Seminario di Analisi Matematica Dipartimento di Matematica dell Università di Bologna. Daniele Morbidelli
|
|
- Guglielmo Pavone
- 4 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Seminario di Analisi Matematica Dipartimento di Matematica dell Università di Bologna Anno Accademico Daniele Morbidelli Campi di Hörmander non regolari e distanze di controllo 1 12 febbraio Lavoro in collaborazione con Annamaria Montanari 1
2 2 Daniele Morbidelli Abstract We prove a ball-box theorem for nonsmooth Hörmander vector fields of step s 2. Our proof uses only elementary analysis techniques. In particular we de not rest on algebraic tools, like formal series and the Campbell Hausdorff formula. Moreover our arguments work in low regularity situations roughly speaking, we need that the commutators involved in the Hörmander condition are Lipschitz continuous).
3 Campi di Hörmander nonregolari e distanze di controllo 3 1. Introduzione Sono dati dei campi vettoriali X 1,..., X m in R n. Ci interessiamo al problema di trovare risultati di struttura per le palle Bx, r) della distanza di controllo associata ai campi. La nozione di distanza di controllo appare per la prima volta nei lavori di Fefferman e Phong [FP], per il caso di operatori subellittici in forma di divergenza, e di Franchi e Lanconelli [FL1], per il caso di campi di tipo diagonale nonregolari. Il punto di partenza del nostro lavoro è un notevole articolo di Nagel Stein e Wainger [NSW], nel quale gli autori provano tra l altro) un risultato di rappresentazione approssimata per le palle di controllo associate a dei campi di Hörmander X j, in forma di immagini esponenziali di opportune scatole. Come conseguenza gli autori provano tra le altre cose la proprietà di doubling per la misura delle palle. Lo scopo del lavoro che viene presentato qui, ultimo della serie [M, LM, MM1], è quello di provare un teorema di struttura per le palle di controllo di campi di Hörmander che abbia le seguenti caratteristiche: 1. valga in condizioni di regolarità minime regolarità C s 1,1 per campi di passo s); 2. non richieda la conoscenza di strumenti algebrici troppo sofisticati in particolare la formula di Campbell Hausdorff); 3. utilizzi delle mappe esponenziali adatte per provare la disuguaglianza di Poincaré. Preliminari. Innanzitutto, dato un campo X, usiamo la notazione e tx x, oppure e tx x) o exptx)x), per indicare la soluzione della ode d dt etx x = Xe tx x) con valore x al tempo t = 0. 2 Consideriamo m campi vettoriali X 1,..., X m in R n. Introduciamo la seguente notazione per i commutatori: dato l N e α = α 1,..., α l ) {1,..., m} l, scriviamo X α = [X α1,, [X αl 1, X αl ]]. Indichiamo con α = l la lunghezza di X α. Assumiamo che i campi X j siano di classe C s 1,1 loc R n ) 3 e supponiamo che valga la condizione di Hörmander di passo s, cioè {X α x) : α s} genera R n per ogni x R n. 2 Con un piccolo abuso di notazione confondiamo il campo vettoriale X in R n con la funzione vettoriale delle sue componenti in R n. 3 In [MM2] c è un ipotesi un po meno restrittiva, ma un po più difficile da scrivere.
4 4 Daniele Morbidelli Distanza di controllo. Dati x, y R n, indichiamo con dx, y) la distanza di controllo, cioè l estremo inferiore degli r > 0 tali che esiste un cammino lipschitziano γ : [0, 1] R n che soddisfi γ0) = x, γ1) = y e γ = m j=1 b jx j γ), per quasi ogni t [0, 1]. Qui le funzioni misurabili b j devono soddisfare b j t) r per quasi ogni t. Indicheremo le palle corrispondenti con Bx, r). Mappe esponenziali di Nagel Stein e Wainger. Indichiamo con Y 1,..., Y q tutti i commutatori X α con lunghezza α s e scriviamo l i o ly i ) per indicare la lunghezza di Y i. Dato I = i 1,..., i n ) {1,..., q} n, poniamo dove lk) = l k1 + + l kn. Φ I x, h) = exph 1 Y i1 + + h n Y in )x), λ I x) = dety i1 x),, Y in x)) = det Φ I x, 0), h h I = max h j 1/l i j, BoxI r) = {h R n : h I < r} j=1,...,n Definizione 1.1 terna quasi-massimale). Sia I {1,..., q} n, x R n e r > 0. Diciamo che I, x, r) è quasi massimale se λ I x) r li) > 1 2 max λ Kx) r lk). 1) K {1,...,q} n La condizione 1) è cruciale e appare per la prima volta in [NSW]. 4 Il risultato principale in [NSW] può essere enunciato cosí: Teorema 1.1 NSW). Se X j sono dei campi di classe C che soddisfano la condizione di Hörmander di passo s, allora, preso un compatto K, esistono ε 0, ε 1, r 0 < 1 e C 0 > 1 tali che, data una terna quasi-massimale I, x, r), x K, r < r 0, la mappa h Φh) := Φ I x, h) ha le seguenti proprietà. A) Valgono le stime per ogni h Box I ε 0 r). 1 4 λ ) Ix) det h Φh) 4 λi x), 4 Essa permette di rendere rigorose alcune dimostrazioni poco corrette presenti in letteratura. Si veda l osservazione in [St] per un interessante commento.
