrici: autovalori, autovettori e costruzione della matrice diagonalizzante 1 / 13

Diagonalizzazione di matrici: autovalori, autovettori e costruzione della matrice diagonalizzante 1 / 13 Diagonalizzazione di matrici: autovalori, autovettori e costruzione della matrice diagonalizzante 1 / 13 Matrici diagonali 2 / 13 Ricordiamo che una matrice quadrata si dice matrice diagonale se a ij =

Dettagli

2. Fra tutti i rettangoli inscritti in una circonferenza, determinare quello di area massima.

2. Fra tutti i rettangoli inscritti in una circonferenza, determinare quello di area massima. 2. Fra tutti i rettangoli inscritti in una circonferenza, determinare quello di area massima. 3. Fra tutti i cilindri a base rotonda inscritti in una sfera, determinare quello di volume massimo. 4. Dimostrare

Dettagli

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola:

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola: Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B luglio 7 Cognome: Nome: Matricola: IMPORTANTE: Giustificare tutte le affermazioni e riportare i calcoli essenziali Esercizio [8 punti] Data la matrice

Dettagli

- ciascun autovalore di T ha molteplicità geometrica uguale alla moltplicitaà algebrica.

- ciascun autovalore di T ha molteplicità geometrica uguale alla moltplicitaà algebrica. Lezioni del 14.05 e 17.05 In queste lezioni si sono svolti i seguenti argomenti. Ripresa del teorema generale che fornisce condizioni che implicano la diagonalizzabilità, indebolimento delle ipotesi, e

Dettagli

Esempio. L immagine di f è l insieme dei vettori w = (w 1, w 2 ) R 2 che hanno w 1 = w 2. Quindi:

Esempio. L immagine di f è l insieme dei vettori w = (w 1, w 2 ) R 2 che hanno w 1 = w 2. Quindi: Nucleo, immagine e loro proprietà [Abate, 5.2] Data una applicazione lineare f : V W, chiamiamo nucleo di f l insieme N(f) := { v V : f(v) = 0 W } Se S V è un sottoinsieme del dominio, indichiamo con f(s)

Dettagli

Applicazioni lineari e diagonalizzazione

Applicazioni lineari e diagonalizzazione Autovalori e autovettori Matrici associate a applicazioni lineari Endomorfismi semplici e matrici diagonalizzabili Prodotti scalari e Teorema Spettrale nel caso generale 2 2006 Politecnico di Torino 1

Dettagli

Richiami di Algebra Lineare

Richiami di Algebra Lineare Richiami di Algebra Lineare Eduardo Rossi Università degli Studi di Pavia Corso di Econometria Marzo 2012 Rossi Algebra Lineare 2012 1 / 59 Vettori Prodotto interno a : (n 1) b : (n 1) a b = a 1 b 1 +

Dettagli

FM1 - Equazioni differenziali e meccanica. Il metodo di variazione delle costanti (Livia Corsi)

FM1 - Equazioni differenziali e meccanica. Il metodo di variazione delle costanti (Livia Corsi) Corso di laurea in Matematica - Anno Accademico 009/010 FM1 - Equazioni differenziali e meccanica Il metodo di variazione delle costanti (Livia Corsi Il metodo di variazione delle costanti è una tecnica

Dettagli

AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI

AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI. Esercizi Esercizio. Sia f : R 3 R 3 l endomorfismo definito da f(x, y, z) = (x+y, y +z, x+z). Calcolare gli autovalori ed una base per ogni autospazio di f. Dire se

Dettagli

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana AM210 2012-13: Tracce delle lezioni- II Settimana SPAZI METRICI Sia X un insieme. Una d : X X : [0, + ) tale che (i) 0 d(u, v), u, v R n d(u, v) = 0 u = v (positivitá) (ii) d(u, v) = d(v, u) u, v R n (simmetria)

Dettagli

APPLICAZIONI LINEARI O OMOMORFISMI

APPLICAZIONI LINEARI O OMOMORFISMI 42 APPLICAZIONI LINEARI O OMOMORFISMI Definizione 9 Dati due spazi vettoriali U e V sullo stesso campo K, una applicazione f : U V è detta lineare o omomorfismo se soddisfa le seguenti due condizioni:

Dettagli

Autovalori e autovettori

Autovalori e autovettori Autovalori e autovettori Definizione 1 (per endomorfismi). Sia V uno spazio vettoriale su di un campo K e f : V V un suo endomorfismo. Si dice autovettore per f ogni vettore x 0 tale che f(x) = λx, per

Dettagli

CORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI A.A. 2018/2019 PROF. VALENTINA BEORCHIA

CORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI A.A. 2018/2019 PROF. VALENTINA BEORCHIA CORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI AA 2018/2019 PROF VALENTINA BEORCHIA INDICE 1 Matrici associate a un applicazione lineare 1 2 Cambiamenti di base 4 3 Diagonalizzazione 6 1 MATRICI ASSOCIATE

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare

Elementi di Algebra Lineare Elementi di Algebra Lineare Corso di Calcolo Numerico, a.a. 2009/2010 Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari 13 Marzo 2006 Francesca Mazzia (Univ. Bari) Elementi di Algebra Lineare

Dettagli

ESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 2006/2007

ESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 2006/2007 ESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 6/7 //7 () Ridurre la seguente matrice ad una a scala ridotta utilizzando il metodo di Gauss-Jordan. Soluzione. () Determinare quante e quali sono le matrici a scala

Dettagli

Autovettori e autovalori

Autovettori e autovalori Autovettori e autovalori Definizione 1 Sia A Mat(n, n), matrice a coefficienti reali. Si dice autovalore di A un numero λ R tale che v 0 R n Av = λv. Ogni vettore non nullo v che soddisfa questa relazione

Dettagli

Compito di Geometria e Algebra per Ing. Informatica ed Elettronica

Compito di Geometria e Algebra per Ing. Informatica ed Elettronica Compito di Geometria e Algebra per Ing Informatica ed Elettronica 17-02-2015 1) Sia f : R 4 R 3 la funzione lineare definita da f((x, y, z, t)) = ( x + y 2z + kt, x + y + t, 2x + y + z) (x, y, z, t) R

Dettagli

1 Addendum su Diagonalizzazione

1 Addendum su Diagonalizzazione Addendum su Diagonalizzazione Vedere le dispense per le definizioni di autovettorre, autovalore e di trasformazione lineare (o matrice) diagonalizzabile. In particolare, si ricorda che una condizione necessaria

Dettagli

Esercizi di teoria dei sistemi

Esercizi di teoria dei sistemi Esercizi di teoria dei sistemi Controlli Automatici LS (Prof. C. Melchiorri) Esercizio Dato il sistema lineare tempo continuo: ẋ(t) 2 y(t) x(t) x(t) + u(t) a) Determinare l evoluzione libera dello stato

Dettagli

4. Richiami: sistemi lineari e matrici

4. Richiami: sistemi lineari e matrici 4 Richiami: sistemi lineari e matrici Vettori 4a Combinazioni lineari Indichiamo con R n l insieme delle n-uple ordinate di elementi di R, { } R n := x = (x 1, x 2,, x n ) x i R, i = 1,,n Si dice che x

Dettagli

AM2: Tracce delle lezioni- X Settimana

AM2: Tracce delle lezioni- X Settimana AM: Tracce delle lezioni- X Settimana EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE Equazioni differenziali lineari del I ordine Date le funzioni a(x), b(x) continue in (a, b) determinare, se esistono, le funzioni

Dettagli

Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a Prof. P. Piazza Soluzione compito a casa del 24/10/09

Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a Prof. P. Piazza Soluzione compito a casa del 24/10/09 Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a. 29-. Prof. P. Piazza Soluzione compito a casa del 24//9 Soluzione esercizio. Siano A e B due matrici simmetriche e λ un numero reale. Dobbiamo mostrare che anche

Dettagli

Sistemi differenziali: esercizi svolti. 1 Sistemi lineari 2 2... 2 2 Sistemi lineari 3 3... 10

Sistemi differenziali: esercizi svolti. 1 Sistemi lineari 2 2... 2 2 Sistemi lineari 3 3... 10 Sistemi differenziali: esercizi svolti Sistemi lineari 2 2 2 2 Sistemi lineari 3 3 2 Sistemi differenziali: esercizi svolti Sistemi lineari 2 2 Gli esercizi contrassegnati con il simbolo * presentano un

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI

TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI Ing. Cristian

Dettagli

Corso di Matematica Discreta. Anno accademico Appunti sulla diagonalizzazione.