5 Campi di Hörmander nonregolari e distanze di controllo 5 B) Vale l inclusione Bx, ε 1 r) ΦBox I ε 0 r)) B ρ x, C 1 0 r). 5 C) La mappa Φ I x, ) è iniettiva su Φ I ε 0 r). Dal teorema precedente si deduce subito che la misura della palla ha un comportamento polinomiale. Corollario 1.1. Vale, con x K, r < r 0, Bx, r) I λ I x) r li). In particolare vale la proprietà di doubling Bx, 2r) C Bx, r), per ogni x K, r < r 0. Esempio 1.1. Un esempio interessante per capire il risultato in [NSW] è dato dai campi X 1 = 1 e X 2 = x 1 2 in R 2. Qui Y 1 = X 1 = 1, l 1 = 1 Y 2 = X 2 = x 1 2, l 2 = 1 Y 3 = [X 1, X 2 ] = 3, l 3 = 2. Quindi λ 1,2) x) = x 1, λ 1,3) x) = 1 e pertanto, come provato anche da [FL1], Bx, r) x r 2 + r 3. La prova del Teorema 1.1 richiede un calcolo molto preciso delle derivate Φ I / h j. Vista la forma delle Φ I, esso coinvolge inevitabilmente la formula di Campbell Hausdorff. Questo significa che il risultato può essere difficilmente generalizzato al caso di campi non regolari. Un altro aspetto migliorabile delle mappe Φ I è che esse non suggeriscono un modo di connettere il punto x con il punto Φ I x, h) attraverso curve orizzontali. Quindi non si prestano direttamente per essere usate nella prova di disuguaglianze integrali come la disuguaglianza di Poincaré per la quale è necessario un ulteriore lavoro, cfr. [J]). 5 Qui B ϱ indica la palla rispetto alla distanza q ϱx, y) = inf{r > 0 : γ Lip[0, 1], R n ), γ0) = x, γ1) = y con γ = b j Y j γ) a.e. e b j r l j }. j=1
6 6 Daniele Morbidelli Nei lavoro [M], sempre nel contesto dei campi C, si sostituiscono le mappe Φ I con delle mappe E I che hanno la forma E I x, h) = exp h 1 Y i1 ) exp h 1 Y in )x). Le mappe exp sono degli esponenziali approssimati di commutatori definiti sotto). Si comportano in prima approssimazione come gli esponenziali dei commutatori, ma hanno la proprietà di essere fattorizzabili come prodotti di esponenziali di campi di lunghezza 1. Questo risultato fornisce un altra dimostrazione delle disuguaglianza di Poincaré Jerison [J]), secondo lo schema individuato in [LM]. Un primo risultato nel caso nonregolare è stato ottenuto in [MM1], dove si prova la disuguaglianza di Poincaré per campi vettoriali di passo 2 sostanzialmente di classe C 1,1. Infine, in un recente preprint [BBP], Bramanti, Brandolini e Pedroni hanno ottenuto una prova della proprietà di doubling e della disuguaglianza di Poincaré per campi di passo s, in condizioni di regolarità sono analoghe alle nostre. Il lavoro [BBP] utilizza i risultati in [NSW, M, LM], mentre il risultato che presentiamo qui richiede solo strumenti elementari e un po di pazienza. 2. Enunciati dei risultati principali in [MM2]. Lavoriamo con campi di Hörmander di passo s e di classe C s 1, Esponenziali approssimati di commutatori. Dati Z 1,..., Z l e τ > 0, definiamo, come in [NSW], [M] e [MM1], C τ Z 1 ) = expτz 1 ), C τ Z 1, Z 2 ) = exp τz 2 ) exp τz 1 ) expτz 2 ) expτz 1 ),. C τ Z 1,..., Z l ) = C τ Z 2,..., Z l ) 1 exp τz 1 )C τ Z 2,..., Z l ) expτz 1 ). Poi, preso X α = [X α1,..., [X αl 1, X αl ]... ] C t 1/lX α1,..., X αl ), se t > 0, exp tx I ) = C t 1/lX α1,..., X αl ) 1, se t < 0. 2)
7 Campi di Hörmander nonregolari e distanze di controllo 7 Poi, dato I = i 1,..., i n ) {1,..., q} n, per x K e h R n, h C 1 E I x, h) = exp h 1 Y i1 ) exp h n Y in )x), 3) Teorema 2.1 [MM2]). Per ogni commutatore X α di lunghezza α = l s, vale per x K e t > 0 piccolo d dt exp tx α )x = X α exp tx α )x) + s β =l+1 c β t β l)/l X β exp tx J )x ) + O s+1 t s+1 l)/l ), dove la somma è vuota se l = s, le c β sono delle costanti. Il resto O s+1 t s+1 l)/l ) ha una forma integrale e ammette una stima del tipo O s+1 t s+1 l)/l ) C I s X I L ) t s+1 l)/l Ora enunciamo il risultato principale in [MM2]. Se una n upla I è fissata e x è fissato, scriviamo Ex, h) o Eh) invece di E I x, h). Teorema 2.2. Per ogni compatto K, esistono r 0, ε 0 < 1 e C 0 > 1 tali che, se I, x, r) è una tripla quasi-massimale, con x K, r < r 0, allora A) La mappa E E I x, ) : Box I ε 0 r) EBox I ε 0 r)) è un omeomorfismo locale lipschitziano che soddisfa quasi dappertutto h j Eh) = Y ij Eh)) + s β =l j +1 a β j h)x βeh)) + ω j x, h). Inoltre, per quasi ogni h Box I ε 0 r) valgono le stime a β j h) C 0 h β l i j I, ω j x, h) C 0 h s+1 l i j I e 1 4 λ Ix) det ) h E Ix, h) 4 λ I x). B) Vale l inclusione EBox I ε 0 r)) B ρ x, C 1 0 r). C) La mappa E E I x, ) è iniettiva sulla scatola Box I ε 0 r).
8 8 Daniele Morbidelli 2.2. Conseguenze. Dati X 1,..., X m campi di passo s e di classe C s 1,1 loc, introduciamo la notazione Xf 2 = j X jf) 2. Corollario 2.1. Consideriamo una coppia di aperti limitati Ω Ω. Allora Bx, r) I λ I x) r li) 4) Bx, r) B Eucl x, C 1 r s ), 5) dove x Ω e r < r 0. In particolare la misura è doubling. Inoltre vale fx) f B dx Cr Xfx) dx, 6) Bx,r) Bx,r) per ogni f C 1 Ω) x Ω e r r 0 piccolo a sufficienza. Infine, per ogni ε < 1/s esiste C ε < tale che, per ogni f C 1 Ω), [f] 2 fx) fy) 2 ε := dxdy C x y n+2ε ε Ω Ω, dx,y) r 0 Ω Xfy) 2 dy. 7) Commento: tutti i risultati dei due corollari sono già noti nel caso smooth. generalizziamo a campi nonregolari. Qui li Precisamente, la formula 4) è provata da Nagel Stein e Wainger [NSW]. Fefferman e Phong [FP] provano anche per operatori non somma di quadrati), che l inclusione 5) è equivalente alla stima 7), però con ε = 1/s. disuguaglianza di Poincaré 6) è dovuta a Jerison. Infine la stima subellittica 7) è un classico risultato di Hörmander [H]. Lo schema della prova di 7) a partire dal Teorema 2.2 è dovuto a E. Lanconelli. La Riferimenti bibliografici [BBP] [FP] [FL1] M. Bramanti, L. Brandolini, M. Pedroni, Basic properties of nonsmooth Hörmander s vector fields and Poincaré s inequality, preprint arxiv: C. Fefferman, D. H. Phong, Subelliptic eigenvalue problems. Conference on harmonic analysis in honor of Antoni Zygmund, Vol. I, II Chicago, Ill., 1981), , Wadsworth Math. Ser., Wadsworth, Belmont, CA, B. Franchi, E. Lanconelli, Une métrique associée à une classe d opérateurs elliptiques dégénérés. French) [A metric associated with a class of degenerate elliptic operators] Conference on linear
9 Campi di Hörmander nonregolari e distanze di controllo 9 partial and pseudodifferential operators Torino, 1982). Rend. Sem. Mat. Univ. Politec. Torino 1983, Special Issue, ). [H] L. Hörmander, Hypoelliptic second order differential equations. Acta Math ), [J] D. Jerison, The Poincaré inequality for vector fields satisfying the Hörmander condition, Duke Math. J ), No. 2, [LM] E. Lanconelli, D. Morbidelli, On the Poincaré inequality for vector fields. Ark. Mat ), [MM1] A. Montanari, D. Morbidelli, Balls defined by nonsmooth vector fields and the Poincaré inequality. Ann. Inst. Fourier Grenoble) ), [MM2] A. Montanari, D. Morbidelli, Nonsmooth Hörmander vector fields and their control balls, preprint, [M] D. Morbidelli, Fractional Sobolev norms and structure of Carnot Carathéodory balls for Hörmander vector fields. Studia Math ), [NSW] A. Nagel, E. M. Stein, S. Wainger, Balls and metrics defined by vector fields I: basic properties, Acta Math ), [RaS] F. Rampazzo, H. J. Sussmann, Set valued differential and a nonsmooth version of Chow s theorem, Proceedings of the 40th IEEE Conference on Decision and Control; Orlando, Florida, [St] E. M. Stein, Some geometrical concepts arising in harmonic analysis. GAFA 2000 Tel Aviv, 1999). Geom. Funct. Anal. 2000, Special Volume, Part I,
Campi di Hörmander non regolari e disuguaglianza di Poincaré
Campi di Hörmander non regolari e disuguaglianza di Poincaré Lavoro in collaborazione con Luca Brandolini e Marco Pedroni (Università di Bergamo), to appear on Forum Mathematicum Marco Bramanti Politecnico
DISUGUAGLIANZA DI FEFFERMAN-POINCARE E REGOLARITA PER EQUAZIONI ELLITTICHE DEGENERI
DISUGUAGLIANZA DI FEFFERMAN-POINCARE E REGOLARITA PER EQUAZIONI ELLITTICHE DEGENERI Equazioni lineari con ipotesi di tipo L p sui coefficienti (a i j u xi ) x j + b i u xi + cu = f De Giorgi (957); Stampacchia
CURRICULUM VITAE DI MARIA MANFREDINI. Curriculum accademico
CURRICULUM VITAE DI MARIA MANFREDINI Curriculum accademico - Giugno 1990: Laurea in Matematica presso l Università degli Studi di Modena con la votazione di 100/100 e lode con una tesi svolta sotto la
1-Forme Differenziali
1-Forme Differenziali 30 novembre 2011 1 Definizioni di base Siano n N e A R n un insieme aperto. Con (R n ) denotiamo il duale topologico di R n, cioè l insieme (R n ) = {p : R n R : R-lineari e continue}.
Spazi R n. : concetti di base. Riccarda Rossi. Analisi Matematica B. Università di Brescia
Spazi R n : concetti di base Riccarda Rossi Università di Brescia Analisi Matematica B Spazi Rn Spazi Rn Spazi Rn Spazi Rn Spazi Rn Spazi R n Elementi di R n : x = (x 1, x 2,..., x n ), x j R, j {1,...,
Esercizi di PDE C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Prof. Kevin R. Payne
Esercizi di PDE C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Prof. Kevin R. Payne Capitolo 3: Spazi di Sobolev Esercizio 3.1 - [Derivate deboli]: Per la funzione u : = ( 1, 1) 2 R definita da u(x
Analisi Matematica II
Analisi Matematica II Limiti e continuità in R N Claudio Saccon 1 1 Dipartimento di Matematica, Via F. Buonarroti 1/C,56127 PISA email: claudio.sacconchiocciolaunipi.it sito web: http://pagine.dm.unipi.it/csblog1
I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita
I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita Appunti per il corso di Analisi Matematica 4 G. Mauceri Indice 1 Il teorema della funzione inversa 1 Il teorema della funzione implicita 3 1
COMPATTEZZA. i) X è compatto, cioè ogni ricoprimento aperto ammette un sottoricoprimento finito.