Corso di Matematica Discreta. Anno accademico Appunti sulla diagonalizzazione. Corso di Matematica Discreta. Anno accademico 2008-2009 Appunti sulla diagonalizzazione. Autovalori e autovettori di un endomorfismo lineare. Sia T : V V una applicazione lineare da uno spazio vettoriale

Dettagli

Il Teorema Spettrale. 0.1 Applicazioni lineari simmetriche ed hermitiane

Il Teorema Spettrale. 0.1 Applicazioni lineari simmetriche ed hermitiane 0.1. APPLICAZIONI LINEARI SIMMETRICHE ED HERMITIANE 1 Il Teorema Spettrale In questa nota vogliamo esaminare la dimostrazione del Teorema Spettrale e studiare le sue conseguenze per quanto riguarda i prodotti

Dettagli

Esercitazione 6 - Soluzione

Esercitazione 6 - Soluzione Anno Accademico 28-29 Corso di Algebra Lineare e Calcolo Numerico per Ingegneria Meccanica Esercitazione 6 - Soluzione Immagine, nucleo. Teorema di Rouché-Capelli. Esercizio Sia L : R 3 R 3 l applicazione

Dettagli

Sistemi di due equazioni differenziali del primo ordine a coefficienti costanti

Sistemi di due equazioni differenziali del primo ordine a coefficienti costanti Sistemi i ue equazioni ifferenziali el primo orine a coefficienti costanti Enrico Schlesinger In questo paragrafo si risolve il sistema i equazioni ifferenziali x ax + by () y cx + y ove x e y sono ue

Dettagli

LEZIONE 16 A = Verifichiamo se qualcuna fra le entrate a di A è suo autovalore. determinare per quale entrata a di A risulta rk(a ai 2 ) 1.

LEZIONE 16 A = Verifichiamo se qualcuna fra le entrate a di A è suo autovalore. determinare per quale entrata a di A risulta rk(a ai 2 ) 1. LEZIONE 16 16.1. Autovalori, autovettori ed autospazi di matrici. Introduciamo la seguente definizione. Definizione 16.1.1. Siano k = R, C e A k n,n. Un numero λ k si dice autovalore di A su k) se rka

Dettagli

ẋ + a 0 x = 0 (1) Dimostrazione. Risolvendo la (1) per separazione di variabili, troviamo x(t) = c 0 e a0t (2) φ :R S 1 ẍ + a 1 ẋ + a 0 x = 0 (3)

ẋ + a 0 x = 0 (1) Dimostrazione. Risolvendo la (1) per separazione di variabili, troviamo x(t) = c 0 e a0t (2) φ :R S 1 ẍ + a 1 ẋ + a 0 x = 0 (3) Corso di laurea in Matematica - Anno Accademico 006/007 FM1 - Equazioni dierenziali e meccanica Il metodo della variazione delle costanti (Livia Corsi Il metodo della variazione delle costanti è una tecnica

Dettagli

LA DIAGONALIZZAZIONE. asdf. Polinomi di matrici. 30 January 2012

LA DIAGONALIZZAZIONE. asdf. Polinomi di matrici. 30 January 2012 asdf LA DIAGONALIZZAZIONE 30 January 2012 L'intento di questo articolo è di affrontare, si spera sempre nel modo più corretto e chiaro possibile, la trattazione di un argomento importante nell'ambito dell'algebra

Dettagli

0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità

0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità 0.1. CONDIZIONE SUFFICIENTE DI DIAGONALIZZABILITÀ 1 0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità È naturale porsi il problema di sapere se ogni matrice sia o meno diagonalizzabile. Abbiamo due potenziali

Dettagli

La forma normale di Schur

La forma normale di Schur La forma normale di Schur Dario A Bini, Università di Pisa 30 ottobre 2013 Sommario Questo modulo didattico contiene risultati relativi alla forma normale di Schur, alle sue proprietà e alle sue applicazioni

Dettagli

Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare.

Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare. Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare. Esercizio. Sia r la retta passante per i punti A(2,, 3) e B(,, 2) in R 3. a. Scrivere l equazione cartesiana del piano Π passante per A e perpendicolare

Dettagli

Caso di A non regolare

Caso di A non regolare Caso di A non regolare December 2, 2 Una matrice A è regolare quando è quadrata e in corrispondenza di ogni autovalore di molteplicità algebrica m si ha una caduta di rango pari proprio a m Ovvero: rk

Dettagli

GEOMETRIA svolgimento di uno scritto del 11 Gennaio 2012

GEOMETRIA svolgimento di uno scritto del 11 Gennaio 2012 GEOMETRIA svolgimento di uno scritto del Gennaio ) Trovare una base per lo spazio delle soluzioni del seguente sistema omogeneo: x + y 5z = 3x y + z = x y + 8z =. Il sistema può essere scritto in forma

Dettagli

Daniela Lera A.A

Daniela Lera A.A Daniela Lera Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Matematica e Informatica A.A. 2016-2017 Richiami Algebra Lineare Spazio normato Uno spazio lineare X si dice normato se esiste una funzione

Dettagli

11 luglio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI

11 luglio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore. ISTRUZIONI Ti sono stati consegnati tre fogli, stampati fronte e retro. Come prima cosa scrivi

Dettagli

Definizione. Sia f : V V un endomorfismo e λ R. Se esiste v V non nullo tale che

Definizione. Sia f : V V un endomorfismo e λ R. Se esiste v V non nullo tale che Autovalori ed autovettori [Abate, 131] Sia f : V V un endomorfismo e λ R Se esiste v V non nullo tale che f(v) = λv, diremo che λ è un autovalore di f e che v è un autovettore di f associato a λ Lezioni

Dettagli

Sistemi lineari. Sia A R m n, x R n Ax = b è un vettore di m componenti. a m,1 x 1 + a m,2 x a m,n x n = b m

Sistemi lineari. Sia A R m n, x R n Ax = b è un vettore di m componenti. a m,1 x 1 + a m,2 x a m,n x n = b m 1 Sistemi lineari. Sia A R m n, x R n Ax = b è un vettore di m componenti. Numero di operazioni per calcolare b: m n moltiplicazioni m (n 1) addizioni. a 1,1 x 1 + a 1,2 x 2 +... + a 1,n x n = b 1 a 2,1

Dettagli

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XII

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XII AM21/214-15: Tracce delle lezioni- Settimana XII SPAZI METRICI ED IL TEOREMA DELLE CONTRAZIONI Spazi metrici completi, spazi di Banach Una successione x n in uno spazio metrico (X, d) si dice di Cauchy

Dettagli

SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI Generalità sui sistemi Sia xt, yt la soluzione del problema di Cauchy Posto vt = e xtyt, calcolare v x = 3x x = y = x y = 0 Sia x = 3x y y = x + y Scrivere

Dettagli

Equazioni differenziali lineari del secondo ordine a coefficienti costanti

Equazioni differenziali lineari del secondo ordine a coefficienti costanti Equazioni differenziali lineari del secondo ordine a coefficienti costanti 0.1 Introduzione Una equazione differenziale del secondo ordine è una relazione del tipo F (t, y(t), y (t), y (t)) = 0 (1) Definizione

Dettagli

Parte 7. Autovettori e autovalori

Parte 7. Autovettori e autovalori Parte 7. Autovettori e autovalori A. Savo Appunti del Corso di Geometria 23-4 Indice delle sezioni Endomorfismi, 2 Cambiamento di base, 3 3 Matrici simili, 6 4 Endomorfismi diagonalizzabili, 7 5 Autovettori

Dettagli

Equazioni Differenziali (4)

Equazioni Differenziali (4) Equazioni Differenziali (4) Esercizio 1 Risolvere il problema di Cauchy y = e y x + y x, y(1) = 1. Esercizio 2 Risolvere il problema di Cauchy y = 2y 1 x 2 + 1 x, y(0) = 0. Esercizio 3 Risolvere il problema

Dettagli

Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali.

Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali. Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali 1 Applicazioni lineari simmetriche Consideriamo lo spazio IR n col prodotto scalare canonico X Y = t XY = x 1 y 1 + + x n y n Definizione Un applicazione

Dettagli

Richiami di Algebra Lineare

Richiami di Algebra Lineare Università di Pavia Richiami di Algebra Lineare Eduardo Rossi Vettori a : (n 1) b : (n 1) Prodotto interno a b = a 1 b 1 + a 2 b 2 +... + a n b n Modulo (lunghezza): a = a 2 1 +... + a2 n Vettori ortogonali:

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali In un equazione differenziale l incognita da trovare è una funzione, di cui è data, dall equazione, una relazione con le sue derivate (fino ad un certo ordine) e la variabile libera:

Dettagli

Sistemi di equazioni differenziali

Sistemi di equazioni differenziali Capitolo 5 Sistemi di equazioni differenziali Molti problemi sono governati non da una singola equazione differenziale, ma da un sistema di più equazioni. Ad esempio questo succede se si vuole descrivere

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria. Matematica II Ingegneria Edile. Appello del 10 settembre 2007 AC = (2, 2, 2),

Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria. Matematica II Ingegneria Edile. Appello del 10 settembre 2007 AC = (2, 2, 2), Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Matematica II Ingegneria Edile Appello del 1 settembre 7 Cognome e Nome Matr. 1.1. Si considerino nello spaio tridimensionale R 3 i tre punti A (3,

Dettagli

Matrici jordanizzabili

Matrici jordanizzabili Capitolo 17 Matrici jordanizzabili 17.1 Introduzione Abbiamo visto che non tutte le matrici sono simili a matrici diagonali. Mostreremo in questo capitolo che alcune matrici sono simili a matrici di Jordan.

Dettagli

Matematica Discreta I

Matematica Discreta I Matematica Discreta I 5 Febbraio 8 TEMA A Esercizio Sia data la matrice A M (R) A = (i) Calcolare gli autovalori di A (ii) Determinare una base di R composta di autovettori di A (iii) Diagonalizzare la

Dettagli

Esame di GEOMETRIA (Appello del 30 gennaio 2018)

Esame di GEOMETRIA (Appello del 30 gennaio 2018) Esame di GEOMETRIA (Appello del 3 gennaio 28) Cognome: Nome: Nr.matricola: Corso di laurea: Esercizio. Siano dati i sottospazi di R 4 : W = L, 4, 5 2 2. Scrivere equazioni cartesiane per W. {, U : x +

Dettagli

Prova scritta di Geometria 1 Docente: Giovanni Cerulli Irelli 20 Gennaio 2017

Prova scritta di Geometria 1 Docente: Giovanni Cerulli Irelli 20 Gennaio 2017 Prova scritta di Geometria Docente: Giovanni Cerulli Irelli Gennaio 7 Esercizio. Si considerino i seguenti tre punti dello spazio euclideo: P :=, Q :=, R :=.. Dimostrare che P, Q ed R non sono collineari.

Dettagli

Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria TEMA A

Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria TEMA A Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria Ingegneria Aerospaziale ed Ingegneria dell Energia - Canale B Secondo Appello - luglio TEMA A Risolvere i seguenti esercizi motivando adeguatamente ogni risposta.

Dettagli

Per le risposte utilizza gli spazi predisposti. Quando richiesto, il procedimento va esposto brevemente, ma in maniera comprensibile.

Per le risposte utilizza gli spazi predisposti. Quando richiesto, il procedimento va esposto brevemente, ma in maniera comprensibile. COGNOME............................... NOME..................................... Punti ottenuti Esame di geometria Scrivi cognome e nome negli spazi predisposti in ciascuno dei tre fogli. Per ogni domanda

Dettagli

Risoluzione di sistemi lineari

Risoluzione di sistemi lineari Risoluzione di sistemi lineari Teorema (Rouché-Capelli) Dato il sistema di m equazioni in n incognite Ax = b, con A M at(m, n) b R n x R n [A b] si ha che: matrice dei coefficienti, vettore dei termini

Dettagli

ESEMPIO DI SISTEMA LINEARE CON SOLUZIONE. Esercizio Si consideri il sistema di equazioni lineari dipendente da un parametro λ R:

ESEMPIO DI SISTEMA LINEARE CON SOLUZIONE. Esercizio Si consideri il sistema di equazioni lineari dipendente da un parametro λ R: ESEMPIO DI SISTEMA LINEARE CON SOLUZIONE Esercizio Si consideri il sistema di equazioni lineari dipendente da un parametro λ R: x 1 + x = 0 6x 1 + (λ + )x + x 3 + x 4 = 1 x 1 4x + (λ + 1)x 3 + 6x 4 = 3

Dettagli

y + P(x) y + Q(x) y = 0 y(x) = c 1y 1(x) + c 2 y 2(x).