1 COMPATTEZZA Sia X un sottoinsieme di R. Una famiglia A di sottoinsiemi aperti di R si dice ricoprimento aperto di X se X A, cioè se X è contenuto nell unione degli elementi di A. Una sottofamiglia di
5.3 Alcune classi di funzioni integrabili
3. Si verifichi che per ogni f, g : [a, b] R si ha f g = g + (f g) 0, f g = f + g f g; dedurne che se f, g R(a, b) allora f g, f g R(a, b). [Traccia: si osservi che basta verificare che f 0 R(a, b), e
Si dimostri che la (*) possiede un unica soluzione (u n ) limitata.
Scuola Normale Superiore, ammissione al IV anno del corso ordinario Prova scritta di Analisi Matematica per Fisica, Informatica, Matematica 26 Agosto 2 Esercizio. Siano (a n ) e (b n ) successioni di numeri
Posizioni lavorative. Pubblicazioni
Maria S. FANCIULLO Università degli Studi di Catania Dipartimento di Matematica e Informatica Viale Andrea Doria 6, 95125 Catania 095 7383013 fanciullo@dmi.unict.it www.dmi.unict.it/ fanciullo/ Posizioni
FORMULA DI TAYLOR NEI GRUPPI DI CARNOT ED APPLICAZIONI
FORMULA DI TAYLOR NEI GRUPPI DI CARNOT ED APPLICAZIONI G.ARENA, A.O.CARUSO AND A.CAUSA Sommario. In 8 Folland and Stein defined, for a given function f C n G, the Taylor polynomial, where G is a connected
Il teorema di Ascoli-Arzelà
Il teorema di Ascoli-Arzelà Alcuni risultati sugli spazi metrici Spazi metrici (e topologici) compatti Richiamiamo le definizioni di compattezza negli spazi metrici. Sia (X, d) una spazio metrico e sia
Divergence-measure fields: generalizations of Gauss-Green formula with applications
Divergence-measure fields: generalizations of Gauss-Green formula with applications Giovanni Eugenio Comi matricola 839273 Relatore Kevin Ray Payne 2014-2015 Giovanni Eugenio Comi (Relatore K. R. Payne)
APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a
APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof FPodestà, aa 003-004 Sia V uno spazio vettoriale e sia f : V V una applicazione lineare una tale applicazione da uno spazio vettoriale in se stesso è chiamata
Analisi a più variabili: Integrazione sulle curve e superfici, forme differenziali
Analisi a più variabili: Integrazione sulle curve e superfici, forme differenziali 1 Definizione (Parametrizzazione di T): T R n, una sua parametrizzazione è una coppia φ, con = a, b intervallo di R e
Integrali doppi. Riccarda Rossi. Università di Brescia. Analisi Matematica B
Integrali doppi Riccarda Rossi Università di Brescia Analisi Matematica B Riccarda Rossi (Università di Brescia) Integrali doppi Analisi Matematica B 1 / 92 Motivazione per l integrale di Riemann: calcolo
Analisi IV - esercizi. G.P.Leonardi 2008
Analisi IV - esercizi G.P.Leonardi 2008 1 1 Esercizi settimana n.1 1.1 Siano (X, d) e (X, d ) due spazi metrici. Dimostrare che la funzione d : (X X ) (X X ) [0, ) definita da d((x, x ), (y, y )) = d(x,
Campi conservativi. Riccarda Rossi. Università di Brescia. Analisi Matematica B
Campi conservativi Riccarda Rossi Università di Brescia Analisi Matematica B Riccarda Rossi (Università di Brescia) Campi conservativi Analisi Matematica B 1 / 99 Premessa Riccarda Rossi (Università di
7. Funzioni continue. 7.a Funzioni continue e limiti. Mimando la definizione di continuità per funzioni f : R R, si pone
7. Funzioni continue 7.a Funzioni continue e limiti Mimando la definizione di continuità per funzioni f : R R, si pone 7.1 Definizione. Siano (X, d X ) e (Y, d Y ) due spazi metrici e E X. Una funzione
Lezioni di Analisi Matematica 6 a.a
SPAZI DI LEBESGUE Lezioni di Analisi Matematica 6 a.a. 2002-2003 Introduzione In queste pagine troverete una traccia delle lezioni e dei seminari svolti nell ambito del Corso di Analisi Matematica 6. Questi
FORMULA DI TAYLOR NEI GRUPPI DI CARNOT ED APPLICAZIONI
LE MATEMATICHE Vol. LX (2005) Fasc. II, pp. 375 383 FORMULA DI TAYLOR NEI GRUPPI DI CARNOT ED APPLICAZIONI G.ARENA - A.O.CARUSO - A.CAUSA In 82 Folland and Stein defined, for a given function f C n (G),
Il Teorema di Mountain-Pass
Capitolo 4 Il Teorema di Mountain-Pass Descriviamo ora un altro metodo per trovare soluzioni non nulle di alcuni tipi di problemi, per esempio { u = u p 1 u in u = 0 su (4.1) con p > 1, utilizzando dei
non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da
NOTE INTEGRATIVE PER IL CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 ANNO ACCADEMICO 2012/13 NOTE SULLA CONTINUITÀ UNIFORME D.BARTOLUCCI, D.GUIDO Sia f(x) = x 3, x [ 1, 1]. Si ha 1. La continuità uniforme x 3 y 3 = x
Spazi vettoriali topologici, spazi localmente convessi ed il teorema di Hahn-Banach: informazioni base (L.V.)
Spazi vettoriali topologici, spazi localmente convessi ed il teorema di Hahn-Banach: informazioni base (L.V.) Questo breve testo senza dimostrazioni fornisce soltanto una prima informazione ( infarinatura
Funzioni di n variabili a valori vettoriali
Funzioni di n variabili a valori vettoriali Ultimo aggiornamento: 22 maggio 2018 1 Differenziale per funzioni da R n in R k Una funzione F : A R n R k può essere vista come una k-upla di funzioni scalari
(2) se A A, allora A c A; (3) se {A n } A, allora +
1. Spazi di misura In questo paragrafo accenneremo alla nozione di spazio di misura. Definizione 1. Sia X un insieme non vuoto. Una famiglia A di sottoinsiemi di X è una σ-algebra se : (1) A; (2) se A
f(xy) = f(x + y) ( f(x) + f(y) ) Problema 6 (WC15-5). Siano a, b, c reali positivi tali che ab + bc + ca = 1. Dimostrare che c + 6 3a 1
Problema (WC5-). Siano a, b e c reali positivi tali che a 3 + b 3 + c 3 = a 4 + b 4 + c 4. vale: a a 2 + b 4 + c 4 + b a 4 + b 2 + c 4 + c a 4 + b 4 + c 2 Problema 2 (WC5-2old). Determinare tutte le funzioni
Alcuni spazi funzionali con ordine di derivazione reale
Alcuni spazi funzionali con ordine di derivazione reale Nel seguito Ω denota un di IR n. Per garantire l effettiva validità dei risultati e l equivalenza delle definizioni che diamo a quelle originali
Si noti che questa definizione dice esattamente che
DISUGUAGLIANZA INTEGRALE DI JENSEN IN DIMENSIONE FINITA LIBOR VESELY integrazione. Prima disuguaglianza integrale di Jensen.. Motivazione. Siano un insieme convesso in uno spazio vettoriale, f : (, + ]
(1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare)
1 Spazi vettoriali (1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare) (a) R 5 (b) [0, ) (c) x R 2 : x 1 + 2x 2 = 0} (d) x R 2 : x 2 1 + 2x 2 = 0} (e) x R 2 : x 1 > x
Soluzione dei problemi assegnati
ANALISI MATEMATICA 3 Soluzione dei problemi assegnati anno accademico 2018/19 prof. Antonio Greco http://people.unica.it/antoniogreco Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Cagliari 23-5-2019
SPAZI METRICI COMPLETI
Capitolo 1 SPAZI METRICI COMPLETI Sia dato uno spazio metrico (X, d). Definizione 1.1 Una successione {x n } si dice successione di Cauchy se ε > 0 n 0 n, m n 0 = d(x n x m ) < ε (1.1) Esercizio 1.1 Dimostrare
Alcuni equivalenti dell Assioma della Scelta
Alcuni equivalenti dell Assioma della Scelta Giugno 2010 Gabriele Gullà Sommario Dimostreremo l equivalenza fra l assioma della scelta ed altri enunciati della matematica piú o meno noti. Enunciati: 1)
8 Ottava lezione: Spazi di Sobolev
8 Ottava lezione: Spazi di Sobolev Definizioni e proprietà topologiche Per tutta la lezione, se non altrimenti specificato, tutte le derivate si intendono in senso distribuzionale, Ω indicherà un sottoinsieme
Istituzioni di Geometria Superiore Note sul numero di Lefschetz
Istituzioni di Geometria uperiore Note sul numero di Lefschetz Notazioni e convenzioni: frutteremo estensivamente le notazioni proprie del libro Differential forms in algebraic topology di R. Bott e L.
Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 2 a.a Soluzioni
Corso di Laurea in Matematica Geometria 2 Foglio di esercizi n. 2 a.a. 2015-16 Soluzioni Gli esercizi sono presi dal libro di Manetti. Per svolgere questi esercizi, studiare con cura i paragrafi 3.5, 3.6,
1. Funzioni implicite
1. Funzioni implicite 1.1 Il caso scalare Sia X R 2 e sia f : X R. Una funzione y : (a, b) R si dice definita implicitamente dall equazione f(x, y) = 0 in (a, b) quando: 1. (x, y(x)) X x (a, b); 2. f(x,
PROVE PARZIALI DEL CORSO DI ANALISI FUNZIONALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA APPLICATA A.A
POVE PAZIALI DEL COSO DI ANALISI FUNZIONALE COSO DI LAUEA MAGISTALE IN MATEMATICA APPLICATA A.A. 29-21 SISTO BALDO, GIANDOMENICO OLANDI E ANTONIO MAIGONDA 1. Prima prova parziale Esercizio 1. Sia {E n
Corso di Calcolo Numerico
Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 8 - METODI ITERATIVI PER I SISTEMI LINEARI Norme Una norma in R n è una funzione. : R n R tale che x 0 x R n ; x = 0 x = 0; αx = α x ; x
Generalizzazioni del Teorema di Weierstrass
Capitolo 2 Generalizzazioni del Teorema di Weierstrass Il principale riferimento bibliografico per questa lezione è il testo di Checcucci, Tognoli, Vesentini [1]. Introduzione Supponiamo che X = R n. È
Corso di laurea: Ingegneria aerospaziale e meccanica Programma di Fondamenti di Analisi Matematica II a.a. 2015/16 Docente: Fabio Paronetto
Corso di laurea: Ingegneria aerospaziale e meccanica Programma di Fondamenti di Analisi Matematica II a.a. 2015/16 Docente: Fabio Paronetto Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo
SPAZI COMPATTI. Proposizione 2 Sia (X, d) uno spazio metrico. Se esso è sequenzialmente compatto allora è completo.