y + P(x) y + Q(x) y = 0 y(x) = c 1y 1(x) + c 2 y 2(x). Proposizione 4. Se y 1(x) e y (x) sono soluzioni linearmente indipendenti di y + P(x) y + Q(x) y = 0 ogni altra soluzione della stessa equazione si scrive nella forma per una scelta opportuna delle costanti

Dettagli

{Geometria per [Fisica e (Fisica e Astrofisica)]}

{Geometria per [Fisica e (Fisica e Astrofisica)]} {Geometria per [Fisica e (Fisica e Astrofisica)]} Foglio 9 - Soluzioni Esercizio (facoltativo) Un quadrato magico reale di ordine n è una matrice di M n n (R) tale che sommando gli elementi di ogni sua

Dettagli

Forma canonica di Jordan

Forma canonica di Jordan Capitolo INTRODUZIONE Forma canonica di Jordan Siano λ i, per i =,, h, gli autovalori distinti della matrice A e siano r i i corrispondenti gradi di molteplicità all interno del polinomio caratteristico:

Dettagli

FM210 - Fisica Matematica I

FM210 - Fisica Matematica I Corso di laurea in Matematica - Anno Accademico 2/4 FM2 - Fisica Matematica I Prima Prova di Esonero [--2]. (2 punti). Si consideri il sistema lineare ẋ = αx + x 2 + α, ẋ 2 = x + 2α, ẋ = α 2 x 2 con α

Dettagli

Rango di una matrice e teorema di Rouché-Capelli

Rango di una matrice e teorema di Rouché-Capelli Rango di una matrice e teorema di Rouché-Capelli Sappiamo che a una matrice m n, A, è associata l applicazione lineare L A : R n R m, L A (X) = AX, X R n. Definizione 1. Lo spazio nullo di A, N (A), è

Dettagli

Richiami di Algebra Lineare

Richiami di Algebra Lineare Appendice A Richiami di Algebra Lineare In questo capitolo sono presentati alcuni concetti di algebra lineare L algebra lineare è quella branca della matematica che si occupa dello studio di vettori, spazi

Dettagli

Algebra Lineare Corso di Ingegneria Biomedica Compito del

Algebra Lineare Corso di Ingegneria Biomedica Compito del Algebra Lineare Corso di Ingegneria Biomedica Compito del -- - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche il testo del compito e i fogli di brutta. - Le risposte senza giustificazione sono considerate

Dettagli

1. Esercizi (1) Calcolare + ( 1) + 3 2, 2. (2) siano X, Y, Z R 3. Dimostrare che se X +Y = X +Z, allora Y = Z;

1. Esercizi (1) Calcolare + ( 1) + 3 2, 2. (2) siano X, Y, Z R 3. Dimostrare che se X +Y = X +Z, allora Y = Z; Esercizi () Calcolare 4 + () + () siano X Y Z R Dimostrare che se X +Y = X +Z allora Y = Z; () dimostrare che i vettori sono linearmente dipendenti; (4) dimostrare che i vettori 4 sono linearmente indipendenti;

Dettagli

Esercizi di Geometria 1 - Foglio 3bis

Esercizi di Geometria 1 - Foglio 3bis Esercizi di Geometria - Foglio 3bis Alessandro Rubin (alex.rubin@outlook.com) Si ringrazia Ricardo Tzantzoglou per il codice L A TEX condiviso dicembre 7 Esercizio. Sia f : V W un applicazione e G = {(v,

Dettagli

Sistemi lineari omogenei di equazioni differenziali

Sistemi lineari omogenei di equazioni differenziali Sistemi lineari omogenei di equazioni differenziali E. Paolini 5 dicembre 2014 esponenziale di matrici Sia A una matrice quadrata n n. Definiamo la norma (norma operatoriale) di A come segue: dove v =

Dettagli

y = A(t)y + b(t) (37)

y = A(t)y + b(t) (37) II-1 Equazioni differenziali lineari. Introduzione Sia M n lo spazio delle matrici quadrate reali di ordine n. In questo paragrafo tratteremo la classe particolare delle equazioni differenziali lineari,

Dettagli

INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA ELEMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA 17 SETTEMBRE 2012

INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA ELEMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA 17 SETTEMBRE 2012 INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA ELEMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA 7 SETTEMBRE 202 Esercizio. Sia V = R[X] 2 lo spazio vettoriale dei polinomi ax 2 + bx + c nella variabile X di grado al più 2 a coefficienti

Dettagli