SPAZI COMPATTI D ora in poi tutti gli spazi topologici sono di Hausdorff. Definizione 1 Uno spazio topologico (X, τ) si dice sequenzialmente compatto, o compatto per successioni, se ogni successione di
Stima dell errore per funzioni di base radiali interpolanti
Stima dell errore per funzioni di base radiali interpolanti Affrontiamo ora la seconda parte del capitolo 11 (da pagina 188 a pagina 205). 1. Convergenza spettrale per funzione gaussiana e multiquadratica
Anno accademico
Scuola Normale Superiore Ammissione al 4 anno della Classe di Scienze Prova di Analisi per l ammissione alla Laurea Specialistica in Fisica applicata, Informatica, Matematica, Scienze fisiche, Tecnologie
Esercizi del Corso di Istituzioni di Analisi Superiore, I modulo
sercizi del Corso di Istituzioni di Analisi Superiore, I modulo 1. sercizi su massimo e minimo limite 1. lim inf a n lim sup a n 2. Se a n b n per ogni n N, allora lim inf a n lim inf b n. Vale anche lim
Analisi Matematica 1 Foglio 1 Lunedì 3 ottobre. f(x) = log x 2 6x + 5.
Analisi Matematica Foglio Lunedì 3 ottobre Esercizio. Trovare il dominio naturale della funzione f data da ( ) f(x) = log x 2 6x + 5. Esercizio 2. Dire quali tra le seguenti funzioni sono iniettive :.
Corso di laurea: Ingegneria aerospaziale e meccanica Programma di Fondamenti di Analisi Matematica II a.a. 2013/14 Docente: Fabio Paronetto
Corso di laurea: Ingegneria aerospaziale e meccanica Programma di Fondamenti di Analisi Matematica II a.a. 2013/14 Docente: Fabio Paronetto Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo
A =, c d. d = ad cb. c d A =
Geometria e Algebra (II), 271112 1 Definizione D ora innanzi, al posto di dire matrice quadrata di tipo n n o matrice quadrata n n diremo matrice quadrata di ordine n o in breve matrice di ordine n Il
ERRATA CORRIGE e AGGIUNTE: Traccia delle lezioni del corso di Analisi Matematica 2, A.A. 2017/18, aggiornata il 27 gennaio 2018
1 ERRATA CORRIGE e AGGIUNTE: Traccia delle lezioni del corso di Analisi Matematica 2, A.A. 2017/18, aggiornata il 27 gennaio 2018 p. 5, riga 1: sostituire E E F F p. 5, riga 3: sostituire E E in E F F
Integrali doppi. Hynek Kovarik. Analisi Matematica 2. Università di Brescia
Integrali doppi Hynek Kovarik Università di Brescia nalisi Matematica 2 Hynek Kovarik (Università di Brescia) Integrali curvilinei nalisi Matematica 2 1 / 47 Motivazione: calcolo di volume Hynek Kovarik
Integrali di curva e di superficie
Capitolo 8 Integrali di curva e di superficie Studiamo ora gli integrali definiti, invece che su intervalli o su parti di piano, su curve e su superfici. Conviene premettere alcune considerazioni sui limiti
1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI. denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A.
1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A. B A si legge B è un sottoinsieme di A e significa che ogni elemento di B è anche elemento di
ANALISI C & Complementi di Analisi Matematica di Base. Prova scritta del 23 gennaio 2007
Prova scritta del 23 gennaio 2007 Esercizio 1. Sia f : R R una funzione misurabile e non negativa; si consideri la successione di funzioni f n (x) = max3f(x) 2n, 0}, x R, n N. Provare che se f è integrabile
Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012
Analisi 2 Roberto Monti Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 212 Indice Capitolo 1. Programma 5 Capitolo 2. Convergenza uniforme 7 1. Convergenza uniforme e continuità 7 2. Criterio di Abel Dirichlet
Seminario di Analisi Matematica Dipartimento di Matematica dell Università di Bologna. Sergio Polidoro
Seminario di Analisi Matematica Dipartimento di Matematica dell Università di Bologna Anno Accademico 2010-11 Sergio Polidoro Disuguaglianze di Harnack alla frontiera per equazioni di Kolmogorov 3 marzo
Parte I. Algebra lineare teorica
Parte I Algebra lineare teorica 1 1 Gli spazi vettoriali 11 Definizione ed esempi Consideriamo come esempio di riferimento lo spazio R n, n 1, ossia l insieme delle n uple di numeri reali con n fissato
Condizioni di Karush-Kuhn-Tucker e Programmazione Lineare
Condizioni di Karush-Kuhn-Tucker e Programmazione Lineare A. Agnetis 1 Richiami su condizioni di Karush-Kuhn-Tucker e convessità Si consideri il problema di ottimizzazione vincolata: min f(x) (1) x X R
Geometria iperbolica - Primo foglio Andrea Petracci
Geometria iperbolica - Primo foglio Andrea Petracci Esercizio 1. Teorema (Hopf-Rinow). Se M è una varietà riemanniana connessa, allora le seguenti affermazioni sono equivalenti: (1) M è completa con la
AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE
AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE Sia g C 1 R 2 ), c R. L insieme γ = γ c := {x, y) R 2 : gx, y) = c} si chiama insieme
Una classe di problemi di transizione di fase con l effetto di tensione di linea
Una classe di problemi di transizione di fase con l effetto di tensione di linea Giampiero Palatucci Published in La Matematica nella Società e nella Cultura 1 (2008), no. 2, 323 326. 1. Transizioni di
Immersioni e Embeddings
Immersioni e Embeddings Definition 0.1 Siano date due varieta C, M ed N ed una mappa C, f : M N, diciamo che f e una immersione se l applicazione lineare differenziale df p : T p (M) T p (N) e iniettiva
Esercizi di Matematica per la prova di ammissione alla Scuola Galileiana /16
Esercizi di Matematica per la prova di ammissione alla Scuola Galileiana - 015/16 Esercizio 1 Per quali valori n Z \ {0} l espressione è un numero intero positivo? (n + 5)(n + 6) 6n Soluzione. Il problema
3 La curva di Peano. insieme di misura nulla in R m. Definiamo, ora,
Versione del 5/0/04 3 La curva di Peano Proposizione (a) Sia f : A R n R m con n < m. Se f è una funzione lipschitziana, allora f(a) è un insieme di misura nulla in R m. (b) Esiste una funzione ϕ C ( [0,
Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Esercizi di preparazione allo scritto a.a Topologia
Corso di Laurea in Matematica Geometria 2 Esercizi di preparazione allo scritto a.a. 2015-16 Esercizio 1. Dimostrare che Topologia 1. d(x, y) = max 1 i n x i y i definisce una distanza su R n. 2. d(x,
LEZIONE 30. Se x = 1 si dice che x è un versore. Se poi y = (y 1,..., y n ) R n poniamo. Ricordiamo che vale la cosiddetta disuguaglianza triangolare
LEZIONE 30 30.1. Insiemi aperti e chiusi in R n. Nel corso di Analisi sono state introdotte alcune nozioni di topologia di R, come la nozione di aperto, di chiuso, di punto d accumulazione. Lo scopo di
Analisi Matematica II
Corso di Laurea in Matematica Analisi Matematica II Esercizi sugli spazi metrici, normati, iti e continuità Versione del 27/0/206 Esercizi di base Esercizio. (Giusti 20. Dire se le seguenti funzioni sono
- ciascun autovalore di T ha molteplicità geometrica uguale alla moltplicitaà algebrica.
Lezioni del 14.05 e 17.05 In queste lezioni si sono svolti i seguenti argomenti. Ripresa del teorema generale che fornisce condizioni che implicano la diagonalizzabilità, indebolimento delle ipotesi, e
Misura e integrazione in più variabili
Misura e integrazione in più variabili 15 novembre 2011 In queste note si vuole introdurre la nozione di insieme misurabile in R n e di integrale in più variabili secondo Riemann. 1 Rettangoli e plurirettangoli
Sul XIX problema di Hilbert
Sul XIX problema di Hilbert Lorenzo Brasco 12 Aprile 2019 Cos è un equazione ellittica? Si tratta di un equazione alle derivate parziali, ovvero di un equazione che contiene una funzione incognita u di
RACCOLTA DI ESERCIZI PER IL TUTORATO
RACCOLTA DI ESERCIZI PER IL TUTORATO GIORGIO STEFANI Vi propongo questi esercizi per rafforzare la vostra preparazione per il corso del Professor Ricci. Se volete controllare l esattezza delle vostre soluzioni,
Seminario di Analisi Matematica Dipartimento di Matematica dell Università di Bologna. Marco Mughetti
Seminario di Analisi Matematica Dipartimento di Matematica dell Università di Bologna Anno Accademico 2008-09 Marco Mughetti Ipoellitticità per una somma di uadrati complessi 1 5 marzo 2009 1 Lavoro in
2. Fra tutti i rettangoli inscritti in una circonferenza, determinare quello di area massima.
2. Fra tutti i rettangoli inscritti in una circonferenza, determinare quello di area massima. 3. Fra tutti i cilindri a base rotonda inscritti in una sfera, determinare quello di volume massimo. 4. Dimostrare
Scuola di Dottorato in Ingegneria L. da Vinci. Problemi di estremo vincolato ed applicazioni. Introduzione ai problemi di estremo
Scuola di Dottorato in Ingegneria L. da Vinci Problemi di estremo vincolato ed applicazioni Pisa, 28-29 Maggio, 2009 Introduzione ai problemi di estremo G. Mastroeni Ricercatore, Dipartimento di Matematica
ESERCIZI DI ANALISI FUNZIONALE. T(f) = g(x)f(x)dx
ESERCIZI DI ANALISI FUNZIONALE.. Esercizi svolti.. Operatori lineari Esercizio.. Si consideri il funzionale T : C(,) R, dove g è la funzione g(x) = T(f) = g(x)f(x) dx, { se < x se < x < () Dimostrare che
SPAZI TOPOLOGICI. La nozione di spazio topologico è più generale di quella di spazio metrizzabile.
SPAZI TOPOLOGICI La nozione di spazio topologico è più generale di quella di spazio metrizzabile. Definizione 1 Uno spazio topologico (X, τ) è una coppia costituita da un insieme X e da una famiglia τ
LIMITI. 1. Definizione di limite.
LIMITI 1. Definizione di limite. Sia A un sottoinsieme di IR; se il numero reale x 0 è di accumulazione per A in ogni intorno di x 0 si trovano elementi di A distinti da x 0. Allora ha senso chiedersi
Topologia, continuità, limiti in R n
Topologia, continuità, limiti in R n Ultimo aggiornamento: 18 febbraio 2017 1. Preliminari Prima di iniziare lo studio delle funzioni di più variabili, in generale funzioni di k variabili e a valori in
Le condizioni di Karush-Kuhn-Tucker
Capitolo 9 Le condizioni di Karush-Kuhn-Tucker 9. Introduzione In questo capitolo deriveremo le condizioni necessarie di Karush-Kuhn-Tucker (KKT) per problemi vincolati in cui S è descritto da vincoli
Geometria I 2009-mag
Geometria I 2009-mag-06 124 17 Mappe affini Cfr: Nacinovich, Cap V, 3 [3]. (17.1) Definizione. Siano X e Y due spazi affini sullo stesso campo K. Una funzione f : X Y si dice affine (anche, mappa affine
PROVE SCRITTE DI ANALISI MATEMATICA II (V.O.), ANNO 2002
PROVE SCRITTE DI ANALISI MATEMATICA II (V.O.), ANNO 22 Prova scritta del 1/1/22 Si esamini la serie di funzioni: 1 log x (e n + n), definita per x IR. Si determini l insieme S in cui tale serie converge,
Note sul teorema del Dini
Note sul teorema del Dini S. Spagnolo 1 Punti fissi Data un applicazione ψ : C C, ogni punto z C per cui risulti ψ(z) = z si chiama punto fisso della ψ. Teorema 1 (delle contrazioni) Sia C un sottoinsieme
ANALISI MATEMATICA II PROVA DI TEORIA (23/6/2009)
ANALISI MATEMATICA II PROVA DI TEORIA (23/6/2009) 1. Sia S = { } (x, y, z) : x 2 + y 2 = 4, 0 z 3 + x. Scrivere le equazioni parametriche di una superficie regolare che abbia S come sostegno. 2. Enunciare
Un approccio variazionale non regolare a problemi ellittici con risonanza
Un approccio variazionale non regolare a problemi ellittici con risonanza Claudio Saccon, Università di Pisa Brescia, 29 aprile 2010 Conferenza in onore di Antonio Marino in occasione del suo settantesimo
Corso di laurea: Ingegneria aerospaziale e meccanica Programma di Fondamenti di Analisi Matematica II a.a. 2012/13 Docente: Fabio Paronetto
Corso di laurea: Ingegneria aerospaziale e meccanica Programma di Fondamenti di Analisi Matematica II a.a. 2012/13 Docente: Fabio Paronetto Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo
y = A(t)y + b(t) (37)
II-1 Equazioni differenziali lineari. Introduzione Sia M n lo spazio delle matrici quadrate reali di ordine n. In questo paragrafo tratteremo la classe particolare delle equazioni differenziali lineari,
1. Introduzione. b ij (x) xj, X i =
A PRIORI ESTIMATES FOR NONVARIATIONAL OPERATORS MODELED ON HÖRMANDER S VECTOR FIELDS WITH DRIFT STIME A PRIORI PER OPERATORI NON VARIAZIONALI MODELLATI SU CAMPI DI HÖRMANDER CON DRIFT MARCO BRAMANTI Sommario.
ALGEBRAS OF COMPLETE HÖRMANDER VECTOR FIELDS, AND LIE-GROUP CONSTRUCTION
ALGEBRAS OF COMPLETE HÖRMANDER VECTOR FIELDS, AND LIE-GROUP CONSTRUCTION ALGEBRE DI CAMPI VETTORIALI COMPLETI DI HÖRMANDER, E LA COSTRUZIONE DI GRUPPI DI LIE ANDREA BONFIGLIOLI Abstract. The aim of this
Esempio. L immagine di f è l insieme dei vettori w = (w 1, w 2 ) R 2 che hanno w 1 = w 2. Quindi:
Nucleo, immagine e loro proprietà [Abate, 5.2] Data una applicazione lineare f : V W, chiamiamo nucleo di f l insieme N(f) := { v V : f(v) = 0 W } Se S V è un sottoinsieme del dominio, indichiamo con f(s)
CLASSE LIMITE DI UNA SUCCESSIONE DI NUMERI REALI C. MADERNA, G. MOLTENI, M. VIGNATI
CLASSE LIMITE DI UNA SUCCESSIONE DI NUMERI REALI C. MADERNA, G. MOLTENI, M. VIGNATI Consideriamo l insieme R = R {, + } ottenuto aggiungendo all insieme dei numeri reali i simboli e +. Introduciamo in
Su una classe di equazioni ellittiche perturbate singolarmente in forma di divergenza
Su una classe di equazioni ellittiche perturbate singolarmente in forma di divergenza Alessio Pomponio SISSA Trieste pomponio@sissa.it in collaborazione con Simone Secchi Università di Pisa secchi@dm.unipi.it
Geometria e Topologia I 18 maggio
Geometria e Topologia I 18 maggio 2005 64 17 Mappe affini (17.1) Definizione. Siano X e Y due spazi affini sullo stesso campo K. Una funzione f : X Y si dice affine (anche, mappa affine o trasformazione
Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo quelli) sono stati dimostrati.
Corso di laurea: Fisica ed Astronomia Programma di Analisi Matematica 2 a.a. 2016/17 Docente: Fabio Paronetto Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo quelli) sono stati dimostrati.
Corso di Analisi Numerica
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 3 - PROBLEMI DI INTERPOLAZIONE Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Interpolazione: Polinomio di Lagrange 2 3 Introduzione Problemi di interpolazione
14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali
120 14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali In questo capitolo discutiamo le nozioni di forza, lavoro, forma differenziale, campo, campo conservativo e potenziale, e la risolubilità dell equazione
Equazioni differenziali del primo ordine: casi particolari e teorema di esistenza per il problema di Cauchy
Equazioni differenziali del primo ordine: casi particolari e teorema di esistenza per il problema di Cauchy 10 maggio 2010 Supponiamo che f(x, y) sia una funzione continua definita in un rettangolo del
Algebre di Lie, formule di Cartan e cicli algebrici.
Sapienza Università di Roma Milano, 27 febbraio 2012 Un algebra di Lie è uno spazio vettoriale L dotato di un applicazione bilineare (bracket) che soddisfa le condizioni [, ]: L L L Antisimmetria [a, b]